Le Quattro Fonti del Bosco

[Addestramento TS I - Akira/Meika]

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Quattro Fonti del Bosco

    Kiri vs Fonte Insanguinata: Atto Finale


    Ero lì, pronto a ricevere le sue lacrime.
    Meika pianse lacrime di dolore e frustrazione, quasi in uno stato comatoso, come quando stai facendo un brutto sogno e non riesci a svegliarti. Strinsi ancor più il la sua mano nella mia. Questo finché non sentì le parole di Suigo. A quel punto, la tristezza accumulata si trasformò in odio. Puro, semplice, profondo ed oscuro. Con le lacrime ancora agli occhi si alzò di scatto, correndo verso l'uscita. Non fece molta strada. Riuscii a bloccarla appena fuori la Fonte, laddove la vegetazione incominciava a crescere nuovamente selvaggia. La strinsi a me.
    La bloccai, senza proferir parole. Ma non era per fargli del male, tutt'altro. Era per fargli sentire di nuovo amore in mezzo a quel grande ed oscuro oceano di odio. Era un vero e proprio abbraccio, quella era la mia spada per combattere l'odio. La mano destra spinse ancor più forte il suo viso verso la mia spalla, mentre continuavo ad accarezzargli dolcemente i capelli dall'alto verso il basso.
    Feci finta di non ascoltare le sue parole. Niente mi avrebbe convinto a lasciarla andare. « Non ti lascio. » Continuavo a sfiorargli i capelli. « Non ti lascio. » La maglietta era zuppa delle sue lacrime. « Shh... Non ti lascio... » Smise di lottare, lentamente, quasi dolcemente, mentre riprendeva fiato. Allentai leggermente la presa da lei, guardandola negli occhi. « Ehi... Va meglio? » Il tono della mia voce era estremamente gentile e caldo.
    Scossi leggermente il capo, sorridendo. « Non c'è bisogno di ringraziare. Non hai bisogno di dire niente. » Accarezzai ancora una volta i capelli ed il volto dell'Akuma. « Ho deciso io di accompagnarti qui, ti ricordi? Sapevo a cosa andavo incontro... » Una leggera risata. « Ok, non proprio esattamente, ma rende l'idea. » Continuai a ridere guardandola negli occhi, mentre Suigo si avvicinava a noi.
    Annuii dolcemente alle parole di Meika. « Questa Fonte Insanguinata mi ha proprio stufato. Hai ragione: finiamola qui. » Esclamai, dolce ma convinto. « Facciamo tornare la pace in questo Bosco. » Pace ci sarebbe stata, e non solo per i kappa. Anche le anime ne avevano bisogno.

    Arrivammo in breve tempo sulle mura, da cui la situazione apparve più chiara. Un unico, grande kappa, con il corpo temprato da molte battaglie, si ergeva dinanzi ad esse, e da lì reclamava ad alta voce la sua preda: Meika. Chi-Hi lo sfregiato, con gli onori di casa fatti da Mai Terumi. Dalle parole di Suigo, sembrava che avessimo di fronte uno dei più temibili guerrieri della Fonte Insanguinata. Esperto e crudele, oltre a non temere più il fuoco. « Meika-chan, sembra forte... Stai attenta. » Incrociai le braccia. Ognuno aveva le sue battaglie. « Interverrò solo se opportuno e se ne va della tua incolumità, d'accordo? » Ma non ebbi modo di sapere la risposta, visto che Meika si lanciò giù dalle mura. La guardai quasi divertito. « Quindi siamo sicuri che è tutta suo padre? A me sembra molto simile a questa Mai, anche se non l'ho mai conosciuta. Odia lasciare le cose a metà. » Ma qualcosa attirò la mia attenzione, prima ancora che Meika potesse avventarsi sul suo avversario.

    Non erano soli.

    z6ooNnk

    Da dietro il kappa sfregiato, un altro kappa ero apparso da dietro la vegetazione. E già avevo avuto l'onore di conoscerlo. « Ma quello è il bastardo che ci ha attaccato il primo giorno! » Ringhiai. « Cosa ha intenzione di fare?! » Ma la risposta era semplice: era una trappola. Meika si era gettata non in uno scontro uno contro uno, ma in una regolazione di conti in piena regola nello stile della Fonte Insanguinata. Quello è Chi-Hatsu! Oh, oh, oh! Terribile sì, crudele quasi quanto il padre! Esclamò allarmato Suigo. Non me ne preoccupai molto. « Come si dice... la mela non cade mai troppo lontana dall'albero, giusto? Una bella riunione di famiglia... Beh, non lasciamo altri orfani al mondo... » Detto ciò, seguii Meika giù dalle mura, atterrando sul muschio con entrambe le gambe.
    Nel frattempo la zona alla mia sinistra si stava già riempiendo di una fitta nebbia, tutto per la tecnica di Meika, cosa che parve disorientare il kappa più giovane, che stava andando a dare manforte al padre. Chi-Hatsu si fermò al limitare della nebbia, esitante. Dovevo fermarlo, altrimenti Meika non avrebbe avuto nessuna chance.

    Ci separavano più o meno 20 metri, ma il kappa sembrava non esserci ancora accorto di me. Incominciai quindi a correre [Slot Azione I] verso l'assalitore meschino. Proprio mentre percorrevo gli ultimi metri, impugnai e lanciai [Slot Azione II] verso il kappa i miei ultimi due kunai, mirando al busto alto della creatura. « Ehi, bestiaccia! Ti ricordi di me, vero?! Adesso ti restituirò tutto ciò che mi hai anticipato qualche giorno fa! » Avrei quindi concluso il movimento a circa quattro o cinque metri da lui, e lì avrei composto i sigilli necessari per creare due perfetti cloni di me stesso. [Slot Tecnica Avanzato]
    Tecnica della Moltiplicazione Acquatica - Mizu Bushin no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Topo, Gallo, Lepre
    L'utilizzatore può creare cloni di sé sfruttando almeno 3 unità d'acqua ogni copia. Le copie possono essere create ad una distanza di 1,5 metri dall'utilizzatore o da un clone e possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 30 metri, superata questa distanza si dissolvono riversando acqua nell'arena. Si possono muovere contemporaneamente o 1 clone o l'utilizzatore. Le loro statistiche sono pari energia l'utilizzatore. Hanno 100 crediti equipaggiamento dell'utilizzatore; non è possibile duplicare Bombe e Tonici. La vitalità è pari a ½ leggera ogni grado ninja. Il chakra posseduto è diviso equamente tra tutte le copie create e l'utilizzatore; una volta disattivata la tecnica o distrutti tutti i cloni, il chakra residuo tornerà all'utilizzatore.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso ogni copia )
    [Cloni Massimi: 1 ogni grado ninja]

    [Da Studente in su]



    Tecnica Svincolata [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata senza i componenti elementali richiesti; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Se richiede oltre 10 slot dimensionali di un elemento, può essere utilizzata 1 volta al giorno. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da Genin in su]



    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da Genin in su]


    Movimenti Senzienti
    Arte: L'utilizzatore può creare cloni d'acqua migliori. L'utilizzatore può creare fino a 3 cloni in grado di muoversi contemporaneamente con lui.
    (Consumo: Basso)
    [Da Genin in su]



    Informazioni Condivise
    Arte: L'utilizzatore può creare cloni d'acqua migliori: se distrutti, le informazioni possedute dai cloni ritorneranno all'utilizzatore.
    (Consumo: Basso)
    [Da Genin in su]




    I due cloni si sarebbero formati rispettivamente uno a destra ed uno a sinistra, ed avremmo impugnati tutti insieme la lama riposta alle nostre spalle. [Azione Gratuita Istantanea] A quel punto, il clone di sinistra avrebbe incominciato a correre velocemente verso l'anfibio e, a circa un metro e mezzo da lui, avrebbe tentato un rapido colpo, tenendo il fuuma kunai in posizione orizzontale, parallela al suolo, con un piccolo saltello per concludere lo spostamento e, allo stesos tempo, posizionarsi all'incirca un metro dietro a sinistra del kappa. Il colpo avrebbe mirato al ventre o al petto della malefica creatura, e magari avrebbe provato a colpire anche il braccio destro. [Slot Azione III] Contemporaneamente all'attacco, io avrei utilizzato il passo liquido per immergermi nel terreno e spostarmi di tre metri verso la mia sinistra. [Slot Tecnica] La formazione adesso vedeva il primo clone dietro a Chi-Hatsu, all'incirca ad un metro da lui, il secondo clone praticamente frontale a questo, ad una distanza di circa cinque metri, ed io sulla sinistra della creatura, a quattro metri di distanza.

    La nebbia, intanto, si avvicinava sempre più.

    [...]

