Nuvole Rosso Cremisi

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuvole Rosso Cremisi

    Diogenes - Il Capo



    Diogene non ebbe modo di uccidere anche i rimanenti. Se non altro perché all'improvviso il cielo divenne nuvolo ed un fulmine cadde a separare i contendenti. Un boato roboante ed assordante, che per alcuni secondi fece fischiare le orecchie a tutti i presenti.
    Quando gli occhi ebbero modo di vedere ancora Diogene poté notare che il terreno era bruciato e proprio al centro di quella ustione sulla faccia della terra c'erano quattro uomini.

    Tre di loro indossavano la divisa di Kumo e le maschere e su ognuna di esse era inciso un diverso simbolo. Su di una c'era il Kanji 水, su un altro il Kanji 風 e sull'ultimo il kanji 土. L'uomo dinanzi ad essi invece, non portava la maschera. Legato al braccio teneva un coprifronte di Kumo ed la sua divisa sembrava essere una giacca sportiva aperta, sotto la quale si notava una cotta di maglia. I pantaloni erano rossi ed ai piedi calzava sandali ninja neri. Aveva la pelle scura ed i capelli biondi arrangiati in una bassa cresta e due piccoli baffetti sul labbro superiore. In viso poi indossava degli occhiali da sole.
    D-sama, siete qui! parlò l'uomo che aveva dato l'allarme, quasi riprendendo fiato. Adesso possiamo ucciderlo quest'uomo...
    Lo vedo che ha fatto-yo. Disse l'uomo con tono fin troppo tranquillo, sorridendo per rivelare entrambi i canini del colore dell'oro. Yo, tu, sei forte mi hanno detto. Questi idioti volevano morire, per fortuna che sono qui anche io, yo!
    Dunque, con somma sorpresa dei presenti sedette in terra, posando le mani sulle ginocchia in maniera scomposta. Tu farai più danni che bene se continuiamo a combattere, yo ed io non ho voglia di combattere, yo. Idioti, tornare ai vostri posti, yo io ed il San Yosoudan ce ne occuperemo, yo!
    Ma signore...
    ANDATE-YO! Urlò con voce ferma. Tutti restarono in silenzio, dunque andarono via, ritornando alle loro posizioni, portando via di lì anche i morti.

    I tre ninja che accompagnavano D si misero a formare un triangolo equilatero con al centro i due, rimanendo distanti tra loro una decina di metri. Bene, tu si che sei forte-yo. Potrei attaccarti, ed io ed i tre con me siamo di tutt'altra pasta rispetto a quegli imbecilli, ma perché impegnarci in una stupida, lunga ed intensa battaglia prima di aver sentito ciò che hai da dire, yo? Sono certo che avrai modo di spiegare questo massacro ed il perché sei qui, yo. Prometto che non ti attacco prima di aver concluso pacificamente questa chiacchierata.

    Che Diogene avesse trovato qualcuno in grado di ascoltarlo?

     
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    Il fulmine decretò l'arrivo della fanteria pesante: accumulata una certa esperienza, lo senti nell'aria quando qualcuno di veramente forte ti sta vicino. Probabilmente quella che il Mikawa aveva di fronte era la squadra speciale del villaggio e dal nomignolo con il quale quei sottoposti chiamavano il ninja senza maschera, quello doveva essere il braccio destro del Kage. Diogenes conosceva la storia, passava lunghe serata con Eiatsu e Ukitake a spulciare nei tomi della biblioteca lasciata in eredità a studiare i ninja del passato: come B era stato il secondo di A, il quarto Raikage, con tutta probabilità quello che aveva di fronte era una sua copia ben riuscita, cercotero apparte (ovviamente). I Ninja scelti per tale compito erano sempre stati ninja di lodevole fama sin dal tempi più antichi; anche senza il team a supporto era un rivale impegnativo, lo sapeva. Andare ora allo scontro avrebbe significato impegnarsi in un combattimento all'ultimo sangue, dal quale non ne sarebbe uscito illeso, in svantaggio numerico per giusta. Doveva assopire il demone e continuare con la via diplomatica ora che aveva di fronte qualcuno disposto al dialogo; non sembrava un tipo attento ai gradi e dai modi garbati e per tanto il Garth avrebbe risposto rapportandosi nel modo più appropriato:

    " Mi fa piacere sentire queste parole; combattere risulterebbe un inutile spreco di vite, risorse e tempo. Ho cercato di limitare i danni ma aimè non ho potuto evitare il peggio; come dimostrazione della mia buona fede sacrificherò un ugual numero di ninja del Suono e potremo ritenere questo spiacevole malinteso concluso. "

    Da quelle parole D avrebbe potuto intuire che, oltre ad essere forte, il ninja che aveva di fronte aveva anche una certa influenza sul Oto. Inoltre non si era affatto fatto intimorire dall'arrivo del team di supporto al completo e questo gli avrebbe anche suggerito che Diogenes di situazioni al limite ne aveva passate tante e la sua vita era stata ripetutamente messa in ballo senza troppi scrupoli. Il boss aveva una presenza non inferiore ai più carismatici Kage per diverse ragioni.

    " Vengo da Oto in vesti non ufficiali. Il leader del Suono sta per cadere e nel nuovo percorso vorrei accertarmi di avere dei vicini di casa alleati. I movimenti che abbiamo monitorato all'esterno dei vostri territori non mi fanno stare sereno e vorrei capire se posso essere di aiuto; non è infatti escluso che i vostri nemici possano diventare i nostri, se non lo sono già..."

    Disse alludendo magari a quel sentimento anti accademico che i guardiani al confine non si erano risparmiati dal manifestare ma che il Colosso aveva già scorto nei loro cuori da tempo. Inoltre da quelle parole lo shinobi del Suono avrebbe potuto farsi un'idea più chiara di che tipo di personaggio aveva di fronte: non aveva pensato due volte a rivelare un'informazione di quella rilevanza pur di rafforzare la sua posizione e la validità della sua proposta.
    Poi continuò con lo stesso tono calmo ma al contempo deciso, tipico di chi è forte della propria tesi:

    " Potresti rispondermi che nessuno ha chiesto il mio supporto, potresti diffidare delle mie azioni, potresti pensare che i vostri problemi o piani siano da tenere all'oscuro da tutti...io stesso penso che i panni sporchi vadano lavati a casa propria; tuttavia entrambi sappiamo che trovare un alleato vero in questo periodo di transizione è cosa rara. Chiedere una porta e negare una stretta di mano ad un possibile alleato, considerando il mutamento in corso negli assetti geopolitici del continente, non sarebbe una scelta saggia...nemmeno per voi teste dure di Kumo. "

    Il finale era ironico, come per e stemperare il clima teso che si era venuto a creare. Quello che Diogenes stava proponendo era un'alleanza e, che D fosse lo shinobi adibito a prendere queste decisioni o meno, sicuramente una proposta del genere richiedeva un minimo di riflessione. Il Paese del Riso poteva anche essere per grandezza uno sputo in confronto a quello del Fulmine ma storicamente molti dei ninja che avevano recitato una parte importante nelle guerre e negli accadimenti mondiali provenivano proprio da lì, dai tempi di Orochimaru ad Ayato, e Oto rimaneva il fiore ll'occhiello nel campo degli esperimenti medici più avanzati e delle tecniche proibite più potenti (oltre ai due cercoteri chiaramente). Estrasse quindi una lettera, preparata da tempo con cura e alquanto specialeInchiostro di Sangue
    Arte: L'utilizzatore può utilizzare il suo sangue come inchiostro. Non è possibile prelevare il sangue dal documento; le scritte scompariranno non appena il destinatario finisce di leggere.
    Consumo: Basso

    [Da genin in su]

    Lucchetto di Chakra
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 2
    L'utilizzatore crea un lucchetto di chakra. Il costrutto non è visibile ad occhio nudo e aumenta la potenza dell'oggetto cui è applicato di 30 e la durezza di 1. Non è utilizzabile in combattimento. Se analizzato per 2 Round tramite abilità in grado di vedere il chakra, può essere aperto spendendo il doppio del costo di attivazione. Se applicata alla tecnica "forziere" ne protrae la durata per un tempo illimitato e consuma slot tecnica Base.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Costo Attivazione: Medio)
    [Da Genin in su]

