[Gioco] Vizi di Forma

Grado C

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  1. Jotaro Jaku
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    La via per la salvezza



    Quando Akira trovò il nobile, si rese conto di quanto la paura potesse portare un uomo a superare i propri limiti. L'attempato nobiluomo era a terra, stanco morto, si stava praticamente trascinando dato che le gambe lo avevano abbandonato da un pezzo, era terribilmente sudato, e puzzava di ammoniaca. Nemmeno le urla del ninja lo fermarono, era terrorizzato, continuava a farsi strada tra la boscaglia quasi scavando a terra con le unghie quando perdeva l'equilibrio, per non perdere il ritmo e guadagnare centimetri per la fuga. Quando il ninja gli fu addosso, per un momento cercò di liberarsi, senza nemmeno accorgersi che quello che aveva vicino era un membro della sua scorta, tanto era terrorizzato. Poi, con l'aiuto delle parole sicure di Akira, si sarebbe calmato, sedendosi a terra per riprendere fiato, sporco di fango e con metà del vestito imbrattato e bagnato; probabilmente aveva centrato in pieno delle pozzanghere. Pochi minuti dopo, il nobile rassicurò il ninja, a gesti, dato che era senza fiato e non riusciva a parlare, ma in seguito fece qualcosa che forse avrebbe lasciato senza parole il ninja. Suggerì una via sicura.

    Quello che Akira forse ancora non sapeva, era che durante la rincorsa, la coppia aveva appena superato il confine, non segnalato all'interno della boscaglia, del territorio del paese della pioggia. Si trovavano in un altro stato. E forse questo li avrebbe aiutati, o forse no.
    Quando il nobile ebbe ripreso fiato, si sarebbe rimesso in piedi, tirando fuori dalla gonnella una borraccia con dell'acqua. Dopo aver bevuto in abbondanza, la offrì ad Akira; i suoi modi erano sempre meno nobili, la paura di perdere la vita lo stava rendendo un uomo come gli altri.

    Anzo - Va bene, è chiaro che non ne usciremo vivi, ci stanno addosso, ma qui vicino c'è un amico, il nobile Sarumaki, lui ci accoglierà senza problemi, e ci fornirà aiuto. -

    Il nobile in questione, probabilmente sarebbe stato sconosciuto ad Akira, non era un membro dell'aristocrazia, nè un nobile di fama internazionale, si trattava di un mercante di legno che aveva fatto fortuna una ventina di anni prima, e ora sedeva in panciolle nel suo castello situato a circa 30km a nord del confine del paese della pioggia con quello dell'aria, qualche km davanti a loro quindi. Probabilmente Anzo aveva un credito nei suoi confronti, o un favore da incassare, quindi se Akira avesse chiesto spiegazioni, il nobile avrebbe ripetuto, come sempre, come un disco rotto che questo Sarumaki lo avrebbe accolto, che glielo doveva, che erano amici eccetera, cose da nobili insomma. La missione era ormai irrimediabilmente compromessa, e ogni aiuto, a maggior ragione un ricco aiuto, non poteva essere rifiutato a cuor leggero; soprattutto da due persone senza provviste, in mezzo ad una nazione di criminali, con metà del continente da attraversare.
    Se avessero continuato di buon passo, restando nascosti nella boscaglia, sarebbero arrivati al castello del nobile la mattina seguente, e almeno stavolta, la fortuna sarebbe stata dalla loro parte, nessun nemico sembrava essere sulle loro tracce, probabilmente i loro avversari dovevano essere sicuri della riuscita dell'attentato a Sarumado.


    [Se Akira sceglie di seguire il consiglio del nobile]

    Passato il giorno, seguendo le indicazioni di Anzo, nel bosco, la coppia si sarebbe ritrovata nel buio della notte, al riparo dalla strada, che in quella zona non era mai la scelta più saggia. Akira avrebbe dovuto scegliere come accamparsi e come gestire l'eventuale ricerca di cibo e acqua. Anzo sarebbe stato tranquillo per tutto il tempo, eseguendo gli ordini del giovane, se questo gli avesse chiesto di aiutarlo a creare un piccolo accampamento, o raccogliere provviste.
    La mattina seguente, senza che nessuno, a parte un piccolo pavone, avesse disturbato i due, avrebbero potuto proseguire il cammino, arrivando verso l'ora di pranzo a notare in lontananza il castello del nobile Sarumaki.

