[Gioco] Vizi di Forma

Grado C

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  1. Jotaro Jaku
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    Il destino ineluttabile




    - Oh è di sicuro impegnato, ma non ci ha fatto mancare il benvenuto vedi ? Vedi? avevo ragione! Su non indugiamo e approfittiamo di un po' di sana ospitalità. - Furono le uniche parole di Anzo, troppo emozionato di trovarsi in un posto privo di sabbia e con vera acqua corrente. I due si separarono, per il momento.
    L'incontro con il signore del forte andò come preventivato da questo, e come sperato da Akira, ovvero senza problemi da parte di nessuno. Lo stesso Sarumaki era soddisfatto dalla piega delle cose, ma dati i suoi trascorsi, non se ne sarebbe andato dopo essersi fatto zittire da un ragazzo in casa sua.

    - Sarà finità quando la sua testa sarà sulla mia tavola ragazzo, con o senza il tuo aiuto, che io sia dannato se domani dovesse camminare sulle sue gambe! -

    E uscì praticamente sbattendo la porta. Le due guardie dovettero riaprirla per inseguirlo.
    La situazione sembrava davvero senza via d'uscita. Proteggere un vecchio inutile e corrotto e finire ammazzato, o ucciderlo, o comunque lasciare che morisse, e tornare a Kiri con le tasche piene, ma con il peso di essere l'unico a sapere la verità? Akira avrebbe sopportato di guardarsi ogni giorno allo specchio con il sangue di un innocente, anche se discutibile, sulle proprie mani?

    [Intanto nel palazzo del vento]

    Proseguendo nella sequela di eventi inspiegabili a casa del VERO Anzo, l'uomo, dall'alto della sua nobiltà, aveva preso a calci un paio di inservienti, il figlio, la moglie del figlio, e gli inservienti del figlio e della moglie, poichè era sparito il suo sigillo personale. L'anello recante il simbolo della sua casata, con cui sigillare le leggere e i mandati ufficiali; e non stiamo parlando di un oggetto da due soldi, ma della firma ufficiale di un parente stretto del Daimiyo del vento. Inutile dire che tutti coloro che erano a conoscenza della cosa, si guardarono bene dal farlo sapere, e Anzo si sbrigò a pagare bene il suo artigiano di fiducia affinchè ne creasse immediatamente una copia. Cosa che gli sarebbe costata parecchio fastidio, e ancor più denaro.

    Anzo: - E cosa diavolo sono ancora queste lettere di quel pezzente di Sarumaki, che mi invita a prendere un tè nel suo forte-castello-fortezza, puah, qualcuno vada a saccheggiare quel figlio di un cane, bottegaio di legno delle mie suole, non fosse per me sarebeb ancora per le strade a vendere carrozze malandate, possibile che certa gente non riesca a lasciarsi il passato alle spalle. -

    [Tornando al falso Anzo...]

