Scontri Clandestini

Il rientro nel mio villaggio nativo era stato molto semplice. Nessuno aveva fatto domande scortesi. Gli abitanti mi conoscevano per un bambino schiumante bava e capace solo di distribuire turbative per il paese. Per i primi giorni mi lanciarono lunghi sguardi incuriositi, vedevano che dentro di me c'era stato un grande cambiamento, ma nessuno osò chiedere spiegazioni. Quando poi si diffuse la notizia della morte dei miei genitori tutti capirono. Era ovvio che il bambino si era ritrovato un grande peso sulle spalle, dovendo abbandonare la spensieratezza dei giorni migliori per entrare davvero nel mondo degli adulti.
In un certo senso le cose erano effettivamente andate così, i dettagli era meglio che li tenessi per me. Nessuno deve conoscere nulla riguardo la vita di una vera spia, non esistendo, non devo avere un passato, non devo avere nulla che posso ricordare la mia presenza nella mente delle persone.
Passeggiavo per le vie di suna, indossavo una tunica nera ormai logora, un tipo di abbigliamento qualsiasi, idoneo a passare inosservato tra le persone. Passeggiavo alla ricerca di qualcosa di utile da fare quel giorno. Per la mia sopravvivenza non c'erano grossi problemi, potevo agevolmente rubare qualcosa da mangiare giorno per giorno, o potevo svolgere piccoli lavoretti presso le persone del mio quartiere, in maniera da aumentare la loro convinzione che mi stessi davvero dando da fare per la mia sopravvivenza, senza destare sospetto alcuno. Dentro di me sapevo che avrei dovuto avere pazienza, per potermi infiltrare nelle gerarchie del villaggio e poter fornire informazioni a chi di dovere avrei dovuto svolgere missioni importanti e pian piano acquistare la fiducia dei miei superiori. Prima di tutto però dovevo svolgere il primo compito impartitomi dall'associazione, dovevo sviluppare il controllo della sabbia, una delle famose arti del villaggio della sabbia, posseduta dal famoso Gaara in tempi lontani. Per il momento avevo cercato di studiarne l'arte sui libri, quelli che Anteras ed Ukitake mi avevano lasciato come compiti a casa. Studiare non mi era ancora facile, la prima parte della mia esistenza era stata assurda, e solo dopo la mia rinascita avevo iniziato a svolgere quest'attività. Le difficoltà nel leggere e nell'apprendimento in generale certamente non mi aiutavano, ma sapevo che mi sarei impegnato e avrei messo tutto me stesso pur di farcela. Era fondamentale non tradire la fiducia dell'unico che aveva creduto nella mie potenzialità.

Mentre mi aggiravo in solitudine per le strade mi ritrovai davanti ad un evento insolito. Proprio davanti a me a pochi metri di distanza potevo vedere due personaggi invitare i passanti a combattere contro il "possente Fujimori" in cambio di una sacca d'oro.

Decisi di unirmi ai passanti davanti a quella sorta di bancarella, sperando di capirci qualcosa di meglio. Mi concentrai utilizzando tutte le mie abilità di spia Investigatore, Occhio di Falco, Percezione, Seguire le tracce per guardare attentamente sia i due soggetti che invitavano il pubblico sia l'oggetto della faccenda. Sembrava un bambino, ancora più piccolo di me e se ne stava dentro una gabbia a ringhiare. Non sembrava affatto normale, così come l'intera faccenda.
Sicuramente non sarei andato per primo, volevo prima controllare di capire dove fosse il trucco, e solo dopo avrei deciso se provare o meno. In un certo senso non avevo alcuna voglia di mettermi in mostra davanti alla folla, mai una spia dovrebbe far niente che la metta in risalto, ma d'altro canto una sacca di soldi mi avrebbe fatto ben comodo in questo momento, inoltre se questi davanti a me fossero stati dei truffatori che usavano qualche strano stratagemma per ingannare il prossimo per me sarebbe stato facile scovarli e riferirli alle autorità. Anche cose di piccolo conto come queste mi avrebbero potuto aiutare a garantirmi, passo passo, della stima tra gli ambienti utili del villaggio. Anche solo con qualche collaborazione saltuaria e soprattutto non richiesta avrei potuto dimostrare la voglia e la determinazione nell'aiutare e servire fedelmente il mio villaggio. Era questo che dovevo assolutamente fare.
Sarei rimasto davanti alla bancarella, cercando di non farmi notare troppo interessato alla situazione e fingendomi un normalissimo passante, in attesa di capirci qualcosa di più.

