Erotomane in azione

Free GDR. Skylieez - kobo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Skylineeez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Dopo giorni di camminate stavo finalmente varcando le porte di Kiri. In realtà non ero molto influenzato dal luogo in cui mi trovassi, come sempre non ero minimamente attento a questo genere di particolari. Neppure l''idea di essere a giorni di distanza dalla mia famiglia e dal mio paese originario mi turbava. A dirla tutta, se non fosse per il cambio radicale del clima, e per le enormi scritte che avvisavano che si stava varcando il confine di Kiri, non avrei nemmeno saputo dove mi trovavo.



    La luna pare essere a destinazione. Foglio, tre uno quattro.

    I miei pensieri erano ovviamente privi di alcun senso. Io stesso scoppiavo a ridere dopo averli pensati in alcuni casi; ma non era questo il caso. Nonostante il mio aspetto potesse tradire la mia situazione psicologica, io ero tesissimo. Per chi mi osservava avevo i grandi occhi verdi sbarrati, un'aria ansimante ed un vistoso battito cardiaco accellarato, che si potevano notare anche solo dalla respirazione accellerata. I capelli rossi erano ovviamente totalmente spettinati, ed indossavo una tunica nera e rossa. Stavo psicologicamente vivendo una missione, d'altronde avevo viaggiato per chilometri, nascondendomi e infiltrandomi all'interno di un convoglio di mercanti. Era paradossale come attività semplici come il dormire ed il nutrirmi fossero per me molto difficili, mentre altre come lo spionaggio mi risultavano relativamente più semplici e spontanee. Avevo finto di essere un trafficante di spezie. A differenza di tutti i miei compagni viaggiatori io non avevo nè borse nè carichi, ma la scusa e che le spezie si possono trasportare addosso. Si può affermare senza ombra di dubbio che tutti coloro che avevano viaggiato con me pensavano fossi un trafficante di droga, ma fortunatamente per il momento nessuno aveva avvisato le autorità.
    L'obbiettivo di quella missione era semplice. Una settimana prima, mentre camminavo senza meta per le strade di Sunagakura mi ero accidentalmente imbatutto in un banco del pesce. Lascio immaginare quale terribile odore potesse avere un banco del pesce a Suna, dopo l'aver affrontato il viaggio per arrivarci in mezzo al deserto. Purtroppo i miei sensi mi avevano ingannato, e senza avvisarmi del terribile fetore che quel banco emanava mi avevano indotto ad innamorarmi della venditrice. Si trattava di una vecchia signora, avrà avuto una sessantina d'anni, forse era più giovane ma li portava molto male, come i mercatari in genere visto il duro stile di vita. Aveva un corpo flaccido, e così come i suoi prodotti puzzava terribilmete. Il fatto che attorno a lei avessero lasciato due spazi vuoti era già sintomo che avrei dovuto starne alla larga, ma non sempre il mio cervello ragionava per la maggiore.



    Che luna che possiede.

    Avevo pensato subito dopo averla vista. Nessun altro uomo al mondo se ne sarebbe avvicinato, ma io sentivo di non poter resistere. Purtroppo non era facile per me avvicinarmi ad una signora, ed ecco il motivo del lungo viaggio. Mi ero abilmente infiltrato nel convoglio dei mercatari, che da Suna avevano adesso raggiunto Kiri nella speranza di trovare scusa per approcciare la donna dei miei sogni, ma finora non ne avevo avuto occasione. La stanchezza si faceva sentire, e con la stanchezza anche il mio già di per se povero cervello iniziava a dare ulteriori sintomi di instabilità. Mi avvicinai ad una ragazzina di quindici o sedici anni che passava per la mia stessa strada, e dopo averle messo una mano sudicia sulla spalla iniziai a gridare.



    LA LUNA VUOLE ESPLODERSI IN UNA MEZZ'ORA DI BUIO


    Come si può intuire manifestavo qualche ben evidente turba psicologica legata alla luna. Con quella frase volevo intendere che avevo bisogno di riposare, un bisogno naturale e fortissimo, in quanto durante il viaggio avevo dormito pochissimo per paura di perdere di vista il mio grande amore.
    La pescivendola stava trainando il suo carro del pesce, ormai quasi vuoto. Era sicuramente di stazione a Kiri per fare rifornimento, e pronta a ripartire per qualche altra destinazione. Io la seguivo tenendomi alla debita distanza di una decina di metri, non abbastanza per permettermi di non sentire il fetore del carro, e probabilmente della signora stessa.

    La ragazzina spaventata corse via, mettendo in allerta gli abitanti, che iniziarono a guardarmi strano.






    Auguri, questo è Ryoshi.
     
    .
  2. kobo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Il Re



    ...Se lo era trovato in cucina, quando si era alzato. Rosso e maestoso, non meno di otto kili di peso, si aggirava per la stanza e aveva già abbattuto qualche sedia mentre zampettava furioso. Kobo era rimasto sorpreso alla vista dell'esemplare, sia per il fato che fosse in libertà che per la specie. Suo padre gli aveva detto che gli avrebbe procurato un grosso esemplare di "granchio reale", creatura deliziosa e dalla facile preparazione. Il crostaceo che zampettava per casa, tuttavia, non assomigliava nemmeno a ciò che gli era stato promesso. Coperto di infidi rostri, dalle lunghe zampe, la bestia che si scorrazzava davanti a lui era un "granchio reale rosso", specie molto più grande, forte ed aggressiva della controparte blu. Attaccato al frigorifero, un post-it di Nobuyuki accennava al fatto che "alla fine della fiera il nome è simile" e nello scusarsi per aggiungeva che gli aveva procurato anche del freschissimo "uni". Sospirò, scuotendo la testa.

