Ombre nella Capitale di Iwa

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  1. Febh
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    È colpa tua. Ratty

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    [Diogenes Mikawa - Sussurri dal Profondo]

    Maya era perfettamente capace di fornire delle armi esplosive al suo assistito ma per il momento decise di non farlo, spiegandogli che le sue tre cartabombe sarebbero state sufficienti per il momento, e che preferiva conservare le sue energie casomai servisse un botto di dimensioni maggiori.

    L'incontro con le due Kunoichi non la scosse più di tanto, pur riconoscendole entrambe come persone a cui in passato aveva fornito supporto, ovviamente dietro lauto pagamento. Ma al momento il suo cliente era Diogenes Mikawa, quindi la loro sorte non le importava nella benchè minima misura...per quanto la freddezza del Colosso la fece rabbuiare un secondo, tanto che non fece battute mentre forse si prefigurava una possibile "eliminazione" quando il suo cliente non la avesse ritenuta più utile, e per quanto potente, lei era invincibile solo dentro la sua casa.

    Le bolas di sangue riuscirono a catturare facilmente le due Kunoichi, facendole precipitare entrambe a terra con un grido. Kyaah! LURIDA MERD... La velocità delle armi esplosive, poi, superava notevolmente la loro capacità di reazione, finendo per coinvolgere entrambe nelle due detonazioni. Gene e il suo gruppo passò oltre i corpi feriti e bruciati, senza premurarsi di verificare di averle effettivamente uccise. Seira aveva solo le sue arti danzatorie a difenderla, e una volta bloccate le gambe la speranza di salvarsi era praticamente nulla, ma il Sangue Rovente di Kayano la avrebbe potuta salvare in extremis, anche se lasciandola del tutto inerme. In ogni caso l'esplosione le aveva sconfitte entrambe, e dunque il gruppo passò oltre, perchè non erano più importanti.

    Nonostante il fragore dello scoppio stesse ancora riverberando per i corridoi della Roccia degli Spiriti, non era che una goccia nel mare a fronte della distruzione generata dalla fuga dell'Oni e del caos che dilagava tra i soldati, gli archeologi e tutti i civili i fuga dal sito degli scavi. Nulla bloccò l'avanzata dell'Otese mentre raggiungeva la stanza in cui aveva scoperto dell'esistenza di un gruppo di Mikawa rinnegati capaci di far esplodere il loro sangue. La stanza in cui aveva combattuto e ucciso Otsune Mikawa, una donna dalle capacità a dir poco strabilianti. Ma non era là per i ricordi e andò avanti, anche se Maya ebbe qualche parola da dire. Qui è stato tracciato un Fuuinjutsu potente...qualcosa che ha bandito una creatura evocata. Sembrava accigliata. Penserei al Simbolo dell'Inviolabile Spazio, se non fosse che è impossibile, solo i Cremisi conoscevano quell'arte, e che mi risulti qui hanno combattuto solo la Zanna e l'Accademia. E'...strano. Forse c'era molto di più sotto tutta quella faccenda, ma non era il tempo nè il luogo per approfondire simili congetture: il Tesoro della Roccia degli Spiriti li attendeva.

    Il lungo corridoio si incurvava fino a raggiungere la sala con i bassorilievi che riportavano parte della storia delle ormai famigerate Stelle di Iwa, ma il loro obiettivo era ancora oltre, nell'anfiteatro davanti al Palazzo centrale della Roccia, dove giaceva, o almeno avrebbe dovuto giacere la statua della Divinità Spezzata, l'oggetto che custodiva le Stelle e che portava al mondo alternativo abitato dall'inumano guardiano. E tuttavia la piazza era ben diversa da come la ricordava Diogenes, perchè la statua era stata come spostata e al suo posto stava un largo pozzo con delle scale che scendevano nelle profondità della terra, un pozzo da cui proveniva una luce dorata dall'aria affatto rassicurante. Davanti al pozzo, profondamente immerso nei suoi pensieri, un uomo dai lunghi capelli verdi osservava la luce, mormorando tra sè come chiedendosi cosa fosse andato storto. Un dragone verde gli fluttuava intorno, prestando attenzione a ciò che lo circondava mentre un secondo individuo dotato di lunghi capelli sul violetto e abiti occidentali sembrava intento a curarsi con le Mani Curative a una decina di metri di distanza, sugli spalti, la schiena rivolta nella direzione opposta a quella da cui stavano per entrare Diogenes e Maya. Nessuna traccia di altri avversari.

