Risse da Orbi

[Corso delle Basi]

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    Risse da Orbi

    Commesse e Scommesse


    Ancora una volta ero chiamato ad assumer le vesti del... Babysitter.
    « Posso fare tutto anche da solo, Kiyomi... » Forse era una frase leggermente ambigua. « E questo, lo sai bene... » Ci misi il carico da novanta, con il solo risultato di ottenere un'altra occhiataccia nei miei confronti da parte della commessa dell'Amministrazione di Kiri. « Allora, quando andiamo a cena fuori io e te senza parlare una volta di lavoro? » Ammiccai, appoggiato sul bancone dell'accoglienza della struttura. « Mai nella vita, sei libero per quella data? » Sorrisi allargando le braccia. « Anche prima volendo! » Questa incrociò le braccia, sbuffò, quindi riprese in mano dei fogli spillati che teneva di fronte a sé. « Non ti disturbare... Comunque no, è stato deciso che avrai bisogno di aiuto per questo compito, e aiuto riceverai. » Questa volta fui io a sbuffare. « E tu me lo chiami aiuto? Farmi appioppare uno studentello arrivato da poco al Villaggio, ti sembra un aiuto! A me pare solo una grossa fregatura! » Kiyomi fece finta di non sentire. « Lo studente si chiama Takezo Kyandoru, si è appena iscritto all'Accademia ed è tra le nuove leve del Villaggio. Coordinalo, fagli vedere come lavora un vero shinobi... » La commessa rallentò il discorso quando notò che gli stavo mandando dei bacini con le labbra. « Appunto... Un vero shinobi... Ancora mi chiedo perché il Mizukage affidi questi compiti a... » La interruppi. « Ad un bel fusto come me? » Si sistemò gli occhiali sul naso, guardando come impietrita la scrivania. « No, ad un'idiota. Tra l'altro, anche responsabile della sicurezza del Villaggio. » Annuii compiaciuto. « Dai, adesso non incominciamo con gli insulti eh! Stavo solo scherzando! Il Mizukage sa riconoscere i veri talenti... » ~ O li sa confinare sulle mura... ~ « Ed è per questo che mi ha affidato questo delicato compito! Va bè, come sempre non ho margini di manovra... Allora, che dovremmo fare? » Miyuki spalancò la bocca, incredula. « Ma se ti ho fatto mandare un rapporto completo di quasi 100 pagine sull'argomento! » Con il dito indice destro battei un'invisibile parete davanti a me. « Forse mi sono scordato di leggerlo... » La guardai, quasi con vergogna. « ... Tutto? » La segretaria strinse i pugni, mentre il viso diventava paonazzo. « A Kiri si sta sviluppando un intenso giro di scommesse clandestine nella zona del porto e in periferia del Villaggio. Nessuno sa bene chi gestisce la faccenda, ma sembra sia una cosa incentrata su degli incontri di lotta illegali... Roba cruda, con un grosso giro di soldi dietro. C'erano un sacco di informazioni in più, ovviamente, nel fascicolo che ti avevo fatto recapitare: testimonianze, denunce anonime, nomi di qualche persona potenzialmente connessa a questo racket... Ma visto che sei così impegnato, non ti dirò nient'altro. Vattelo a leggere. » Cercai di fare degli occhioni grossi e dolci in direzione di Miyuki. « No. » Schiaffeggiai l'aria con la mano. « Va bene, scusa! Quanto sei antipatica! Allora, dimmi almeno dove posso trovare questo Tazeko Kyandoro. » Si poggiò una mano sulla fronte. « Ta-Ke-Zo Ky-An-Do-Ru! Capito?! Dovrebbe già essere alle mura. » Feci un piccolo inchino, sorridendo. « Si si, fa lo stesso... Allora va benissimo, sei sempre la mia commessa preferita, anche se fai la sostenuta con me! Ti faccio sapere come va a finire con questi tizi! Ah... » Particolare importante. « Ma se li trovo, che ci devo fare? » Scosse la testa, dichiarando definitivamente sconfitta. « Secondo te? » Alzai il pollice destro. « Ok, ok... Li picchio a sangue! Gli faccio perdere il vizio! »

    Takezo Kyandoru si sarebbe visto recapitare, un giorno prima, una missiva con un messaggio per lui: l'indomani si sarebbe dovuto far trovare presso il cancello di Kiri, a mezzogiorno circa, per lo svolgimento di una missione per il conto del Villaggio. Non sapeva, però, che il suo compagno e supervisore di missione fosse Akira Hozuki, neo guardiano di Kiri, e che, una volta raggiunto il luogo, questo sarebbe già stato comodamente seduto sulla sommità del cancello ad attendere un segnale che avrebbe potuto identificare l'arrivo dello studente.


