La Festa della Fondazione

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  1. -Hidan
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    La Festa della Fondazione

    Pessima Idea


    Sarei voluto scomparire dalla faccia del pianeta.
    Ero lì, circondato da tegole di tetto, con il sedere a terra, mentre a pochi metri da me stava succedendo il putiferio.
    Un attimo di imbarazzo colse tutti i presenti, che ancora non avevano ben compreso cosa volesse significare quell'uomo caduto dal cielo. Gli occhi del Mizukage, però, lasciavano ben poco spazio ad interpretazioni diverse dal "sei fottutamente fottuto". Mi intimò di alzarmi, con fare gelido. Deglutii vistosamente, quindi, ancora con un pò di timore, mi alzai da terra, ancora paonazzo in volto. Con qualche manata sul kimono mi liberai della polvere sopra di esso, quindi, con la mano destra che strofinava i capelli dietro la nuca, cautamente mi rivolsi ad Itai, una volta che questo ebbe rassicurato gli altri sulla mia presenza.
    Avrei dovuto sapere anche io. Ma cosa, precisamente? Allora capii che con quell'entrata in scena sembravo proprio aver detto "mi avete beccato, stavo origliando". « Non è come sembra, eh! » Le mani andarono in avanti, con i palmi aperti come se prendessero le mie difese. « Giuro sul mio onore che non ho sentito una parola di quel che avete detto! Avrei voluto ma... » Capii immediatamente che mi stavo scavando la fossa. « Come non detto, sto zitto... » E da quel momento non capii più nulla di quel che stava accadendo. Deveraux sembrava un bambino un pò folle, tanto che cerco quasi di suicidarsi, prima di essere fermato, inizialmente con le parole, e dopo con i fatti, da quella montagna di uomo che capii essere il nuovo Hokage.
    Che bella situazione: due kage, un aspirante suicida e una ricca megalomane.
    Parlarono di attacchi, morti, bugie, attentati, pericoli, informazioni, nukenin... Insomma, un gran casino. Confuso ancor più di quando ero arrivato, mi limitai ad ascoltare in silenzio la discussione che andava avanti, tra urla, minacce e chi più ne ha più ne metta.
    Ero decisamente fuori luogo in quel contesto.
    Mi maledii a bassa voce per la mia pessima idea. Avrei parlato, rigorosamente con un tono basso e sommesso e ad Itai, solo se si fosse presentata un'occasione opportuna. « Ma, esattamente... In che diavolo di situazione mi sono ficcato? »
    Bella domanda.

    [...]

    Riuscii nel mio intento, seppur non tanto quanto mi aspettavo. Il rossore era solo accennato, un vero peccato. Forse mi sarei dovuto impegnare di più. poco male, comunque, c'avrei riprovato più in là nella serata. Non che avessi mentito, in effetti sistemata di tutto punto era veramente graziosa, però il mio animo scherzoso prendeva sempre il sopravvento in queste occasioni. A quel punto fu Meika a passare all'attacco: con gli occhioni in prima linea, mi chiese di andare a guardare con lei lo spettacolo con i Taiko.
    Purtroppo difficilmente avrei potuto dire di no, e non vedevo comunque niente di più divertente da fare. « Va bene, va bene! Andiamo! Ma togliti questi occhioni dalla faccia! » Esclamai ridendo. « Ciao ragazzi! » Dissi, mettendomi Meika sotto la spalla. « Non ve la prendete, eh! Sarà per un'altra volta... D'altronde, io son io, e voi non siete un... » Non conclusi la frase, probabilmente perché non c'era bisogno di completarla. « Scherzo! Sono solo più bello e simpatico! Ci vediamo dopo semmai! » E con il braccio destro alzato in segno di saluto, avrei seguito Meika verso il centro della piazza.
    Magari per strada avremmo trovato qualcuno di più simpatico o, semplicemente, una nuova vittima per i miei scherzi per continuare la serata divertendoci(mi) in compagnia.

     
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96 replies since 7/8/2015, 18:11   3444 views
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