    Forziere
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 6
    L'utilizzatore crea un forziere di chakra di dimensione massima pari a Gigante. Non ha un peso proprio ed è in grado di contenere oggetti estremamente pesanti. Non è utilizzabile in combattimento. La potenza del costrutto è 50 e la durezza pari a 2. Il costrutto svanisce passate 24 ore.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Costo Attivazione: Alto)
    [Da chunin in su]

    Sigillo di sangue
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 1
    L'utilizzatore può applicare un sigillo su un oggetto o esseri viventi per impedire l'accesso ad informazioni da essi custoditi da parte di terzi. Se applicato su un oggetto, esso non potrà essere aperto; se applicato ad un essere vivente esso ne impedirà l'indagine mentale. È possibile applicare il sigillo solo su persone consenzienti o incoscienti. Per accedere al contenuto protetto sarà necessario sciogliere il sigillo, esercitare una forza superiore a quella dell'utilizzatore oppure far cadere una goccia del sangue della/e persona/e autorizzata/e al centro del sigillo.
    Tipo: Fuuinjutsu
    (Livello: 4 / Costo Attivazione: MedioAlto)
    [Da chunin in su]


    Firma col Sangue
    Speciale:L'utilizzatore può canalizzare la tecnica Patto di Sangue in un documento. La firma da parte del bersaglio sancisce il patto. Il documento deve esporre con chiarezze le condizioni della tecnica.
    [Da jonin in su]
    , da una tasca interna del kimono e la tese verso il ninja canterino.

    " Questa è per il Raikage e, sebbene volessi consegnagliela in persona, sono disposto anche ad aspettare; potete farla analizzare ma l'unico destinatario è lui e mi meraviglierei se qualcun altro riuscisse a leggerne il contenuto. Per come la vedo io, abbiamo tre alternative: fidarvi delle mie parole accogliendo la mia offerta, lasciarvi tempo per pensarci e aspettare una risposta dal vostro leader oppure chiudere questa porta appena aperta e macchiare di sangue questa terra a confine tra il mio mondo, quello del Suono, e il vostro precludendo ad ogni futuro tentativo di accordo. "

    Attese quindi la risposta del suo interlocutore, apparentemente rilassato e privo di una posa difensiva marcata; in realtà pronto a reagire a qualunque esito, tenendo oltre al corpo anche la mente e i sensi in guardia, utili per captare le reali intenzioni del ninja canterino [Menti?] Menti?
    Conoscenza: L'utilizzatore ha doti interpretative e di analisi superiori nel raccontare bugie e individuarle. La vittima si riserva il diritto di credere o meno alle parole dell'esecutore. L'utilizzo inappropriato di questa abilità può causare sanzioni da parte dell'amministrazione.
    [Richiede Recitazione]
    [Da genin in su]
    . Sebbene la seconda fosse l'idea che meno lo esaltava, Aloysius sapeva essere la più probabile in quella situazione...ma guardare in faccia al leader di Kumogakure oppure concedersi al richiamo del sangue erano alternative di tutt'altra levatura.



    Edited by DioGeNe - 24/8/2015, 11:06
     
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    No way, yo - Diogenes



    D, con attenzione, ascoltò quanto aveva da dire il Mikawa. Sembrava scocciato, quasi annoiato da quella situazione ma qualcosa in lui scattò quando vide la lettera. Sorrise allora, fissando la lettera, mostrando il suo canino dorato al Mikawa con un ghigno divertito. Le parole del Mikawa avrebbero colto il segno se Kumo non fosse interessata a vedere Oto ridotta in cenere. Questo, Diogenes, l'aveva facilmente capito poc'anzi. Così D prese la lettera e se la rigirò tra le dita con fare quasi disinteressato, dopodiché parlò.
    Uhm, ecco... Com'è che si dice? Ah, il nemico del mio nemico è mio amico, yo? Ma cosa succede se odio il mio nemico più del nemico del mio nemico? Cosa succede se una volta distrutto il nemico del mio nemico io non voglia uccidere il mio nemico stringendogli le dita al collo, yo? Uhm, vedi, yo, noi qui a Kumo siamo un po' incazzati con voi di Oto, oh sì. Si grattò il mento con fare distratto. Ci avete fregato tanti di quei segreti durante la guerra che voi siete i primi che intendiamo schiacciare, yo. Vedi, io ho amici, amici veri, non nemici di nemici... uhm, il punto è che in questa storia voi siete i nemici e i tuoi nemici sono i nemici dei miei nemici, ed in più ho amici che schiaccerebbero volentieri i nostri nemici, don't you see man? Fece una specie di sorriso sarcastico.
    Ma chi sono io per prendere decisioni, sono stato solo onesto e sincero riguardo quelle che sono le intenzioni. Oh my, insomma, yo, non è un segreto che noi di Kumo vi teniamo sul cazzo in maniera magistrale a voi di Oto, per cui dimmi, cosa speravi di ottenere con questa? Rise appena, rigirandosi la lettera tra le dita. La prova che a Kumo ci siamo rincretiniti del tutto? Un nuovo ordine sta per sorgere nel mondo, no-name-man-san. Questa lettera maybe arriverà al Raikage, maybe not, insomma la prendo io e la affido a chi di dovere. Ti assicuro che se nasconde stronzate e trucchi indegni non vedrà nemmeno lo stesso palazzo del Raikage. Ma sono sincero, rispetto la tua forza e non voglio dirti cazzate. Non hai speranze. D si rialzò, scuotendosi la polvere dai pantaloni. Ho la tua parola che girerai i tacchi e tornerai ad Oto? Poi si ricordò qualcosa che aveva detto. Oh, quella proposta di sacrificare quanti uhm... sei ninja di Oto. Allettante. Tra una settimana qui, porta sei chunin di Oto e gli taglierai la gola davanti a me. Sennò. ehm, sorry man, ma a Kumo siamo piuttosto vendicativi, potremmo venire a prenderceli noi. E concluse con un sorriso smagliante.
    D non avrebbe mai pensato ad un risarcimento del genere, certo però che dato che gli aveva dato l'idea, non poteva certo rifiutarla!


    E no, i png non valgono :guru:
     
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    Quella capatina a Kumo aveva fruttato diverse informazioni rilevanti. La prima era che Kumo era pronta ad invadere il Suono e, sebbene il Colosso confidasse nella solidità delle mura di Oto, reggere una guerra contro un paese grande almeno dieci volte il tuo sarebbe stato a dir poco complicato. Inoltre Oto non vantava un così grande numero di ninja in grado di essere utili in un conflitto del genere...In secondo luogo, il Garth era riuscito a creare un canale di comunicazione per avviare una trattativa, nonostante il clima ostile e il compagno poco utile che aveva trovato; era infatti sicuro che il Kage sarebbe stato informato dell'accaduto e la sua lettera avrebbe riscosso un buon successo: quanti erano i ninja in grado di mantenere quella presenza all'arrivo del suo team più prezioso? Per finire, dei 6 chunin Otesi non c'era da preoccuparsi più di tanto: l'offerta del Mikawa valeva molto più che la vita di un pugno di combattenti. Aveva un piano ma forse in una settimana non avrebbe fatto in tempo a compierlo; doveva guadagnare un po di tempo e non ci penso due volte a pretenderlo da D:

    " Due settimane e avrete in dono ben più che giovani otesi senza peli sulle guance. Hai la mia parola e non scambiarla per quella di un qualunque otese. "

    Avrebbe concluso così, alludendo al contenuto della missiva...avrebbe quindi fatto quanto promesso al jonin del Fulmine e si sarebbe allontanato dal confine, rincamminandosi attraverso il bosco. Qualora quell'incontro si fosse concluso in quel modo, in fondo preventivato dal Mikawa, la mente di Diogenes avrebbe iniziato a macinare pensieri ad una velocità che le sue rapide leve non potevano nemmeno sognare di raggiungere. Bisognava agire in fretta e valutare attentamente tutte le possibilità che poteva ora percorrere: quei ninja gli avevano confessato quale fosse il motivo di così tanto fermento, confermando le ipotesi che avevano spinto il Colosso a farsi avanti. Rivolevano indietro quanto il tempo gli aveva sottratto e, da bravo vicino, lui avrebbe dato loro quanto cercavano. Ma era rschioso, la situazione ad Oto era tutt'altro che sotto il controllo del Garth con Febh ancora in giro e ignaro dei suoi movimenti. Avrebbe dovuto coinvolgerlo? E si, in che modo presentargli la cosa? Diogenes voleva sia proteggere Oto che mandare avanti i suoi piani e la portata della proposta fatta a Kumo era talmente grande da poter portare i Daimyo e tutti gli otesi a ribellarsi. Già, se il Raikage avesse letto la proposta "del Suono" di certo al prossimo incontro le due parti si sarebbero salutate in modo completamente differente.

