L'inizio della Redenzione

[Corso delle Basi per Bartok]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Bartok
        Like  
     
    .
    Avatar

    I'll be watching you.

    Group
    Fan
    Posts
    3,042
    Reputation
    +114

    Status
    Anonymous

    Non badò né all'arrivo dell'altro monaco né al fatto che Atasuke avesse suggerito di non avvisare gli Anziani. Era sufficiente che Hiroshi allertasse anche un solo guardiano perché la situazione migliorasse in loro favore. L'Uchiha, per quanto forte, non avrebbe potuto affrontare tutti i monaci insieme e alla fine sarebbe stato sopraffatto. Lasciando uscire quei tre aveva commesso un grande errore strategico. Tuttavia, questo deponeva a suo favore. Che le sue intenzioni fossero veramente nobili? Un innocente non avrebbe avuto paura di affrontare l'autorità. Inoltre, se Haruki riconosceva quell'azione come un sbaglio grossolano, perché non doveva realizzare qualcosa di tanto ovvio anche un nukenin esperto? Non aveva abbastanza informazioni per decidere e, in ogni caso, le autorità del monastero avevano scelto di bruciarlo. Erano stati male informati, oppure aveva davvero difronte un criminale? Qualunque fosse la verità, Haruki riteneva che l'intervento delle alte sfere del monastero avrebbe risolto il suo dilemma.
    Quando rimasero soli poté concentrare tutta la sua attenzione su quell'uomo. Rigido come una statua di marmo, non mosse un passo da dove si trovava, congiunse le mani all'altezza dell'addome e ascoltò quanto Atasuke aveva da dire. Se voleva parlare, non poteva che assecondarlo. D'altronde, aspettare era ormai il meglio che potesse fare.
    Il tono gentile e i modi educati sorpresero il giovane Miyazawa. Anche se sospettava che fosse un nukenin, Haruki dovette riconoscere che, a differenza di molti suoi confratelli, sapeva comportarsi in modo adeguato.
    «Oh, che sbadato... Perdonatemi voi... In tutto questo trambusto non ho neppure avuto la decenza di presentarmi... Io sono Atasuke Uchiha, chunin di Konoha...»
    Oh, un membro del nobile clan Uchiha. Ecco da dove arriva tutta la sua sicurezza. Deve essere stato abituato ad avere il mondo ai suoi piedi.
    Nonostante l'isolamento geografico del luogo in cui era stato cresciuto, i molti volumi contenuti nella biblioteca del monastero gli avevano permesso di farsi un'idea generale di come funzionasse il mondo al di fuori di quelle mura di pietra. Il clan Uchiha era uno dei più importanti di Konoha e i suoi membri godevano di una grande influenza sugli organi di comando del villaggio. Delle loro capacità Haruki sapeva soltanto che erano portatori di un raro Doujutsu ed esperti nell'arte illusoria. Arroganti, ambiziosi e spregiudicati. Ricordava con chiarezza quanta poca stima avessero di quella gente i suoi predecessori che avevano compilato l'archivio del tempio. Il fatto che quel ninja fosse uno di loro non faceva altro che rendere Haruki meno incline a fidarsi. Lui era un orfano e aveva vissuto i primi anni della sua vita come un mendicante. Quell'esperienza e l'educazione monastica l'avevano reso diffidente verso chi sfoggiava ricchezza e lignaggio aristocratico. Un monaco deve essere umile e disdegnare i beni materiali.
    «Ed in effetti avete ragione, difficilmente i villaggi interagiscono con tanta libertà, specie quando si tratta di Bijuu... Tuttavia, questo è un caso particolare... Come saprete, infatti, lo Yonbi di Suna è stato liberato nel deserto dell'Anauroch a causa di alcuni nukenin ex-kiriani ed un ronin che ha decapitato il precedente jinchuuriki sperando così di bloccare la liberazione, già in corso, del demone dal corpo del portatore...»
