La Festa della Fondazione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Yusnaan
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    4,118
    Reputation
    +350
    Location
    ehm...da qualche parte

    Status
    Offline

    La festa della fondazione

    Un regalo importante


    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu
    Parlato Izumo
    Parlato Keiko
    Parlato nonna Ayaka
    Parlato nonna Kazuko
    Parlato nonno Daisuke


    La vita di un ragazzo che sogna di diventare un ninja, ma che ancora non è riuscito a conquistare quel titolo, fa sembrare la solita routine ancora più noiosa del solito. Per non parlare della nebbia che aleggia su tutto il villaggio per gran parte della giornata, che non è di certo di aiuto a rallegrare l’atmosfera. Per fortuna, da molti mesi a questa parte, si era cominciato a parlare di un evento epocale che si sarebbe svolto alla fine dell’estate, una festa grandiosa per celebrare i primi 35 anni dalla fondazione dell’accademia ninja. Quale migliore occasione per spezzare la monotona vita di tutti i giorni. Era quasi giunto il momento della partenza e, come ormai succedeva ogni giorno da più di una settimana, Ryuu e i suoi migliori amici, Izumo e Keiko, si erano riuniti per sprecare la giornata a fare progetti per quella fatidica sera.


    E il tiro a segno? Io credo che ci sia Allora lo dobbiamo fare. Uh, ti prego Ryuu, mi puoi vincere un peluche? Ti prego, ti prego. Ehm, ok, ma non so se ce la faccio. Te lo posso vincere io il pupazzo, Keiko. Ah…No, grazie, non mi fido. Almeno Ryuu è un ninja, è sicuramente più capace di te che sei solo un lavapiatti. Se Ryuu è un ninja, io allora posso essere benissimo Gordon Ramsay! E chi è? Non lo so, me lo sono inventato ora, ma non è questo il punto. Tranquilla, Keiko...*vincerò per te un super peluche! Dato che la ragazza non aveva avuto il permesso di partecipare alla festa, Ryuu non poteva sperare in un’occasione migliore per poter conquistare il suo cuore, portandole un gigantesco peluche in regalo e sperando che così possa cadere finalmente tra le sue braccia. Devo vincere un peluche di 4 metri!!!!
    L’unica cosa a cui non aveva ancora pensato era che i suoi nonni ancora non avevano deciso se dargli o no il permesso di andare, quindi, armandosi di coraggio (e di una buona carrellata di possibili discorsi e suppliche) si diresse verso casa, dove sapeva di avere l’ultima occasione per convincere i suoi parenti a lasciarlo partecipare all’evento più importante dell’anno.
    Un ultimo momento di esitazione per ripassare tutto il discorso che si era stampato in mente e finalmente spalancò la porta di casa. Curiosamente, nell’aria non si sentì quell’ostilità che preannunciava una nuova battaglia, come tutte le altre volte che provò a fargli quella stessa richiesta. Arrivò in cucina, dove trovò le 2 nonne intente a bere una tazza di tè ed a chiacchierare serenamente: nonna Ayaka in uno dei suoi tradizionali kimono a fiori e con il suo solito e soave sorriso stampato sulle labbra e nonna kazuko con un insolito kimono rosso…segno che quella notte si sarebbe versato del sangue. Sapeva che non sarebbe stato per niente facile e già immaginava le urla di nonna Kazuko, che più di tutti si era opposta a quel viaggio che avrebbero dovuto intraprendere, quindi (con qualche tentennamento) si sedette anche lui e cercando di essere il più persuasivo e pietoso possibile, cominciò il suo discorso. Obaasan…è molto che sto aspettando che arrivi la festa dell’anniversario dell’accademia e… Puoi andare. No, no, aspetta, fatemi parlare…eh? Ho detto che puoi andare. -…Davvero? Si, per me va bene. Io non mi sono mai opposta.
    .......
    …Quindi…ci andiamo?... Bé, anche se noi siamo d’accordo, come sai, l’ultima parola spetta a tuo nonno, essendo il più anziano della famiglia. E’ di là, ma non sarà facile convincerlo. Puoi provare, se vuoi. Una situazione alquanto insolita. Anzi, fin troppo insolita: da quando in qua nonna kazuko era così gentile? Ma soprattutto, da quando l’opinione di nonno Daisuke aveva contato qualcosa in quella casa, soprattutto per sua moglie? La cosa era un po’ sospetta, ma siccome per il momento gli erano stati detti 2 “si”, non restava che convincere il terzo giudice.

