Nuvole Rosso Cremisi

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuvole Rosso Cremisi

    Diogene & Seinji



    Quando Diogene parlò con la disinvoltura di chi passeggiava i propri animali sul bordo di un vulcano pronto ad esplodere i tre lanciarono un'occhiata estremamente sospettosa.
    C'erano diversi punti in un certo qual modo giusti nel suo discorso, ma mai un ninja di Kumo aveva passato il confine da quando quella storia era iniziata, giacché ciò che stava accadendo al Paese del Fulmine era soltanto una questione loro, non di altri. Potevano osservare interessati i vetri della loro casa mentre si tingevano di rosso, ma non potevano certo entrare a chiedere cosa fosse successo.
    Tuttavia egli era solo una guardia, il suo compito era respingere estranei non giudicare con la certezza di chi comanda situazioni che potevano sfuggirgli. La situazione era nota ma le sue sfaccettature, le sue cause e le implicazioni erano invece fumosi ed oscuri.
    Così la guardia fece cenno alle altre due di tirar fuori le armi e tutti e tre impugnarono una katana che ben presto fu avvolta da scosse fulminee. Erano pronte ad attaccare, ma non lo fecero.
    Sì, bel discorso, ma ciò non cambia la sostanza. Non vi abbiamo mica creato problemi, dopotutto. Fece un ghigno Oppure vi spaventate se nel mondo la corrente cambia? Tu, un perfetto nessuno chiedi di entrare a parlare col Raikage? Quale follia è mai questa. Avanti, dimmi chi sei e dimmi cosa vuoi. Abbaiò furioso l'uomo, sentendosi insultato da quella serie di richieste quasi senza senso. Il Raikage era, per diverse ragioni, la persona più protetta dell'intero Paese della Nuvola.
    Per arrivare dinanzi a lui ci volevano ottime ragioni, oppure l'abilità di diventare fantasmi.
     
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    Una buona guardia dopotutto, io stesso avevo addestrato i miei uomini al gate per non fare sconti a nessuno e agire sempre per la sicurezza del villaggio. Eppure nella sua esuberanza, il giovane non seppe nascondere alla perfezione ciò che il villaggio celava al suo interno. Vento di cambiamento...una rivoluzione? Dopotutto anche io, con i miei piani di conquista, mi sentivo parte di un mondo in evoluzione.

    Vidi le loro armi sfoderate e in un istante squadrai il oro armamentario per classificarli come dei chunin ben addestrati, ma che avrebbero potuto impensierire un Diogene di tre o quattro anni prima. Vediamo se con la dialettica sarei riuscito a impedirgli di morire inutilmente; mi sarei dunque levato quel coprifronte fasullo per poi gettarlo a terra e dire:

    " Non siate sciocchi. Se avessi voluto entrare senza esser notato non avrei di certo optato per questa soluzione, non vi pare? Avrei potuto attirarvi al confine, mettervi fuori gioco nei due secondi che mi sono necessari a farlo per poi infiltrarmi nel villaggio sfruttando le informazioni custodite nelle vostre ancora fragili menti. Inoltre non vi pare che avrei portato qualche uomo con me, se fossi mosso da intenzioni bellicose? Magari rilasciando questi costrutti potrei dare il giusto esempio e indurvi a trovare il buon senso di rinfoderare le vostre armi. "

    Detto fatto. L'afflusso di chakra sarebbe stato interrotto e i costrutti si sarebbero dissolti in pochi istanti.

    " Anche se non ho optato per la via più formale, si può dire che io sia vesti ufficiali e che porti un messaggio importante per il vostro Kage...da parte di Oto. Tuttavia il vostro sistema di difesa non è che incoraggi eventuali ospiti ad entrare. E rispondere di non volerne sarebbe un sinonimo di ignoranza senza eguali...non potete nemmeno immaginare quanto importanti siano le informazioni che custodisco. Avrei preferito non divulgare questa informazione solo una volta giunto al villaggio ma a quanto pare non ho altre possibilità.
    Ora, voi potete rimanere sulle vostre posizioni, offrire la vostra vita per il villaggio, da bravi guardiani, senza poter vedere il vostro nome scritto su qualche lapide onoraria. Il modo peggiore per ottenere letteralmente nulla, se se ne potesse stilare una classifica.

    Quello che dovreste fare è invece contattare il vostro superiore e magari far prendere questa decisione a lui, no? Voi siete delle guardie di confine, potreste scortare il vostro ospite, ovvero me, con ulteriori rinforzi se lo ritenete opportuno, fino al villaggio di Kumo e lì lasciare che chi di dovere si prenda la responsabilità di negare ad un araldo del Suono di recapitare un messaggio importante."


    Ovviamente era tutta una bufala. Il mio unico scopo era cercare di entrare per poter osservare cosa stesse accadendo in quelle terre, quale fosse il sentimento che le animava e valutare se poteva essere pericoloso per i miei piani e il bene di Oto.

     
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    Diversivo a distanza







    Mentre i cloni si muovevano verso il punto in cui attivare l’esca Raizen si occupò di stabilire il tempo necessario ad avanzare oltre il confine, trenta metri da lui ai pali, venti dal primo uomo. Uomo che a meno di informazioni particolari dei suoi cloni sarebbe stato il suo obiettivo.
    Otto chilometri da loro i cloni non avrebbero tentato di opporsi alle mortali scariche, dovevano saggiarne la forza e comunicarla a Raizen mentre l’unico di loro illeso, passando sotto ai pali, si sarebbe occupato di prolungare ulteriormente il diversivo. Una volta passato il confine avrebbe creato un clone facendolo uscire dalla terra come se fosse la stessa persona che vi si era immersa, non avrebbe badato ai nemici, si sarebbe lanciato[1 slot azione] verso nord senza guardarsi alle spalle, con quell’inseguimento avrebbe potuto saggiare la preparazione fisica delle guardie e quella sensitiva visto che in caso vi fossero sensitivi avrebbero sicuramente rintracciato l’altro clone occultato facendo sembrare il tutto opera della figura nascosta sotto terra intenzionata a far sparire le sue tracce.
    Raizen intanto sarebbe stato informato delle potenzialità dei pali neri.

    Mh.
    Avevo ragione, i pali neri scottano le chiappe, e lo fanno parecchio bene.
    Hanno richiesto pure supporto, vediamo cosa succede.


    Ci volle poco tempo dopo la disfatta dei cloni perché i ninja presenti sul confine si muovessero facendo sgranare gli occhi al Colosso, del tutto sorpreso dallo sfoltimento della linea, segno che probabilmente le forze erano disposte sul confine e non erano presenti riserve in eventuali accampamenti verso l’interno, pareva che il primo step fosse il confine quindi.

    Shizuka.
    Dobbiamo andare a prendere quella guardia che è rimasta isolata, è staccata dalle altre di almeno seicento metri, se lavoriamo rapidi possiamo ammutolirlo e sfruttarlo come hai suggerito.
    Tuttavia, se fiata siamo fregati.
    Se non erro non sei in grado di usare la manipolazione l’arte della terra, per cui dovrò usarla da solo, ma dobbiamo essere ben coordinati.


    Si concesse un altro sguardo verso il bersaglio per poi tornare su Shizuka.

    I cloni dall’altra parte hanno visto un tizio parecchio grosso, ma mi rifiuto di credere che in un punto simile del confine ci siano shinobi con la mia preparazione fisica, anche perché a quel punto potremmo tranquillamente allertare l’accademia e radere al suolo questo posto senza avere la delicatezza di infiltrarci.
    Calati pure giù dagli alberi in silenzio in modo che possa vederti solo quando sarai sufficientemente vicina da attivare i tuoi occhietti, primo obiettivo: ammutolirlo, usa lo sharingan come meglio credi per farlo, non vorrei che la sua prima azione fosse quella di dare l’allarme.
    Ma attenta, se fai un passo falso per colpa di quella storia dell’odio ti impacchetto.
    Senza perdere tempo azzeri le distanze e cerchi di metterlo KO anche fisicamente.
    La notte e la distanza ci aiuterà vista la mancanza di illuminazione.
    Oppure potresti giocare sporco e trasformarti in una ragazza ferita ed attirarlo senza allarmarlo.
    Scegli tu, io mi muoverò di conseguenza, ma se sei sicura di averlo fregato fai in modo che io senta “aiutami gentiluono” e farò a meno di allarmarlo con una presa alle gambe per prediligere un attacco alle spalle.


    Attese che Shizuka partisse con la sua azione, appena l’uomo si sarebbe mosso sarebbe scattato trasportandosi nella retta che conduceva le due figure poiché non poteva portarsi nell’esatto punto in cui era presente l’uomo a causa del suo chakra. L’avrebbe quindi anticipato di sei metri, mentre il terreno disconnesso l’avrebbe distratto dall’apparizione del piccolo smottamento che si creava durante gli spostamenti sotto terra. Quando questo gli sarebbe passato sopra le mani del Colosso scattarono rapaci, cercandone le caviglie per immobilizzarle nel tentativo di mandarlo subito al tappeto.
    Se l’attacco fosse riuscito avrebbe mantenuto il contatto per permettere a Shizuka di andare più semplicemente a segno con i suoi colpi, dopo i quali, riuscita o meno la presa, sarebbe sbucato fuori dalla terra, cercando un potente destro[stat base + guanti pot 40] sulla nuca dell’uomo, sperando in un trauma cranico in grado di farlo svenire, ma non di ucciderlo.
    In caso avesse invece sentito la voce di Shizuka pronunciare la parole concordate sarebbe emerso dalla terra dopo il passaggio dell’uomo, col silenzio concessogli da un terreno liquido grazie alla sua abilità, gettandosi direttamente addosso all’individuo tentando due attacchi[stat base + guanti pot 40]alla testa apportando il secondo solamente dopo un eventuale schivata in modo da coprire il movimento avversario col secondo colpo, ma solo se questo fosse stato necessario.
    In ogni caso, prima di muovere avrebbe osservato i movimenti avversari per cercare di valutarne la preparazione in modo da dosare al meglio la forza.
     
