Nuvole Rosso Cremisi

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    Colui che è

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    × Off-Game ×


    × Legenda
    Narrazione
    «Dialoghi»



    Alla fine lo venne a recuperare nell'esatto punto in cui si era trovato, il che rendeva inutili le altre fughe. Finché era nel range dei sensitivi di Kumo, quella donna lo avrebbe comunque trovato. Combattere contro di lei non era un'opzione adatta; nemmeno fuggire lo era, e arrendersi, beh... era Seinji Akuma comunque.
    «D'accordo,» - esclamò uscendo allo scoperto. - «Sono un nemico dell'Accademia come te, vero, ma temo che tu e i tuoi occhio non siate molto amichevoli nei confronti di chi si intrufola nel vostro territorio tanto facilmente, o sbaglio? » - Chiese. Poi continuò. - «Eludere le vostre guardie è stato un gioco da ragazzi; fuggirsene da qui una volta scoperto... un po' meno. In ogni caso, parliamo pure.» - Disse pronto al dialogo.






    Riserva chakra Seinji: 356-6(Tecnica economica sul velo)-8(Teletrasporto) -16(Impasti)+16=342bx
    Vitalità: 16 leggere/16 leggere

    Slot Tecnica I - Velo di Nebbia
    Slot Tecnica II - Teletrasporto (Tecnica Rapida)

    Slot Difesa 1 - Fuga dal fulmine
    Slot Difesa 2 - Fuga dal fermacapelli
    Slot Difesa 3 - ///

    Slot Azione 1 - Fuga (Azione Rapida)
    Slot Azione 2 - Uso Tonico
    Slot Azione 3 - ///


    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 1/3
    Kunai: 13/13 (10 avvelenati, 3 con le carta-bombe di già incollate su di esse)
    Filo di Nylon: 10mt. * 3 su 3 kunai dei dieci avvelenati

    Daiba:
    Chakra: 9 bassi/12 bassi
    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/2 (li usa durante lo svolgimento della missione qualora fosse necessario
    Abilità usate: Quelle indicate
     
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    HERE

    We are all here on earth to help others; what on earth the others are here for I don't know.



    C’erano molte cose per le quali Shizuka Kobayashi avrebbe dovuto rimanere sconvolta, prima di tutti la notizia dello sponsor ufficiale di quella rivoluzione legalizzata a Kumo… ma sarebbe stato giusto asserire che la cosa che la colpì maggiormente fu lo sproloquio di Raizen Ikigami.
    Facendosi rigida, la kunoichi non si mosse, sapendo già che il compagno aveva appena osato troppo. Aveva parlato troppo. Troppo, e basta.
    Non aveva capito niente di quello che il cianotico marmocchio aveva detto: né le informazioni, né le minacce.
    Esitò, e benché in apparenza il suo volto si limitò a divenire gelido, dentro il suo cuore imperversò il caos. Sapeva che un passo falso di fronte al cerino sul falco gigante poteva, era evidente, far saltare la testa a tutti, e sapeva anche che se le cose fossero finite in quel momento il suo team avrebbe avuto in mano molte ottime notizie, ma nessuna possibilità.
    Non si poteva chiedere troppo alla Dea della Fortuna e nemmeno al Dio del Fato, ma era pur vero che da tentativi mediocri si potevano ottenere solo risultati mediocri.

    Ancora una volta, ragionò.
    E capì.