    Penso che l'idea di preparare del granchio blu schiumante sia oramai sfumata...beh anche il granchio reale rosso è delizioso...e se ho del riccio di mare fresco ho già un idea sul cosa preparare...ma un esemplare di queste dimensioni sarà un bel dito nel culo...

    Il grosso crostaceo sembrò accorgersi della presenza del ragazzo e si girò a fronteggiarlo, muovendo con fare minaccioso le chele ed emettendo copiosa schiuma dalle mascelle mobili. Nessuna delle due era realmente una minaccia, considerata la forma dell'appendice, troppo corta e smussata per poter tagliare in maniera agevole. Il pericolo derivava dalla grande forza e dal carapace coperto di protuberanze robuste che avrebbero potuto causare con facilità tagli non gravi ma dolorosi. Il ragazzo avrebbe dovuto agire con cautela e senza sottovalutare l'animale marino. Il punto debole del suo avversario era la zona ventrale, priva di protuberanze e ottimo punto di partenza per bloccare le otto zampe di cui era dotato. Afferrata una scopa appoggiata al muro, Kobo si fece sotto, impugnandola come se fosse stata una naginata.

    Un bel colpo dal basso verso l'alto, lo prendo al volo ed è fatta...

    Fece un paio di passi in avanti, tenendo la punta dell'arma ad asta improvvisata verso il basso, rasente il pavimento di ceramica, cercando di posizionarla proprio sotto il granchio, ma anch'esso si spostò, riposzionandosi venti centimetri alla sinistra del punto di partenza. Sembrava consapevole che Kobo non poteva limitarsi a bastonarlo, visto che un tale procedimento avrebbe potuto danneggiare la polpa protetta dal carapace, sfibrandola e danneggiandone irrimediabilmente la texture.


    E stai fermo...tanto schiattare devi schiattare...almeno diventa qualcosa di buono, no?? non sarebbe una fine degna?

    Il ragazzo girò intorno al tavolo della cucina, per aggirare la bestia, dotata di una scarsissima visione periferica, oltre che di un udito non eccezionale. Una volta in posizione favorevole, colpì con la scopa. cercando applicare una dose di forza sufficiente a scaraventarlo in aria. In tutta risposta la il granchio sobbalzò appena e la scopa si incrinò. Mentre Kobo lo guardava esterrefatto, il crostaceo si girò su sè stesso e lo caricò, agitando gli arti, all'apparenza non conscio di essere piuttosto lento nello spostarsi. Il giocane lo schivò facilmente e si portò alle sue spalle con uno scatto, inginocchiandosi ed afferrandolo nella parte ventrale posteriore, spingendo poi in avanti ed in alto per ribaltarlo. L'azione si rivelò fruttuosa, oltre che faticosa, e mandò l'artropode zampe all'aria, mentre si dibatteva furiosamente cercando di riguadagnare una posizione supina. Lesto, il giovane Matsuhisa legò gli arti della bestia con il kusari fundo, impedendogli movimenti. L'animale immobilizzato venne poi posto su d'un tagliere di plastica blu, dove si ritrovò impotente a tentare di divincolarsi dalla catena di metallo che gli impediva di scappare. Kobo prese da un cassetto una bella mannaia col manico in avorio decorato e iniziò ad affilarla con fare deliberatamente lento, quindi si posizionò davanti al tagliere, afferrò saldamente il granchio reale rosso nella parte superiore del carapace e assestò un possente colpo nella zona mediana sinistra, poco sotto l'occhio. L'acciaio affondò di pochi centimetri nel carapace robusto, prima di essere estratta e nuovamente calata in quel punto. Al terzo tentativo l'esoscheletro cedette al punto da permettere al giovane di aprirlo come uno scrigno. L'animale ancora vivo si dibattè tra le mani del ninja, che continuò rimuovendo i liquidi presenti nel corpo el grosso granchio, quindi divise il tutto in due, azione ancora insufficiente ad uccidere del tuttto il crostaceo, le cui zampe si dimenarono ancora. Queste vennero poi rimosse con altrettanti rapidi colpi di mannaia e riposti con cura, poichè contenevano una delle parti migliori del granchio e sarebbero servite per la sua ricetta odierna. La parte commestibile presente nel corpo centrale venne lasciata a scolare, sarebbe poi stata utilizzata per l'antipasto di quel giorno. Kobo tagliò quindi il guscio che ricopriva le zampe, rimuovendone solo la metà ricoperta di protuberanze ed appoggiò quindi la restante parte su d'una piasta a 185°. Da quel momento aveva circa 6-7 minuti prima che il granchio raggiungesse il 40% della cottura, tempo che avrebbe dedicato a preparare la guarnizione del granghio. Prese gli Uni freschi, facendo attenzione a non pungersi con i numerosi aculei e con una forbice da cucina li invise ventralmente, rimuovendo il becco dalle bestie e l'abbondante liquido contenuto al suo interno, quindi aiutandosi con un cucchiaio prelevò le gustose gonadi e le pose in una bacinella, dove aggiunse sakè hokusetsu, salsa di soia leggera, ichimi togarashi e della sriracha, mescolando il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Con un pennello cosparse la polpa del granchio di quella pasta piccante, lasciando le zampe sulla piastra per completare la cottura e mentre aspettava che ciò accadesse prese sedano, carote e asparagi, tagliandole a carta e aggiungendo cipolla rossa di tropea a la julienne e pomodorini pachino tagliati in quattro. Condì il tutto con abbondante succo di limone olio, extravergine di oliva, sale e polvere di miso essiccato. Mise l'insalata su d'un piatto e lasciò a marinare per un paio di minuti la polpa estratta dalla parte centrale del corpo nell'emulsione, cogliendo l'occasione per per spennellare nuovamente le zampe sulla griglia, per lasciare la polpa al loro interno umida e morbida. Tutto era pronto, o quasi, per essere mangiato quando dalla strada giunse l'urlo sconvolto di quella che sembrava essere una ragazza...

