[ Quest D ] Al di là della siepe

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    Arigo Kwando era seriamente preoccupato, non tanto per il rapimento di sua figlia, evento che si riteneva in grado di controllare. Ma per il rischio che il matrimonio con il primogenito della famiglia Sanso andasse in fumo per un capriccio della sua bambina. La signorina Karinne Kwando aveva ingaggiato dei poco di buono per farsi portare in un posto lontano e per scappare al matrimonio, ma questi l'avevano rapita ed avevano chiesto un riscatto.
    Arigo Kwando non aveva alcuna intenzione di pagare, in primo luogo la cifra richiesta era troppo alta, e poi se avesse pagato nessuno gli poteva assicurare che la storia non sarebbe saltata fuori un giorno. Per il bene della sua famiglia doveva salvare la sua figliola, e insabbiare perfettamente l'intera faccenda. Se si fosse venuto a sapere della condotta tenuta dalla primogenita della famiglia Kwando ne sarebbe stato uno sfregio alla loro grande reputazione, una caduta di stile impagabile per una famiglia così d'onore.
    Aveva bisogno di gestire la cosa in segreto, e perciò non poteva rivolgersi direttamente all'accademia, troppe persone lo sarebbero venute a sapere, ed il rischio che un domani la storia divenisse pubblica era concreto. Inoltre Otafuku era un villaggio piccolo, e questo genere di voci è sin troppo rapido a propagarsi. Per evitare una richiesta pubblica aveva contattato il suo amico Ishi Fukushi, uno degli impiegati dell'accademia, che in nome della loro amicizia era disposto a violare il rigoroso protocollo e a convocare tre shinobi che si battessero alla causa del signor Kwando. Data l'importanza della segretezza della missione, si era optato per escludere dai possibili candidati tutti gli shinobi del paese del fuoco, troppo vicini a Otafuku per essere sicuri. Si era quindi optato per due studenti di Kiri : Maya Natsume e Ren Kuchiba, ed un genin di oto, tal Kamine Ashimi. Il signor Kwando non aveva una grande liquidità al momento, e ingaggiare shinobi di grado più alto sarebbe stato troppo costoso, doveva accontentarsi di alcuni studenti e sperare che fossero in grado di risolvere la situazione. Questo il contenuto della missiva :

    CITAZIONE
    Sei stato convocato per un'urgente e segreta missione presso il paese del fuoco.
    Recati tra tre giorni alla fontana nel bosco a nord di Otafuku. Un'ora prima di mezzanotte.
    Non farti individuare dalla sorveglianza di Otafuku, la missione è segreta.

    Un contenuto di per sè strano per una missiva, generalmente contenevano un minimo di informazioni riguardo la missione da compiere, mentre in questo non si anticipava nulla, solo alla segretezza.

    Giunti nel luogo indicato dall'incontro i tre shinobi avrebbero trovato Arigo Kwando in persona ad attenderli. Era un omone, alto e grasso, vestito di abiti rossi costosissimi. Indossava inoltre un cappello nero, ricoperto di strane piume nere, e per aiutarsi a stare in piedi si reggeva con un bastone ricoperto di pietre preziose. Nonostante l'età non sembrava minimamente affaticato dalla passeggiata per raggiungere il luogo dell'incontro.
    Era evidente come quella persona amasse ostentare le proprie ricchezze. I tre shinobi avrebbero dovuto tenere bene a mente una famosa regola delle persone ricche, i mercanti in primis : Per arrivare dove sono, non hanno mai guardato in faccia nessuno.
    Arigo Kwando era una persona risoluta, sapeva di cosa avesse bisogno, e l'avrebbe ottenuta.
    Solo quando si fossero presentati i tre ragazzi avrebbe iniziato a dare alcune informazioni, quelle che lui avrebbe ritenuto importanti.
    D'altronde, meno questi sapevano, meno avrebbero potuto raccontare un domani.




    Per evitare che il primo post sia una noiosa presentazione siete già sotto quest, nel senso che dovete evitare di essere individuati mentre vi recate al luogo dell'incontro. cosa non troppo difficile, ma non sottovalutatela.
    UN consiglio, non sapete quanto sarà lunga la quest nè quello che succederà, regolatevi di conseguenza sin da subito.

    Usiamo il topic di reclutamento per l'OT, abusatene, comunicate tutto quello che vi serve, anche eventuali ferie o impegni.
    Postate le schede in quel topic, quella che posterete sarà valida per l'intera quest, senza modifiche ( salvo siano concordate. )

    Buona giocata.

    Dolcecattiva
    † Raito †
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    [Al di là della siepe] Tre righe



    Rilesse gli ordini, come per trovare dei significati nascosti. Eppure le tre righe contenute nella missiva erano proprio quello che sembravano: tre semplici righe, degli ordini per una missione. Kamine Ashimi, neo-genin di Oto, non avrebbe certo potuto ostentare chissà quale esperienza nelle missioni accademiche, ma l'estrema condensazione dei concetti in quella lettera la lasciò...sospettosa, lì, seduta su una sedia nella sua cucina, che potesse trattarsi di qualcosa di diverso da una missione canonica. Nemmeno si accorse che sua madre Emi, le era arrivata alle spalle e stava osservando a sua volta quello che la figlia reggeva tra le mani.

    Credevo che gli ordini per i ninja fossero più...corposi. Disse, mentre Kamine si voltava verso di lei, tentando di dissimulare un mezzo sussultò. Guardò negli occhi la madre fingendo spavalderia (fingeva verso Emi o verso se stessa? Non seppe dirlo):

    Sentiamo, da quando saresti un'esperta delle procedure di missione?

    Emi ricambiò per qualche secondo lo sguardò della figlia, gli occhi color smeraldo bloccati contro le iridi corvine di Kamine. Tanto erano diverse negli occhi e nei capelli, tanto erano simili nei tratti del viso e nella pelle, senza contare che condividevano un'altezza considerevole per delle donne. Sembrò meditare una risposta, ma alla fine distolse lo sguardo, dirigendosi fuori. La donna si fermò poco prima di essere uscita dalla cucina.

    Fai...beh, cerca di fare attenzione. E fu fuori dalla stanza.

    Kamine si scrollò di dosso la strana sensazione che quelle poche righe e le parole di sua madre le avevano suscitato. Emi non era mai stata troppo felice della decisione della figlia di diventare una ninja e per quanto riguardava la lettera, beh, non avrebbe lasciato che degli ordini scritti frettolosamente, per chissà quale motivo, le potessero rovinare la prima missione da Genin.

    Mentre, in camera sua, finiva di prepare tutto il necessario per il viaggio, cercò di pianificare mentalmente il percorso per arrivare ad Otafuku. Avrebbe seguito le strade principali fin dentro il paese del Fuoco, per poi deviare in una direzione perpendicolare a quella che avrebbe dovuto normalmente seguire, allontandosi idealmente dal Villaggio della Foglia. Dopo poco, avrebbe tagliato il percorso, riprendendo a dirigersi direttamente verso Otafuku, passando attraverso le zone boscose del paese del Fuoco. Calcolò i tempi, mentre si vestiva: se fosse partita quella sera, sarebbe riuscita perfino a riposare mezza giornata fuori da Otafuku, magari all'interno del bosco, prima di recarsi all'incontro di notte. Prese in mano il coprifronte con il simbolo del Suono, decidendo di non indossarlo, nè per il viaggio, nè per la missione, a meno che non fosse diventato necessario. Si diede un'ultima controllata allo specchio, prima di infilarsi il mantello e prendere il bagaglio.


    [...]

    Il viaggio procedette secondo quello che aveva pianificato. Cercò di spostarsi sulla strada come una comune viaggiatrice, per poi spostarsi all'interno della vegetazione una volta giunto il momento di dirigersi verso Otafuku. Si spostò principalmente di notte, riposando durante il giorno e, a circa dodici ore dall'incontro, decise di accamparsi all'interno del bosco. Perlustrò cautamente il bosco, dal suo punto di riposo fino alla fontana dell'incontro, senza comunque uscire allo scoperto. [Furtività 3]
    Furtività (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività.




    Fece una ricognizione del perimetro attorno alla fontana, soprattutto da sopra i rami degli alberi, per individuare eventuali vie di fuga o punti dai quali potessero uscire eventuali assalitori. Tornò poi al punto dove aveva deciso di riposare, quando non mancarono che poche ore all'incontro e il sole volgeva al tramonto. Mentre riposava, i dubbi tornarono ad affollarle la mente. Da chi era stata assoldata? Avrebbe avuto dei compagni di missione o era un lavoro adatto ad un solo ninja? E, se era una missione semplice, perchè mandare un ninja straniero all'interno del Paese del Fuoco?