    Al Raikage. Otogakure no Sato è disposta a trattare con il Paese del Fulmine al fine di creare una lunga e duratura alleanza. Sul piatto della bilancia quello che siamo disposti ad offrire è uno dei beni più preziosi che un villaggio accademico possa custodire: un cercotero. Nella speranza di poter parlare di persona al prossimo incontro, la invito a riflettere sulla proposta al fine di comunicarci un esito positivo al nostro arrivo. L'unico modo per vincere una guerra è non farla.

    Oh si, ora c'era da divertirsi.

     
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    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    E così Seinji passò da sotto i guardiani senza nemmeno prestarli di attenzione alcuna. Era davvero così facile il tutto? Davvero? Kumo non doveva essere all'altezza delle sue aspettative, qualora permettesse alla gente di infiltrarsi così facilmente sul loro territorio. In ogni caso, Seinji non si girò e non presò molta attenzione alle azioni del colosso. Si erano messi d'accordo di ritrovarsi una volta dentro i confini del paese, e dunque Seinji corse sotto il suolo, facendo scomparire il suo grosso cinghiale poco dopo. Del resto, a che serviva? Una volta attivata la trappola, non poteva tenerla per sempre. Attivato il diversivo, ora correndo, lo disattivò in qualche secondo, lasciando che il cinghiale sparisse dalla scena come se non fosse mai esistito, portato via dal vento del luogo.
    Correndo, non si fermò un attimo e non appena potè, girò a destra, percorrendo il tragitto verso un piccolo villaggio posto lontano da Kumo. Voleva scoprire cosa vi ci fosse; voleva capire se gli abitanti del posto fossero a conoscenza di cosa stesse succedendo nei confini del Paese, e quale miglior modo di ottenere le informazioni, se non chiederli a chi ci viveva? Come?
    Con l'arte dell'inganno si poteva fare questo e altro. In ogni caso, spuntò fuori dal suolo poco.
    Non poteva permettersi di consumare molto chakra per rimanere invisibile agli occhi degli altri.
    Non ancora per lo meno.



    Riserva chakra Seinji: 338



    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/3
     
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    Sospirai. Cos'altro potevo fare ? L'unica vera pecca dell'infiltrazione in territorio alleato era stata la mera perdita di tempo. Restavo soddisfatto dal fatto che nessuno mi avesse visto, ciò comportava che qualunque fosse stato l'esito della mia missione nessuno avrebbe mai potuto dire di avermi trasportato. Indubbiamente nella prospettiva odierna tutto ciò si rivelava essere solamente una grande perdita di tempo, ma chissà che in futuro non avere nessuno che potesse testimoniare d'avermi visto non mi sarebbe potuto tornare utile. Esistono mille modi per vedere un fallimento.



    Ora la cosa importante è capire come arrivare sull'altra nave. I due furbi qua sotto dicono che non ci dovrebbero essere sensitivi su quest'isola, e questo è indubbiamente un bene. D'altra parte su quella nave con bandiera di Kumo c'è un tizio mascherato che ha tutta l'aria di essere un ninja, ed altri tre pezzenti sul molo che molto probabilmente si imbarcheranno. Senza considerare che nella stiva o nella zona circostante potrebbero essercene altri. Dubito sia una buona idea andarci a parlare direttamente.

    Valutai le diverse opzioni. Sapevo che la nave sulla quale mi ero imbarcato sarebbe rimasta ferma in porto fino all'indomani, ma non avevo idea di quali fossero i tempi della nave con la bandiera di Kumo. Da quando avevo individuato quel pallino bianco in mezzo al mare non si era mai mosso, quindi era già parecchio tempo che non si muoveva.
    Prima di qualsiasi pensiero avevo bisogno di poter capire meglio le attività di quel secondo piccolo porto. L'attività era presumibilmente semplice, la nave di kumo probabilmente aspettava carichi di ematite provenienti dalla miniera, esattamente come la nave sulla quale mi trovavo.


    D'altra parte quattro o più shinobi per fare da scorta a semplici barili di ematite mi sembrano eccessivi, soprattutto mi sembra eccessiva come difesa per evitare che accademici come me si infiltrino. Basterebbe un singolo individuo piuttosto che sprecare forza lavoro di quattro persone, magari meglio piazzarle lungo i punti deboli del confine.

    In un certo senso i conti non mi tornavano, ed in situazioni come queste la premura porta sempre consiglio. Non era per me la scelta di idee avventate. Sopratutto in una situazione come questa nella quale il tempo era tutto dalla mia parte.
    Sarei rimasto all'interno del magazzino ad osservare le attività svolte dalle altre persone, soprattutto osservando attentamente i movimenti dei tizi mascherati di Kumo sul loro pontile, prestando un occhio di riguardo anche alla nave battente bandiera di kumo. Volevo sapere con certezza il numero di uomini su quella nave, e soprattutto passare del tempo osservandoli mi avrebbe permesso di scoprire se per caso c'erano altri shinobi di Kumo sull'isola, magari in ricognizione o di scorta da qualche altra parte. Sinceramente credevo poco all'idea che fossero tutti li a controllare il corretto scarico dell'ematite, speravo ci fosse qualcosa di più interessante.
    D'altra parte il mio obbiettivo era imbarcarmi su quella nave, diretta sicuramente all'interno del confine. Entrare in profondità nel paese del fulmine era pericoloso, soprattutto per un'eventuale fuga o ritorno. Ma indubbiamente le informazioni principali si trovavano all'interno, non su questa isoletta sperduta sulla quale nemmeno mandavo i sensitivi di guardia.
    Avrei quindi continuato la mia mera osservazione Investigatore | Occhio di falco e SE fossero passate inutilmente due ore mi sarei fatto caricare sul carro per andare verso la miniera. A quel punto avrei ben valutato la situazione, ma visto le difese e le precauzioni adottate fino a questo momento avrei aspettato il momento giusto per scendere dal carro e nascondermi nella vegetazione più prossima, sempre che non ci fossero ninja di guardia sul carro che mi trasportava o sul carro eventualmente adiacente. Se invece si fosse presentata una diversa occasione avrei valutato al momento come poterla sfruttare.


    Pazienza Near. La bella cicatrice cicatrice sulla tua fronte dev'essere d'insegnamento.



    Post inutile, ma volevo un'idea dell'attività del porticciolo.
     
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    A, B, C, D - Diogenes



    Dopo i congedi, Diogenes poté avere la misura del potere di D. I suoi tre compagni di spedizione si avvicinarono a lui ed ognuno di essi pose una mano sul corpo del ninja del Fulmine. Dunque, D fece uno scomposto segno di saluto verso Diogenes. Il cielo era nuvoloso in alto, le nubi che aveva generato trasportandosi lì non erano ancora sparite.
    Alzò una mano verso l'alto ed il suo corpo, così come quello degli altri con lui, divenne blu chiaro come l'elettricità e poi divenne un fulmine che risalì verso il cielo e si perse verso nordovest, come un enorme, rumoroso e rapidissimo arco voltaico.