    Fantastico....

    Spinto dalla profonda devozione verso Kiri e i suoi abitanti, dopo aver tolto dal fuoco le zampe ed averle poste sotto ad una campana di ceramica in modo tale che il vapore sprigionato rimanesse intrappolato evitando un eccessiva disidratazione della carne e concludendo la cottura, si precipitò in strada vestito come era, maglia blu a tre quarti, pantaloni grigi e grembiule da cucina bianco. Sul fianco destro il kusari fundo che aveva ripulito accuratamente dopo averlo usato per legare il granchio reale rosso. Una volta in strada, a poche decine di metri dalla sua dimora, una folla si era accalcata intorno ad una carovana di mercanti. La maggior parte della gente guardava strano un ragazzo dai capelli rossi vestito in modo eccentrico.

    E' probabile che la causa di quell'urlo sia lui, ma non posso essere affrettato, devo vedere cosa succede, potrebbe essere solo una coincidenza, non ho prove e non conosco i fatti...non rimane che osservare...


    In mezzo alla folla, Kobo rivolse la propria attenzione allo strano individuo....

     
    .
  3. Skylineeez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Gli sguardi attenti delle persone accanto a me non mi interessavo. Ero perfettamente abituato ad essere guardato in maniera particolare. I più dotati di ironia mi guardavano divertiti come fosse un'animale da circo. Per le persone prive di questa caratteristiche ero fonte di timore. Non capivano i miei comportamenti ( come me stesso d'altronde ) e non sapevo come interagire con me : così come io non sapevo come interagire con loro. La vecchia pescivendola era sempre davanti a me. Si stava avvicinando ad uno strano signore, era vestito di giallo e di rosa. Aveva evidenti macchie su tutti i vestiti e grosse chiazze di sudore in prossimità delle ascelle, della schiena e del petto. Questi due personaggi così vicini sarebbero stati rivoltanti ad uno sguardo normale. A me diedero la bellissima immagine della famiglia in amore. Per confermare la mia terribile tesi la signora allungo il grasso collo rugoso per avvicinarsi al soggetto e donargli un caldo bacio. Lo scambio di liquidi tra i due continuò nel più totale disgusto della folla.
    Generalmente nessuno li avrebbe notati, ero stato io a spostare gli sguardi prima rivolti su di me su di loro. Tutti mi avevano adocchiato quando avevo gridato alla ragazzina, ma adesso che avevo visto la fonte del mio amore, il mio soleestelle ( cit. Martins ) baciare quell'altro indegno individuo avevo avuto una scossa. Avevo dapprima aperto la bocca ed iniziato ad aprirare continuamente aria, fissandoli con lo sguardo. Ecco perchè tutti si girarono a guardare quale fosse la fonte della mia crisi. Non riuscì a resistere molto, stanchezza e disperazione si erano unite, facendomi rigurgitare tutto quello che avevo mangiato negli ultimi giorni. Ovvero niente. E tutti sappiamo come siano violenti e dolorosi i conati di vomito a stomaco vuoto.



    AHAHAHAH

    Il mio era un misto tra un rantolo di dolore e di disperazione. La scoperta che la mia innamorata fosse già stata predata da un'altro individuo grottesco era fonte di grandi turbative interiori. Sommate al mio stile di vita assurdo e malsano stavano dando vita ad un brutto spettacolo nella piazzetta in cui ci trovavamo. Gli occhi della folla tornarono a me.
    Finiti i tremiti e le scosse del mio corpo dovute ai conati decisi di dover risolvere la situazione come solo un vero uomo sa fare. Così come nell'epoca cavalleresca avremmo risolto la faccenda in singolar tenzone.
    Presi dalla tasca due Kunai Slot gratuito e mi avvicinai verso la coppia tenendoli dalla parte della lama, per far capire che non avrei attaccato immediatamente.



    Singolar Tenzone deciderà quale lunotto possiedera tale smeraldo.

    Dissi rivolgendomi al presunto marito dopo essermi avvicinato a circa un metro. Mentre mi appellavo alla pescivendola con il termine di smeraldo le proponai quello che pensavo potesse essere un sorriso ammicante, che risultò più essere un ghigno da pazzo.
    allungai il braccio porgendo al signore uno dei due kunai dalla parte del manico. Notai solo in quel momento di averli tenuti troppo stretti mentre mi avvicinavo: la mia mano stava vistosamente sanguinando.