    Benvenuto al tuo personale corso delle basi, Chumry!
    Decidi te il contenuto della missiva, attenendoti alle mie indicazioni base, e quindi se sarai già in possesso delle informazioni che abbiamo riguardo questo giro di scommesse illegali oppure no. Da quello che ho potuto notare sai già bene come muoverti in GdR, però ripetiamo qualche punto essenziale: descrivi il tuo personaggio, i suoi pensieri, il suo carattere, il suo modo di relazionarsi con gli altri, ma stai attento! Puoi "muovere" solo il tuo pg, o comunque png in modo limitato, fanne dunque un utilizzo accorto! (ti rimando a questo utile topic)

    Per il resto buon post e spero che ti divertirai! Ho in serbo una bella trama :guru:
     
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  2. Chumry
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    Narrato Rumore " Pensato " - Parlato - - Parlato altrui -
    Scheda - Takezo Aka Kyandoru

    Risse da Orbi

    Un KO violento



    Sulla via di casa la melma stava vivendo un periodo rigoglioso, conferendo al suolo una dispettosa caratteristica viscosa e scivolosa.
    Era di ritorno dal campo di pallacanestro, aveva interrotto la sua corsa ai margini della zona portuale, superate le mura del villaggio. Lì l'aria si faceva densa di nebbia e odori insalubri, meglio non arrivare con i polmoni dilatati.

    Arrivò al ponte di legno sotto casa, in qualche modo, nonostante l'impervio pavimento, senza volare in acqua.


    Gnneeeeeck KkK iiiiiiiiiii krrra! IIIiiIIiiiiiickkkKK
    " Bentornato! "
    In tre passi fu davanti alla porta, frugò nelle tasche per trovare le chiavi.
    " Chiave verde, porta giù. "
    Con quattro mandate la porta si sbloccò ed iniziò ad agire secondo gravità, aprendosi verso l'esterno. Col suo peso, Takezo la bloccò ed entrò. Quando i pesanti battenti furono richiusi, si voltò verso i cinque piani di scale che lo attendevano. Una mano entrò nella borsa da allenamento e ne uscì con un contenitore d'acqua in metallo, un sorso prima di affrontare la salita era un'ottima scusa per prepararsi mentalmente.
    Dopo tutto il giorno di allenamento le rampe per casa apparvero come la salita al paradiso, non riuscì ad affrontarle ad un passo diverso da quello sostenuto , bello ampio: due gradini alla volta. Le finestre ai pianerottoli erano chiuse, e l'interno dell'edificio pareva meno umido del solito. Anche il legno sembrava scricchiolare a ritmo più blando, cullando il ninja nella monotonia visiva e motoria delle scale.
    Ad attenderlo in cima c'era uno strano quadro: notò un plico sigillato ai piedi della porta e la finestra sul pianerottolo aperta. Comunque sulla busta compariva il suo nome e il simbolo del villaggio. Si chinò accovacciato e la raccolse, valutò spessore e peso:

    - . . . -

    " sono fogli, molti . . . "
    Si approcciò alla porta con una piroetta, alzandosi da terra nel distendere le lunghe gambe.
    " Chiave rossa, porta su. "
    Aprì e fu in casa, qualche raggio di sole attraversava ostinatamente la coltre di nebbia all'esterno, penetrando nella stanza dalle finestre sulla parete sinistra. Notò sotto il suo nome il mittente del pacchetto: Amministrazione di Kiri.
    " Mhhh . . . Non mi ricordo di aver combinato niente di male. "
    Scartando l'involucro raccolse un fascicolo in carta che rappresentava la gran parte del contenuto ed un foglio sparso:

    La presente è a tutti gli effetti una missiva di informazione assegnazione e convocazione per la data di domani.

    In allegato sono presenti tutti i dati raccolti in merito al suo incarico, è pregato di documentarsi prima del confronto con il suo superiore.

    L'appuntamento è fissato per domani alle 12.00 alla porta del villaggio.



    - Che ?! . . . -
    Accartocciò il foglio e poggiò la busta sul muretto della cucina.
    " Per ora doccia . . . Poi ne riparliamo. "
    E dopo la doccia fu il tempo della cena e poi del tè. Alcuni dicevano che non faceva bene prima di addormentarsi, ma questa era un'abitudine che aveva preso ormai da tempo. Mentre aspettava l'infusione agguantò la busta di carta, sigillata con della colla trasparente. Con mosse brutali strappò la carta rivelando il contenuto. A prima vista fascicoli e qualche foto. La prima pagina diceva in grande calligrafia:

    Fascicolo indagine.

    Analisi su manifestazioni illegali di lotta libera e presunto racket.