    2gt67a9


    L'arco voltaico si abbatté sul palazzo del Raikage, a Kumo, con un rumore fragoroso. I tre che avevano accompagnato D si allontanarono, senza dire una parola, mentre D - con la lettera del Mikawa in mano - entrò nel palazzo filando dritto nella Sala del Consiglio. Sui suoi occhiali si riflettevano ancora i pali.
    Aprì la sala del consiglio e vi trovò un uomo alto quasi due metri, con un'aspetto che considerava da sempre a dir poco ridicolo. C, con tutta enorme stazza lo salutò teatralmente. [Immagine di Riferimento]
    OhiAAAAAAH! D è tornato, qualche cattivone hai sistemato?
    Yo C. No, man, ho qualcosa di veramente interessante per il boss. È qui?
    Oh, oh oh, cosa porti nella tua mano? chiese allora C, cercando di afferrare il contenuto della lettera. D scomparve come un fulmine, ricomparendo due metri più avanti.
    No-time-for-play-man. Disse, scandendo bene ogni parola. Questa cosa potrebbe essere una trappola, voglio farla vedere a qualcuno prima che il capo la tocchi.

    La porta della Sala si aprì nuovamente e vi entrò una donna. Bellissima era a dir poco. Non poteva avere più di trent'anni, il corpo era magro ma le forme proporzionate, i capelli castani acconciati elegantemente dietro la testa. Indossava un kimono arancio e tra le dita stringeva una pipa spenta. Ma la cosa che più avrebbe colpito un osservatore esterno era il suo occhio sinistro: rosso, con tre tomoe caratteristiche. Uno sharingan, evidentemente rubato in tempi passati, giacché l'occhio destro di lei era nocciola.
    [Immagine di Riferimento]look_at_me_by_kunoichi_san-d5d7b7n.
    D, che notizie porti dunque? Un allarme di livello zero al confine sembrava decisamente allarmante. La voce della donna era calda ed avvolgente. D si svaccò su uno dei tre scranni posti dinanzi ad un quarto, più grande. Il suo era quello di sinistra e recava la lettera "D" ricamata in oro sul tessuto bianco della sedia.
    Meritato, yo. Una vera e propria bestia quel tizio lì, stavano già sei morti e ti assicuro che molti altri sarebbero arrivato. Un otese. Dov'è il capo?
    A sbrigar faccende. Posso vedere la lettera? Raccontami tutto nel mentre. domandò la donna, che la prese e si sedette elegantemente sullo scranno centrale che recava ricamata la lettera "B". Essa prese la lettera ed iniziò ad analizzarla, ma non tentò di far null'altro. Comprese che era ottimamente sigillata, e che non avrebbe potuto aprirla usando la forza. D, nel frattempo, raccontava tutto ciò che era successo.
    Vediamo che dice A, ma credo lui vorrà leggerla. Sentenziò la donna, che tra tutti era quella più vicina alla mente ed al cuore del Raikage.

    Passarono circa venti minuti, dunque la porta fu aperta ancora, palesando quello che era a capo di tutto. Un uomo sulla quarantina, molto magro, dalla carnagione scura. Il viso aveva un grosso naso ed una specie di perenne broncio arrabbiato, che conferivano ad A un'aspetto serissimo. Le braccia lasciate scoperte dal kimono bianco rivelavano un fascio di muscoli poderoso ma sottile: muscoli veloci, non forti.
    [Immagine di Riferimento]Afro_Samurai
    Oh, ci siete tutti e tre, quale evento. Disse sarcastico l'uomo, accomodandosi sul suo scranno. Qualcuno mi dica cosa succede, e perché è suonato un allarme di livello zero al confine! Ed il suo sguardo passò in rassegna tutti i suoi consiglieri.

    B spiegò la situazione dettagliatamente, con l'aiuto di D (intervallato da diversi "Yo"). Alla fine C, che era rimasto in silenzio, prese la parola dopo essersi schiarito la voce.
    Ebbene A-sama, odo che volete consiglio anche se tacete! disse C, con la sua solita teatralità, alzando una mano in aria come a cogliere un frutto invisibile. Ebbene il passato non si può dimenticare e noi non dimenticheremo! Eppur mi chiedo, dovranno le nostre generazioni pagar tributo di una battaglia che potevamo forse evitare? Apra allora, apra e se ragionevole dialoghi!
    Saggio consiglio, C disse B, sorridendo suadente. Proprio classico di voi Uzumaki, tutti coccole e carezzine.
    Non è il mio sangue che parla, B-san, ma la mia anima compassionevole! Mi piace arrecare danni ai bambini altrui, non ai nostri!
    Qui nessuno sarà compassionevole. La voce di A giunse roca come un macigno. Era furibondo, anche se non lo dava a vedere. Prese dunque la lettera e fece tutto il necessario per aprirla. La lesse e non attese nemmeno che il sangue sparisse: la accartocciò con rapidi movimenti delle dita, dunque la gettò in terra.
    So benissimo cosa rispondergli. A si alzò, dirigendosi verso la finestra, dove poteva ancora vedere i corpi dei suoi nemici marcire sotto il sole. Come chiamereste un uomo che stringe patti in cambio di ciò che gli è stato rubato?

    Sta a voi dare quella definizione. Sta a voi immaginare se il Raikage, pur di evitare una guerra, fosse disposto a definirsi in quel modo.

     
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    Nuvole Rosso Cremisi

    Seinji Akuma



    Seinji proseguì oltre il confine: il primo, tra tutti, ad essere riuscito a penetrare al di la delle fin troppo solide difese della Nuvola. Si diresse dunque verso il villaggio situato nei pressi della strada principale.
    Non era un villaggio ninja, l'accesso era difatti libera e non vi erano mura a proteggerlo. Le case erano molte, ben disposte ed ordinate, con una paizza centrale dove la vita si riuniva quando i tempi erano tranquilli.
    Solo che ben poca gente girava per il villaggio ed i più erano spaventati e sospettosi. L'Akuma non avrebbe dovuto far molta strada per capire il motivo di quelle enormi paranoie.
    Nella Piazza Centrale c'erano tre pali conficcati nel terreno. Tre pali di legno, appuntiti e su di essi erano perfettamente impilate tre teste mozzate lasciate a marcire da alcuni giorni.
    I volti cadaverici erano in via di decomposizione e le prime avvisaglie dello scheletro sottostante iniziano a vedersi. Sopra le teste dei corvi gracchiavano e pungevano la carne morta, banchettando. Ognuna di quelle teste aveva un bocca quello che sembrava essere un coprifronte. Tutti erano schivi, nessuno parlava con altri ma Seinji avrebbe comunque potuto far domande se avesse voluto.

    Sui muri di molte case poi avrebbe visto degli inquietanti manifesti appesi. Essi recavano delle scritte rosse, alquanto eloquenti.

    CITTADINI DEL PAESE DEL FULMINE

    IL RAIKAGE È MORTO
    IL DAIMYO È STATO SOSTITUITO
    UN NUOVO ORDINE È STATO COSTITUITO
    UNA NUOVA "A" GOVERNA IL PAESE DEL FULMINE
    TUTTI I TRADITORI E GLI OPPOSITORI SARANNO PERSEGUITI
    LE LORO FAMIGLIE STERMINATE
    IL LORO RICORDO CANCELLATO DALLA FACCIA DELLA TERRA

    UN NUOVO GIORNO SORGE
    E LA SUA ALBA È CREMISI




     
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    MENTALITS

    The mind is everything. What you think you become.