    Capì che dopotutto lei e quel gruppo di peccatori non erano poi troppo diversi. Cambiavano le situazioni e cambiava il Paese, certo, ma tutti loro erano stati formati, a discapito delle loro vite, per servire la causa superiore del loro Villaggio. Tutti loro non volevano altro che il bene della loro gente.
    Le loro abilità, la loro vita e il loro cuore pulsavano solo per una causa. Ed era quella a guidare i loro passi. Era possibile che non fosse importante il Dio cui avrebbero dovuto inchinarsi, fintanto che l’obiettivo da loro perseguito sarebbe stato raggiunto, fintanto che…
    «…il nostro scopo venga conquistato. Questo è quello che siamo, ed è per questo che viviamo e lottiamo. Con forza. Senza tregua.» Avrebbe aspettato che Kuro le si fosse avvicinato per parlare. Ignorando le parole di Raizen, arroganti e sciocche in quel contesto, si sarebbe rivolta al ragazzo invisibile guardandolo dritto negli occhi. Il suo volto era la maschera perfetta della fermezza, della determinazione e dell’orgoglio di appartenere ad un qualcosa di amato, benché forse contestato, da altri reputato sbagliato. I suoi occhi scarlatti brillarono, figli di una tradizione lontana, di una storia antica. «Non siamo diversi, noi e voi.» Avrebbe osservato ancora una volta la ragazza. Nemmeno per un istante avrebbe distolto gli occhi da quelli di Kuro. Non aveva tempo. Il tempo era finito, ormai. «Posso rimuovere i vostri ricordi.» Disse infatti. Era incrollabile. Marmo indistruttibile. «Ma non li cancellerò. Li apporrò.» E così dicendo avrebbe raccolto da terra un sasso qualsiasi. Un semplice ciottolo. «Kumo merita tutto quello che merita qualsiasi altro Villaggio, libero dal giogo dell’accademia, fiorente in un nuovo futuro, figlio di opportunità tutte da scoprire. Sono la prima ad aver intrapreso una strada in salita per devolvere la mia vita al mio Villaggio, come voi per la Nuvola, io sono stata formata per far ardere il Fuoco.» Avrebbe alzato lentamente una mano, che avrebbe poi apposto alla tempia di Kuro solo ricevendo un cenno di lui. «Non è necessario appartenere allo stesso Villaggio fintanto che si appartiene alla stessa causa.» I suoi occhi, fissi in quelli dell’interlocutore, erano gemme splendenti. Sapeva che stava rischiando più di quanto avrebbe dovuto rischiare. Diciamo che non era il massimo dell’intelligenza lasciarsi trasportare da discorsi patriottici e colmi d’amore in un contesto come quello… ma era pur vero che quelle non erano persone irrazionali e sciocche. Erano individui con un’anima, una vita e uno scopo. E il loro scopo era la loro vita, perché equivaleva a ciò cui bene o male tenevano. E sperò di poter appellarsi a questo: all'umanità e l'intelligenza, dietro l'obiettivo ultimo. «Apporrò in questo ciottolo i ricordi di questo incontro: potete distruggerlo, e perdere così ogni memoria di ora, oppure conservare tutto. La decisione è solo vostra. Se lo desiderate, lascerò in voi la consapevolezza che in questo sigillo può esserci una nuova opportunità, ma nessun riferimento ad ora carezzerà la vostra mente, e sarete dunque liberi da interrogazioni mentali o indagini psichiche di qualsiasi natura.» Del resto, l'Henge e l'assenza di riferimenti alle loro vere persone e abilità avrebbero lasciato scarse possibilità anche ad eventuali nemici di servirsi di tutta quella faccenda, in quanto questi avrebbero capito che esistevano solo tre folli dissidenti, pronti a combattere un impero apparentemente indistruttibile in nome di una libertà che nessuno aveva chiesto loro di cercare. Effettivamente più che impossibile, risultava folle. «Rammenterete solo che questo potrebbe essere il primo sasso di un nuovo percorso. Usufruirne o meno sarà una decisione solo vostra. Ma se le cose non andranno com’è giusto, se capirete che il percorso per cui un tempo avete offerto il vostro corpo e il vostro essere è andato perdendosi, se realizzerete che niente di quello per cui vi siete formati è realizzazione nell’“oggi” dei Cremisi… saprete che avete degli alleati.» Solo a quel punto e con il benestare dell’interessato, avrebbe posato con delicatezza la punta delle dita fresche e morbide sulla tempia dell’invisibile. Non vi era menzogna, nelle sue parole, né falsità nel suo sguardo. Era sincera, in un modo che lasciava poco spazio ai “se” e ai “ma”. «Tutto ha un prezzo. Ma non esiste prezzo alla correttezza del giusto metodo.» E quella frase ne racchiudeva molte, molte altre. «Noi non abbiamo nome. Né identità. Non siamo niente, ma possiamo essere tutto per il nostro popolo e la nostra causa. Cercate nella Polvere, è lì che ci troverete.» Accennò ad un sorriso divertito: Hokori era la polvere persistente, quella che si infilava dappertutto, invisibile e impalpabile, difficile da togliere, leggera e volatile. Ma anche qualcosa di inesistente, inventata sul momento.
    Come sempre, ed era vero, quello che Shizuka Kobayashi creava poteva essere tutto. O niente.

    Arrivati a quel punto la donna si inchinò brevemente con la testa. Fu rapida.
    «Perdonate la sfrontatezza.» Aggiunse. «Una promessa è una promessa.» Tenendo stretta nella mano destra il ciottolo, e lasciando la mano sinistra sulla tempia di Kuro, la donna avrebbe annuito. «Sarà questione di un attimo. Mi rimetto a te.» Attendeva una risposta, poi un cenno. Non avrebbe forzato gli eventi. Forzare le cose non era mai stato quello che aveva voluto. Gli accordi, del resto, si facevano in due.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Nuvole Rosso Cremisi

    Abbassa il capo



    Akahiro rimase silenziosamente ad ascoltare ciò che Raizen diceva, e non una sola smorfia modificò la sua impassibile espressione. I belli e giovani lineamenti del ragazzo parevano scolpiti nel marmo tanto erano immutabili in quel momento. Ma i suoi occhi parvero per un secondo fiammeggiare di irritazione. Gli altri rimasero a guardare Akahiro con fare stupito ed un po' preoccupato. Sembrava incredibile che lui, che non era alto più di un metro e settanta e dal fisico apparentemente non così sviluppato, riuscisse a tenere in riga tutti quegli Shinobi dall'aspetto imponente e minaccioso. Ma il Sunese avrebbe potuto comprendere, analizzando il chakra di Akahiro, quanto di base egli fosse una spanna sopra gli altri [Energia Nera], ma non doveva essere solo quello. C'era una specie di aura che circondava quel ragazzo che incuteva timore e rispetto.
    Solo perché odio che le bocche parlino a sproposito ti degnerò di una risposta, nonostante tu abbia disatteso un mio ordine, fece un passo verso Raizen ed alzò lo sguardo verso di lui ed immediatamente i suoi occhi cambiarono: un anello rosso luminescente comparve ad illuminare l'iride e tutti quanti gli altri compreso quel cambiamento parvero accigliarsi. [Tecnica]

    Kougan
    Kekkei Genkai di Kumo



    A Mantenimento La tecnica speciale prevede un consumo d'attivazione e un mantenimento. L'attivazione richiede un consumo Basso di chakra; il mantenimento richiede un consumo per ogni round in cui rimane attiva la tecnica speciale, escluso il primo.
    [L'attivazione richiede uno Slot Tecnica Base]


    Caratteristica dei Portatori: Intuito Aumentato (+3 tacche)


