La Città Dolente

Taki - Confine Orientale

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Il Direttore sulle prime parve sorpreso, specie quando lo Shogenin si rivolse all'uomo incappucciato.
    L'uomo incappucciato stesso parve avere un attimo di sorpresa nel sentire il nome "Hayate" e proprio sulla sua sorpresa e curiosità, il Risorto voleva fare leva per avere le informazioni che gli servivano sul Tamasizu!
    Ad ogni modo, quando il secondo diede un forte colpo con il piede, per riprendere di certo l'attenzione in quella situazione, il Direttore parve aver lasciato ormai da parte la sorpresa, per chissà quale altro stato d'animo, rivelandosi comunque ben propenso ad accettare il denaro dello Shogenin che, non appena quello ebbe finito di parlare, rivolse un cenno del capo all'omone seduto al tavolo.
    Ci vediamo fra un'ora, fu invece quello che disse al ben più misterioso individuo dalla massiccia stazza.

    [...]

    Uscito dall'obitorio, lo Shogenin si diresse verso la casa dei piaceri.
    Ma sei scemo? Il tizio che ha ucciso quella Lama del Silenzio, pensi che sia qualcuno di cui fidarsi? Vuoi rischiare tutto, semplicemente per avere un pò di vendetta? Anch'io odio Hayate, ma non puoi veramente volere tutto questo squallore!
    Non posso dargli torto, fratello... quel tipo sembra pericoloso, il panzone sembra pericoloso, tutto di questo luogo è pericoloso e per quanto so che ti piaccia, oltre a ritenerlo necessario per la tua Vendetta, pensi sia il caso di perdere il tempo in un bordello?

    Lo Shogenin, però, strette le mani alle tempie, non si preoccupava di ciò che dicevano quelle due voci (fortunatamente la terza sembrava gradire quel luogo), ma piuttosto di non sbagliare strada, dato il poco tempo in suo possesso.
    Fu così che, arrivato alle porte del bordello e vista la rossa con una gamba sola, lo Shogenin si fece largo in mezzo alla calca, magari spintonando con leggere scariche di chakra elettrico gli altri clienti, fino a prendere la rossa per la cinta e sollevarsela in spalla, nel marasma e lamentela di qualche altro avventore che, di certo, voleva gustare del medesimo vizioso frutto.
    Bellezza, dove sono le camere? avrebbe chiesto d'un tratto fermandosi, troppo preso, dapprima, dalla propria "voglia" per curarsi di questi particolari.
    La rossa fu comunque più che favorevole nell'indicargli una stanza, in cui l'altro la depose sopra un talamo.
    "Come devo chiamarti?", chiese lei, aggrappandosi alla casacca da monaco, Shogenin, andrà bene, rispose l'altro, E tu sei?
    "Una truffatrice che è stata presa con le mani nel sacco e per questo condannata alla menomazione di una gamba e poi a questa vita di schiavitù", sussurrò ad un orecchio dell'altro, prima di allontanarsi, dimostrando un equilibrio non da poco con quella sola gamba, "Oppure potrei essere la sfortunata figlia di avidi genitori, che l'hanno venduta, condannandola a questa sorte.", aggiunse, sedendosi sul letto e sorridendo furbescamente.
    "Nella Città Dolente puoi essere chiunque, Shogenin. Chiunque tu vuoi, se sei un mercante, o un compratore con abbastanza denaro.", disse, rivelando quel poco che ancora aveva celato sotto gli abiti, ormai smessi, "Oppure chiunque vogliano che tu sia, se sei solo una merce."
    Allora, per questa breve ora, sarai la figlia di un mercante che proviene da Laa, oltre l'oceano, giunta nel continente ninja seguendo un amore di gioventù e finita in questo luogo di sventura., suggerì lo Shogenin, diminuendo oltre modo lo spazio vitale fra di loro.
    Tu hai dei seri problemi... anche Brun adesso?
    Sei un mostro, ogni giorno di più
    Ma lo Shogenin non si preoccupò di quelle voci, quanto, piuttosto, di perpetrare qualsiasi peccaminoso vizio la donna dai capelli rossi fosse disposta ad accettare (o suggerire) in quel lasso di tempo così esiguo.

