La Festa della Fondazione

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  1. Yusnaan
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    La festa della fondazione

    "E' un Panda Ninja!"


    Parlato Ryuu
    Pensato Ryuu
    Parlato Ryuuto
    Parlato Izumo

    Che cosa non si fa per un bacio dalla ragazza amata. A volte quel piccolo e sfigato ragazzo si metteva anche fin troppo in gioco per conquistare il cuore di keiko, che ad un certo punto sembrava anche approfittarsi della situazione, ma a lui non interessava minimamente se fosse vero o no. Mha… contento lui, contenti tutti. Fortunatamente, le sue speranze non andarono perdute e non dovette nemmeno aspettare molto tempo, perché quel sorridente ragazzo, non appena ascoltò la sua richiesta d’aiuto, spalancò un sorriso a 32 denti e fu più che felice di accettare. Io, Ryuuto, ti aiuterò in questa tua fuga. In quel momento, Ryuu si chiese se avesse fatto la cosa giusta, chiedendo aiuto proprio a lui, perché,effettivamente,sembrava che il ragazzo si stesse facendo prendere un po’ troppo dalla situazione e gliene diede subito prova, squarciando il retro dell’immenso pupazzo e invitandolo ad entrare. Non sapeva se ringraziarlo per avergli trovato una soluzione al suo problema o gonfiarlo di botte per aver distrutto l’unica chance che aveva di conquistare Keiko, ma in quel momento la priorità era fuggire da lì inosservati, quindi, a malincuore, si infilò dentro il peluche che era riuscito a vincere con tanta fatica non più di 5 minuti prima e si fece largo tra l’imbottitura cercando di non rimanerci soffocato.
    Se solo avesse saputo che il mizukage se n’era già andato, si sarebbe risparmiato tutto quel trambusto.
    O-ok. Ci sono. Non appena gli diede il via, vide la luce sparire dietro di sé e si ritrovò nel buio più totale, immerso nel cotone e con unico contatto con il “mondo esterno” la voce del suo benefattore. REGGITI!

    ???


    A COSA? Ma non ebbe il tempo di contestare il suo consiglio, che il ragazzo aveva già cominciato a spingerlo con tutta la sua forza, ribaltandolo completamente e cominciando a farlo rotolare sempre più veloce come un insetto stercorario con la propria palla di…bé, forse potevo inventare una metafora migliore, comunque andiamo avanti. Per un paio di minuti non fece altro che girare incessantemente su sé stesso e il fatto di essere completamente immobilizzato non faceva altro che aumentare il suo senso di nausea, nonostante fosse utile contro i sassi che incontrava sulla strada. Sto per vomitare, sto per vomitare… Finalmente, quando era ormai al limite della resistenza, si fermò di colpo, come se il gigantesco peluche avesse urtato un muro o qualcosa del genere. Ryuu vide di nuovo entrare la luce nel suo cupo rifugio e subito dopo una mano lo afferro e lo scaraventò fuori, dove provò a rialzarsi sulle proprie gambe tremolanti, ma senza successo, finendo per vomitare gran parte dei mochi che aveva mangiato poco prima. Rimase un paio di minuti a terra per cercare di riprendersi, quando alla fine si alzò e diede un’occhiata in giro per rendersi conto della situazione. Si trovavano in una delle stradine delle bancarelle in cui era passato qualche ora prima e non sembrava esserci l’ombra del mizukage, quindi nonostante il suo peluche era stato mezzo distrutto non poteva non ammettere che quel ragazzo avesse fatto un buon lavoro. Ah, siamo lontani. Bé, allora grazie. Non ti preoccupare per il pupazzo, non è un problema. Come hai detto che ti chiami? Anche se glielo disse prima di partire, la confusione di quel momento era tale che non ci fece neanche caso, quindi se il suo nuovo amico gli avesse ripetuto il suo nome, si sarebbe affrettato a stringergli la mano, dicendogli sorridendo... Ma pensa un po’, io mi chiamo Ryuu.

