Le indagini di Shinichi Kurogane: il cartello del cuore vuoto

Puzza....una tremenda puzza....alzai la testa in alto senza vedere nulla,gli occhi erano ancora chiusi,appiccicosi ed iniziai a grattarli con le dita ma qualcosa di viscido mi si riversò sulle mani. Mi alzai dalla sedia e caddi a terra,le gambe non mi reggevano,d'altronde mi ero appena svegliato...forse.Misi a fuoco quello che avevo intorno,ero riversato al suolo,fogli di carta pieni di appunti e scarabocchi svolazzavano intorno a me. Guardai a destra e poi a sinistra e infine di fronte a me e capii subito cosa era quel senso di viscidume che ha accompagnato il mio risveglio.
Su un tavolo di legno ormai fradicio e puzzolente era adagiato il corpo di un maiale,ci misi un po a capire e a ricordare che la sera precedente ero al lavoro sui tessuti interni dell'animale e la cosa risultava buffa,la carne più simile a quella dell'uomo è la carne del porco.Buffo,davvero buffo.

Tentai di rassettare quell'enorme macello che si era creato,sangue ormai coagulato e puzzolente stava riversandosi sul pavimento appestando l'aria che gia di per se non era il massimo.La testa del maiale era li,su un tavolino che mi osservava quasi con aria beffarda,una specie di vendetta post mortem ? O forse sto semplicemente impazzendo e sono diventato un pazzo paranoico. Cominciai a rassettare le cose più importanti,gli appunti,gli schizzi e gli organi che mi sarebbero serviti la sera stessa quando lo stomaco iniziò a brontolare. Mi guardai attorno e a terra in mezzo le carte vidi la lingua del Maiale,la raccolsi da terra e la passai sotto l'acqua per tentare di pulirla,i risultati non furono dei migliori.
Mi diressi a un fuocherello rudimentale che usavo per cucinare e gettai il pezzo di carne morta sulle braci ardenti,almeno l'aria si sarebbe riempita di un odore migliore.
Mentre tentavo di mettere ancora ordine sia materialmente che mentalmente sentii bussare alla porta. La guardai un po stupito,d'altronde chi poteva venire a trovarmi ? Mi diressi verso l'uscio camminando a piedi scalzi sul pavimento e ad un tratto calpestai dei pezzi di vetro che per qualche ragione si trovavano li. Un dolore mi pervase dal piede,percorrendo la spina dorsale e arrivandomi in testa,mi sentii quasi inebriato e sbarrai gli occhi. Ora mi ero svegliato. Letteralmente.

Aprii velocemente la porta,sperando di non ritrovarmi d'avanti i soliti bambini che gia settimana scorsa tentarono di rifilarmi dei biscotti.Io odio i biscotti.Mi ritrovai d'avanti un ometto basso,calvo e sudato,puzzava in maniera quasi stomachevole. Mi girai verso il maiale che era ancora sul bancone e poi di nuovo verso l'uomo. Forse erano parenti ? Forse era venuto a vendicare il fratello ? Pensieri insensati nel momento sbagliato.

Mi scusi,lei è Mr.Kakihara. Ho una lettera per lei. Non sono tasse non si preoccupi ah ah ah

Lo guardai con occhi vuoti,gli avrei volentieri conficcato degli spilli nelle pupille. Non sopporto le persone come lui che tentano di sciogliere il ghiaccio con battute cosi squallide,soprattutto quando non sono particolarmente sveglio.
Porsi la mano verso la lettera,accennai un sorriso fasullo.

Bene Mr. Kakihara le auguro buon..

Gli sbattei la porta in faccia senza troppi complimenti,d'altronde la mia colazione era pronta per essere mangiata. Mi diressi al fornello leggendo la lettera,presi il cibo con una forchetta e mi sedetti su uno sgabello. Addentai un bel pezzo di carne fumante,scottava,scottava tantissimo,sentii la lingua bruciarmi.Adoro il dolore,che ebrezza.

Eh cosi....mi hanno preso...

Sorrisi,questa volta era un sorriso vero,finalmente l'accademia mi aveva dato risposta. Addentai un altro pezzo e mentre masticavo la mia gamba cominciò a tremare,ero felice o meglio ero letteralmente impaziente ed era una cosa che non mi capitava spesso. Ma ad un tratto rimasi scosso. L'appuntamento era alle 22:00 ? Diventai immediatamente pensieroso,la felicità ora era mista alla curiosità. Perchè quell'orario ? Qualcosa non andava,ma poco mi importava,questo era il primo scalino lungo il mio percorso e di certo non mi sarei fermato per colpa di un orario sospetto.
Decisi di non lavorare durante il pomeriggio,sistemai solamente il mio banco di lavoro e pulii per terra. Poi mi concedetti un riposo più sano e pulito.


