Come diventare una Spia

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  1. lNearl
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    A suna mi era capitato molte volte di dover dormire accampato, cercando di sopravvivere nel migliore dei modi. Avevo dormito sopra e sotto alcune panchine, sugli alberi o in alcune case abbandonate. Ma mai, e dico mai avevo avuto tanta paura come oggi. Il mio sistema difensivo sembrava stesse funzionando, i sonagli vibravano ed indicavano la presenza di alcune bestie feroci sotto di me. Potevo vederne solamente una, mentre gli altri animali erano coperti dalla vegetazione. Si trattava di una strana bestia, forse un tempo era stato una normale tigre o qualcosa di simile, ma ad oggi non sembrava essere "naturale". La sua evoluzione aveva sicuramente subito qualche strana tappa intermedia, meglio non approfondire.
    Restai guardingo, senza fare alcun movimento. Nonostante il cuore battesse velocemente cercavo di mantenere il respiro calmo, per fare meno rumore. Dopo una lunga perlustrazione il giaguaro modificato se ne andò, seguito dagli altri animali probabilmente. I sonagli avevano smesso di suonare, ma non potevo esser sicuro.
    Prendere sonno era difficile, fortunatamente avevo evitato il combattimento, difatti non avevo azionato nessuna delle due trappole, però la vista di quegli animali mi aveva procurato un bel pensiero, e anche dopo la loro ritirata l'adrenalina scorreva a fiumi nelle mie vene.
    Provai a rilassarmi, pensando di non esser in mezzo ad un bosco sconosciuto e ricco di pericoli, ma era difficile. Fortunatamente per me ero sveglio quando il serpente piombò su di me. Non ebbi molto tempo per pensare a come reagire, il serpente sembrava avermi studiato e sembrava aver individuato la mia posizione. Se mi avesse attaccato mentre dormivo non avrei avuto possibilità di sopravvivere, ma siccome ero ancora sveglio ebbi la possibilità di difendermi.. Il serpente era stato bravo a nascondersi dalla luce, ed io riuscì ad accorgermi della sua presenza solamente quando si trovava a soli tre metri da me. Si stava avvicinando in fretta ma non sembrava volesse colpirmi, sembrava volesse prima provare ad immobilizzarmi. Aspettai che distasse solo un metro e che il mio nemico facesse l'ultimo movimento nel tentativo di attorcigliarsi a me per buttarmi giù dall'albero. Iniziare l'attacco in questo modo era stata una mossa errata. Per attorcigliarsi a me aveva bisogno di completare almeno un giro attorno al mio corpo, ed inoltre c'era anche il ramo su cui ero posizionato a rallentare i movimenti. Ebbi il tempo di lanciarmi di sotto proprio mentre il serpente iniziava la rotazione attorno al mio corpo. Slot difesa 1 . Atterrai in punta di piedi, pronto a difendermi con il Dadao in mano. Slot gratuito veloce. Il serpente non sembrava interessato a demordere nonostante il fallimento del suo primo approccio, e mi si lanciò addosso cercando di azzannarmi alla testa. Questa volta non sarebbe stato facile evitare il colpo, il servente era veloce e mirava direttamente al mio volto. Non riuscì ad evitare totalmente l'impatto, ebbi a malapena il tempo di alzare la mano con il dadao e deviare leggermente il colpo mentre d''istinto ruotavo la testa. Le sue zanne penetrarono nella carne lasciandomi due graffi abbastanza profondi sulla guancia sinistra, tra l'orecchio e la bocca. Slot difesa 2 I graffi furono dolorosi ed iniziarono immediatamente a bruciare, mentre due rigoli di sangue scendevano lungo il corpo. Incassai il dolore senza emettere alcun suono, solamente stringendo i denti. Dovevo limitare i rumori, in maniera che meno animali possibili sentissero i rumori del combattimento. Il serpente non mi lasciò un secondo, e si lanciò immediatamente ad un successivo attacco.


    Finalmente l'errore.

