L'inizio della Redenzione

[Corso delle Basi per Bartok]

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    Tutta l'inesperienza del monaco rosso risultò evidente nella concitazione di quello scontro. La sua tattica si era rilevata completamente inefficiente, venendo addirittura interrotta. Haruki aveva smesso di fare ciò che fin ad ora l'aveva tenuto in vita: affidarsi ai propri sensi. Preso dalla paura di un nuovo tranello, non aveva notato lo spegnimento delle torce e non si era accorto del fatto che il suo avversario pensasse di averlo ucciso. Per questa ragione, aveva perso tutto il vantaggio guadagnato in precedenza e rischiava addirittura di soccombere. Mentre stava cercando di arrangiare un'arma con lo scarso equipaggiamento in suo possesso, tre Kunai sibilarono nell'aria. Il rosso riuscì appena a spostarsi dalla traiettoria, evitando i proiettili. Tuttavia, benché fosse riuscito ad evitare anche la prima delle esplosioni, l'onda d'urto generata dalla seconda lo scaraventò a terra facendogli battere il dorso sulla dura pietra. Impastare del chakra servì solo a limitare i danni, che furono comunque significativi. [Slot Difesa I] Quel colpo gli tagliò il fiato, obbligandolo a rimanere a terra gemente per il dolore. Ad ogni respiro sembrava che migliaia di aghi gli perforassero i polmoni. Inoltre, il rumore prodotto dalle cartebomba l'aveva assordato, annebbiando la sua percezione. Il suo fisico stava per raggiungere il limite ed anche le sue riserve di chakra stavano iniziando a scarseggiare. Probabilmente se Atasuke non fosse intervenuto in fretta, quella stanza sarebbe diventata la sua tomba. Quella consapevolezza tuttavia non fu sufficiente a scoraggiarlo. Morire combattendo sarebbe stata una fine onorevole per un ninja. Doveva rimettersi in piedi e continuare fino a quando anche l'ultima stilla della sua energia si sarebbe spenta. Quella era la misura della sua condizione e nessun evento l'avrebbe portato ad arrendersi. Non il dolore, non la fatica e nemmeno la paura.


    Dando fondo a tutta la propria forza di volontà, si alzò in piedi. Sfortunatamente, l'avversario non sembrava volergli dare tregua. Mentre il Miyazawa cercava di assumere nuovamente la posizione di battaglia, quello colmò la distanza che li separava. La sua terribile abitudine di ridere in modo sguaiato prima di un attacco aiutò il monaco ad identificare la sua posizione. Nonostante il forte affaticamento che lo indeboliva, i due erano abbastanza vicina da permettere ai sensi del rosso di analizzare più o meno efficacemente i movimenti del traditore. Per questa ragione, quando l'uomo vibrò il colpo diretto al suo cranio, Haruki concentrò una modesta quantità di chakra nei muscoli delle gambe, riuscendo a schivare la sprangata abbassandosi repentinamente. [Slot Difesa II] A quel punto, il folle si rivolse ancora ad Haruki, prendendosi gioco della sua condizione. Prima che il rosso potesse replicare, la sua risata risuonò nella stanza. Tuttavia, quella volta l'intensità del rumore fu così grande da causare dolore al giovane monaco. Istintivamente si portò le mani alle orecchie, cercando di proteggere i timpani. Le onde sonore erano potenziate dal chakra e ciò rese del tutto inefficace il gesto del giovane. Benché il suo udito fosse compromesso, l'aspirante jinchuuriki non poteva gettare la spugna. Il nemico non sembrava essersi mosso dalla sua posizione, pertanto il Miyazawa avrebbe allargato le braccia per poi cercare di caricarlo e stringerlo in una morsa. In questo modo gli sarebbe stato impossibile allontanarsi, permettendo a lui di agire con più precisione. [Slot Gratuito Istantaneo] A causa delle sue condizioni il rosso non aveva preso la mira in maniera efficace, ma le sue braccia sarebbero arrivate a cingere il corpo del traditore all'altezza dei gomiti. [Slot Azione I] Concentrando tutta l'energia nei muscoli, avrebbe poi provato a stritolarlo. [Slot Azione II] Poi, in un ultimo disperato attacco, avrebbe tentato di colpirlo al volto con una testata. [Slot Azione III] Se quella sarebbe diventata la sua tomba, avrebbe voluto portarsi con sé anche il traditore.


