Le Quattro Fonti del Bosco

[Addestramento TS I - Akira/Meika]

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  1. -Hidan
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    Le Quattro Fonti del Bosco

    Senza più Paura


    Capii quando il sai cadde a terra qual'era stata la sua scelta.
    Non potevo neanche immaginare. Vendetta o perdono. Sangue o vita. Pace o guerra. Non sarei mai voluto essere al suo posto. Immaginai per un istante di trovarmi di fronte agli assassini dei miei genitori, morti durante la Grande Guerra. Cosa avrei fatto? Sarei riuscito a perdonare? Non l'avrei mai saputo, probabilmente, per mia fortuna. Per la salvezza della mia anima.
    Chi-Hi tentò di alzarsi, troppo sconvolto e battuto nello spirito per rispondere. Presi uno dei miei tonici curativi dalla tasca e, senza che riuscisse a fare qualcosa prima, glielo infilai nella sua famelica bocca. « Manda giù, ti sentirai meglio, ti servirà più delle tue attuali forze per portare via tuo figlio. » Il kappa mi guardò, non seppi dire però in che modo. L'odio era ancora presente nei suoi occhi, ben visibile. Ma c'era qualcosa in più, qualcosa di diverso. Qualche sentimento buono, diverso dalla crudeltà e dall'odio.
    Forse poteva essere un inizio.
    Sorrisi a Meika. « Sapevo che avresti fatto la scelta giusta. »La baciai delicatamente sulla guancia. « Ho sempre saputo. Mai dubitato. » Sussurrai al suo orecchio, giusto qualche secondo prima dell'arrivo di Suigo e Nampo, felici per l'esito di quella giornata dopo che la preoccupazione aveva abbandonato quelle terre. « Stupendi? Ovviamente, avevi dubbi? Sei dinanzi ad Akira Hozuki, il magnifico, no?! » Risi di gusto, incrociando il mio sguardo con Meika.

    Eravamo di nuovo nel vecchio chiosco di fronte a Shosei, che si decise a raccontarci la storia della Fonte. Un tempo era stata unica, poi, corrotti dall'animo umano e dai suoi vizi, i kappa si erano divisi, andando a formare le attuali tribù. Una storia triste, senza dubbio. L'odio della Fonte Insanguinata non si sarebbe di certo spento oggi, ma magari avremmo potuto aiutare ad un piccolo riavvicinamento. Lo speravo, almeno.
    Poi il vecchio kappa aggiunse qualcosa: la madre di Meika era seppellita lì, nella Fonte Pura. Meika, un pò frastornata, mi guardò, e non ebbe bisogno di aggiungere altro. La seguii senza dire niente, assecondando la sua mano. Dietro al palazzo di legno, dopo un breve ponticello, un decoratissimo giardino ci attendeva. Il leader della Fonte Pura si fermò sul limite di quel cimitero. Trovarla fu facile. Dei fiori viola vegliavano su di lei. Sorrisi. Un sorriso triste, solo allora capii il gioco di parole.
    Meika: fiore oscuro. Appropriato, azzeccato.
    Lasciò la mia mano, e non feci nulla per fermare il suo cammino fino ai fiori. Poi, con le dita, sollevò quella che si rivelò essere una vecchia foto, sporca e rovinato per la terra e per il tempo. Mi avvicinai lentamente e la abbracciai da dietro, mentre le sue lacrime finivano nuovamente per bagnare la mia pelle.

    [...]

    Facemmo festa quel giorno, brindando e festeggiando per la pace riottenuta. Dopo di ciò, dopo qualche giorno, quelle necessari affinché Meika si rimettesse completamente, partimmo, salutando tutti i nuovi amici della Fonte Pura. Erano stati giorni di silenzio e quieta riflessione per Meika, ed io decisi di lasciarla un pò per i fatti suoi. Sapeva che io ci sarei stato in qualsiasi momento, quindi se voleva stare un pò da sola dovevo permetterglielo. Quel viaggio era stato per lei, per il suo passato, e ora che aveva ottenuto le risposte che cercava avrebbe dovuto imparare a conviverci, come avevo fatto anch'io, d'altronde.
    Mi addormentai abbastanza facilmente sulla nave per Kiri. Le mura e una probabile - anzi, certa - cazziata del Mizukage mi stavano attendendo. Era meglio riposare. Al contrario mio, lei non pensava la stessa cosa. La porta della mia cabina si aprì, ed io mi destai abbastanza facilmente dal sonno, ancora leggero. « Ehi... Non riesci a dormire? » Dissi, quasi in un sussurro, mentre mi tiravo leggermente su dal letto, quel che bastava per restare leggermente seduto con la schiena poggiata al muro. Si sedette vicino a me sul letto. « Non preoccuparti, ho il sonno leggero... » Sorrisi, guardandola in volto. A quel punto, con lo sguardo come perso nel vuoto, incominciò a sfogarsi su ciò che la stava tormentando in quei giorni. Mi raccontò della maledizione degli Akuma, del demone sopito dentro ognuno di loro, di come li avrebbe potuti condizionare, di come avrebbe potuto fargli dimenticare perfino chi essi siano in verità. Nascondendo il loro animo nell'oscurità dei loro occhi e della loro immaginazione. Percorsa da brividi, si distese accanto a me sul letto. Assecondai il suo corpo, facendo passare il mio braccio sotto il suo viso e incominciando ad accarezzargli i capelli, cercando di calmarla, di confortarla. L'odio la stava portando a fare ciò che non gli apparteneva. Era arrivata a temere se stessa, non riuscendo a controllare e convivere con il proprio odio. Almeno finché non arrivai io. Finalmente m guardò, e dio guardavo lei. Un leggero rossore apparve sulle sue guance, mentre continuava a parlarmi, a spiegare. Si strinse al mio braccio, poggiando la testa sulla mia spalla. Con la mano continuavo delicatamente ad accarezzare i suoi capelli, finché chiuse gli occhi. « Meika... » Cominciai, dolcemente. « Non c'era bisogno, non c'era bisogno di niente di tutto ciò che hai detto. Io so chi sei. » Baciai la sua fronte. « Non sei il tuo demone, non sei un mostro. Te ne sei data la prova da sola, risparmiando la vita di Chi-Hi. E se hai veramente bisogno di qualcuno... » La guardai, con un dolce sorriso rassicuratorio. « Io sarò qui, accanto a te. Quando vorrai, finché vorrai. Ti ricorderò la persona splendida che sei ogni volta che vorrai, ogni volta che ne avrai bisogno. » Fermai ulteriori parole, inutile, con il mio indice, poggiandolo sulle sue piccole labbra. Non c'era più bisogno di parlare. Le parole erano inutili, i cuori avrebbero comunicato al loro posto. « Cerca di riposare ora, ci sono io qui ora. » Mi sdraiai accanto a lei. « Veglio io su di te adesso. Non dovrai più avere paura. » E con il dolce cullare delle onde, i sogni di Meika non sarebbero più stati, finalmente, incubi.

    Finito! ç_ç
    Grazie per la bella giocata! ç_ç
    Voi che leggete non temete, le avventure di Akira&Meika torneranno presto sui vostri desktop!
     
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21 replies since 3/7/2015, 18:22   658 views
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