    Il serpente nel suo ultimo attacco di tutta l'esistenza decise di mirare al mio ventre. Il serpente non aveva però calcolato di non possedere arti, o strumenti con i quali difendersi ed eventualmente sorreggere il mio peso o corpo. Una volta capito il suo attacco lo aspettai al varco, pronto a serrare i denti ed incassare il dolore. Quando il serpente mi iniziò il suo scattò io feci un mezzo movimento del busto verso sinistra, e lasciai le sue zanne colpire il mio ventre, ma nello stesso istante la mia mano destra che impugnava il dadao sarebbe calata sul suo collo, proprio alla base dell'attaccatura della testa. S&M. Slot difesa 3, Slot azione 1
    Il colpo era difficile da evitare, e probabilmente avrebbe staccato di netto la testa del bastardo, ma se avessi avuto il dubbio di non aver esattamente posto fine alla sua esistenza la lama avrebbe fatto lo stesso movimento un'altra volta, calando sul suo corpo come un macigno. Slot azione 2 .
    Sarei rimasto sul cadavere del serpente per qualche minuto, assaporando la sensazione di morte del nemico e la gioia per essere sopravvissuto. La ferita al volto non era poi tanto grave, dava invece più da pensare la lacerazione del ventre. Il serpente aveva delle zanne ben affilate e mi aveva fatto due graffi abbastanza profondi. Non avevo alcun kit di pronto soccorso, ed anche se ce l'avessi avuto non avevo tempo e conoscenza sufficienti per sistemare la ferita. Strappai parte della mia veste e ne ricavai una benda con la quale stringere la ferita. Perlomeno avrebbe trattenuto il sanguinamento e nei limiti del possibile sarebbe servita a qualcosa. Una volta sistemata la ferita tornai sul ramo dell'albero nel quale mi ero posizionato, difficilmente avrei preso sonno dopo il combattimento, ma avevo ancora bisogno di riposare.


    . . .



    Qualche ora dopo l'alba decisi di rimettermi in cammino. Sapevo di dover proseguire mantenendo la stessa direzione. Raccolsi i sonagli e l'attrezzatura usata per la trappola del kunai, ero pronto per riprendere la spedizione. Camminai senza sosta, prestando grande attenzione alla natura circostante e mettendo in atto gli insegnamenti di Yachiru. Dopo qualche ora di camminata incontrai una grande zona di piante velenose, simile a quella che avevo precedentemente incontrato e che aveva ucciso la farfalla. Mi avvicinai lentamente, stando ben attento a non entrare in contatto con la pianta o con altre cose già precedentemente infettate. Davanti al gruppo di piante c'erano due grosse impronte di Ashiro. Mi avvicinai ad esse e le osservai per bene. Erano profonde e ben definite, erano sicuramente sue. Cosi nette dentro il terreno però mi rendevano perplesso. Per quale motivo lasciarmi questo indizio ?Mi fidavo abbastanza di Ashiro, e dubitavo che avrebbe cercato di lasciarmi degli indizi che mi potessero ingannare. D'altra parte non avevo idea di come interpretare la cosa attualmente. Passai qualche attimo a riflettere sul motivo delle orme, ed in realtà l'opzione più probabile e che quel tontolone di Ashiro non le avesse volute lasciare appositamente, ma che queste orme fossero rimaste indipendentemente dalla sua volontà. Combinazione le orme finivano davanti alle piante velenose per poi scomparire. Lui era dotato di una forza straordinaria, e per quanto potevo saperne io nulla gli vietava di aver spiccato un potentissimo balzo per arrivare dietro di esse, ecco spiegata la presenza di queste orme così profonde. Questa era l'ipotesi che mi sembrava più probabile, e decisi che probabilmente la casa di Ashiro si trovava proprio dietro questo gruppo di piante.


    Come posso fare a passare qui dietro ?

    La vegetazione era tremendamente fitta, e non avrei avuto alcuna possibilità di passarci dentro e rimare illeso. Dovevo per forza girarci intorno e sperare che prima o poi finissero. Iniziai a seguire il confine tra le piante velenose ed il fiume puntando verso nord. La zona di piante velenose sembrava non finire mai, quasi come se fosse una sorta di barriera per la casetta di Ashiro. Continuai la camminata per un'ora intera, era quasi mezzogiorno quando la vegetazione tornò normale ed io potei inoltrarmi all'interno girando verso sinistra. Seguì nuovamente il confine con le piante velenose, ma questa volta puntando verso sud, per tornare indicativamente alla stessa altezza di quando avevo trovato le profonde impronte di Ashiro.
    Impiegai nuovamente un'ora di cammino, che sembrava inutile ed era molto stancante. La ferita bruciava ed iniziavo ad essere psicologicamente molto frustrato. Inoltre la paura e tutte le sensazioni di stranezza emanate dal bosco mi rendeva agitato e sempre all'erta. Una situazione difficile da reggere a lungo. D'un tratto vidi in lontananza un'altro di quei ragni giganti, come quello che avevo incontrato la mattina precedente.