    «Chiedo scusa.» Disse la kunoichi, guardando il corpo a terra del Cremisi che Raizen aveva messo a tacere prima che lui potesse approfittare delle sue pessime sviste per scappare, o peggio. Abbassando lo sguardo, la Principessa del Fuoco esitò un attimo. «Starò più attenta, la prossima volta.» Mormorò, ascoltando in silenzio gli ordini impartiti.
    Non aveva né il tempo né la possibilità di abbandonarsi ai suoi soliti complessi per l'errore commesso, aveva del resto già imparato a sue spese che l'unico modo per rimediare ad una svista era colmarla con una puntuale vittoria. Puntando dunque un ginocchio a terra e passandosi il braccio dello Shinobi dietro il collo, Shizuka si alzò sollevando nel mentre il corpo esanime dell'altro con l'aiuto della mano libera che teneva fermo il torace, e dopo essersi assestata e aver maggiormente stretto l'altro a sé, annuì.
    «Visto che assumi le sue sembianze, mentre io lavoro sulla testa, fai in modo di lasciare delle sue impronte da qui a dentro la foresta, fino all'albero sotto al quale io mi fermerò.» Disse. «Aspettami fuori dalle mura, al posto del nostro amico. Se avrò problemi ci organizzeremo al mio ritorno per decidere se continuare a muoverci insieme, separarci o altro.» Detto questo, aggiustandosi nuovamente il cappuccio sulla testa, si abbassò e scattò, sparendo dal posto. Riapparve nel bosco da cui era precedentemente giunta, in mezzo alla vegetazione che l'aveva accolta e protetta prima che avanzasse la sua prima offensiva, e in cui lei distese il corpo privo di sensi del Cremisi.
    Con una rapida analisi si assicurò con cura che la sua condizione di incoscienza fosse tale da perdurare durante tutta l'operazione che stava per avere luogo, fatto ciò la ragazza avrebbe tolto lui la maschera: era un uomo giovane, ma il volto era segnato da un'espressione dura mantenuta per troppo tempo. La barba incolta, biondiccia e unta, era tracciata da piccole cicatrici. Un neo era in una posizione che chi osservava non poté fare a meno che definire curiosa.
    Senza però concedersi altre inutili osservazioni, Shizuka portò le mani alle tempie del Cremisi e a quel punto lasciò che queste venissero avvolte dal suo consueto e ruggente bagliore blu elettrico. Un istante dopo, era proiettata nella mente dell'altro.
    ...Quel genere di abilità non si discostava invero poi troppo dall'aprire un registro gelosamente custodito per prelevare qualche importante fascicolo. Non c'erano barriere che le avrebbero potuto resistere, né mutismi insensatamente sostenuti. Lei non chiedeva mai, si limitava a prendere ciò che le serviva in modo autonomo e conciso. Spesso non era neanche necessario estrapolare, ma era sufficiente vedere, come probabilmente sarebbe stato anche in quel caso.
    Si poteva dunque dire di lei che fosse una ladra di identità, ricordi e volontà. Di vite, forse.
    […] All'interno della mente dell'uomo, tra i frammenti di un'infanzia ormai perduta ma ricca di sorrisi e gentilezza, di scelte alcune vittoriose e altre rimpiante, di amori forti e talori perduti, la Principessa del Fuoco avrebbe cercato informazioni precise:
    La situazione del Raikage –il vecchio era vivo? Dove si trovava? E se non lo era, chi lo sostituiva, ora? Dov'era e chi era costui?–;
    Che tipo di situazione era quella in corso a Kumo, com'era cioè strutturata e che tipo di energie vi erano in gioco? Una rivoluzione, forse? E se si, da chi era stata incentivata? Qual era il suo scopo finale?;
    ma soprattutto cercò informazioni riguardanti la condizione di sorveglianza del luogo:
    Quali erano i metodi di passaggio dal confine, i punti di questo sguarniti, il sistema di ronda e sorveglianza, ma anche quello di comunicazione, e se vi erano caserme nelle vicinanze e se si chi erano le personalità di spicco in esse, inoltre si occupò di cercare luoghi interni ai confini dove poter riposare e dormire;
    indagò anche la condizione oltre i confini, assicurandosi un margine di libertà maggiore, cercando dunque sia la condizione di sorveglianza che i posti di guardia in quelle zone.
    Tutte le informazioni erano atte a mappare la situazione e a dare ad essa un nome così da raggiungere più rapidamente l'obiettivo che la missione sua e di Raizen aveva, nonostante ciò la giovane Kobayashi non poteva escludere che quell'uomo non sapesse poi troppo di ciò che lei voleva, e in quel caso si sarebbe pertanto limitata a prendere tutte le altre informazioni in suo possesso. Se si era unito a quel movimento qualcuno lo aveva convinto o costretto: in che modo? Facendo leva su cosa? Qual era la verità che veniva raccontata e che il popolo sapeva? Cosa facevano fare a chi si univa a quella causa? Cosa significava il “Cremisi”? Cosa stavano cercando di ottenere?
    Era ovviamente altamente impossibile che lui non sapesse quantomeno il funzionamento della sorveglianza, ma in caso anche quella possibilità fosse stata nebbiosa, la kunoichi avrebbe fatto proprio il metodo di unione al movimento in corso, avendo premura di cercare anche il genere di individui che i Cremisi potevano o meno prediligere per le proprie file, così da potersi spacciare per un volontario desideroso di prender parte al “grande progetto”, qualunque esso fosse. Che fosse stata quella di un uomo o di una donna l'identità in cui avrebbe dovuto rinascere la Principessa, poco le sarebbe importato. La sua Henge era stata da lei potenziata per le infiltrazioni e resisteva pertanto a ferite e condizioni ben più provanti di quelle concesse alla versione semplice insegnata in accademia. Si sarebbe chiamata Masato Kikoi o Shiori Karanae, sarebbe stata un giovane e imberbe ragazzo dagli occhioni neri e con il fuoco ardente di avventura e patriottismo dentro di sé, o una formosa e arrabbiata donna che aveva perso tutto ed era disposta dunque a fare altrettanto per la possibilità di avere un'altra possibilità. Non era importante. Non c'era niente che non sarebbe potuta diventare, e non c'era nessuna storia che non avrebbe potuto rendere sua, la sua abilità di recitazione era del resto la migliore, come ci si aspettava da chi era nata per mercanteggiare il prezzo di qualsiasi cosa.
    Quando infine la rapida visione dei ricordi e l'estrapolazione di quelli che le erano utili ebbe fine, Shizuka chiuse gli occhi per un istante.
    Si assicurò di ripulire la mente del Cremisi circa l'arrivo di lei e Raizen e di curare lui la ferita inferta alla testa per renderlo incosciente, ovviamente con la minuzia tipica che la contraddistingueva e che avrebbe impedito allo shinobi di risvegliarsi in sua presenza, ma anche di farlo successivamente con un forte e malconcio mal di testa che avrebbe supportato il suo diversivo. Lasciò poi nei ricordi di lui solo il rumore del fruscio tra gli alberi sotto ad uno dei quali lei lo abbandonò, spezzando con un colpo secco di una mano guantata uno dei più bassi e grossi rami secchi, che lasciò cadere accanto alla testa di lui, avendo premura di far piovere sul suo corpo schegge di legno. A quel punto iniziò a indietreggiare, pulendo le tracce sue e di Raizen fino ad allora lasciate, ma non certo quelle lasciate da quest'ultimo sotto henge dell'uomo stesso, e quando fu in prossimità del punto in cui lei stessa era svanita in precedenza, si concesse qualche istante per riorganizzare i pensieri.
    Solo quando fu pronta, sarebbe ripartita, azzerando la distanza che la separava da Raizen con il solito buon vecchio trucco della sostituzione, comparendo lui accanto, protetta dall'oscurità della barriera di confine. Gli avrebbe rapidamente comunicato tutte le informazioni ottenute, le conclusioni da lei tratte, la stima valutata e, in conclusione, la strategia che avrebbe adottato.
     