    " Toh . . . Una proposta per un buon guadagno? "

    Seguiva un noiosissimo rapporto sulla situazione: apparentemente il giro clandestino di incontri al porto aveva alzato un po' troppo il tiro. Era una cosa piuttosto frequente, e pericolosa. Le scommesse clandestine nascevano spontaneamente e ciclicamente nelle città portuali, partendo da semplici risse fino a diventare incontri organizzati con puntate esorbitanti e un pubblico importante. Lentamente le bettole lasciavano posto ai giardini di chissà quale nobile o mercante e i giri si ingrandivano.

    Posto che vai, legge che trovi.

    In alcune città portuali la politica e la sicurezza erano immischiate nella faccenda pubblicamente, e questa veniva considerata praticamente un'esercizio commerciale. Altri posti gestivano la cosa in maniera losca controllando le puntate senza rischiare lo scandalo. Spesso però le istituzioni perdevano di vista la faccenda, rimettendoci economicamente o sul piano della credibilità. A quel punto intervenivano le autorità per sistemare la faccenda ormai scappata di mano e limitare i danni.
    Quando suo " padre " lo prese, già da tempo era abituato a gestire questi quadri. Per piazzare il suo carico, e far svagare il suo equipaggio aveva imparato a leggere le variazioni politiche e riconoscere i segnali di pericolo sociali, conseguentemente a cambiare aria al momento giusto. Takezo si era trovato qualche volta alle prese con situazioni spiacevoli, lentamente acquisì queste competenze e girò tutte le bische astutamente, assieme ai suoi compagni marinai.

    " Mi insegnò solo perchè voleva continuare a guadagnare sulle puntate che facevano su di me, nel modo più sicuro e meno dispendioso. "

    La situazione a Kiri aveva raggiunto il limite; non che si fosse espansa così tanto: in un villaggio ninja era evidente l'impossibile proliferazione di queste attività. Con gli shinobi non si scherzava, e la gente lo sapeva. Comunque qualcuno aveva trovato il coraggio per sfidare il sistema del villaggio, coinvolgendo le bettole del porto e alcune zone di periferia.
    " Quello è il terreno più fetile, secondo solo al cash. Allora si che ti fotti la testa . . ."
    - Il fegato non vi manca eh . . . -
    Sfogliò tutti i documenti; l'argomento lo interessava parecchio. Nomi, testimoni, foto e qualche prova di scambi: sia merci che denaro. Comunque tutto il materiale rimetteva a lui e il suo superiore la gestione della faccenda.
    "Staremo a vedere cosa mi propongono . . . mezzodì alla porta."

    Cercò di lasciarsi cullare dalla stanchezza della giornata, sperando che gli indicasse la via del riposo ma i ricordi affollavano la sua mente. La violenza, il sangue, le grida ed il sudore. Il sonno giunse tardo, fortunatamente l'appuntamento gli consentiva una sveglia posticipata rispetto al quotidiano.

    __________________________________________________________________
    11 e 53

    Di soprassalto, si svegliò sudato. l'ultima immagine nella sua mente era un KO violento. Guardò l'ora, imprecò e si fiondò nella doccia.
    Ancora bagnato si vestì con pantaloni comodi in tessuto elastico, maglia da allenamento. Aggiunse le tasche con l'equipaggiamento e come un lampo si precipitò giù per le scale.
    L'allenamento recente sulla corsa gli fu utile, era giunto con buon ritmo alla soglia delle porte.

    Ansimava.
    12 e 01


    " Dovrei trovare qualcuno ad aspettarmi . . . Magari non è ancora arrivato "
    Assecondò il ripristino del regolare respiro mentre si guardava attorno.