21:55

Le strade della città erano semi deserte,camminavo mani in tasca,sigaretta alla bocca e mi divertivo a spaventare i bambini facendo uscire il fumo dalle ferite che avevo lungo la bocca. Un buon modo per tenere lontano gli scocciatori,l'aria da duro ha sempre la sua utilità.Arrivai al luogo dell'incontro e d'avanti a me c'era la persona che avrei dovuto probabilmente incontrare. Non era altissimo,ciglia folte e capelli che quasi si confondevano con il buio della notte che stava sopraggiungendo. Ci guardammo un po e con fare educato mi porse la sua domanda o meglio le sue domande.
Ascoltai in silenzio e risposi senza troppi problemi.

Io sono ichi Kakihara,può chiamarmi come meglio crede non è importante. Non ho molto da dire su di me,sono un bambino che può considerarsi sfortunato in un certo senso. Non troppo differente da chi ha un padre ubriaco e violento o una madre tro....va be,ci siamo capiti credo.Riguardo la mia professione è piuttosto semplice. Sono un "avvoltoio",ovvero persone che depredano i campi da battaglia per salvare e asportare organi ancora in buone condizioni da rivendere sul mercato. Sa com'è ci sono molte richieste su questi "oggetti" e la gente è disposta a sborsare un bel po di soldi. D'altronde si deve pur vivere. E poi è divertente.

Aspirai ancora la sigaretta,arrivando quasi al filtro,un sapore amaro mi pervase la gola.Che schifo.Avrei voluto sputare a terra ma non era il caso. Cerchiamo di dare un impressione quantomeno decente la prima volta. Ma quando ascoltai la sua seconda domanda rimasi sorpreso,dannatamente sorpreso. Questo Ninja mi sta davvero chiedendo di accompagnarlo e di aiutarlo ? Finalmente qualcosa di buono. Avrei aiutato il "mio" Sensei e avrei eliminato un po di concorrenza,cosa potevo volere di più. Inoltre avrei potuto sperimentare sul campo un po di studi che stavo effettuando a casa.

Interessante Sensei. Ma chiariamo una cosa,non sono miei colleghi.Il mio lavoro è qualitativamente migliore del loro,quelli al massimo potrebbero fare i macellai da strada. Comunque non mi sembra uno scambio molto equo. Lei catturerebbe dei criminali mentre io eviterei solo qualche ora di noia in accademia. le propongo un accordo prima di sugellare il nostro patto tra allievo e maestro.

Presi la sigaretta tra le mani e la strinsi.Dolore....dolore...questa era la mia sveglia.Guardai il Sensei e lo squadrai con gli occhi. Intanto della sabbia si alzò da terra.

Ho bisogno di un esofago e di una lingua

Mi limitai a dire quello,la persona che avevo di fronte non era di certo stupida e avrebbe capito facilmente cosa intendevo. Inoltre meglio non fare certi discorsi per strada,i muri hanno orecchie.Mi servivano quegli organi e speravo davvero di raggiungere un patto con il Sensei,d'altronde se ci fosse uno scontro la probabilità di danneggiare gli organi interni era alto,in questo modo speravo che avremmo usato un tocco più delicato per sgominare questa fantomatica banda.

Allora che ne dice ?

Ascoltai le parole del Maestro e i vari punti che avrei dovuto rispettare il tutto mentre aveva la sua mano sulla mia spalla. Mentre stavo rispondendo un dolore parti veloce dalla spalla,si distese lungo il mio collo e la mia testa si chino verso il basso,la gamba sottostante cominciò a tremare e il braccio e la mano furono attraversati da un dolore simile a punture di ago....no le punture d'ago diventano sempre più spesse,il dolore aumenta sempre più.Non mi sento il braccio,ho un dannato formicolio che lo pervade tutto.. Restai fermo,d'altronde non mi aspettavo una cosa del genere nella maniera più assoluta. Mi toccai la spalla con la mano massaggiando il punto,faceva male,diavolo se faceva male.

Allora è cosi,non è uno sprovveduto. Maledizione mi sta trattando come un bambino. Mi ha fatto capire che può schiacciarmi in qualsiasi momento. Chi diavolo è questo tizio ? E' davvero un insegnante oppure è solo uno che cerca di fregarmi ? L'unica cosa positiva è che non può uccidermi....almeno lo spero.

