La Festa della Fondazione

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  1. -Max
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La Festa della Fondazione

    Fine (?)






    Tutto andò per il verso giusto. Ma Shizuka disse qualcosa che, a mio parere, aveva dell'offensivo verso me. Non avevo idea se Raizen la pensasse allo stesso modo ma all'evidenza dei fatti Shizuka e Raizen erano quelli che avevano creato il caos con le loro azioni, io, quello che le aveva risolte. Ovviamente non avrei fatto accenno a nessuno dell'interrogatorio, sarebbe stato inutile parlarne, ma quando si confondeva il "buonismo" con l'idiozia ignorando i risultati ottenuti non ero contento. Superai Shizuka, richiamando Akira vicino a me con un gesto, prendendo tra le braccia il corpo inerme dello Yotsuki.
    Sono stato io a risolvere i casini che avete creato con le vostre azioni, e ad ottenere ciò che era necessario. Non osare parlarmi di buonismo, Shizuka Kobayashi. C'era veleno nella mia voce. Sono pur sempre un Kage. E tu una chunin. Sta al tuo posto e modera le parole. Aveva forse confuso la mia voglia di agire per via diplomatica con l'incapacità di prendere decisioni? Avevo creduto nelle mie capacità ed in Deveroux, ed anche se lo Yotsuki si fosse opposto c'erano diversi metodi che non prevedevano aggredire un alleato per ottenere ciò che era necessario. Alla fine dei giochi dovevo riconoscere a Deveroux il merito di aver portato informazioni vitali a Kiri: mi andava bene tutelare il villaggio cancellando l'interrogatorio, non mi andava bene farlo forzatamente senza nemmeno spiegare a Deveroux il perché fosse necessario. Il Chunin ci aveva messo del tuo.
    Ricreeremo la situazione iniziale, gli dirò perché è svenuto. Raizen, immagino di non doverti dire come e quando intervenire, hai già capito tutto. Lui per queste azioni di inganno era decisamente migliore di me. Ciò che dovevamo fare era basilare: spiegare a Deveroux il perché dello svenimento, e ricominciare con Raizen che tornava chiedendo di Hayate. Akira. Non parlare con nessuno di questo, con nessuno. Quando torneremo a Kiri ti darò migliori istruzioni. Adesso va via, va a divertirti, fa come se non fosse accaduto nulla. Quando tutti furono andati via rimisi Deveroux a terra, attendendo che si svegliasse. Quando fu del tutto sveglio mi ritrovò a guardarlo, con una espressione un po' stranita.
    Ehm... è imbarazzante, Deveroux. Mi grattai appena il capo. Hai presente il mio drago? Quello di quaranta metri? Ecco, devi sapere che lei si può trasformare in una ragazzetta, capelli rossa, un tappo. Il problema che anche se tappo, rimane tremendamente forte ma il suo corpo è quello di una adolescente. Comprese le crisi rabbiose. Era agitata visto che doveva badare alle mie figlie ed è parecchio infantile quando è così, ed anche troppo impulsiva. Ora... mi ha trovato mentre parlavamo, non l'hai vista, era alle tue spalle. Quando mi ha visto arrabbiato ha pensato che tu stessi facendo qualcosa e diciamo... ti ha messo K.O in un istante, non te ne sei manco accorto. Perdonala, si è spaventata, ultimamente è nervosa... Mi grattai la testa con fare dispiaicuto. Comunque, l'Hokage sta arrivando. Ti senti bene? Immagino sarai rintronato. Ti ho portato qui per farti riposare, ma stai bene, ti ho fatto rattoppare! Difatti stava bene, tutto sommato, magari stordito e con le idee confuse ma stava benissimo. Avanti, tra poco sarà tutto finito.