    Chi-Hi si battè il petto per un'ultima volta, ormai pronto per la battaglia. « Finirà con te in una pozza di sangue, proprio come tua madre! » Ghignò il kappa sfregiato, mentre già sentiva l'umidità aumentare intorno a lui. « Tsk. Trucchetti umani. » Continuò, questa volta meno arrogante, mentre la nebbia andava ad oscurare completamente la sua vista. Ma i suoi sensi, migliorati da decine di scontri e combattimenti, non erano così facili da raggirare. Quasi aspettandosi il colpo frontale, il kappa scartò il più kunai lanciato con un piccolo sbalzo verso sinistra. [Slot Difesa I] L'offensiva di Meika era, però, accurata meglio di quanto credesse, ed i suoi occhi dotati di poteri più grandi di quel che immaginasse. Il secondo kunai, infatti, colpì il kappa, cogliendolo di sorpresa, non aspettandosi una reazione così rapida alla sua difesa. Il kunai penetrò la carne, ma la ferita era poco più che superficiale per un guerriero come quello. Ciò che il guerriero non sapeva, ma che avrebbe capito solo dopo, è che il kunai era intriso del veleno di Meika. Non che gli servisse a molto adesso, visto che Meika stava per gettargli addosso una colata di lava. Il magma si alzò dalla sinistra del kappa, che riuscì a realizzare cose gli stesse per cascare addosso solamente quando il getto fu a poco più di un metro da lui. Si piegò sulle gambe e mise le braccia a formare una "X", rivolte verso il getto, che si andò a scontrare contro quest'ultime. L'illusione era quanto più reale possibile per l'avversario di Meika, ma la differenza fisica tra i due risultò essere determinante. Al termine dello zampillo di fuoco, Chi-Hi se la cavò con una ferita superficiale. « AHAHAH! Stolta umana! Io sono Chi-Hi! Non temo più il fuoco! » Non poteva certo sapere che quello non era vero fuoco, ma tutto ciò risultò essere solo un ulteriore modo per ribadire la sua forza a quegli stolti che si paravano dinanzi a lui. La ragazza pensava di essersi nascosta a lui, povera illusa. Chi-Hi lo sfregiato aveva più di un asso nella manica, e si poteva rimediare alle carenze strategiche attraverso la potenza. Compose velocemente diversi sigilli, quindi da entrambe le sue mani si formarono due imponenti fruste d'acqua e, nella sua bocca, uscì un'imponente folata d'aria. [Tecnica]Fruste d'Acqua Insanguinata
    Posizioni Magiche: Bue, Cane, Drago, Coniglio, Drago, Cane (6)
    Villaggio: Kappa della Fonte Insanguinata
    L'utilizzatore può creare due lunghe fruste d'acqua tra le sue mani, entrambe dalla lunghezza massima pari a 9 metri. La potenza di ogni frusta è pari a 40 e causano danno di tipo taglio. Ogni frustata richiede uno slot azione/tecnica; la Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. Al termine del round la tecnica si disattiverà.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Consumo: MedioAlto ogni frusta)
    [Da chunin in su]

    Circolo d'Aria Compressa
    Posizioni Magiche: Nessuna (6)
    Villaggio: Kappa della Fonte Insanguinata
    L'utilizzatore può emettere un potente vortice d'aria dai suoi polmoni. Il vortice è considerato avere potenza pari a 40 contro attacchi esterni. Fino alla fine del round l'utilizzatore guadagna 2 tacche in Velocità per il solo movimento.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Consumo: MedioAlto)
    [Da chunin in su]

    Tecnica Rapida [ 2 ]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità "Talento" in combinazione.
    [Da chunin in su]
    Il turbine spazzò via la nebbia che Meika aveva creato, rivelando l'umana agli occhi del kappa, che partì all'attacco. Benché la sua tecnica lo avvantaggiasse nei movimenti, appena mosso il primo passo, il kappa capì che qualcosa non andava, e che dalla sua ferita all'addome fosse penetrato nel suo corpo del veleno. Roba da poco per un mostro come lui, sebbene questo lo fece arrabiare ancor di più. [Slot Azione I] Chi-Hi arrivò a malapena a 6 metri da Meika e, da quella distanza, avrebbe attaccato con le sue fruste d'acqua. Il primo colpo sarebbe arrivato da destra e sarebbe stato perpendicolare al terreno, altezza quella del petto di Meika. [Slot Azione II] Il secondo colpo, invece, sarebbe sopraggiunto dal fronte. Aspettando un'eventuale schivata della ragazza, avrebbe raddrizzato il tiro della seconda frusta d'acqua, che avrebbe percorso in modo rettilineo la distanza che li separava, mirando a colpire in pieno l'Akuma. [Slot Azione III]


    Chi-Hi è bello tosto :guru:

    Tabella Riassuntiva

    Riserva Chakra: 34,5/40 Bassi
    Vitalità: 14/14
    Energia Vitale: 30/30
     
    .
  2. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Le Quattro Fonti del Bosco

    The same blood drops on the same ground



    Come potevo pensare di riuscire a fregarlo solo con un po' di Nebbia? La mia strategia aveva certamente il suo senso, e fui certo felice quando riuscii a ferirlo con un kunai avvelenato - certo che ben presto ne avrebbe sentito gli effetti e certamente non si aspettava una colata di lava direttamente sulla faccia. Lui si protesse, ma ne fu ferito. Tuttavia non ne fu spaventato, proprio come Suigo mi aveva annunciato.
    Così trassi fuori dal fodero il Sai, quasi digrignando i denti per la rabbia verso quell'individuo. Chi-Hi, uno dei Kappa che aveva ucciso mia madre, osava venire lì e dichiarare il suo ormai passato timore per il fuoco?
    La vendetta la stavamo cercando in due, ma non potevo lasciare tutto alla semplice rabbia, altrimenti ne sarei rimasta uccisa. L'istinto mi diceva di gettarmi su di lui, urlando, pugnalandolo fino a bagnare di sangue quel muschio. I miei occhi però videro qualcosa, a poca distanza.
    Akira era sceso in campo, lottando con lo stesso capo che ci aveva attaccati iniziando quella nuova faida tra la Fonte Pura e la Fonte Insanguinata. Chi-Hi distrusse la nebbia. Io, alle sue parole, risposi.
    Oggi ti farò temere ancora il fuoco, Chi-Hi. Non sapevo ancora, che in quell'intento probabilmente avrei fallito. Chi-Hi aveva creato nel frattempo due fruste acquatiche e si diresse di gran carriera verso di me, minaccioso, ma barcollante: il veleno aveva iniziato a fare effetto. Sapevo che questo avrebbe rallentato. Mi rimaneva ancora un ultimo kunai avvelenato e se fossi riuscito a colpirlo l'avrei potuto portare al mio livello e dunque schiacciarlo.
    Il primo colpo di frusta era rapido e riuscii a difendermi con una certa difficoltà: il colpo era parallelo al terreno e potevo saltare oppure rimanere a terra. Certo era che saltare mi avrebbe messo nella spiacevole situazione di dover schivare il certo secondo attacco per aria, così istintivamente decisi di abbassarmi il più rapidamente possibile, sentendo la pericolosa frusta sibilare sui miei capelli [Difesa], senza staccare gli occhi un solo istante da lui. Ed ecco che giunse: una seconda, rapida e pericolosissima frustata. Cosa potevo fare?
    Dovevo fare in modo che il Kunai lo colpisse, dovevo riuscire nella mia continua opera di debilitazione. Così feci la cosa forse più stupida che avessi mai potuto pensare fino a quel momento.
    Lasciai che mi colpisse.
    Mentre afferravo il kunai ed iniziavo il movimento per scagliarlo il Kappa abbatté la frusta sul mio braccio e nell'istante stesso in cui lui mi colpì esaltato dalla apparente vittoria scagliai il kunai con tutta la forza che avevo per colpirlo nuovamente sull'addome, poco più in alto rispetto al colpo precedente [Difesa][S&M][Azione]. Il dolore esplose: i miei vestiti furono lacerati ed una lunga e profonda ferita sanguinante iniziò fu aperta sul mio braccio. Il sangue iniziò a gocciolare, bagnando il suolo.

    Lo stesso suolo dove era stata uccisa mia madre. Perché... dissi con un sussurro, mentre i miei occhi neri e rossi fremevano. ... Lei voleva solo tornare a casa... Dissi con rabbia. LEI DOVEVA TORNARE A CASA! Urlai, mentre i miei occhi esplodevano ancora una volta di potere.




    Prima di ogni altra cosa, iniziai a comporre sigilli. Molti, ma lo feci così velocemente che non diedi tempo al Kappa di pensare di interrompermi. [Tecnica]
    Era Glaciale
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Coniglio, Cane, Cavallo, Drago, Ariete, Coniglio, Cane, Cavallo (8)
    L'illusione si attiva se osservati i sigilli dalla vittima durante il caricamento della tecnica. La vittima vedrà l'arena ricoprirsi di uno strato di ghiaccio, entro 21 metri dall'utilizzatore; la vittima presterà particolare attenzione per non cadere. Tutti i movimenti avranno malus di 2 tacche in Velocità e Riflessi e causa Intralcio Medio. L'efficacia è pari a 40.
    Tipo: Genjutsu - Bakkin
    (Livello: 5 / Consumo: Medio - Mantenimento: ½ Basso)
    [Da genin in su]



    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.



    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.

    . Da me non originò fuoco, come lui credeva. Ma ghiaccio. Uno strato di ghiaccio che avrebbe tutto a partire da me in un raggio di ventuno metri. Un ghiaccio però che esisteva solo nel cervello di Chi-Hi: nulla era cambiato nell'arena, ma comunque per lui sarebbe stato come camminare su un ghiaccio sottile.
    Mi spiace, questo non è fuoco, ma fa lo stesso Chi-Hi. Dissi. Il dolore del braccio ferito pulsava tremendamente. Ma non avevo ancora finito lì, non potevo ancora finirla lì. Chi-Hi era a sei metri da me, nel raggio d'azione delle mie illusioni. Non ho preso molto da mia madre. Aggiunsi. Questo qui, è un regalo di suo marito.
    Non avevo ancora finito di parlare che un pugno di ghiaccio nacque a tre metri da Chi-Hi. Una specie di mano diabolica alta quanto lui e larga quanto lui, che si sarebbe allungata dal ghiaccio per tre metri e mezzo così da cercare di colpirlo [Azione].
    Indipendentemente dalla riuscita di quell'attacco la mano si sarebbe frantumata lasciando al suo posto un pezzo di ghiaccio appuntito lungo un metro, che sarebbero partiti al'inseguimento di Chi-Hi ovunque esso fosse scappato, al fine di colpirlo e fargli credere che fosse stato trafitto [Azione].
    Ma non avevo certo finito lì. Giacché osservando il movimento di Chi-Hi avrei fatto partire dal ghiaccio un altro sperone accuminato da tre metri alle sue spalle - o dinanzi se per caso si fosse spinto troppo in la per i miei occhi - che come un proiettile avrebbe cercato l'addome ferito del Kappa oppure la sua testa se avesse dato le spalle o il fianco [Azione]. Il tutto mentre contemporaneamente altri due spuntoni, questa volta più piccoli, partivano per colpirlo insieme al primo - sempre a tre metri di distanza dal Kappa - al fine di chiuderlo in una triangolazione perfetta di attacchi appena asincroni. Il primo avrebbe forse guidato la schivata del Kappa dritto verso i secondi che l'avrebbero chiuso in una morsa comparendo dinanzi e dietro di lui per colpirlo sia alle spalle che sull'addome. [Tecnica].