    Appena entrato nella stanza, trovò suo nonno insolitamente intento a meditare. Qui c’è qualcosa di strano, oggi… Gli si avvicinò lentamente, quasi con la paura di svegliarlo e quando gli fu abbastanza vicino, si sedette di fronte a lui, in attesa che succedesse qualcosa.

    Non succedeva niente. Stava dormendo?... Coff,coff. Non appena Ryuu si schiarì la voce per far notare la sua presenza, il nonno si svegliò di soprassalto. Stava proprio dormendo. Che? Cosa? Oh, sei arrivato. Ti stavo giusto aspettando per…che volevi chiedermi? Ojiisama…è molto che aspetto che arrivi l’anniversario della fondazione dell’accademia…e vorrei chiederti il permesso di andare alla festa. -…Ah si…l’accademia…tua nonna mi aveva detto qualcosa in proposito…mha. Per me puoi andare. ...Posso? Si, vai pure. -…Ehmm…grazie.. La situazione era sempre più strana, ma almeno sembrava che tutti e 3 gli avessero dato il loro consenso, quindi tornò in cucina dalle nonne, anche se sempre un po’ confuso. Senti, tesoro, non devi prendertela se il nonno non ti ha dato il permesso, avrai altre occasioni per… No, nonno mi ha detto di si. Le 2 donne si guardarono improvvisamente negli occhi,scambiandosi uno sguardo interrogativo. Ti ha detto di si? Si. Oh,cielo. A quel punto, alla nonna vestita di rosso gli si infiammarono gli occhi e prima di alzarsi posò molto delicatamente la sua tazza da tè sul tavolo. Precauzione inutile, visto che la tazza si ruppe istantaneamente, stritolata dalle sue stesse mani per la furia omicida che gli stava per esplodere in corpo. Quel…quel…QUEL VECCHIO IDIOTAAA!!!! Ormai era troppo tardi e prima che Ryuu se ne potesse rendere conto, la nonna era già schizzata nell’altra stanza buttando giù la porta e tentando di incenerire il nonno con un ninjutsu. Brutto imbecille!! Ti avevo detto di dirgli di no!! Tu e la tua demenza senileeee!!! Al che, il nonno, di tutta risposta, brandì il suo bastone da passeggio, puntandolo contro la sua infuriata consorte. Mi sono stancato delle tue magie! Fatti sotto, vecchia strega!!

    BAM!! POW!! CRASH!! SBENG!!! BOOM!!!


    Il ragazzo rimase in cucina accanto all’altra nonna, ancora impegnata a bere serenamente il suo te, come se niente stesse succedendo. Ma…quindi posso andare o no? Tecnicamente ti abbiamo dato tutti e 3 il permesso, quindi puoi andare. Evvai!!