    Nome: Haruki Miyazawa
    Vitalità: 2,5/8 Leggere
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Chakra speso: 2 Bassi
    Riserva di Chakra: 1,5/10 Bassi
    Equipaggiamento utilizzato: //
     
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    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Abbraccio alla follia~


    Il monaco era chiaramente in difficoltà. Il suo svantaggio era netto e quell'avversario sembrava decisamente oltre le sue capacità, o quantomeno a livello di tattiche e di combattimento in senso stretto. Il giovane monaco, evidentemente abituato al combattimento solo in teoria, non riusciva a reagire come si conveniva, o quantomeno non in maniera efficace contro quell'avversario.
    Avrebbe potuto fare molto fin da subito rendendosi conto della condizione di parità in cui i due erano caduti alla fine del primo scambio di colpi, ma ormai, perdendo quell'occasione era finito in balia degli eventi e di quel pazzo, che forse, a ben analizzarne il combattimento, non era poi così pazzo quanto sembrava apparire.
    Non fece nulla per contrastare quella sorta di abbraccio portato dal monaco, anche se probabilmente ben sapeva che l'obbiettivo del monaco era evidentemente immobilizzarlo e, chissà, forse stritolarlo, per quanto quella stretta potesse essere efficiente.

    “Off”


    Rispose all'impatto del monaco prima che questi iniziasse a stringere.

    “Ohhh, povero... Non... Non potevo sapere... Vieni qui dallo zio Joker”


    Lasciò cadere la spranga a terra che risuonò violentemente impattando con il suolo ed iniziò a sua volta a cingere con tenerezza il monaco, mentre sentiva più che bene la stretta dello stesso che si faceva sentire, senza essere esageratamente possente. [Danno]
    Allo stesso modo, sembrò non darsi pena per la testata del giovane monaco, limitandosi a subire in pieno il colpo, convogliando giusto quel po di chakra che poteva servirgli per non finire con la faccia tutta da rifare. [Danno]

    “Oh, è così che ci si comporta!? Meriteresti una punizione, ma ti voglio comunque bene... Lascia che ti abbracci ancora un po...”


    Forse con disgusto il giovane monaco si sarebbe a quel punto accorto del fatto che il suo avversario non aveva smesso di tenerlo stretto ed aveva le mani sufficentemente vicine da poter comporre gli unici due seal che gli servivano, al termine dei quali, entrambe le mani salirono come a stringerlo in un dolce abbraccio. Abbraccio che però rischiava seriamente di lasciarlo fulminato. [Slot tecnica]

    “MHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!”


    Rise quasi con prepotenza mentre le scarice lanciate dalla sua mano costringevano il giovane Ahruki a lievi spasmi involontari, indotti da quella scarica elettrica che con tanto godimento il folle continuava a propinargli.
    Quando il monaco fosse caduto per le troppe ferite subite, perdendo i sensi, il pazzo avrebbe quindi smesso di ridere, osservando con disappunto il giovane monaco, ormai non più cosciente.

    “Hmpf... Tutto qui? Che noia... Mi sono sbagliato sul tuo conto... Ma tu guarda quanta sicurezza... Come fa un povero Cristo ad uscire da qui?”


    Sbuffò iniziando a quel punto ad ignorare il giovane monaco ed iniziando ad osservarsi intorno come a cercare una qualche via di fuga. Ormai era palese anche a lui che il piano era andato a rotoli, sempre che quello non fosse effettivamente parte del piano. Per quanto lo riguardava, quell'altro misterioso tizio che era entrato con quel bel mantello nero come la notte probabilmente era morto per mano della donna, o quantomeno sarebbe rimasto ancora a lungo fuori, impegnato a tenerle testa.
    Contro ogni sua aspettativa, un'esplosione però attirò la sua attenzione, mentre la luce penetrava con violenza nella stanza, illuminandola a giorno, seguita poi dalla voce dell'Uchiha che con una delle sue carte-bomba aveva aperto quella ampia breccia.

    «Haruki! Dove sei?»