    UUUUUUUUUU!!!! IIIII!!

    Lasciai cadere entrambi i kunai ed iniziai a saltare urlando. Odiavo il sangue, non ero abituato a vederlo e mi ero spaventato terribilmente vedendolo colare dalla mia mano.
    In quel momento mi dimentai totalmente dell'esistenza della coppia, iniziai a correre in cerchio attorno al carro del pesce che la pescivendola aveva momentaneamente abbandonato per salutare il suo compagno.
    La ferita non era ovviamente profonda, ma giustamente stava lasciando fluire del sangue. Correndo con le braccia alzate attorno al carro era normale che parte di queste goccie di sangue cadessero proprio sul carro e sul pesce, schifando ulteriormente la merce.
    Riuscì a fare il giro del carro due volte in queste condizioni, poi, mentre la mia mente era in balia di tutte le emozioni vissute in quei pochi attimi, caddi a terra svenuto.

     
    .
  4. kobo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un folle sfortunato


    Cio che accadde parve pura follia ai più…e probabilmente anche ai meno, ai per e ai diviso. Accerchiato dalla folla come una strana creatura, che in effetti era, il ragazzo vestito in nero e rosso stette immobile per qualche decina di secondi, guardano una vecchia e un grassone interagire per i fatti loro, fatto che causò al giovane sconosciuto i conati di vomito.

    Posso capire che la scena sia disgustosa, ma questo mi sembra eccessivo…Sarebbe bastato non guardare…c’è qualcosa di strano in quella persona…

    Mentre il ragazzo emetteva succhi gastrici misti a versi gutturali e convulsioni, il ninja di Kiri si fece largo attraverso la folla, portandosi più vicino alla bizzarra figura, sia per tenerlo meglio d’occhio, sia per intervenire in caso di ulteriori azioni sospette. Quando questi finì di tremare e si rialzò, cominciandosi ad avvicinare alla coppia, Kobo notò che aveva preso dall’interno del proprio vestito due oggetti con la mano destra (?), la quale cominciò dopo qualche istante a lasciar cadere delle gocce di sangue.

    Cosa diamine sta facendo….?

    Era allarmato, allarmatissimo. Il suo viso perse l’espressione preoccupata che aveva fino a qualche istante prima, diventando priva di indizi riguardo le sue emozioni, mentre lui aumentava i propri sforzi per raggiungere le prime file della calca, da dove avrebbe potuto fermare il folle prima che compiesse qualche macello. Mentre ancora cercava di farsi strada, lo sconosciuto aveva raggiunto il grassone, pronunciando parole arcaiche e incomprensibili riguardo un duello e una pietra preziosa…

    Che sia un tentativo di rapina? O una lite tra complici dopo un furto…nessuno dei due sembra potersi permettere di possedere uno smeraldo…Sempre più strano…ma devo fermarli prima che succeda qualcosa di grave… non so bene cosa abbia in mano ma quello vestito di nero e rosso sembra armato…

    Non fece quasi in tempo a pensare a come agire che, urlando, lo strambi individuo lasciò cadere gli oggetti che stringeva nella mano oramai coperta di sangue. Erano due kunai e quel genio li aveva impugnati dalla parte sbagliata, ferendosi. Subito quello cominciò a correre intorno al carro che apparteneva alla vecchia, spargendo i propri fluidi vitali un po’ ovunque, prima di crollare a terra una volta completati due giri esatti.

    E’ armato e instabile…devo rimuoverlo da questo contesto colmo di civili…forse dovrei eliminarlo sul posto ma non so né chi è, né da dove viene…devo portarlo in un posto meno vulnerabile e scoprirlo…subito, prima che possa costituire un pericolo…quei kunai mi faranno comodo e col mio kusari fundo posso legarlo e renderlo parzialmente inoffensivo….devo considerare che sia ulteriormente armato…lo perquisirò prima di legarlo…

    Riuscito a guadagnare la prima fila, Kobo si mise immediatamente in moto al fine di rimuovere la minaccia: per prima cosa prese i kunai, infilandoseli nel grembiule, quindi si avvicinò al corpo immobile, chinandosi sopra di esso e cominciando a perquisirlo, con l’intenzione di prendere possesso di ogni oggetto pericoloso trovato, per poi estrarre il kusari fundo sia nel caso avesse trovato qualcosa, sia in quello che avesse con sé nulla di pericoloso, tentando di legarne le mani dietro alla schiena facendo in modo che egli avesse il palmo di ogni mano legato contro il gomito del braccio opposto. Certo gli avrebbe fatto un po’ male, ma in quel modo non avrebbe potuto fare praticamente nulla con gli arti superiori. L’obiettivo di Kobo era di renderlo inoffensivo, quel ragazzo aveva estratto armi davanti ai civili, non occorreva usare i guanti di velluto con quello che lui riteneva essere un criminale…o almeno un pazzo scatenato. Se fosse riuscito ad immobilizzarlo come desiderava, il ninja di Kiri lo avrebbe poi caricato in spalle , facendo attenzione a non sporcarsi col sangue proveniente dalla mano grondante di liquidi cremisi. Prima di lasciare il posto avrebbe cercato di rassicurare la popolazione sull’accaduto.