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    Nuvole Rosso Cremisi

    Near



    Cautamente nascosto tra i rami Near avrebbe potuto osservare le tranquille attività del loco. I carri coperti partirono poco dopo che la nave spiegasse le vele dirigendosi a nordest verso l'isolotto poco distante (ed abbastanza ben visibile) e vi sarebbe presto giunto, mentre un altro carro scoperto e carico di bauli e vettovaglie di diverso genere rimaneva in attesa
    Passati che furono dieci minuti Near avrebbe notato che il carro carico di vettovaglie venne svuotato da due uomini di statura tozza e robusta, con grossi bicipiti caratteristici di chi è ben abituato a sollevare grossi pesi. Senza troppo sforzo gli uomini portarono dentro il contenuto. Cosa ne fecero Near non poteva osservarlo dalla loro posizione.
    Ci furono altri dieci minuti di silenzio, dopo i quali il Nara poté udire un rumore di passi ed un uomo venir fuori dalla torre. Non sembrava il classico scaricatore di porto, indossava una giacca caratteristica del villaggio di Oto, un coprifronte del villaggio e dei calzoni grigi. Era estremamente pallido e con i capelli neri, che sarebbe potuto essere ritenuto oltremodo inquietante.
    Dite che ci saranno problemi alla miniera, signore? Insomma, con questa storia può essere che Kumo abbia interrotto il contratto per lo sfruttamento condiviso. lo Shinobi sospirò, in un modo estremamente femminile (era difficile, in effetti, distinguerne il sesso) Non hanno mostrato queste intenzioni. A parte non far avvicinare nessuno che non sia uno dei loro lavoratori alla Torre del Fulmine ed aver eretto una barriera presso il loro molo alla Torre del Riso non è cambiato nulla. Quando è previsto il prossimo carico in arrivo?
    Tra cinque ore e quaranta minuti, se non ci sono ritardi sull'isola, signore. Perfetto. Io andrò a controllare il carico per strada, voi assicuratevi che quei rifornimenti non siano toccati dagli scaricatori. Sono per i minatori, e solo per loro. Sì signore. commentò l'altro. Dunque lo shinobi si voltò verso la strada e partì, diretto rapido verso i carri che avevano lasciato il molo poco prima.

    Per quanto riguarda la barca, essa proseguì dritta verso l'isolotto. Divenne solo un puntino bianco in lontananza, ma era inequivocabile: sembrava dirigersi lì e da lì non si sarebbe mossa per altre cinque ore. Il viaggio di ritorno durava meno di un'ora e sembrava davvero essere l'unica tratta che eseguiva. C'era anche un'altro puntino non ben distinto di fianco la nave di Oto, ma che rimaneva lì, immobile e vi sarebbe rimasto anche quando la nave otese fosse tornata indietro.
     
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    Y Danone
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    THE GREEN TEAM

    The way a team plays as a whole determines its success.




    Shizuka Kobayashi conosceva da troppo tempo e troppo bene Raizen Ikigami per non sapere che questi era serio mentre parlava e non stava perciò solo farneticando. Benché dunque la Principessa cercò di imporsi una certa compostezza mentre il Jonin starnazzava su come aveva ben intuito la pericolosità dei pali neri (chi aveva capito cosa?), e impartiva ordini come se fosse un grande esperto di infiltrazioni, quando infine enunciò quella che probabilmente poteva essere definita la “parola d'ordine” dell'operazione, lei non poté che farsi immobile come una statua di sale. Il suo viso, solo per un istante, vibrò sotto ad un sorrisetto mal celato.
    «... “Aiutami gentiluomo”? Gentiluomo Gemette la ragazza con voce strozzata, cercando di mantenersi seria, ma calcando più volte la voce sull'appellativo che lo Shinobi si era attribuito. «Aspetta, ti prego, posso piuttosto comporre un Haiku in versi endecasillabi per l'occasione?» Supplicò, tremante. «Senti questo: “Non l'arroganza, né l'idiozia, condurranno la verità, alla propria dimora” Recitò con fare sentito, lanciando uno sguardo eloquente al compagno. Non era necessario neanche spiegare ad alta voce il significato della poesia, ovviamente. Superato quel breve attimo di divertimento, la ragazza tornò però seria. «Non muterò il mio aspetto. Delle persone che hanno creato un isolamento del genere in così poco tempo dubito che metterebbero a repentaglio la propria posizione e la sicurezza del proprio nido per una donna ferita, che in ogni caso risulta inspiegabile da trovare qui e ora.» Commentò, valutando le condizioni. «Azzererò la distanza che mi separa dall'obiettivo con Kawarimi, userò i miei "occhietti" e la tua collaborazione si potrà limitare a bloccare i piedi del tipo dal basso, ovviamente rispettando le giuste tempistiche, ma credo che nessuno dei due avrà problemi in questo. Non per altro, ma voglio essere sicura che il nostro amico mascherato non saltelli via prima che io gli abbia bloccato l'afflusso di sangue al cervello, il che richiederà non più qualche secondo, non disperare.» E detto questo si limitò a fare spallucce. «Non penso che andrà male, ma se così dovesse essere mi rimetterò alla tua forza e velocità tanto quanto tu potrai contare sulla mia abilità creazionista. E' indubbio che sia tu quello con la prestanza fisica maggiore, dopotutto.» Sbuffò un poco, fingendosi quasi offesa dalla constatazione, ma tagliò subito corto la recita. «Ottenere il massimo profitto agendo senza attirare attenzioni è ciò che di norma mi riesce meglio, non agitarti gentiluomo, puoi tenere la tua parola d'ordine senza nessuna agitazione: se avessi pensato di poterti essere d'intralcio non sarei venuta.» Commentò, accennando ad un sorriso mentre il verde smeraldo dei suoi occhi affogava rapidamente nel nero più cupo, il quale, a sua volta, cambiò gradazione tingendosi di scarlatto. Come un sasso gettato nell'abisso di un mare sporco, dalla profondità delle pupille della ragazza due tomoe cerchiate d'oscurità affiorarono ad increspare la limpidezza del rosso brillante, vibrando attorno ad un'iride color della notte.
    Arrivati a quel punto la kunoichi si calò il cappuccio sulla testa, si voltò, e camminando con la schiena piegata si portò in un punto della vegetazione in cui ebbe modo di vedere meglio la sua attuale condizione. Aveva ben visto: c'erano venti metri tra lei e il suo obiettivo, uno spiazzo privo di coperture ma benedetto da una notte scura e ombrosa in cui lei avrebbe potuto agire con relativa semplicità. Quel tipo di lavoro non era niente di più difficile di quello che faceva sempre e perciò, dopo aver valutato la condizione del vento e aver atteso che un fiume di nuvole celasse la falce di luna alta nel cielo, la Chunin congiunse le mani e assunse rapidamente quattro posizioni diverse [Slot Tecnica I]
    Tecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
    L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Basso )
    . Un istante dopo la sua figura scompariva nel nulla, sostituendosi ad un ceppo di legno del sottobosco proprio mentre lei, appena una frazione di secondo dopo, ricompariva frontalmente a sei metri di distanza dal ninja Cremisi, il quale avrebbe avuto forse appena il tempo di rendersi conto della presenza improvvisa palesatesi, che questa aveva già gli occhi puntati in direzione di quelli di lui, che tentò di catturare nella propria morsa con lucida freddezza.

    «Non dare l'allarme.»



    L'ordine sarebbe serpeggiato rapido e impietoso [Slot Azione I]IMPOSIZIONE: L'utilizzatore può imporre un comando tramite un'illusione. Ogni Imposizione può utilizzare più Unità d'Illusione; ogni Unità d'Illusione richiede un consumo ½ Basso di chakra ogni round ed ha efficacia pari a 10. Non eseguire un ordine causa un malus di 2 tacche a una statistica primaria ogni Unità d'Illusione impiegato; l'utilizzatore decide all’attivazione le statistiche influenzate. Il comando non può essere autolesionista, rendere inabile la vittima o danneggiare terzi. È necessario lo scambio di sguardi tra utilizzatore e obiettivo. L'utilizzatore può vedere attraverso le illusioni subite di efficacia pari o inferiore a 20 per livello di tecnica speciale. Può utilizzare Unità d'Illusione per rilasciare le illusioni subite se l'efficacia è maggiore l'illusione. Ogni Unità d'Illusione richiede un consumo ¼ Basso di chakra. , e qualora il contatto visivo fosse stato ottenuto, non ci sarebbero state possibilità per il Cremisi di opporvisi. Come un seme che viene gettato nell'antro della psiche, mette radici e presto germoglia, lo Shinobi di Kumo sarebbe stato attanagliato da una morsa senza forma e calore, che avrebbe privato il suo corpo e la sua mente di qualsiasi intenzione di comunicare a chiunque e in qualsiasi modo il pericolo imminente. L'obbedienza a quel comando non era qualcosa che avrebbe semplicemente potuto contrastare con lo spirito di fedeltà, ma Shizuka non era intenzionata a lasciare lui il tempo di pensare ad una soluzione più valida e scattando avanti avrebbe tentato di azzerare la distanza tra lei e il Cremisi [Stat.Blu].
    La sincronizzazione dei tempi e dei movimenti doveva essere perfetta, ma anche senza distogliere lo sguardo da quello dell'opponente la ragazza seppe di aver rispettato entrambe le condizioni quando le mani di Raizen –in precisa concomitanza con il suo spostamento– perforarono il suolo e tentarono di avvinghiare le caviglie dell'uomo di Kumo così da immobilizzarlo e permetterle di far calare la sua mano sinistra, resa una lama di taglio, sul collo dello Shinobi, nel tentativo di comprimere la vena giugulare, mentre la destra sarebbe scivolata a bloccare la parte opposta del collo, con un movimento speculare, per chiudere il flusso immesso dal colpo e indurre uno svenimento nell'obiettivo così come desiderato [Slot Azione II].
    Ovviamente le possibilità di contrattacco da parte del Cremisi avrebbero potuto essere svariate, ma la Principessa di Konoha sedeva ormai in uno stato di quiete e concentrazione totale in cui a valere era solo l'analisi rapida del susseguirsi degli eventi e la immediata soluzione da trovare e adottare. Nell'eventualità in cui il suo opponente avesse infatti vanificato la strategia scelta, la ragazza non avrebbe esitato un istante a tentarne una seconda, richiamando l'aiuto della Volpe in superficie con la parola d'ordine da essa creata e subito dopo cercando di intrappolare l'avversario in un Genjutsu invalidante [Slot Tecnica II]
    Doujutsu Onkyou
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può aggiungere un danno alle statistiche o alla percezione ad un'illusione Creata contro un singolo obiettivo. Se il costrutto entra in contatto con la vittima può ridurre di 1 la Percezione oppure causare un malus di 2 tacche ad una statistica. E' possibile cumulare 1 malus ogni livello di tecnica speciale posseduto; è necessario un costrutto grande almeno 2 Unità ogni malus cumulato. I malus rimarranno attivi per 2 round. Richiede lo Sharingan "Creazione".
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni malus )
    [Richiede Sharingan II]