    Il pazzo rimase in attesa alcuni istanti, senza nemmeno degnarsi di guardare chi stesse entrando in quella stanza che fino a pochi istanti prima era rimasta nella più totale oscurità. Quando si voltò vide un'ombra nera, una presenza che non conosceva, ma che no fece fatica a riconoscere come il misterioso tizio avvolto nel nero mantello e che contrastava decisamente con tutta la luce che irradiava dalle spalle dello stesso.
    Nello stesso istante l'Uchiha rimase fermo sulla soglia alcuni istanti osservando l'interno della stanza, finalmente illuminato a dovere, notando quella misteriosa figura dalla pelle esageratamente bianca e dai particolari abiti viola che restava voltato nella direzione opposta, con il giovane Haruki davanti ai suoi piedi, a terra.

    °Che... Che non sia sopravvissuto!?°


    Sgranò gli occhi, illuminati dal rosso dello sharingan, osservando con rabbia montante la fine che quel monaco sembrava aver fatto. Ancora una volta era giunto troppo tardi? Possibile che non ci fosse modo per lui di redimere quel fallimento nel deserto?

    “Oh, bentornato mio caro, sai, ti sei perso un'abbraccio decisamente... Elettrizzante!”


    Rispose a quel punto il figuro concedendosi una lieve risata, ma senza degnarsi ancora di voltarsi verso l'Uchiha, salvo che di tanto in tanto per delle brevi occhiate, giusto voltando il capo.

    «Che cosa hai fatto ad Haruki!?»


    Ringhiò l'Uchiha, pronto a scattare nuovamente contro quell'avversario misterioso, che a quel punto diede un rapido calcetto al fianco del corpo senza sensi del giovane monaco, finalmente voltandosi e rivolgendosi all'Uchiha come conveniva.

    “Che cosa ho fatto!? Nulla, solo un po di sano amore...”


    Scoppiò a ridere, quasi a voler ignorare lo sguardo rabbioso dello shinobi della foglia.

    «Tu, bastardo, non lo avrai...»

    “Ucciso? Oh, nonono. Corvaccio, io sono Joker. Non uccido la gente a caso. Uccido la gente quando è divertente. Cosa ci sarebbe di plausibilmente divertente nell'uccidere quel tizio? ”


    Puntualizzò con fare divertito, dando un colpo di tacco alla spranga per sollevarla da terra quanto bastava per poterla nuovamente afferrare. Si scagliò quindi sull'Uchiha, facendo roteare l'armapoco al di sopra della propria testa, preannunciando anche da dove sarebbero arrivati i primi attacchi.
    Giunto a portata scagliò alcuni attacchi malamente raffazzonati verso il konohaniano, attacchi che l'Uchia schivò senza troppe problematiche, spostandosi appena ad ogni colpo. Che sbagliasse apposta o che semplicemente non fosse in grado di colpire slo sfuggente Uchiha, non fu dato a sapere, tuttavia, per un'eventuale spettatore di quel momento, la sua superiorità era palese, o almeno questo era quanto era dato a vedere a tutti i presenti.
    Dopo l'ennesimo colpo a vuoto quello che ormai definiva se stesso come “Il Joker” aveva perso parte del suo sorriso, mutandolo invece in una sorta di volto decisamente contrariato.

    “Perchè continui a scappare? Di che cosa hai paura, Corvaccio? Di non riuscire a salvare questo schifo di tempio? Di non salvare il ragazzino in tempo? … Di vedermi in perizoma????”


    Una domanda a cui l'Uchiha non potè evitare di rispondere, mantenendo la serietà che lo contraddistingueva in tutte le condizioni.

    «Non ti preoccupare, non sto scappando»


    Non aggiunse altro, salvo un rapidissimo colpo, portato con la kote della sua arma, direttamente nello stomaco del folle, apparentemente stendendolo con un colpo solo.
    Lasciò solo un clone a controllare l'altra donna svenuta, mentre lui si dirigeva verso al giovane Haruki, visibilmente martoriato con diversi segni di ustione, oltre che qualche livido. Qualunque cosa fosse accaduta là dentro, il giovane monaco aveva avuto decisamente la peggio, anche se per loro fortuna non era tanto malridotto da rischiare seriamente seriamente le penne.
    L'uchica compose alcuni seal prima di estrarre da uno dei rotoli un kit medico con il quale inziò a medicare le ferite in modo da aiutarne una più rapida ripresa, prima di dare uno dei suoi tonici al giovane allievo, costringendolo personalmente a masticare ed a buttare giù.
    Quando infine il giovane avesse iniziato a riprendere i sensi, alle loro spalle, una voce squillante, ormai decisamente nota, ricominciò a risuonare.