    Abilità Comuni dei Portatori Comando dell'Imperatore: L'utilizzatore può aumentare le potenzialità degli alleati entro il raggio d'azione, purché siano suoi sottoposti, aumentando le loro statistiche primarie o secondarie. L'utilizzatore deve poter percepire con la vista gli alleati. Richiede un consumo pari a ½ Basso a round ogni tacca di vantaggio. Finché attiva la tecnica speciale l'utilizzatore ottiene un bonus gratuito in Intuito.
    Occhio dell'Imperatore: L'utilizzatore può Prevedere le azioni dell'avversario se osservato: Prevedere uno slot azione da 1 tacca di vantaggio ai Riflessi; Prevedere uno slot difesa da 1 tacca di vantaggio alla Velocità; Prevedere uno slot tecnica permette di effettuare Counter o difendersi con qualsiasi tecnica. Ogni previsione richiede un consumo ¼ Basso di chakra ogni 2 tacche di vantaggio; prevedere 1 tecnica richiede un consumo Basso. L'utilizzatore può impastare ulteriormente chakra. Se usata Visione del Futuro 'Imperatore' non ha effetto.
    Assalto dell'Imperatore: L'utilizzatore può scambiare il proprio valore di Intuito con una statistica primaria o secondaria a sua scelta per un singolo slot difesa/azione/tecnica.
    Incalzare Imperante: L'utilizzatore ottiene 1 tacca in una statistica primaria o secondaria ogni round in cui dato un ordine ad un alleato, se questo lo porta a termine come previsto. Disattendere l'ordine dell'utilizzatore o non dare ordini per 2 round azzera Incalzare Imperante. Utilizzare 'Assalto dell'Imperatore' azzera Incalzare Imperante.


    Livello I (Genin Verde)
    • Comando dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 1 tacca.
    • Occhio dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • L'Intuito ell'utilizzatore aumenta di 1 tacca.
    • Assalto dell'Imperatore può essere usato 1 volta a round.
    • Incalzare Imperante ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    Mantenimento: ¼ Basso

    Livello II (Genin Rossa - Chunin Verde)
    • Comando dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 1 tacca.
    • Occhio dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    • L'Intuito ell'utilizzatore aumenta di 1 tacca.
    • Assalto dell'Imperatore può essere usato 1 volta a round.
    • Incalzare Imperante ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    Mantenimento: ½ Basso

    Livello III (Chunin Blu - Jonin Rossa)
    • Comando dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • Occhio dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 4 tacche.
    • L'Intuito ell'utilizzatore aumenta di 2 tacche.
    • Assalto dell'Imperatore può essere usato 2 volte a round.
    • Incalzare Imperante ha bonus massimo pari a 4 tacche.
    Mantenimento: ¾ Basso

    Livello IV (Chunin Nera - Jonin Viola)
    • Comando dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 2 tacche.
    • Occhio dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 5 tacche.
    • L'Intuito ell'utilizzatore aumenta di 2 tacche.
    • Assalto dell'Imperatore può essere usato 2 volte a round.
    • Incalzare Imperante ha bonus massimo pari a 5 tacche.
    Mantenimento: Basso

    Livello V (Jonin Nera)
    • Comando dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 3 tacche.
    • Occhio dell'Imperatore ha bonus massimo pari a 6 tacche.
    • L'Intuito ell'utilizzatore aumenta di 3 tacche.
    • Assalto dell'Imperatore può essere usato 3 volte a round.
    • Incalzare Imperante ha bonus massimo pari a 6 tacche.
    Mantenimento: Mediobasso





    Non permetto a nessuno che non mi serve di guardarmi dall'alto verso il basso, e con quelle parole, fissando il Colosso negli occhi, aveva lanciato il Genjutsu per ridurne la forza [Tecnica]
    Debilitazione dell'Imperatore: Forza
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'illusione si attiva se scambiato lo sguardo con l'utilizzatore. La vittima avrà un malus in Forza pari alla differenza tra la differenza della Forza dal il valore della sua energia e la differenza del valore di Intuito dell'utilizzatore dalla propria energia. Se tale differenza è positiva la tecnica non ha effetto. L'efficacia è pari a 30.
    Tipo: Genjutsu
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto - Mantenimento: Mediobasso)
    [Richiede Kougan I]

    [Da genin in su]


    Intuito Akahiro: 775 + 3 Tacche->850
    Forza Raizen: 700

    Malus: 6 tacche.



    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.



    , e con un movimento di una rapidità disarmante [Azione]Velocità: 700 + 6 tacche (Occhio dell'Imperatore) + ½ Basso ->900 avrebbe cercato di mettere una mano sulla spalla di Raizen per poi schiacciarlo verso il suolo con una forza bruta a dir poco sconvolgente [Azione]Scambio valore di Forza con valore di Intuito (1)
    Forza: 850 + ½ Basso->900
    . Non era un'azione atta a far subire danni a Raizen, quanto solo ad abbassarlo sulle sue ginocchia sicché Akahiro potesse guardarlo dall'alto verso il basso.
    Il Raikage non è un Ninja straniero. Egli è uno Shinobi del Clan Kaihei, portatore dei miei stessi occhi ed erede dell'arte dell'uso dei Fulmini Neri. Sebbene le idelogie siano differenti, egli è colui che comanda Kumo e noi lo serviremo come ci ordinerà di fare, il suo tono era freddo e deciso, quasi tagliente. Non ci sono invasori. Nessuno ci ha invaso. Kumo è cambiata, ed ora è governata da un nuovo ordine assai forte e ben più saldo del precedente. Mi addolora che il vecchio Raikage sia morto, ma ciò che ho visto con questi miei occhi è abbastanza da convincermi a dimenticare ogni rancore, sorrise, ma non c'era calore in quel gesto. Un piegarsi di labbra che sembrava quasi folle. Presto la morsa di terrore sugli abitanti di Kumo sarà allentata ed il confine riaperto. E voi comprenderete quanto grave sia stato l'errore dell'Accademia di depredare queste terre di ricchezze e conoscenze, e detta quella parola lasciò la spalla di Raizen permettendogli di rialzarsi. Ascoltò dunque le parole di Shizuka, lanciando un'occhiata di sfuggita alla ragazza, salvo poi sorridere nuovamente in quel modo distorto e ben poco divertente. Parli bene, sicuramente meglio di questo gorilla, ma le parole sono solo parole.
    Sì, Akahiro, ma lei ha fatto una promessa. Ascolta, non so cosa Akahiro abbia visto a Kumo, ma se lui ha detto quelle parole noi non possiamo far altro che credergli. Egli è il nostro leader ed a lui abbiamo affidato tutto. E ci fidiamo del suo giudizio più di ogni altra cosa, chinò il capo, pronto a subire la cancellazione dei ricordi. Apponi tutto dove preferisci, ma questi ricordi saranno distrutti. Se Akahiro ha deciso così noi lo seguiremo, e sembrava incredibilmente deciso. Quando tutti si fu compiuto ed i tre si furono allontanati Akahiro distrusse il ciottolo senza esitazione con un secco e possente pestone.
    Andiamo, gli altri cinque annuirono. Ben presto i loro nomi sarebbero risuonati nel continente, poiché - al contrario di quanto aveva scioccamente preventivato Raizen - quella miracolosa squadra non sarebbe stata usata di certo come carne da macello. A Kumo il Raikage giova per essere stato in grado di tenerli dalla sua parte. Del resto stava diventando sempre più facile: lo shock stava passando e ben presto tutti gli Shinobi di Kumo si sarebbero resi conto di quanto grande era il futuro del Villaggio sotto la rossa guida che ne aveva preso il possesso.
     
