La Festa della Fondazione

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  1. -Meika
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    La Festa della Fondazione

    Laugh, shameless girl




    Accade che certe cose proprio non possono lasciarti indifferente. Persino quando vorresti protestare contro il destino e sotterrarti sotto una montagna di terra per evitare di rivedere ancora la luce del sole e la vergogna alcune parole proprio non possono non solleticare il centro del tuo essere che governa una delle più naturali e genuine risposte dell'uomo.
    La risata. E maledetto fu Akira Hozuki per avermi portato a ridere così di buongusto per una cosa che invece mi avrebbe dovuto far vergognare!
    Ma andiamo per ordine. Lui mi aiutò a risollevarmi che ancora rideva per la figuraccia appena fatta (e se non fossi stata in uno stato mentale di profondo turbamento avrei compreso il divertimento). Mi toccai i capelli, e vidi che il fermaglio era sparito.
    Mi allarmai un attimo, ma lo trovai per terra poco distante da dove ero caduto. Lo ripresi, gli diedi un veloce ripulita e rifeci una mezza acconciatura (non che la prima fosse elaborata). Dunque pulii la polvere dal kimono.
    Ed eccola lì. La battuta galeotta. Akira propose di andare in piazza, giacché da lì a poco ci sarebbe stata l'estrazione. Ok... Dissi appena imbronciata. ... volevo vedere lo spettacolo dei taiko... aggiunsi a bassa voce. Realizzai con un secondo di ritardo la battuta dell'Hozuki.
    Bastone.
    Cieco.
    Bastone.
    Vittoria.
    Cieco.
    ... Eh..? Rimasi per un istante a bocca aperta. Poi immaginai di vincere il bastone e di portarlo al ragazzo cieco. Un maledetto bastone. ... Io sono senza... Inizia a mordermi il labbro inferiore, ma i galeotti angoli della bocca iniziarono ad alzarsi. ... senz... pffft...

    Non riuscii a rimanere seria un secondo di più. Iniziai a ridere - e maledetta me! - così forte che iniziai persino a lacrimare, scossa com'ero dalle risa. Quasi piegata in due, riuscii dopo un po' a ritrovare un minimo di contegno, ancora scossa qui e lì. Sei malvagio. Dissi, passandomi il dorso delle mani sugli occhi. Farmi ridere su queste cose è sbagliato. Feci un'altra risatina, per poi calmarmi, definitivamente.
    Andiamo, uomo senza vergogna alcuna! E detto ciò, mi incamminai verso la piazza, per attendere l'estrazione che sarebbe avvenuta da lì a poco.
    Nemmeno la vergogna resistenza al potere dell'idiozia a volte. Ed il regalare il bastone al monaco sarebbe stata una di quelle da ricordare ed scrivere negli annali, incidere nella pietra e tatuarsi col fuoco sulla pelle.


    Edited by -Max - 20/9/2015, 12:57
     
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96 replies since 7/8/2015, 18:11   3437 views
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