    Glie l'avrei fatta pagare cara. Molto cara.




    Chi-Hatsu non si aspettava che qualcuno andasse ad aiutare l'umana. Gli uomini sapevano essere meschini! Introdursi così in una vendetta era un insulto gravissimo. Il Kappa ricordava bene come avesse pestato per bene il ragazzo la sera prima e si preparò ad una seconda scorpacciata di pura violenza.
    Come si sbagliava. Prima che Chi-Hatsu potesse aiutare suo padre contro la ragazzina, Akira si mise in mezzo scagliandogli dei Kunai che giunsero ad una rapidità incredibile verso di lui. Chi-Hatsu ne fu sorpreso e ciò che poté fare voltarsi e far colpire il carapace che gli donava una minima ma non totale protezione. Akira era diventato più forte dalla sera precedentemente e di questo Chi-Hatsu ne fu ben più che consapevole [Difesa][Ferita Media alla schiena].
    Akira subito dopo creò due cloni ed il primo di questi corse rapidissimo verso di lui brandendo un'arma. Un'attacco frontale che non era difficile da prevedere, così il Kappa poté fare una capriola rapida di lato mentre l'attacco del clone di Akira si perdeva nel vuoto [Difesa].
    Il Kappa si rialzò, rabbioso, vedendosi subito dopo circondato da ben tre nemici! Ma che usi! La vendetta è un fatto di famiglia, tu non centri nulla, umano! gracchiò furioso il Kappa. Dunque molto rapidamente uno strato d'acqua si formò attorno alla sua mano destra e questo presto prese la forma di una corta spada lunga mezzo metro [Tecnica]Mizuken
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    Villaggio: Kappa della Fonte Insanguinata
    L'utilizzatore può creare dalla sua mano una spada acquatica larga quanto la sua mano e lunga mezzo metro. La spada ha potenza 20 e causa Sanguinamento (DnT Medio). La spada può essere scagliata tramite slot azione/tecnica: la gittata è pari a 18 metri, la velocità pari alla forza del lancio. Il mantenimento richiede slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Consumo: Mediobasso a colpo)
    [Da chunin in su]
    . Per prima cosa si avventò sulla prima copia, quella alla sua sinistra che aveva cercato di colpirlo, tentando di distruggerla con un unico rapido fendente dall'alto verso il basso [Azione], dunque, indipendentemente dalla riuscita dell'attacco avrebbe agitato la mano sinistra verso l'altra copia emettendo quelli che sembravano veri e propri proiettili acquatici, uno che mirava alla testa del ragazzo, l'altro invece all'addome. [Azione]
    Infine cercò di colpire il vero Akira con la spada, scagliandola verso di lui con il chiaro intendo di trapassargli il cuore con la stessa [Azione].

    Chi-Hatsu era sempre lo stesso: attaccava con una furia infinita, rapidamente, senza fermarsi mai. Ma quella volta, probabilmente, c'era uno Shinobi diverso - e migliore - a fronteggiarlo.




    Edited by -Max - 6/9/2015, 16:14
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Quattro Fonti del Bosco

    Con la Lama nel Cuore


    Stupidi. Stupidi e iracondi.
    I due aggettivi più caratteristici di quei kappa.
    Lo sapete, non sono un tipo riflessivo, non penso troppo a quel che devo fare, preferisco agire, ma a tutto c'è un limite. Non accorgersi di un uomo che si sta per avventare contro di te perché in preda ad una follia omicida, mi sembra veramente troppo.
    I miei kunai presero alla sprovvista Chi-Hatsu, che riuscì solo a frapporre il carapace tra la loro lama e la sua cruda carne, ottenendo, infine, una bella ferita sulla schiena. A quel punto, però, la mia presenza era stata rivelata.
    Poco male, non ero solito attaccare senza preavviso, e il lancio di quelle armi aveva avuto come unico fine il non permettere al kappa di colpire Meika dal lato, visto che il grosso Chi-Hi era un avversario fin troppo temibile anche da solo.
    A quel punto il mio clone tentò il fendente ma, come avevo già messo in conto, il colpo non andò a segno. Quella mossa aveva avuto come unico fine quello di circondare il kappa. Cosa di cui non fu particolarmente felice. « Vendetta è un'affare di famiglia, dici? » Puntai la lama verso il suo petto. « Allora vedimi come suo fratello maggiore. Quale subdola creatura attaccherebbe una ragazza di sorpresa? » Esclamai, seppur conscio che quei mostri non vedevano differenza tra uomo e donna, adulto e bambino, preda e non preda.
    A quel punto, però, il kappa era già pronto alla sua mossa. Una sinistra lama d'acqua si formò dal suo braccio destro, curva e pericolosamente affilata. Il suo primo obiettivo era il clone alle sue spalle, troppo debole per sopportare quel colpo e troppo vicino per cercare di schivarlo. Non tentò neanche una difesa quando la lama d'acqua lo colpì dal basso verso l'alto. L'acqua colpì l'acqua, e il clone si andò a depositare a terra, bagnando ulteriormente il terreno. La sua rabbiosa offensiva continuò immediatamente con il braccio sinistro, da cui formò due proiettili acquatici contro il mio ultimo clone.
    Questa volta una difesa era possibile, vista la velocità dei proiettili e i sei metri che lo separavano dalla creatura. I due costrutti d'acqua procedevano diritti e orizzontalmente, così non fu troppo difficile schivarli con un rapido spostamento laterale verso la sinistra. [Slot Difesa I]
    La copia era salva, ma adesso il bersaglio mancante ero io. La pericolosa lama venne scagliata contro di me con una gran forza. Sogghignai. Voleva trapassare l'acqua con l'acqua. Simpatico, senza dubbio. Ma mi ero stufato di dovergli vedere utilizzare lo stesso elemento di cui ero composto con tanta crudeltà e ferocia.
    Non mi mossi di un centimetro. Alzai unicamente il braccio sinistro, formando con la mano di questo una pistola, proprio come fanno i bambini. Acqua incominciò a generarsi dalle mie dita, incominciando a vorticare intorno a queste.
    La specialità di casa Hozuki, una delle tecniche preferite del mio clan: la Pistola d'Acqua. [Slot Tecnica Avanzato S&M]
    Pistola d'Acqua - Mizudeppou no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può emettere dalle dita della mano, dopo aver imitato con queste la forma di una pistola, un potente proiettile d'acqua che perfora qualsiasi difesa con valore di durezza almeno pari la capacità di penetrazione. La potenza è pari a 30, la Velocità e pari alla Forza dell'utilizzatore ed ha gittata massima pari 15 metri.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 4 / Consumo: MedioAlto )
    [Capacità di Penetrazione: 1 ogni livello di tecnica speciale]
    [Richiede Corpo Liquido I]

    [Da genin in su]



    Tecnica Immobile [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata in subisci e mena o in azione d'opportunità; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.

    z6ooNnk

    Avevo già tentato di riprodurla in allenamento, adesso avrei potuto constatare i suoi effetti su un nemico vero. Il bersaglio della mia tecnica era chiaro, il petto del kappa. « Bang. » Avrei sussurrato, ghignando, in concomitanza del rilascio del proiettile.
    Il proiettile sarebbe partito dalle mie dita esattamente quando la lama curva avrebbe colpito il mio busto, con un'ulteriore sorpresa per Chi-Hatsu. Quello sarebbe stato un colpo potenzialmente mortale per molti ninja, ma non per un HozukiAnatomia Liquida: L'utilizzatore può manipolare l'acqua del proprio organismo. I danni verranno percepiti come un qualsiasi altra persona: l'utilizzatore può convertire uno status Leggero un danno ½ Leggero alla vitalità, uno status Medio in danno Leggero, uno status Grave in Medioleggera; sono esclusi avvelenamento e Condizioni fisiche Gravi. Non può subire Rotture o amputazioni. I danni subiti dall'organismo si suddividono equamente in ogni zona dell'organismo, testa esclusa. Se Liquefatto, Reidratato, colpito oppure se utilizzato Passo Liquido, l'utilizzatore ottiene un bonus in Percezione. L'utilizzatore deve bere dell'acqua una volta ogni ora, altrimenti è Intorpidito. Ogni round di permanenza in acqua, rigenera gratuitamente i danni subiti di 1 ferita; non rigenera la Vitalità ma solo il danno subito.
    Liquefare: L'utilizzatore può Liquefare il proprio corpo per uno slot azione/tecnica, riducendo i danni subiti, non cura danni accumulati precedentemente. Può ridurre i danni subiti da un'offensiva di ½ Leggera ogni consumo ¼ Basso impiegato. L'utilizzatore può Liquefarsi ulteriormente, aumentando il limite massimo di riduzione dei danni di 1,5 volte; la zona colpita sarà deformata ed avrà un malus di 1 tacca in Forza ogni ½ Leggera sopra il limite, l'utilizzatore dovrà Reidratare la zona colpita per eliminare il malus. L'utilizzatore può anche liquefarsi del tutto, divenendo del tutto liquido: non subirà danni e non potrà attaccare, è considerata difesa totale: il round terminerà una volta Reidratato, richiede un consumo MedioBasso ed uno slot difesa/tecnica.
    Reidratare: L’utilizzatore può Reidratare. Se reidrata una zona normale, per ogni consumo ¼ Basso essa ottiene un bonus di 2 tacche in Forza se usata in attacco, in Resistenza se usata in difesa. Se Reidratate le zone deformate esse torneranno normali, richiede slot azione/tecnica ed un consumo ¼ Basso ogni tacca di malus. Se Reidratato l’intero corpo dopo una liquefazione totale, l’utilizzatore tornerà solido, richiede uno slot azione/tecnica senza consumo di chakra. Le zone deformate o il corpo liquefatto saranno reidratati gratuitamente al termine del round successivo la liquefazione.