    “Vi vedo dannatamente seri, certo che uno come me non può uscire di scena senza neppure strapparvi una risata... e tutto questo mi fa giusto venire in mente una barzelletta: Allora, un tipo va all'ospedale a trovare la moglie, che ha appena avuto un bambino. Incontra il medico e gli dice: "Dottore, ero così preoccupato! Come stanno?" E il medico: "Stanno benone. Sua moglie ha partorito un bel bambino, e stanno bene tutti e due." "Lei è un uomo fortunato." Così il tipo entra nella maternità con i suoi fiori. E non trova nessuno. Nel letto di sua moglie non c'è nessuno. "Dottore?" dice. Poi si volta, e vede il medico e tutte le infermiere che ridono come pazzi. Pesce d'aprile! Sua moglie è morta, e il bambino è spastico!!”


    Il “Joker” iniziò a ridere a crepapelle, come se in una sorta di strana e malsana perversione trovasse effettivamente divertente quella sua battuta, anche se era evidente che aveva solo uno scopo, distrarli per quanto poteva bastargli.

    “Benvenuto al mio gioco, Corvaccio! Ho preparato una trappola, e l'hai fatta scattare alla grande! Ti ringrazio per il generoso aiuto! MHAHAHAHAHAHAHAHAHA!”


    E con una ultima, sonora risata “Il Joker” svanì in una nuvola di fumo, lasciando ai due solo una carta, per alcuni molto simile ad una semplice carta ninja, ma che mostrava solo una delle due facciate disegnata, più precisamente un Joker.
    Oramai era palese che quel tizio era svanito, tuttavia, era altrettanto palese che nessuno avrebbe saputo oltre quali fossero i suoi piani o quale fosse il suo ruolo in tutta quella storia. Certo era che in qualche modo aveva a che vedere con Haruki, ma il perchè sarebbe rimasto un mistero.

    °Maledizione, è scappato. Almeno abbiamo preso la donna e il futuro portatore del demone è ancora in vita. Avrà tempo per apprendere ed a questo ci penseranno i suoi compagni. Ma a che cosa si stava riferendo? Quale trappola? Di che diavolo sta parlando quel folle? Possibile che tutta questa storia fosse un suo piano?°

    «Sei in grado di camminare? Sarà una lunga scarpinata da qui a Suna, ma non possiamo permetterci di fermarci. Abbiamo perso fin troppo tempo e questo luogo è stato compromesso. Se quel tizio voleva qualcosa da te, aspettare qui non farebbe altro che il suo gioco»


    E quindi si sarebbero incamminati, diretti lungo la via verso il gate del villaggio della sabbia, lasciandosi alle spalle quello che restava di quel tempio misterioso e sconosciuto ai più. Mentre loro erano fuori, infatti, all'interno erano capitate molte cose, tra queste, visto l'accaduto, vi era stata un'insurrezione guidata da alcuni monaci fanatici addestrati dalla rossa e che al pari di Haruki non vedevano bene i modi "gentili" di alcuni dei superiori, ma di questi eventi, ne avrebbero saputo solo in futuro, qualora avessero mai avuto il piacere di indagare sull'argomento. In fondo, quel luogo, per il resto del mondo, non era mai esistito.
    Al gate di Suna, vi erano ben due shinobi in attesa l'Uchiha con il giovane allievo, entrambi rimasti appositamente per curarsi del presunto nuovo portatore dello Yonbi, sempre che il villaggio fosse in grado di recuperare nuovamente quella creatura dal deserto dell'Anauroch.
    Lungo il viaggio, tolto il primo tratto, necessario per il giovane per recuperare quantomeno le forze, Atasuke si occupò di spiegargli come avrebbe potuto migliorare le sue arti di combattimento, facendosi fare un veloce riepilogo di quanto era accaduto e facendogli esempi sul come avrebbe potuto agire altrimenti, insegnandogli ad usare i propri sensi con maggiore cura. In fondo, in quel suo handicap, il giovane Haruki doveva aver guadagnato una maggior percezione negli altri sensi. Un bonus, che evidentemente non aveva ancora imparato a gestire ma che l'Uchiha sapeva come sfruttare, avendo sviluppato autonomamente la capacità di combattere alla cieca.