Guardai con molto interesse il muratore farsi avanti. Non sembrava un tizio particolarmente intelligente, soprattutto vista la scarsa attenzione con la quale firmò la liberatoria. Riteneva davvero che l'essere dentro la gabbia fosse un bambino e che il tutto fosse molto semplice, indubbiamente un errore. Se il bambino era realmente ciò che appariva non ci sarebbe stata alcuna sacca d'oro, o perlomeno era necessario qualche trucco strano.
Nel frattempo si era radunata una piccola folla di spettatori, interessati in particolare dal poter puntare sull'esito dello scontro.

Lo scontro durò pochissimo, appena aperta la gabbia il ragazzino si mise in posizione fetale, quasi aspettando l'avanzata di quello sciocco del muratore. Questi, evidentemente abituato a usare più i bicipiti del cervello tentò malamente di agguantarlo, guadagnandosi un poderoso calcione. Fine del combattimento, K.O. secco e avanti il prossimo.
Rimasi particolarmente interessato dalla faccenda. Non capitava spesso che dei veri combattenti si esibissero in queste esibizioni da quattro soldi per raccimolare degli spiccioli. Indubbiamente il bambino aveva il fatto suo, e la velocità con la quale aveva colpito dimostrava che possedeva abilità particolari. Se non era anch'esso un ninja aveva sicuramente avuto un'addestramento rigoroso.
Per il momento nessuno sembrò volersi far avanti, probabilmente intimoriti dalla fine del muratore. Per la bancarella non sarebbe stato un problema, i passanti dopo un po' se ne sarebbero andati e ne sarebbero arrivati altri ignari della sorte del malcapitato.
Stavo per andarmene, disinteressato dalla faccenda quando sentì una frase particolare.

Un lungo brivido mi percorse la schiena, lasciandomi momentaneamente senza fiato mentre sgranavo gli occhi. Abitudine della mia vita precedente che stavo ancora combattendo. In un attimo ripresi il controllo del mio corpo, anche se un bambino di dieci anni può permettersi strane reazioni senza che le persone pensino a nulla di strano. Nella mia mente invece passavano invece mille pensieri diversi. Gli studi sulla manipolazione della sabbia mi avevano inevitabilmente portato a studiare la vita del sommo Gaara, e della storia di Shukaku. Il ragazzino in questo momento si presentava come la furia rossa, nome non banale e calzante. Inoltre aveva delle evidenti borse sotto agli occhi, e per qualsiasi conoscitore della storia di Gaara prima dell'estrazione, si sa bene dell'impossibilità per esso di dormire, in quanto Ichibi divorava la sua anima nel sonno.

Che lo fosse o meno, il bambino davanti a me aveva tutte le credenziali per poter essere il jinchuuriki del monocoda. Le sue parole potevano essere volutamente uno scherzo, ma per quale motivo ? Non è da tutti conoscere questa storia. Le occhiaie potrebbero non essere altro che il completamento di una buona messa in scena, ma allora non si spiegano le capacità strabilianti per l'età.

Nutrivo molti dubbi a riguardo, e senza dubbio la mia nuova natura mi consigliava da un lato di lasciar perdere e di scomparire tra la folla. D'altra parte, gli ordini erano stati chiari, avrei dovuto sviluppare quell'abilità a tutti i costi, e se c'era anche una minima speranza di poter affrontare il vero Shukaku, non avrei dovuto sprecarla.

Il bambino e i due che con lui chiamavano la folla avrebbero certamente sentito. Le mie parole sarebbero sembrate assurde a chi non conosceva bene la storia, si riferivano ad un soprannome di Ichibi, cosa che pochi avrebbero saputo, e che in base alle reazioni dei presenti mi avrebbe potuto aiutare a capire o meno quanto fosse una farsa.