    [Da genin in su]

    Malus 4 tacche: Riflessi
    [+]Genjutsu Invalidanti [2]
    Speciale: Le vittime dei genjutsu dell'utilizzatore avranno una potenza ridotta di 20 nell’esecuzione di taijutsu o colpi fisici potenziati da taijutsu per 2 round o finché rilasciata l'illusione. Non è cumulabile.
    che avrebbe creato l'immagine di una realtà all'interno della quale lei gettava a terra una fiala di veleno aereo il quale si sarebbe ben presto rivelato un acido che avrebbe dapprima corroso e liquefatto le corde vocali, impedendo lui di urlare o parlare, e infine sul suo stesso corpo, che avrebbe iniziato a sciogliersi in una spirale di dolore pari alla più orribile delle morti, lasciando così la possibilità al Jonin di attaccare senza temere un'offensiva o una fuga che, se anche avesse provato ad essere imbastita, avrebbe prodotto nient'altro che un ridicolo tentativo a causa di una drastica riduzione dei riflessi, che lo Shinobi di Kumo avrebbe senza difficoltà capito essere una conseguenza neurologica del veleno mortale.
    Si poteva dire che l'operazione in sé non fosse difficile, e che dunque l'unica noia fosse che l'amico mascherato avrebbe dovuto essere stato catturato vivo, perché solo da vivo Shizuka avrebbe potuto violare la sua mente e aprire l'archivio che essa conteneva, attingendo al suo sapere e facendolo proprio.
    Sarebbe tutto stato più semplice se fosse bastato sgozzarlo.
    E lei, comunque, aveva ancora fame.
     
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    La posizione di ramo dell'albero non era poi così comoda, e l'osservazione si rivelo abbastanza lunga. D'altro canto quella posizione era strategicamente corretta, vedevo e sentivo discretamente i dialoghi delle persone davanti a me. Inoltre per il momento non ero stato avvistato, e se non mi aveva braccato immediatamente, nel momento in cui avevo fatto spuntare un ramo extra all'albero, potevo ben credere che non l'avrebbero fatto dopo.


    Ho sempre sentito parlare delle strane persone che popolano oto, ma questo è il primo che vedo. Effettivamente non saprei nemmeno indicarne il sesso.

    Mi riferivo all'essere che era uscito dalla torre in abiti da shinobi, indossava una casacca di oto ed il relativo coprifronte del villaggio. Prima di lui avevo potuto avvistare solamente i due energumeni dalle braccia pompate che avevano scaricato il carro pieno di vettovaglie. Da quanto potevo vedere in quella torre si stavano svolgendo della attività tutto sommato normali, sembrava stessero solamente scaricando e caricando i carri con le merci che arrivavano dal traghetto.


    Le parole dello shinobi sono interessanti. Devono arrivare dal traghetto dei rifornimenti per i minatori, i quali sembra lavorino in comune con altri di kumo nella miniera ad uso condiviso.

    Rimasi intento ad osservare la scena ed ascoltare le parole dello shinobi di oto. Avevo davanti a me diverse opzioni, e in un certo senso troppo pochi elementi per scegliere per i miei gusti.


    Riflettiamo. Lui ha ordinato ai suoi uomini, o comunque agli scaricatori di porto di controllare il prossimo carico per evitare che nessuno lo tocchi. Ciò significa che ci sono, o che dovranno arrivare altre persone. Lui invece segue il carico appena partito via terra. Cosa contenga, o dove sia diretto è ignoto. Per analogia dovrei pensare che così come il prossimo carico in arrivo si tratti di merci per i minatori, che lui sta controllando non vengano toccate da altre persone, in quanto riservato solo e soltanto ai minatori. D'altra parte, non ho nessuna prova che su quei carri già partiti non ci sia altro...

    Sospirai, odiavo non avere il quadro completo.


    Il prossimo carico arriva tra cinque ore e quaranta, se ha detto ai suoi uomini di controllare le provviste ciò mi lascia pensare che non sarà di ritorno in tempo, e che quindi il posto il cui sta andando sia parecchio lontano. Ora come ora non mi sembra il caso di seguirlo. Il fatto che ci sia uno shinobi qui, e che abbia il controllo mi lascia presumere che le altre persone nella torre siano normali operai. é una conclusione azzardata e non posso operare come se così fosse, ma l'idea che il ninja di turno sia fuori dai piedi già mi consola. Guardai attentamente il volto dello shinobi prima, stando attento ai suoi lineamenti e alle sue movenze. Avevo un idea e speravo che la sua immagine rimanesse ben impressa nella mia mente. La nave era appena partita e si dirigeva verso l'isolotto. Mentre si allontanava diventava sempre più piccola, fino ad essere poco più di un pallino bianco. Seguendone la tratta notai un'altro pallino affianco alla nave che stavo guardando, ma non sembrava muoversi e non potevo essere certo di cosa fosse. Lo tenni a mente e decisi che avrei dovuto cercare di tenerlo d'occhio, se si fosse mosso significava che si trattava di un'altra imbarcazione, ad ora, non mi sentivo di ipotizzarlo.


    Lo shinobi sembra essersi allontanato, non mi rimane altro che aspettare, e fingere di essere lui già di ritorno. Da come si è comportato sembra avere un po' il comando della torretta, ma più che altro sembra aver la discrezionalità di fare ciò che ritiene più opportuno, di conseguenza mi auguro che i sottoposti non mi facciano troppe domande se mi vedono di ritorno. Sperando non ci sia qualche prassi consolidata tra loro o qualche sorta di codice comportamentale o segreto che faccia subito scoprire il mio camuffamento. Il momento migliore per operare è indubbiamente quando arriverà l'altro carico, gli scaricatori dovrebbero essere impegnati con le provviste a scaricare la nave ed eventualmente a ricaricarla se necessario, non penso avranno tempo da perdere con i miei movimenti. Se tutto fila liscio avrò modo di aggirarmi per la torre indisturbato e di poter verificare il carico.

    Sospirai nuovamente, effettivamente era molto rischioso. Nessuno mi assicurava che lo shinobi non sarebbe tornato prima del previsto, facendomi scoprire, o che qualche codice segreto mi facesse scoprire dai suoi sottoposti. Allo stesso tempo niente mi assicurava che sarei riuscito, in caso di combattimento ad uscire vivo da quella torre. Ma in fondo, ero stato io a voler venire sin qui. E non potevo certo stare a fare il ramo tutto il giorno.
    Avrei aspettato le cinque ore e quaranta, quando la nave sarebbe stata di ritorno. A quel punto avrei aspettato giusto un paio di minuti che l'attracco venisse completato e che iniziassero le prime opere per scaricare le merci. A quel punto avrei usato nuovamente la tecnica della trasformazione : SLot tecnica base e avrei assunto le sembianze dello shinobi di oto. Speravo di ricordare perfettamente i suoi connotati, ma ero certo di averlo osservato molto bene e speravo che la sua immagine fosse rimasta chiara nella mia mente. Non avrei saputo il mio sesso, ma questo non significava che la trasformazione non era precisa, era semplicemente il volto del soggetto ad essere ambiguo.
    Una volta eseguita la tecnica non potevo certo apparire dal centro della foresta in cui mi trovavo, mi sarei dovuto spostare di qualche centinaio di metri verso la mia sinistra, uscire dalla vegetazione e fingere di tornare verso la torre dalla stessa direzione verso la quale si era precedentemente allontanato il ninja di oto. Se per caso prima di uscire dalla vegetazione avessi notato qualche strano movimento, il rientro dello shinobi o di altri carri avrei desistito dalla mia azione e sarei tornato ad osservare la situazione da lontano, dov'ero precedentemente. Non era mia intenzione correre piu rischi del previsto, e quindi avrei agito solo se la situazione non fosse cambiata.


    Qui iniziano i balli.

