La Festa della Fondazione

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  1. Roronoa™
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    Scacco Matto

    Villaggio dell'Accademia pt. V




    Continuava ad indietreggiare lentamente, assaporando le loro espressioni sorprese.
    A rompere il silenzio fu la ragazza, la kunoichi che qualcuno minuto prima aveva stretto il suo seno sul petto del Chunin.
    Tutti avevano qualcosa da dire a quanto sembrava.
    A differenza di Raizen e Itai, la Kobayashi riuscì quasi a farlo ridere di gusto.

    Febh non mi fa entrare nel villaggio?!?! Domandò, divertito.
    Perchè tu dici a lui che io sono un traditore... Rise di gusto. Nessuno conosceva Febh-sama, nè il Guardiano di Oto nè lo Yakushi stesso, ma una cosa era sicura... aveva già minacciato di buttar giù le mura di Kiri una volta, farlo a Konoha in compagnia di Aloysius - anche se da tempo il Garth non si faceva vivo - sarebbe stato ancora più divertente.

    Oto non si sarebbe privato a cuor leggero di un Chunin, sopratutto di uno Yotsuki.

    All'improvviso gli occhi della donna divennero rossi come il sangue.

    Ecco, mancavano solo loro. Sospirò.
    Odiava a morte i genjutsu e chi ne faceva uso.
    I loro sguardi si erano incrociati per un secondo circa, doveva considerarsi all'interno di un probabile Genjutsu.
    Niente è cambiato attorno a me. Pensò, guardandosi intorno.

    Senza nessun motivo logico, sentì il bisogno di fermarsi, di calmarsi e ascoltare le parole della nobile fanciulla.
    Lo aveva ingabbiato in un illusione alquanto strana.
    Dopo alcuni passi indietro, eseguiti alla velocità di una lumaca, titubante sul da farsi, Deveraux si fermò.
    Concesse alla Principessa una seconda possibilità dopo la super boiata detta su Febh.

    CITAZIONE
    «Di che alleanza parli? Di quali segreti? Sei stato tu il primo a mettere Oto a rischio, non riesci a comprenderlo, forse?»

    Di quali segreti parlo? Chiese, incredulo della domanda che la ragazza gli aveva rivolto.
    Mettere Oto a rischio? E come? In pochi giorni ho raccolto numerose informazioni, alcune riguardanti l' organizzazione che vi ha attaccato. Grazie a me, ho un arma in più per stanare gli uomini di Hayate nel mio villaggio e tutti quelli che tenteranno di entrare ad Oto. Disse, senza alzare la voce.
    Era stranamente calmo, ma questo non voleva dire che non fosse lucido e attento ad ogni movimento dei presenti.

    La donna continuò a parlare, senza mai fermarsi un secondo, ma Deveraux la punzecchiò ad ogni frase, fastidioso come una zanzara attaccata a un dito del piede.


    CITAZIONE
    Hai deciso di parlare durante una Festa simbolo dell'unità della Grande Alleanza, hai poi preteso che due Kage ubbidissero con semplicità alle tue parole e adesso minacci persino il suicidio? Perdonami, ma se volessi pensare male potrei affermare che la scelta della tua tempistica e del luogo della stessa sottintendono un altro tipo di intenzioni oltre a quelle da te enunciate.»

    Oh santo cielo! Si rivolse ad Itai.
    Mi stanno facendo di pentire di essere qui stasera. Veramente. Non avete nessun diritto di interrogarmi lontano da Oto e lo sapete bene!

    Spostò il suo sguardo sulla Principessa. La odiava. Parlava come se fosse l'Hokage in persona, invece era solo una kunoichi saccente protetta da due Kage.

    Ascoltarla può farmi guadagnare tempo, ma non ho via di uscita. Una ce l'avrei, strano che non sia venuta in mente a loro! Itai aveva vissuto una situazione del genere prima di quel giorno.
    Cosa stava aspettando?

    Sono stato addestrato a resistere alle pressioni, anche a quelle di un sadico come il Lavello. Come poteva dimenticare la lezione a Villa Mikawa?!