Mentre pensavo e ragionavo sentii l'altra velata minaccia che rafforzò i miei pensieri su di lui. Ma sorrisi,sorrisi quasi sinceramente,il dolore di poco fa era fantastico,sapeva dove colpire e qualcosa in me si era attivato.Ora avevo davvero voglia di aiutarlo,non tanto per il suo compito ma per capire chi avevo di fronte,se lui era laa persona che faceva al caso mio. Ma non era il momento adatto per pensare a queste cose.
Restai qualche secondo in silenzio,poi decisi che era ora di accontentarlo .D'altronde aveva acconsentito alla mia richiesta nonostante i vari punti che avrei dovuto rispettare e forse non era il caso di chiedere ulteriori cose.

Il 30% ? A questo punto quasi quasi mi farei scuoiare vivo.

Dissi sorridendo e abbozzando un sorriso questa volta quasi beffardo.Frugai dalle tasche e trovai una sigaretta fumata a metà,meglio di nulla. Quando devo ragionare non posso farne a meno,forse una delle mie poche debolezze. Mi sedei a terra e iniziai a passarmi le dita sulle cicatrici e con sguardo eprso nel vuoto pensavo...pensavo. Dopo qualche minuto mi alzai in piedi e mi rivolsi al Sensei.

Non so dove sono le persone che sta cercando,ma sono sicuro di conoscere la persona che potrebbe dircelo. Mi segua.

Ci incamminammo verso il quartiere popolare della città,il freddo cominciava a farsi sentire ma le cose si sarebbero scaldate da li a poco,letteralmente.

15 Minuti dopo


Arrivammo d'avanti a una casetta,o meglio una baracca,l'esterno era ridotto malissimo,le finestre erano aperte e l'abitazione sembrava disabitata. Bussai alla "porta" sempre guardandomi intorno,non potevamo sapere se qualcuno ci stesse seguendo o ci stesse osservando da lontano,la prudenza non è mai troppa

BomaYe....

Dopo un attimo di silenzio si senti una voce provenire dall'abitazione,rumori di passi si avvicinavano alla porta fino a che questa si aprii e subito entrammo in casa. Un piccolo lumino ci regalava quel poco di luce che serviva per riconoscerci in volto. D'avanti a noi la figura di un uomo malridotto. Era un vecchio di circa 54 anni,belle scura ma nonostante tutto il suo fisico era di qualcuno che era sempre in movimento,qualcuno di allenato,cosa che entrava in contrasto con il suo viso e il suo aspetto in generale. L'uomo si sedette a terra e con fare quasi rabbioso si rivolse a noi

Ichi che ci fai qui ? E chi è il tuo.....

Prima che finisse di parlare corsi verso di lui e gli diedi una ginocchiata sul viso. Nulla di forte,non volevo di certo spaccargli il naso,ma volevo solo ammorbidirlo un po,d'altronde la carne più viene frollata e meglio è. L'uomo cadde a terra ma non emise un singolo verso di dolore,si tenne il semplicemente il naso come se non fosse successo nulla e ci restò a guardare quasi divertito.

Piccolo vecchio b*stardo,avevi detto che in città non erano presenti altri "avvoltoi" e ora vengo a sapere che mi hai raccontato una stupidaggine....

Mi chinai verso terra fino a mettermi d'avanti al suo viso,lo guardai negli occhi e feci uscire la lingua dalla ferita sulla mia guancia destra e iniziai a muoverla. In questi casi bisogna giocare anche a livello psicologico....ma alla fine,quello che stava accadendo era davvero un gioco.
Il vecchio si tolse la mano dal viso ed esclamo con voce quasi di un padre che sgrida un figlio.

Piccolo b*stardo che non sei altro. Un giorno quando estinguerai il tuo debito ti strapperò le unghie,ti caverò gli occhi e ti manderò a mendicare per strada. Sei fortunato che non ti uccida,mi devi un sacco di soldi.

Andiamo Nonno,non sei felice di vedermi ? Se fossi stato un altro ti avrei strappato....

La lingua ?

E il vecchio sorrise quasi diabolicamente. Restai in silenzio per qualche secondo. Non mi girai verso il maestro,d'altronde non dovevo curarmi di lui,mi ha chiesto di dargli delle informazioni ma non ha detto in che modo.