    Una volta avvicinatomi alla torre mi sarei mosso con tranquillità, senza stare a guardare o a fare domande dirette ai miei sottoposti. D'altronde speravo che anche a oto le leggi del nonnismo vigessero regolarmente. I sottoposti generalmente non facevano domande e non si impicciavano negli affari altrui, tanto più in un villaggio come oto speravo che questa regola avesse valore.
    Prima di tutto sarei entrato nella torre, se nessuno mi avesse visto avrei cercato di girare per quello che rimaneva della struttura Furtivita ] , eventualmente girano per le stanze o salendo delle scale se ne avessi trovate. Secondo un discorso abbastanza logico tutto il personale sarebbe dovuto essere a scaricare la nave, e non a riposare all'interno. Se fossi riuscito a fare un giro generale della torre o se avessi trovato una sorta di finestra dalla quale spiare le operazioni di scarico l'avrei fatto, stando attento a cercare di captare quante più parole possibili dei vari uomini impegnati nelle loro mansioni. [ investigatore ][ occhio di falco ]. Sempre nella possibilità in cui avessi potuto aggirarmi liberamente nella torre avrei controllato abbastanza spesso se lo shinobi di cui avevo assunto le sembianze stava tornando, dando un occhio al territorio circostante. Una volta effettuato il giro della torre sarei sceso e mi sarei avvicinato maggiormente alle merci scaricare, sempre cercando di stare attenti alle parole dei lavoratori, che avrebbero potuto tradire qualche sensazione ed avvisarmi non solo di qualche pericolo ma anche nutrirmi di qualche utile informazione.


    In effetti io sono tornato dalla stessa strada, ma nessuno mi può assicurare che lui solitamente non faccia un giro diverso arrivando dall'altra parte. A motivare la mia scelta vi è solo la circostanza che dall'altra parte vi è il confine del paese del fulmine, e che quindi da li lui non potrebbe arrivare, ma sono solo supposizioni...

    Se invece non avessi potuto girare per la torre avrei dovuto avvicinarmi ai lavoratori, cercando di risultare il più tranquillo possibile, e senza aiutarli ma restando ad osservare, sperando che il tipico comportamento da superiore mi aiutasse a non destare sospetti. Mi interessava vedere le merci e seguire le loro tratte. Inoltre da quella posizione cercavo di seguire l'altro puntino bianco che avevo visto in precedenza in lontananza. Speravo dalla mia posizione di poter osservare il territorio circostante, e se avessi visto arrivare lo shinobi di cui avevo preso le sembianze avrei cercato immediatamente di uscire da quella trappola vivente. D'altro canto aveva detto di non toccare nulla, e quindi speravo di avere un minimo di tempo per osservare la situazione. Ma indubbiamente sarebbe tornato, e a quel punto era facile che tutta la mia messa in scena venisse scoperta. Guardai attentamente visi e stazze dei vari lavoratori, tenendole bene a mente nella mia mente, cercai anche di captare i nomi con i quali i lavoratori si appellavano, che mi sarebbero certamente tornati utili. Quest'oggi probabilmente mi sarei ritrovato a dover abusare della tecnica della trasformazione. Rimasi attento, era per me fondamentale notare l'arrivo di qualsiasi altra persona con un minimo di preavviso per decidere come agire. Se invece nessuno fosse arrivato avrei agito con tranquillità. Avevo intenzione di imbarcarmi, e dovevo aspettare una situazione adatta per poterlo fare.


    Quando arriverà di nuovo sarà meglio per me essere lontano da qui...
     
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    Diogene



    Gli uomini restarono il silenzio, ascoltando le parole di Diogene. Nel mentre tuttavia l'Otese avrebbe udito chiaramente molte altre guardie avvicinarsi. Nel tempo necessario a finire quel suo discorso ne erano comparse almeno altre tre. Per quanto formidabile egli potesse essere stava rischiando di trovarsi in una posizione di svantaggio numerico quasi schiacciante.
    Sai, Otese? Avresti dovuto fare così. Ammazzarci, cercare di entrare a Kumo e morire lì. L'uomo parlava con una spavalderia atipica, classica di chi era in una posizione di netto vantaggio. Cosa sapevo che il Mikawa non conosceva in grado di renderlo così sicuro di se stesso?
    Vedi, Otese, sarebbe da stronzi far accorrere il nostro superiore per qualsiasi passante... e sarebbe da doppiamente stronzi far sì che questi possano raggiungere il Raikage. Non ci hai dato un nome, non ci hai dato un motivo, per quanto io ne possa sapere io tu potresti uccidere il nostro capo e cavare dal suo cervello informazioni che noi mere guardie di confine non conosciamo. Quegli uomini sembravano inflessibili come l'acciaio. Tempo trenta secondi e giungeranno almeno altre sei persone qui, Otese. Il nostro sistema di difesa non deve incoraggiare persone ad entrare, semmai deve incoraggiarle ad stare alla larga. gonfiò il petto di puro orgoglio (ed aria) NOI NON ABBIAMO NULLA A CHE SPARTIRE IN NESSUNA EPOCA, MAI E POI MAI CON VOI CANI ACCADEMICI! urlò, insoliamente furioso, come se le richieste del Mikawa l'avessero fatto davvero infuriare. Hai dieci secondi per voltarti. Dopodiché ti attaccheremo tutti con il pieno potenziale bellico che disponiamo.
    Sei guardie pronte a batteri, spade in mano e chissà quali jutsu. Lui era Diogene Mikawa, uno Shinobi leggendario. Ma persino le leggende dovevano temere gli eserciti quando gli si scagliavano contro, sopratutto se erano composti da uomini estremamente fedeli, come quelli che si trovava dinanzi.
    Dieci...
     
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    Poveri stolti cadaveri senza cervello. Fu quello il primo pensiero che passò per la mente del colosso. Ma poi corresse il tiro e con le ultime parole che quella manciata di uomini avrebbe potuto sentire, mentre i secondi passavano e il conteggio della guardia si avvicinava sempre più a zero, si accucciò lentamente raccogliendo da terra 6 pietruzze. Alcuna minaccia avrebbe impedito quel movimento, al cui termine, sarebeb statos eguito da parole caratterizzate dallo stesso ritmo lento ma questa volta dal tono crudele e tenebroso:

    " Un qualsiasi passante...sai...è proprio qui che ti sbagli. "

    Due secondi sarebbero stati più che sufficienti per azzerare la minaccia momentanea, in attesa che la terza ondata giungesse al confine. Se non volevano partarlo da chi prendeva le decisioni li, allora avrebbe convinto tale figura a scomodarsi dalla sua comoda poltrona e raggiungerlo in quel fazzoletto di terra, dove Oto e Kumo spartivano le radici degli stessi alberi.
    Tre katane elettrizzate in mano ad altrettanti chunin ben equipaggiati; ma erano vicini, uniti per fronteggiare la sconosciuta minaccia...non che fosse un errore in generale, tuttavia il loro assetto favorì un'attacco più tempestivo e quindi più efficacie.
    Bastarono tre rapidi movimenti eseguiti in sequenza e senza il minimo preavviso. I primi tre sassolini, impugnatai a mò di shuriken tra le dita del gigante, vennero scagliati vennero scagliati con una forza inumana verso i tre nemici armati [For 900]. Una velocità che non era nemmeno possibile da comprendere per delle comuni guardie che, secondo i calcoli del Garth, non avrebbero avuto il tempo nemmeno per impastare il chakra o emettere un gemito. Con la precisione che solo un jonin finemente addestrato poteva possedere, le improvvisate armi avrebbero impattato il collo delle tre guardie, disintegrandosi quasi al contatto e provocando una pressione tale da farle perdere i sensi. Le braccia di Aloysius erano paragonabili per potenza a quelle dei leggendari cercoteri, in grado di provocare voragini nel terreno senza sforzo e frantumare la roccia come burro: come la più potente delle fionde quei fasci di nervi, resi ancor più eleastici dal chakra, avrebbero spinto oltre l'immaginabile quei semplici sassi rendendoli proiettili inarrestabili. Indipendentemente dall'esito del primo attacco, quel mastodontico corpo avrebbe eseguito una torsione tale da portare uno degli altri ninja occorsi a tiro e scagliare un'altro sasso con la medesima incredibile forza, prima ancora che i primi tre raggiungessero i loro bersagli. Solo a quel punto la mano di riporto avrebbe completato il movimento, accelerando la torsione e rilasciando gli ultimi due sassoni diretti alla coppia di guardie rimanente [MezzoBasso x 3].
    Peccato solo che i sei shinobi non avevano avuto l'onore di vedere il vero Aloysius attaccarli, ma la mera figura che aveva scelto di mostrare per quella missione. Qualora uno o più bersagli fossero stati in grado di cavarsela, con grande stupore dell'Otese, non sarebbero stati soggetti ad un secondo assalto bensì vennero incoraggiati da Diogene a fare al cosa giusta:

    " Fai il bravo, va a chiamare altri rinforzi. "

    Quelli non erano attacchi mortali, o almeno non avrebbero dovuto esserlo se la valutazione del Mikawa sul valore dei ninja che aveva difronte non era stata errata. E il Colosso avrebbe continuato in tal senso quel passatempo tanto divertente quanto utile: magari quando le pile di uomini svenuti fossero diventate abbastanza alte da superare in altezza i pali del Raikage, i ninja di Kumo avrebbero trattato il suo ospite con i giusti riguardi e la sua proposta sarebbe stata presa in seria considerazione. La via diplomata era possibile, anche nella condizione di allarme nella quale Kumo vessava...bastava solo convincere l'altra parte che era cosa buona e giusta. Non era ancora giunto il tempo di permettere al sangue di dominare la scena.