    Nudo nel cuore della notte, infreddolito, stremato, senza chakra, avvelenato, ricoperto interamente da liquido infiammabile, sotto genjutsu e non per ultimo circondato dal Garth e da tutti i suoi gregari, pronti a legnarlo di brutto.

    Se qualcuno avesse cercato di entrare nella mia mente me ne sarei accorto, non preoccuparti. Ne ho di esperienza.
    E sì, sono sotto Genjutsu. Per diamine, ho visto i tuoi occhi, il bisogno di fermarmi... mi stai insultando.
    Se quella notte fosse riuscito a sopravvivere, alla prima occasione buona gli avrebbe frantumato i denti.


    CITAZIONE
    «Le tue parole possono affermare il contrario, ma attualmente agli occhi dell'accademia sei un traditore, e Febh Yakushi non aprirà i Gate a chi minaccia l'equilibrio del suo villaggio. Oto non reggerebbe un'avanzata su di sé, non ora. E tu lo sai.»

    Esplose.

    SMETTILA DI NOMINARE OTO. Urlò, stufo di sentirsi dire cosa il suo amministratore avrebbe fatto di lui da una kunoichi che forse non era mai stata nel suo villaggio.
    Oto era ben diversa da Kiri e Konoha.
    Lui era diverso da loro.
    Sarebbe morto a testa alta e quando tutti avrebbero saputo il motivo della sua morte, una statua sarebbe stata eretta nello spiazzo dell'East Gate di Oto in suo onore. Ne era sicuro.
    Nessuno poteva interrogare un ninja del Suono senza un preciso motivo, alleato per giunta.
    Ogni volta che pensava a ciò che stava facendo e perchè, la paura lo abbandonava.

    N e s s u n o può reggere a un avanzata. Oto nemmeno, ma è l'unica insieme a Kiri che può ancora dimostrare la sua forza! Tuonò.
    E contro un villaggio vero! Quella precisazione fu un tocco di classe.
    Mezza Konoha era stata distrutta da una semplice organizzazione e lei si permetteva di giudicare le difese e la forza bellica del suo amato villaggio? Tre Jonin di Kumo senza palle sarebbero stati sufficienti per cancellare la Foglia dalla carta geografica.
    Nessuno doveva toccargli Oto.

    Prendi e porta a casa. Pensò, soddisfatto.

    Era chiaro il motivo per cui la donna infarciva i suoi discorsi con Oto. Voleva fargli credere che lui non fosse nulla per il suo villaggio, solo un semplice ninja, ma si sbagliava di grosso.


    Lanciò un rapido sguardo verso Itai. Cosa attendeva?

    CITAZIONE
    Hai sbagliato, prima di essere qui, è vero, ed è possibile che in futuro accadrà ancora, è normale del resto, tutti sbagliano...

    Si tutti sbagliano e anche io ho sbagliato, dovevo rifiutare, sputare in faccia al Flagello e cercare di scappare da lui uscendo da una taverna 4 metri per 4 e così farmi uccidere. Non sarei qui ora, te ne rendi conto? Voleva applaudirgli davanti, ma era impossibilitato. E voi non avreste saputo la sua prossima mossa. Scosse il capo, rassegnato.
    Si, sono un guardiano e no, non ho mai interrogato nessun ninja alleato se è questo quello che vuoi sapere. Ogni ninja al di fuori di Oto è un pericolo, come lo era quel Godsan, ninja di Kiri e non Nukenin. Si fermò, per riprendere fiato e riordinare le idee.
    Secondo voi, dovrei allora interrogare ogni kiriano che vuole entrare ad Oto dal mio Gate perchè forse può aver informazioni su questo Godsan? che da quello che sò...è morto. Sapeva che era stato giustiziato, ma doveva indagare su quella vicenda per conto di Febh. Anche quella era un informazioni segreta che la Kobayashi poteva estirpare dalla sua mente. ma forse no. Il suo sorriso si trasformò in un ghigno.
    Si stava sfogando.
    Era inutile ribattere alle parole della donna, prima o poi i due Kage avrebbero agito e lui non avrebbe avuto scampo. Non c'era nessuna luce in fondo al suo tunnel.
    Difficilmente Itai avrebbe preso le sue difese.