    Cittadini di Kiri! Questo individuo ha palesato istinti violenti, estraendo armi e minacciando un civile! Questo crimine, sommato ai segni di squilibrio mentale ripetutamente mostrati da questa persona la classificano come presenza pericolosa per la cittadinanza. In quanto ninja di Kirigakure, mi occuperò di spostarlo in posto più sicuro per lui, ma soprattutto per voi e le vostre famiglie!- Beh, magari per lui non tanto…

    Ciò detto si sarebbe allontanato verso la propria dimora, che si trovava a nemmeno cento metri di distanza. Una volta li, avrebbe appeso lo sconosciuto al gancio da carne presente nel magazzino della villa, dove suo padre appendeva le carcasse di manzo e suino a follare, usando la catena del kusari fundo con il quale era legato il folle come appiglio. In quella stanza mantenuta alla temperatura controllata di 4°, una volta che si fosse svegliato, avrebbe cominciato l’interrogatorio…

    Se, invece, il tunicato fosse rinvenuto prima, mentre lo perquisiva, legava o trasportava, avrebbe semplicemente provato a colpirlo al viso con una serie di tre colpi di gomito al volto, tentandolo di farlo svenire nuovamente. Nel caso fosse riuscito a divincolarsi prima che fosse alla sua mercè e avesse dimostrato un atteggiamento aggressivo, avrebbe impugnato entrambi i kunai e avrebbe cercato di sferrare tre doppi fendenti al ventre con l’intenzione di uccidere…



    Edited by kobo - 16/5/2015, 17:02
     
    .
  5. Skylineeez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Freddo. Un fottutissimo freddo cane e bastardo. Freddo come nessun abitante di Suna poteva immaginare. Mi svegliai con i brividi che scuotevano il mio corpo. Appena ripresi coscenza sbarrai gli occhi. Mi ritrovavo in quella che sembrava essere una dannata cella frigorifera. Non capivo come diavolo ci fossi finito. L'unica cosa che ricordavo era il bacio tra l'immonda signora del pesce ed il suo terribile amante. Dopodichè i miei ricordi erano confusi ed annebbiati.
    Sentivo ancora la forte sensazione della fame, quella sembrava non volersene andare. D'altronde già prima di svenire era passato parecchio tempo dall'ultima volta che avevo mangiato, e adesso doveva essere sicuramente trascorso altro tempo senza che buttassi nulla nello stomaco.


    PAAAAAPPA! PAPPA! PAPPA! PAPPA! HO FAMEEEE PORCA LUNA!

    Inizia a gridare indemoniato. Non sapevo chi mi avesse portato in quel posto maledetto, nè tanto meno potevo immaginarne il motivo. Inoltre potevo sentire in lontananza uno strado buon odore, come se fosse stato cucinato qualcosa di prelibato nelle vicinanze. Solitamente a Suna mi rincorrevano e picchiavano perchè mi approcciavo nel modo sbagliato alle signorine, ma questa volta ero certo di non aver recato nocumento a nessuna ragazza. Ero innamorato della signora del pesce, e non potevo tradirla. Attorno a me vedevo solo dei pezzi di carne appesi, con residui di sangue che colavano a terra, dove si erano formate parecchie chiazze di sangue.
    Oltre al freddo tremendo potevo sentire il pessimo odore di quella stanza. Ero legato e non potevo muovermi, alcune parti del corpo mi facevano male, tra queste la mano destra che mi ero ferito stringendo i Kunai. AH ecco, questo ricordo mi aiutò a ricordare qualcosa in più dei fatti precedenti allo svenimento. Mi ero avvicinato alla coppia per sfidare l'amante a duello. Che avessi perso e che questa fosse la punizione ? Non sapevo proprio cosa pensare. Mi guardai attorno, non vedevo nessuno, e non sapevo bene come attirare l'attenzione di qualcuno.



    PAPPAAAA!! NON VOGLIO MORIRE NON VOGLIO MORIRE

    Continuai a gridare. Non credevo davvero di morire, nella mia piccola testa l'evento morte riusciva difficilmente a prendere un significato sensato e serio. Era difficile da identificare, però ero abbastanza sicuro che come frase facesse il suo effetto. D'altronde quello di cui avevo bisogno era liberarmi di quello corde.
    Iniziai a sfruttare il mio peso, dondolandomi come se fossi su un'altalena. Cercando con il movimento di indebolire il supporto al quale ero appeso. In realtà, data la natura dei materiali con cui ero legato questa mossa si rivelò ben presto molto stupida, in quanto muovendomi in questo modo non feci altro che stringere ulteriormente la presa, aumentando di parecchio il dolore nelle diverse zone del corpo.


    AIUTOOO!!! LUNA LUNA LUNA

    Continuai a gridare, in attesa che qualcuno mi venisse a prendere. Disperato dal fatto che non riuscivo a vedere via d'uscita, iniziai a piangere convulsamente. Difficilmente qualcuno avrebbe potuto pensarmi idoneo ad arrecare del male a qualcuno.
     
    .
  6. kobo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Erotomane in azione

    Lacrime di coccodrillo



    Lo sconosciuto ci mise del tempo per riprendere conoscenza, del quale aveva approfittato il giovane di Kiri per indossare abiti più consoni al microclima della “prigione”, ovvero comodi stivali imbottiti, spessi pantaloni di materiale sintetico, nella cui trama era inframezzato materiale isolante ed un caldo giaccone composto nella stessa maniera.