La mia affermazione riguardo "l'ubriaco" non ebbe gli effetti sperati. I due non sembravano sapere di cose stessi parlando e mi risposero quasi dandomi dell'idiota. Niente di meglio, rimasi leggermente deluso per la loro risposta. Se mi fossi trovato davvero davanti a Shukaku i due avrebbero probabilmente saputo di cosa stavo parlando, invece dovevo ricredermi, probabilmente si trattava solamente di un bambino molto particolare, dalle evidenti capacità superiori alla media. Firmai quella dannata liberatoria, avrei dovuto star attento anche a non creare troppi danni, nel bene e nel male, non avevo sicuramente fondi a sufficienza per poter ripagare niente, nemmeno un cartello piegato.
Firmato il foglio uno dei due partner mi chiese il nome, per poi farci allontanare di una decina di metri. Le regole d'ingaggio sembravano sin troppo semplici, sarebbe bastato non usare l'equipaggiamento.

Utilizzai lo stesso nome con il quale mi ero presentato a Nakora in quella strana locanda di oto, quando ancora stavo vivendo il mio addestramento. Il bambino davanti a me si mise con le braccia per terra, sembrava un animale pronto al combattimento piuttosto che un normale bambino. Era evidente che sarebbe toccato a me fare la prima mossa.

In effetti sapevo proprio poco del bambino davanti a me. Inconsciamente speravo si trattasse del reale contenitore del demone ad una coda, dall'altra se fosse stato davvero così le mie possibilità di sopravvivenza erano minime, pochi al mondo avrebbero realmente potuto fronteggiare un bijuu. Ciò che mi premeva era portare a termine la missione che mi era stata affidata. Volevo ripagare la fiducia data nel minor tempo possibile e prepararmi a poter compiere missioni ben più importanti. Dovevo smettere di ripensare a tutte queste cose, attualmente inutili e concentrarmi sulla situazione attuale. Mi ritrovavo nella scomoda situazione di dover attaccare per primo, rischiando tantissimo. Contro il muratore il bambino aveva usato un calcio poderoso, ma che io avrei agevolmente potuto evitare. Ciò non significava che non fosse in grado di fare di meglio. D'altra parte probabilmente pensavano di stare li tutto il giorno, ed il bimbo doveva mantenere le energie per poter affrontare innumerevoli sfide, un buon motivo per non strafare. Ciò mi induceva a tenere alta la guardia e pensare un sistema d'attacco non troppo rischioso...

Innanzitutto dovevo colmare la distanza tra me ed il mio avversario, quindi scattai in avanti, arrivando ad un metro e mezzo dal mio avversario, portando gamba e braccio destro in avanti. Slot azione 1 . Velocità 250.

Nell'avanzare avevo cercato di mantenere una velocità più bassa rispetto a quanto potessi fare, speravo che il bambino avrebbe abbassato la guardia o comunque ritenuto di dover fronteggiare un'avversario di un calibro inferiore rispetto al mio. Una volta a breve distanza dovevo cercare di sfruttare la situazione attuale, il bambino era in una posizione strana, e la testa era effettivamente un'obbiettivo quasi facile e scoperto. Probabilmente una trappola. Le mani invece erano uno dei punti cruciali della sua posizione, in quanto garantivano equilibrio e gli permettevano il movimento. Era esattamente quello il punto da colpire, ma dovevo pur sempre stare attento a cosa avrei fatto. Con un movimento rapido avrei finto di voler dare un calcio destro alla testa del ragazzo Slot gratuito, vel 300 . Il colpo sembrava voler colpire con il collo del piede la guancia sinistra del ragazzo, ma solo poco prima dell'impatto avrei cambiato la direzione del piede usano il peso del corpo. DIfatti, semplicemente spostando in avanti il mio baricentro quello che inizialmente sembrava un calcio verso la testa del bambino sarebbe diventato una sorta di pestone. Avrei mirato l'avambraccio sinistro del bambino, punto appena sopra il polso, un colpo velocissimo rispetto a quanto fatto vedere precedentemente. Slot azione 2 . La direzione del colpo aveva un suo senso, se avessi mirato la mano sarebbe stato più semplice evitare il colpo, invece così facendo l'area bersaglio era maggiore. Inoltre in base alle resistenze del bambino quel colpo poteva essere molto doloroso, il braccio poteva cedere sbilanciandolo.
SE il bambino fosse rimasto nella stessa posizione, ( sia che venga colpito o che schivi ) avrei allora provato a colpirlo con un colpo micidiale. Una volta ritirato il piede destro dopo aver dato il pestone avrei provato a sferrare un doppio calcio mirando proprio la testa del bambino, uno dei punti più semplici da colpire. SLOT AZIONE 3.