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    × Legenda
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    «Dialoghi»



    Alla fine giunse alla meta senza dover ricorrere alle sue tecniche di occultamento sotto al terreno. Era un bene, ripensando a quanto chakra consumavano; ed era un bene specialmente guardando quanto egli ancora doveva fare. Quanta strada gli serviva percorrere, e quante sorprese gli potevano ancora capitare davanti in questa missione. La sua corsa non venne fermata da alcun ostacolo; fortunatamente, non venne avvistato; nessun gruppo di pattugliatori lo avvistò, e alla fine Seinji giunse al villaggio. Questo era privo di mura, privo di difese di sorta, e grazie alla sua vista l'Akuma ci scorse solo civili, - civili che gli potevano fornire informazioni preziose su cosa stesse accadendo da quelle parti. Però, d'altro canto, perché iniziare a chiedere a tutti? E sopratutto: come chiedere a tutti? Non poteva rischiare di intraprendere combattimenti sul suolo nemico; era pur sempre una missione di infiltrazione, non di eliminazione. Doveva solo capire cosa vi stesse accadendo e tornarsene a casa, da Diogene, con le informazioni in mano. Non poteva rischiare. Oppure... Si guardò. Era vestito come sempre, da quando aveva iniziato il suo business ad Ame: giacca e cravatta e lunghi pantaloni neri. In quelle vesti nessuno avrebbe potuto capire che fosse un ninja. Al massimo lo avrebbero preso per un riccone del villaggio, non certamente per un nukenin di Ame. E poi avrebbe provato a fingere di essere un mercante, o un capo dei mercanti, e chiedere a qualcuno. Oppure... Osservò le strade semi-vuote e capì che qualcosa non andava. Cosa? - si chiese, senza rispondersi, e invece a passò lento si incamminò verso la piazza centrale, nel mentre osservando i volti terrorizzati delle persone che abitavano in quel villaggio. Un istinto strano gli suggeriva di fermarsi a chiedere informazioni, ma qualcos'altro gli diceva che avrebbe trovato la risposta poco dopo, una volta che fosse giunto nella Piazza centrale, circondata da case e poca gente. Fu questo secondo pensiero che seguì, e dopo poco giunse al centro della piazza.
    *Che spettacolo macabro!" - pensò osservando dei pali di legno e alcune teste mozzate conficcate su di loro. Non erano fresce quelle teste, e da li a poco avrebbero iniziato a puzzare se qualcuno non li avesse tolti da li, ma questo non era un compito di Seinji. L'Akuma difatti si fermò soltanto a una cinquantina di metri da loro, tanto da rimanere ancora immischiato con la poca folla, e con la sua vista zummò gli elementi che lo interessavano: i coprifronte, nelle loro bocche; i corvi, che facevano festa sopra di loro; e delle scritte su alcuni fogli infissi sulle pareti delle case.
    Come prima, usò la sua vista telescopica per zoommare il necessario e leggere il dovuto a distanza.
    *Colpo di stato?!* - si chiese Seinji curioso e interessato. Avrebbe dovuto riferirlo a Diogene, ma che importava? Non poteva mica fare qualcosa da solo per quel paese. D'altro canto cosa avrebbe dovuto fare ora che sapeva del colpo di stato?
    *Indagare ancora, Seinji. Indagare.*
    Certo, ora avrebbe potuto scoprire chi era sto cazzone che si nascondeva dietro il pseudonimo di una "A"; da dove erano spuntati tutti sti ninja con le maschere; chi erano i shinobi dietro a tutto ciò; e quali erano le loro potenzialità... una missione pericolosa, visto che si aveva a che fare con un nemico sconosciuto sul suo territorio.
    *Insomma, indagare sul nuovo ordine e basta...*
    Si guardò intorno: vi era della gente. Con passo disinteressato si avvicinò a uno dei tanti, e, così, come se fosse tra l'altro, avrebbe chiesto da quanto tempo perdura questa situazione nel Paese, se il Raikage è davvero morto, e quanti membri fanno parte di questo nuovo ordine.
    Se gli avessero saputo rispondere bene, sennò quelle rispose se le sarebbe procurato da solo.





    Riserva chakra Seinji: 338



    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/3
     
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    Near



    Near, restando nel magazzino, non avrebbe potuto notare null'altro. Avrebbe udito molti rumori, ma nessuno si sarebbe degnato di venire ad aprire la porta oppure a dargli qualche indizio utile. Passate che furono circa tre ore nuovamente la porta si aprì ed alcuni uomini vi entrarono, iniziando a caricare dei carri con picconi e vanghe nuove, nonché cibo. Near fu caricato sul carro da quegli uomini e sobbalzando sul carro fu portato fino alla Miniera.

    La Miniera sembrava un buco nella terra vero e proprio: una enorme apertura scavata sul fianco di una montagnetta di discrete dimensioni (poteva essere valutata alta circa ottocento metri) che scendevano in profondità nella terra. Fuori la Miniera era tutto un fermento: diversi edifici si occupavano di raccogliere e dividere il materiale estratto, poi c'erano due barracche separate, ognuna delle quali batteva bandiera diversa dove i minatori riposavano. Lì, i controlli di Kumo erano assenti: era una zona neutrale ed essi accettavano di lasciar estrarre il minerale senza interferenze dei controlli per velocizzare le procedure, limitandosi dunque a controllare solo ciò che veniva e chi veniva caricato sulla nave.

    Nera fu lasciato in un vecchio deposito che poi fu chiuso a chiave. Non c'erano finestre (se non in alto, a sei meri d'altezza). La porta era chiusa a chiave ma con un po' di impegno si poteva rompere [Potenza: 20 Durezza: 2] e riuscire ad uscire di lì. Al di fuori le voci erano molteplici, ma non si riusciva ad udire nulla di strano. Near era stato appena fatto prigioniero in una dispensa!


    Scusa il ritardo :zxc:
    Il tuo pg è stato portato in una dispensa e prima di poter avere qualsiasi informazione bè; deve uscire di lì.
     
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    L'Interrogatorio



    L'attacco di Raizen andò a segno. Il pover'uomo non poté far altro che accasciarsi su e stesso in ginocchio, svenuto. Shizuka, seguendo le indicazioni di Raizen andò nella foresta dove iniziò un'accurata opera di indagine mentale sul prigioniero appena catturato che forse, avrebbe rivelato molte informazioni (seppur al prezzo di un notevole sforzo in termini di chakra).

    Raikage –il vecchio era vivo?
    Il vecchio Raikage è morto e stecchito.

    E se non lo era, chi lo sostituiva, ora?
    Lo sostituisce A, il nostro capo.

    Dov'era e chi era costui?
    A si trova a Kumogakure, al sicuro. È il nostro Capo, a lui dobbiamo la nostra vita e la nostra fedeltà. Lui è uno dei Pilastri Cremisi.

    Che tipo di situazione era quella in corso a Kumo, com'era cioè strutturata e che tipo di energie vi erano in gioco? Una rivoluzione, forse?
    Il Vecchio Regime della Nuvola è stato rimpiazzato. Kumo ora è governata da noi. Loro non sapevano di noi, li abbiamo sorpresi, colpiti mentre si credevano forti ed abbiamo preso il potere.

    E se si, da chi era stata incentivata?
    Da noi. Noi siamo i Cremisi.

    Qual era il suo scopo finale?
    Controllo, libertà e la distruzione Accademica.

    Quali erano i metodi di passaggio dal confine, i punti di questo sguarniti, il sistema di ronda e sorveglianza, ma anche quello di comunicazione, e se vi erano caserme nelle vicinanze e se si chi erano le personalità di spicco in esse, inoltre si occupò di cercare luoghi interni ai confini dove poter riposare e dormire
    Non si passa attraverso il confine. Solo noi possiamo. I pali li attiviamo noi. Il confine è sorvegliato del tutto, in tutti i sensi. Non ci sono posti sguarniti. Su tutto il confine ci sono pali creati dal Raikage che emettono i suoi Fulmini Neri. Non c'è bisogno che qualcuno di importante sia qui vicino, D può raggiungere qualsiasi posto in un istante e portare con se molti validi Shinobi. Oltre il confine, a circa dodici chilometri, c'è un villaggio. Non sorvegliamo direttamente i villaggi, solo sporadicamente. Ci assicuriamo che nessuno entri.

    Se si era unito a quel movimento qualcuno lo aveva convinto o costretto: in che modo? Facendo leva su cosa?
    Sono stato trovato, sono rimasto colpito dalla loro magnificenza e dai loro piani.

    Qual era la verità che veniva raccontata e che il popolo sapeva?
    Il popolo sa che il Raikage è morto, che è stato sostituito, che è sorto un nuovo ordine.

    Cosa facevano fare a chi si univa a quella causa?
    Qualsiasi cosa ci venga chiesta di fare, noi la faremo.

    Cosa significava il “Cremisi”?
    ...

    A quella domanda la comunicazione mentale si interruppe bruscamente. Shizuka avrebbe avuto solo tre secondi di preavviso: avrebbe potuto udire e vedere qualcosa sfrigolare dentro la bocca dell'uomo, dunque un'esplosione ne avrebbe distrutto il cervello ed anche lei, se non se ne fosse allontanata rapidamente [Potenza: 80 | Raggio: 3m]. Il boato sarebbe stato udibile a lunga distanza.
    Shizuka aveva cercato troppo a fondo, cercando segreti ai quali non si poteva avere accesso senza una adeguata ed attenta preparazione.