    . Il chakra sarebbe venuto in aiuto, riducendo il mio petto in uno stato liquido talmente simile all'acqua stessa che la spada ci passò attraverso, provocandomi un vero e proprio buco lì dove batte il cuore. Ma se Chi-Hatsu avrebbe guardato meglio, non avrebbe visto nient'altro che acqua. [Slot Difesa S&M] Il costrutto mi superò, facendomi male, ovviamente, ma nulla che potesse compromettere il mio combattimento. [Ferita Leggera all'organismo]
    Quasi sicuramente avrebbe avuto più problemi lui derivanti dalla sua offensiva di quanto ne potessi avere avuti io.
    Non avevo alcuna intenzione di lasciar respirare quel kappa. Il suo odio non mi avrebbe contagiato. La sua ira si sarebbe fermata proprio in quel momento.
    Ancora arma impugno, io e il mio clone incominciammo a muoverci contemporaneamente. Il clone, distante cinque o sei metri, li avrebbe percorsi velocemente [Movimento Gratuito] al fine di eliminare la distanza tra lui ed il kappa, mentre io mi sarei immerso nel terreno ancora una volta, per eliminare tre dei quattro metri che mi separavano da Chi-Hatsu. [Slot Tecnica]
    Gli attacchi sarebbero stati contemporanei. Io sarei riemerso a meno di un metro dal mio nemico, leggermente orientato verso la sua schiena, ed il mio fendente, che sarebbe partito dalla sinistra del kappa e avrebbe continuato verso la destra, avrebbe avuto come obiettivo quello di recidere i tendini d'Achille della gamba sinistra del kappa o, in alternativa, di ferire comunque gli arti inferiori dell'anfibio. Il colpo sarebbe stato veloce e preciso, mentre ancora il mio corpo stava finendo di emergere dal terreno bagnato. [Slot Azione I] Allo stesso tempo, il mio clone d'acqua, che intanto aveva macinato i pochi metri di distanza, orientandosi, al contrario di me, leggermente verso la sinistra del fronte nemico, avrebbe tentato un fendente dalla propria sinistra verso la destra, concomitante al mio, con entrambe le braccia, diretto verso il suo ventre o il suo busto. [Slot Azione II] I colpi erano stati studiati, oltre che per evidenti vantaggi tattici derivanti dalla difficoltà di difendersi da due colpi contemporanei, dal rendere difficile la difesa del kappa, non potendo scartare ne a destra ne a sinistra e con evidenti problemi - di lama - ad eludere i colpi andando avanti o indietro.
    Indipendentemente dall'esito dei colpi, se Chi-Hatsu fosse rimasto - come speravo ed immaginavo - nel mio raggio d'azione, avrei eseguito un ultimo attacco, mirando questa volta alla ferita già sanguinante, ben visibile sul carapace. Sapevo bene che poteva essere una zona più resistente, ma confidavo nel fatto che vedere la loro armatura naturale distrutta potesse essere un avvertimento per gli altri folli kappa della Fonte Insanguinata. L'ultimo fendente, portato con entrambe le braccia e utilizzando come perno le gambe, che avrebbero eseguito una leggera rotazione verso il nemico, avrebbe cercato di spaccare il duro carapace già aperto dai miei kunai. In alternativa, qualsiasi altra parte della schiena o del busto sarebbe andato comunque bene. [Slot Azione III]
    Con quell'ultimo attacco speravo vivamente di aver ripagato, con il sangue, Chi-Hatsu dei giorni precedenti.

    [...]

    La prima frusta fischiò nell'aria, tagliandola e provocando un netto spostamento d'aria sopra Meika. Chi-Hi era furioso ed eccitato allo stesso tempo, non riusciva ancora a credere di poter vedere morire la figlia di colei che lo aveva così brutalmente sfregiato. Quando vide Meika alzarsi, la seconda frusta partì velocemente verso la ragazza, che decise, sorprendendolo, di subire il temibile colpo. C'era ovviamente di più sotto, un'ulteriore arma scagliata verso di lui, ma la furia e il movimento necessario per imprimere forza alle fruste non gli permise di fare altro che subire il colpo, seppur riducendo il danno. [Ferita 1/2 Leggera al busto] Una leggera smorfia di dolore sul volto del folle kappa, derivante più dalla paura di ulteriore veleno sulla lama del kunai che del danno subito vero e proprio.
    Le parole di Meika gli provocarono una grossa risata. Ahahah! Sarebbe dovuta RIMANERSENE a casa! Nessun umano esce dal bosco dopo aver visto il vero volto della Fonte Insanguinata! NESSUNO! Ma le chiacchiere stavano a zero, c'era una figlia da uccidere. La ragazza, seppur ferita al braccio, compose dei sigilli magici a gran velocità. Chi-Hi si preparò a vedere ancora fuoco e fiamme generarsi dal nulla, ma non fu così: ghiaccio si formò sotto ai suoi piedi. DANNATI TRUCCHI MAGICI! Ciò non era stato per niente messo in conto dal kappa, che aveva affrontato solo fiamme fino ad adesso. Fremendo dalla rabbia, dovette prima occuparsi dei colpi portati dall'Akuma. Dalla gelida terra davanti a lui, un'enorme mano oscuro prese vita cercando di colpirlo. Il kappa balzò all'indietro, evitando di rimanere schiacciato sotto le diaboliche creazioni della ragazza. [Slot Difesa I] La mano si frantumò dopo essere impattata sul terreno, e da essa una vera e propria lancia ghiacciata comparve per tentare di infilzare lo Sfregiato. Preso di sorpresa, cerco di dare le spalle al ghiaccio appuntito, ma da dietro di lui un ulteriore sperone di ghiaccio si levò dal terreno, andandolo ad intrappolare. L'unica cosa che Chi-Hi riuscì a fare fu quella di raggomitolarsi, chiudendosi quasi a guscio, subendo i gelidi colpi. [Ferita Leggera e 1/2 a busto e schiena]
    Le lance lo colpirono, facendogli credere di essere stato perforato, e creandogli pericolosi danni illusori per la mente del kappa. Questo reagì immediatamente, ancor più assetato di sangue. Con un movimento rotatorio uscì fuori dalla morsa delle due illusione, incominciando a correre verso la ragazza.
    O almeno ci provò. [Movimento Gratuito] Il ghiaccio gli rendeva impossibile muoversi, e la sua paura diventò realtà dopo aver compiuto il primo passo: altro veleno era stato iniettato nel suo corpo. Scivolava e le sue gambe tremavano. Se solo fosse riuscito ad arrivare corpo a corpo con la mocciosa non ci sarebbe stata speranza. Purtroppo i suoi trucchetti lo avevano imbrogliato. Puttana come tua madre, MALEDETTA UMANA! CHI-HI TI UCCIDERA'! Capendo di non poter muoversi, a circa quattro metri dall'Akuma, rivolse le sue braccia verso di lei, e da quelle braccia ustionate sarebbero stati scagliati dei proiettili acquatici, diretti verso il busto di lei. [Slot Azione I e II] Avrebbe atteso un istante, solo per verificare eventuali spostamenti, quindi avrebbe continuato, con un unico proiettile, questa volta ben più grande degli altri, con un diametro di circa mezzo metro. [Slot Azione III]
    Ancora una volta, poco più di un secondo di attesa, il tempo che gli serviva per poter comporre dei sigilli. [Slot Tecnica Avanzato]
    Kappa Famelico
    Villaggio: Kappa della Fonte Insanguinata
    Posizioni Magiche: Drago, Pecora, Bue, Scimmia, Cane, Pecora (6)
    L'utilizzatore può evocare alle proprie spalle un kappa d'acqua; richiede almeno 9 unità d'acqua entro 15 metri
    l'utilizzatore. Il kappa è lungo 2 metri ed ha un raggio di 3 metri; può percorrere 30 metri prima di svanire. La potenza del costrutto è pari a 60. Il costrutto si può muovere liberamente, ma con manovre piuttosto ampie; dura 2 round. La velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore.

    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]

    Il costrutto, simile a tutto e per tutto ad un grande kappa a quattro zampe, con denti affilati ben in vista, si originò da due metri dietro Chi-Hi e si scaraventò verso Meika, ovunque essa si fosse trovata.
    Lo Sfregiato non era un combattente a lunga distanza, quello era infatti il suo ninjutsu più potente. CHI-HATSU! CHI-HATSU! VIENI AD AIUTARE TUO PADRE!
    Chi-Hi, preso dalla furia della battaglia, non aveva ancora notato che a circa 30 metri da lui ci fosse suo figlio già impegnato in un feroce combattimento.



    Tabella Riassuntiva

    Riserva Chakra: 24,5/40 Bassi
    Vitalità: 12/14
    Energia Vitale: 29/30
     
    .
  4. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Le Quattro Fonti del Bosco

    Bitter Revenge



    C'era una grande differenza tra l'annunciare qualcosa ed effettivamente riuscire a farla. E tra due pretendenti allo stesso obiettivo solo colui che aveva le motivazioni migliori poteva farcela a conseguire lo scopo prefissato. Il Kappa voleva vendicare vecchie ferite, forse perché non aveva mai avuto la possibilità di sferrare il colpo di grazie su Mai, ma aveva partecipato a quel vile omicidio ed il tempo passato aveva curato quelle ferite, restituendogli se non l'aspetto che aveva prima almeno una vita ad esso paragonabile.
    Non si poteva di certo dire lo stesso per me. La morte di mia madre mi aveva segnata, e lo scoprire che quel Kappa era uno dei suoi assassini mi aveva dato tante e tali motivazioni da impegnarmi oltre ogni mia possibile immaginazione. Il mio cervello era in fermento, le strategie si susseguivano nella mia mente accalcandosi smaniose per essere poste in atto al solo scopo di sconfiggere Chi-Hi e la sa interminabile malvagità. Il Kappa, colpito nella mente dalle mie illusioni, corse verso di me rapido quasi saltando per la rabbia ed a una breve distanza di me iniziò a scagliare diverse sfere d'acqua che parevano essere generate dal suo corpo. Le sue parole non avrebbero di certo potuto ferirmi, e non l'avrebbero fatto nemmeno quei attacchi. Tutto ciò che avevo fatto fino a quel momento era stato estremamente utile allo scopo di indebolirlo il più possibile e trascinarlo al mio livello dove avrei potuto combattere. Quel momento era arrivato: l'effetto del Veleno non sarebbe durato a lungo.
    Era la mia occasione.
    Schivai le due sfere con un balzello laterale estremamente rapido [Difesa], sicché sentii le sfere d'acqua sibilare al mio fianco inermi. Non distolsi il mio sguardo da lui nemmeno per un istante. Lui cercò di colpirmi con una seconda sfera più grande e potente. Ma avevo già estratto il Sai che tenevo nella mano destra e con un movimento colpii la sfera facendola impattare contro la lama. La sfera esplose ed un getto d'acqua doloroso mi investì il braccio destro [Difesa][Ferita Medioleggera]. Avevo entrambe le braccia doloranti: il sinistro sanguinava, il destro era arrossato. Ma non feci una piega. Non gli avrei di certo dato la soddisfazione dell'espressione del mio dolore.
    Poi commise un errore. Iniziò a comporre sigilli, ma era così vicino a me che non potei non approfittarne. I miei occhi saettarono e con essi una sfera di fiamme larga un metro e mezzo che originò a tre metri da Chi-Hi e che tentò di abbattersi su di lui per interrompere qualsiasi tecnica stesse preparando [Azione][AdO].