Vecchio,devi dirmi chi altro sta operando in città. Non mi servono i nomi ma devi dirmi dove si radunano e quanti sono.

Il vecchio sorrise ancora. Si alzò da terra e indicò con il dito lo scantinato. La porta dello scantinato era estremamente doppia,una porta insonorizzata che si usa nelle nelle sale degli interrogatori ma che ci faceva li ? Bè io lo sapevo d'altronde.

Potrei darti queste informazioni ma credo che tu voglia sentire qualcuno mi informato di me. Bene,dietro di me si trova uno di quei tizi che stai cercando. Non l'ho sbattuto troppo e mi ha detto di essere solamente un nuovo membro e che non partecipa alle riunioni.....ma non mi ha detto di non sapere dove si svolgano....perchè non glielo vai a chiedere.

Sgranai gli occhi,alzai la mano e feci il numero 1 con il dito. Un minuto,un minuto e avrei risolto tutto. Mi incamminai verso la strana porta quando notai sul fuoco un pentolino con olio che friggeva.Probabilmente il vecchio stava cenando,be vorrà dire che dovrà mangiare qualcos'altro.
Allungai la mano verso il pentolino e lo presi e lo portai con me. Aprii la porta ed entrai e da li un minuto di silenzio.
Intanto il vecchio squadrava con gli occhi il Sensei,sapeva benissimo che era meglio non fare domande e stare zitto e soprattutto non fare cose avventate,non sapeva chi era ma capii che era un Chunin. Forse lavorava per qualcuno ? Questo avrebbe avuto ripercussioni su di lui ? Forse,ma ci avrebbe pensato solo quando sarebbe stato il momento opportuno.



Dopo un minuto uscii dalla stanza. Il pentolino era vuoto e anche parecchio ammaccato,sui miei vestiti c'erano schizzi di rosso frettolosamente puliti,tra i denti stringevo un qualcosa di morbido,era un pezzo di lobo. In assenza di sigarette mi piace masticare di tutto. Posai quello che restava del pentolino a terra e mi diressi di fronte il maestro con un foglio dove era riportato il luogo dell'incontro. Una mappa abbastanza brutta,mal fatta ma comprensibile per chiunque conoscesse un minimo la città e i suoi dintorni. Si trattava di una scuola in disuso,lontana solo 6 km da li.

"Master" abbiamo il luogo. Ora non ci resta che andare

E gli sorrisi davvero in maniera felice,d'altronde qualche istante fa ero al 7 cielo. Ah vero...

Di li c'è uno di quei tizi,se vuole penderlo il vecchio può tenerlo qui fino al nostro ritorno. Tanto comunque non andrebbe lontano. Non ha più i tendini delle caviglie.

E sorrisi ancora felicemente. Feci un cenno di saluto al vecchio e gli feci il segno di pulire imitando con le braccia il movimento di una scopa. Povero diavolo,cosa riesce a sopportarmi non lo so davvero.

Ecco,il luogo dovrebbe essere una scuola in disuso oppure un edificio adiacente. Non sappiamo quanti sono ma a questo ci penserà lei,d'altronde se morisse non potrei averla come insegnate e non manterrebbe la sua parte dell'accordo. E non voglio avere un debito con un cadavere,non rispettano mai le scadenza.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Quindi ho subito una ferita media. 10 (potenza base )+ 4 tacche forza ( +20 potenza ) = 30 (Ferita media )

Comunque vado in vacanza un paio di Giorni. Ci si becca Domenica

Il mio approccio alla faccenda fu troppo dispersivo, troppo tempo speso inutilmente quando c'erano azioni più rapide e semplici da compiere. Il mio divertimento personale per l'ennesima volta aveva deviato una mia scelta andando ad incidere in maniera negativa sull'operazione.
Il Sensei dal canto suo aveva attuato un piano semplicissimo ma efficiente uno dei tanti momenti in cui "Più è semplice meglio è", ma la cosa migliore avvenne dopo. Non so se lo fece per prendermi in giro e non mi interessava, ma quando emulò il gesto dell'Averla rimasi quasi incantato, il mio viso assunse quasi un espressione da ebete ma in quei momenti i muscoli facciali facevano quello che volevano. Il modo di sollevarlo e di infilzarlo erano perfetti facendo passare quasi in secondo piano l'Abilità del maestro.