    Un'ora e qualche minuto prima di mezzanotte, raccolse le proprie cose e si diresse verso la fontana, ma si fermò sul limitare del bosco. Osservò intensamente la zona circostante, per poi concentrarsi sulla fontana. Per il momento, l'unico presente era un uomo, la cui altezza sembrava pareggiata dalla sua stazza, ma non erano muscoli ad aumentarne il volume. E il suo abbigliamento...diciamo particolare. Era chiaro che i soldi non erano assolutamente un problema per l'uomo, ma in quanto a gusto nel vestire, beh... Kamine, da sempre ben attenta a cose come questa, avrebbe avuto tanto da ridire. Il resto della zona sembrava vuota e, la Genin ne era certa, quell'uomo era sicuramente lì per incontrarla. Era d'altronde improbabile che un uomo con una certa disponibilità economica si trovasse in quella zona, a quell'ora, se non avesse avuto affari da trattare che voleva mantenere quanto più segreti possibile.

    Silenziosamente, la ragazza scese al livello del terreno, tenendosi sulla sinistra dell'uomo. Si abbassò il cappuccio del mantello, ma mantenne questo chiuso nella parte inferiore, senza rivelare troppo del proprio abbigliamento ed equipaggiamento. Mentre si avvicinava, rimase in allerta per eventuali brutte sorprese attorno a sè. [Percezione 9]
    Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.




    Avvicinandosi, potè valutare meglio anche l'altezza dell'uomo, e Kamine notò che, nonostante lei stessa fosse abbastanza alta, non avrebbe di certo dovuto abbassare lo sguardo per fissarlo negli occhi. Finalmente, fermandosi a circa due metri dall'uomo, parlò, continuando a fissarlo negli occhi e con un tono di voce il più neutrale possibile.

    Deduco voi siate il misterioso contraente...o almeno, chi per esso. Sono la ninja che stavate aspettando.

    Passò il peso del corpo da un piede all'altro, prima di continuare.

    Devo dire che le circostanze mi incuriosiscono, ma sono più ansiosa di ascoltare i... dettagli della missione.

    Rimase in attesa delle parole dell'uomo o dell'arrivo di qualcun altro che potesse finalmente schiarire i contorni della faccenda.



    Legenda
    Narrato
    Parlato
    Pensieri
    Emi



     
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    ehm...da qualche parte

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    Al di là della siepe

    Il miglior nascondiglio è in bella vista.


    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu


    Spero che non sia uno scherzo, altrimenti stavolta mi arrabbio davvero. Ryuu continuava a rileggersi e a rigirarsi quel foglietto, sperando che gli fosse sfuggito qualche dettaglio,ma ormai sapeva che l’ora dell’incontro era vicina e che presto avrebbe dovuto cominciare a muoversi verso la sua meta, sentendo crescere dentro di sé la preoccupazione di non sapere cosa lo aspettava. Era la seconda volta che gli capitava una cosa del genere (visto il modo anonimo in cui era stato reclutato per essere introdotto al mondo dei ninja), ma questa volta il messaggio, pur essendo più dettagliato, era molto più sospetto. Una missione segreta?! Proprio lui che era ancora uno studente alle prime armi? E perché l’incontro doveva essere nel paese del fuoco? Quel messaggio lo inquietò non poco e, non sapendo se prenderlo sul serio o no, chiese consiglio alle sue nonne, che gli confermarono i suoi dubbi sull’autenticità del messaggio, ma una piccola probabilità che fosse falso bisognava sempre tenerla in considerazione. In fondo, non bisogna prendere tutto quello che ci viene detto per oro colato. Vista la distanza del luogo di incontro, non poté perdere troppo tempo in chiacchiere e, dopo aver preso tutto quello che poteva servirgli per il viaggio, si mise in cammino verso il paese del fuoco. Non gli fu difficile arrivare nei pressi del villaggio di Otafuku, grazie alle indicazioni e ai consigli dei suoi nonni, e mentre attendeva con ansia che il sole calasse per poter entrare in azione, ripassò i vari giorni di viaggio che l’avevano condotto lì.

    [...]


    Non gli era mai capitato di dover viaggiare così a lungo e per di più completamente solo e nonostante i suoi nonni gli fecero capire di avere completa fiducia in lui, versando giusto qualche sfuggente lacrima, il pensiero di dover restare da solo, all’aria aperta, lo scoraggiò molto, almeno per i primi tempi. La sua prima tappa fu il traghetto, ai confini della sua amata isola, che gli avrebbe fatto lasciare definitivamente l’arcipelago del paese dell’acqua e che lo avrebbe condotto sulle coste del paese del fuoco. In quelle ora di attesa, si sentì decisamente sollevato per la compagnia che gli altri passeggeri creavano, ma sapeva bene che si sarebbe ritrovato ancora una volta da solo quando avrebbero attraccato in porto. La sua prima notte all’addiaccio fu tremenda e quasi non riuscì a chiudere occhio, sia per la paura che lo affliggeva, sia per la pioggia che aveva continuato ininterrotta per quasi tutta la giornata. Il secondo giorno,invece, si svolse in modo completamente diverso, partendo dalla splendida mattinata che si era creata, come non l’aveva mai vista al suo villaggio perennemente avvolto nella nebbia, e questo gli diede subito conforto, facendolo procedere verso la sua meta a passo decisamente più sicuro. Ormai stava lasciando le sue paure alle spalle ed entrò sempre più nello spirito della missione, cominciandosi a comportare come avrebbe fatto un ninja (o almeno era questo, che pensava). Camminò per molti chilometri lungo le strade principali, senza avere timore di dare nell’occhio, essendo vestito in modo assolutamente normale, come si vestirebbe un qualunque altro ragazzo: in fondo nessuno sapeva chi fosse, né tantomeno c’era qualcuno che lo cercava, quindi, seguendo il consiglio dei nonni che gli dissero che se mai avesse voluto nascondersi, la migliore soluzione era mettersi in bella vista, si diresse verso la sua meta in tutta tranquillità, confondendosi tra la gente di passaggio. La mattina del terzo giorno arrivò finalmente nelle vicinanze del villaggio di Otafuku e senza perdere tempo lasciò la strada principale e aggirò le mura, tenendosi a debita distanza per evitare di dare nell’occhio, e dirigendosi verso il lato nord. Stavolta non avrebbe potuto più camminare con tanta spensieratezza, quindi mise in pratica le basi delle tecniche furtive che gli erano state insegnate e si mosse silenziosamente tra gli alberi fino ad arrivare al suo obbiettivo. Una volta giunto al bosco dove ci sarebbe stato l’incontro col suo mandante quella stessa notte, si mise in cerca della fatidica fontana, dopodiché (sempre come gli avevano consigliato i suoi nonni) perlustrò a fondo la zona, sia a terra ché fra gli alberi, in cerca di eventuali trappole, ma, non avendo trovato niente di sospetto, fece ritorno al campo base dove aveva lasciato il suo zaino, tornando al lato est del villaggio e tenendosi a qualche chilometro di distanza. Fu davvero soddisfatto di come si era comportato, ritenendo che fosse stato piuttosto bravo e rapido nello svolgere il tutto, concedendosi finalmente un po’ di riposo, in attesa che calasse la sera.
    Ormai mancava soltanto un’ora all’incontro e questo non fece altro che alterare le sue emozioni, cominciando a mettergli timore per quanto sarebbe successo e a fargli pensare che forse era meglio non andare e tornare a casa. Ma all’improvviso si ricordò dei suoi genitori; loro erano stati ninja esperti e chissà quante volte si ritrovarono in situazioni del genere e cosa avrebbero pensato di lui, se lo avessero visto scappare con la coda tra le gambe, nella sua prima missione. In fondo lui non era ancora un genin, ma per un ninja era una cosa assolutamente normale restare da soli e non sapendo cosa lo avrebbe aspettato. Al solo manifestarsi di questi pensieri, tutte le sue ansie sparirono e si sentì subito confortato, come se all’improvviso non fosse più solo, quindi strinse a sé il suo prezioso ciondolo che portava al collo e si decise ad affrontare la sua missione da vero ninja.
    Mamma,papà…entro in azione. Raccolse in fretta il suo zaino e si diresse rapidamente verso il bosco a nord del villaggio, muovendosi silenziosamente di albero in albero, sfruttando l’oscurità della notte e guardandosi intorno ogni tanto per essere certo che non ci fosse nessuno. Arrivato ai confini del bosco, si nascose tra i cespugli, mettendo in atto il piano che aveva elaborato in quei giorni. Aveva passato molto tempo a riflettere su come si sarebbe potuto accostare al luogo di incontro senza che nessuno potesse accorgersi della sua presenza, ed alla fine, ricordando le parole di suo nonno, trovò una soluzione che gli parve la più semplice, oltre che la più efficace: si sarebbe trasformato in un animale, non cercando di confondersi tra la vegetazione, ma tenendosi bene in vista. Non posso sbagliare. Cominciò a concentrarsi e richiamò a sé il chakra necessario ad effettuare la tecnica e dopo aver composto il sigillo della pecora, si trasformò all’istante. Trasformazione!TECNICA DELLA TRASFORMAZIONE - HENGE NO JUTSU
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio aspetto. Le
    dimensioni possono essere maggiorata o diminuita al
    massimo del 50% rispetto le proprie dimensioni reali. La
    trasformazione permette di assumere le caratteristiche
    tecniche dell'oggetto in cui trasformati oppure ottenere
    armi naturali se possedute dall'animale trasformato. Le
    potenzialità devono essere parigrado l'utilizzatore, non è
    possibile ottenere una protezione fisica e non è possibile
    ottenere capacità di movimento non possedute dallo
    shinobi. È possibile applicare questa tecnica anche in
    combinazione con un altro shinobi, unendo i due in uno
    stesso aspetto fittizio. Solamente uno dei due shinobi avrà
    il controllo delle nuove sembianze ma entrambi dovranno
    pagare il costo di attivazione. Subire un danno pari o
    superiore a leggera causerà lo scioglimento della tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso)
    [Da studente in su]
    E con abile maestria si confuse con l’ambiente trasformandosi in… una mucca?!