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    Rossi Ricordi







    Era sempre bello vedere le persone arrabbiarsi, ed era bello vedere quanti bottoni si slacciassero quando lo facevano, il suo avversario arrivò addirittura ad attivare l’innata, un doujutsu fin troppo evidente. Il Colosso nella sua vita aveva visto più di una tecnica oculare, lo Sharingan e il Magan tra le prima, la cosa che avevano tutte in comune era il colore rosso, mentre tanti di quegli occhi quando irrorati si illuminavano come lame incandescenti nel buio. La connessione a ciò che già aveva visto non fu per cui affatto difficile, connessioni sufficienti per fargli distogliere immediatamente lo sguardo puntandolo ai piedi del suo interlocutore.
    Strategia rischiosa, ma il loro non era ancora un combattimento e si poteva concedere quella piccola carenza strategica senza temere le mani del suo opponente.
    Raizen non era mai stato un tipo testardo che si ostinava a dare capocciate al mondo fino a che questo non si piegava al suo volere, a volte si accorgeva che piegarsi era semplicemente la cosa migliore da fare.
    Quando il ragazzo parlò, ponendo la mano sulla spalla nel Colosso per metterlo in ginocchio non si oppose minimamente al gesto, avrebbe potuto farlo, ed avrebbe potuto far saltare in aria qualcuno degli arti di quegli spavaldi stronzetti, ma i numeri non giocavano troppo dalla sua parte, e cercare di confutare quella realtà con la forza bruta non l’avrebbe di certo reso migliore, ma solamente catalogato come totale imbecille.
    Per qui, quando la mano iniziò a premere sulla spalla lui si abbassò, non sulle ginocchia in realtà, infatti prese a sprofondare sempre di più, aiutato dall’arte della terra, fino a sparire dentro la stessa con un lieve sorriso.
    Appena il Nuvoloso terminò di parlare Raizen ricomparve[Sostituzione],poco più di venti metri più indietro.
    Aspettando i suoi così come lo faceva Akahiro.

    Direi che anche noi possiamo andare.

    Disse al sunese e a Shizuka una volta che avesse eseguito la cancellazione dei ricordi, senza rivolgere ulteriormente la parola ai ninja di Kumo, comprendendo che avevano oltrepassato il confine unicamente per constatare quanto la situazione fosse irrecuperabile.

    Pare che sarà l’ultima volta che potremmo concederci soltanto delle parole come saluto.
    Credo che quindi il meglio sia augurarsi di non rincontrarsi mai più.
    A mai più, guardiani della torre.


    Fece un inchino per poi allontanarsi insieme a Shizuka e Hohe.
    Appena guadagnata la tranquillità e la certezza di essere soli, ed essersi assicurato di tale osservazione grazie a Hohe avrebbe evocato Hibachi, lievemente scomodo per passare inosservati, ma fortunatamente non importava più, di li a breve sarebbero stati troppo in alto per essere in pericolo, diventando semplicemente invisibili grazie alla distanza.

    Toh! Guarda chi si vede!

    Esclamò il grosso drago rosso mentre Raizen gli batteva delle pacche sul massiccio corpo.

    Sempre uno spettacolo vedere la Fiamma dell’Ovest.
    Siamo a Kumo sai?


    Annunciò il Colosso mentre Hibachi gli rivolgeva un occhiataccia, non gli piaceva venir definito con termini altisonanti, era il leader dei draghi dell’Ovest, certo, ma potendo ne avrebbe fatto tranquillamente a meno.

    Mh, al nord eh?

    Disse, ora incerto. Per quanto Raizen stesse lavorando senza sosta per riunire i draghi la loro separazione era durata centinaia di anni, mettere delle buone parole, accordarsi per la tregue e la pace era il passaggio più semplice, la fiducia invece avrebbe impiegato tanto e niente poteva velocizzare il suo ritorno.

    Ci serve uno strappo, che ne dici?

    Il signore dei draghi guardò prima Raizen poi gli altri due per poi scuotere la testa.

    No.
    Ho un solo signore, e loro per me non sono nessuno.
    Ma soprattutto non sono un ronzino.


    Il Colosso si sorprese di quelle parole, ma non poteva dare torto al drago, evento più unico che raro.

    Mh, hai ragione, ogni tanto non bado a queste cose.

    Si scusò ulteriormente con un’altra pacca.

    Potrei prenderli in mano in un gesto di estrema carità.

    E se i due avessero accettato così avrebbe fatto, cingendoli tra le sue enormi mani artigliate e trasportandoli come fossero delle bambole di pezza mentre a Raizen era concesso il dorso del Re. Un accordo tra i due stipulato tempo prima.

    Sii gentile Hibachi
    Dai qualche scarica di fiamme.


    Chiese Raizen una volta arrivati abbastanza in alto.