    In questa foresta han fatto di ogni...

    Pensai mentre osservavo quella strana bestia. Il ragno era a terra, impegnato a cercare chissà che cosa in mezzo alle foglie, sembrava abbastanza interessato al suo lavoro. Presi in mano un sonaglio, pronto a lanciarlo a terra nel caso in cui il ragno avesse mostrato qualsiasi sospetto di avermi sentito. Nel frattempo cercai di fare un giro molto largo attorno a lui, tenendolo molto lontano ma pur sempre potendolo osservare. Feci il giro e me lo lasciai alle spalle. Ripresi così la camminata passando da un'albero all'altro. La presenza del ragno mi aveva ricordato il numero di pericoli presente nella foresta, e decisi di ricominciare a camminare con più premura. Ogni due alberi che superavo mi fermavo e mi concentravo alla ricerca di rumori strani ed osservavo bene tutto l'ambiente circostante prima di muovermi di nuovo.
    Fu grazie a queste precauzioni che vidi uno giaguaro in lontananza. Non sembrava avermi identificato, anzi sembrava seguire un percorso preciso visto il passo spedito con cui si muoveva. Rimasi qualche istante impietrito. La sera prima ne avevo visto uno soltanto, ma i sonagli vibravano da ogni direzione, ciò mi fece credere che non dovesse essere da solo. Aspettai un po' di tempo, e ne vidi passare un'altro. Sicuramente era un'altro perchè proveniva dalla stessa direzione del primo e stava facendo lo stesso giro.


    Stanno coprendo un perimetro ?

    La domanda era abbastanza spontanea, difficile fosse altrimenti. Sorrisi, forse c'era ero quasi arrivato. Anche se superare questi bestioni incolume non sarebbe stato così facile. Mi spostai stando ben attento ad essere silenzioso sull'albero più alto della zona. Arrivatoci mi guardai attorno, notando tre di questi quadrupedi troppo cresciuti girare intorno, ed un'altri due muoversi tra la baracca ed il fiume. Arrivare dentro la casetta sarebbe stato molto complicato. Decisi di continuare l'osservazione per un po', in attesa di vedere come si sarebbe evoluta la situazione.
    Nonostante l'osservai non ebbi modo di notare dettagli ulteriori. Il giro delle bestie era fisso e non sembravano interessati a muoversi particolarmente. Decisi di studiare un piano sfruttando l'ambiente. Attorno alla casa c'erano alcuni alberi abbastanza alti, cui gli animali non sembravano far molto caso. Se avessi trovato un valido diversivo avrei avuto modo di sfruttarlo e passare su quegli alberi per avvicinarmi all'abitazione.
    La sera prima i bestioni erano sembrati interessati ai sonagli, gli avrei dato modo di sviluppare ulteriormente la conoscenza con essi, prima di tutto mi spostai in maniera di essere proprio sopra la porta della baracca, estraendo il filo di nylon e legandolo al ramo su cui ero posizionato. Infine, presi il dadao con la mano destra.
    Tirai fuori dalla tasca due sonagli e due spiedi e li lanciai dal lato opposto alla porta della baracca, distanti 5 metri l'uno dall'altro, per attirare l'attenzione in due punti. Sperando che le bestie sarebbero state interessante e che si sarebbero mosse verso quella direzione, o perlomeno che avrebbero spostato lo sguardo da quella parte. Senza aspettare un'attimo utilizzai la Tecnica delle corde e mi lasciai cadere a peso morto, lasciando passare il chakra all'interno del filo di Nylon in maniera tale da fermarmi perfettamente a mezzo centimetro da terra. Il necessario per atterrare senza emettere alcun rumore e proprio davanti la porta. Con la mancina aprì velocemente la porta e mi buttai dentro.
    Non sapevo cosa mi stesse attendendo, ma dovevo fare veloce per evitare di essere visto dai giaguari.




     
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