    Non avevi niente di meglio in repertorio? Che c’è? Devo passare inosservato e più inosservato di così si muore. Ok…ma adesso muoviti, Carolina. Muovendosi goffamente all’interno del bosco, si fermò in una zona non molto lontana dalla fontana, dove avrebbe potuto tenere d’occhio la situazione senza dare nell’occhio, anche se fosse stato visto. Mentre era intento a gironzolare, brucando qua e là (ci mancava pure questa) per comportarsi come farebbe qualsiasi altra mucca, arrivò l’ora dell’incontro e prima che potesse rendersene conto, un uomo alto e grosso, vestito in maniera stravagante, con vestiti di un rosso sgargiante, si accostò alla fontana, aiutandosi a camminare con un bastone da passeggio tempestato di pietre preziose. Eh la peppa. Non c’era dubbio che doveva essere lui il mandante, anche se in effetti poteva presentarsi in un modo più anonimo. In quel momento non sapeva se rivelarsi o no ai suoi occhi, quindi osservando la scena e cercando di fare l’indifferente, attese qualche minuto che succedesse qualcosa e infatti, poco dopo, vide una ragazza scendere dagli alberi ed accostarsi a quell’uomo. Era sicuramente una kunoichi, visto il modo furtivo in cui aveva saputo nascondere la sua presenza, ma prima che potesse avvicinarsi per unirsi al gruppo, un’altra ragazza fece la sua apparizione, andandosi ad aggiungere alla coppia. Non c’era dubbio che quelle 2 ragazze dovevano essere le suo compagne di missione e a quel punto non restava altro da fare che completare la squadra, unendosi a loro. Mi è andata bene. 2 belle ragazze tutte per me. Ma non c’era tempo di stare a riflettere su certe cose, quindi si avvicinò con passo sicuro (anche se lento) alla fontana, arrivando dalla sinistra dell’uomo vestito di rosso ed essendo quasi sicuramente certo che nessuno dei 3 si fosse accorto della sua presenza sino a quel momento. Scusate, spero di non essere in ritardo, ma ho dovuto fermarmi a brucare un po’ d’erba fresca. Disse con ironia, trasformandosi subito dopo e rivelando il suo vero aspetto. Tirò fuori dalla tasca il biglietto che gli era stato recapitato 3 giorni prima, per dimostrare di essere il ninja di cui avevano richiesto la presenza e continuò a parlare ai presenti. Salve, sono un ninja del villaggio della nebbia e credo che sia stato lei a convocarmi. Se non dobbiamo aspettare nessun altro, mi piacerebbe sapere di cosa si tratta questa missione segreta. In quel momento sembrava molto sicuro di sé, riponendo la lettera di nuovo in tasca e rimanendo in attesa che il mandante (se era davvero lui) gli desse finalmente dei chiarimenti sulla faccenda.
     
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  4. Dolcecattiva
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    Al di là della siepe - Avvicinamento e incontro

    [post primo]




    La ragazza, anche quella mattina, si svegliò con la speranza che quella giornata sarebbe stata più interessante delle altre poichè ultimamente stava trascorrendo giornate molto monotone, prive di stimoli e tutto ciò mandò il morale di Maya sotto terra. Come tutte le mattine si svegliò al mattino presto a causa del trambusto creato dai suoi fratelli e non riuscendo più a prender sonno si alzò dal letto, si diresse in bagno a sciacquarsi il viso con un pò d'acqua fresca per cercare di riprendersi dalla notte quasi insonne appena passata.
    Appena si riprese un pò la ragazza, si incamminò verso la cucina per fare colazione e affogare il suo malumore in qualcosa di cioccolatoso e ciccioso. Non fece in tempo a sedersi che qualcuno bussò alla porta.

    E' una lettera indirizzata a me??? E' uno scherzo?

    Maya ringraziò l'uomo, lo salutò e chiuse la porta alle sue spalle e si affrettò a leggerne il contenuto.

    Sei stato convocato per un'urgente e segreta missione presso il paese del fuoco.
    Recati tra tre giorni alla fontana nel bosco a nord di Otafuku. Un'ora prima di mezzanotte.
    Non farti individuare dalla sorveglianza di Otafuku, la missione è segreta.


    La ragazza rimase pietrificata, incredula alle parole che leggeva.. Era stata convocata per una missione segreta ad Otafuku! Realizzato che tutto ciò non era uno scherzo, gli occhi della ragazza si accesero improvvisamente e con un urlo di gioia avvisò la madre dell'imminente partenza per il nord per una missione.

    Mamma!!! Guarda!! Sono stata convocata per una missione segreta. Devo partire immediatamente. Tra soli 3 giorni devo essere già a Otafuku. Non ti preoccupare, mi raccomando! E soprattutto non stare in ansia! Vedrai che tornerò presto e vincitrice! disse la ragazza saltellando di gioia e abbracciò la madre quasi sconvolta per la buona novella.
    Finì in poco meno di 5 minuti la colazione e corse in camera sua per prepararsi al viaggio che doveva affrontare. Prese una camicia rossa con qualche fiore di magnolia rosa e dei petali volanti, fece un nodo appena sotto il seno e il pezzo di sopra era apposto. Frugò ancora qualche secondo e trovò finalmente quel che cercava: una minigonna blu elettrico a plissè con abbottonatura laterale. La indossò e subito dopo passò alle calze lunghe fino al ginocchio bianche ed infine agli stivaletti neri lucidi alti appena sopra la caviglia.

    Bene! Direi che son pronta, devo prendere solo i miei guanti in cuoio, i miei spiedi potenziati, le biglie metalliche... Oh ecco stavo dimenticando il Kaiken da nascondere nel fodero interno alla gonna che ho creato apposta per le mie armi..... mmm... ed infine..... oh ecco.. trovato.. non ricordavo di averlo nascosto qui... Il caro Dadao! Chissà come sarà stavolta il sensei? Sarà un uomo o una donna? Forse è meglio sbrigarsi e rimandare questi pensieri a dopo!
    La ragazza prese tutto il necessario per la sua partenza, salutò frettolosamente la madre con un forte abbraccio e un bacio sulla guancia ed uscì di casa.
    Si diresse al porto dal quale poi sarebbe partita su un'imbarcazione alla volta delle sponde del Paese del Fuoco e del villaggio di Konoha. Si avvicinò ad un uomo, un vecchio amico di famiglia, il quale riconobbe subito la ragazza:

    Oh!!! Ma guarda chi si rivede! Maya come stai? Come sei cambiata! Qual buon vento ti porta da queste parti?
    Buongiorno caro! Tutto bene! Avrei bisogno di chiederti un favore.. Avrei bisogno di arrivare a Konoha, sono stata convocata per una missione dunque devo partire immediatamente! Saresti così gentile da portarmi dall'altra parte? Se non hai nulla da fare ovviamente!
    Dai salta su! Stavo giusto per partire in quella direzione! Devo andare a rifornirmi di alcuni materiali quindi non v'è problema. Andiamo allora!
    La ragazza annuì e salì sulla piccola imbarcazione in possesso dell'uomo e lentamente presero il largo. I due chiacchierano parecchio per far passare il tempo e dopo parecchie ore finalmente cominciarono ad avvistare le sponde del Paese del fuoco.