    [...]

    Dopo diversi atti di indubbia immoralità, lo Shogenin uscì dalla casa di piaceri con molto meno denaro assieme a se, oltre che sudato in modo vergognoso.
    Per i pochi minuti che lo distanziavano dal momento dell'incontro dinanzi al luogo di piacere, l'uomo avanzò in mezzo alla folla, che lo evitava, forse per il puzzo del suo sudore, forse perché con quella stazza e quel vestito da monaco era, effettivamente, abbastanza intimidatorio. Oppure era l'eccessivamente pungente odore del ragno arrostito sul muro davanti al quale si fermò.
    Ad ogni modo, poco dopo il suo arrivo, fu proprio l'alto incappucciato a farsi notare: non ci volle molto per individuare quel tipo nella folla, con l'aria effettivamente inquietante, che sembrava da lui trasparire; incappucciato che gli fece cenno di seguirlo, cosa che non fu un problema per lo Shogenin.
    L'altro lo condusse fino ad una strada senza uscita, una posizione che un pò di diffidenza fece scaturire nel Risorto, il quale, però, non si preoccupò, se non di controllare con i sensi acuti attorno a se, mentre osservava quelli che, pensò, potevano essere vecchi edifici ormai mal messi in un'area in disuso della Città stessa.
    Fu quando furono fermi uno davanti all'altro, che l'incappucciato fece la propria prima domanda, a bruciapelo.
    Come ti ho trovato? Hai un'idea di quanto ci abbia messo, quando ho saputo di un Hayate in quel di Tetsu, per trovare una minima traccia e come sia stato poi difficile ricondurre quella traccia fin qui? Avevo una vaga descrizione di come massacri tutto quello che ti sta nei dintorni e da quella sono partito.
    Per fortuna, incappucciato, ti piace essere teatrale e farti notare, quindi non è stato difficile individuare le tue attività nel Paese dell'Erba e poi ricollegare ciò che ho sentito qui nei territori della Cascata.
    Il vero problema era cercare per ogni cavolo di obitorio e mercato nero di questi tre piccoli staterelli... per fortuna ho scoperto di questo luogo di vizio nel mondo e ti ho trovato... probabilmente non avrei seguito oltre i confini della Cascata i tuoi movimenti, mi avrebbero allontanato troppo dai miei, di obiettivi.
    , ammise lo Shogenin in un crescendo di lieve disappunto ed una nota finale di determinazione: era vero, in fondo, non avrebbe cercato in eterno qualcuno che non sapeva nemmeno quanti e quali informazioni su Hayate ed il suo gruppo gli avrebbe potuto offrire.

    Devo ammettere che sei molto acuto nell'osservare, incappucciato... a proposito, come devo chiamarti? Avrebbe chiesto di rimando alla domanda successiva dell'altro, prima di continuare: Io cerco Hayate per Vendetta, lo conosco, ed oserei dire anche molto bene, e più di tutto voglio la sua pelle per me, un trofeo adatto a ciò che ho sentito dire essere diventato lui negli ultimi anni. E sì, ho fatto esperienze che nessun mortale dovrebbe aver compiuto, o che comunque in pochi dovrebbero conoscere... ti basti sapere, per ora, che quando mi sono definito il Pallido Rinato, non era di certo perché ero rinato a nuova fede! Potrei anche presentarmi come il Risorto, se volessi essere oltremodo teatrale e non direi nemmeno una menzogna.
    E tu, invece, pericoloso e spietato come so che sei, in che modo sei finito in contatto con Hayate? Chissà che condividendo poi le nostre informazioni non si riesca entrambi a trovarlo. propose infine lo Shogenin, sperando che l'altro fosse ben ispirato per negoziare.
     
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17 replies since 28/8/2015, 01:45   408 views
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