    Yogan non lasciava mai Ayame. Non poteva: l'aveva promesso ad Itai. Il suo compito era quello di badare alle bambine, ma dato che Itai non c'era automaticamente doveva pensare anche a lei. Ayame si era sempre lamentata di quella troppa attenzione, ma in realtà ne comprendeva anche il motivo: era la moglie di una delle massime cariche accademiche. Per colpire Itai potevano colpire lei, Jukyu o Nana. Inoltre Ayame non credeva che quella bambina fosse orfana. Nemmeno un po'. Era troppo ben vestita e con due figlie di cui occuparsi non poteva di certo pensare ai figli altrui. La bambina era tonta, come si poteva esserlo a quell'età e per quello che le aveva aiutate. Ma stava per cedere quando Yogan, semplicemente, non le mise due gelosissime bambine in braccio. Ayame rimaneva uno kunoichi, per cui, con la sua forza riuscì a sostenere tranquillamente il peso di Jukyu e Nana che abbracciarono possessivamente la loro madre. Siete gelose voi due? No!
    Torna dai tuoi genitori. Disse dopo un po', non sapendo più come fare per badare a tre bambine! Io devo andare, mi spiace. Purtroppo devo badare a loro. Basta che non mangiate più nulla dalle bancarelle senza pagare.
    Yogan, con le mani libere, avrebbe cercato allora di afferrare Yachiru da sotto le ascelle per posarla a terra se fosse stato necessario. Su dai! Anche Yogan aveva capito che Yachiru non era sola. Era troppo ben vestita: una bambina di quell'età non era così ben messa e Yogan aveva il cuore decisamente più duro di Ayame. Vai. Non essere rude, Yogan. Mi ha seccato. Borbottò la dragonessa, rimanendo vicino ad Ayame. Per poi, come ogni buona guardia del corpo, portarla via con una spintarella leggera. Forse nessuno immaginava che sotto le spoglie di quella ragazzina dolce si celasse un terrificante drago lungo quaranta metri, con in testa molte più preoccupazioni di quanto Ayame stessa non immaginasse. Itai sta tardando e questo non mi piace. Gli sarà successo qualc...
    No che non mi è successo niente! Itai era lì! No, in realtà non era lì. Era ancora a risolvere la faccenda di Deveroux. Quella era la Kagebunshin che aveva creato parecchio tempo prima per parlare con l'Hokage. Scusa se sono sparito, un po' di cose... vogliamo andare? Ayame mi guardò sottecchi per un istante. Dunque avvicinò la bocca ad un mio orecchio. Guarda che ho capito. Disse con un sussurro tagliente, dunque mi diede Jukyu che presi in braccio. Sospirai. Non riuscivo mai a prenderla in giro con le Kagebunshin.
    Andiamo dai! Cosa volevi fare? Lanciare due dadi, no? Altra carne! Ma sei mai sazia tu?




    Il vero me era con Deveroux, dopo che tutto era finito. Era passato del tempo, ed altro era trascorso da che Raizen fosse andato via. Avrei preso qualcosa da bere allo Yotsuki per aiutarlo a riprendersi. La musica tutto d'un tratto cessò e la voce del presentatore iniziò a spargersi nell'aria. Alla fine ci siamo persi tutto Stai bene ora? Gli chiesi. Però all'improvviso vennero chiamati i premi. Ayame Shinretsu! Ehi è mia moglie! Ha vinto! Itai Nara! ... Anche io ho vinto! Ahaha...
    E poi giunti al primo premio. Deveroux Yotsuki! Oh diavolo! Hai vinto. Mh... mantieniti forte, ti porto a prendere il premio! Presi Deveroux, stringendolo con un braccio, dunque iniziai una parziale trasformazione in Demone: nacquero solo quattro paia di ali che con un rapido movimento mi fecero spiccare il volo ad una velocità pazzesca [Velocità: 850].
    In un istante fummo sul palco. Ok, preparati! Scesi verso il basso, facendo sparire le ali a dieci metri dal suolo per poi atterrare con un tonfo sul legno, piantando i piedi ben a terra, sorprendendo il presentatore. Deveroux era con me. Feci un sorriso, allungai un braccio in avanti alzando l'indice ed il medio in segno di vittoria. ... Il Mizukage? E vi ho portato anche il vostro vincitore! ... Ah... Ed ecco a voi Deveroux! Portate il bastone! Una ragazza si affrettò sul palco, consegnando nelle mani di Deveroux una custodia di legno con una tracolla finemente decorata dentro la quale riposava il pregiato bastone di Son Wukong.
    Ancora un applauso il il fortunato vincitore!

    Mi defilai, raggiungendo Ayame. Lo sapevo! Scusa. Mia moglie mi colpì in testa con una mano messa di taglio. Il colpo mi fece abbassare il capo. Non riesci a staccare mai? Io voglio. Ma mi cercano. E TU IGNORALI! Vorrei che fosse facile... sospirai. La mia copia scomparve. Spaventata. Passai un braccio attorno alle spalle di Ayame, stringendola appena a me. Mi spiace non riuscire a stare quanto vorrei con voi. Lei sospirò appena. Io lo capisco, Itai. Ma Jukyu e Nana... Lo so. Il problema era che gli eventi di quella sera, forse, non avrebbero migliorato la situazione. Ma farò quello che devo. E che posso.
    Itai io... sembrava volermi dire una cosa, poi ambiò idea. Non fa niente. Te lo dirò quando saremo a casa. Le diedi un bacio sulle labbra. Va bene. Dissi, dandole un tenero bacio sulle labbra. Va tutto bene.



    Piccole annotazioni sul post: il biglietto è quello di Ayame, per cui in realtà viene gridato il suo nome (nel primo caso).
    Seconda annotazione: Ayame va via poco dopo Itai, la copia ci ha messo poco a raggiungerli sebbene abbi ripreso la scena con alcuni post di ritardo.
    Terza annotazione: non fatemi fare un altro post :whem:
     
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