    [...]


    Cominciava ad imbrunire e Maya cominciava ad avere dei forti crampi allo stomaco per la fame.. I due decisero così di fermarsi in una piccola locanda a rifocillarsi.

    [...]

    Erano ormai passati 3 giorni da quando la ragazza partì da Kiri per la sua missione segreta. Non le rimaneva che arrivare ad Otafuku e dirigersi verso il luogo dell'incontro. Il messaggio che le arrivò a casa era molto chiaro: "non farti individuare dalla sorveglianza del villaggio". La ragazza dunque, data la vicinanza ormai al famigerato villaggio, per evitare sospetti, si levò tutto ciò che potesse farla riconoscere come abitante di Kiri e con una certa sicurezza si addentrò nel villaggio, girovagando senza meta per le sue vie nell'attesa che facesse notte. [...] Si fecero le 10 di sera e ormai mancava poco all'incontro, così la ragazza si avviò verso il luogo dell'incontro segreto. Si appostò dietro un albero sul limitare del bosco, dal quale riusciva ad osservare la piazza con la fontana e tutti gli spostamenti. Maya vide che c'era un signorotto vicino la fontana che dopo qualche istante ricevette la "visita di un ninja. Ormai erano le 11 e bisognava darsi da fare. La ragazza realizzò dunque che quello era il signore che li aveva ingaggiati, di conseguenza, con molta discrezione, si avvicinò anche lei al duo.
    Buonasera signori, sono Maya Natsume, shinobi di Kiri. Al vostro servizio! Sono in attesa di ulteriori informazioni.

    Dopo qualche attimo arrivò anche un terzo shinobi....



     
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    Arigo Kwando rimase impassibile quando i tre ragazzi si presentarono. La sua bocca si piegò in una smorfia nel sentir le ridondanti domande dei tre giovani. Informazioni, volevano maggiori informazioni. Erano stati ingaggiati per una missione segreta, e la prima cosa che mettevano in mostra presentandosi era la loro brama di notizie.


    Non vi ho ingaggiato per essere curiosi. Stolti!

    Disse evidentemente seccato. In effetti i tre avrebbero potuto far più bella figura. Arigo era evidentemente appartenente ad una classe sociale di alto borgo, sarebbe stato onorevole e giusto presentarsi con i dovuti rispetti, magari un inchino addirittura. O perlomeno sarebbe stato coerente con i requisiti della missione mostrarsi adatti allo scopo di riservatezza richiesto.


    Questi tre mi sembrano dei coglionazzi... Speriamo non peggiorino al situazione.

    Queste parole rimasero solo pensieri del ricco mercante, che fissava con una sguardo assai pesante da reggere i soggetti davanti a lui. Sapeva bene che una parola di troppo sarebbe stato potenzialmente molto dannosa alla sua fama e all'onore della sua stirpe, ma una parola di meno avrebbe messo in pericolo l'incolumità di sua figlia, portando con se in disgrazia l'intera famiglia Kwando.


    Aprite bene le orecchie. Mia figlia Karinne Kwando è stata rapita. I rapitori mi hanno mandato questa missiva, ora ve la leggo.

    Mentre parlava tirò fuori da una delle tasche delle sua costosissima veste un pezzetto di carta, quasi stropicciato. La carta era gialla, sembrava vecchio di anni. La grafia era ordinata e panciuta, si sarebbe detto fosse femminile. Anche in questo caso vi erano poche informazioni, le essenziali.


    CITAZIONE
    Tua figlia è nelle nostre mani.
    2 Milioni di Ryo.
    Tre giorni prima del matrimonio.
    Alla piana degli antenati.

    Queste le pochissime informazioni contenute, il minimo indispensabile per fissare un incontro. Non vi era indicato niente di più, nemmeno dopo un'attenta osservazione si sarebbe trovato nessun indizio ulteriore, nè una frase tra le righe nè uno strano segno sul foglio da lasciar presagire qualche indizio. Niente. Anche questa volta la curiosità dei giovani sarebbe stata solo ulteriormente alimentata, e per nulla saziata.
    Dopo aver letto queste poche righe Arigo Kwando si avvicinò ai giovai, con passo lento, portando i piedi l'uno davanti all'altro grazie all'ausilio del bastone. Giunto a pochi passi da essi, tirò fuori una busta, apparentemente vuota.


    La missiva che vi ho letto era qui dentro. Assieme ad una prova inequivocabile del fatto che hanno mia figlia.

    Così dicendo uso la mano sinistra per porgere la busta e la missiva ai ragazzi. Mentre alzò la mano destra, tenendola con il palmo rivolto verso il terreno e le unghie verso il cielo nero della notte. Se avessero rovistato dentro la busta, i giovani avrebbero trovato un'unghia femminile. Abbastanza curata e lunga. Al centro di essa vi era disegnato il simbolo del casato della famiglia Kwando, una talpa avvolta in un mantello rosso. Lo stesso simbolo si poteva vedere sul mignolo e sull'anulare di Arigo.
    Era auspicabile che i tre non facessero domande sulla provenienza dell'unghie della busta, era ovvio che era stata strappata dalla mano della giovane Karinne.
    Mentre i giovani avrebbero fatto questo collegamento lui avrebbe continuato a fissarli, spostando lo sguardo da uno all'altro. Come se volesse sondare le loro doti e le loro potenzialità.
    Riprese la parola dopo un lungo silenzio.


    Voi siete di altri villaggi appositamente, proprio perchè è necessario che di questa faccenda non si faccia mai parola.
    La piana degli antenati è un luogo mistico di Otafuku, girano strane leggende a proposito di questo posto. A voi basti sapere che è generalmente molto, molto poco frequentato. Non credo troverete altri ospiti. Per il resto, siete ninja addestrati, saprete da soli cosa fare.
    Io voglio mia figlia sana e salva. Il matrimonio sarà tra cinque giorni, quindi l'incontro dovrebbe avvenire tra due notti. Avete tempo a sufficienza per agire.


    Fece una pausa. Traendo un lungo sospiro. Corrugò la fronte ed i suoi occhi si caricarono d'odio.


    A mia figlia è già stata strappata un'unghia. Non tollererò altri sfregi del suo corpo.

    Dopo quest'affermazione si girò di scatto, riprendendo la strada dalla quale era venuto.
    Sembrava aver detto tutto ai tre ninja, i quali adesso avrebbero dovuto decidere cosa fare. Stava a loro ideare un piano d'azione. Sarebbe stato il genin a scegliere la strategia da adottare, decidendo di sua piena responsabilità se coinvolgere o meno i suoi compagni nella scelte da seguire. Era ovvio, che nonostante tutto sarebbe stata la genin la principale responsabile di ogni disguido, anche se a loro modo anche gli studenti avrebbero fatto bene ad aver paura di un eventuale fallimento.
    Dopo qualche passo Arigo Kwando si fermò, si girò e pronunciò un'ultima frase prima di scomparire tra gli alberi.


    Il vostro futuro silenzio verrà pagato. Il silenzio dei rapitori di mia figlia invece, devo poter essere certo sia eterno.

    Si allontanò lentamente, con il passo elegante di chi è abituato a camminare con il bastone. Il significato di quella frase era abbastanza chiaro, indicava non solo quale fine avrebbero dovuto fare i rapitori, ma in un certo senso ne consigliava alcune modalità d'esecuzione.

    I tre sarebbero presto rimasti soli nell'oscurità del bosco. Solo qualche raggio lunare riusciva a filtrare tra le chiome dei tanti alberi.
    La vita di Karinne Kwando, ed indirettamente anche la salute di molte altre persone, tra cui loro stessi, da adesso dipendeva solamente da loro.



    Divertitevi.
    Per qualsiasi domanda usate skype, pm, la chat OT, la chat del forum, fb, quello che vi pare.
     
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    [Al di là della siepe] Un'unghia



    Potendo osservare meglio l'abbigliamento dell'uomo, la kunoichi si rese conto di quanto fosse pacchiano nell'insieme.

    I soldi non comprano il buongusto, vedo...

    Subito dopo Kamine arrivò una ragazza che si presentò come Maya Natsume, di Kiri. A quanto pareva, sarebbe stata una missione di gruppo, ma composto da quanti elementi? Un movimento catturò l'attenzione di Kamine, che con la coda dell'occhio vide muoversi solo un grosso ruminante.

    Ah, è solo una mucca...aspetta, che diamine ci fa una mucca nel bosco, di notte?

    Non ebbe finito il ragionamento che "la mucca" si trasformò in un ragazzino che affermò di essere uno shinobi (di Kiri anch'esso).

    Andiamo bene...