     
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    Raizen & Shizuka




    [Raizen e Shizuka]


    La strategia adottata era una bella catena di precisi attacchi atti a provocare quanto più velocemente possibile lo svenimento dell'avversario. La guarda contro cui i due si stavano scontrando non aveva particolari segni esterni che potevano lasciar presagire qualche strana abilità in grado di rendere del tutto inefficace l'azione di Shizuka e Raizen.
    Quando la giovane Kunochi comparve dinanzi a lui il cremisi dei suoi occhi colpì le pupille della guardia che cadde inesorabilmente nel suo genjutsu [1 Unità di Illusione usata - Malus in Forza]. L'uomo non cercò di resistere a quell'ordine per via del poderoso attacco combinato dei due. Le mani del Colosso comparvero dal basso e tentarono di afferrarlo, mentre Shizuka si gettò contro di lui per cercare di afferrarlo al collo e tentare di farlo svenire.
    L'attacco del colosso andò bene, tanto non si può dire per Shizuka. L'immediato attacco della chunin impedì all'uomo di trovare la forza per trasgredire l'ordine imposto ma l'attacco non era assolutamente particolare. Le gambe dell'uomo erano sì bloccate ma il busto era libero di muoversi. Così allungò entrambe le mani dinanzi a se e comparve una specie di cerchio dal diametro di un metro e mezzo perfetto di pura luce azzurra, luminoso eppure solido, che bloccò l'attacco di Shizuka senza alcuno sforzo [Difesa].

    Ciò che successe dopo però lo sorprese. Si ritrovò in una nube di presunto veleno che iniziava a corrodergli il viso, ma non provò dolore e dunque comprese immediatamente che quella non era che una mera illusione [Mancanza del Player]Manca la specifica di quante Unità usi, non è specificato se la nube ha potenzialità offensive che possono ridurre la vitalità, non ne è specificata l'efficacia.
    Lo Sharingan Creazione consente di creare costrutti illusori, ma se vuoi attaccare con questi essi sono soggetti comunque alle normali regole di non autoconclusività dell'attacco.
    Lo sharingan consente di riprodurre immagini, non sensazioni quali dolore (fa male se è offensiva).
    .
    Lo Shinobi di Kumo non si sentì più bloccato e dato che se le mani che lo tenevano fermo dovevano provenire da sotto terra comprese ancor prima di avvertire l'imponente stazza di Raizen alle sue spalle era sparito grazie alla Kawarimi [Tecnica della Sotituzione] per poi ricomparire ventuno metri più in avanti verso il confine.
    Ansimò, non avendo ancora avuto modo di sottrarsi all'ordine. Non era in un'ottima situazione.




    [La copia]


    Le due copie furono distrutte ed il loro dolore, seppur attenuato, tornò a Raizen sotto forma di un'improvviso seppur lieve affaticamento [- ¼ Leggera di Vitalità per ogni copia distrutta]. L'altra passò inosservata sotto terra e poi il clone del clone comparve a poca distanza oltre il confine. Le guardie però avevano visto le prime due scomparire e dunque compresero immediatamente che l'assalto doveva essere stato portato da delle Kagebunshin.
    I rinforzi giunsero non appena la copia comparve: altri due ninja mascherati che si lanciarono immediatamente all'inseguimento [Inseguimento]. L'altro rimase lì e parve udire qualcosa perché si coprì entrambe le orecchie con le mani.
    Rimase fermo, spada in mano, ad attendere.


    Edited by -Max - 12/8/2015, 15:46
     
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    Near



    Cinque ore e quaranta minuti.
    Con qualche minuto di ritardo la nave giunse al piccolo porticciuolo. Il sole si era abbassato ad ovest ed il cielo era tinto di arancione quando la nave attraccò al molo. Si udì un gran fermento di uomini intenti a scaricare.
    E Near fece la sua mossa.
    La sua trasformazione era sostanzialmente ben accurata ed avrebbe ingannato abbastanza facilmente i minatori. In realtà, come avrebbe scoperto, la sicurezza in quella torre mezza diroccata era alquanto scarsa ed era praticamente rappresentata solamente dal ninja che aveva seguito il carico verso Oto.

    Quando entrò nella torre tutto il personale (3 uomini) era impegnato a scaricare accompagnato dai marinai sulla barca diversi barili ben chiusi, il cuo contenuto non poteva essere indovinato dalla sola osservazione esterna. Qualcosa però si poteva dedurre: i barili erano sposati grazie ad un sistema di contrappesi e carrucole e veniva calato molto lentamente e con estrema attenzione. Nessuno osava stare sotto il barile mentre questo veniva calato su delle piattaforme dotate di ruote girevoli che venivano spinte all'interno della torre, presso le stalle al primo piano dove c'erano i carri vuoti pronti ad essere sellati.

    Nel suo girovagare all'interno della torre Near avrebbe notato che c'erano solo tre piani, giacché il terzo era inagibile. A piano erra c'erano le stalle, dove riposavano i cavalli e dove venivano lasciati i carri in attesa di essere caricati dai barili o scaricati di generi di vario tipo. Sempre a piano terra c'era un magazzino, pieno di generi alimentari, ma anche rotoli di pergamena di piccole dimensioni, attrezzi da lavoro (picconi, badili), vestiti da lavoro ma anche normali abiti, barili di vino, birra e saké. C'era anche una piccola cucina ed una sala da pranzo per gli operai.

    Al piano di sopra c'erano invece diverse stanze da letto molto sparane, condivise dagli uomini che stazionavano lì. Solo tre letti erano occupati, gli altri erano privi di lenzuola.

    Al secondo ed ultimo piano infine c'era un ampio ufficio con annesso un bagno ed una stanza da letto privati. Sul tavolo della scrivania c'era un libro di notevoli dimensioni, sulla copertina si poteva leggere "Registro carichi di ematite" e diverse colonne, una recante la data, l'altra la quantità, l'altro recante alcuni numeri strani ma con una loro consequenzialità. Sotto il libro c'era il programma dei movimenti della nave. Sarebbe rimasta lì tutta la notte, dunque sarebbe ripartita all'alba per "trasporto generi alimentari ed attrezza da lavoro" e sarebbe rimasta sull'isola per tutto il giorno successivo, tornando la mattina del giorno dopo ancora per "trasporto ematite".

    Nell'ufficio non c'era null'altro di interessante.

    Per perquisire il tutto Near ci avrebbe impiegato poco meno di mezz'ora, la nave sarebbe stata scaricata per almeno un'ora, dopodiché ci sarebbe stata una pausa di trenta minuti dove gli uomini si sarebbero fermati per rinfrescarsi e per mangiare un boccone per poi riprendere e caricare nuovamente la nave con il contenuto del magazzino. Un'operazione tediosa che avrebbe impiegato almeno un paio d'ore di tempo, dopodiché marinai e scaricatori avrebbero chiuso a chiave la stiva si sarebbero diretti nelle loro stanze per fumare, giocare a carte, dadi, bere saké ed infine dormire.

     
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    Diogene - Allarme di Livello 0



    Le braccia di Aloysius erano paragonabili per potenza a quelle dei leggendari cercoteri, in grado di provocare voragini nel terreno senza sforzo e frantumare la roccia come burro.
    Era fin troppo vero. L'esplosiva forza dei muscoli del Mikawa era tale da rendere qualsiasi cosa lanciasse grazie alle rapide contrazioni degli stessi mortale. Questo, Diogene, avrebbe dovuto saperlo se non intendeva uccidere chicchessia. Persino quei duri sassi tuttavia erano letali nelle sue mani. Come aveva previsto essi si disintegrarono, tuttavia non andò tanto meglio per le ossa delle povere guardie che si videro delle vere e proprie cannonate raggiungergli il collo.
    I sassi perforarono da parte a parte le tenere carne delle vittime, resi inarrestabili dalla forza prodotta ["Difese"].
    I primi cascarono rapidamente e gli altri non poterono far altro che comprendere che la loro morte sarebbe arrivata per mano di un Otese.
    Dunque, quando giunsero i rinforzi e videro ciò che era successo spalancarono gli occhi e fecero un profondo respiro.
    Cosa è questo sfacelo... disse il più avanzato dinanzi ai cadaveri dei suoi compagni.
    X, non facciamo cazzate. L'allarme è stato lanciato da qui, attacchiamo in maniera coordinata e non lasciamogli il tempo di ragionare. Ehi, Horo, questo è un livello 0.
    Uno nelle retrovie mise una mano sotto la manica, ma Diogene non poté aver tempo di contrastare quell'azione. Sia perché era lontano da lui (una dozzina di metri) sia perché contemporaneamente gli altri cinque lo attaccarono con una sequenza coordinata di attacchi.
    Quello nominato X si gettò proprio dinazi a lui, katana in mano, con l'intento di affondarla nell'addome del Mikawa [Azione]. Contemporaneamente altri due si erano allontanati per aggirare il Mikawa proprio mentre il primo attacco l'avrebbe costretto ad una difesa oppure ad una schivata: se il Mikawa si fosse allontanato a destra allora una cartabomba l'avrebbe raggiunto già attivata ed attaccata ad un normale kunai durante la fuga proveniente dall'uomo alla sua destra [Azione]

    Cartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)
    [Da chunin in su]


    , se invece si fosse diretto a sinistra avrebbe subito la stessa sorta, un attacco speculare dell'uomo che si stava avvicinando a lui dalla direzione opposta [Azione]

    Cartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)
    [Da chunin in su]


    .
    Al fine di non lasciargli un attimo di tregua tuttavia l'altro che non era stato impegnato nell'azione avrebbe lanciato comunque la sua cartabomba con un attimo di ritardo, mirando con precisione alla zona occupata dal Mikawa anche sulla base di eventuali altre schivate. [Azione]

    Cartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)
    [Da chunin in su]



    Se invece Diogenes non si fosse mosso di lì, o fosse rimasto vicino al primo suo nemico - colui che aveva tentato di infilzarlo con la spada - i due avrebbero semplicemente lanciato le cartabombe contemporaneamente, fregandosene dell'incolumità del primo (che avrebbe cercato di arretrare di circa tre metri se ne avesse avuto modo [Azione x 2]

    Cartabomba II [Bomba]
    La cartabomba è un piccolo foglio sul quale è inciso un fuuinjutsu: causa una potente esplosione di diametro pari a 1,5 metri quando attivata; entro un raggio di 3 metri causa comunque danni, dalla potenza dimezzata. L'attivazione è percepibile tramite i sensi; è possibile scegliere il tempo dell'esplosione, da tre secondi fino a 30 ore.
    Tipo: Speciale - Ustione
    Dimensione: Minuscola
    (Potenza: 50 | Durezza: 1 | Crediti: 75)
    [Da chunin in su]


    .