    Sì, siamo stati informati di questo increscioso accadimento. È una disgrazia che una faccenda tanto importante sia stata gestita in modo così superficiale.
    Il giovane monaco si sorprese di aver scelto quell'aggettivo per descrivere il fatto che ora lo Yonbi girasse libero nel deserto dell'Anauroch.
    Superficiale? Ti stai forse rammollendo? È stato un fallimento di proporzioni cosmiche.
    Un terribile flagello si era riversato sulla terra e quella creatura aveva lasciato dietro di sé solo morte e macerie. Quando gli comunicarono quella notizia, l'unica cosa di cui poté gioire fu che lo Yonbi era stato rilasciato nel deserto e non nelle vicinanze del villaggio. Ancora una volta gli dei erano stati benevoli e avevano scelto di risparmiare quegli infedeli. Il ninja di Konoha si interruppe brevemente e poté udirlo compiere qualche passo verso di lui.
    Con disappunto di Haruki, Atasuke si era avvicinato troppo per essere uno sconosciuto. Senza protestare, ignorò questa invasione del suo spazio personale, limitandosi a mantenere la sua posa con estrema rigidità. Il tono della sua voce era del tutto inespressivo, anche se a chiunque l'avesse ascoltato sarebbe stato possibile riconoscere una certa austerità che stonava con la giovane età del monaco.
    «Ma comprendo che questo ancora non risponde alle vostre domande... Perchè un ninja di Konoha? Ebbene, io ero là e non sono riuscito ad impedire a quei nukenin di fare ciò che hanno fatto. Quindi, per così dire, ho una sorta di debito con Suna, ed ho intenzione di pagarlo riportandole un nuovo jinchuuriki... specialmente ora che tutti gli shinobi di Suna non impegnati in missione sono alla ricerca dello Yonbi per recuperarlo e prepararsi a sigillarlo nel nuovo portatore»
    Se il suo volto non fosse stato coperto da un velo, Atasuke vi avrebbe letto un'espressione di sorpresa e sdegno.
    Ovviamente, invece di punirli con la morte, come avrebbero dovuto, danno ad un inetto del genere la possibilità di nuocere ulteriormente?
    Il lassismo di Konoha e Suna era inaccettabile. Haruki non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta clemenza. Come potevano mantenere la disciplina necessaria se permettevano a ninja che si erano macchiati di colpe così gravi di rimanere impuniti? Anche se Atasuke apparteneva ad un nobile e potente clan ninja, il consiglio del villaggio non avrebbe dovuto avere un attimo di esitazione nel decidere di farlo giustiziare. I peccati degli indegni devono essere lavati con il sangue e con il fuoco. Ora capiva perché avevano deciso di bruciarlo. Era ciò che si meritava. Nondimeno, Suna e Konoha non avrebbero ignorato questa faccenda. Haruki desiderava con tutto il cuore "vedere" Atasuke immerso tra le fiamme, tuttavia fu costretto a domandarsi per quale motivo gli Anziani avevano deciso di trasgredire gli accordi presi con il villaggio?
    Nel frattempo, un altro dubbio si fece strada all'interno della sua mente. Come poteva Atasuke convivere con una vergogna così grande? Lui avrebbe sicuramente preferito la morte ad un disonore simile.
    Sono felice che abbia deciso di fare ammenda. Il villaggio la ringrazierà sicuramente per tutto il suo impegno.
    Per dire quelle semplici frasi dovette dare fondo a tutta la sua forza di volontà. Mantenere un tono distaccato gli risultò altrettanto difficile. Sfortunatamente per Haruki, il ninja di Konoha sembrava determinato a mettere a dura prova la sua pazienza.
    «Ed ora sapete perchè non un ninja di Suna è arrivato, ma uno di Konoha... Mentre per rispondere all'ultimo dubbio, temo dovrò rispondere con dei quesiti...