Se invece nella schivata il bambino avesse cambiato la sua posizione alzandosi, avrei sfruttato l'attimo nel quale cambiava posizione tirandosi su per cercare di colpirlo alla testa con un due pugni alle tempie. SLot azione 3 .

Immediatamente dopo sarei arretrato ( o se dopo il doppio calcio rialzato e poi arretrato ) di qualche metro, rimettendomi in posizione difensiva: gamba e braccio destro in avanti.

Sospirai esasperato. Tra tutti proprio un cazzo di muratore vicino di casa doveva esserci ? Questo andava assai male, ma ad ogni modo lo speaker aveva già limitato i danni della bugia inquadrandola come un semplice nome d'arte. Effettivamente ci poteva stare durante uno scontro del genere usare dei soprannomi. La stessa furia rossa che stavo affrontando ne era una testimonianza.
Particolarmente fastidioso per quello che era un'importante combattimento era la presenza dello speaker, che si ostinava a gridare mandando chissà dove la concentrazione. Sin dall'inizio la furia rossa mi fece capire che lo scontro sarebbe stato assai difficile. Incassò il mio pestone senza nemmeno pensarci, quasi non l'avesse nemmeno notato, mentre il mio possente doppio calcio volante venne banalmente evitato.
Ebbi appena il tempo di rimettersi in sesto per veder la furia rossa caricare nuovamente, e dalla velocità con la quale era riuscito ad evitare i miei colpi dovevo stare molto ben attento, aveva già dimostrato ampiamente di avere capacità e reattività ben al di là di quelle messe in mostra contro il muratore.

Pensai mentre lo vedevo caricare a grande velocità. Il suo primo colpo fu molto rapido, un pugno diretto proprio là dove non batte il sole, tirato ad una velocità impressionante. Ma se la velocità era particolarmente alta il movimento del corpo necessario a effettuarlo era innaturale. Essendo io in piedi lui avrebbe dovuto effettuare una torsione del busto verso l'alto per colpire, inoltre essendo un colpo diretto su un'unica direzione e mirato su una zona molto piccola per evitarlo sarebbe bastato un piccolo movimento. Poco prima che il colpo impattasse contro la mia inguine mi spostai leggermente verso l'alto finendo sulle punte dei piedi, mentre una leggera torsione del busto verso sinistra mi permetteva di ridurre l'impatto. Il pugno mi colpì di striscio l'interno coscia destro. Slot difesa 1 : 1 lieve Nemmeno il tempo di prepararmi che vidi il ragazzo compiere un'altro strano movimento. Nella sua posizione aveva la braccia in avanti vicino ai miei piedi e le gambe lontane, dall'altra parte del corpo. Lo vidi arrotarsi su se stesso con la gamba tesa, individuando subito che tipo di attacco avesse in mente: una spazzata.

Capite le sue intenzioni offensive riuscì ad evitare la spazzata saltando poco prima dell'impatto e lasciando che la sua gamba passasse sotto le mie. Slot difesa 2. Questa volta però il ragazzo si rivelò più furbo, e forse perchè aveva capito come mi sarei mosso mettendomi in trappola con la spazzata sfoderò un montante con il pugno destro diretto alla bocca dello stomaco. Essendo ancora in aria dopo aver evitato la spazzata non c'era niente che potessi fare per evitare quel colpo pazzesco, abbassai velocemente la mano destra per cercare di deviarne l'impatto, cercando di far in modo che invece dello stomaco colpisse più lateralmente il fianco, e mi preparai ad incassare un colpo molto doloroso, mentre nella mia testa già pensavo a come poter sfruttare la situazione. Slot difesa 3 : S&M : 1 Leggera. L'impatto fece davvero male, nonostante non mi colpì pienamente al centro dello stomaco il colpo mi tolse per un'attimo il fiato. Lo stomaco era un punto debole e doloroso, e difficilmente si poteva incassare allegramente. Mi ritrovai a dover chiudere gli occhi dal dolore, giusto un'istante mentre mi tornavano in mente le parole del mio primo sensei : Matsumono.