Da quanto tempo non mi divertivo cosi ? Ma la domanda più importante mi ronzava in testa da inizio serata e ancora non aveva avuto una risposta. Quest qui è davvero un Sensei dell'Accademia ? E dove mi avrebbe portato la sua vicinanza ? Sarebbe stato un deterrente per me ? L'unico modo per scoprirlo era lasciarsi andare e proseguire.
Il Sensei mi afferrò per la maglia e io mi ancorai con le braccia a lui, il vestito non avrebbe retto il mio peso e cadere di sotto non era ancora programmato nelle cose da fare. Notai che iniziò a camminare sul muro, probabilmente era merito del Chakra distribuito sulla pianta dei piedi. Restai a guardare attentamente e mi rivolsi al Sensei.

Un assassino ? Quindi se ammazzo qualcuno per il Villaggio sono utile e protetto dalla Legge mentre se si depredo cadaveri rischio di finire dentro ? La Legge....che cosa strana.

Diventare un Assassino ? Sarebbe divertente ma non fa per me.....almeno non l'azione sul campo. Nulla mi vietava invece di costruire Armi e impastare Veleni per rendere più efficienti un gruppo di Assassini. perchè essere un semplice "braccio armato" quando posso essere io ad armare e gestire quel braccio ? D'altronde essere un Assassino non vuol dire semplicemente recarsi sul posto e uccidere l'obbiettivo, ma anche pianificare una tattica d'assalto, mimetizzarsi tra la folla, uccidere tramite avvelenamento senza dove usare le semplici armi. Tante variabili stuzzicati per me e tutto in linea con il mio lavoro.Questo potrebbe essere un probabile gradino della mia scalata.

Arrivammo sul tetto della scuola,ora stavamo entrando nella tana dei Leoni, ora le prede siamo automaticamente noi ma se il Sensei era calmo non avevo nulla da temere. D'altronde quando si è in gruppo bisogna pensare soprattutto a chi ti è di fianco, ma non per semplice benevolenza o spirito di gruppo, ma semplicemente perchè si deve constatare se non sia un impedimento per la missione e se lo fosse le conseguenze sarebbero state molteplici e negative.
Entrammo nella struttura, carte, detriti, gesso addobbavano il pavimento mentre i muri erano ricoperti di crepe e la muffa aveva attaccato gli angoli delle pareti. Camminammo a passo leggero e iniziammo a percorrere i vari piani per raggiungere l'Aula Magna e dopo qualche minuto giungemmo a destinazione. All'interno della stanza erano presenti 6 uomini intenti a discutere su qualcosa, tentai di riconoscere qualcuno dei presenti ma molti erano girati di spalle e si coprivano a vicenda rendendo impossibile almeno per me un analisi corretta e accurata dei loro tratti fisici.
SUbito dopo lo sguardo si spostò sulla stanza in generale.
Spaziosa, con molte sedie e tavoli di legno ormai rotti e vetrate completamente distrutte con ai piedi schegge di varia dimensione, tutte quelle cose erano da considerarsi oggetti contundenti. Il pavimento oltre ad essere ricoperto da detriti di varia grandezza era danneggiato a livello superficiale. Mancavano mattonelle e in alcune zone il pavimento era sprofondato,probabilmente i ferri stavano cedendo. Al lato estremo della stanza c'era il palco sopraelevato che veniva usato durante i vari discorsi. Analisi della zona effettuata.

A voce bassa mi rivolsi al Sensei.

"Master" vede quel palco sopraelevato ? Di solito quei palchi hanno entrate secondarie per accedervi, da li potremmo avere un vantaggio strategico e osservare meglio la situazione ma la presenza di tale porta non è sicura quindi questa è più un ipotesi che un piano vero e proprio. Forse potremmo attirare la loro attenzione verso gli angoli della stanza cosi da ridurre il loro spazio di fuga e di movimento o anche portare lo scontro nelle zone dove il pavimento sta cedendo. Inoltre ci sono quei detriti pericolosi in giro, sbarre di ferro,legno,vetro e pietre che potremmo utilizzare a nostro vantaggio. Comunque agiremo come lei crede. Riguardo ai nemici d'affrontare faccia lei, mi sorprenda. Decida lei per me.

E feci uno dei sorrisi più finti e fasulli della mia vita. Ora qui avrei inquadrato la sua persona. Mi avrebbe lasciato un nemico unico credendo quindi che io non sia in grado di fronteggiarne due oppure mi avrebbe messo in "pericolo" lasciandomi in uno scontro impari ? In realtà lasciargli la decisione era negativo per me ma quella fantastica serata doveva concludersi come era iniziata ovvero nella casualità più totale.