    Che fai, chiami tuo figlio? Chiesi con voce così gelida e crudele da non sembrare la mia. Questa è una cosa tra di noi, Chi-Hi. I miei occhi brillavano di una luce crudele mai vista prima d'ora.
    E ad un tratto lo vidi.
    Il Demone degli Akuma.



    Si diceva che ogni Akuma avesse il proprio Demone con cui fare i conti. Una materializzazione della propria oscurità interiore che si nutriva degli orrori che potevamo generare. Era soffuso, ma riconobbi che aveva il mio aspetto. Indossava un'abito lungo e scuro, ed i suoi occhi erano rossi e brillanti. Aveva un'espressione triste in viso ma la cosa più strana era l'ala rossa che compariva dalla scapola sinistra, percorsa da quelle che sembravano vene pulsanti.

    png



    Sedeva vicino a Chi-Hi, invisibile, e vista solo da me. Guardava il Kappa e sapeva cosa voleva. Voleva che lo uccidessi, ad ogni costo. Non avresti dovuto cercare vendetta. Strinsi più forte il Sai con la dita della mano destra. Non se l'altro la brama più di te.
    Ed io la bramavo. Sapevo che c'era qualcosa di intrinsecamente sbagliato in quello, ma non potevo fermarmi: lui era venuto sotto le mura della Fonte Pura, lui aveva cercato lo scontro con me chiamandola vendetta, lui mi aveva provocata fino al punto di rottura e lui ne avrebbe pagato le amare conseguenze.
    Riflettei sulla situazione: dovevo riuscire ad infliggergli quanti più danni possibile ed avrei dovuto ingannarlo per riuscirci. Per prima cosa avevo bisogno di un vantaggio. Avevo debilitato il suo fisico, avrei anche debilitato i suoi sensi. Composi un unico sigillo e nuovamente, a partire da diciotto metri da me comparve una fitta nebbia che avrebbe velato gli occhi di Chi-Hi [Tecnica]
    Velo di Nebbia - Kirigakure no Jutsu
    Villaggio: Kiri
    Posizioni Magiche: Scimmia (1)
    L'utilizzatore può ricoprire una vasta area da una fitta nebbia. Chiunque all'interno della nebbia sarà considerato 'occultato' e potrà essere visto solo entro 1,5 metri. Tecniche con un potenza superiore a 40 dissolvono la nebbia nell'area colpita. La tecnica del velo di nebbia annulla e viene annullata dalla calura naturale o dalla tecnica Afa Terrestre nelle aree in cui sovrapposta.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso ogni 9 metri - Mantenimento: ¼ Basso ogni 9 metri)
    [Raggio Massimo: 9 metri a grado]

    [Da studente in su]
    . A quel punto, dato che Chi-Hi insisteva a rimanere così vicino a me, avrei fatto in modo di debilitarlo ancora di più prima dell'ultima offensiva. Creai una catena di duro e freddo metallo, lunga due metri, a tre metri da lui che nascosta nella nebbia si scagliò verso le gambe del Kappa con l'intento di bloccarle: difatti la catena, parallela al terreno, avrebbe curvato in base alla sua schivata e non appena l'avesse toccato le parti libere avrebbero cercato di avvolgersi attorno a lui per stringerlo in una presa che - se non poteva trattenerlo a lungo - poteva darmi tempo di agire [Azione].

    Difatti se quella prima offensiva fosse andata a buon fine o meno non sarebbe di certo importato, ma se le sue gambe fossero state bloccate certamente lui non avrebbe potuto schivare facilmente ciò che successivamente gli avrei lanciato contro: due sfere di magma larghe ognuna circa mezzo metro, non dissimili a quelle che una Terumi esperta era in grado di emettere, sarebbero comparse a tre metri da lui - nascoste dalla nebbia - ed avrebbero cercato di schiacciare dalla destra e dalla sinistra il Kappa [Azione]. Subito dopo il magma sarebbe scomparsa ed anche la catena, per poi cercare di circondarlo con fuoco. Un fuoco che lui non poteva vedere, ma che avrebbe imparato a temere insieme al ghiaccio che stava limitando i suoi movimenti, insieme alla nebbia che gli stava togliendo la vista, insieme al veleno che lo stava indebolendo.
    Sei sfere di fuoco comparvero nascoste dalla nebbia. La prima esattamente a tre metri dinanzi a lui, la seconda tre metri dietro di lui, la terza tre metri alla sua destra, la quarta tre metri alla sua sinistra, la quinta sempre a tre metri da lui a metà strada tra la seconda e la terza, ma ad un paio di metri da terra e la sesta in una posizione speculare a questa.
    Ma lui non poteva vedere nulla.

    tumblr_n9yoclZMJr1r60zuio1_250



    Muori... dissi con un sussurro mentre le prime quattro sfere si abbattevano con lo scopo di schiacciarlo nel loro potere infuocato [Azione] e poi le altre due avrebbero cercato di colpirlo o chiuderlo in una seconda letale tenaglia, abbattendosi dall'alto verso il basso su di lui proprio mentre - con ogni probabilità - saltava per schivare le prima oppure si proteggeva dalle stesse in qualche modo [Tecnica]. Dunque mi sarei allontanata verso destra, fino a distare circa otto metri da lui, rimanendo all'interno della nebbia [Azione Gratuita Istatanea]. A pensarci bene era la prima volta che lasciavo la mia posizione.

    Il Demone ricomparve al mio fianco, sempre triste. Aveva le mani unite e le dita incrociate tra loro e guardava la scena con un misto di infinita tristezza e malcelata soddisfazione.




    Chi-Hatsu esultò. E lo fece platealmente! Mentre la spada trapassava il corpo di Akira urlò un alquanto eloquente BECCATI QUESTO MOCCIOSO DAI CAPELLI STRANI NESSUNO SI METTE CONTRO CHI-HA...AH...AAAAAH... L'urlo di gioia si interruppe mentre urlava il suo nome, trasformandosi in un selvaggio urlo di dolore.
    Non c'era nulla che avrebbe potuto fare: Akira aveva sfruttato la probabile sorpresa e quel senso di compimento che derivava dall'aver trafitto a morte il proprio avversario per colpirlo il Kappa al petto con una tecnica potente, pericolosa e sicuramente perforante. Il proiettile acquatico penetrò nel corpo del Kappa e gli perforò un polmone. Improvvisamente spruzzi di sangue accompagnarono ogni respiro. Chi-Hatsu ne fu terrorizzato. [Ferita Media]
    Non riuscì a parlare, si guardò attorno in cerca del padre ma ciò che vide fu solo una nebbia dalla quale non filtrava assolutamente nulla! PADRE! urlò, spaventato, mentre il clone di Akira si muoveva verso di lui e l'Hozuki spariva nell'acqua che perennemente impregnava qualsiasi cosa nella Fonte.
    Diede una rapida occhiata al clone (che era quello che poteva vedere, del resto) e cercò di schivare il fendente, salvo poi finire proprio sull'attacco del vero Akira! Il colpo trafisse Chi-Hatsu e ferì entrambe le sue caviglie e mentre scappava da quell'improvviso dolore finì per gettarsi proprio sul clone di Akira che stava completando il fendente. I due colpi lo incapacitarono gravemente.
    Aveva un polmone perforato, due grossi buchi sul carapace, le gambe ferite in un punto delicato ed un profondo taglio che lo attraversava dall'ombelico al giugulo.
    Basta... BASTA...! urlò, quasi disperato mentre Akira gli infliggeva un ultimo duro colpo sul carapace.
    Chi-Hatsu si era arreso nel momento stesso in cui, credendo di aver ucciso l'avversario, era stato trafitto dal jutsu. Poi il doppio attacco di Akira eseguito mentre era in uno stato psichico così alterato, lo aveva definitivamente gettato nel più profondo sconforto. Forse erano troppo abituati alla morbidezza dei Kappa della Fonte Pura. Akira Hozuki era, evidentemente, di ben altra pasta.
    Così il Kappa cadde in terra, tremando ferito, iniziando a strisciare via, gattonando a carponi. Alla completa mercé dell'Hozuki.
     