    Finalmente l'uomo prese parola, evidentemente sapeva di aver ingaggiato solo tre ninja. Ma per prima cosa, espresse il proprio disappunto per la ricerca di informazioni da parte dei ninja.

    Cosa pretende, che usi una sfera di cristallo per avere informazioni che ci servono?

    Spiegò poi loro la missione, ritrovare Karinne Kwando, sua figlia, che era stata rapita, apparentemente prima del suo matrimonio. Mostrò loro una lettera e la busta dove era stata recapitata. Kamine si mosse prima degli altri due e afferrò entrambe, esaminandole. Se uno dei due compagni avesse voluto esaminarle, la ragazza gliel'avrebbe passate solo dopo aver finito la propria ispezione. All'interno della busta, un'unghia, finemente decorata (come quelle del padre).

    Tutto qui?

    Kamine cominciò ad essere sospettosa di tutta la faccenda.

    Kwando finì il discorso con le sue aspettative, ovvero figlia indenne e rapitori morti. Classico.

    Un caffè non lo vuoi?

    Prima che se ne andasse, Kamine prese la parola, cercando di tenere un tono il più diplomatico possibile, anche se avrebbe voluto dirgliene quattro.

    Signor Kwando, le posso assicurare che la nostra brama di notizie non è finalizzata ad altro che alla buona riuscita della missione. Ogni particolare che lei ritiene superfluo, potrebbe essere fondamentale per la salvezza di sua figlia, soprattutto visto il non trascurabile particolare che nessuno di noi è nativo della zona. Non siamo dei mercenari raccattati per strada. Il nostro silenzio è garantito, non si faccia strane idee, ma la nostra missione deve rimanere segreta ad altri, non a noi. Ma se per lei la riservatezza è così importante da non fornirci dettagli che potrebbero assicurare la riuscita della missione, tipo sapere da quanti giorni è stata rapita sua figlia, come le è stata recapitata la busta o anche solo in che direzione sia la piana degli antenati, risparmiandoci il dover chiedere in giro e quindi esporci agli abitanti del luogo, beh...

    Lo sguardo di Kamine tese a mutare verso una crescente grevità.

    Capisco che possa essere sconvolto per sua figlia...ma cerchi di essere razionale. Siamo dalla stessa parte, non faccia ostracismo nei nostri confronti.

    Se anche l'altro avesse risposto, Kamine avrebbe ignorato qualunque tipo di reazione contraria e atteso che si fosse allontanato per rivolgersi ai due shinobi.

    Bene. Non vi conosco, ma ci hanno sbolognato questa patata bollente e dovremo collaborare. Suppongo di essere la più anziana qui Osservò i due. Li sovrastava entrambi di almeno venti centimetri, quindi l'apparenza era proprio quella. Più volte si era trovata a valutare male le differenze di età in relazione all'altezza, ma in quel momento la cosa non le passò minimanente in testa. Ma forse non la più alta in grado? Sono una Genin di Oto comunque, potete chiamarmi Kamine. Il tono era molto più gentile di quello tenuto con Arigo Kwando. Ricevute le risposte dei due, continuò.

    Bene, allora è ufficiale, dovrò guidare io il gruppo. Prima di parlarvi, vorrei spostarmi da qui, lo spiazzo è troppo scoperto e non voglio rischiare che altri ci sentano. Tra gli alberi avremo più copertura. Si mossè verso il bosco, entrandovi per un centinaio di metri, per poi rivolgersi di nuovo ai compagni se l'avessero seguita.

    Ascoltate. Non so per voi, ma per me tutta la faccenda è strana. Lasciando perdere anche solo il metodo di reclutamento, è chiaro che Kwando ha qualcosa di troppo da nascondere. E avere solo un'unghia, per quanto singolare, è una prova tanto inequivocabile quanto io sono una sirena. Si passò una mano tra i capelli. Dovremo tenere la massima attenzione, perchè siamo di fronte a due possibilità: o il tutto si rivelerà molto più semplice di quanto non ci appaia ora, oppure stiamo andando ad infilarci in un ginepraio. Siete solo studenti, quindi dovrete cercare di non strafare. Fece una breve pausa. Avete qualche considerazione da aggiungere?

    Dopo l'eventuale colloquio con i due, riprese le redini. Bene, se non c'è altro, dirigiamoci verso questa Piana degli antenati. E si mise in marcia, raccomandando ai due di fare meno rumore possibile. Meglio muoversi più lentamente ma non visti...e per l'amor del cielo, niente mucche. Disse, guardando Ryuu.



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    Al di là della siepe

    La damigella in pericolo


    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu
    Parlato Arigo Kwando
    Parlato Kamine

    I tre ragazzi rimasero in attesa che quel curioso personaggio gli desse le istruzioni che aspettavano, quando finalmente parlò. Non vi ho ingaggiato per essere curiosi. Stolti! Bé, non era sicuramente la risposta che si aspettavano di ricevere, perché per quanto potesse essere una missione segreta, loro avevano solo chiesto maggiori dettagli per sapere cosa fare, dato che nel biglietto non c’era altro che l’indirizzo dell’incontro. Ma questo non sta bene. Che cosa si poteva mai aspettare da uno ricco snob che compra i vestiti nelle peggiori botteghe di costumi di carnevale. Finalmente, dopo altri lunghi attimi di esitazione, l’omone vuotò il sacco, estraendo al contempo un foglio di carta che sembrava ingiallito dal tempo. Aprite bene le orecchie. Mia figlia Karinne Kwando è stata rapita. I rapitori mi hanno mandato questa missiva, ora ve la leggo. “Tua figlia è nelle nostre mani. 2 Milioni di Ryo. Tre giorni prima del matrimonio. Alla piana degli antenati.” In quel momento Ryuu si rese conto che la situazione era drastica, più di quanto potesse immaginarsi e finalmente cominciò a capire che il comportamento di quel bizzarro individuo era forse dovuto alla preoccupazione per la vita di sua figlia, specialmente in una circostanza come quella, che avrebbero dovuto essere i giorni felici che precedevano le nozze. Lo spirito di giustizia di Ryuu cominciò a venir fuori e il suo volto assunse improvvisamente un’espressione molto seria, dopo aver compreso la gravità della situazione: se una ragazza era in pericolo doveva assolutamente salvarla. Subito dopo, il loro mandante allungò una mano e gli porse una piccola busta da lettere, informandoli che si trattava della busta che conteneva la lettera che gli aveva appena letto e che conteneva anche un’altra cosa, come prova che la ragazza fosse davvero nelle loro mani. Ryuu ebbe timore di prendere quella busta per verificarne il contenuto, poiché non aveva idea di quale orrore vi si potesse nascondere, quindi attese qualche istante che lo facesse una delle 2 ragazze, e difatti, la kunoichi che era arrivata per prima sul posto, la afferrò immediatamente e ne esaminò il contenuto. La curiosità, però, a quel punto cominciò a farsi sentire, quindi, visto che la ragazza non ebbe nessun tipo di reazione shockante, le chiese gentilmente di passargli la busta. A quel punto allungò la mano sinistra e la prese, per poi aprirla e prendendone il contenuto per mostrarlo anche all’altra kunoichi. Un’unghia...una semplice unghia che poteva soltanto confermare qualunque dubbio, perché se quell’uomo aveva riconosciuto che quella singola unghia appartenesse alla sua figlia scomparsa, il messaggio non poteva che dire la verità. Ecco spiegato anche il perché della riservatezza della missione, ma quello che Ryuu non riusciva a comprendere era proprio il motivo di organizzare una missione del genere, mettendo a repentaglio la vita della ragazza, quando si sarebbe potuta risolvere pacificamente pagando semplicemente il riscatto. Forse l’uomo, in realtà, non aveva così tanto denaro a disposizione o forse era talmente avaro da non voler spendere tutti quei soldi neanche per la vita di sua figlia. Due aspetti decisamente contrastanti, ma che solo il tempo avrebbe potuto rivelare quale sarebbe stato quello giusto.

