L'inizio della Redenzione

[Corso delle Basi per Bartok]

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    L'inizio della Redenzione


    ~Il Vento del Deserto~


    Il vento soffiava forte nel deserto dell'Anauroch. Il sole splendeva forte, violento, mentre il cielo azzurro, limpido senza traccia alcuna di nuvole faceva da cornice alle roventi sabbie del deserto che riflettevano il calore al punto tale che le illusioni ottiche sembravano trasformare le desiese di dune in una sorta di spiaggia circondata da un calmo e placido oceano. Peccato solo che in realtà di acqua non ve ne fosse neppure una goccia.
    In tutto quel mare di giallo splendore tuttavia, una macchia nera avanzava lentamente sotto al sole cocente, facendosi strada lungo una via che nessuno sembrava percorrere da tempo. Una via che molti neppure conoscevano o di cui direttamente ne ignoravano ogni possibile esistenza. Una via che quella stessa ombra non avrebbe dovuto conoscere, tuttavia, era una via che Suna stessa gli aveva indicato.

    [...]


    La, dove la figura era diretta, sorgeva un tempio, o per meglio dire un monastero. Una struttura semplice, scolpita nella roccia, in una delle poche strutture rocciose che costellavano quell'infinita distesa di sabbia, eccezion fatta per la catena rocciosa ricca di cunicoli ai confini dell'Anauroch.
    Attorno ad essa il nulla. Solo sabbia, decine e decine di kilometri di pura e finissima sabbia. Nessun segnale, nessun segno, nessuna traccia che potesse indicare la via. Nulla.
    Non c'era quindi da stupirsi che nessuno percorresse quella via nel deserto, men che meno c'era da chiedersi il perchè di tanto isolamento. Chiunque avesse trovato quel luogo non ci avrebbe messo molto a tirare le somme ipotizzando che cosa potesse accadere dentro a quelle mura.
    Dall'esterno non vi era modo di vedere nulla di quella struttura. Nessuna finestra, nessuna porta, nessun cancello. A prima vista non vi era assolutamente nulla, chiunque avrebbe scambiato quella struttura per una semplice formazione cilindrica, probabilmente il rimasuglio di qualche antico canyon, generatosi secoli prima, addirittura prima della formazione del deserto stesso.
    Eppure, una volta avvicinatasi, la figura ammantata di nero si fermò, come ad osservare con attenzione alla ricerca di qualcosa, di un dettaglio.
    Passarono alcuni secondi ed infine una mano comparve aprendo quel nero mantello, sfiorando appena la superficie della roccia mentre un'intricato meccanismo iniziava a muovere con il suo fastidioso cigolio.
    A poco a poco, un pezzo della parete parve crollare, sprofondando nelle sabbie, ma in realtà stava solo scendendo lungo le due rotaie laterali incastonate nella roccia ed incernierate con raffinata precisione per evitare il blocco dell'impianto a causa delle infiltrazioni si sabbia.
    Una volta aperto il varco la figura avanzò scivolando nelle ombre di quella tetra struttura mentre la parete ricominciava a salire, chiudendosi alle spalle e sigillandolo all'interno.
    Egli avanzava nell'oscurità e nessun intralcio sembrava sbarrargli la strada, finchè una voce non lo interruppe nella sua queta avanzata.

    "Chi siete?"


    Sotto al cappuccio la figura sorrise, ma non disse nulla, forse per indispettire, forse perchè si aspettava una differente accoglienza.

    "Chi siete? E cosa volete?"

    «Cosa voglio? Gradirei un'accoglienza più calorosa... In fondo ho attraversato il deserto per soddisfare ad una richiesta a cui neppure ero obbligato a sottostare...»


    Rispose ironico mantenendosi al limite tra la dovuta cortesia e la sfacciataggine.

    "E voi vorreste farmi credere che siete qui solo per una tazza di tè?"

    «Certo che no... Io sono qui per il futuro portatore dello Yonbi di Suna... Sono qui per portare a suna il suo shinobi»


    Sorrise mentre le ombre continuavano a celarne il viso, lasciando appena un raggio di luce ad illuminarne il mento, sino alla punta del naso. In quel luogo non vi erano illuminazioni naturali, solo alcuni bracieri e delle rudimentali torce. Per quanto il mondo sembrava essere progredito ben oltre nelle tecnologie di illuminazione, quel luogo tetro sembrava essere rimasto indietro, come se quell'isolamento forzato avesse anche isolato quel mondo, creando un piccolo universo a se stante dal continente stesso. Un luogo in cui la figura ammantata di nero avrebbe ben preferito non trovarvisi.

    "Quindi sareste qui per l'eletto? Mi spiace, ma non vi credo... Finora è sempre stato uno shinobi di Suna a prelevare il successivo jinchuuriki, non uno sconosciuto con un mantello..."

    «Vero... Tuttavia, in quest'ora particolare un differente shinobi ha risposto all'appello mentre gli shinobi del vento erano occupati a rintracciare lo Yonbi perduto nelle distese dell'Anauroch... O forse non eravate stati allertati della questione?»


    Il monaco guardiano rimase interdetto da quelle parole. Evidentemente la notizia di alcuni mesi prima non era stata data loro, lasciandoli in quella sorta di esilio.
    Dal canto suo, la figura incappucciata riprese quindi a parlare, mantenendo il suo tono gentile ma deciso.