    Indipendentemente dalla riuscita dell'attacco i due che erano rimasi nelle retrovie distanti circa nove metri da Diogenes, a proteggere colui che stava dando l'allarme tre metri diero di loro, avrebbero composti alcuni sigilli per poi scagliare contro il Mikawa due enormi fulmini di pura, veloce e pericolosa elettricità che parvero potenziarsi l'uno con l'altro in maniera pericolosa [Tecnica]Fulmine Positivo
    Villaggio: Kumo
    Posizioni Magiche: Drago, Tigre, Topo, Drago, Capra (5)
    L'utilizzatore può creare un fulmine di elettricità di colore rosso, largo 1,5 metri e lungo 12 metri. Il fulmine procede in linea retta per 18 metri, non viene fermato da strutture non rivestite di chakra. La potenza del fulmine è pari a 50, la velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore aumentata di 3 tacche. Se utilizzata insieme a "Fulmine Negativo" entro sei metri di distanza la gittata è aumentata a 24 metri, la larghezza è aumentata a 3 metri e la velocità aumenta di 3 tacche.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 3 | Consumo: Altissimo)
    [Da chunin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [ 2 ]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]
    [Tecnica]Fulmine Negativo
    Villaggio: Kumo
    Posizioni Magiche: Drago, Tigre, Topo, Drago, Capra (5)
    L'utilizzatore può creare un fulmine di elettricità di colore blu, largo 1,5 metri e lungo 12 metri. Il fulmine procede in linea retta per 18 metri, non viene fermato da strutture non rivestite di chakra. La potenza del fulmine è pari a 50, la velocità pari alla Concentrazione dell'utilizzatore aumentata di 3 tacche. Se utilizzata insieme a "Fulmine Positivo" entro sei metri di distanza la gittata è aumentata a 24 metri, la larghezza è aumentata a 3 metri e la velocità aumenta di 3 tacche.
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Livello: 3 | Consumo: Altissimo)
    [Da chunin in su]

    Impronta di Chakra Elettricità [ 2 ]
    Talento: L'utilizzatore ottiene l'impronta Elettricità. È possibile avere massimo 3 impronte di Chakra. L'impronta aumenta di +10 la potenza delle tecniche avanzate di tipo Raiton, il potenziamento è doppio se fronteggiate Doton. Non è possibile sfruttare le altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]

    .
    Ciò che sarebbe arrivato al Mikawa sarebbe stato un muro largo 6 metri ed alto 3 i di una elettricità di colore violetto, rapidissimo ed estramente potente. Ma non era finita! Una volta che il fulmine prodotto dai due l'avesse superato il ninja che aveva tentato il primo assalto avrebbe sfruttato la luminosità dell'attacco per nascondersi dietro di questo e dunque ricomparire dinanzi al Mikawa per cercare un nuovo rapido affondo al petto dell'Otese [Azione] per poi arretrare di circa tre metri.
    Come se non fosse sufficiente i due che avevano scagliato quella poderosa tecnica allungarono le mani in avanti generando quelli che sembravano dei veri e propri fulmini neri di forma sferica, per poi lanciarne ognuno quattro, con attacchi non contemporanei tra loro e dunque incessanti: una sequela di sei attacchi non potenti, rapidi di certo, ma atti a ferire e sfiancare l'Otese il più possibile [Azione x 6 | Tecnica x 2].

    Non si passava per di lì. La sorveglianza era asfissiante, e la necessità di comunicare nulla. Ed il loro numero, soverchiante. Questo, il Mikawa, l'avrebbe capito presto o tardi.




    Ecco come diventa una missione di infiltrazione quando si cerca di erigere pile di cadaveri :sisi:
     
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    Il piano sembrava funzionare. Come tutti i piani perchè siano davvero validi devono essere temporanei, altresì fanno come il pesce puzzano. Per questo sapevo che dovevo abbandonare le vesti dello shinobi di Oto il prima possibile.
    Avvicinatomi alla torre con fare disinvolto notai i tre scaricatori addetti alla loro mansione, aiutati dai marinai. Mi videro, ma non fecero troppo caso a me, questo era un bene, sapevo di non poter parlare e così facendo potevo evitare ogni sorta di conversazione. DIedi un rapido sguardo, notando la procedura attuata per scaricare i barili. Un sistema abbastanza elaborato, delle due l'una, o contenevano qualcosa di molto pesante e gli operai temevano di starci sotto per paura di rimanere schiacciati, o contenevano qualcosa di pericoloso. Probabilmente la prima, visto che al di là del sistema di contrappesi non si vedevano altre misure preventive particolari.
    Mi aggirai rapido per la torre visto che non c'era nessuno a disturbarmi. La sicurezza dell'edificio era veramente ai minimi storici, e quindi non impiegai un minuto più del necessario potendo girare liberamente.
    Il piano terra non aveva nulla di particolarmente interessante, era sostanzialmente un magazzino. C'erano i carri in attesa di essere caricati e delle provviste. I miei occhi si soffermarono su alcune piccole pergamene, rapidamente ne avrei aperte alcune per vederne il contenuto, e se le avessi ritenute interessanti le avrei messe nella tunica. Qualche pergamena di troppo non mi avrebbe appesantito. Dubitavo avessero un contenuto particolarmente rilevane visto che erano state posizionate in mezzo ai carri ed al sakè, ma uno sguardo in più non avrebbe fatto male.
    Fatto ciò avrei proseguito la perlustrazione passando al primo piano, dove mi aspettavano solo delle brandine per gli operai. Salì al secondo, che era evidentemente il più interessante. Si trattava di un ufficio con annessi stanza e bagno privato, probabilmente erano del ninja di oto. Ciò potevo presumerlo andando per esclusione, al piano di sotto c'erano tre lettini usati, probabilmente dagli scaricatori, e quindi questa poteva essere la sistemazione dello shinobi. Motivo in più per stare attenti, magari ne aveva altre sparse per il territorio, ma magari no e sarebbe quindi giunto per la notte.
    Diedi un'occhiata all'ufficio, sulla scrivania notai un registro, riguarda lo scarico dell'ematite. Probabilmente allora era questo il contenuto dei barili, un minerale per l'estrazione del ferro. Indubbiamente pesante, d'altra parte mi rimaneva il dubbio che dei barili fossero il miglior recipiente per del minerale, soprattutto se molto pesante. Avrei dovuto controllare. Il registro indicava dei numeri ulteriori oltre alla canonica data ed alla quantità. Numeri consequenziale che però al momento non mi dicevano nulla. Probabilmente con più calma sarebbe potuta essere un'informazione preziosa, ma per il momento non potevo saperlo. Tirai fuori dalla mia attrezzatura una penna ed un pezzo di carta, annotai rapidamente tutti i dati del foglio che avevo davanti. Non avevo certo il tempo di ricopiare l'intero registro, e portarlo via sarebbe stato un errore, l'addetto all'annotazione l'avrebbe notato subito. Far scattare l'allarme per una cazzata del genere avrebbe avuto del paradossale. Il mio piano era di imbarcarmi, d'altro canto da questa parte della riva avevo già visto abbastanza, e dall'altra parte avevo speranza di trovare informazioni ulteriori o qualche nuova pista da seguire. Inoltre ormai ero vicino al confine del paese del fulmine, se avessi continuato ancora verso di esso rischiavo di incontrare delle pattuglie. Non avevo idea di come avessero ideato la protezione, ma se le voci che dicevano della chiusura erano vere non sarebbe stato saggio avvicinarmi. Anche il ninja di oto l'aveva ribadito, non facevano avvicinare nessuno.

    Sotto il registro trovai un foglio indicante i movimenti della nave, sarebbe ripartita solo l'indomani all'alba, e di conseguenza i marinai avrebbero dovuto caricarla già questa sera, o perlomeno speravo preferissero farlo questa sera piuttosto che l'indomani. Io avevo terminato l'esplorazione, ma gli operai erano ancora intenti a scaricare la nave. Avrei voluto dare un'occhiata al contenuto di quei barili, ma non mi sembrava una condotta adatta. Magari avrebbe potuto far insospettire gli scaricatori. Inoltre meno mi facevo vedere meglio era, ero certo di dover abbandonare quelle vesti il prima possibile. Anche perchè non sapevo i programmi del ninja di oto, magari era di ritorno.


    Ho diverse possibilità da analizzare. Indubbiamente devo sparire. Per ora non mi hanno interpellato ne sono stati attenti a cosa facevo, però potrebbero insospettirsi. Inoltre prima smettono di vedermi e più possibilità ho che dopo non facciano strane domande al ninja di oto quando tornerà davvero. Dovessero capire di esser stati fregati sarei abbastanza in pericolo. Visto il basso livello di protezione della torre dubito ci siano ninja sensitivi o che abbiano strumenti per comunicare con l'altro porto, ma siccome la pelle è la mia è meglio ridurre al minimo i rischi.

    Sospirai, questa volta gli elementi a mia disposizione erano maggiori, e le probabilità che i miei pensieri fossero fallaci diminuivano. Per carità, l'errore della vita era sempre dietro l'angolo, ma speravo non fosse oggi.


    Il foglio dei movimenti della nave dice che domattina partirà per trasportare attrezzature da lavoro e generi alimentari. Pensadoci, si tratta proprio del contenuto del magazzino del primo piano.