    Subito dopo avergli dato una breve descrizione del luogo in cui si sarebbe dovuto tenere l’incontro (e quindi il luogo che i 3 avrebbero dovuto raggiungere), l’uomo si voltò e cominciò a dirigersi verso il villaggio, ma prima di scomparire nel buio della notte, si voltò verso di loro. Il vostro futuro silenzio verrà pagato. Il silenzio dei rapitori di mia figlia invece, devo poter essere certo sia eterno. E detto questo si girò nuovamente verso il suo villaggio per andarsene. Non che essere pagato gli dispiacesse, ma non rientrava di certo tra le sue priorità, poiché quello che più gli importava era di concludere perfettamente la sua prima missione e salvare la vita della ragazza. La cosa che però lo colpì di più degli avvertimenti dell’uomo fu la seconda frase: parole dure che volevano dire solo che avrebbero dovuto uccidere i rapitori fino all’ultimo e questo mise un po’ di timore a Ryuu, che in quel momento capì che non si sarebbe potuto evitare uno scontro diretto. L’unica cosa che gli diede un po’ di conforto fu quando gli tornò in mente che poteva contare su 2 compagne di squadra. Il mandante li aveva convocati tutti e 3 per quella missione, quindi non potevano far altro che fare lavoro di squadra, ma prima che quest’ultimo avesse il tempo di andarsene, la ragazza (che a quanto pare era la più grande di età) a cui poco prima consegnò gli indizi della missione, lo fermò, spiegandogli le ovvie ragioni della loro curiosità e facendogli un bel discorsetto su quanto fosse stato fin troppo inappropriato con la sua esagerata riservatezza. Oh, finalmente gliel’ha detto. Se il loro mandante non avrebbe accennato a rispondergli o quantomeno a rifiutare la sua proposta di darle maggiori dettagli, la kunoichi si sarebbe rivolta agli altri 2, presentandosi e chiedendo di presentarsi a loro volta per capire chi avesse il grado più alto. Ryuu si trovava perfettamente d’accordo con quel pensiero, perché in effetti avevano le ore contate per raggiungere il loro obbiettivo, quindi se non volevano perdersi in chiacchiere inutili, sarebbe dovuto essere il ninja con più esperienza sul campo a decidere il da farsi. Io mi chiamo Ryuu, sono uno studente di Kiri.

    Una volta che anche la seconda ragazza rispose alla domanda, Kamine prese il comando del gruppo, cominciando col proporre di spostarsi in un posto più appartato in cui avrebbero potuto dare meno nell’occhio. Ryuu si mise in marcia senza esitare e senza fiatare fino al punto di arrivo, pensando a quanto la situazione potesse essere cambiata in così poco tempo, ma soprattutto ripensò a quale curiosa coincidenza fosse trovare un’altra studentessa di Kiri proprio lì, in quelle circostanze. Ma una volta arrivati non ci fu tempo di perdersi in futili pensieri, perché la genin di Oto, espresse immediatamente i suoi dubbi su tutta la faccenda, dubitando persino della veridicità della missione. Ora, essendo una genin già abbastanza esperta in materia di missioni, fece delle considerazioni a cui Ryuu non aveva neanche pensato, ma, non perché lui fosse fermamente convinto che non ci potessero essere imbrogli o trappole, gli sembrava assurdo mettere in discussione le parole di un padre che gli aveva appena mostrato una prova del rapimento di sua figlia, per quanto insignificante potesse essere. Quando la ragazza ebbe terminato il suo discorso, Ryuu espose le sue contraddizioni. Scusa, ma sinceramente io non dubiterei di questo fatto dell’unghia, anzi, ringrazio che non c’era qualcos’altro della ragazza. Va bene, siamo tutti d’accordo che un’imbecille così non lo trovi neanche in un manga, ma se dice che sua figlia è stata rapita, non mi sembra il caso di pensare che ci sta prendendo in giro. Poi, questo è un mio pensiero, non so voi. Inaspettatamente, aveva ormai messo da parte il lato sconsiderato del suo carattere senza nemmeno rendersene conto, dal momento in cui aveva saputo di una giovane donna in pericolo, e mettendo davanti ad ogni cosa la priorità di riportarla indietro incolume, prendendo la situazione il più seriamente possibile. Rimase in attesa che gli venisse data una risposta o anche delle possibili considerazioni che anche l’altra kunoichi avrebbe esposto, dopodiché, Kamine avrebbe ordinato di mettersi in cammino verso il luogo dell’incontro per non perdere altro tempo e suggerendo ai due “sottoposti” di fare meno rumore possibile per evitare di essere individuati da occhi (o orecchie) indiscreti. Meglio muoversi più lentamente ma non visti. La sua esperienza di genin stava vendendo a galla, dato che Ryuu non pensò nemmeno di muoversi silenziosamente, visto l’orario, ma obbedì senza fiatare, cominciando a sentire l’emozione di aver finalmente iniziato la sua prima missione ufficiale come ninja e niente ormai poteva distrarlo dal suo obbiettivo, che avrebbe portato a termine a qualunque costo. E per l'amor del cielo, niente mucche. Quello sguardo lo trafisse come un pugnale. In fondo non aveva fatto niente di grave, ma in un certo senso si sentì un po’ in colpa per aver voluto strafare, e al contempo sentì di dover controbattere per cercare di farsi togliere gli occhi di dosso, tirando fuori la prima risposta che gli venne in mente. Dai, così stai offendendo le mie capacità di travestimento, perché ti vorrei ricordare che nessuno di voi aveva pensato che potevo essere lì. Disse, con un sorrisetto non beffardo, ma che voleva nascondere l’imbarazzo di trovarsi al centro dell’attenzione. Che altro ci si poteva aspettare da un novello ninja che voleva solo cercare di fare bella figura.
     
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    Anche il più sprovveduto degli esseri umani avrebbe notato quanto il comportamento della genin di Oto avesse infastidito il ricco mercante di Otafuku. Il vecchio si voltò lentamente, lanciando uno sguardo di sufficienza alla ragazza. Sembrava quasi volesse sputare per terra tanto era stato infastidito dalle sue parole. La guardò per alcuni lunghi secondi con cattiveria, unita a quello che sarebbe potuto quasi sembrare un guizzo di disgusto.


    Non sapete nemmeno dov'è la valle degli antenati ? Mia figlia è stata rapita la settimana scorsa, e la busta è stata portata dal solito signore che si preoccupa della mia corrispondenza, uomo assai fidato di nome Isaken.

    L'uomo non avrebbe detto altro, certo di aver fornito a coloro che stava pagando per risolvere i suoi problemi ogni genere di informazione rilevante. Tutto il resto era solamente per curiosi. Sapevano che la figlia era stata rapita. Dov'era il luogo dell'incontro per la riscossione del riscatto e l'orario. Sapevano addirittura in preavviso la posizione e per finire le regole d'ingaggio erano talmente banali che anche un bambino le avrebbe capite. Voleva le teste dei rapitori. Nonostante tutto, dopo quelle brevi parole rimase ancora fermo, indeciso se dare l'ennesimo aiuto a quelli che in teoria sarebbero dovuti essere i suoi salvatori, e che stavano facendo di tutto per invertire i ruoli. Dopo altri interminabili secondo nel buio del bosco prese dalla tasca interna della sua veste un foglio arrotolato, tenuto stretto da uno spago rosso. Lanciò la piccola pergamena a metà strada tra lui e la combricola li davanti. Non avrebbe permesso loro di toccarlo nemmeno con un pezzo di carta interposto, e quella specie di sudditi alle sue dipendenze avrebbero dovuto chinarsi per poter raccogliere ogni aiuto che lui intendeva dare loro. Fatto ciò, si voltò nuovamente, questa volta per l'ultima volta, e si addentrò lentamente nella foresta fino a sparire.

    Se i ninja avessero raccolto la pergamena da terra e l'avessero aperta dopo averne snodato il sottile filo rosso che la teneva chiusa, avrebbero trovato una sorta di mappa, con alcune indicazioni riguardo la piana degli antenati. Buona parte della mappa indicava una sorta di pianura indubbiamente vastissima e che difficilmente tre persone avrebbero potuto controllare interamente durante la notte dello scambio: sicuramente non restando uniti. La mappa era evidentemente molto vecchia e mostrava agli shinobi una ricostruzione paesaggistica della zona. Questi avrebbero potuto notare come in mezzo all'enorme piana si veniva a stagliare una sorta di piccolo fiume o zona d'acqua che correva su se stesso creando tre piccole aree verdi separate tra loro. Sull'ultima e più lontana delle tre aree verdi era stata disegnata una stella blu, cosa questa significasse sarebbe stato compito loro scoprirlo. Che fosse stata usata per indicare la posizione dello scambio ? Che riguardasse invece la conformazione del territorio ? A loro l'ardua scelta, dividersi ed esplorare o restare uniti scegliendo un'unica posizione? Difficile avanzare ipotesi non sapendo chi fosse stato a consegnare la mappa, e considerando che lo stesso Kwando era stato molto pensieroso sul dar loro quell'aiuto. Sicuramente sapere chi aveva creato quella mappa sarebbe stato per loro utile, ma il mandante era scomparso nel bosco, e la loro domanda non aveva orecchie pronte a rispondere. Infine, sulla mappa si potevano vedere una casetta nera proprio all'inizio della zona blu, e dei piccoli tratti marroni perpendicolari ai tratti blu, ma presenti solo in alcune zone. Anche in questo caso, per colmare le loro domande sarebbe stato necessario dare uno sguardo concreto sul posto.
    Per raggiungere la valle i tre avrebbero dovuto camminare verso nord-ovest per circa 6 ore, li aspettava un lungo viaggio notturno tra i prati. Illuminati solamente dai raggi lunari avrebbero trascorso un viaggio quasi tranquillo. In lontananza avrebbero potuto sentire dei lupi ululare, e più vicino a loro solo la presenza dei grilli. Sarebbe stato un viaggio quasi piacevole e romantico se non fosse che proprio a metà del tragitto un'urlo femminile avrebbe squarciato il silenzio della notte.


