Yane yori takai koinobori

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  1. -Meika
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    Yane Yori Takai Koinobori

    L'enorme Koinobori Viola



    I bambini.
    Finché non raggiungono la pubertà puoi fregarli con caramelle, la paura, ma soprattutto caramelle e giocattoli. Ma erano del tutto immuni a certe arti. Avrei dovuto capirlo: Hachi interruppe il momento che si era venuto a creare e riscosse anche me. La mia reazione istintiva - dato che mi trovavo di fianco ad Hachi - fu la seguente.
    Un unico colpo in testa con la mano di taglio, niente di (troppo) doloroso, ma assai rapido, condito con un'espressione furiosa degna delle migliori bestie mitologiche.
    MOCCIOSO FICCANASO CHE SI IMMISCHIA NEI FATTI DEGLI ADULTI! ma ormai la frittata era fatta, ed Hachi aveva appena rovinato tutto. Così non potei far altro che arrendermi a quel gioco, legata com'ero, con ancora il kunai infilato nella manica che ebbi cura di tenere tra la corda ed il polso recuperabile grazie all'anello.

    E fieramente, andai incontro al mio destino.




    Nh..nh..ntcrustrd..mpgrii quelle incomprensibili parole dovevano significare "Non ti credo bastardo, me la pagherai". Akira non era per niente dispiaciuto, anzi, stava sghignazzando da mezz'ora almeno. Mi avevano legato ad un palo (in una posizione che mi rendeva molto difficile recuperare il Kunai, tralatro) ed adesso mi stavano conciando come un Koinobori.
    Almeno quello avrebbe assicurato che nessuno mi vedesse in faccia. Così, alla fine, rimasi lì dentro per un bel po' finché non sentii la folla. Ed ancora, aspettai pazientemente che i bambini continuassero a ridere. Io, nel mentre, ero impegnato nella faticosa opera di liberazione. Con estrema fatica ed estrema lentezza infatti, circondata dalle voci allegre e dalle risate di tutti, riuscii a far protudere l'anello del kunai che avevo messo da parte abbastanza da afferrarlo col medio. Con estrema lentezza e prudenza riuscii a tirarlo su ed a impugnarlo, iniziando poi a segare meticolosamente la corda che mi teneva i polsi. Una volta liberate le mani mi tenni ferma contro il palo e con estrema lentezza tirai su le gambe per tagliar via anche il resto della corda.
    Nel mentre il carretto stava tornando indietro, gli orfani erano andati via stanchi di quel gioco, a far altri disastri. Così toccò ad Akira riportare indietro carro e cavallo al suo legittimo proprietario. Se l'avesse fatto avrei potuto sentire il suono della folla allontanarsi alle spalle. Mi stavo mantenendo incollata al palo col chakra adesivo e non avevo tolto la pezza per non destare sospetti ma non resistetti ulteriormente: mi levai quel pezzo di stoffa dalla bocca e saltai squarciando la carta del Koinobori, cercando di afferrare Akira alle spalle non con una presa, ma con una specie di abbraccio. Dovrei fartela pagare, ma me la sono meritata. Dissi con una risata, dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Non sarà come quello che speravi di avere da quelle due, ma accontentati cocco. Dunque mi sedetti sul carretto, tranquillamente. Lui aveva ottenuto la sua vendetta ed io avevo chiuso la faida.
    Hai portato Hachi e gli altri alla festa. Dissi dopo qualche secondo, guarando il cielo dal carretto che ciondolava. È stato dolce.
     
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21 replies since 8/5/2015, 00:10   489 views
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