    Edited by Chumry - 13/6/2015, 15:24
     
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    Risse da Orbi

    Alla Piovra Storta


    La vista di Kiri dalla sommità delle mura era qualcosa di unico: almeno quando non c'era la nebbia.
    Ovvero, riportato in termini pratici, quasi mai.
    Il sole era all'apice della propria altezza ma l'intensa foschia copriva gran parte degli edifici del Villaggio, se non per quelli più alti e imponenti. Ero seduto a ridosso delle mura, con le gambe sospese nel nuovo e il busto completamente aderente alla pietra, sdraiato. Le braccia, incrociate dietro la testa, a formare un cuscino per il mio capo, gli occhi chiusi mentre la pelle si godeva la leggera brezza proveniente dal mare che rendeva il sole, o quel poco che filtrava dalla nebbia, estremamente più piacevole al tatto.
    Purtroppo, però, la pacchia era terminata. Mi rialzai, mettendomi seduto direzione porto, sbilanciandomi verso il basso per vedere se qualcuno fosse sotto le mura. Qualcuno c'era, o meglio, starà arrivando correndo a gran velocità. Era lui il mio uomo. « Hokichi! » Strillai, in modo tale da attirare l'attenzione di una delle figure distanti circa una ventina di metri da me. Hokichi era un uomo alto, snello, da una folta chioma scura raccolta in una coda ben ordinata, ed era uno dei capoposti più esperti sulle mura. « Akira-sama, dimmi pure. » Mi alzai. « Ho una missione da fare, probabilmente starò via fino a stasera inoltrata, lascio tutto a te. Ok? Qualsiasi cosa, dovrei essere comunque al porto, fammi cercare lì. » L'uomo annuii. « Non si preoccupi, ci penso io. Cosa deve fare? » Feci spalluccia. « Ah, non ne ho idea. Speriamo che lo studente abbia letto qualcosa. A stasera! » E alzai la mano destra in segno di saluto, mentre l'esperto guardiano, che ormai già aveva imparato a conoscermi, mi guardava scendere dalle mura con espressione quasi attonita.
    Camminai in verticale sulle possenti mura fino a quando non raggiunsi nuovamente la terra e lì, a pochi metri da me, un giovane ragazzo dai capelli rossi, molto alto e con un fisico ben strutturato, era intento a riprendere fiato. « Ehi, tu! » Guardai il ragazzo. « Sei TAkAzo KyOndAru? » Qualche vocale fu detta con una leggera esitazione, mi ero già scordato il nome dello studente. « Mi chiamo Akira Hozuki. » Mi avvicinai a lui. « Guardiano di Kiri... » Un briciolo di vanto con quelle parole. Per quanto quel ruolo lo potessi odiare, ci stavo prendendo gusto. « E sarò al tuo fianco per questa giornata... » Lo guardai con un finto fare inquisitorio; avevo già pensato ad un modo per non dover leggere il grosso malloppo di fascicoli riguardanti la missione. « Spero che tu sappia cosa dobbiamo fare, vero? Forza, fammi un riassunto, analitico e dettagliato. Non abbiamo mica tempo da perdere! » Dissi sorridendo, mentre gli tiravo una copiosa pacca sulla spalla, mettendomelo sotto braccio e spingendolo in direzione del porto. « Incominciamo ad avviarci, mentre mi assicuro che tu abbia capito tutto... » Vediamo se lo studente fosse più scrupoloso del sensei.

    La strada sferrata per raggiungere il porto di Kiri sarebbe stata l'ideale per raccogliere qualche idea riguardo al dove incominciare le ricerche. « Allora, bel Cerino... » Avevo già trovato un perfetto soprannome per non essere costretto a ripetere il suo nome ogni volta. « Io, sinceramente, ho poche idee da dove cominciare... » Dissi dubbioso, mentre la mano sinistra andava a strofinare la mia folta chioma color blu. « Tu? Conosci qualcuno del giro? » Avrei domandato, prima di continuare. « Altrimenti ci sarebbe un posto... Un postaccio, anzi. La Piovra Storta... Una bettola frequentata da gente di mal'affare. Penso che incominceremo proprio da lì! » Guidai, quindi, tramite la forza del mio braccio, il robusto studente verso la locanda, distante pochi minuti di cammino.

    « Allora, qualsiasi cosa diremo che io sono un giovane scommettitore che vuole entrare nel giro... E tu sarai... » Idea. « Il mio pugile! Ecco qui, coach e scommettitore, che ne pensi? » Avrei guardato in modo sornione il giovane. « Non ti preoccupare troppo, tu reggi il gioco, se te la vedrai troppo male interverrò io... » Forse. « Sai combattere, no? Con questo fisico! » Sbattei il palmo sul suo petto. « Devi essere un gran rissaiolo! Vediamo di non fare troppi casini: cerchiamo di capire chi gestisce il giro, troviamolo e sistemiamolo. Va bene? » Non che avesse altra scelta, d'altronde.

