Nuvole Rosso Cremisi

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuvole Rosso Cremisi

    L'alba di un nuovo giorno di sangue - Raizen e Shizuka






    L'Alba era stranamente rossa quel giorno. Nella giornata precedente diversi Shinobi erano morti molto più a sud, ad opera dell'azione di Diogenes Mikawa. Ma anche le vittime suicide di Raizen! Ma la notte era trascorsa tranquilla, Kubomi non aveva avvertito nulla nel suo raggio d'azione e quando giunse l'alba il draghetto svegliò i due riferendo che non c'erano state novità.
    Raizen e Shizuka avevano da fare molta strada per arrivare a Kumo e dinanzi a loro si stagliava in quel momento una strada che conduceva verso nordest. Stando a quanto sapevano della loro posizione di ingresso, quella era la direzione da prendere per arrivare al Villaggio della Nuvola. La strada era larga e ben lastricata, segno che era molto percorsa, e dopo circa sei chilometri entrava in un fitto bosco di conifere così fitto da lasciar passare solo qualche raggio di luce. Ma al di là dell'inquietudine che potevano provare la traversata era agevole ed il bosco scevro di pericoli: probabilmente era già stato ripulito molti anni addietro, giacché una arteria principale vi passava per dirigersi verso Kumo ed i villaggi che quella strada toccava.


    Il bosco aveva un'estensione abbastanza ampia, circa quattrocento chilometri quadrati e la strada lo attraversava diagonalmente per circa sei-sette chilometri (il bosco di fatti era assai esteso in larghezza ma poco in lunghezza) e subito videro nella piana che seguiva alcune cose: la strada raggiungeva direttamente un villaggio dalle alte mura di pietra e proseguiva probabilmente oltre lo stesso. Alle spalle del Villaggio poi iniziavano a vedersi chiaramente gli alti Monti delle Nuvole, che da lì dominavano con valli e ripidi picchi il paesaggio del Paese del Fulmine. Stando alle ultime mappe quello era il villaggio di Iwashitaka e di fatti era il capoluogo di quell'intera provincia.


    Se si fossero avvicinati a sufficienza alle mura (30 metri o meno) avrebbero potuto notare che non c'era un vero e proprio camminatoio, ma diverse aperture nella roccia ad intervalli regolari. Le mura erano molto alte e robuste, tali da non far sfigurare dinanzi quelle di villaggi come quelli Accademici ed un robusto portone di metallo sbarrava l'accesso a tutti coloro che avessero voluto entrare (o uscire). Non sembravano esserci guardie a loro percepibili dalla distanza e solamente avvicinando a nove metri dalle mura avrebbero potuto udire alcune voci. Il villaggio però non bloccava la via, essa semplicemente proseguiva superato il grosso villaggio (che da parte a parte misurava circa tre chilometri ed era largo quattro più o meno) e continuava verso i monti.


    I monti si innalzavano con sorprendente rapidità e dopo il Villaggio la strada proseguiva sul fondo di una valle che dopo pochi chilometri sarebbe stata circondata da montagne rocciose che si facevano via via sempre più ripide, ricoperte di alberi nelle parti più basse ma del tutto nude in alto. Ed una volta presa quella via chissà cosa sarebbe potuto accadere.
     
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