    Avete 1 round per reagire e decidere che fare. Le vostre azioni sono dunque limitate a quelle che potete fare in 1 round, compresa la distanza percorribile.



    [Le copie]

    La copia fece una vera e propria strage. I coltelli viaggiarono rapidi e l'attenzione era troppo focalizzata su ciò che era successo in precedenza. Il radiofonista cadde, ma era troppo tardi. Ormai l'allarme era stato dato. Ben presto, qualcuno si sarebbe palesato in quella zona. Le altre due vennero ferite e i coltelli tagliarono il midollo spinale al livello toracico. Le gambe persero forza all'improvviso e crollarono malamente. Entrambi però digrignarono i denti.
    I CREMISI SONO...! dissero all'unisono. Tre secondi, durante i quali dalla loro bocca iniziò ad uscire fumo, dunque ci furono nuovamente due esplosioni identiche a quella che aveva distrutto la testa del prigioniero. Quegli uomini erano più preparati di quanto Raizen immaginasse. Farsi scoprire, forse, era stato davvero un pessimo errore.
     
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    Seninji - Voci di paese



    Seinji fermò una giovane ragazza. Era bionda, aveva le lentiggini e la pelle chiara, gli occhi di un dolce e delicato verde. Non appena lei analizzò la faccia dell'Akuma fu spaventata e laciò cadere in terra le borse della spesa che stava trasportando. Tuttavia fu abbastanza rapida di spirito per mettersi una mano sulla bocca ed evitare di urlare.
    Non aveva mai visto quell'uomo al Villaggio e certamente non era un buon segno dato ciò che era accaduto ultimamente.Cosa... zitto, non dire una parola! sussurrò la ragazza, guardandosi attorno. Nii-san! Che bello rivederti! Vieni, vieni, mi hai fatto spaventare. Dunque la ragazza abbracciò Seinji, solo per sussurrargli nell'orecchio qualcosa. Reggimi il gioco.
    Chi era costei? Perché aveva all'improvviso avuto intenzione di aiutare l'Akuma? Era sorprendente. Dammi una mano! Dunque sipiegò sulle ginocchia, rimettendo nella busta di carda alcuni pomodori e delle mele che ne erano caduti. Una volta fatto la ragazza avrebbe fatto cenno all'Akuma di seguirlo verso casa sua.




    Seinji una volta nella casa della sarebbe stato fatto entrare, mentre lei parlava. Allora nii-san, come stai? È da un sacco che non ci vediamo! nel mentre però scriveva su un foglietto di carta alcune rapide lettere. Ero molto, molto preoccupata!

    Vuoi forse farmi ammazzare? Se qualcuno mi ha visto, sono morta, maledizione. Non lo so se qualcuno ti ha notato, visto che giravi per le strade così tranquillamente. In ogni caso, non lo vedi? Qualcuno ha preso il potere a Kumogakuro e chiunque non sia d'accordo o che era fedele al vecchio Raikage è più che morto.

    Avanti, gradisci qualcosa in particolare? Stavo per preparare un ottimo risotto! avrebbe detto, passando poi la penna ed il foglio a Seinji mentre lei, distrattamente, si dirigeva in cucina.
     
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    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Fermata la ragazza, Seinji si aggiustò la cravatta. Perché stringeva così tanto? Aggiustato il nodo non potè che osservare lo splendore dinnanzi a sé e rimanerne stupefatto: lentiggini, pelle chiara, occhi verdi... Cosa poteva volere di più? Quella ragazza era esattamente così come piacevano a lui, ma... non era mica venuto fin li per rimorchiare. E dunque, quando lasciò che le borse cadessero, Seinji non le prese mica per aiutare la signorina. Restò invece li, a guardare come cercava di evitare l'urlo, come cercava di restarsene calma e tranquilla, pur notando, che la cosa non le riusciva molto bene. Non sapeva recitare, il che era un problema considerando che li, vicino alla piazza centrale, potevano essere visti da qualche spia. Qualcuno poteva venire a sapere della cosa, e loro due avrebbero avuto degli enormi problemi.
    «Sorellona!» - esclamò l'Akuma lasciandosi abbracciare, ed abbracciandola a sua volta. - «Lieto di rivederti!» - Allargandosi forse un po' troppo, la bacio sulla guancia nel mentre erano abbracciati, e poi si abbassò per raccogliere le buste.

    download.blog?fhandle=MDhBeHdAZnM2LmJsb2cuZGF1bS5uZXQ6L0lNQUdFLzE1LzE1MTguanBnLnRodW1i&filename=1518



    «Lascia fare a me...» - Fece l'occhiolino raccogliendo le buste della spesa, e seguendo il cenno della ragazza di seguirla in casa. Per strada attivò di nuovo la propria vista per guardare dentro alla porta ove entravano, con l'intenzione di scoprire se la ragazza fosse una semplice civile e non una contro-spia dei Rossi. Insomma, voleva capire se lo stesse portando realmente in un luogo sicuro, o se dentro la casa avesse trovato una qualche imboscata di quei loschi tipi con le maschere o cosa.
    Non avendo però visto pericoli, si mosse oltre.

    Entrato dentro non rivelò niente di speciale. Era una di quelle case abbastanza comode da viverci, con tutti gli oggetti adatti al caso. Seinji però non ci prestò attenzione, concentrandosi piuttosto sulle finestre che davano dentro la casa. E se vi era qualcuno appollaiato su un qualche tetto? Un ninja che poteva vedere a distanza dentro la casa? Osservò le finestre e per un attimo le sue palpebre si chiusero. [3 UD/ 6 bassissimi] Un istante dopo, vicino a ogni finestra, ma non troppo, sarebbe comparsa una pianta verde, di quelli che le persone spesso ci mettevano vicino alle finestre affinché le piante crescessero. Le piante inventate da Seinji non erano troppo grosse, altrimenti avrebbero attirato attenzione; ma non erano nemmeno troppo piccole: erano grandi quanto bastava per impedire di vedere dentro senza ostacoli.
    Allora avrebbe fatto l'occhiolino alla ragazza.
    «Mi sei mancata tantissimo, sorellona!» - rise, abbracciandola di nuovo. Serviva recitare anche quando ormai erano dentro? No, però voleva godersi il momento con la ragazza.
    Quindi vide scriverla.
    "Acuta..." - pensò, nel mentre prendeva il foglio dal tavolo per leggerlo.
    Quindi era tutto così precipitato... Il Raikage morto. C'è stato un colpo di stato a Kumogakure...
    «Sì, sono molto stanco dopo il lavoro.» - E presa la penna a sua volta, sedendosi dietro il tavolo di cucina e iniziando a scrivere a sua volta.

    CITAZIONE
    Eri in piazza, quindi credo ti abbiano visti tutti. Ma finché sei con me, sei al sicuro. Non ti voglio fare male.
    Ti ringrazio inoltre dell'aiuto. Sono qui in cerca di risposte.
    Scrivimi tutto quello che sai su questi che hanno preso il potere, e sul loro capo. Dimmi da quanto tempo dura questa situazione. Dimmi se oltre ai ribelli ci sono altri in gioco... Dimmi dove sono finiti tutti i fedeli al Raikage... Dimmi quali sono i scopi futuri di questa gente che pattuglia le strade...
    Vuoi andartene via con me da questo posto?

    Seinji sorrise, per poi, nel mentre la giovane ragazza di cui non aveva ancora chiesto il nome, si fosse allontanata a prendere il risotto, ripiegarsi di un po' la camicia sul braccio destro.
    «Odora molto bene il tuo risotto, sorellona,» - sussurrò fugace e si piegò all'ingiù, sotto il tavolo, dove compose 5 sigilli.