    Anche senza entrare, dopo un secondo di pazienza sarebbe stato possibile cogliere qualche parola fra loro. Testardo come un mulo...è voluto scendere da solo. Maledetto sia l'uomo che lo ha posto a capo di Iwa. Eppure non ha senso...la profezia che ho avuto diceva chiaramente che "Il Grande Colosso troverà nuova forza e vendetta sotto la guida dell'uomo con un occhio solo. Al servizio colui che smuove il mondo". Scuoteva il capo. Se non è una descrizione perfetta dello Tsuchikage, non so a chi diavolo si riferisse...e il Grande Colosso non può che essere l'Oni, no? Non saprei, onorevole Fede. Hayate illumina i miei passi e guida i miei pensieri, ma non mi concede di scrutare il futuro come te. L'altro uomo parlava con voce incantata, quasi salmodiasse una preghiera. Piantala. Ha l'orecchio fino, quel paranoico figlio di puttana, e potrebbe sentirti. Io per te sono Akabane Inogi, chiaro? Si, naturalmente, Akabane-san. Concesse l'altro, che pure guardava con fervore religioso il suo interlocutore. Magari la profezia ha più significati. Dici sempre che non sono chiare nemmeno a te, e che richiedono di essere studiate attentamente e interpretate, che le loro verità spesso sono assai diverse da quelle che ti aspetti. Si, è vero. Ma questo non cambia il fatto che lo Tsuchikage è di sotto a cercare indizi sull'Oni, o anche sulla fabbricazione sua e delle altre sei Armi, e che non ha voluto che andassimo con lui. C'è conoscenza che non ho potuto vedere in passato in quel sotterraneo, e sono bloccato qui dal suo stupido ordine. Dal suo tono e dai movimenti del corpo traspariva tutta la sua frustrazione.

    Lo scenario era chiaro: i due uomini stavano aspettando lo Tsuchikage che stava di sotto in una zona del tutto inesplorata della Roccia degli Spiriti. Cosa poteva fare Diogenes? Attaccarli? Uno era ferito ma l'altro sembrava in forze e quel drago serpentino poteva avere poteri sconosciuti. Poteva provare ad aggirarli, magari con un diversivo? E come fare con Nokaze nella pozza e Maya? Non sapeva bene cosa fosse l'Oni, ma se nel sotterraneo c'erano informazioni sulle armi leggendarie, doveva trovare un modo per andare là sotto!

    L'anfiteatro era un semicerchio con raggio di 90 metri. Lo spiazzo centrale era un cerchio di 30 metri di diametro dalla cui porzione settentrionale partivano a raggiera le alte scalinate i cui gradoni facevano da posto a sedere, con un'inclinazione di circa 45 gradi. Diogenes si trovava a metà scalinata sul lato orientale, forse a una quarantina di metri dal pozzo, che era largo 9 metri e al centro esatto dello spiazzo centrale. Il soffitto in quella grotta era talmente alto da rendere improponibile l'utilizzo per una scalata: a meno di saper volare ci si sarebbe spiaccicati da più di cento metri di altezza calandosi da là. Nessuna colonna o struttura avrebbe fornito un nascondiglio, e di fronte allo spiazzo, dalla parte opposta alle gradinate, stavano i resti in rovina di un immenso palazzo che certo doveva appartenere, millenni prima, al leader di quella comunità di ninja ancestrali.
     
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