    AAAAAHHHHH.

    Facendo la conta dei presenti dopo lo spavento iniziale il team si sarebbe accorto dell'assenza di Maya Natsume, la studentessa di kiri, e proprio laddove pochi attimi prima c'era lei i due restanti membri del gruppo avrebbero potuto vedere una fossa nel terreno larga circa un metro quadrato. Stimarne la profondità non era possibile, nel buio della notte i soli raggi lunari non sarebbero mai riusciti a rischiarare abbastanza da farne vedere la fine. E se anche i due avessero utilizzato delle torce o perfino dei jutsu di fuoco questi non sarebbero riusciti a vedere la loro compagna, nè tanto meno la fine del fosso. Per quanto riguardava la percezione uditiva, dopo quel forte urlo che aveva spezzato il silenzio notturno non si era sentito più niente. Maya non avrebbe mai risposto alle loro chiamate, che se dirette all'interno del fosso avrebbero solo prodotto un forte eco. Nè tanto meno i due compagni avrebbero mai sentito il tanto atteso tonfo del corpo che impattava per terra. Sembrava proprio che la loro compagna fosse stata risucchiata dalla terra.


    SE una volta superato il trauma il duo si fosse diretto verso la casetta nera di cui parlava la mappa questi sarebbero arrivati poco dopo l'alba. Poco prima dell'arrivo si sarebbero ritrovati a dover superare una piccola zona ricca di alberi dalla folta chioma che impedivano di vedere qualsiasi cosa dopo di loro. Mentre proseguivano si sarebbero accorti di come il terreno iniziava a salire, sia dall'aumento della fatica nel camminare sia dai graditi di terra che si ritrovavano di tanto in tanto a dover affrontare. Nel mentre i due avrebbero potuto notare la presenza di un forte rumore di sottofondo, inizialmente difficile da identificare. Dopo circa un'ora di cammino davanti a loro si sarebbe creato un panorama mozzafiato.



    Cascata-alberi-boschi



    Superato l'ultimo arbusto si sarebbero trovati alla base di una cascata altissima. Un'enorme flusso d'acqua si abbatteva costantemente alla base, andando a formare una grossa piscina. Se avessero fatto un po' di attenzione avrebbero potuto notare come la cascata si estendesse in lunghezza per diverse centinaia di metri, ed altrettanto in altezza. Difficile dire cosa ci potesse essere sopra quella cascata, se ci fosse una pianura o se l'ambiente riservasse altre sorprese. Se il duo avesse perlustrato la zona avrebbe potuto notare come sull'estremità orientale della cascata si potesse vedere una sorta di sentiero di rocce che passava proprio sotto l'acqua corrente, e che sembrava essere proprio in corrispondenza del tratto marrone segnato sulla mappa. Percorrere quella sorta di sentiero di rocce sembrava pericoloso. Oltre alla totale esposizione all'acqua della cascata che avrebbe bagnato i due fin quasi in cima, questi avrebbero potuto notare con qualche minuto di osservazione come le rocce sembravano essere abbastanza instabili, e come alcune di queste ogni tanto si staccavano. Brutta fine avrebbe fatto chi ci si fosse trovato sopra...

    Con un'altro po' di astuzia i due avrebbero potuto notare come mancava invece qualsiasi casetta nella zona. Se anche fossero tornati nel bosco e avessero cercato altro modo di aggirare le cascate avrebbero perso tempo, non riuscendo mai a trovare un sentiero che salisse verso l'alto, nè tanto meno una villa o baracca che potesse spiegare la presenza della casetta nera sulla mappa.

    Non mancava forse qualcosa ?
    Il tempo stringeva, tutta la zona andava ancora perlustrata ed il team aveva perso il 33% dei suoi membri, come gestire le forze rimanenti ?





    Da questo momento il PG di dolcecattiva è congelato. Se dovesse tornare in tempo potrà rientrare in qualsiasi momento come membro attivo della quest.
    Per voi altri, buona fortuna e state bene attenti... Se fate la mossa giusta vi risparmiate diverse fatiche. Se avete domande sono a disposizione.




    Il cerchio grosso a sinistra siete voi.

    Come potete vedere ci sono diverse opzioni... Fossi in voi non darei per scontato che tutti i tratti marroni abbiano lo stesso significato, nè che sia tutto così scontato come sembra.

    I numeri 1 e 2 sono di riferimento, per spiegare bene se voi doveste scegliere di cercare di aggirare la cascata che avete davanti, scelta che non vi è limitata, e che narrerò se doveste scegliere di andare da quella parte.
    Per ulteriori domande sapete dove sono.


    Edited by lNearl - 26/9/2015, 10:52
     
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    [Al di là della siepe] La mappa



    Così pieno di sè da non vedere oltre un palmo dal proprio naso. Inutile parlare ulteriormente con Arigo Kwando, testardo ad un livello quasi innaturale.

    Quando questi, prima di andarsene definitivamente, lasciò cadere qualcosa, Kamine infastidita fece solo un passo verso di esso, facendo schioccare la frusta per raccogliere la pergamena arrotolata.

    L'aprì per consultarla, per poi passarla a chi avrebbe voluto eventualmente vederla meglio. Questa mappa è più vecchia di me...

    [...]
    Il tragitto verso la valle era lungo e tedioso, quasi soporifero, non fosse stato per quello che accadde: un urlo improvviso, vicino, per poi tornare al silenzio quasi innaturale.

    Kamine si voltò di scatto verso la fonte del grido, Maya con ogni probabilità, per constatare che la ragazza di Kiri era scomparsa. Un'occhiata dopo, vide la buca che aveva apparentemente inghiottito Maya. Scattò verso questa e si inginocchiò, urlando. Maya! Maya! Rispondi, Maya! Niente. Nessuna risposta, nessun rumore. La ragazza si guardò intorno e prese da terra alcuni piccoli sassi, gettandoli nella buca e allungando l'orecchio verso di essa. Nessun rumore. Cazzo! Si guardò brevemente intorno, poi prese la frusta, calandola nella fossa e facendola oscillare, ma nonostante arrivasse ad una lunghezza di circa 3 metri, sembrava non toccare nulla. Momenti interminabili passarono, poi Kamine si alzò, cominciando a girare lentamente attorno alla buca.

    Merda...merda...merda! Altri minuti passarono. La ragazza ragionava profondamente. Doveva prendere una decisione, in quanto caposquadra. Poi si rivolse a Ryuu.

    Non...non possiamo rimanere fermi qui. C'era un evidente senso di disagio nella sua voce. Non abbiamo i mezzi per recuperarla...nè il tempo. Dobbiamo continuare da soli. Si morse il labbro inferiore. Andiamo.

    Se Ryuu si fosse in qualche modo opposto alla cosa, gli avrebbe risposto a tono.
    Credi che mi stia divertendo a prendere questa decisione? Non possiamo fare nulla per lei adesso! E stiamo rischiando di farci individuare se qualcuno ci sente! E se la cosa non ti sta bene, puoi anche rimanere qui a cadere nella buca. C'è una missione da finire.

    In tutti i casi, Kamine avrebbe continuato la marcia, rimuginando su quanto appena avvenuto.

    [...]
    Superato un muro di alberi, si trovò davanti ad una cascata. Una veloce ispezione della zona portò all'individuazione di un sentiero roccioso che attraversava l'acqua. Ma attraversarlo sarebbe stato molto pericoloso e nessuno nel gruppo era capace di usare il chakra per non scivolare. La ragazza tirò fuori di nuovo la mappa. Si sarebbe rivolta a Ryuu, ammesso che questi fosse con lei.

    Questa mappa è troppo vecchia, indica una costruzione che non c'è più...il resto sembra es... Si interruppe. Che nell'agitazione del momento si fosse fermata alla prima interpretazione senza approfondire eventuali significati nascosti?