    Tecnica del Richiamo - Kuchiyose no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora
    L'utilizzatore è in grado di richiamare oggetti o creature attraverso un varco spazio temporale. Creature: È necessario che il ninja abbia stretto un patto di sangue con una razza di creature. Richiamare in battaglia le creature è necessario una goccia di sangue e un consumo di chakra pari alla metà della riserva dell’evocazione. È possibile invocare solo esseri di parienergia o inferiore. È possibile Pareggiare gratuitamente le proprie creature, facendole ritornare al proprio luogo d'origine. Questi utilizzi richiedono 1 slot tecnica avanzato ognuno. Oggetti: È possibile liberare il contenuto iscritto all'interno di specifici rotoli spendendo ¼ Basso ogni 100 crediti equipaggiamento liberati. Inoltre consente, in condizioni di calma, di stipare oggetti solidi incustoditi nei rotoli; l'operazione che richiede un minuto ogni 100 crediti. Richiedono 1 Slot Tecnica ognuno.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo:Variabile )

    [6 Bassi pagati da Seinji]

    Non appena Daiba fosse comparso sotto il tavolo, nascosto dunque anche agli occhi di tutti - della ragazza compresa, - Seinji gli avrebbe fatto il cenno di starsene zitto e di rimanere li sotto in silenzio. Eseguito, sarebbe tornato a prendere la penna.

    CITAZIONE
    Daiba-kun! Silenzio! C'è una missione per te!! Nono, la ricompesa dopo...
    Voglio che voli via da questa finestra e perlustri la zona del Paese. Mi servono le informazioni sui ninja con delle strane maschere o mantelli... o comunque con qualcosa di strano. Voglio sapere quanti sono, e come sono equipaggiati. Mi dirai anche la loro collocazione geografica da qui. Perlustrerai la zona del Paese fino al fiume, e presta attenzione al ponte.
    Poi torna qui.
    Per fare il tutto ti do 6 ore.
    Non ti far scoprire. Massima segretezza.

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    Finito di scrivere, Seinji avrebbe lasciato cadere il foglio sotto al tavolo, ove Daiba avrebbe potuto leggerlo, se se lo fosse portato alla parte più vicina alla luce solare che cadeva dalle finestre. Seinji, dal canto suo, avrebbe preso due tonici di recupero del chakra, e li avrebbe gettati sotto al tavolo, equipaggiando così il pterosaura con due tonici di recupero di chakra.

    «Allora, sorellona, il risotto?» - avrebbe sorriso Seinji, nel mentre il pterosaura si fosse mimetizzato

    Mimetismo
    Villaggio: Evocazione
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può rendersi impercettibile alla vista o all'udito o all'olfatto, alla scelta all'attivazione. Annulla rispettivamente gli effetti delle abilità Vista Perfetta, Udito Perfetto o Olfatto Perfetto avversarie oppure riduce la loro percezione di 3. Concede un occultamento naturale parziale, rendendosi trasparente; l'occultamento è inefficace entro 1,5 metri da una fonte di chakra.
    Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: 1/2 basso)
    [Da Chunnin in su]


    (Riserva chakra Daiba: 12 bassi - 3 (Tecnica Economica)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2)

    e, silenzioso, sarebbe uscito da sotto il tavolo volando verso la finestra.

    «Che bel tempo che fa oggi, sorellona!» - avrebbe esclamato l'Akuma, avvicinandosi alla finestra e aprendola qualora fosse stata chiusa.
    Altrimenti, sarebbe rimasto seduto dinnanzi al tavolo, lasciando il pterosaura mimetizzato volare invisibile verso la finestra e uscirsene da essa.
    «Raccontami un po'... sorellona... non ne hai più sentito niente di mamma?»
    Bhe, almeno aveva 6 ore di riposo durante le quali attendere il ritorno della sua spia volante, e durante le quali chiacchierare con la sua nuova amica.





    Riserva chakra Seinji: 338-6(piante)-24(evocazione)=308

    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 0/3

    Daiba:
    Chakra: 9 bassi/12 bassi - 1/2 basso per ogni turno di utilizzo della tecnica
    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/2 (li usa durante lo svolgimento della missione qualora fosse necessario
    Abilità usate:
    Tecnica Economica al 50%(Tecnica della mimetizzazione)
    Conoscenza cieli (Conoscenza: L'utilizzatore è in grado di orientarsi nel cielo: potrà riconoscere le direzioni e l'altitudine senza difficoltà.)
    Vista Telescopica
     
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    Guardie esplosive







    L’azione della copia fu estremamente rapida, tanto quanto i nemici a cadere e detonare.
    Un meccanismo di autodistruzione che avrebbe potuto cogliere impreparato chiunque. La copia non si fermò molto a riflettere, mentre la prima continuava il suo cammino senza fermarsi, in cerca di scoprire cosa vi fosse dopo il confine e quanto fosse pericoloso, quella che aveva compiuto la strage si disattivò senza lasciare traccia riportando le informazioni a Raizen.
    Il Colosso, in piedi e con le sembianze della guardia era ancora immobile quando gli arrivò l’informazione: Shizuka stava rischiando la pelle in quel momento, considerata la distanza dalla quale operava e le condizioni in cui aveva ridotto l’uomo con l’ultimo cazzotto di li a breve rischiava di esplodergli in piena faccia!
    Si precipitò da lei senza esitazione, individuandola in poco tempo grazie anche al fatto che ne conosceva la posizione.
    Guardò la bocca del Cremisi, non fumava, non stava per esplodere.

    Lascia perdere tutto, le mie copie hanno scoperto che possiedono una specie di autodistruzione, prima che si attivi la sua fuggiamo, attirerebbe troppa attenzione. Prendi i ricordi che ti ho detto e lasciamo tutto come concordato prima.
    Se ti ha risposto e ci riesci prova ad estrarre il ricordo sul Raikage e riguardo Kumo, potrebbe passarci informazioni riguardo le abilità del primo e le difese del secondo.
    Usa dei sassi per la sostituzione, i ciocchi sarebbero troppo evidenti.


    Avrebbero passato il confine mediante l’utilizzo di due sostituzioni consecutive, in modo da non lasciare nessuna impronta apprezzabile sul suolo.
    Correndo nella direzione indicata da Shizuka, forse per timore o per l’adrenalina ancora in corpo avrebbe interloquito a sussurri.

    Sono troppo ben armati. Troppo.
    Una bestia abnorme si sta muovendo a Kumo e non so se sia possibile fermarla.
    Cosa hai scoperto oltre la posizione del villaggio?


    Ascoltò pazientemente il resoconto di Shizuka, riflettendo quando lei ebbe ultimato.

    Temo che non siano benvoluti come appare, o meglio, penso che ci siano dei dissidenti da qualche parte, le guardie che sono morte dall’altra parte pare che volessero denunciare la loro presenza più che nasconderla. Spero non siano sufficientemente pazzi da aver creato una setta che si immola prima di crepare. Il termine della loro frase poteva essere o “grandi” o “arrivati”.
    Se hai preso qualche ricordo dell’arruolamento del tizio magari possiamo sapere se gli sono stati fatti dei soprusi.


    Dovevano scoprire qualcosa in più, e il villaggio gli sarebbe probabilmente tornato utile da quel punto di vista.

    Cerchiamo un pagliaio, cambieremo colore del chakra prima della notte, chiederò a Kubomi di fare il turno per la guardia, riposeremo li travestendoci da mendicanti, credo che in periodo di guerra ce ne siano a sufficienza da mimetizzarsi tra loro.

    Attivò la trasformazione prima di arrivare al villaggio.

    Attiviamo la tecnica dell’occultamento fino a trovare un posto sicuro.

    A trasformazione ed occultamento attivo avrebbe cercato il suo pagliaio ed al su interno il primo cumulo di paglia utile a nasconderli entrambi senza mai far calare l’allerta e muovendosi con circospezione, dopotutto era un clandestino, meglio stare attenti.
    Al mattino avrebbero pensato il da farsi, c’era giusto un ultima cosa da fare prima del riposo.

    Kubomi, tieniti sveglio, ci serve qualcuno che ci guardi le spalle piccolo amico.
    E si, Kumo non ci riserva mai nulla di buono.


    Sospirò battendogli qualche colpetto affettuoso sulla testa prima di dormire.
    Il drago invece si acciambellò attorno ai due attivando i suoi potenti sensi sarebbe riuscito a sorvegliare ottimamente la zona in un area estremamente estesa[voci del vento- se approvata, altrimenti si limiterà ad ascoltare].
     
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