La Città Dolente

Taki - Confine Orientale

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Ascensione Divina & Paradiso Perduto

    Il suo interlocutore sembrava apprezzare quando si parlava di lui e questo lo Shogenin se lo aspettava e lo confermavano anche le parole con cui si era presentato in fondo: il Flagello.
    Feng Gu aveva indossato la maschera dello Shogenin dinanzi al Direttore, aveva preso per se un ruolo, come aveva detto lui stesso poco più di un'ora prima: era rimasto nel personaggio; il suo interlocutore, invece, aveva in amore la propria natura.
    Certo, la potenza di quel Flagello, che disse di chiamarsi Jeral, era innegabile, sia per ciò che si diceva di lui, sia per come aveva ridotto quel Samurai, sia, in ultimo, per quell'aria assassina che da lui trasudava, o, più correttamente, di cui si faceva manto.
    Era pericoloso, ma sembrava interessato alla storia dello Shogenin, tanto da sottolineare che ne avrebbe voluto sapere di più persino del perché lui si definiva, a ben donde, Risorto. Storia su cui, però, il falso monaco preferì glissare, come lasciò intendere con un cenno della mano: ognuno, in fondo, aveva i propri di segreti e non per condividere quelli erano lì.

    Ad ogni modo, Jeral accettò di dirgli tutto ciò che sapeva di Hayate e si aspettava altrettanto, cosa che non mancò di sottolineare ed a cui lo Shogenin diede conferma con un sicuro cenno del capo, lasciandolo parlare.
    La prima parte della storia fu, forse, l'unica cosa che già sapeva: Hayate aveva dato il proprio nome al gruppo che lo seguiva ed i suoi servitori erano le sue Virtù, che si muovevano per diversi luoghi del mondo accademico e non.
    Il fatto che puntasse a qualcosa definito "Ascensione Divina" era una completa sorpresa, lui credeva che volesse semplicemente l'Immortalità, almeno questa era l'idea che era sorta in Shiltar ai tempi dell'Abete.
    Che utilizzasse persone rese schiave, poi, era ancora più preoccupante, un culto, come lo definì Jeral, una vera e propria setta religiosa, per come ne parlava.
    Kisugy e Kymuji potrebbero essere in pericolo! Sono facilmente influenzabili, se ha scoperto che ci sono proprio loro all'Abete!
    Poche parole che, per ora, lo Shogenin ricacciò indietro, troppo sorpreso, come forse il suo stesso sguardo avrebbe mostrato, nel sapere che alcuni di questi servi avevano provocato un attentato alla Foglia! Una sorpresa sotto molti aspetti: prima di tutto per l'attentato in se, da troppo era fuori dalle notizie del mondo accademico, secondariamente perché era stato causato da Hayate e terzo perché non avrebbe mai creduto che potesse puntare a tanto.
    Il racconto continuò con un'informazione che già l'altro aveva per la prima parte dedotto: Hayate aveva interessi in quel del Ferro, ma aveva trovato Jeral sul proprio cammino e qui c'era la parte che non si sarebbe aspettato.
    Il Flagello era sceso a patti, o almeno aveva fatto finta di farlo, per incontrare Hayate, accettando di prendere qualcosa di singolare importanza per il Nukenin, nascosto in un posto quasi inaccessibile.
    A voler credere nel destino, come direbbe lo Shura...

    Ed a volerci credere, forse quello era un incontro parecchio fortuito, ma prima di tutto, lo Shogenin cercò di contenere il largo sorriso che gli stava nascendo sul volto, per iniziare il suo di racconto: Ti avviso che potrebbe essere lungo, come racconto., iniziò con fare cordiale.

    Hayate Tamasizu era uno dei tanti figli del capoclan dei Tamasizu, una famiglia ninja proveniente dal Villaggio della Luna, nel Paese dell'Acqua.
    Quello stesso capoclan, una quarantina di anni fa, pensò bene di fare un oltraggio al clan dei Kaguya di Kiri e questi, che per loro natura non è che fossero allora un popolo particolarmente propenso al perdono, decisero di sterminare tutto il villaggio della Luna, anche i non Tamasizu.
    Solo tre persone si salvarono: il capoclan, la sua figlia più piccola e Hayate.
    Questo capoclan, dalle mie ultime notizie, era finito sull'Isola Prigione di Genosha.
    La più piccola delle sue figlie era diventata una kunoichi di Kiri, ma da ciò che so, non ha mai superato il grado di genin, prima di morire, per una qualche malattia.

    Liquidi così la storia di Usagi?

