La Festa della Fondazione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. -Meika
        Like  
     
    .

    User deleted


    La Festa della Fondazione

    Dig deep, shameful girl!




    jpg



    Digerire l'amara consapevolezza della figuraccia appena fatta non fu semplice. Certo, avevo parlato senza riflettere in un impeto di irritazione per essere quasi sbattuta per terra con quello che volgarmente poteva essere chiamato il vestito buono. Ed Akira, del resto, aveva rincarato la dose con una frase che più (o meno, a seconda di come la si vuole vedere) azzeccata non poteva trovare. Deglutii a fondo mentre quella volta il rosse abbandonava del tutto la mia pelle sostituito da un pallore quasi mortale di chi vorrebbe solo continuare ad impallidire fino a divenire etereo e scomparire dal mondo.
    Lo spettacolo dei Teiko era ovviamente dimenticato, anche se la musica, incalzante e possente, continuava a diffondersi nell'aria. No..no..no...non s...sa...sa...sapevo. Adesso che vedevo in viso il giovane ragazzo dal kimono rosso pareva evidente. I suoi occhi erano decisamente velati, senza contare che presentava quell'atteggiamento classico di chi non riusciva a vedere e che logicamente gli portava a porgere più l'orecchio che lo sguardo verso l'interlocutore. Era così evidente, ed io - da medico - avrei dovuto rendermene conto immediatamente.

    Così mi avvicinai al ragazzo, giusto di un passo, tornando vicino ad Akira e notando che stava bene - non era caduto, semplicemente i nostri piedi si erano toccati - feci un profondo sospiro di sollievo. Misi le mani avanti e feci un profondo, molto profondo, esageratamente profondo inchino. Sumimasen... non volevo essere scortese, è stato solo un accesso ingiustificato d'ira. Se Akira non si fosse scusato immediatamente gli avrei tirato un calcio (leggero) sullo stinco. Volete scusarci... dissi (se tutto fosse finito bene) ... vado a scavarmi una fossa in cui giacere per il resto dell'eternità. Dissi con uno di quei sorrisi tirati, quasi psicotici, di chi sa di aver orrendamente sbagliato.

    Ma il karma non mi avrebbe perdonata così facilmente.

    Presi con entrambe le mani un polso di Akira, portandolo via di lì (aspettando di trovare ben poca resistenza a riguardo) e nel caso, feci dieci passi, non di più, il tempo necessario affinché la folla nascondesse i ragazzi che ci avevano visto commettere quella figuraccia. Feci per andare in una viuzza laterale (così da poter imprecare per la frustrazione) ed ecco che il Karma colpì, inesorabile, materializzando un sasso sotto il mio geta. Anche il sasso era cieco. Anzi, era anche sordo e muto.
    Persi l'equilibrio in maniera quasi teatrale: sentii l'appoggio del piede destro venire a mancare dunque (di nuovo) il mio baricentro finire fuori dalla mia base d'appoggio. La caduta era inevitabile.
    Franai al suolo, riuscendo a roteare solo grazie alle mie doti atletiche, posando entrambe le mani sulla ghiaia del terreno e per poco anche la faccia. Per lo slancio il fermaglio che portavo ai capelli volò via, sciogliendo quella mezza acconciatura che avevo.
    Auch... dissi, soffocando imprecazioni ben peggiori. ... capisci perché non porto mai questi vestiti?

    Il monaco aveva pregato molto in poco tempo, ed aveva ottenuto la sua vendetta.

     
    .
96 replies since 7/8/2015, 18:11   3437 views
  Share  
.