La Festa della Fondazione

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  1. Roronoa™
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    Sono un ninja di Oto

    Villaggio dell'Accademia.




    Con tutto il rispetto, c'è un preciso motivo per cui per anni ho avuto il piede in due scarpe. Lo stesso giorno in cui aveva ottenuto il ruolo di Guardiano, Deveraux aveva udito per la prima volta il nome del ninja che aveva ucciso suo padre.
    Della propria adolescenza, il Chunin ricordava solo le lunghe notti trascorse a immaginare l'assassino nell'istante in cui infliggeva il colpo mortale al suo amato padre, disteso a terra.
    Di giorno, dopo un duro allenamento svolto solo per prepararsi al futuro e desiderato incontro con l'uomo che più odiava al mondo, l'allora Genin andava a caccia di informazioni.
    Come può un Genin cercare un Nukenin?
    Semplice. Sporcandosi le mani.
    Non era specializzato nelle infiltrazioni, ma se incontrava qualche traditore sulla sua strada ci pensava due volte prima di abbatterlo.
    Scambiarci quattro chiacchiere poteva rivelarsi fruttuoso.
    Qualcuno poteva scambiarlo per un aspirante Nukenin, in realtà lui era il ninja che desiderava uccidere tutti i traditori.

    Ciò che accaduto nella taverna sotto ai Tre Lupi era stato ben diverso, aveva accettato di seguire Jeral sopratutto per aver salva la pelle, poi anche per la promessa di una ricompensa.

    Sto cercando...una persona. Rivelò.

    [...]



    Dopo la richiesta di scambio, informazioni per altre informazioni, Itai anticipò l'Hokage, consigliando allo Yotsuki di andarci piano e ritirare la sua proposta.
    Non aveva torto.
    Per un attimo pensò di ritrattare, o almeno di riformulare meglio la sua ultima frase.
    Voleva usare le informazioni raccolte sull'organizzazione di Hayate per sapere qualcosa sulla morte vera o presunta di Godsan, l'uomo che aveva attaccato l'East Gate e ucciso suo padre.

    Quando vide l'Hokage fare un passo in avanti e prendere parola, dal semplice tono di voce Deveraux intuì la brutta aria che aveva iniziato a soffiare.
    Forse era meglio...
    La situazione degenerò del tutto quando il maestoso Kage della Foglia scansò Itai.

    Con freddezza innaturale mantenne lo sguardo fisso su quello del Jinchuuriki della Volpe, anche quando, dopo il secondo passo, egli alzò il suo enorme braccio verso l'alto.
    Rimase fermo, immobile.
    Sono un Guardiano. Pensò, per motivarsi. Totetsu era con lui, cucito sul suo vestito bianco come i suoi capelli.
    Ampia quanto il suo capo, la mano del Kage cadde a peso morto sopra la sua spalla destra.
    Fu un colpo considerevole, ma le ginocchia non si piegarono e le gambe rimasero tese come due piloni di cemento.
    Con quel gesto stava cercando di mettergli paura, di farlo sentire piccolo, gracile e indifeso, ma Deveraux non era il primo ninja arrivato, era abituato a resistere a sguardi più minacciosi.
    Più ascoltava le parole del Kage più dentro di sé sentiva la rabbia crescere.
    Alleato di Jeral?

    Secondo lui non dovevo seguirlo e morire per mano sua, ma tu guarda questo.
    Aveva bisogno di tutta la sua lucidità. Il Kage di Konoha era sul piede di "guerra".

    Ashiro e Yachiru mi hanno visto. Loro sapranno se mi accadrà qualcosa di grosso.

    La mano del Jinchuuriki iniziò a stringere la sua spalla con forza. Il dolore fu tale da fargli stringere i denti.
    Quando il gigante disse che Deveraux stava cercando di diventare un Nukenin, o qualcosa del genere, la sua rabbia divenne ira e il dolore alla spalla scomparve.
    Il suo volto un po' angosciato si trasformò in una maschera di odio puro. Aveva toccato il pulsante sbagliato.

    >io padre... è stato ucciso da ...e io voglio diventare Nukenin? Disse, mangiandosi le parole per tutta la rabbia che aveva accumulato in quei pochi secondi di suo assoluto silenzio.
    Per un istante ebbe l'impressione che davanti a sé si fosse formato spontaneamente un principio di manto elettrico. Ogni cosa era diventata dorata.
    Immaginazione. Non aveva messo in moto il Tantien.
    Che il suo spirito Yotsuki lo spingeva a sfregiare quel bastardo con la sua lama interna?


    CITAZIONE
    Vuoi che continui nel dirti cosa posso fare ai traditori senza che nessuno mi dica nulla, ma anzi, mi ringrazi per aver dato l’esempio… oppure inizi a parlare di tua spontanea volontà?

    Parlerò. Rispose subito, ma non perché minacciato. Parlare non costava nulla, ma prima doveva necessariamente fare delle puntualizzazioni.Il suo sguardo si spostò per un attimo su Itai.

    Parlerò, non è un problema. Ho solo sbagliato a formulare la questione, non volevo ricattarla.
    Aveva inquadrato che tipo fosse l'Hokage. Era ben diverso da Aloysius.