    E se questa fosse una freccia? Si avvicinò al punto che la freccia nera, prima scambiata per una casetta, indicava. Avrebbe perlustrato la zona in cerca di qualche segno di un passaggio nascosto, qualcosa di occultato o semplicemente qualcosa di non naturale o insolito che si trovava lì.

    Qualora non avesse trovato nulla, allora avrebbe proposto a Ryuu (o continuato da sola), di continuare sul percorso a sinistra, quello che la freccia sembrava indicare.


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    Al di là della siepe

    Un tragico inizio


    Parlato Ryuu

    Prima di sparire una volta per tutte tra le ombre della notte, il loro originale e per niente simpatico mandante lasciò cadere a terra un rotolo di pergamena apparentemente molto vecchia, che la caposquadra si affrettò a raccogliere. Era una mappa della valle in cui erano diretti e Ryuu rimase sorpreso che quell'egocentrico riccone volesse dargli un ulteriore aiuto per salvare la figlia, visto il mdo in cui si comportò fino a quel momento, ma dal modo in cui o fece gli parse quasi come se comunque non gli importasse più di tanto.
    Comunque, bene o male, i 3 ragazzi furono finalmente liberi di partire, potendosi godere la tranquillità della notte dopo il loro bizzarro e stressante incontro con quell'energumeno impossibile. Per fortuna Ryuu si era preso qualche ora per riposare, quello stesso pomeriggio, sentendosi totalmente rinvigorito e pieno di energie per la lunga notte che lo aspettava e, mentre procedeva verso la meta stabilita, non poteva che sentirsi al settimo cielo per l'emozione di aver finalmente intrapreso la sua prima missione ufficiale, in compagnia di 2 avvenenti ragazze, tra l'altro.
    Ma quel sereno stato d'animo non poté durare a lungo, perchè dopo le prime ore di viaggio, un tremendo urlo proveniente da qualche passo di distanza da lui, cambiò irreversibilmente il corso della missione. Il giovane shinobi di Kiri si voltò istintivamente verso la fonte da cui provenì quel disperato grido, solo per sentirsi il sangue gelarsi nelle vene, alla vista della sua compagna Maya somparsa nelle profondità di un enorme fosso apertosi sotto i suoi piedi. Ryuu si gettò immediatamente a terra, ai bordi del precipizio, nella speranza di poter aiutare la sua compagna, ma tutto quello che vide fu nient'altro che un pozzo senza fondo, rimanendo completamente impietrito mentre Kamine provò in vari modi di cercare di rintracciare la sfortunata ragazza, ma senza successo.
    I minuti trascorsero con una lentezza inimmaginabile, finché ad un certo punto, Kamine suggerì che non avrebbero potuto recupararla e che quindi dovevano proseguire. Ryuu fu riluttante a quell'idea per principio, non capendo che la sua caposcquadra provava esattemente quello che stava provando lui nello stesso momento, ma invece di starsene seduta immobile a fissare il vuoto del fosso, decise di prendere la situazione in mano, cercando di ragionare lucidamente e non farsi prendere dallo sconforto. Ma come facciamo...lei è lì dentro...non possiamo... La sua balbettante risposta fu subito contrastata da un ulteriore affermazione di Kamine, ricordandogli che avevano ancora una missione da compiere e sebbene il ragazzo era distrutto per non essersi mai sentito tanto impotente, non poté non trovarsi d'accordo con lei: c'era ancora un'altra ragazza da salvare.
    Con uno sforzo incredibile trovò la forza nelle gambe di alzarsi in piedi e di proseguire il cammino nel silenzio della notte.

    ...


    Poche ore dopo si cominciò a sentire in lontananza lo scrosciare dell'acqua, che a mano a mano che proseguivano diveniva più forte, fino a diventare quasi assordante quando infine giunsero ai piedi di un enorme cascata, dopo aver attraversato un fitto muro di alberi. Sicuramente era quello il punto indicato dalla mappa, ma non potevano agire in maniera avventata, quindi si misero in cerca di un modo per salire in cima, ma l'unico modo sembrava doverla aggirare. Almeno finché la genin di Oto non si accorse che sulla mappa che avevano ricevuto c'era un particolare che forse non indicava una casa o una costruzione, ma una direzione da prendere o magari un indizio per una scorciatoia sulle pendici della cascata. Ryuu si sarebbe limitato a seguire Kamine nele sue indagini, affidandosi alla sua maggiore esperienza ed ispezionando con lei la zona. [Percezione 9]

    Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione.
     
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    L'idea di Kamine di interpretare quel simbolo sulla mappa come una freccia aveva un suo fascino, ma il perlustrare della zona risultò evidentemente inutile. Non c'era nulla di particolare o fuori posto, qualche pietra qua e la, le tipiche piante della zona belle verdi e rigogliose per via della tanta acqua cui potevamo arrivare e del forte sole che di giorno illuminava quel piccolo paradiso terrestre. Per il resto avrebbero solo potuto notare come c'erano pochissime tracce del passaggio umano nella zona. L'erba e le piante crescevano senza problemi anche sul suolo, il che faceva pensare che nessuno calpestava quelle terre e che non c'era un grande passaggio. Anche nel punto esatto in cui sarebbe dovuta sorgere la mappa non c'era assolutamente niente di particolare. L'unica cosa alla quale i due avrebbero potuto far caso era la quasi totale assenza di animali nella zona. Si potevano vedere alcune mosche, qualche ape o vespa. Ma non c'erano animali da sottobosco, nè vermi nè tanto meno animali simili. Non c'erano uccelli, ma per notarlo non bastava l'assenza del rumore, in quanto il fragore dell'acqua della cascata era troppo forte, e copriva qualsiasi genere di rumore di questo tipo.
    Che nessuno passasse da quelle parti ?
    Che ci fosse un'altra strada ?
    Era solamente un caso ?

    Una volta terminata la perlustrazione Kamine decise di proseguire verso il percorso indicato, dirigendosi verso sinistra. Non c'era un vero e proprio sentiero da seguire, nessuna struttura fatta dall'uomo per agevolare il passaggio. I due, man mano che si allontanavano dalla cascata avrebbero trovato una natura sempre più selvaggia ed ostile. L'erba si sarebbe fatta sempre più alta ed incolta, inoltre tutto il terreno era ricoperto da uno spesso strato di muschio, che impediva di vedere chiaramente la base del suolo,rallentando la loro marcia, mentre sporadicamente si sarebbero trovati di fronte a grosse zone ricche di rovi affilati, in grado di ferirli ripetutamente alle gambe se non avessero trovato altro modo di aggirarli. Attorno a loro c'erano diversi alberi parecchio alti, sui quali i due si sarebbero potuto arrampicare per evitare il contatto con i rovi, ma se avessero optato per questa scelta avrebbero rinunciato al contatto con il terreno e di conseguenza avrebbero perso ogni possibilità di trovare un sentiero o di trovare qualche indizio per terra.
    Ad ogni modo, qualunque fosse stata la loro scelta dopo circa mezz'ora dal momento in cui si erano incamminati avrebbero potuto sentire un rumore particolare. Di sottofondo continuavano a sentire l'incessante rumore della cascata, ma oltre a questo grazie alla loro percezione elevata avrebbero potuto notare una sorta di strano eco. L'eco sembrava comunque provenire dalla cascata, o perlomeno sembrava avere a che fare con l'acqua. Ma come mai lo sentivano solo adesso ? E dove poteva rimbombare il suono dell'acqua per generare quello strano effetto sonoro ?
    Che si fossero involontariamente messi nella giusta posizione dalla quale notare quel rumore ? I loro pensieri sarebbero stati interrotti però molto bruscamente :

    - Se fossero stati ancora a terra due grossi serpenti avrebbero cercato di attaccarli nell'erba alta, dalla quale sarebbe stato molto difficile notare l'offensiva nemica. Fortunatamente i due serpenti non attaccarono le gambe, dove i due non avrebbero potuto notare nulla, ma cercarono di colpirli direttamente al viso con le loro zanne affilatissime.

    Cosa dovevano fare i due ? Tornare indietro per cercare di capire da cosa scaturisse quel nuovo rumore ?
    Proseguire ancora all'interno del percorso di sinistra ?
    E cosa ne avrebbe pensato Kamine ? L'attacco dei serpenti era poca cosa per lei, ma di difficile gestione per il suo compagno... Dopo aver già perso un membro del team se la sarebbe sentita di spingerlo ancora dentro la missione ?
    Ed infine, per quale motivo i rapitori avevano scelto quel luogo così inarrivabile per lo scambio ?

    Tutte domande cui rispondere dopo essersi difesi dai due temibili serpentelli.




    Per qualsiasi domanda sapete sempre dove trovarmi :)
     
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10 replies since 23/7/2015, 15:45   238 views
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