    .
  5.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Quattro Fonti del Bosco

    Pace


    Finito.
    Chi-Hatsu rantolava nel suo sangue, implorando pietà e in preda alla disperazione più acuta. Il mio proiettile d'acqua aveva spezzato il suo morale, facendogli tornare in gola le urla di vittoria. Il resto dei miei attacchi era stato quasi superfluo: tendini recisi, un profondo taglio al ventre e il carapace spezzato di netto. Il figlio dello sfregiato era a terra, coperto del suo sangue, e del tutto impotente. Sembrava un bambino, finito purtroppo in un gioco più grande di lui a causa del suo stesso odio.
    « Tsk... » Ero su di lui, con il mio clone poco distante. « Pietà, dici... » Puntai la punta del mio fuuma kunai di nuovo verso il suo viso, mentre con la pianta del piede fermavo il suo disperato strisciare. « Tu ne avresti avuta? Tuo padre ne avrebbe avuta? Avanti, rispondi. » Il mio tono era glaciale. « No, non penso proprio. Avreste goduto, forse ancor più rispetto al combattimento stesso, non è vero? » Guardavo fisso Chi-Hatsu, che continuava a sputare sangue e a scomporsi per il dolore. « Io, però, non sono come voi... » Riposi la lama dietro la mia schiena. « E spero di non diventarlo mai. Adesso resta qui, se sono veloce potresti anche non morire per le tue ferite... » Diedi le spalle al kappa, quindi mi rivolsi al mio clone. « Controlla che questo scemo non si sposti troppo, prima che finisca di ammazzarsi da solo. Vado a procurar pace. » Quindi mi girai verso il muro, ma quello che vidi fu di nuovo nebbia. « Tsk... Tu mi vedi tanto, non è vero, Meika?... » Sorrisi, prima di gettarmi nella nebbia affidandomi ai miei altri sensi per dirigermi verso il luogo della battaglia.
    Non che fosse difficile: i rumori e le urla si sarebbero potuti ascoltare anche dalla Fonte Pura.

    [...]

    L'offensiva dello Sfregiato andò, almeno in parte, a bersaglio, mentre la grande tecnica offensiva di Chi-Hi non andò a completarsi, poiché Meika riuscì abilmente ad interromperla. Una sfera di fuoco si generò come dal nulla e costrinse il kappa ad interrompere il caricamento del ninjutsu per cercare di schivarlo: o almeno avrebbe voluto. Lo stordimento dovuto al veleno, le ferite - illusorie o meno - subite e il temibile genjutsu di Meika, gli resero impossibile scansarsi per evitare il costrutto di fiamme. Ancora una volta si riparò dietro le possenti braccia ustionate per reggere l'urto del colpo. [Ferita Leggera alla Vitalità] Dannata... Il dolore incominciava a farsi sentire anche per un guerriero esperto come lui. La cosa peggiore era, però, che non era finito. La kunoichi riformò la fitta nebbia che non permetteva di vedere nulla a Chi-Hi. Quasi contemporaneamente, però, dal ghiaccio intorno al kappa fuoriuscirono due grandi catene, che riuscirono a bloccarlo a terra. [Ferita Leggera alla Vitalità] GRRR! Vieni qui se hai coraggio, umana! Ringhiò lo Sfregiato: aveva capito da molto tempo che ormai le cose per lui stavano andando male. Ma non appena concluse la frase, ulteriori due sfere di lava apparvero dalla fitta nebbia, finendo direttamente sopra di lui. [Ferita Leggera e 1/2 alla Vitalità] Il pesante respiro dell'anfibio avrebbero permesso a Meika di scovarlo anche senza i suoi fantastici occhi. Anf... Anf... Dannata... Un ultimo attacco, però, attendeva il folle kappa: altre sei sfere di magma illusorio lo circondarono, e si abbatterono su di lui quasi all'unisono. [Ferita Leggera e 1/2 alla Vitalità]
    Il kappa crollò a terra con una gamba, restando su un solo ginocchio e con le braccia su di esso per farsi forza. Io... Messo in ginocchio da una miserabile umana... Esclamò Chi-Hi, con un tono colmo, allo stesso tempo, di disprezzo e vergogna.
    « Ehi! Bastardo! Stai attento a quel che dici! » Una voce familiare - per Meika - sarebbe provenuta da qualche metro dietro Chi-Hi, prima che una grande onda d'acqua investì lo Sfregiato, gettandolo definitivamente a terra. « Ehi, Meika! Non eri te, vero? » Urlai, speranzoso. Aver rivolto una tecnica contro una figura nella nebbia facendo affidamento unicamente sull'udito, senza accertarsi che fosse il kappa e non Meika.
    Che dire, un genio. Da vero Akira.
    « Togli questa nebbia, te ne prego... Non ci vedo nulla. » Se Meika mi avesse dato retta, soprattutto se avrebbe visto Chi-Hi stremato al suolo, e la nebbia si fosse quindi dileguata, avrebbe mostrato ai kappa della Fonte Pura l'esito della battaglia. Chi-Hi e suo figlio erano sconfitti a terra. Da un certo punto di vista, però, non era ancora finita.
    Guardai Meika, notando le molteplici ferite alle braccia, quindi gli sorrisi malinconicamente. Era viva. Come pronosticato, quel kappa doveva essere stato proprio un osso duro per lei, al contrario del figlio per me. Incominciai ad avvicinarmi allo Sfregiato. Arrivato sopra di lui, lo vidi osservarmi con gli occhi quasi persi nel vuoto. Mio figlio... Dov'è mio figlio...? Chiese, con un rantolo di voce. Lo guardai, ancora una volta gelido. « E' vivo, ma ancora per poco... E' gravemente ferito, ma non l'ho ucciso, potrebbe ancora salvarsi, ma questo dipende da due persone... » Avrei fatto cenno a Meika di avvicinarsi. « La prima sei te. Basta, basta con questa guerra. Basta con tutto questo inutile spreco di sangue, con tutto questo dolore, questa disperazione... Andatevene, andate via. Te e tuo figlio, tornatevene alla vostra Fonte, ed insieme ai vostri compagni rimanetevene lì per sempre. In pace. La Fonte Pura non vuole la guerra, noi non vogliamo la guerra. Guarite le ferite del corpo, forse poi sarete in grado di curare quelle dell'animo. » Sospirai. « Ma prima di fare ciò, c'è una persona che dovrà decidere prima per voi... Meika. » Dissi, sedendomi sulle gambe, continuando a guardare il kappa stremato. « Sta a te decidere. Sappi che io non ti giudicherò qualsiasi sarà la tua decisione, non ne ho il diritto. Solo una cosa: pensaci bene. Non si torna indietro. » Anche se non lo dissi esplicitamente, la scelta era ovvia. Per un verso, molto semplice: vita o morte. Lei era l'unica che aveva il diritto di decidere.
    Pace o guerra.


    Siamo alla conclusione, decidi te cosa fare.
     
    .
  6. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    Le Quattro Fonti del Bosco

    Sconfiggere il Demone



    Il Demone sorrideva alla vista dell'avversario battuto. La tristezza era scomparsa e col suo abito scuro si avvicinò al Kappa, inginocchiandosi al suo fianco, carezzandolo con le mani sozze di macchie di sangue. Strinsi il Sai tra le dita: volevo porre fine alla sua vita. Senz'ombra di dubbio. E l'avrei fatto se Akira non fosse intervenuto con la sua proverbiale irruenza.
    Quanto lo ringraziai. L'ondata d'acqua abbatté definitivamente Chi-Hi e le parole dell'Hozuki mi fecero sorgere una spontanea, cristallina risata. I miei occhi tornarono normali e sciolsi la nebbia alla richiesta del ragazzo. Il Demone parve scomparire. Io mi asciugai gli occhi, caldi di poche lacrime salate. Bloccò Chi-Hi e solo dopo notai il Kappa che ci aveva attaccati la sera precedente strisciare per terra, guardato a vista da una copia di Akira. Ecco perché il figlio non era giunto, Akira lo stava tenendo impegnato.
    Ero così focalizzata sullo scontro che non l'avevo notato minimamente. L'Hozuki voleva lasciarli andare, ma quasi per giustizia mi diede il diritto di decidere della vita di Chi-Hi. Il Demone allora ricomparve, e quella volta non aveva l'aria triste.
    Sembrava sadico. Stava dietro Chi-Hi ed attendeva quasi con ansia il momento in cui avrei preso la sua vita. Strinsi il Sai, quasi guidata dal Demone a compiere quel gesto estremo e senza ritorno.
    Stavo per alzare la lama quando, quasi per caso, il mio sguardo cadde sul ragazzo che fino a quel momento mi aveva accompagnato come un fedele compagno in quel pericolo, attraversato con me mezzo continente e combattuto una durissima battaglia solo per dar credito a delle vaghe voci su mia madre. Aveva appena detto che non mi avrebbe giudicato ed io gli credevo con tutto il mio cuore.
    E con tutto il mio cuore, non potevo deluderlo per soddisfare la brama di sangue del Demone. La mia brama di sangue. Mia madre non sarebbe mai potuta tornare indietro e prendere la vita di Chi-Hi e suo figlio non avrebbero fatto altro che peggiorare l'opinione che i Kappa della Fonte Insanguinata avevano nei confronti dei Kappa della fonte pura. Le dita persero le forze ed il Demone scomparve, per il momento, dissolvendosi in una polvere rosso brillante. Il Sai cadde per terra e dissi, con estrema difficoltà, ciò che era giusto fare. Lo credevo davvero.
    Andate via. Dissi, in un sussurro quasi appena udibile. E ringraziate Akira che mi ha fatto recuperare la ragione. Aggiungi, guardando Chi-Hi alzarsi con difficoltà e dirigersi verso suo figlio.
    L'ultima cosa che vidi dei due furono i loro carapaci perdersi tra la vegetazione. Per un lungo minuto dopo che furono scomparsi non dissi nulla, dopodiché mi voltai verso Akira. Io... non riuscii a finire di parlare. Suigo e Nampo si erano avventati sulle mura. Il Kappa si gettò su di me e mi strinse in un abbraccio stritola coste. Ahi ahi... Suigo-san! Mi hai fatto prendere più di un colpo ragazza mia, oh oh oh! Ma siete stati stupendi tutti e due, davvero! Riuscii a sgusciare dall'abbraccio di Suigo, usando poi le mie arti per chiudere il taglio sul braccio. Stai bene? domandai ad Akira. Sembrava stare decisamente bene però, almeno all'esterno. Suigo-san... tentai di dire, ma il Kappa mi prese una mano e mi tirò via Vieni vieni! Anche tu Akira, Shosei-sama vuole parlarvi!