    Quando Akira penetrò nella stanza del nobile, lanciandogli praticamente un pugnale a pochi centimetri dalla faccia, Anzo quasi non se la fece sotto, letteralmente. Durante tutta la conversazione del kiriano riguardo la proposta di Sarumaki, il nobile iniziò a guardarsi attorno terrorizzato, a balbettare, a tremare, come se non capisse come fosse possibile. E la sua reazione era così genuina che persino una persona come Akira, che in quel momento era tanto spaventata quanto paranoica, si sarebbe resa conto che il vecchio nobile faceva sul serio. Anzo provò a rispondere alle tante domande di Akira, ma dalla sua bocca uscivano solo balbettii senza senso e mugolii di paura. Alla fine, quando il kiriano sbattè le mani sul tavolo, minaccioso, Anzo si allontanò indietreggiando, alzandosi dalla sedia come sgusciando, e fermandosi un metro più indietro, con la finestra dietro le spalle, con le mani al petto, come un posizione di sottomissione. Era terrorizzato. Cominciava a deglutire sommessamente, tremava.
    Di una cosa era certo. Il kiriano che aveva davanti lo aveva sempre detestato, dall'inizio della missione; e ora avrebbe ricevuto una bella cifra per toglierlo di mezzo. Oppure sarebbe stato ucciso da Sarumaki. Sarebbe morto, lì. E quando vide Akira sollevare l'arma, la paura ebbe la meglio.
    In un battito di ciglia, Akira avrebbe notato due cose: Anzo con gli occhi sbarrati, improvvisamente del tutto bianchi, come morti, e la sua bocca che sbavava, assieme alla finestra dietro il vecchio che si era appena mezza socchiusa. Il tutto contornato da un suono come di uovo che veniva sventrato dal guscio. Il tutto praticamente in un attimo, mentre lui minacciava il vecchio per ottenere una qualche reazione. Beh la reazione ci fu eccome. Il destino aveva preteso la vita di quell'uomo, che aveva ingannato tutti, ma non era riuscito a ingannare l'angelo della morte.
    La stanza di Anzo, come anche quella di Akira, non si trovavano in alto, e buttarsi da quella finestra non avrebbe ucciso praticamente nessuno, al massimo avrebbe causato una storta o al limite una piccola frattura, ma Sarumaki non mentiva riguardo alle guardie che stavano tenendo d'occhio i due, e quando i soldati del lord si videro a colpo d'occhio un uomo nudo, o almeno questo sembrò loro, gettarsi dalla finestra dove erano "custoditi" gli ospiti, non se lo fecero ripetere due volte, e appena l'uomo toccò terra, una salva di quadrelli da balestra composta da parecchie decine di dardi, crivellò il corpo di quello che fino a poco prima, si avvaleva del nome di Anzo.



    Ma andiamo con ordine. Se Akira si fosse sporto in avanti, avrebbe notato innanzitutto un tanfo di ammoniaca al limite dello svenimento, il corpo del fu Anzo, ormai del peso di un manichino, del tutto inanimato, che sarebbe caduto a terra per altro, se lui non lo avesse sorretto, con uno squarcio delle dimensioni di un bambino sulla sua schiena, dal centro delle scapole fino al bacino, del tutto vuoto, o quasi, al suo interno. Di sotto invece, sul prato sotto la finestra, uno strano omuncolo nudo, alto si e no un metro, poco più, a terra, penetrato da decine di quadrelli, accasciato su una pozza di sangue e liquido giallo. Morto.
    Sia che avesse trovato Sarumaki nel corridoio e fosse andato con lui all'esterno, o si fossero incontrati direttamente fuori, o semplicemente fosse rimasto in camera, prima o poi i due si sarebbero affrontati sull'accaduto, e Akira avrebbe potuto leggere su volto del nobile Sarumaki un misto di vaga soddisfazione mista a rimpianto per l'occasione mancata.

    - Bel lavoro ragazzo, ecco la tua paga. - Disse, lanciando sul tavolo, se Akira avesse avuto un tavolo vicino, o al petto del ninja in caso contrario, un sacchetto pieno di moneta sonante.
    - Quello che è successo qui è, da un lato, una vera fregatura, dall'altro, una fortuna provvidenziale, e se non fosse per te, oggi il mondo non sarebbe un luogo migliore. Questo tipo ci ha fregati tutti a quanto pare, te per primo. - Quindi avrebbe tirato via dal dito dell'Anzo-abito, il sigillo ufficiale del nobile, e lo avrebbe mostrato al chunin.