    Siamo stati sempre da soli noi otesi.

    Aveva issato la bandiera bianca troppe volte.
    Sorprendentemente, forse per guadagnarsi la fiducia dello Yotsuki, La Principessa descrisse i suoi poteri, ciò che era in grado di fare.
    Riuscì ad attirare nuovamente l'attenzione dell'otese.
    Si decise a non interromperla più.
    Una volta concluso il suo lungo discorso, con espressione allegra e divertita il Chunin prese parola.

    Sei proprio abile a giocare con i ricordi ed è proprio questo che a me non piace. Poteva interrogarlo e cancellarsi i ricordi dalla mente, o qualcosa del genere.


    CITAZIONE
    Ti va di fare una prova, Deveraux?»

    Rise.
    Una prova?


    In un lampo, le enormi mani dell'Hokage comparvero davanti al suo volto.
    Prima che le lame potessero affondare nella sua gola, il gigante riuscì a inclinare indietro i polsi dell'otese, salvandolo da morte certa.
    Ai lati della sua gola si aprirono due tagli. Non erano profondi, ma il sangue iniziò a sgorgare comunque, macchiando di rosso il suo prezioso Kimono bianco come il latte.
    All'unisono e senza esitazioni, le lame erano saettate all'esterno. Deveraux non scherzava mai.

    Udì le sue parole, la sua risata, ma la sua mente era altrove, a rimuginare sul fatto che anche in quell'occasione si ritrovava a doversi piegare alla volontà di altre persone, più potenti di lui.
    Tutta la sua vita era stato un susseguirsi di "sì, farò come vuoi", "sì, ti seguirò", sempre e solo perché più debole.

    Di sua spontanea volontà aveva deciso di seguire solo il Garth.

    Nella morsa dell' Hokage non avrebbe avuto vie di fuga.
    Game Over Deveraux. Ti interrogheranno e Oto verrà...profanata. Schifosi bastardi vermi. Non si agitava nè scalciava per tentare di liberarsi.

    CITAZIONE
    Sta tranquillo, sono un po’ manesco ma sono anche onesto, se lei cercherà di prendere più del necessario ti basterà muovere un dito e se non riuscirai a sottrarti da solo alla sua interrogazione lo farò io personalmente.
    Non sei tu a dover temere, ma chi ti ha fatto vivere quella brutta nottata.
    Non siamo nemici, te l’ha già detto lei.

    Con le mani bloccate dal Colosso, Deveraux cercò di avvicinare il suo viso a quello dell'Hokage. Lo fissò dritto negli occhi.
    Doveva udire bene ciò che stava per dirgli.

    Nessuno di voi tre ha pensato bene di andare a chiamare qualcuno di Oto. Sorrise. C'è Aloysius-sensei, ma quello è un caso particolare... Era da molto tempo che non aveva sue notizie.
    meglio disturbare Febh.

    Volevate seriamente interrogarmi senza la presenza di un mio compaesano? Penso proprio di sì. Perchè mi domando. Perché? Non è la prima volta che si arresta e si interroga un ninja di Oto tenendo il Suono all'oscuro di tutto...o sbaglio?

    Li guardò uno a uno, disprezzandoli.

    E visto che la signorina qui sà giocare bene con i ricordi e voi di Oto vi fidate ciecamente, perchè non farmi interrogare da Febh o da qualche altro Chunin del mio villaggio? Stava chiedendo troppo e lo sapeva.

    Andate a chiamare Febh, così la sua amica potrà prendersi un caffè insieme a lui.

    Cosa avrebbe fatto Febh non era dato saperlo, forse lo avrebbe picchiato scusandosi per il comportamento del suo sottoposto.
    Indipendentemente da tutto, si stava comportando come un vero otese.

    Duro fino alla fine dei suoi giorni.

    Aloysius lo aveva addestrato molto bene.



     
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