    Quello che non avrebbero notato, era che le guardie del nobile, con i loro strumenti di avvistamento, avevano scorto i due, e avevano riferito al loro signore della presenza di un ragazzo con un uomo in vesti nobili, anche se sporche, e dalla descrizione fornita, il nobile quasi cadde dalla sedia.

    Nobile Sarumaki: - Anzo. Anzo si trova qui? Presto, preparate i bagni e mettete del cibo sul fuoco, e voi due, andate alle porte e accogliete i nostri ospiti, darò ospitalità anche se dovesse fare storie. -

    E questo sarebbe accaduto. Praticamente alle porte del piccolo feudo, composto da una piccola roccaforte in legno, e due casupole forse di artigiani, il tutto circondato da delle mura di legno, come usava in zona. Due guardie in tenuta samurai avrebbero fermato la coppia di viaggiatori, dato che la boscaglia li aveva ormai abbandonati lasciandoli sulla strada, invitandoli a ristorarsi alla corte del nobile Sarumaki.


    [Se Akira rifiuta le indicazioni di Anzo]

    Anzo: - Non sai quello che dici, distiamo giorni e giorni e giorni da Kiri, siamo senza aiuto, in due, senza cibo, senza posti dove dormire, senza niente, a un giorno da qui un mio amico nobile può darci tutto questo, e una scorta, e un passaggio sicuro, non ha senso proseguire a piedi, vuoi farci ammazzare forse? Se quelli ci raggiungono, se quelli ci trovano, hanno massacrato tutti quanti, non puoi proteggermi tu, da solo. -

    Nelle parole di Anzo non c'era scherno, il nobile non stava sminuendo il Kiriano, per la prima volta, ma aveva seriamente paura. I suoi due lacchè, e ben 3 ninja erano stati messi fuori combattimento, e i nemici non avevano nemmeno dovuto scendere in campo. Se li avessero raggiunti, forse per la prima volta, il nobile avrebbe avuto ragione, nell'unico momento in cui sarebbe stato bene non ne avesse. Cosa avrebbe fatto Akira?


    [Intanto altrove]
    Con una piccolissima combriccola di un paio di mercanti e un artigiano, Shizuka si era messa in viaggio verso casa, portando con sè, su di un carro, i corpi di Uriko, coperta da un telo bianco, e Hisagi, disteso accanto alla defunta alleata, ma ancora in coma. Il gruppo avrebbe seguito una strada diversa da Akira, e nel giro di un paio di giorni, sarebbe giunta a un crocevia nel paese del fuoco, dove la chunin si sarebbe divisa dal gruppo, affidando agli uomini di Sarumado, i corpi dei ninja, perchè tornassero a casa.
    Nel giro di qualche giorno, il gruppo si divise ancora, l'artigiano, diretto a Kiri, si era offerto di riportare a casa il corpo della ninja, e sarebbe arrivato a destinazione nel giro di una settimana salvo imprevisti, i due mercanti invece, avrebbero riportato il Mikawa ad Oto, dove sarebbero giunti nel giro di tre o 4 giorni, fermandosi per un paio di contrattazioni.
    Quello che non sapevano, era che in uno dei piccoli villaggi dove si erano fermati, erano stati presi di mira da un gruppo di alcuni banditi, i quali, li avrebbero seguiti al momento di rimettersi in viaggio. Così, a circa due giorni dal villaggio del Suono, mentre il gruppo di due uomini, più il ninja in coma, si trovavano accampati a consumare la cena, appostati appena fuori dalla strada maestra, furono assaltati dal gruppo di cinque malviventi, i quali, per derubare il gruppo, li coprirono di frecce, per poi piombare su di loro e spogliarli dei loro averi. Nella confusione, uno dei banditi, scambiando il ninja per uno del gruppo, addormentato, gli tagliò la gola, per poi cercare tra i suoi abiti qualcosa di valore. Effettuata la razzia, tagliarono la testa a tutti e tre, gettando poi i corpi in un vicino torrente, facendo salire la lista dei caduti, di quella maledetta missione.



    OT
    [Hisagi Mikawa è deceduto]
     
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27 replies since 15/5/2015, 19:29   541 views
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