    In pochi minuti arrivammo alla locanda. Un posto costruito tutto su un piano, in legno scuro, con una grossa insegna con un piccolo logo di una piovra messa per diagonale. « Io, conciato così come sono, darei troppo nell'occhio... » Parlai ad alta voce, pensando al fatto che nessuno avrebbe mai creduto che un ragazzo di poco più di 20 anni potesse essere un manager ed uno scommettitore accanito, quindi utilizzai la tecnica della trasformazione per assumere le sembianze di un uomo pelato, con qualche cicatrice in volto e vestito con un elegante giacca e cravatta nero. « Adesso possiamo entrare. Non fare niente che potrebbe farti etichettare come ninja, altrimenti non abbiamo risolto niente e siamo di nuovo da capo a dodici... » Entrati nel locale, Tazeko avrebbe potuto contare all'incirca una ventina di persone: chi era intento a bere al bancone, chi a giocare a carte, chi a provarci con qualche baldracca da quattro soldi. « Allora, da adesso scegliti un qualsiasi nome, qualcosa di figo! Ti devo poter presentare con un nome carismatico! Io per te sarò Mr. Yoshida, ci siamo capiti? Forse, vediamo di procurarti un incontro. » Mi avvicinai verso il centro del locale, quindi incominciai a parlare ad alta voce. « Gentili signori e signore! Scusate l'interruzione, ma sono qui per proporvi, direttamente da Iwagakure, uno delle più grandi promesse della lotta continentale! » Con entrambe le mani aperte indicai Takezo. « Mi chiamo Mr. Yoshida, e sono venuto fino a Kiri perché ho sentito parlare che da qualche tempo qui si possono trovare veri uomini contro cui combattere e scommettere! Qualcuno di voi vuole indicare la via a due stranieri? » Il barista, un uomo corpulento ma ben vestito, interruppe il mio discorso. « Che tu sia dannato, pazzo di uno straniero! Abbassa la voce! Non vorrai mica farti sentire da orecchie indiscrete! » Feci un piccolo inchino, avvicinandomi al bancone. « Oh, mi dispiace buon uomo. Sarà così gentile allora lei ad aiutarmi. » Scosse il capo. « Anche volendo, non potrei. Stasera ci sarà il "Kiri in the Cage"! » Sgranai gli occhi. « Che? » Dissi stupito. « E' un torneo organizzato dalla Blind to Figh! Quella famosa organizzazione che è arrivata a Kiri da Kumo qualche tempo fa e sta organizzando tutti i maggiori incontri di lotta clandestini, non mi sorprendo che sia arrivata voce anche a Iwa! E' proprio roba grossa, ben organizzata! Nessuno sa bene chi c'è al comando, ma stasera saranno tutti riuniti. Stanno organizzando una cosa mai vista, una specie di torneo: il vincitore se la vedrà con il campione della Blind. » Finalmente qualcosa in più che una semplice traccia. Sbattei il pugno sul bancone. « ottimo! E' quel che fa per noi! Come si fa a partecipare. » Si sentì una voce provenire dal fondo della locanda. « Non si può. » Mi girai, osservando l'uomo che aveva appena finito di parlare. Un tizio tutto muscoli, sul metro e novanta, pelle abbronzata e con una bella chioma bionda, probabilmente un marinaio. Beveva un grosso boccale di birra. « Non si può perché è solo su invito. Io me lo sono guadagnato! » Esclamo l'uomo, con un ghigno in volto, mostrando un bigliettino color oro nelle sue mani. Guardai Tazeko, quindi alzai le spalle: la risposta era quindi ovvia. « Eh va bene... Chi vuole scommettere che il mio uomo butta giù quel tizio in meno di due round? » La gente nella locanda esplose, incominciando a stringersi in cerchio. In men che non si dicesse, si era creato un ring con i tavoli come bordi. « Ahahahah! E va bene, bastardo di uno straniero. Ti faccio vedere quanto ci metto a battere quel roscetto di merda! Forza gente! Se perdo, ti darò il mio invito! » Indicai con l'indice l'uomo, che stava finendo di buttare giù il boccale di birra in un sol sorso, quindi si alzò dal tavolo, posizionandosi al centro della stanza, a circa 5 metri dallo studente. « E' proprio quel che volevo sentire! » Sbattei, ancora una volta, il pugno sul bancone.

    Takezo, probabilmente, non sarebbe stato così entusiasta.


    Ed allora eccoci qui! Akira già ti ha messo a tuo agio!
    Nella prima parte del post vedi te, interagisci un pò con Akira come più ti pare. Avrai notato che è un gran simpaticone, quindi non farti remore.
    Adesso veniamo alla parte "calda". Incominciamo qui il primo combattimento: a te il primo attacco.
    Qualche informazione utile: i combattimenti sono divisi in round. Ogni round è composto da un turno difensivo e uno offensivo, ovviamente viene prima la difesa e poi l'offensiva. Tu decidi la tua offensiva, ma non puoi mai decidere la difesa del tuo avversario: l'autoconclusività è severamente bandita! Avendo te in mano il primo attacco, la difesa la lascerò al prossimo post. Per quel che riguarda l'attacco, hai a disposizione 3 slot azione che puoi utilizzare per attaccare in mischia (pugni, calci, testate, quant'altro), per muoverti (nel regolamenti hai la tabella dei movimenti), attaccare a distanza (lancio di oggetti), effettuare prese o disarmi. Ci sono poi alcune azioni che non consumano slot, ma sono tassativamente indicate nel regolamento (esempio estrarre armi). Per adesso rimaniamo sul semplice: vedi di mettere in piedi un'offensiva seguendo i miei suggerimenti dati nel post (ovvero non fare nulla che potrebbe farti apparire agli occhi degli altri come un ninja, le mani bastano ed avanzano per adesso).

    Buon divertimento!
     