    «Detto questo, vorrei proseguire. Non conosco le vostre usanze e non sono pienamente avvezzo ai modi di Suna, quindi perdonatemi se in qualche modo vi arreco dispiacere. Tuttavia, comprendo i vostri dubbi e credo che questo risponderà ad ogni vostro quesito»


    Nuovamente una mano fece capolino da sotto al mantello, questa volta impugnando un rotolo riportante il sigillo ufficiale di Suna. Quasi con non curanza l'uomo lanciò il rotolo verso il guardiano, che ancora rimaneva semi-celato nelle ombre di quel luogo tetro.
    Questi lo afferrò al volo facendo una smorfia come di disgusto, ma l'incappucciato non potè vedere quell'espressione. Rapido ruppe il sigillo ed aprì il rotolo iniziando a leggere mentre il vento che soffiava brutale fuori dall'edificio, risuonava nella stanza come un'eco lontano.
    Passarono svariati istanti, forse anche dei minuti, ma la tensione era sufficentmente alta da portare i due in una condizione temporale differente, quasi come estraniandosi dal mondo stesso in cui si trovavano. Poi, ad un tratto, senza preavviso, un'ulteriore portone si aprì davanti all'incappucciato.

    "Sappi solo che questo luogo non esiste e tu non sei degno di potervi accedere"

    «Me ne farò una ragione»


    Rispose lasciandosi sfuggire un sorriso prima di procedere oltre. Aveva un compito specifico, doveva trovare, addestrare e portare a suna un nuovo studente, uno in grado di contenere lo Yonbi una volta recuperato e Suna lo aveva spedito in quel luogo segreto.

    [...]


    Attraversata la porta un lungo corridoio illuminato da fiaccole le cui fiamme ardevano di una colorazione azzurrina lo separava da un'altro portone, dove un'altro monaco gli aprì la porta con un'inchino reverenziale, con una cordialità decisamente superiore a quanto il guardiano gli avesse concesso.
    Varcata quella porta, si ritrovò su di una balaustra che circondava un'enorme sala, anche se si poteva maggiormente parlare di arena, vista la sabbia che ne componeva il pavimento e la forma ellittica.
    In quella stanza, o per meglio dire in quel "giardino esterno" illuminato dal sole la sabbia era rovente al pari di quella del deserto che circondava quel luogo.
    Osservando quella struttura, Atasuke comprese, almeno in parte il funzionamento di quell'edificio che si sviluppava ad anello attorno a quella fossa.
    Alcune rampe di scale portavano ad un'ulteriore anello, molto simile a degli spalti, forse usati per le cerimonie o forse par alro.
    Scendendo, invece, si accedeva ad altri tre livelli, visibili per le finestre e le vetrate che costellavano la struttura interna in cui si trovavano probabilmente le cametare dei monaci o delle "vittime" che venivano spedite in quel luogo.
    Al suo arrivo vi erano solo pochi monaci su quello stesso anello e pochi altri si trovavano nell'arena, sotto il sole cocente mentre alcune di quelle "vittime" erano costrette a marciare secondo un percorso stabilito vesttiti solo della loro biancheria intima sotto quel sole ustionante. La sabbia era talmente rovente da incendiare un ciocco di legno al solo contatto ed in effetti Atasuke vide in disparte un monaco che accendeva una delle varie torce solo poggiandola sulla sabbia ed aspettando alcuni istanti.

    °Possibile che un posto simile possa esistere?°

    °Se non erro, ti hanno appena detto che questo luogo non esiste°

    °Vero, eppure sembra fin troppo reale ai miei occhi per essere una cosa che non esiste°


    Istintivamente un bagliore rosso comparve nei suoi occhi, segno che in un certo senso non si sentiva a proprio agio. Segno che in quel luogo percepiva una sorta di minaccia, anche se non aveva idea di che cosa si trattasse.
    Mentre ancora continuava a fissare nel vuoto chiedendosi dove fosse finito, una sacerdotessa gli si avvicinò quasi di soppiatto.

    "Un nuovo adepto vedo... Suvvia, non farti intimorire, il fuoco può essere pericoloso, ma qui imparerai ad apprezzarlo, a domarlo e ad amarlo"

    «Voi parlate a me del fuoco? Credo abbiate fatto confusione, non sono un nuvo adepto»


    Rispose Atasuke senza perdere la calma, voltandosi lentamente verso la figura per osservarla con attenzione. La donna, o per meglio dire, la ragazza aveva dei lunghi e fluenti capelli rossi, perfettamente in tono con gli occhi cremisi, di quel particolare rosso molto simile allo stesso sharingan o agli occhi degli Akuma. Ad un primo sguardo sembrava una persona normalissima e dai modi particolarmente raffinati, tuttavia, valutato l'ambiente Atasuke dubitava di quel faccino angelico, anche se l'immagine gentile era corroborata da quegli abiti bianchi e rossi tipici di una Maiko.

    "Allora spero che il nostro ospite possa in qualche modo spiegarsi... Questo non è un tempio pubblico, quindi non credo siate qui semplicemente per pregare un dio..."

    «Infatti son qui per ben altri motivi...»


    Iniziò a rispondere lui fissando la donna con attenzione...


    OT - Ok, diamo il via a questo corso delle basi. dato che sei un utente nuovo, cominceremo con un paio di post "discorsivi" per vedere come te la cavi, poi affronteremo la parte più tecnica. Per questo primo post sentiti libero di descrivere dove sei, quello che fai, etc, etc... Un paio di linee guida sulla struttura e sull'ambiente "pubblico" ti son state date.
    Dato che non sei un utente 100% inesperto ho optato per un corso di livello un pelo più alto per darti modo di divertirci un po di più. Detto questo, buon corso :zxc:
    - /OT
     
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17 replies since 29/4/2015, 13:39   349 views
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