    Spero che il mio…ospite abbia avuto un dolce risveglio e che sia comodo…

    Ridacchiò mentre pensava alla scena di quel matto che rinveniva, scoprendosi legato come le carcasse che gli facevano compagnia. Di certo un risveglio traumatico per chiunque…specialmente un individuo disturbato come lui sembrava essere. L’idea che potesse essere solo un povero innocente le cui azioni fossero state fraintese. Non avesse estratto quei kunai non gli sarebbe successo niente…certo, probabilmente aveva fatto scappare quella ragazzina, ma tutto sommato era solo una cazzata o, forse, aveva semplicemente mostrato la sua personalità disturbata...

    No, anche fosse un civile senza capacità combattive, non posso certo lasciare una persona pericolosa, che ha dimostrato di avere accesso ad un discreto numero di armi, girare in maniera libera…nel caso verrà ritenuto incapace di intendere e di volere e affidato ad una struttura adatta a trattare i suo problemi mentali nella maniera più adeguata e magari…chissà, un giorno forse sarà possibile rintegrarlo nella società civile…non che siano fatti miei, a dire il vero…

    Mentre il ragazzo stava tornando al magazzino dove aveva lasciato il suo “ospite”, un forte urlo squarciò il silenzio della casa. La voce era indiscutibilmente la sua, le parole facevano riferimento al cibo ed erano condite con un imprecazione rivolta alla luna, astro che aveva già citato nelle sue precedenti esternazioni. Kobo affrettò il passo per raggiungere quella cella improvvisata, ma al contempo efficace, a parer suo. Raggiunse il luogo proprio mentre il prigioniero urlò che non desiderava morire. Era comprensibile che fosse rimasto traumatizzato dal brusco risveglio, trovandosi circondato da animali morti ed appeso, senza ricordi riguardo al come si era finiti li, fatto che mosse quasi il giovane kiriano a compassione. Si avvicinò al corpo appeso, muovendosi lentamente tra i manzi in follatura, cercando di non farsi percepire dal folle, il quale chiamò nuovamente aiuto e nominò per tre volte la luna, prima di scoppiare a piangere.

    Un po’ di contegno, per i Kami….

    Kobo si rivelò all’altro, mettendosi d’innanzi a lui, cercando di cancellare dal viso ogni traccia di emozione che potesse far intuire all’altro cosa gli passava per la testa. Mise le mani dietro la schiena e cominciò a camminare intorno al folle.

    Ben svegliato. Il mio nome è Kobo e ti trovi nel villaggio della nebbia. - Si fermò e lo fissò negli occhi senza sbattere le ciglia- E io sono uno dei ninja che lo difendono, anche a costo della vita… - Riprese a camminare con passo calmo, mantenendo un ritmo costante-Non so chi tu sia. Non mi interessa, se devo essere sincero…- Alzò il sopracciglio diviso dalla cicatrice, benchè l’altro non potesse vederlo poiché si trovava alle sue spalle-Ciò che mi interessa è il motivo che ti ha spinto a venire nel mio amato villaggio, spaventando ragazzine e minacciando persone con armi potenzialmente letali… - Prese dalla tasca destra una lista sulla quale aveva riportato con precisione gli oggetti che aveva trovato e sequestrato perquisendolo- Numero cinque kunai, numero undici spiedi, numero uno dadao, numero uno cerbottana, numero cinque fukibari…oltre ad un accendino, un tonico e del nylon . - Fece una pausa e al contempo si fermò, scuotendo la testa, quindi riprese a parlare mentre tornava in moto-Lo strumento più pericoloso del quale sei in possesso penso sia, tuttavia, la boccetta contenete qualcosa di molto simile ad alcool puro…lasciando perdere le proprietà acceleranti di tale sostanza, con il quale potresti appiccare facilmente un incendio, grazie all’accendino, un bimbo potrebbe facilmente andare in coma etilico, se ingerisse tale liquido e lei, “mio caro”, potrebbe perdere la ragione diventando violento e, con tutte quelle armi, pericoloso. - SI arrestò proprio d’innanzi alui, guardandolo nuovamente negli occhi.- Ora, se tu dovessi compiere una qualche azione sconsiderata, finiresti stecchito nel tempo di pochi minuti, gli shinobi del villaggio ti scuoierebbero vivo e ti userebbero come monito, ma potresti aver e il tempo di ferire o perfino uccidere qualcuno…e noi…io, non lo posso permettere.- Ruppe la maschera di non-emozioni che gli adornava il viso sfoderando un feroce sorriso. Mi piacerebbe sapere cosa ti porta in questa meravigliosa terra e da dove vieni…spero tu voglia darmi queste e altre informazioni di tua spontanea volontà…

    Mentiva, almeno sull’ultima parte, ma questo il folle ancora non lo sapeva…




     
    .
  7. Skylineeez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ch'io avessi qualche problema con il mondo era piuttosto evidente. Ma anche il ragazzo davanti a me tutto normale non doveva essere. Alla fine dei conti io non avevo fatto nulla di pericoloso per il villaggio di Kiri, anzi, l'unico in pericolo ed in balia della mie azioni ero io stesso.
    Non sapevo come reagire alle parole del ragazzo, voleva qualche genere di spiegazione che non potevo fornirgli, e nel frattempo mi aveva legato come un salame in mezzo alle altre carni.
    Sicuramente c'erano dei problemi di connessione tra mente e bocca in questa stanza, e non solo miei.


    Beh, io non volevo fare male a nessuno!