    Le usanze di Suna... Prevedono forse l'incarcerazione di un'alleato?
    Le usanze di Suna, prevedono forse di lasciare un'ospite senza cibo ne acqua per ore?
    Ma soprattutto... Da quando non consentite ai forestieri di aggirarsi liberamente?
    Immagino che dopo le mie domande sarete forse addirittura più confuso di quanto già non foste... Tuttavia, posso assicurarvi che le mie prime tre domande sono solo curiosità basate sul trattamento che mi è stato “gentilmente” riservato dal mio arrivo... Onestamente dopo svariate ore passate a marciare nel deserto mi aspettavo almeno un bicchiere d'acqua...»
    Difronte a quelle accuse, Haruki si accigliò leggermente, ma niente in lui avrebbe segnalato questo cambiamento del suo animo. La capacità di sapersi controllare in ogni occasione era sempre stata il suo punto di forza. Una situazione del genere, se paragonata alla tortura o alla privazione del sonno, non gli risultava difficile da gestire.
    Come ho già detto, ci deve essere stata un'incomprensione. Sono sicuro che chi l'ha rinchiusa qui ha agito pensando di fare una cosa giusta.
    Si interruppe brevemente come se stesse cercando le parole migliori per dire ciò che voleva. Per evitare di sembrare eccessivamente offensivo.
    Probabilmente i suoi nobili natali l'hanno abituata alla seta e all'oro, ma noi Monaci preferiamo la compagnia della roccia e del fuoco. Temo non troverà nulla che incontri i suoi gusti qui. I monaci fin da bambini sono abituati a sopravvivere per settimane senza mangiare, un ninja esperto come lei non avrà problemi per una giornata di digiuno, non ho ragione?
    Se Atasuke aveva ancora qualche dubbio sul tipo di persone che abitavano quel luogo, ora poteva essere certo che mancavano anche del più banale senso dell'umorismo.
    Questo è un luogo sacro. Gli estranei non possono accedere ad alcune sale fin da quando quest'ordine è stato fondato.
    «Mentre per l'ultima domanda... Che cosa mi direste se vi dicessi che sono qui per stanare un gruppo di nukenin collegato a quelli che hanno rapito il jinchuuriki?»
    Atasuke avrebbe potuto vedere le mani del giovane monaco contrarsi, stringendo la presa che una aveva sull'altra. Quello fu l'unico segno del fatto che quanto aveva detto aveva aumentato il disappunto del giovane monaco. Forse l'Uchiha si sarebbe anche accorto che quello era il primo ed unico movimento che aveva fatto da quando avevano iniziato a parlare. Haruki dovette trattenersi dal voler tirare un pugno a quell'eretico. L'impudenza di fare certe insinuazioni poteva e doveva essere punita in un solo modo. Tuttavia, sapeva benissimo che le parole erano l'unico mezzo con cui sarebbe riuscito a trattenerlo in quel luogo. Anche sacrificando la sua stessa vita, vista la grande disparità in termini di forza, non avrebbe ottenuto nient'altro che un inutile fallimento. l'unico modo che aveva
    Vi direi che siete nel posto sbagliato. Non è possibile che qui si nasconda un traditore.
    Disse quell'ultima parola con grande disgusto. Come osava quello straniero lanciare tali accuse? La sua sfacciataggine doveva essere corretta. Quei pensieri gli fecero realizzare qualcosa di tremendamente ovvio, ma altrettanto importante. Lui era debole. Come poteva pensare di essere degno degli abiti che indossava, pur essendo del tutto inerme davanti al primo nemico che aveva incontrato? Scacciò quei pensieri ritornando a concentrarsi sull'uomo che aveva davanti. Quando la situazione si sarebbe risolta, avrebbe iniziato ad allenarsi per poter onorare l'ordine a cui apparteneva.

     
    .
17 replies since 29/4/2015, 13:39   349 views
  Share  
.