    - Vedi questo? Ecco, questo è l'unica cosa vera in questa storia di merda. Questo è il sigillo di Anzo, non dimenticherò mai questo piccolo oggetto, che ha mandato in esilio mia moglie e i miei figli. Quello invece, - Disse indicando il corpo martoriato puntandoci la balestra che teneva in mano... - Quello è, anzi era, un gran pezzente. Quel tizio si chiama Koru. -
    - Hai mai sentito parlare della banda delle volpi di ferro? Non farti ingannare, il nome non significa un cazzo. Sono una banda di balordi traditori del paese del ferro su a nord-ovest. Non hanno nemmeno il minimo onore per non fregarsi a vicenda tra di loro, infatti negli anni hanno seppellito più uomini della loro stessa gang che i loro nemici. Beh per fartela breve, in cima alla banda sono in tre, uno di loro ha una forta sovrumana, e adora strappare gli arti alle vittime che saccheggia, lo chiamano Tenno il Cattivo; poi c'è suo fratello, che è nato cieco, non si sa il nome, solo che lo chiamano il Buono, perchè non uccide mai, in realtà lascia che sia il fratello a sporcarsi le mani, e poi, per finire la combriccola, Koru il Brutto, e ti lascio immaginare perchè lo chiamano così. - Disse sogghignando, mentre indicava il corpo dell'omuncolo che aveva davanti.

    Mentre il corpo del povero Anzo, anzi, Koru, veniva trascinato via dalle guardie del nobile, Sarumaki si era fatto portare una pelle d'orso e se l'era messa sulle spalle, dato che la temperatura stava calando, e il sole con essa.
    - Te la metto giù così ragazzo, a giudicare dal sigillo, questo tipo deve aver fatto da spia presso Anzo per qualche tempo, e poi come al solito nella sua banda di decerebrati, deve aver provato a fregare i suoi, che lo hanno scoperto e hanno cercato di farlo secco, quindi ha preso il possibile e se l'è data a gambe usando questo - Indicando il sigillo sull'anello, - Per farsi mandare qualche povero diavolo che sarebbe morto per difenderlo dai suoi. - Stavolta indicò Akira, con la balestra.
    - Questo imbecille deve aver letto le lettere sarcastiche che mando periodicamente ad Anzo per invitarlo a prendere un tè così da tagliargli la gola e deve aver pensato che fosse un mio amico. Che idiota. - Quindi si sarebbe voltato, dando le spalle ad Akira per recarsi di nuovo dentro.
    - Puoi restare a cena ragazzo, ma domani fuori dalle palle, o dovrai pagarmi l'alloggio. Tornatene a casa, è stata solo una piccola svista, capita a quelli come noi, non ti abbattere. -
    Si voltò sorridente per fargli l'occhiolino. Ora che le cose erano risolte, non sembrava più così minaccioso. Forse Akira poteva persino aver trovato un amico.


    E così, termina la storia di Koru, il Brutto. Braccato dai suoi compagni per aver cercato di fare il doppiogioco dopo essersi infiltrato al posto di Anzo in casa sua, approfittando dei suoi momenti di assenza per farsi strada nella corte del Vento. Che durante il soggiorno era stato scoperto dalla guardia più fida del vero Anzo, e l'aveva sottoposta a un sigillo in modo che non potesse mai rivelare cosa aveva scoperto. Assieme ad un secondo che l'avrebbe terminato se qualcuno avesse provato a controllarlo tramite una illusione. Convincere la seconda guardia di Anzo non sarebeb stato difficile, il povero spadaccino defunto veniva pagato a tempo, non si sarebbe rifiutato di accompagnare il suo signore in un viaggio a Kiri. Koru, morto per essere stato codardo, e aver letto male delle lettere. Akira avrebbe potuto soggiornare ancora un po' presso Sarumaki, se lo avesse voluto, poi sarebbe potuto tornare a Kiri, malconcio ma sulle sue gambe. I suoi servigi non erano più necessari.

    Missione: Annullata, dal momento che Anzo, quello vero, ne ha richiesto l'annullamento, dal momento che non si è mai realmente mosso da casa.
    Feriti: Molteplici
    Caduti accademici: 2
    Caduti civili - privati: svariati

     
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