    Siccome mi trovavo ancora nell'ufficio controllai il registro ed il foglio. Veniva indicato solamente il tipo di merce da caricare, e da nessuna parte era annotato un numero esatto dei colli. Dovevo rischiare, d'altra parte vedendo quanto fossero menefreghisti con la protezione dell'edificio potevo sperare lo fossero allo stesso modo con quello che caricavano e scaricavano.
    Scesi le scale ed andai nel magazzino al piano terra stando ben attento a che nessuno mi vedesse questa volta. Furtività . Attesi al primo piano, seguendo i movimenti degli operai con l'udito. Investigatore | occhio di falco . Aspettai che una delle piattaforme e relativo operaio fosse appena andato via, dopo aver lasciato il barile per entrare in quella sorta di stalla e dare un'occhiata diretta al contenuto dei barili, avevo occasione di verificare se si trattava davvero di mera ematite o se dentro quei barili si celava dell'altro. Avrei alzato il coperchio solo se lo si poteva fare senza rovinare niente, se invece fosse stato serrato avrei dovuto desistere. Non sapendo cosa contenesse non sapevo quali standard di diligenza gli operai usassero, se erano molto severi avrebbero notato subito una manomissione. Inoltre siccome stavo per imbarcarmi avrei avuto possibilità di verificare cosa arrivava dall'isolotto l'indomani. Sapevo di avere circa 24 ore sull'isolotto prima del rientro.
    Dopo aver verificato, se possibile, il contenuto dei barili scaricati andai nel magazzino, sempre ben attento a non essere visto. Mentre ero al primo piano avevo studiato i tempi tra l'arrivo di una piattaforma e l'altra nella stalla, ed ero stato attento a rispettarli per non far vedere i miei attuali movimenti. Entrato nel magazzino provai a sollevare alcuni dei barili e notai che più o meno il loro peso era simile al mio. Indizio utile, che confermò la mia strategia. Slot tecnica : Trasformazione Mi trasformai in uno dei barili, l'ennesimo dei molti che c'erano in quella stanza. Era rischioso, in quanto se avessero avuto una bolla precisa avrebbero notato che i conti non tornavano, ma dubitavo fortemente che ce l'avessero vista la scarsa organizzazione, e anche fosse dubitavo che avrebbero adottato chissà quali rimedi. Inoltre mi ero premurato di sollevare i barili per essere sicuro che non ci fosse una differenza di peso troppo elevata, invece tutti i barili avevano più o meno lo stesso peso. In questo modo anche le braccia dei marinai non si sarebbero accorte di me. Se fossi stato troppo leggero o pesante rispetto alla media avrei corso dei rischi, ma in questo modo mi sentivo abbastanza al sicuro.
    Fatto ciò non mi restava che aspettare, sarei rimasto lì in attesa di essere caricato e di essere sistemato all'interno della nave. Probabilmente sarei finito nella stiva, dove salvo controlli di sorta avrei avuto del tempo per aggirarmi e per leggere tutte le altre piccole pergamene nella stanza. Nella stiva ci sarebbero certamente stati degli oblò, per permettere il ricircolo dell'aria. Altrimenti anche le merci si sarebbero rovinate. Da essi avrei cercato di vedere il mare ed eventuali movimenti attorno a me, sempre mantenendo la tecnica. Non sapevo se sarebbero state caricate anch'esse o meno, ma erano in quella stanza, e quindi era probabile di si. Rimasi in attesa, attento alle conversazioni dei marinai. L'ingenuità e l'ignoranza spesso sono grandi fonti di informazioni.
     
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    " Diamine, troppa forza.."; fu questa l'unica considerazione del Mikawa nel vedere l'esito del suo attacco. La realtà era che da troppo tempo era lontano dalle pratiche di yoga che Ukitake lo costringeva a seguire con dedizione...la bestia era uscita fuori, per un istante, anche se le intenzioni erano delle più nobili. "Stupidi Ninja, smettetela di attaccarmi!". Ma la vera domanda era: fino a quando il Colosso sarebbe riuscito a placare la sua sete di sangue?
    Mister X nonsembrava poi così diverso dagli altri; il suo attacco era scontato, prevedibile: una lunga corsa forsennata lo portò difonte all'otese, katana in mano, come per aiuarlo a classificare quel suo movimento. La velocità era considerevole ma in battaglia la strategia era tutto e, in sostanza, quella era un'azione proprio da pivelli. Con la coda dell'occhio Aloysius riuscì ad intravedere anche le due guardie che si stavano portando ai suoi lati...un attacco a distanza combinato? Dopotutto Diogenes stava giopando fuori casa e sicuramente quei ninja erano abituati a combattere insieme: bene, se non volevano parlare, almeno si sarebbe divertito nell'attesa che qualcuno con un po di sale in zucca arrivasse al confine.

    L'infinita esperienza fu la chiave per trovare la soluzione con tutta probabilità migliore per risultare illeso da quel primo attacco. Uscire completamente fuori dalla portata dell'affondo avrebe richiesto anche un piccolo controbuto di chakra e così il Mikawa decise di fare la cosa più saggia: assecondò il movimento dell'arma per far sfilare il colpo dentro la sua guardia ma ben lungi dal recargli danno. La vicinanza del target puntato e l'ascella avrebbe permesso, tramite una leggera torsione del busto e flessione delle gambe, di portare l'arma ad un clamoroso miss. Aloysius avrebbe quindi accompagnato senza offendere il movimento del braccio nemico e portarsi sul suo fianco per guadagnare un vantaggio strategico importante: non a caso la sfilata è la difesa più classica ed eficiente per difendersi da un affondo, specialmente se visibile dall'inizio alla fine. Intanto le armi erano partite e il Mikawa non poteva di certo aspattarsi dei semplici Kunai, soprattuto dopo che aveva dato spettacolo delle sue abilità di "lanciatore di pietre". Il chakra, impiegato per il potenziamenmto dei riflessi [Basso Riflessi 675], avrebbe rafforzato l'azione difensiva con una doppia finalità: uscire dalla portata dei proiettili a sbarazzarsi senza fare nulla del primo nemico. Un rapido movimento avrebbe permesso al Colosso di trovare appoggio per il suo balzo proprio sul corpo dell'incauto assalitore (nemmeno ritornato in guardia dopo l'affondo) e di spingerlo a terra con tutta la forza delle sue gambe, senza danneggiarlo direttamente ma intralciandolo nella sua difesa.
    L'estrema cordinazione del team rivale aveva reso possibile quell'insolita difesache, con molta probabilità, si sarebbe ritornata contro la più esperta delle guardie. Mai affrontare il Garth in mischia...soprattutto se il supporto a distanza non ha come scopo primario la salvaguardia del compagno.
    L'esplosione (affatto inaspettata) delle bombecarta avrebbe coinvolto in pieno il poveretto e il colosso sarebbe atterrato dopo pochi secondi ad una distanza considerevole dai suoi rivali [10 m].
    I due fulmini partirono con il giusto tempismo e l'otese, questa volta, non potè fare altro che impiegare il suo amato sangue per la difesa [Circolo Mikawa, Pot 50, 8 Unità]...il muro di chakra elettrico impediva una schivata completa, soprattutto se fuori posizione. La bolla di Sangue avrebbe assorbito in pieno l'attacco nemico, disintegrandosi in decine di migliaia di gocce cremisi, ma senza provocare soddisfazione del suo manipolatore: era dovuto ricorrere al sangue e questo lo turbava profondamente.
    Il bagliore scaturito fu molto forte, ma non sufficiente a mettere fuorigioco la vista del Colosso, e il successivo attacco dello shinobi con katana (qualora fosse stato in grado di rialzarsi e raggiungere nuovamente il'otese) non avrebbe scaturito più preoccupazioni del primo assalto. Stessa identica situazione, stesso errore grossolano: il prevedibile attacco sarebbe stato questa volta deviato, sfruttando la mancina e facendo pressione sul gomito nemico, con noia tremenda: mai eseguire due volte lo stesso attacco, l'efficacia diminuisce drasticamente!
    Riguardo poi il successivo attacco dei due fulminologhi, qualora avessero deciso di attaccare comunque a testa bassa, scaturì solo delusione nel cuore del Mikawa: la pena di constatare di dover compiere solo qualche passo indietro per essere completamente fuori portata era una verità innegabile [distanza > di 18 m].

    " Come non spendere inutilmente il chakra, lezione uno: accertarsi che il rivale sia a portata del vostro jutsu prima di attaccare. "

    E ora cosa fare? Di gente disposta a parlare non se ne vedeva ancora l'ombra e di scontrarsi contro quelle nullità il Garth non ne aveva proprio voglia; ma l'istinto da combattete non è una cosa che si può cancellare e il sangue era comparso sul campo di battaglia. Il Colosso non impiegò più di un secondo a cancellare dunque quei pensieri dalla testa e indivuare l'offensiva più semplice ma efficacie per sbarazzarsi dei suoi nuovi "amichetti". Il Sangue, come animato da una forza misteriosa, si staccò da terra per andare a formare 6 palline [6 Unità di Sangue] liquide temibili quanto le pietre scagliate qualche istante prima.

    " Morite tutti. "

    Disse evidentemente fomentato dall'attivazione dei suoi geni. Contemporaneamente i 6 accumuli fluttuanti di sangue si sarebbero diretti contro quei rivali, minacciandoli con lo stesso potere che i loro compagni non avevano avuto neanche modo di comprendere. Due scagliati specularmente a minacciare i ninja armati di kunai esplosivi, 3 mossi con la medesima traiettoria, distanti meno di un metro tra di loro, per andare a centrare il gruppetto più lontano e l'ultimo riservato allo shinobi in Katana, se ancora in piedi [3 Slot Azione, 3/4 Basso]. L'obiettivo era sempre il collo e la rapidità di quei proiettili, infinitamente migliori di semplici sassi per capacità di controllo e gittata, rasentava sempre il limite umano [Pot 10, For 850]. Nel caso di miracolose difese, il sangue rimanente sarebbe stato impiegato per un secondo round, del tutto simile al precedente, ma portata sul finire della prima difesa e/o con traiettoria differente in caso di ostacoli in maniera taleda aumentarne il valore offensivo[2 unità, 4° slot azione ipotetico.

