La Festa della Fondazione

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  1. Roronoa™
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    Fine delle Ostilità

    Villaggio dell'Accademia pt. VI




    Le sue parole cariche di astio scalfirono l'animo della Principessa.
    Se pensava che quel ragazzo sotto al metro e ottanta sarebbe rimasto calmo si sbagliava di grosso, aveva il coraggio di alzare la voce anche all'Hokage in persona.

    Dopo alcuni secondi di assoluto silenzio, la donna iniziò ad avvicinarsi verso il Chunin di Oto.
    Era arrabbiata.
    Le famose e temute tomoe nere erano scomparse e le sue iridi rosse fuoco avevano lasciato spazio a un folgorante verde acceso.
    Anche con le mani bloccate, non aveva paura di lei. Nella corta e cortissima distanza, gli Yotsuki avevano ben pochi rivali.

    Esercitando una certa pressione con il braccio sinistro, Shizuka cercò di spostare il suo Hokage, quel tanto che bastava per avere davanti a sè l'otese. Alzò un braccio verso l'alto, con la mano completamente aperta.
    Deveraux sorrise.
    Donne. Si limitò a osservare.

    Oltre ad essere prevedibile, il Chunin aveva più modi per rendere ridicolo il probabile schiaffo, ma per curiosità, egli decise di incassare il colpo senza ricorrere nè al chakra nè al suo manto elettrico.
    Desiderava quantificare la forza della kunoichi.

    La piccola mano della ragazza colpì in pieno il volto del giovane Guardiano.
    Con lo sguardo rivolto di lato, la guancia dolorante e i capelli a coprire parte del suo viso, Deveraux fece le dovute osservazioni.
    Non male per una Uchiha.
    La giovane manipolatrice aveva una discreta forza.
    Continuò a parlare, mettendogli anche le mani addosso più volte, ma l'otese era diventato una statua di marmo.
    Non rispondeva nè mostrava un minimo di reazione ai movimenti che la Principessa imprimeva al suo volto.

    Scattò solo quando notò l'alone blu avvolgere le mani della kunoichi.

    Chakra elettrico? Osa usare l'elettricità contro di me?

    Mantenne la calma. A contatto con una fonte di elettricità diversa rispetto a quella che era capace di generare, i suoi muscoli diventavano rigidi all'inverosimile.
    Non poteva impensierirlo, non con l'elettricità.
    Avvolte dal chakra, le piccole mani della Principessa si fermarono sopra gli squarci che il giovane otese si era autoinflitto. Stava sanguinando copiosamente e il problema dell'infezione era reale.
    Il chakra elettrico della kunoichi iniziò ad agire.

    Strinse i denti, abbassando lo sguardo. Il calore generato dal jutsu curativo era notevole, quasi insopportabile.
    Un episodio accaduto qualche anno prima emerse dal pozzo dei suoi ricordi.
    Bosco dei Sussurri.
    Scontro finale col Bicoda incompleto.
    Febh che arriva e dopo aver curato Igoru mostra il suo braccio all'allora Genin, invitandolo a morsicare.
    Dopo averlo fatto si era sentito rigenerato, quasi rinato.

    Mi ero dimenticato di questo episodio, che abilità strana sarà? Si domandò, incuriosito da quell'episodio che era rimasto sepolto per anni nella sua mente.

    Cercò di ringraziarla ma le parole gli morirono in gola.
    Dai suoi denti serrati fuoriuscirono solo dei bisbigli incomprensibili.

    Nel mentre, dopo aver invitato il prepotente Raizen a mollare le mani del piccolo Chunin, Itai tentò di convincere il Guardiano a sottoporsi all'interrogatorio.
    Con la mano del Kage sulla sua piccola spalla, Deveraux udì in silenzio l'intero discorso senza mai spostare lo sguardo dal volto di Itai.
    Era chiaro che Febh non sarebbe mai stato chiamato.

    Dopo interminabili secondi di silenzio, l'otese fu sul punto di prendere la parola.
    Aveva una valida proposta.
    Privandosi del diritto di avere un compaesano affianco, egli si sarebbe fatto interrogare da un Chunin o un Jonin di Kiri, con la presenza dell'Hokage (non della Principessa).

    Raizen lo anticipò...e ne fu felice, perchè con poche frasi riuscì a capovolgere la situazione a favore... di entrambi.
    Quando sussurrò al solo Guardiano di aver trascorso molto tempo con Aloysius, l'espressione dell' otese rimase la stessa ma Raizen avrebbe potuto percepire il rilassamento degli arti superiori del ragazzo.
    Aggiunse di essere in possesso di informazioni segrete su Godsan, sconosciute anche al Mizukage stesso, il quale un attimo prima aveva rassicurato il ninja di Oto della morte del kiriano.

    Non dovrei farmi interrogare solo io. Si tenne il pensiero per sè.

    Gli occhi verdi di Deveraux brillavano.
    Avevano l'accordo.

    Perfetto allora! A queste condizioni evitiamo di disturbare Febh. La ringrazio Hokage-sama. Era ... felice.
    Si voltò subito verso la Principessa.

    Aveva udito qualcosa di profondamente errato.
    Il suo kimono era bellissimo.
    EHY.. bianco e oro, colori presenti nel simbolo del mio clan. Non è orribile. Cinque minuti prima avrebbe sclerato come una donna isterica.
    No cosa fai...ferma, non serve. Si stava spogliando?
    Chiuse gli occhi per alcuni secondi, imbarazzato. Aveva dei seri problemi il piccolo Deveraux.

    Con enorme stupore, l'otese si ritrovò sulle spalle una stola soffice e profumata.
    Il tessuto era....indescrivibile, a confronto il suo kimono non era che della paglia intrecciata scadente.

    13 MILA RYO? Urlò, terrorizzato dall'enorme valore del capo che la donna aveva offerto al giovane Chunin per celare le macchie di sangue sul suo vestito.
    La famiglia di Deveraux non era affatto povera, ad Oto avevano diverse ville, ciascuna con piscina e un ampio giardino, ma mai sua madre avrebbe permesso al giovane di spendere così tanto per un po' di tessuto.
    Non lo voleva, non più.
    Restituire tredicimila ryo per un eventuale danneggiamento era un rischio che non voleva correre.

    Ti ringrazio ma riprenditelo, ad Oto arriverà danneggiato, sicuro. Farlo per me, preferisco seguirti al banco di questo Aki che rischiare di doverti ridare 13 mila Ryo. Riprenditelo. Abbassò il capo, supplicante.
    E poi procediamo con questa interrogazione và.

    Puoi iniziare da quando sono partito da Oto per raggiungere il Ferro, un mese fa. Era un Venerdì.





     
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