    Tutto è bene quel che finisce bene, se non fosse per il panda, a cui nel frattempo, Ryuu, diede una sistemata veloce e gli ricucì grossolanamente lo strappo sulla schiena con del filo di nylon, quel tanto che bastava a trattenere l’imbottitura all’interno. Una volta terminata l’operazione e mentre pensava al da farsi, sentì una voce familiare che lo chiamava. Oh, eccoti qua. Era Izumo, che con fare trionfante si avvicinò a lui, mostrandogli con fierezza il peluche che stringeva tra le mani. Guarda qui che cosa ho? Fico, eh? Mi dispiace ma ho vinto io, non riuscirai mai a superare il mio regalo per Keiko. Non era altro che un gatto panciuto con gli occhi a palla, forse abbastanza tenere da far colpo su una ragazza, ma sicuramente non così grande da potersi definire “insuperabile”, essendo alto non più di mezzo metro. Ryuu non poteva certo stare a sentire certe stupidaggini, dopo quello che aveva passato per vincere uno dei più grandi peluche della bancarella e con aria beffarda gli fece notare il mostruoso panda che era alle sue spalle e che probabilmente Izumo non aveva neanche lontanamente pensato che potesse essere suo. Ma per favore, quella specie di gatto obeso non vale neanche un’unghia del mio premio. Forse non ci hai fatto caso perché sembra un panda vero, per quanto è grande, ma è questo mostro qua dietro, lo vedi? Solo in quell’istante, Izumo alzò gli occhi e si rese conto di quell’enormità alle spalle del suo amico e con gli occhi ancora spalancati gli domandò… Quello?! Ma non è un manichino pubblicitario? Quale manichino?! E’ il mio premio per Keiko, alla faccia tua. E perché è tutto sporco?

    ...


    Già, perché? Si era completamente dimenticato che in effetti quel povero panda era ricoperto di polvere e simili, senza contare il fatto dell’enorme squarcio sulla schiena. Non poteva certamente essere considerato un regalo da fare ad una ragazza, in quelle condizioni, quindi non ci sarebbe stato nessun dubbio che la scommessa l’avrebbe vinta Izumo, mandando all’aria tutti i suoi sforzi. Perciò, facendo appello al suo orgoglio e al suo ingegno (per quanto limitato potesse essere), si inventò la scusa più assurda e banale che gli venne in mente. M-ma, che domanda fai, ma per favore. Non è ovvio, guardalo bene. E’ un…un panda…un panda ninja! Un panda ninja? Si, è tutto sporco perché ha combattuto, no? Quelle sono le ferite. E girando il “panda ninja” sulla schiena, gli mostrò anche l’enorme cucitura che a malapena tratteneva l’enorme quantità di imbottitura che lo componeva. Vedi? Ha anche una cicatrice sulla schiena! Quella balla stratosferica sembrò funzionare e Izumo non potè far altro che impressionarsi e lodare quel peluche fantastico, ammettendo la sua rovinosa sconfitta. Noo, troppo forte. Ma dove l’hai preso? E’ troppo bello, hai vinto tu, non mi interessa, non si può competere con un panda ninja. E anche questa era fatta, non restava che convincere solo la futura ricevente del premio, che si trattasse davvero di una panda speciale e non un normale panda quasi totalmente rovinato. Prima di decidere assieme al suo amico cosa avrebbero fatto in attesa dell’estrazione, passò a presentargli il suo salvatore, essendo stato proprio lui l’artefice della sua ineguagliabile vittoria, oltre che averlo salvato dalla vista del mizukage. Ah, lui è Ryuuto, mi ha aiutato a…a portare il panda, sai, è pesantissimo. Se il sorridente ragazzo avesse avuto voglia di conoscere l’amico di Ryuu, questi gli avrebbe stretto la mano e avrebbero cominciato a parlare amichevolmente. Piacere, Izumo. Di che villaggio sei? Noi siamo di Kiri. In ogni caso, sarebbero finiti per fare progetti su dove sarebbero andati da lì in poi, e se Ryuuto avesse voluto accompagnarli, magari scegliendo lui dove andare, si sarebbero fatti carico del pesante ammasso di stoffa verso la prossima meta, altrimenti si sarebbero salutati pacificamente e le loro strade avrebbero preso cammini diversi. La festa non era ancora finita e c’erano ancora molte cose da vedere e sperimentare, quindi, carichi di entusiasmo, non restava altro da fare che trovare un nuovo intrattenimento per passare il tempo.
     
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96 replies since 7/8/2015, 18:11   3437 views
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