    Non era andata proprio come se l’era immaginato, ma l’importante era che fosse riuscito ad ottenere quello che voleva ed ora non restava che partire. Per tutta la durata del viaggio, Ryuu e Izumo non fecero altro che litigare su chi avrebbe dovuto portare il tanto ambito premio a Keiko, ma non appena in lontananza si cominciarono ad intravedere le centinaia di lanterne di cui era addobbata l’intera zona attorno all’accademia, fermarono il loro battibecco per ammirare a bocca spalancata tutte le meraviglie che quel villaggio aveva da offrire. Anche le 2 nonne di Ryuu (che furono costrette ad accompagnarlo, visto che il nonno non era in condizioni di lasciare il letto) rimasero stupite dalla moltitudine di addobbi e bancarelle che riempivano e coloravano il paesaggio di infiniti colori. Il sole non era ancora tramontato, ma il panorama era già una gioia per occhi, specialmente per Ryuu, che non si era mai allontanato tanto dal suo villaggio, né tantomeno aveva mai partecipato ad una festa così maestosa. Finalmente era giunto il momento che aveva sognato per mesi e, per la fretta di entrare, per poco non sbattè per aria una delle signorine poste ai lati del cancello principale, dopo che questa gli consegnò un biglietto della lotteria e un tot di crediti da poter spendere alle varie bancarelle. Grande! Con questi ci divertiremo un sacco. E sommandoli ai tuoi, ne abbiamo 2000! Scordatelo, ognuno ha i suoi crediti. Se ti finiscono, io non te li do i miei. Si, si, ma adesso andiamo. Mi raccomando, una volta finita l’estrazione si torna dritti a casa. Divertitevi, ragazzi. E non combinate guai!
    I 2 ragazzi sparirono dalla vista delle 2 donne in men che non si dica, cominciando a camminare tra le bancarelle e ad adocchiare ogni minima cosa che non rientrava nella loro routine giornaliera al villaggio. Decisero di fare prima un giro per assaggiare ogni genere di leccornia che avrebbero potuto trovare per le varie bancarelle e solo dopo sarebbero andati a partecipare a qualche gioco, con la pancia piena. Quindi, tra una gara a chi mangiava più in fretta una ciotola di ramen e una a chi sapeva infilarsi più takoyaki in bocca contemporaneamente, si goderono una delle danze dei Taiko che di tanto in tanto allietarono la serata. Ogni cosa era nuova per loro e non potevano fare altro che osservare quanto la serata si fosse colorata con le molteplici lanterne che ora illuminavano a giorno tutta la zona, fino al momento in cui decisero che era arrivato il momento di mettersi a cercare una bancarella dove poter vincere un peluche per la loro amica rimasta a casa, ma non sapendo da dove iniziare, strinsero un patto solenne. Il primo di noi che trova un gioco in cui si vincono peluche, non giocherà finché non lo avrà fatto vedere anche all’altro. Ci sto! Ovviamente avevano entrambi le dita incrociate dietro la schiena e dopo essersi fatti quella falsa promessa, si separarono a velocità supersonica, in cerca del loro obiettivo. Non era certo facile individuare una singola bancarella in mezzo a tutto quel caos, ma dopo un bel po’ di ricerche, finalmente lo speranzoso ragazzo riuscì a trovare quello che cercava: la bancarella del tiro a segno: tra tutti i vari giochi, era sicuramente quello che dava premi più sostanziosi, in termini di giocattoli, quindi non poteva di certo lasciarselo sfuggire: estrasse il suo portamonete ancora ben fornito, si tolse la sua sgargiante felpa blu per essere più libero nei movimenti, si avvicinò alla bancarella e dopo aver ingoiato l’ennesimo mochi che si era infilato in bocca, cominciò a giocare come se fosse in palio la sua stessa vita. Era proprio un peccato che facesse così schifo a lanciare le palline, ma benché avesse una buona mira, la sua mancanza di forza faceva deviare le palline in un’altra direzione al minimo spiffero di vento. Dopo che ebbe sprecato più della metà dei soldi che le nonne gli avevano dato da spendere, finalmente trovò la concentrazione giusta per farcela…se non fosse stato per un enorme ombra che gli si accostò a fianco e che gli fece perdere immediatamente la concentrazione e facendogli sbagliare l’ennesimo tiro. Non ci fece assolutamente caso, ma quell’ombra proveniva da un gruppo di persone che dovevano essere molto importanti o quantomeno aristocratici, visti i vistosi kimono che indossavano, ma ormai stava cadendo preda della disperazione e decise di fare un ultimo tentativo, prima di scivolare completamente nella pazzia e spendendo quasi tutti i soldi che gli erano rimasti. Niente…ormai qualunque cosa vedesse era una buona scusa per il suo mancato talento, quindi si voltò verso le persone che gli si erano avvicinate, parlandogli nel modo più garbato possibile, anche se un po’ seccato. Scusate…potreste lasciarmi giusto un pochino di spazio? Non riesco a prendere la mira. Ovviamente era solo una scusa, dato che non fece caso se i 2 si scostarono o meno, ma con un ultimo sforzo lanciò la sua ultima pallina verso il bersaglio e ,non si sa come, ma qualunque cosa fosse successa in quel momento direzionò la pallina proprio contro il bersaglio, colpendolo in pieno e buttandolo giù di colpo. Non seppe per niente trattenersi dall’emozione, cominciando a saltellare qua e là, incurante della folla ed in preda alla gioia di aver finalmente ottenuto il suo premio, che gli fu immediatamente consegnato e che non esitò ad abbracciare e baciare come fosse stato un fratello che non vedeva da anni, ma che sapeva che gli avrebbe fruttato quasi sicuramente un bel bacio da parte di Keiko: un panda gigante di peluche alto 2 metri. Il suo obiettivo (e forse l’unico della serata) era finalmente compiuto e adesso non restava che aspettare che si facesse ora di andare via, perdendo ancora un po’ di tempo tra le bancarelle, quando un tremendo dubbio lo costrinse a staccarsi dal quel pupazzo più alto di lui e a guardarlo fisso con uno sguardo interrogativo.

    ???


    ……… E adesso come lo porto a casa?
     
    .
96 replies since 7/8/2015, 18:11   3437 views
  Share  
.