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  4. Chumry
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    Narrato Rumore " Pensato " - Parlato - « Parlato Akira » - Parlato altrui -
    Scheda - Takezo Aka Kyandoru

    Risse da Orbi

    Assaggerai i miei pugni



    Era ancora in piedi a guardarsi attorno quando vide movimento in cima alle mura, a fianco della porta.
    Un puntino stava lentamente scendendo, prendendo forma man mano che si avvicinava. Identificò lineamenti umanoidi.
    " una persona che cammina sulle mura . . . In verticale? "
    Takezo era nuovissimo nel mondo ninja e ancora non sapeva bene cosa aspettarsi, comunque gli shinobi trovavano sempre il modo di stupirlo.
    Rimase a guardare la figura mentre cambiava piano d'appoggio. Questa puntava dritto verso di lui, era evidentemente la persona che stava aspettando.

    « Ehi, tu! Sei TAkAzo KyOndAru? Mi chiamo Akira Hozuki. Guardiano di Kiri . . . E sarò al tuo fianco per questa giornata. Spero che tu sappia cosa dobbiamo fare, vero? Forza, fammi un riassunto, analitico e dettagliato. Non abbiamo mica tempo da perdere! Incominciamo ad avviarci, mentre mi assicuro che tu abbia capito tutto . . . »
    " E questo soggetto da dove sarebbe uscito? . . . Vuoi assicurarti che io abbia capito tutto eh? "
    Procedette con fare distaccato e neutro, come per valutare chi aveva davanti, sorvolando sull'errore nel pronunciare il suo nome. Si avviarono in direzione del porto e camminando, Takezo fece un breve riassunto della situazione omettendo i dettagli, cercando di andare dritto al punto.
    « Allora, bel Cerino . . . Piovra storta . . . Penso che incominceremo proprio da lì! »
    " E io dovrei anche stare a sentire quel che mi dici? "
    - Direi che è un buon inizio, è stato anche menzionato nelle informazioni che ho avuto per qualche testimonianza. -

    Dopo pochi minuti furono davanti all'edificio, una taverna con un unico piano, che si espandeva in orizzontale.

    il cartello con l'insegna dondolava a fianco della porta: La piovra storta


    « Allora, qualsiasi cosa diremo che io sono un giovane scommettitore che vuole entrare nel giro... E tu sarai il mio pugile! Ecco qui, coach e scommettitore, che ne pensi? »
    - Sembra la copertura più logica. -
    " Finalmente qualcosa che vale la pena ascoltare. "
    « Non ti preoccupare troppo, tu reggi il gioco, se te la vedrai troppo male interverrò io, sai combattere, no? Con questo fisico! Devi essere un gran rissaiolo! Vediamo di non fare troppi casini: cerchiamo di capire chi gestisce il giro, troviamolo e sistemiamolo. Va bene? »
    - Vedrò di essere caldo per il momento. -

    Dopo questo breve scambio di battute, la sua guida si trasformò abilmente camuffando le sue sembianze ninja. Ora Takezo aveva davanti a se un uomo non troppo in forma, con qualche anno, il volto segnato da cicatrici e nemmeno un capello in capo. L'abbigliamento elegante completava il travestimento ottimamente. « . . . Non fare niente che potrebbe farti etichettare come ninja »
    Fece un cenno del capo.
    " Tecnicamente è sicuramente in gamba . . . "
    - Entriamo. -

    Entrato nell'ampio locale, il giovane con i capelli rossi potè subito notare di aver attirato l'attenzione di qualche figura. Assieme al suo compagno dovevano dare una bella impressione. Mise il grugno come si conviene nell'ambiente, a quel gesto gli sguardi curiosi tornarono alle loro occupazioni.
    Ai tavoli si giocava a carte e a dadi, il luogo era spazioso ma non troppo ben messo. Il bancone appariva unto ed impregnato del fumo, anch'esso come tutte le pareti e colonne di sostegno si lamentava scricchiolando.
    Cinque persone affogavano nell'alcool a sedere in precario equilibrio sugli sgabelli, sparse per i tavoli e a servire c'erano ragazze e donne con abiti logori che venivano toccate e invitate alla compagnia.
    " sei, sette, otto . . . "
    Il suo compagno si avvicinò per sussurrargli qualcosa.
    « Allora, da adesso scegliti un qualsiasi nome, qualcosa di figo! Ti devo poter presentare con un nome carismatico! Io per te sarò Mr. Yoshida, ci siamo capiti? Forse, vediamo di procurarti un incontro. »
    - Fai Tōchi, torcia. -
    " sedici, diciassette, diciotto. "

    « Gentili signori e signore! Scusate l'interruzione, ma sono qui per proporvi, direttamente da Iwagakure, uno delle più grandi promesse della lotta continentale! Mi chiamo Mr. Yoshida, e sono venuto fino a Kiri perché ho sentito parlare che da qualche tempo qui si possono trovare veri uomini contro cui combattere e scommettere! Qualcuno di voi vuole indicare la via a due stranieri? »
    " Attirare l'attenzione nel modo giusto. Vediamo cosa viene fuori. "
    Era appoggiato ad un palo, ora gli occhi dei presenti erano puntati sulla sua espressione a metà fra l'indifferenza e l'incagnito.