    Hayate, invece, fu cresciuto in un orfanotrofio di Konoha, forse dagli stessi ninja che assieme ad uno squadrone di Kiri, massacrarono tutti i Kaguya, colpevoli di quella ritorsione, agli occhi di qualcuno un pò eccessiva.
    Il Tamasizu, comunque, passò per diversi villaggi negli anni: divenne ninja a Konoha, credo, di sicuro servì sotto il primo Kokage di Oto per un periodo e poi tornò a Kiri, dove cercò di prendere il potere, ai tempi vagante, assieme al suo primo prototipo di un gruppo ninja, quello che chiamava il Branco.
    La Nebbia, ai tempi, non aveva un Mizukage, anzi, non aveva affatto shinobi, se non qualche semplice studentello e dei genin neo-promossi.
    Fu l'Accademia ad intervenire e controllare la situazione: Ayato Jaku, un pezzo di spicco dell'allora Accademia, pensò bene di porre la propria sorellastra al ruolo di Mizukage... da quel che sentì dire ai tempi, era l'amante di Hayate questa Mizukage.
    Con il passare degli anni, quel ninja, amante dei Lupi tra l'altro, cercò di mettere insieme gruppi sempre più variegati di nukenin dei diversi villaggi, facendo di Kiri la loro casa e base, finché, a poco a poco, nemmeno l'Accademia gli diede più copertura per tutti quei suoi seguaci e dovette abbandonarli, quando abbandonò la Nebbia stessa.
    Per un certo periodo, però, continuò a tornare nel Paese dell'Acqua come rappresentante Accademico, questo finché non salì al governo il Sandaime Mizukage che, per usare un eufemismo, lo ha sempre odiato.

    Voleva fare di Kiri una seconda Oto, si potrebbe fare qualcosa di diverso dall'odiarlo??? La mia adolescenza è passata nel cercare di impedirlo
    Ottimi risultati davvero! Ahahahahaahahah

    Per un lungo periodo, di Hayate non si seppe più niente, finché non fu avvistato nel Villaggio dell'Abete, un paesello nei territori dell'Acqua, da cui non proviene nessun ninja, ma le cui terme donano, entro i confini del villaggio, l'Immortalità.
    Ti possono asportare il cuore e continui a vivere, finché il tuo cuore resta nelle acque di quel villaggio, ti possono amputare la testa e finché ambo le parti restano nel villaggio... nessun problema.
    Peccato che, come Hayate, anche qualcun altro aveva scoperto di quel luogo: un'organizzazione ninja che non gradì il suo mettere zizzania fra tutti shinobi profughi che li si trovavano, così gli asportarono il cuore per tenerlo prigioniero, ma il Tamasizu fuggì, seppur non so bene come.
    Tempo dopo, il Sandaime Mizukage arrivò nel villaggio dell'Abete, seguendo un proprio sottoposto, e nel liberarlo ottenne il cuore di Hayate, che è stato nascosto dal suddetto, e ormai defunto, Kaguya.
    In quel contesto, anche i ninja kiriani incontrarono le Virtù di Hayate, anche se quelle non gli si presentarono così.
    Più di recente, nella Capitale del Paese della Terra, la Magnanimità di Hayate ha fatto di tutto per mettere in guerra fra loro gli Accademici e le altre forze ninja presenti nel territorio.


    Il resoconto era più che completo ed implicava anche molte delle vecchie conoscenze di Shiltar Kaguya (e di diversi altri shinobi, Kisugy e Riikimaru in primis, seppur su aspetti diversi di quelle medesime storie, poiché con Shiltar convissute): in quel momento lo Shogenin, se l'altro fosse stato sufficientemente acuto, come sospettava che fosse, si stava presentando come qualcuno che ne sapeva parecchio della storia di Kiri più recente, forse pure un ninja che da quel luogo era andato via.
    Non aveva specificato che, per ben due volte, da ciò che sapeva, il percorso di Hayate s'era intrecciato con quello della Zanna, ma era una notizia in più di cui poteva non rendere partecipe il Flagello, in fondo la Zanna era una fase diversa della sua Vendetta... quella principale.

    In gioventù, Hayate era un egocentrico con voglie di comando su altri ninja, sembra, con questa sua voglia di essere una divinità, che le sue idee siano andate crescendo in scala con gli anni.
    Un'ultima cosa da sapere: quando è andato via dall'Abete ha scoperto che, seppur gli abitanti del luogo non possono diventare ninja, ma godono di un'eterna vita, spellandoli, possono essere usati, in qualche modo, come armature, o qualcosa del genere. E credo che si sia rubato anche un pò delle acque miracolose di quel villaggio, le stesse che gli permettono di stare in vita, malgrado il suo cuore sia in una scatola piena d'acqua nascosta dal defunto Mizukage.


    E qui lo Shogenin si sarebbe fermato, sorridendo sornione: Te l'ho detto che siamo in pochi a sapere dove si trova?

    Aveva concluso il proprio racconto, ora c'era da vedere la reazione di Jeral.
     
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