    E ci ritrovammo alla Fonte. Nel chiostro pieno di fiori. Shosei sedeva ancora una volta lì ed il suo vecchio saggio sguardo esprimeva una certa felicità. Meika-chan, Akira-kun, ciò che avete fatto oggi è a dir poco stupendo. Meika-chan, tua madre sarebbe stata estremamente orgogliosa di te. Non per la lotta. Disse il vecchio Kappa, puntualizzando subito e sorprendendomi. Ma per la decisione di risparmiare Chi-Hi. Oh mia cara, tu sei una Kunoichi, prenderai moltissime vite di questo ne sono più che certo. Anche oggi è caduto un Kappa della Fonte Insanguinata... ma per quanto me ne dispiaccia, la loro pazzia non ha apparentemente confini. Shosei fece un lungo sospiro. Credo sia giusto per voi sapere il perché di tutto ciò. Questa storia è vecchia di centinaia d'anni, ancora prima che si formassero i grandi villaggi come quello da cui provenite. Il bosco, all'epoca, si estendeva per una superficie quattro volte maggiore e le creature al loro interno erano più amichevoli. Tempi belli quelli. All'epoca ero molto, molto giovane ed a governare i Kappa della Fonte c'era mio padre.
    Quando gli umani giunsero noi li accogliemmo come fratelli. All'epoca c'era solo una grande Fonte e noi non eravamo divisi. Ma noi Kappa non siamo certo come voi uomini! Le vostre abitudini ci sono estranee e sono pericolose ed i vostri caratteri generano strane cose... I Kappa hanno preso i tre caratteri principali degli uomini: la loro avidità ed il loro genio, e così sono nati i Kappa della Fonte Dorata, la loro spiritualità, così sono nati i Kappa della Fonte Celestiale, e la loro crudeltà... e così sono nati i Kappa della Fonte insanguinata, da sempre furiosi con gli umani perché causa della loro miseria.
    Rimasi in silenzioa d ascoltare le parole di Shosei. Adesso era tutto chiaro del perché Chi-Chinaktsu aveva detto quelle parole durante l'interrogatorio. L'odio era ancestrale, radicato e non sradicabile. Non dissi nulla, sentendomi quasi dispiaciuta della misera che aveva colpito quei Kappa. Strinsi le gambe al petto, guardando Shosei senza vederlo. Meika, tua madre mentre era qui ci ha parlato molto di te. Eri la sua bambina, ed era così orgogliosa. Quando abbiamo recuperato il suo corpo prima che i Kappa della Fonte insanguinata ne facessero scempio l'abbiamo seppellita proprio qui, alla fonte... credo che per te sia giusto vederla.
    Alzai lo sguardo. Improvvisamente sentivo caldo, probabilmente a causa del cuore che batteva così forte da martellare rumoso addirittura nelle mie orecchie. Shosei si alzò e si diresse verso l'uscita. Non appena ci ebbe superati lanciai un'occhiata ad Akira. Velocissima, quasi una specie di supplica: volevo che restasse con me. Non ero del tutto certa di poter reggere quella cosa da sola, anche se forse lui poteva aver pensato che avrei voluto avere la giusta pace e privacy che si doveva a quel momenti. Mi alzai in piedi e senza dire una parola presi una mano del ragazzo, stringendola nella mia.
    Era minuscola rispetto alle sue. Lo erano sempre state, solo ora me ne rendevo conto. Perché mi rendevo conto di cose così idiote? La mia mente cercava di vagare via da quella che era l'ineluttabile: preso sarei stata sulla tomba di mia madre. Una cosa che non avevo mai pensato sarebbe potuta accadere.

    Il cammino durò poco. Alle spalle del palazzo un ponticello collegava l'isolotto centrale con la fonte e da lì ci dirigemmo verso una specie di recinzione vegetale fatta di siepi. L'ingresso era ben curato, lussureggiante. Tremante mi diressi all'interno, Shosei rispettosamente aspettò fuori, guardando lontano, forse nel passato. Lì c'era mia madre.
    Non c'erano lapidi sulla terra. Non era usanza dei Kappa scolpire la pietra per ricordare i defunti. Ma dove riposava mia madre era stata piantata una pianta di fuori neri. I Fiori Oscuri. Meika.
    Il mio nome voleva dire esattamente quello, perché ero la figlia del Fiore dei terumi (ka) e dell'oscurità degli Akuma (mei). I Kappa l'avevano fatto per lei, affinché il suo corpo riposasse sotto il fiore che simboleggiava quella bambina che non avrebbe più raggiunto a casa, quasi a voler proseguire quel legame che non poteva essere spezzato. Mentre realizzavo tutte quelle cose finii per lasciare la mano di Akira e camminare fino dinanzi la pianta, fino a toccare i fiori con le dita.
    Fu allora che la vidi. Una vecchia foto sotto i rami. Consunta dal tempo, potevo riconoscerla. La ricordavo, così come ricordavo l'occasione in cui era stata scattata. Essa ritraeva me, mio padre e mia madre mentre eravamo in vacanza fuori Kiri. Quei giorni in cui mia madre mi insegnava dei Kappa solo per non farmi allontanare nelle acque del fiume.
    Avevo sei anni in quei giorni. Con le dita tremanti la strinsi a me, abbassai gli occhi e finalmente, per la prima volta in quel giorno, dopo la rabbia e l'odio, dopo aver sofferto quasi silenziosamente tutto il mio dolore, mi lasciai andare nel vero pianto liberatorio che si doveva ai momenti dolorosi della vita.





    La nave dondolava ritmicamente, sobbalzando dolcemente sulle onde tranquille del mare. Avevamo lasciato i Kappa giorni addietro dopo una festa e dopo aver brindato al nome ed alla memoria di Mai Terumi. Avevo promesso a Suigo che sarei tornata e che un giorno, com'era stato per mia madre avrei legato a loro il mio sangue. Adesso non ero ancora abbastanza esperta per farlo. Dopodiché eravamo tornati a Sakane e da lì avevamo camminato nuovamente fino al porto dal quale eravamo partiti. Trovammo una barca abbastanza in fretta e pagato il capitano ci imbarcammo verso Kiri.
    Era notte fonda e non riuscivo a prender sonno.
    In quei giorni, mentre ci allontanavamo dalla Fonte, ero stata particolarmente silenziosa rispetto al solito ma non avevo mai dato accenni di scontrosità o dolore. Ma mi sentivo straordinariamente quieta e riflessiva, sopratutto perché, dopo aver lasciato la Fonte, sentivo che il Demone era tornato. Non potevo vederlo finché non usavo i miei Occhi, ma la sua presenza in un recesso ben altro che remoto della mia mente era pressante. E più ci allontanavamo, più avevo paura che quel Demone un giorno potesse divenire troppo pericoloso. Sapevo che non era reale, un costrutto di una mente troppo brava ad immaginar cose che perdeva il controllo sulle sue paure e su i suoi desideri tanto da materializzarli in qualcosa di reale. Dopo l'ennesimo tentativo andato in fumo decisi di rinunciare al sonno e misi i sandali e mi coprii con una felpa per uscire fuori. L'aria era fredda di notte.
    Chiusi la porta della mia cabina alle mie spalle e mentre camminavo mi ritrovai a passare davanti la porta della cabina di Akira. Non riuscii ad avanzare oltre, giacché un pensiero nacque nella mia testa.
    Ero con la mente nuovamente alla Fonte, dinanzi il corpo inerme di Chi-Hi. Akira, con la sua sola presenza, fu in grado di bloccare il Demone. Avevo preferito non soddisfare quei miei oscuri e violenti desideri pur di non comportarmi nel modo in cui sapevo perfettamente lui non voleva che mi comportassi. Perché avevo desiderato più di una volta strozzare lo Sfregato, colpirlo col Sai, vederlo morire così come lui aveva visto morire mia madre.

    jpg



    Cosa vado a pensare... rifiutai di accettare l'idea di aver fatto qualcosa solo per Akira, sopratutto qualcosa che riguardava esclusivamente me, e nessun altro ... Non era giusto. Allora perché ero pronta a farlo senza esitare? Perché avevo esitato solo quando mi ero resa conto di che razza di mostro sarei potuta essere ai suoi occhi, nonostante mi avesse promesso che non mi avrebbe di certo giudicata? La risposta la sapevo benissimo. Così, forse in un atto di estrema stupidità, aprii la porta della cabina di Akira mentre lui, al contrario di me, con ogni probabilità dormiva alla grande.