    OT - Allora, nel complesso non ci sono errori di regolamento da parte tua, solo degli errori "tattici" ma su quelli avrai tutto il tempo di apprendere poco alla volta e con l'esperienza. In questo caso hai affrontato un'avversario decisamente ostico e nel complesso mi pare chiaro che tu abbia imparato bene le basi del combattimento e delle role. Detto questo, a te per il tuo ultimo post conclusivo. Dammi piena soddisfazione anche in quest'ultimo post. :zxc: Mi riservo eventualmente di fare un post conclusivo mio per rispondere ad eventuali tue interazioni, dettagli finali e chiudere ufficialmente il corso.


    Palmo Elettrostatico
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Ratto, Serpente (2)
    L'utilizzatore può convogliare l'elettricità nel proprio palmo. Se toccato un arto può causare Semiparalisi e Azzopato per 2 round; se toccato il busto può causare un danno di potenza 20; se toccato il volto può causare Scoordinamento e Confusione.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 6 / Consumo: Mediobasso )
    [Da studente in su]

    - /OT
     
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    Sono stato scelto. Ripeteva in continuazione quella frase nella sua mente. Ogni volta scandiva lentamente le sillabe che componevano quelle parole, come se non riuscisse ad afferrarne il significato. Diventerò il prossimo Jinchuuriki di Suna. Era stato scelto. Lui solo fra tutti i candidati era stato ritenuto degno di ospitare un Bijuu. Yonbi o Rokubi. Non avrebbe potuto scegliere, ma ciò non gli importava minimamente. Doveva solo obbedire agli ordini, portando dentro sé il demone che gli anziani del consiglio avrebbero scelto. Probabilmente, la loro scelta sarebbe ricaduta sullo Yonbi. Il 4 code era stato liberato e ora vagava nel deserto, minacciando di raggiungere e devastare Suna. Tuttavia, considerati la drammaticità della situazione e il rischio di perdere un'altra di quelle preziose armi viventi, avrebbero potuto optare per il 6 code. Assicurare al villaggio un nuovo jinchuuriki, per poi concentrarsi sulla cattura della creatura in libertà poteva essere considerata un'ottima opzione. In ogni caso, la sua volontà non avrebbe influito sul giudizio dei consiglieri. Accantonò quei pensieri, dedicandosi agli eventi che lo riguardavano molto più da vicino.


    Cosa sarebbe successo al tempio? Le forze dei traditori erano state pesantemente indebolite dall'intervento di Atasuke, ma il monaco rosso non poteva sapere con certezza quale dei due schieramenti avrebbe prevalso. Sarebbe dovuto tornare in quel luogo il prima possibile, per assicurarsi che tutto fosse sotto controllo. In caso contrario, il sangue degli indegni avrebbe bagnato le sabbie dell'Anauroch. Con l'aiuto di Suna li avrebbe uccisi uno ad uno, lentamente, affinché ogni secondo prima della loro morte portasse con sé un dolore infinito. In questo modo le loro anime avrebbero abbandonato i loro corpi mondate dai peccati di cui si erano macchiati. Ovviamente, non avrebbe lordato le mura del Tempio con il loro sudicio sangue. I loro corpi avrebbero conosciuto le fiamme del castigo. No, un rogo sarebbe stata una fine fin troppo dolce per degli individui simili. Probabilmente sarebbe stato meglio impalarli nel deserto, lasciando che gli avvoltoi divorassero le loro membra. I peccati degli indegni vanno lavati con il sangue e col fuoco. Sfortunatamente, il dubbio destino di quella che ormai era diventata la sua casa e il suo rifugio, non costituiva l'unica delle sue preoccupazione. Lo scontro con il Joker non aveva lasciato ferite solo sul suo corpo. Anche il suo onore e il suo orgoglio erano stati minati durante il combattimento. Alla fine si era salvato, eppure non riusciva ad sentire alcuna gioia nel proprio cuore. Quella vittoria aveva un sapore amaro che gli impediva di sentirsi soddisfatto. Benché tutto si fosse concluso nel migliore dei modi, l'ultima prova aveva messo in luce tutte le sue debolezze. Era evidente che secondo i parametri del mondo ninja lui poteva essere considerato solo un giovane debole ed inesperto. Per questa ragione, pur essendo sopravvissuto, era stato sconfitto e doveva la sua vita a quell'inetto di Konoha. Lo stesso uomo che aveva contribuito alla liberazione dello Yonbi l'aveva salvato da una morte certa. Quella condizione lo rendeva furente. Come poteva essersi abbassato a tanto? Atasuke si era dimostrato degno della redenzione, ma il monaco rosso era ancora ben lontano dal considerare i suoi peccati cancellati. Ciò rendeva il debito che aveva nei suoi confronti del tutto insostenibile. Purtroppo, non poteva fare altro che mettere da parte la rabbia e concentrarsi su quanto gli rimaneva da fare. Era stato scelto, ma prima di diventare jinchuuriki lo attendevano molte altre prove. Sarebbe stato meglio non sprecare altre energie per qualcosa che non poteva cambiare. In ogni caso, avrebbe fatto ogni cosa necessaria per potersi liberare dall'onta che aveva subito.