    C’era un moccioso fin troppo furtivo per i miei gusti e non vorrei ci avesse seguito.
    Hohe, allerta i sensi che non si sa mai.


    Disse la prima frase a mezza voce, facendosi udire esclusivamente dal drago, al contrario della seconda che invece Hohe avrebbe potuto udire distintamente. Il colossale rettile annuì mentre nella sua bocca emergeva una fiammataSoffio del Drago
    Speciale: L'utilizzatore crea un soffio del proprio elemento altamente concentrato, grande 2 Unità con potenza pari a 30, ha gittata pari a 30 metri entro i quali può muoversi liberamente pagando slot azione.
    [Consumo: 1/2 Basso]
    [Da Jonin in su]
    di una discreta potenza, immergendovisi con l'intero corpo ma avendo cura di lasciare al di fuori della stessa le mani e parte del dorso su cui stava seduto Raizen, un autolavaggio degno di un drago.
    Una volta eseguito ed accertata la loro solitudine avrebbe quindi chiesto al drago di muovere verso casa.
     
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    La missione si conclude
    Territori di Kumo


    Shuzuka e Raizen erano un po' come acqua e fuoco: una moderata e cauta, l'altro come un fiume in piena. Nonostante la contrapposizione, il duo funzionava bene: erano una sorta di poliziotto buono ed uno cattivo. Raizen istigava al confronto fino a quasi arrivare alla violenza, Shizuka calmava le acque placando gli animi. Ad Hohenheim, il quale aveva scelto la via del silenzio, rimaneva una sola cosa da fare: osservare. Ora che si era capito che i membri del 'Kiseki no Buntai' non avrebbero mai più abbracciato la causa Accademica e che il loro destino era essere rivali, la raccolta di informazioni era l'unica cosa che poteva avere un valore a quel punto. Hohenheim usò i suoi talenti

    Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva.


    Percezione del Vero [2]
    Arte: L'utilizzatore può individuare la presenza di genjutsu e fuuinjutsu valutando il sistema circolatorio proprio e delle persone entro 9 metri.
    (Consumo: Medio)
    da sensitivo per carpire quante più informazioni possibili circa le abilità ed i livelli di forza di quelle persone. Quelle informazioni sarebbero state cruciali negli anni a venire, quando lo scontro sarebbe stato imminente. Fino ad allora, i Cremisi erano un'associazione potente alla quale non si poteva dare un corpo. Ora le cose erano cambiate: per lo meno, ora era possibile puntare ad una mappa ed indicarli, sebbene l'organizzazione si estendesse oltre i confini del Paese del Fulmine. Inoltre, ora conoscevano uno dei suoi capi, i suoi poteri ed alcune delle sue intenzioni. Più di questo non avrebbero potuto ottenere. Eppure la soddisfazioni di aver portato a buon fine la missione era velata dalla minaccia che era contenuta nelle parole finali di Akahiro :

    CITAZIONE
    E voi comprenderete quanto grave sia stato l'errore dell'Accademia di depredare queste terre di ricchezze e conoscenze


    Quelle parole portavano una non molto velata dichiarazione di guerra contro l'Accademia, ed Hohenheim era sicuro che non erano parole a vuoto.Cosa gli avrà mostrato il Raikage da renderlo così sicuro?Con questo dubbio nella mente, il chunin della sabbia vide il gruppo di ninja di Kumo allontanarsi, diretti probabilmente verso il loro vecchio (nuovo?) villaggio ninja. Lui si ritrovò solo con i suoi compagni: il rischio di uno scontro potenzialmente letale evitato, ma con l'amaro in bocca.Ci aspettano tempi bui a quanto pare. Le parole di Akahiro mi sono sembrate una vera e propria dichiarazione di Guerra. Oto e Konoha sono i villaggi più esposti...bisognerà stare molto vigili. Mi chiedo cosa abbia visto Akahiro dal Raikage per convertirsi così facilmente alla causa dei Cremisi?Per un secondo al chunin venne in mente il pensiero che Akahiro potesse essere stato manipolato o costretto, anche per questo lo aveva passato ai raggi X della sua visione del chakra.

    Hohenheim vide Raizen evocare un drago per il trasporto oltre il confine. Anche lui era d'accordo che la loro missione si era conclusa. Il chunin avrebbe dato un'occhiata nei dintorni con la sua percezione, come gli era stato detto, ma sembrava tutto tranquillo. Declinò la proposta di farsi trasportare tra gli artigli del drago:Davvero non ce ne è bisogno! Così dicendo richiamò mentalmente il costrutto di argilla che aveva creato poco prima per il trasporto. Il gufo di argilla sbucò dall'alto, facendosi strada tra le fronte degli alberi fino alla loro posizione.Shizuka c'è posto anche per te chiaramente. Non mi dispiace fare una piccola deviazione verso Konoha ed accompagnarvi. Saliti in groppa alla creazione, le cui sembianze erano state alterate così da potersi mimetizzare con la volta del cielo, Hohenheim avrebbe guidato la sua creazione sempre più in alto, inseguendo il drago Hibachi nell'aria fresca di Kumo verso casa.
     
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    PROLOGUE

    At last, the wheel comes full circle




    «Non sarà piacevole. Scusatemi.»