    Vorrei fare una precisazione.
    Cosa dovevo fare? Farmi uccidere? Scappare? Non avrei fatto un passo all'interno di una stanza quattro metri per quattro e lo sapete bene.
    In quanti tra i ninja dell'Accademia si sarebbero fatti eliminare?
    Cosa avrebbe fatto Raizen se fosse stato al suo posto? Sarebbe morto? Tutti avrebbero seguito Jeral.
    Ho sfruttato la situazione per raccogliere delle informazioni sul campo, rifiutando anche di aiutarlo in determinati casi, quindi non mi si dica che ero suo alleato, anche perché se lo fossi per diamine me ne stavo a casa.
    Traditore? Ho addestrato numerosi studenti di Konoha, Kiri e di Suna.
    A Suna ero presente nello scontro con i Kijin. Lo ripeto, avute le informazioni, potevo rimanere in silenzio, come tutti i ninja di Oto e di altri villaggi avrebbero fatto, ma non io... addirittura figlio di un padre sgozzato come un maiale da un ninja dell'accademia, di Kiri per giunta. Ricordate l'East Gate?
    Strinse con forza i suoi pugni. Perché qui è uscito fuori che io sia un traditore.
    Ho già chiesto scusa ad Itai per il mio ritardo. -
    Il suo sguardo rimase fisso su quello di Raizen.

    Detto questo. Annuì.
    Se anche il solo 10% delle sue parole fossero state udite e comprese dall'Hokage poteva dirsi soddisfatto.
    L 'organizzazione è suddivisa in virtù. C'è Hayate e ci sono le sue virtù. Le virtù sono uomini che sono presenti in determinati luoghi da loro controllati, ad esempio nel Ferro c'è la Magnificenza. Sono dei capi ecco, poi sotto di loro ci sono altri ninja ma non li ho incontrati. Aspirano all'immortalità e si dicono indifferenti all'Accademia, ma vi ha attaccato. All'Hokage le dovute osservazioni.
    Il covo si trova in un antico rudere poco all'esterno del paesino in cui mi ero recato. Non saprei descrivere il luogo preciso ma posso portarvici.

    In quel momento i suoi occhi videro in lontananza due figure in avvicinamento.
    Riconobbe una copia di Raizen e la ragazza che camminava al suo fianco. Era la principessa dei Kobayashi, la ragazza che lo aveva abbracciato qualche minuto prima.
    Che ci faceva lei lì?
    Perché era stata chiamata?

    Capì immediatamente, ancor prima che Raizen potesse spiegare.

    CITAZIONE
    Eccola qui, bene, direi che il picnic è al completo, sii gentile Shizuka, rovista tra i ricordi del signorino, sta cercando di farmi incazzare, ma non vorrei farlo in mezzo a tutta questa gente.

    Stavano scherzando? Piuttosto sarebbe morto, davanti ai due Kage.
    Indietreggiò di un metro, barcollando.
    Con rapidità portò entrambe le mani sul collo, stringendo quest'ultimo tra i pugni serrati.

    Sono un Guardiano di Oto e con me ho informazioni sul mio villaggio, non mi fido. Ho riportato delle informazioni e mi sono offerto di aiutare. Interrogate chiunque vi fornisca delle informazioni?
    Sono pronto a morire e non scherzo. Ho detto tutto e vengo ripagato così...
    Era sconvolto, arrabbiato... tradito.

    Non sarebbe tornato ad Oto con la mente stuprata dai ninja di Konoha. Nessun ninja non otese poteva interrogarlo, nessuno.

    E' questa l'alleanza tra i quattro villaggi? Domandò, rivolgendosi anche al Mizukage, forse l'unico a credere realmente nell'alleanza accademica.
    Due ninja di Konoha...un aggressione ai margini della festa dell'Accademia dopo che ho rivelato s p o n t a n e a m e n t e tutto ciò che sapevo. Sono scoppiate guerre per molto meno. Ne saranno felici il Fulmine, i Kijin, Hayate..tutti!

    Sbagliavano di grosso se credevano di avere il coltello dalla parte del manico.
    Con i pugni stretti sulla gola, le lame celate avrebbero impiegato meno di un istante per porre fine alla sua esistenza. Non aveva paura né soffriva al pensiero di morire lì o nella prigione della Foglia.
    Oto avrebbe saputo, anzi...sapeva. Il gigante e la bambina che aveva cercato di fermare non erano semplici shinobi. Erano lì per osservare, ne era sicuro.

    Preferisco morire! Non metto in pericolo i segreti e le informazioni sul mio villaggio. MAI!
    Con le mani sul collo, egli avrebbe iniziato ad indietreggiare molto lentamente verso la festa, precisamente verso la piazza centrale, salutando Itai con un cenno del capo.

    jpg
    Mi dispiace che sia finita così. Nel caso riesco a tornare ad Oto sano e salvo, sa dove trovarmi se avrà bisogno di qualche lama in più. Ha la mia parola.
    Sono...
    Era realmente in debito con il villaggio da cui proveniva l'assassino di suo padre? ... in debito con il vostro villaggio.

    Se uno dei Kage o entrambi avrebbero cercato di acciuffarlo bhè, egli avrebbe ricorso a tutto il chakra possibile immaginabile e le lame sarebbero state azionate senza alcuna esitazione.
    Della sua gola... non sarebbe rimasto nulla.
     
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