    L'oste chiamò Akira al banco e si mise a parlottare agitato. Takezo decise di non avvicinarsi ma continuare a guardarsi intorno.
    Tutti i presenti tendevano a distogliere lo sguardo quando puntava i suoi occhi nei volti scavati dall'alcool.
    Poi notò un uomo sul fondo della locanda, un fisico possente segnato dal mare e dal sole.
    " Mi stai studiando? "
    I loro sguardi si legarono per lunghi attimi, poi quell'energumeno iniziò a camminare in direzione del banco, e si servì da bere.
    Sentì il guardiano delle mura esultare: « ottimo! E' quel che fa per noi! Come si fa a partecipare. »
    - Non si può. -
    Mi avvicinai al banco pure io, valutando la situazione e il mio avversario. Sembrava ben impostato e la massa muscolare indicava la capacità di esprimere una notevole forza.
    " Perchè tanto assaggerai i miei pugni, so che li vuoi sentire. "
    - Non si può perché è solo su invito. Io me lo sono guadagnato! - Mostrò l'oggetto fra le mani
    « Eh va bene... Chi vuole scommettere che il mio uomo butta giù quel tizio in meno di due round? »

    Uno sguardo sorridendo al suo compagno, poi iniziò a saltellare. Scaldandosi.
    Era a circa cinque metri dal suo avversario, stava sbilanciandosi indietro per sembrare meno minaccioso ed aspettare il tempo giusto. Attorno a loro le cose cambiarono, i tavoli formarono un cerchio e le persone ne affollarono il perimetro.
    " Si balla . . . Come un tempo. Kyaaaandoru!"
    -Ahahahah! E va bene, bastardo di uno straniero . . . -
    Ma oramai Takezo non sentiva più niente, stava sciogliendo muscoli ed articolazioni mentre studiava il suo avversario. Notò la posizione dei piedi, l'atteggiamento del busto e la mano con cui teneva il biglietto.

    " Sei mancino? "

    Aspettò la guardia dell'avversario, alzò la propria e ricordò di ascoltare i propri respiri ed i propri battiti. saltellarono in cerchio qualche secondo, studiandosi.

    " Azione! "

    Con un rapido movimento di piedi cambiò il senso di rotazione, avanzando verso l'avversario a puntare il fianco destro. Presa posizione utilizzò il ritorno elastico sulla gamba destra per lanciare una ginocchiata alla bocca dello stomaco, mentre con gli arti superiori tentava una presa al collo avversario.
    [spostamento]+[colpo]+[presa] : 3 slot azione.
     
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    Risse da Orbi

    Ippei "il Caricatore"