    Lo avrebbe detto a ciascuno di quelli che si sarebbero portati dinnanzi a lei per la rimozione dei ricordi. Facendo scivolare i polpastrelli di ambo le mani sul cuoio di capelluto di tutti, intrecciando le dita tra i capelli di ciascuno degli uomini del gruppo, la donna di Konoha avrebbe mantenuto in modo saldamente gentile la presa per evitare che questi potessero sgusciarle tra le mani al sentire traboccare, improvvisamente, le acque della loro psiche.
    Al termine della rimozione dei ricordi -a parte qualche capello perduto e qualche occhiataccia perplessa ricevuta in ritorno, figlia probabilmente del non ricordare chi quella sconosciuta fosse e perché si trovasse tanto vicina-, Shizuka non apriva mai bocca, rimandando nelle braccia di Akihiro coloro che avrebbero potuto, un giorno, essere loro nemici. La sola idea la fece rabbrividire.
    Avrebbe voluto chiedere al rosso stesso se non desiderasse per caso la rimozione dei ricordi, ma sapeva che non l’avrebbe ascoltata, ragion per cui quando terminò il suo lavoro si limitò a guardare il gruppo andarsene. I suoi occhi accompagnarono in silenzio il volo della bestia su cui gli Shinobi di Kumo sparirono all’orizzonte mentre la voce di Hohenheim risuonò nelle sue orecchie.
    «Ha promesso loro quello per cui sono nati.» Era molto semplice, in verità. «La supremazia di Kumo.»

    Peccato.
    Peccato che fosse finita così.

    Avrebbe voluto ottenere di più, e si rese conto che se solo fosse stata più potente e più abile forse avrebbe potuto imporre dei sigilli che avrebbero legato la loro mente alla sua. O forse no. In verità capiva bene che quel tipo di missione non era mai stata una conclusiva: era l’avanscoperta a cui presto si sarebbe susseguita la cavalleria. Nonostante tutto il sapore dell'impotenza cominciò ad amareggiarle la bocca.
    Aveva sempre saputo che esistevano ninja potenti e invincibili nel mondo... ma non aveva mai avuto, fino a quel momento, il problema di ipotizzare uno scontro con nessuno di essi.
    Shizuka Kobayashi era un'infiltrata, il suo ruolo all'interno di una missione non prevedeva il combattere, ma il ragionare. Scontrarsi con il nemico equivaleva a fallire. Ottenere il massimo profitto muovendo il meno possibile le acque di superficie, invece, era la vittoria totale.
    Nonostante tutto comprese con nitidezza -ben lontana dalla ragionevolezza astratta e teorica- che se non avesse saputo parlare bene come invece sapeva fare, e quella situazione avesse volto a sfavore suo e del suo team, la prima a morire sarebbe stata lei.
    Comprese con chiarezza che se fosse stata costretta ad ingaggiare un combattimento, con ogni probabilità non avrebbe saputo frenare il suo avversario nemmeno per un istante. E ancora una volta si rese conto che la prima ad essere attaccata, proprio per questo, sarebbe stata lei.
    Non era importante che fosse una mezza Uchiha, che nel suo sangue scorresse il sangue dei migliori combattenti del continente, di una dinastia che, nel bene e nel male, aveva fatto la storia. Lei non era in grado nemmeno di usare la sua innata, in un combattimento.
    Di punto in bianco, con una trasparenza che la ferì ad un livello molto più profondo del semplice "mortale" -riportandole alla mente qualcosa che sembrava aver dimenticato ma in nome del quale aveva giurato di diventare la più potente donna Shinobi- Shizuka comprese che non era davvero rilevante quanto brava potesse essere da infiltrata e interrogatrice... se non era neanche in grado di proteggere se stessa. Comprese che non avrebbe mai potuto diventare la Difesa Perfetta di Konoha, se non era capace nemmeno di salvarsi da sola.
    In quelle condizioni poteva certo essere la migliore medico, la migliore infiltrata e anche la migliore delle interrogatrici del Continente.
    Ma come vera Shinobi continuava a rimanere una perfetta, incredibile, e annichilente fallita.

    Chiuse gli occhi, stringendo le labbra.
    «Qui abbiamo finito.» Concluse, e lo fece un po’ per tutti. «Ce ne andiamo.» Aprendo la borsa di cuoio, la donna tirò fuori una delle boccette vuote che teneva dentro, già viste in precedenza quando si era dilettata a pestare erbe raccolte a Kumo per motivi pressoché ignoti, e stappandola vi lasciò cadere dentro qualcosa con minuzia di precisione. «Avremmo potuto avere di più, ma siamo stati bravi, dopotutto.» Borbottò, ritappando l’ampollina. Fece una smorfia, e sembrava offesa, ora. «Beh, io senza dubbio.» E così dicendo si apprestò a seguire i compagni.
    Le sue mani, gentili, riposero con cura la boccetta dentro la borsa, al riparo delle stoffe che l’avevano accolta inizialmente. Al suo interno qualcosa ondeggiò, leggero.
    Capelli.

    […]


    Uno evocava draghi giganti, l’altro piccioni di pongo.
    Lei evocava la buona volontà, invece.

    Decise, di punto in bianco che la prima cosa che avrebbe fatto una volta tornata al Villaggio sarebbe stata stipulare un contratto con qualche bestia, a costo di minacciare le creature che voleva la servissero (qualunque esse sarebbero state... magari, perché no, lanuginosi cuccioli carini, o che ne sapeva, anche i gattini del ramo della sua famiglia Uchiha potevano andar bene). Stavolta ci sarebbe riuscita: avrebbe avuto dei famigli anche lei.
    “Contratto o morte” ecco il nuovo slogan che avrebbe regolato la sua vita. Dopo “Dieta o suicidio”, “Jonin o la vita” e “Zitellaggio perenne anche no”, finalmente aveva un nuovo totem esistenziale.