    Sia che fosse stato addormentato o meno avrei camminato leggera verso di lui, sedendomi sulla branda che osavano definire "letto". Se fosse stato addormentato avrei posato una mano sulla sua spalla, gentilmente, per cercare di svegliarlo dal sonno (sperando che non avesse un attacco di paura nel vedermi lì, perché probabilmente avrebbe potuto reagire istintivamente - e molto male - ).
    Scusa se ti ho svegliato. Dissi a bassa voce. Perché stavo sussurrando? La verità era che c'era così tanto silenzio che se avessi parlato con un tono normale sarebbe stato come urlare. Non riuscivo a dormire, continuavo a ripensare ad una cosa, sono giorni che ci ripenso. Strinsi le dita sulle lenzuola con una discreta forza, cercando la forza di dire ciò che avevo. Gli Akuma non erano una famiglia scevra di problemi, anzi, c'era un certo gene di follia.
    Noi Akuma, nel momento in cui impariamo a controllare i nostro Occhi rischiamo... qualcosa. La nostra immaginazione può creare tutto... ed inconsciamente, possiamo creare anche le nostre paure oscure, ed i nostri desideri violenti. Nel Clan questo è chiamato il Demone. Guardai dritta dinanzi a me, spaventata. L'ho visto. Dissi in un soffio. È comparso mentre combattevo con Chi-Hi. Mi ha spinto a fare ciò che ho fatto, fino a sconfiggerlo ma... solo allora riuscii a voltarmi a guardarlo.
    Mi avrebbe spinto ad ucciderlo, Akira... io... solo allora mi resi conto di quanto la cosa mi avesse colpito. Il non parlare non aveva fatto altro che sopprimere quelle sensazioni ed alla fine non avevo fatto altro che rinviare il momento in cui avrei dovuto fare i conti con ciò che ero diventata. Una Akuma. Mi rannicchiai sul letto dell'Hozuki, quasi scossa da leggeri tremiti. Non piangevo, non ero triste.
    Ero spaventata oltre ogni dire. Spaventata da me stessa e dai poteri che avevo ottenuto.
    png
    ... Io non sono così. Non sono quel genere di persona, sapevo benissimo che se avessi ucciso quel Kappa avrei fatto più male che bene, eppure ero lì, pronta a farlo. Continuai a spiegare. L'odio per quell'assassino era tale che mi sono sentita una bestia della peggior specie. Ho sperato di potermi trattenere, di agire per il meglio e non ci sono riuscita... finché non ti ho visto. Alzai allora lo sguardo verso di lui. Cosa volevo dire con quelle parole? Io... non volevo che pensassi che fossi una persona orribile. E quel pensiero mi ha fatto ritrovare la bussola, ed ho capito da sola che era sbagliato uccidere Chi-Hi. Quella parte mi aveva procurato un violento rossore su tutto il viso. Confessare certe cose non era certo facile!
    Gli Akuma possono controllare i loro demoni. Non siamo loro schiavi, non siamo schiavi delle nostre emozioni più violente e pericolose, ma solo se c'è qualcuno o qualcosa che ci supporta, o che dobbiamo supportare. Qualcuno che... ci faccia ritrovare la corretta strada quando a perdiamo. Quel qualcuno sarebbe potuto essere mio padre, ma lui non sapeva - e non ero certo che sarebbe stato saggio che sapesse per il momento - del motivo per cui esisteva quell'oscurità dentro di me. Così, tra tutti al mondo, mi rimaneva solo lui.
    Non ho diritto di chiederti niente Akira. dissi piano, abbassando ancora lo sguardo Ti ho procurato un sacco di pericoli, ma sei l'unico a parte mio padre a cui affiderei qualsiasi cosa, anche la mia stessa vita. Posai la testa contro la sua spalla, stringendomi quasi istintivamente a lui. Avevo passato quegli ultimi giorni a temere me stessa più di quanto una persona sana di mente avrebbe dovuto. Ricordami sempre chi sono, se non sono più me stessa, non lasciarmi in balia di questa cosa da sola... Chiusi gli occhi, sperando che quella paura passasse. Sperando che lui la facesse passare.
    Sperando quel Demone elegante e benvestito non venisse a turbare la mia vista ed i miei sogni, fino a dimenticarlo negli oblii nel tempo e lasciarmi libera di essere ciò che ero. Probabilmente sarebbe accaduto il giorno stesso in cui sarei riuscita a perdonare i Kappa della Fonte Insanguinata.
    Ma quello, per quanto mi riguardava, sarebbe potuto non accadere mai.

    E così si concluse quella strana, intensa ma anche violenta e dolorosa avventura. I due tornarono a Kiri forti nello spirito e nella carne. Per quanto riguarda me, cambiata per sempre.
    Inesorabilmente.



    Complimenti e grazie per la giocata stupenda ç_ç!
     
    .
  7.     Like  
     
    .
    Avatar

    It's just YOU against YOU

    Group
    Y Danone
    Posts
    3,786
    Reputation
    +278
    Location
    Roma

    Status
    Anonymous

    Le Quattro Fonti del Bosco

    Senza più Paura


    Capii quando il sai cadde a terra qual'era stata la sua scelta.
    Non potevo neanche immaginare. Vendetta o perdono. Sangue o vita. Pace o guerra. Non sarei mai voluto essere al suo posto. Immaginai per un istante di trovarmi di fronte agli assassini dei miei genitori, morti durante la Grande Guerra. Cosa avrei fatto? Sarei riuscito a perdonare? Non l'avrei mai saputo, probabilmente, per mia fortuna. Per la salvezza della mia anima.
    Chi-Hi tentò di alzarsi, troppo sconvolto e battuto nello spirito per rispondere. Presi uno dei miei tonici curativi dalla tasca e, senza che riuscisse a fare qualcosa prima, glielo infilai nella sua famelica bocca. « Manda giù, ti sentirai meglio, ti servirà più delle tue attuali forze per portare via tuo figlio. » Il kappa mi guardò, non seppi dire però in che modo. L'odio era ancora presente nei suoi occhi, ben visibile. Ma c'era qualcosa in più, qualcosa di diverso. Qualche sentimento buono, diverso dalla crudeltà e dall'odio.
    Forse poteva essere un inizio.
    Sorrisi a Meika. « Sapevo che avresti fatto la scelta giusta. »La baciai delicatamente sulla guancia. « Ho sempre saputo. Mai dubitato. » Sussurrai al suo orecchio, giusto qualche secondo prima dell'arrivo di Suigo e Nampo, felici per l'esito di quella giornata dopo che la preoccupazione aveva abbandonato quelle terre. « Stupendi? Ovviamente, avevi dubbi? Sei dinanzi ad Akira Hozuki, il magnifico, no?! » Risi di gusto, incrociando il mio sguardo con Meika.

    Eravamo di nuovo nel vecchio chiosco di fronte a Shosei, che si decise a raccontarci la storia della Fonte. Un tempo era stata unica, poi, corrotti dall'animo umano e dai suoi vizi, i kappa si erano divisi, andando a formare le attuali tribù. Una storia triste, senza dubbio. L'odio della Fonte Insanguinata non si sarebbe di certo spento oggi, ma magari avremmo potuto aiutare ad un piccolo riavvicinamento. Lo speravo, almeno.
    Poi il vecchio kappa aggiunse qualcosa: la madre di Meika era seppellita lì, nella Fonte Pura. Meika, un pò frastornata, mi guardò, e non ebbe bisogno di aggiungere altro. La seguii senza dire niente, assecondando la sua mano. Dietro al palazzo di legno, dopo un breve ponticello, un decoratissimo giardino ci attendeva. Il leader della Fonte Pura si fermò sul limite di quel cimitero. Trovarla fu facile. Dei fiori viola vegliavano su di lei. Sorrisi. Un sorriso triste, solo allora capii il gioco di parole.
    Meika: fiore oscuro. Appropriato, azzeccato.
    Lasciò la mia mano, e non feci nulla per fermare il suo cammino fino ai fiori. Poi, con le dita, sollevò quella che si rivelò essere una vecchia foto, sporca e rovinato per la terra e per il tempo. Mi avvicinai lentamente e la abbracciai da dietro, mentre le sue lacrime finivano nuovamente per bagnare la mia pelle.

    [...]

    Facemmo festa quel giorno, brindando e festeggiando per la pace riottenuta. Dopo di ciò, dopo qualche giorno, quelle necessari affinché Meika si rimettesse completamente, partimmo, salutando tutti i nuovi amici della Fonte Pura. Erano stati giorni di silenzio e quieta riflessione per Meika, ed io decisi di lasciarla un pò per i fatti suoi. Sapeva che io ci sarei stato in qualsiasi momento, quindi se voleva stare un pò da sola dovevo permetterglielo. Quel viaggio era stato per lei, per il suo passato, e ora che aveva ottenuto le risposte che cercava avrebbe dovuto imparare a conviverci, come avevo fatto anch'io, d'altronde.
    Mi addormentai abbastanza facilmente sulla nave per Kiri. Le mura e una probabile - anzi, certa - cazziata del Mizukage mi stavano attendendo. Era meglio riposare. Al contrario mio, lei non pensava la stessa cosa. La porta della mia cabina si aprì, ed io mi destai abbastanza facilmente dal sonno, ancora leggero. « Ehi... Non riesci a dormire? » Dissi, quasi in un sussurro, mentre mi tiravo leggermente su dal letto, quel che bastava per restare leggermente seduto con la schiena poggiata al muro. Si sedette vicino a me sul letto. « Non preoccuparti, ho il sonno leggero... » Sorrisi, guardandola in volto. A quel punto, con lo sguardo come perso nel vuoto, incominciò a sfogarsi su ciò che la stava tormentando in quei giorni. Mi raccontò della maledizione degli Akuma, del demone sopito dentro ognuno di loro, di come li avrebbe potuti condizionare, di come avrebbe potuto fargli dimenticare perfino chi essi siano in verità. Nascondendo il loro animo nell'oscurità dei loro occhi e della loro immaginazione. Percorsa da brividi, si distese accanto a me sul letto. Assecondai il suo corpo, facendo passare il mio braccio sotto il suo viso e incominciando ad accarezzargli i capelli, cercando di calmarla, di confortarla. L'odio la stava portando a fare ciò che non gli apparteneva. Era arrivata a temere se stessa, non riuscendo a controllare e convivere con il proprio odio. Almeno finché non arrivai io. Finalmente m guardò, e dio guardavo lei. Un leggero rossore apparve sulle sue guance, mentre continuava a parlarmi, a spiegare. Si strinse al mio braccio, poggiando la testa sulla mia spalla. Con la mano continuavo delicatamente ad accarezzare i suoi capelli, finché chiuse gli occhi. « Meika... » Cominciai, dolcemente. « Non c'era bisogno, non c'era bisogno di niente di tutto ciò che hai detto. Io so chi sei. » Baciai la sua fronte. « Non sei il tuo demone, non sei un mostro. Te ne sei data la prova da sola, risparmiando la vita di Chi-Hi. E se hai veramente bisogno di qualcuno... » La guardai, con un dolce sorriso rassicuratorio. « Io sarò qui, accanto a te. Quando vorrai, finché vorrai. Ti ricorderò la persona splendida che sei ogni volta che vorrai, ogni volta che ne avrai bisogno. » Fermai ulteriori parole, inutile, con il mio indice, poggiandolo sulle sue piccole labbra. Non c'era più bisogno di parlare. Le parole erano inutili, i cuori avrebbero comunicato al loro posto. « Cerca di riposare ora, ci sono io qui ora. » Mi sdraiai accanto a lei. « Veglio io su di te adesso. Non dovrai più avere paura. » E con il dolce cullare delle onde, i sogni di Meika non sarebbero più stati, finalmente, incubi.

    Finito! ç_ç
    Grazie per la bella giocata! ç_ç
    Voi che leggete non temete, le avventure di Akira&Meika torneranno presto sui vostri desktop!
     
    .
21 replies since 3/7/2015, 18:22   657 views
  Share  
.