    Il ragazzo di sicuro non era un simpaticone, ma di spirito ne aveva da vendere.
    Takezo non era rimasto per niente sorpreso o impreparato dalla mia proposta di combattimento, anzi sembrava essere finalmente a suo agio dopo tante chiacchiere e parole. Era un ragazzo serio, preciso, puntuale e sicuramente pieno di energie. Ancor prima che la sala della Piovra Storta divenne un ring, lui era già pronto a combattere. Il suo riscaldamento era incominciato: piccoli saltelli sul posto, come un boxer. Non sapevo se si fosse calato bene nella parte o se facesse veramente parte di lui. « Signori e Signore! Ecco a voi, all'angolo sinistro... » Spalancai il braccio verso Takezo. « Tochi! La Torcia dell'Ovest! Mentre, all'angolo destro abbiamo... » Un attimo di pausa. « Ehi, tu! Prima che il mio ragazzo ti spacchi tutti i denti, come ti chiami? » Il grosso uomo, che si stava scrocchiando il possente collo muovendolo prima a sinistra e poi a destra, rispose ridacchiando. « Sono Ippei! E tra poco del tuo ragazzetto non rimarranno che le ossa per pulirmi i denti! » Ripresi le presentazioni. « Ippei da Kiri! Signori, fate le vostre scelte. Chi vincerà? Venite pure a puntare chi vuole! » La piccola folla si infuocò, alzando il proprio volume; braccia con qualche banconota stracciata emergeva dalla folla di persone, schiacciate l'uno sull'altro.
    Il combattimento però, non tardò ad iniziare. Takezo avanzò rapidamente verso l'avversario, cercando di colpirlo con una ginocchiata allo stomaco. « Ragazzino, con chi pensi di avere a che fare, eh?! » L'uomo dai capelli biondi portò velocemente entrambe le braccia, incrociate l'una sull'altra, a formare una croce, a coprire la zona di impatto: gli avambracci pararono il colpo proveniente dal basso [Slot Difesa I] e il danno fu così scongiurato con una contusione al braccio destro, zona utilizzata per la parata. Lo studente, però, non avrebbe terminato in quel modo la sua offensiva. In modo quasi da sprovveduto, però, Takezo continuò l'azione andando a completare una presa al collo dell'avversario. « Tra poco capirai perchè sono conosciuto come il Caricatore! » Ippei non fece nulla per difendersi dalla presa del suo avversario, in quanto a forza fisica si credeva difficilmente superabile. Anni ed anni passati a caricare e scaricare le navi al porto avevano fatto di lui l'energumeno che era adesso e, seppur anche Takezo fosse molto alto, la sua statura e la lunghezza dei suoi arti non avevano niente da invidiare al ragazzo dai capelli rossi. Nel preciso momento in cui Takezo andò a stringere entrambe le proprie mani intorno al collo di Ippei, questo, con il pugno destro, tentò di colpire con un montante ascendente il mento dello studente. [S&M] Forse quest'ultimo l'aveva veramente sottovalutato. Dopo il primo tentativo di attacco, il nerboruto marinaio sarebbe andato a cingere il polso della mano destra di Takezo con il suo braccio sinistro, effettuando a sua volta una presa e cercando, al tempo stesso, di divincolarsi dalla morsa che accingeva il suo collo tirandosi all'indietro con prepotenza, sia se la sua presa avesse avuto fortuna o meno. [Slot Azione II]
    A quel punto, se la presa avesse avuto successo, Ippei si sarebbe ritrovato libero dalla morsa e con il braccio destro di Ippei bloccato al polso dal suo braccio sinistro. Con un rapido movimento di gambe, bacino, spalle ed aiutandosi anche con il braccio destro che sarebbe andato a cercare l'arto già bloccato di Takezo, questo avrebbe tentato di lanciare, letteralmente, lo studente verso il bancone, con una poderosa prova di forza. [Slot Azione III] Se, invece, la prima presa avesse fallito, il biondo marinai avrebbe tentato di colpire il busto dell'avversario con un calcio frontale utilizzando la gamba destra: bersaglio la bocca dello stomaco. [Slot Azione III]
    L'avversario si era rivelato ben più ostico delle aspettative. Per fortuna, il chakra sarebbe potuto venire in aiuto.


    Allora, un po' di cose! Il post andava bene all'incirca, però hai commesso qualche ingenuità. Avevo specificato che la distanza che vi separava era di 6 metri, ovvero proprio quella che puoi percorrere tramite uno slot gratuito ogni round! Avresti avuto uno slot azione in più per attaccare. Detto questo il tuo avversario è più forte di te, sebbene più lento. La tua presa viene quindi facilmente spezzata.

    Ho introdotto qui il S&M (Subisci e Mena): è una meccanica che permette, al costo di 1 slot azione e 1 slot difesa, di effettuare un attacco fisico in contemporanea con un attacco nemico che, però, dovrai subire del tutto, seppur potendo attutirlo tramite protezioni, o variare leggermente la direzione del colpo. Detto ciò non ne devi fare uso per forza, era per mostrarti un suo utilizzo in combattimento.

    Le prese, in caso che la forza/resistenza sia maggiore della forza dell'attaccante, sono autoconclusivamente spezzate, ovviamente a scelta del difensore.

    Un ulteriore cose: va bene riepilogare tutto a fine post, ma vedi se puoi specificare meglio gli slot azione e le statistiche delle azioni proprio nella lettura del testo, così renderai più semplice la lettura ai tuoi futuri master/avversari! Non devi per forza utilizzare la funzione "turbospoiler" o "neopoiler" come faccio io, ma basterebbe anche inserire il tutto in parentesi quadrate ben evidenti nel testo. Più che per momenti come questi, ciò ti servirà in futura quando ci saranno molte più azioni e molti più equipaggiamenti/tecniche/conoscenze da utilizzare.

    Ultima chicca: come vedi le tue azioni offensive non sempre procedono come vorresti, per questo hai la possibilità di sviluppare più alternative offensive a seconda delle azioni del tuo avversario. Ovviamente più complete e dettagliate queste saranno, meno probabilità avrà l'avversario di effettuare una difesa agevole.

    Un altro round di combattimento. Ti ricordi che a tua disposizione hai il chakra: puoi impastare il chakra per migliorare le tue prestazioni. Uno studente può impastare massimo 2 tacche a round, per un consumo 1/2 basso, quindi vedi te se hai bisogno o meno! Per qualsiasi cosa sai dove trovarmi. Buon post ^^
     
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4 replies since 8/6/2015, 20:34   88 views
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