    «Io vado con il bimbetto.» Proclamò ad alta voce la donna, e così dicendo, senza pensarci due volte, avrebbe tentato di allungare le mani e trarre a se Hohenheim, così da stringerlo in un abbraccio. «Tu non sarai un ronzino, ma io sono pur sempre una…» La bocca le rimase aperta, e il dito indice della mano che non era impegnata a stringere la testa del piccolo sunese al suo seno, oscillò in alto. Per un attimo, nel suo sguardo, ci fu il vuoto. «…donna di classe, suppongo.» Abbozzò alla fine, perplessa. Si sentì come se qualcosa le mancasse nella testa, ma non avrebbe saputo dire effettivamente cosa fosse e dunque lasciò perdere. «In ogni caso andrò con lui.» Concluse, in modo abbastanza smarrito. Voltandosi verso il piccolo, la kunoichi sorrise, e forse per la prima volta dall'inizio di quella missione, in un modo ben lontano dalla diffidenza. «E tu potrai rimanere a Konoha, una volta che arriviamo. Per riposare, intendo. Se desideri, vorrei che fossi ospite mio e…» …e della sua famiglia. Sempre che ne avesse una. In effetti non ne era certa. Ma poi, davvero era di Konoha? Da quando?
    Precisamente, perché si sentiva così legata a quel posto se era abbastanza sicura di non conoscerci nessuno?
    Grattandosi la testa, la poveretta sospirò: c’era qualcosa di storto nel suo cervello, altrimenti non si spiegava. Probabilmente Raizen glielo avrebbe spiegato. Di lui, almeno, si ricordava bene. Anche se non rammentava assolutamente il perché.

    «Vogliamo andare?»

    Eppure il desiderio di tornare a casa era molto più che un dovere.
    Era un istinto.
     
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    Due Chiacchiere



    Bara rimase alquanto soddisfatta dalla resa del Kiriano. Trovao un sasso sufficientemente comodo si sedette su di esso con fare seducente, mandando indietro i capelli con un gesto volutamente sensuale, scoprendo il lungo morbido collo chiaro. Quasi invitante. Sorrise all'Akuma con le sue labbra carnose, eppure in quel tripudio di pura sensualità aleggiava una minaccia mortale.
    Oh, nessuno che ha un alito di chakra in corpo può avvicinarsi a Kumo senza essere scoperto mio caro Seinji. Ed anche se l'avessi avuto c'era una barriera che ti avrebbe individuato. Non abbiamo piacere a ricevere visite in questa fase, ma visto che siamo entrambi nemici della stessa istituzione ti propongo uno scambio di informazioni, si leccò le labbra appena distrattamente. Do ut des, Seinji. Tu mi dici qualche informazione succosa su ciò che conosci dell'Accademia, ed io ti do qualcosa di altrettanto rilevante su Kumo. Che ne dici? Hai la mia parola d'onore che non ti tradirò, sorrise, ma mentre le diceva era assolutamente seria e solenne. Lascio iniziare te, disse.


     
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    Faceva sul serio? - pensò l'Akuma mentre la ragazza prendeva una posizione sensuale dinnanzi a lui, quasi lo volesse sedurre con il proprio fare. Seinji però non si mosse, con i proprio occhi dal colore cremisi puntati sulla donna dinnanzi a sé. Se la sarebbe ricordata a lungo quella tizia, specialmente per via della sua forza, oltre che a quei occhi particolari che aveva già visto nel deserto di Suna e sopra ella cascate di Taki. Quegli occhi che appartenevano a un certo Atasuke Uchiha, suo nemico, nonché l'uomo che ne aveva ferito il fratello, Etsuko.
    «Non mi sono care le informazioni sull'Accademia, e se potessi, renderei pubbliche anche le informazioni più segrete sussurrandole in giro per il continente,» - disse l'Akuma freddamente. - «So che il Mizukage precedente, Shiltar Kaguya è morto, motivo per cui Kiri è ora molto facile da colpire. Il posto è ora occupato da Itai Nara, un jinchuriiki proveniente dalla Foglia. In questa situazione di fragilità il Villaggio della Nebbia non so per quanto possa rimanere a galla. Se non stringono alleanze, sono fottuti. Per quanto ne so, l'Accademia tutta è ora molto debole. Non possiedono uomini di alto livello, e mi sembra basti davvero poco perché crollino. Sul Villaggio della Foglia non ne so molto. So solo che da guardiano vi è un certo Atasuke Uchiha, uno che porta i tuoi stessi occhi. Un ninja di valore che ho avuto modo di ferire a Suna, ma che comunque non compensa la mancanza di shinobi veri. E in realtà, tutta l'accademia mi sembra essere molto disorganizzata. La stessa cosa per quanto riguarda Suna. Tempo fa ho avuto modo di assistere a una ridicola missione di recupero accademica, in cui un jinchuriiki è stato ucciso per mano di un shinobi sconosciuto facente parte dello stesso gruppo accademico. Sembrano essere stupidi, disorganizzati e mal allenati. I ninja accademici danno l'impressione di essere solo una lontana ombra dei ninja che furono, e sono destinati a cadere. Villaggio dopo villaggio. E se attualmente Kiri sembra essere con un Mizukage neofita e Suna senza un Kazekage, a Konoha, se non ricordo male, dicono ci sia un certo Raizen a fare da padrone. Ma non l'ho mai incontrato. E non so di chi si tratta. » - sbuffò. - «So anche che all'interno dell'Accademia sono preoccupati per la situazione di Taki...» - disse fermandosi subito e tacendo a proposito dei piani di Diogene.
    «So anche che sono in molti quelli come noi, nemici dell'Accademia. Si rifugiano principalmente ad Ame e sognano l'alba di un mondo nuovo, senza l'Accademia.»
    Qualora richiesto avrebbe poi detto tutto ciò che sapeva a proposito delle varie guerre, delle perdite, delle alleanze varie o altro di cui era a conoscenza.