    Balbettai verso il mio interlocutore. Ero spaventato e volevo andare via da li al più presto. Queste dannate temperature erano insopportabili per uno abituato ai quaranta gradi all'ombra di Suna.


    Io volevo solo sfidare il mio rivale in amore. è l'unico ad averci rimesso sono stato io stesso. Ho fameeeeee!

    Mentre spiegavo come l'unica vittima della faccenda fossi io stesso avrei aperto la mano ferita stringendo i Kunai, a dimostrazione delle mie parole.


    Giorni e giorni e giorni di viaggio per quella bellissima donna. Con tutte le lune al posto giusto!

    continuai, era chiaro come la mia mente malata si fosse perdutamente innamorato di quell'essere immondo. Detto ciò, il vero motivo per cui mi trovavo in questo villaggio era niente più di questo, una sorta di inseguimento d'amore.


    Non so neanche che villaggio è questo. Ma fa freddo e fa schifo! è umido!

    dissi poco dopo, probabilmente per via della paura e del dolore dovuto alle corde, ma stavo compiendo degli sforzi sovrumani per riuscire a comunicare decentemente. Avevo capito che quello davanti a me pensava indebitamente di essere una sorta di paladino della giustizia. Niente da ridire in tutto ciò, tranne che la macchina della giustizia non aveva nulla per cui attivarsi verso di me. Volevo scendere da queste dannate corde e scappare nel mio villaggio, o in qualsiasi altro posto. Non potevo certo continuare a stare in questo buco di nebbia del mondo.


    Liberami e andrò via da questo brutto posto subito!

    Le mie parole erano sincere, non mi piaceva. Inoltre la scoperta che la donna della mia vita avesse già un'amante mi aveva ferito profondamente. Avrei avuto bisogno di lunghe notti d'osservazione della luna per calmare le acque del mio spirito e mettermi l'anima in pace. Probabilmente molestare qualche altra persona e qualche inseguimento a suna avrebbero aiutato il mio cervellino a risistemare la situazione.


    Subito dopo mangiato!

    conclusi infine. Effettivamente erano troppe ore che non assimilavo del cibo, ed iniziavo ad avere una fottuta fame convulsa. Inoltre quando il paladino della giustizia del villaggio della nebbia era entrato nella stanza frigo, dalla porta era entrata un'altra zaffata di una prelibatissima pietanza. Ciò non faceva altro che indurmi altra fame!
     
    .
  8. kobo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Erotomane in azione

    Lacrime di coccodrillo



    Ancora, dal giovane solo sproloqui. Affermava di non sapere dove si trovava e di voler solo andarsene. Beh, Kobo, mentre camminava lentamente in cerchio attorno al folle, passando tra le carcasse immobili e prestando quasi maggior attenzione al monotono ronzio del motore della cella frigorifera, credeva pienamente alla parte riguardo la sua volontà di lasciare quella stanza…era tutto il resto che non aveva semplicemente senso! A meno che non fosse completamente pazzo, come pareva evidente. Pazzo e pericoloso, decisamente il ninja di Kiri non poteva lasciarlo andare in quel modo, armato e pericoloso. Il dilemma era uno solo: eliminarlo o consegnarlo alle autorità? Se lo avesse ucciso e fosse stato scoperto, senza prove riguardo la sua pazzia e le sue azioni pericolose, avrebbe probabilmente passato guai seri, d’altro canto consegnandolo all’amministrazione, i guai gli sarebbero piovuti addosso senza alcun dubbio, almeno di primo acchito, seppur riguardanti un potenziale crimine molto meno grave. Mentre osservava il suo ospite, indebolito da giorni di digiuno e da quell’ambiente ostile, delirare, Il ragazzo non poteva far altro che soppesare le opzioni percorribili.

    Se lo sfamo, potrebbe rimettersi in sesto e darmi parecchi problemi, nel caso dovessi rimetterlo sotto controllo…d’altro canto, se non gli faccio mangiare nulla, potrebbe morire di fame…D’altrocanto, un nessuno che muore lontano da tutti….potrei riuscire ad occultarlo abbastanza facilmente…o consegnarlo alle autorità…forse loro sarebbero in grado di estrapolare informazioni perfino da un cadavere… Beh, per quanto mi preoccupi, l’ho visto correre poche ore fa…se fosse in punto di morte, di certo non avrebbe potuto contare su una tale energia. Una persona normale necessita di più di un mese per morire di fame…ma se non si idrata per più di una settimana subisce lo stesso fato…certo il fatto che sia ancora in grado di parlare sta ad indicare che è nella prima metà del processo, quindi non assume liquidi da massimo tre giorni. Posso quindi scartare l’’ipotesi che questo individuo muoia entro oggi o domani; questo mi da il tempo di pensare ad una linea d’azione logica ed ora che ci penso…ho un idea, sul come idratarlo….

    Una ventina dopo che gli strepiti del ragazzo conosciuto si furono arrestati, Kobo si fermò di fronte a lui, a circa sette-otto metri di distanza, quindi lo fissò negli occhi ed esibì un sorriso comprensivo, mentre congiungeva le mani davanti a se, fingendo di credere alle parole che aveva sentito

    Ma certo, ma certo, ora capisco…sei innocente…non volevi fare del male ai miei concittadini…volevi solo un giusto e leale duello, per amore di una donna! Che sentimento nobile! Che gesto romantico!Beh, perdonami, amico mio ma…che brutta figura! - Aprì le braccia, allontanando le mani di circa venti centimetri, per poi tornare ad unirle-E sono stato un bruto a trattarti in questa maniera, lo riconosco…riconosco la mia colpa e vorrei farmi perdonare, amico mio! Dici di aver fame…avrai anche sete…penso di aver qualcosa che fa al caso tuo.