    L'unico problema era, purtroppo, che uscirne illesi da quella scarammuccia compiendo solo attacchi stordenti sarebbe stato troppo complicato e la buona volontà non poteva far certo nulla contro l'insensata testardaggine. Sarebbe morti, forse difendendo anche un sentimentio patriottico che provavano veramente dentro di loro, ma la colpa era di chi aveva impartito quelle direttive, Kage il primis.



    CITAZIONE
    Chakra consumato: 137.7/800 (+2.5 ipotetico)
    Ferite subite: media diffusa/OT


    Circolo Mikawa
    Villaggio: Specializzazione Esperto in Ninjutsu
    Posizioni Magiche: Nessuna
    Richiede: Manipolazione del Sangue III
    L'utilizzatore può creare un guscio sferico o una sfera di raggio variabile di potenza pari a 50. Richiede la Manipolazione di 4 Unità di sangue per il guscio, 8 Unità per la sfera. Il mantenimento costa slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Livello: 3 / Costo Attivazione: Alto / Mantenimento: Medio)
    [Da Chunin in su]


    NB. Ringrazio Max per aver concesso l'edit a seguito di una svista sul potenziamento del jutsu combinato. Dannati tag a comparsa XD


    Edited by DioGeNe - 14/8/2015, 14:14
     
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    Emerso dalla terra il Colosso aveva più o meno compreso quali fossero le capacità fisiche dell’opponente, ed era palese che fossero fin troppo inferiori alle sue per concedergli uno dei suoi pugni a piena potenza, maggiormente se lo sciocco pensava di essere abbastanza veloce da poter compiere dei sigilli con il massiccio braccio dell’Hokage a meno di qualche centimetro dalla nuca.
    Non sapeva con chi aveva a che fare, e sarebbe stato meglio che nessuno lo scoprisse, il pugno non prese velocità vista la presunta[Presunta blu VS nera] tra i due ma la forza calo considerevolmente, portando il colpo a limiti[for. 575] che Raizen aveva superato da tempo.
    La velocità invariata tuttavia permise al colpo di arrivare al bersaglio che, Raizen aveva notato, componeva sigilli similari, per i pochi che aveva visto, a quelli della tecnica della sostituzione: pessima mossa tentare di schivare un attacco a quella vicinanza e così rapido, soprattutto senza sapere in che punto del corpo arriverà, con una tecnica che richiedeva quel numero di sigilli.
    Altro dato che probabilmente non sapeva era che il Juudaime era un vero esperto di quella tecnica.

    Mala Suerte.

    Sussurrò il la Montanga.
    Il colpo andò a segno facendo agitare la testa della guardia come se il suo stesso collo fosse una frusta, qualche grammo di forza in più e probabilmente la violenza sarebbe stata tale da spappolargli il cervello all’interno della scatola cranica.
    Se fosse stato sufficiente il colpo ad atterrarlo con un cenno della testa avrebbe indicato il corpo a Shizuka, intimandogli di fare il suo dovere, mantenendo un nervoso silenzio, il tentativo di fuga l’aveva allertato fin troppo.
    In caso contrario il braccio sinistro sarebbe scattato immediatamente dopo il destro con un movimento quasi contemporaneo per afferrare la gola dell’avversario e stringerla attraverso la punta delle dita: non sapeva se il suo avversario fosse mai stato vittima di attacchi da parte di rapaci, ma la mano del Colosso sarebbe stata decisamente più salda persino di quelli, stringendo fino a strapparla se gli fosse stata opposta resistenza.
    In entrambi i casi, una volta atterrato l’avversario avrebbe attivato la tecnica dell’occultamento per nascondere il ninja tramortito e Shizuka durante le operazioni di ricerca.
    Se invece avesse visto le altre guardie avvicinarsi avrebbe occultato solamente il ninja dalla maschera cremisi.

    Prendilo in braccio e usa la tecnica della sostituzione per tornare nella foresta, così non lascerai tracce, prendi tutto ciò che trovi di utile nella sua testa e torna indietro, ma ricorda, non passare il confine, è possibile farlo solamente da sotto terra, sempreché tu non trovi altri metodi dentro alla memoria di sto qui.
    Dovrei averlo solamente tramortito, se non basta potenzia l’illusione e rincara la dose, non deve assolutamente fiatare.


    Date a Shizuka le ultime istruzioni avrebbe preso le sembianze del ninja abbattuto, avrebbe trovato sul momento, se necessario, una scusa adatta.
    Anche se sperava che, grazie al genjutsu, l’individuo non fosse stato in grado di inviare nessun messaggio.
    Attorno a lui la notte non fiatava ne si muoveva, il che era un bene contando che grazie all’oscurità e alle sue doti naturali da quella distanza era praticamente invisibile[furtività +9].
    Doveva solamente aspettare che Shizuka ultimasse il suo dovere.

    [Le copie]



    Qualche chilometro più ad est le copie avevano il loro da fare per attirare l’attenzione su di loro, pareva che anche in quella parte del confine la preparazione delle guardie fosse inferiore alla sua, informazione che decise di sfruttare per il più grande degli scenari di morte.
    La copia immersa sotto terra mosse ben pochi passi prima di fermarsi, mentre l’altra allontanava da se le due copie, probabilmente seppure avevano capito che erano dei costrutti di chakra ancora non immaginavano che uno di loro fosse immerso nella terra.
    Per questo decise di sfruttare l’effetto sorpresa ed estrarre due kunai ancor prima di emergere dal suolo.
    Appena gli occhi emersero dal terreno permettendogli di individuare la guardia in attesa le braccia scattarono, la prima scagliò due coltelli da lancio verso la testa e lo stomaco del radiofonista una velocità[pot. 10 + for. Energia nera] forse troppo elevata per un attacco a sorpresa.
    Che l’attacco andasse a buon fine o meno il clone ancora parzialmente immerso, sfruttando la sua silenziosa apparizione avrebbe scagliato altri due coltelli da lancio, uno per ogni spina dorsale delle guardie[attacco doppio] all’inseguimento del clone sfruttando anche l'impossibilità che questi avevano di individuarlo, sperando di invalidarli a sufficienza da non permettergli alcun tipo di comunicazione, la schiena, dopotutto, era un grosso fascio di nervi che risentiva non poco di qualsiasi genere di lesione, un coltello da lancio che impattava a quella velocità sapeva essere temibile se piantato tra due vertebre.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Near



    L'azione intrapresa da Near si rivelò quantomeno efficace. Ciò che caricavano sulla nave non era contato in maniera precisa e la sicurezza era semplicemente affidata ad una chiave. Non c'era niente di prezioso lì, nulla che semplicemente vecchi metodi privi di chakra non potessero proteggere. Così fu caricato sulla nave e dopo circa quaranta minuti di viaggio essa attraccò alla terraferma. Non solo dall'oblò: Near poté notare l'arrivo anche grazie alle voci che urlavano comandi per guidare la nave nelle vicinanze del porto senza farla sbattere alla banchina.
    Dalla sua posizione poteva osservare chiaramente un normalissimo molo di legno seguito da un secondo, dove una nave non dissimile a quella stazionava battendo una bandiera alquanto insolita: il simbolo di Kumo bianco in campo rosso.
    Sul ponte della nave c'era almeno un individuo mascherato. Sulla banchina a cui la nave di Kumo era attraccata Near poteva notare circa tre guardie.

    Non passò molto tempo prima che qualcuno arrivasse a svuotare il carico. Presumendo che Near avesse assunto nuovamente la forma di qualcosa trasportata dalla nave egli fu scaricato e portato in un magazzino sulla terraferma. Poté udire una voce parlare chiaramente del suo destino quale carico di rifornimento.
    Questa roba parte tra due ore per la miniera. Disse un uomo anonimo, dai corti capelli castani. Un lavoratore, non uno shinobi. Faccio preparare i carri. Porco Eremita se mi inquietano questi di Kumo.
    Ah sì fratello, che ci vuoi fare. Mi ha detto Akuya che ha provato a parlare con uno di loro già alla miniera, mi ha detto che la risposta è stata "se parlo mi ammazzano". La voce iniziò ad allontanarsi. Ti dirò amico, questa storia non è che mi piace molto, ma tant'è, noi pesci piccoli non possiamo far altro che sguazzare nel nostro agitato mare di merda.
    Oh, aspetta dove vai! Devo raccontarti una cosa s questi stramboidi di Kumo, vieni qui! Sì udì un rumore di passi e poi un sussurro.
    In pratica stanno facendo così su tutto il confine, non fanno entrare nessuno... hai presente ieri quando c'è stato quel problema alla miniera? Quando i carichi si sono scontrati. Ecco, Yuki è riuscito a sapere che è successo un casino brutto a Kumo, in molti sono morti, ma molti... si sussurra persino il Raikage stesso. Però gli hanno detto che qui si sta bene rispetto alle altre parti, perché è piccola e dunque non ci mandano ninja strani... sai, sensitivi eccetera. Si basano solo sul numero e cazzate varie. Ah bé sussurrò l'altro Ci credo, alla fine chi cazzo pensa mai a questa isola? Bah, se un ninja accademico volesse mettere piede qui basta che bussi alla porta della torre sul continente ce lo portiamo anche qui... ma se si sono affidati al fatto che nessuno caga questo posto, hanno fatto bene, decisamente.
    Ci fu una triste risata, dunque i due uomini si allontanarono.

    Near poté dunque realizzare di aver condotto un'esemplare infiltrazione in territorio alleato dove per accedere bastava chiedere il permesso.
     
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