    Riserva chakra Seinji: 356-6(Tecnica economica sul velo)-8(Teletrasporto) -16(Impasti)+16=342bx
    Vitalità: 16 leggere/16 leggere

    Slot Tecnica I - Velo di Nebbia
    Slot Tecnica II - Teletrasporto (Tecnica Rapida)

    Slot Difesa 1 - Fuga dal fulmine
    Slot Difesa 2 - Fuga dal fermacapelli
    Slot Difesa 3 - ///

    Slot Azione 1 - Fuga (Azione Rapida)
    Slot Azione 2 - Uso Tonico
    Slot Azione 3 - ///


    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 1/3
    Kunai: 13/13 (10 avvelenati, 3 con le carta-bombe di già incollate su di esse)
    Filo di Nylon: 10mt. * 3 su 3 kunai dei dieci avvelenati

    Daiba:
    Chakra: 9 bassi/12 bassi
    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/2 (li usa durante lo svolgimento della missione qualora fosse necessario
    Abilità usate: Quelle indicate


    Edited by leopolis - 24/4/2016, 17:12
     
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    Due Chiacchiere - II



    Le informazioni che Seinji gli stava fornendo apparentemente non erano in grado di smuovere minimamente l'interesse della donna. Al termine delle parole dell'Akuma Bara fece un sorriso alquanto ironico, segno che la qualità delle informazioni che aveva ricevuto non era poi così superba.
    Molte di queste cose le sanno tutti, disse con leggerezza. Che a Suna non ci sia un Kazekage è noto, chi sia il Mizukage a Kiri è anche noto e che ci sia un tale Raizen Ikigami come nuovo Hokage lo sanno anche le pietre. Non c'è alcun segreto in tutto ciò, nulla di realmente utile, Seinji Akuma. Per cui, io ti dirò qualcosa che non è realmente utile. La donna sperava di esser stata chiara del resto: avrebbe dato a Seinji Akuma informazioni che avevano lo stesso peso di quelle che lui gli rivelava. L'unica davvero interessante è la notizia della morte di un Jinchuuriki. Ed ora apri bene le orecchie: come puoi vedere Kumo è caduta in mano ad un Nuovo Ordine. Tutti noi siamo sempre stati Shinobi di Kumo, nessuno è un traditore, ma diciamo che c'è stato un cambio al vertice con la connivenza del nuovo Daimyo. Attualmente il Raikage è cambiato, si chiama Kokun Kaihei, del Clan Kaihei. In realtà qualcosa sta cambiando anche presso Taki ed Iwa. Sai, a Taki c'è stato movimento ultimamente ma a quanto pare si è affermata una certa leadership, stanno richiamando guerrieri anche da parte lontane del mondo e riscoprendo antiche arti. Ad Iwa invece sembrano essere molto interessati a ciò che esiste nel sottosuolo, si fermò lì. Era evidente che la donna sapeva molto altro, ma dato ciò che aveva ricevuto quello era ciò che gli poteva concedere. Se Seinji avesse voluo avrebbe potuto andar via, non sarebbe stato fermato, in caso contrario avrebbero continuato a parlare. Lei non aveva alcuna fretta: intendeva spremere quel Nukenin al meglio delle sue possibilità.
     
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    Le informazioni che possedeva, erano solo quelle che possedeva. Se le avesse rivelato di Diogene, chissà cosa avrebbe detto ancora... Lo sorprendeva quella donna. Davvero. Aveva l'aria di una tosta, eppure parlava così tanto che per qualche attimo l'Akuma credette persino che era la capoclan degli Uchiha. Possibile fossero tutti quanti dei chiacchieroni dentro a quel clan di pazzi?.. Avrebbero dovuto prenderli uno a uno e rinchiuderli in una stanza e buttare via la chiave.
    «Beh... E' quello che so per ora,» - sospirò Seinji. - «Certo, avrei voluto conoscere di più anche io, ma direi che anche così è abbastanza. » - Fu allora la volta di Seinji ad ascoltare, cosa che fece in rigido silenzio, quasi ne dipendesse la sua stessa vita. Alla fine raccolse le informazioni che la donna di Kumo gli diede e fece un cenno con le spalle. Non era niente di realmente utile, ma viste le difese del villaggio e tutto il resto non poteva farci poi molto. Del Nuovo Ordine ne sapeva abbastanza ormai. Daiba, il pterosaura ancora in volo, gli avrebbe consegnato le informazioni di cui aveva bisogno una volta lontano. Da lui avrebbe potuto ricevere dati sul numero dei nemici, sulle mura, sul villaggio e sul resto. Dalla donna invece ricevette il nome del nuovo Kage. Un nome che, alla fin dei conti, non significava niente per lui. Così come il suo clan. Molto più interessanti furono le informazioni a proposito di Taki e Iwa. Dalle sue parole sembrava che vi soffiassero dei venti di guerra.
    «Interessante,» - aggiunse l'Akuma. - «Ti chiederei di raccontarmi anche il resto, ma credo che sarebbe uno scambio dispari. » - A tal punto l'Akuma si girò. - «Se un giorno sarai ad Ame, chiedi di Seinji Akuma. Sarò lieto di ospitarti.» - A quel punto l'Akuma se ne sarebbe semplicemente andato, qualora la donna non l'avesse inseguito o altro.

    [...]



    Alla fine aveva ricevuto ciò che cercava. Le informazioni, seppur non completamente, le aveva ricevute. Come promise, tornò a prendere la ragazza a casa sua. Si sarebbe infiltrato in quella casa come ne era uscito, passando da sotto. Li avrebbe chiesto alla fanciulla di seguirlo, e qualora lei avesse accettato, l'avrebbe in poco tempo portata al di fuori dei confini di Kumo.

    Allora sarebbe stata libera.





    Riserva chakra Seinji: 342bx
    Vitalità: 16 leggere/16 leggere

    Slot Tecnica I - ///
    Slot Tecnica II -///
    Slot Difesa 1 - ///
    Slot Difesa 2 - ///
    Slot Difesa 3 - ///

    Slot Azione 1 - ///
    Slot Azione 2 - ///
    Slot Azione 3 - ///


    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 1/3
    Kunai: 13/13 (10 avvelenati, 3 con le carta-bombe di già incollate su di esse)
    Filo di Nylon: 10mt. * 3 su 3 kunai dei dieci avvelenati

    Daiba:
    Chakra: 9 bassi/12 bassi
    Equipaggiamento:
    Tonici di Recupero: 2/2 (li usa durante lo svolgimento della missione qualora fosse necessario)
    Abilità usate:
     
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