    Per tutta la prima parte del viaggio, il suo corpo risultava ancora pesantemente segnato dalle ferite e dallo stanchezza. Pertanto Haruki si era limitato a rimanere in silenzio, rimuginando sulle proprie insostenibili mancanze. Dopo qualche ora di viaggio, lo studente di Suna aveva recuperato abbastanza energia da poter continuare il viaggio senza il sostegno dell'Uchiha. A quel punto, le trame del destino si erano dispiegate nella sua mente, assumendo una nuova e magnifica chiarezza. Ogni cosa successa nella sua vita, dall'arrivo al monastero fino alla fuga con il chunin di Konoha, rappresentava un tassello di un fitto mosaico ordito dalla volontà divina. Tutto era successo per una ragione precisa. Ogni singola azione compiuta da tutte le persone che aveva incontrato dal momento in cui aveva messo piede nel Tempio era stata eseguita in preparazione di quel momento. Ogni cosa era servita a temprarlo. A renderlo adatto per portare a termine con onore il proprio compito. Persino la sconfitta si era rivelata utile. Infatti, dopo aver raccontato al chunin quanto era successo in seguito all'incontro con la sacerdotessa, Haruki aveva realizzato il significato di tutto quel trambusto. Atasuke sapeva come combattere senza affidarsi alla vista e, nel corso di quel cammino, aveva preso ad insegnargli come annullare lo svantaggio dovuto alla cecità. Aveva sottolineato i suoi errori e gli aveva spiegato come correggerli. Gli aveva suggerito i metodi per sostituire la vista con i sensi che gli erano rimasti. Haruki prestò la massima attenzione ad ognuna delle parole pronunciate da quell'infedele, cercando di assimilare il più possibile. Olfatto, udito, tatto e olfatto sarebbero state le nuove fonti a cui attingere tutte quelle informazioni di cui uno shinobi aveva bisogno nel mezzo della battaglia. Oltre a quei mezzi che erano disponili a tutti, il monaco rosso avrebbe potuto fare affidamento anche sul dono della Fiamma. Ad Atasuke non aveva fatto menzione della visione che l'aveva condotto a smascherare l'impostore, ma era ovvio che avrebbe dovuto approfondire la natura di quell'episodio. Probabilmente, benché Dio si fosse preso i suoi occhi, gli aveva fatto dono di un altro potere capace di illuminare il suo cammino. D'altronde la strada che gli rimaneva da percorrere era ancora lunga. Quel giorno aveva mosso i primi passi, ottenendo un piccolo assaggio delle difficoltà che avrebbe incontrato. Aveva riconosciuto i propri limiti e gli erano stati forniti gli strumenti per superarli. La sconfitta e la vergogna di essere stato salvato da un infedele non costituivano dei peccati imperdonabili, tuttavia non apprendere niente da quegli eventi l'avrebbe reso per sempre indegno dell'onore di cui era stato investito. Quanti potevano vantarsi di essere stati scelti come strumento d'azione dell'unico Dio? Quanti potevano affermare con sicurezza che la loro vita aveva uno scopo? Lui che era nato tra il fango e la polvere ora era stato investito con il più sacro dei doveri. Avrebbe epurato il mondo dei ninja dalla corruzione che lo attanagliava. A costo di radere al suolo ognuno dei grandi villaggi e spargere sale sulle rovine. Presto si sarebbe mischiato ai più grandi del suo tempo. Sostenuto da quella rinnovata sicurezza il monaco rosso avrebbe seguito Atasuke fino al Gate di Suna, pronto ad incontrare il proprio destino.


    Postato. Se ci sono degli errori, correggo domani. ^^' Adesso sto morendo di sonno.


    Edited by Bartok. - 17/10/2015, 16:09
     
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17 replies since 29/4/2015, 13:39   349 views
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