    Se il folle avesse guardato bene il sorriso del giovane kiriano avrebbe notato che il suo sorriso s’era fatto molto, molto più largo e profondo mentre pronunciava l’ultima decina di parole. Immediatamente Kobo si girò e scomparve dietro una dellecarcasse, per decine di secondi l’unico suono udibile sopra il ronzio del refrigeratore furono i suoi passi, deliberatamente lenti. Quando smise di camminare, si trovava alle spalle del folle ed aveva in mano qualcosa che lo sfortunato individuo non poteva vedere, almeno per il momento. Picchiettò due volte per terra col piede sinistro, come a voler richiamare l’attenzione dell’esiguo pubblico.

    Amico caro, rimedierò immediatamente ai miei torti in quanto padrone di casa….come disse un famoso ninja secoli fa “Venite e bevetene tutti”… - Lasciò in sospeso la frase e fece pressione sul manicotto della lancia idrica, strumento utilizzato normalmente per la pulizia della stanza dai residui ematici ed in grado di emettere acqua ad altissima pressione, indirizzandolo sulla schiena del malcapitato- Bevi, amico caro, BEVI! -dopo aver percorso tuta la spina dorsale col getto, cominciò a camminare in tondo fino a porsi d’innanzi a lui, passando dal puntare alla zona della cassa toracica alla zona del viso, in particolar modo la bocca dello straniero, per lasciarlo effettivamente bere, come gli aveva promesso-Bevi! E una volta che ti sarai dissetato rispondi! Perché sei venuto in questo villaggio? Che obbiettivo avevi? Perché hai minacciato un civile senza un motivo apparente? Rispondi, se non vuoi morire come il cane che sei!

    Kobo non sembrava intenzionato a smettere tanto presto, ovviamente non avrebbe tenuto il getto in zona viso per un tempo tale da causare l’annegamento ( o soffocamento) del folle, tuttavia se questi avesse risposto in maniera incoerente, il giovane della nebbia avrebbe ripetuto il procedimento ancora, e ancora, ponendo sempre le medesime domande.







     
    .
  9. Skylineeez
        Like  
     
    .

    User deleted


    Io non ero certo conosciuto per la mia fama genio, anzi tutti coloro che avevano avuto a che fare con me mi ricordavano come un matto. Ma anche il ragazzo che avevo davanti non scherzava, improvvisatosi paladino della giustizia di Kiri aveva iniziato a torturarmi con la pompa dell'acqua, la cui pressione era particolarmente forte. Inizialmente il getto mi aveva colpito la schiena, creando un discreto dolore, ma la parte peggiore era stata sul volto e in bocca.
    Vaneggiava ch'io potessi bere da quel getto, troppo forte perchè ce la facessi davvero, l'unica cosa che mi procurava era un forte dolore.
    D'altro canto aveva i suoi vantaggi, la stanchezza del viaggio non si faceva più sentire, era stata prontamente sostituita dalla rabbia, per quello che questo imbecille mi stava facendo. Avevo percorso chilometri e chilometri solo per seguire la mia amata, e mi ritrovavo un una cella frigorifera priva, legato come un salame a dover sottostare alle fantasie di questo pazzo criminale.


    Lasciami. e vero, la amavo!!! La amavo!! e ho fame!!!

    Nella mia ingenuità faticavo a credere che questa persona davanti a me si stesse davvero divertendo, e non riuscivo a capire quali strani sentimenti guidavano le sue azioni. Così come mamma e un sacco di altre persone sembrava interessato solo a peggiorare le mie giornate nei modi più fantasiosi. Seppur scemo e con qualche difficoltà nelle interazioni con le persone normali anche per me era chiaro che uscire da quel posto era una necessità, e che a niente avrebbe portato la mia sincerità. In malcapitato stronzo che avevo davanti non sembrava intenzionato a crederci, quindi dopo essermi morso la lingua per contenere la calma mi sforzai di cercare una soluzione intelligente.


    Sono pronto a farmi processare a Kiri. Non ho fatto niente, vediamo cosa ne pensano quelli intelligenti. I capi

    Non sapevo come si chiamassero le persone che dovevano giudicare in questi casi, ma questa poteva essere una soluzione appetibile. Se la giustizia interessava a questo pazzo, più di così non c'era verso di fare.



    Oppure portami all'uscita, torno a casa e non mi vedrai mai più.

    Era vero, ormai mi interessava solo tornare tra le mie dune si sabbia. Questo posto pieno di nebbia faceva schifo, per me era difficile viverci e la delusione d'amore che avevo nutrito in questo posto mi consigliava di allontanarmi da qui per parecchio tempo. Mi sarebbe bastato poter andare fuori da questo viilaggio, e mai mi ci sarei ripresentato. Non per la promessa fatta a questo dannato paladino della giustizia, ma per quello che i miei sentimenti provavano verso questo pozzo di nebbia.
     
    .
8 replies since 4/5/2015, 11:53   163 views
  Share  
.