Riaprì gli occhi iniettati di sangue, deciso mai come prima a vendicare il dolore subito. Per forza di cose la mano del mio avversario si trovava sul mio corpo, chiusa a forma di pugno, e la mia mano destra si trovava proprio accanto alla sua mano visto che l'avevo usata per cercare di deviare il colpo mentre mi difendevo. Afferrai il suo polso destro con la mia mano destra mentre torcevo il busto verso la stessa direzione, sfruttando la mia posizione torreggiante rispetto al mio avversario. Avrei cercato, spostando il polso destro del mio avversario verso la sua sinistra e chiudendo poi l'articolazione del gomito del mio avversario di usare il suo braccio per fare una presa attorno al collo. Slot Azione 1: Subisci & Mena .

Se fossi riuscito ad effettuare questo movimento il mio avversario si sarebbe ritrovato il proprio braccio attorno al collo, con il proprio bicipite sotto la gola, a quel punto avrei deciso di sfruttare il mio intero peso per abbattermi contro di lui. Avrei portato l'avambraccio sinistro sopra il suo collo ( Dietro il collo ) con forza, mentre mi lasciavo cadere sopra il mio nemico con tutto il peso del corpo, cercando di andarlo a stringere sotto il mio peso in una morsa fatale e pericolosa. Non solo in questo modo c'era un principio di soffocamento, ma un colpo così forte dietro il collo avrebbe potuto eventualmente provocarne la rottura. Slot azione 2. A quel punto se il mio attacco fosse riuscito mi sarei potenzialmente ritrovato sopra il mio avversario, e se questi fosse stato ancora vivo e in forze avrei iniziato a tirare il suo polso destro e di conseguenza tutto il suo braccio sotto il collo, soffocandolo.Slot azione 3

Se invece il mio tentativo di imbrigliare il mio avversario con il suo stesso braccio fosse andato a vuoto mi sarei potenzialmente trovato l'avversario con le ginocchia a terra e la testa verso l'alto e girata verso di me. A quel punto avrei sfruttando la maggior altezza e la posizione di superiorità per cercare di colpire gli occhi del mio avversario con le dita, mirando a farglieli esplodere dentro le orbite. Slot azione 2 . Che fosse stato o meno in grado di difendersi da questo primo attacco l'avversario avrebbe probabilmente portato le braccia verso l'alto per difendersi, lasciando scoperto il resto del corpo. Avrei cercato di sfruttare questa falla nella sua difesa con una doppia ginocchiata dalla potenza inaudita nella gola. Slot azione 3

Le ultime parole del bambino mi avevano nuovamente scosso, rinnovando la brama di sangue e la volontà di dimostrare il mio valore in combattimento. Che l'avessero fatto per scena o per altri motivi avevano nuovamente tirato in causa Shukaku, il demone ad una coda che aveva dato al sommo Gaara il potere di padroneggiare la sabbia. Mai avrei voluto la stessa fortuna del mio compaesano e predecessore, ma bramavo di poter portare a termine la mia prima missione, andando ad imparare la fine arte manipolativa ch'esso tramandava.

Che fosse o meno il reale Jinchuuriki dell'Ichibi non aveva più importanza. Il ragazzo stava dimostrando appieno tutto il suo potenziale arrivando finalmente ad utilizzare l'arte della sabbia, del sommo Gaara. Ciò che più mi interessava era stato finalmente raggiunto, ed il bambino, messo alle strette dalla mia offensiva, si era finalmente dovuto difendere in maniera sensata. Difende, stava cercando in ogni modo di uccidermi, ma questo non aveva molta rilevanza, per me l'importante era raggiungere l'obbiettivo, in questo caso il bambino conosceva quell'arte e avrebbe potuto trasmettermela. Non importa come, ne per quale motivo, ma avevo una possibilità per portare a termine la prima delle missioni assegnatemi, e avrei dovuto in ogni modo cercare di sfruttarla.
Mi accorsi che il piccolo Shukako stava usando la sabbia nel peggiore dei modi, quando ormai era troppo tardi per poter evitare non solo l'attacco, ma l'enorme dolore che questi mi provocò alle gambe. Era evidente che stava cercando di liberarsi dalla mia presa, e colpirmi alle gambe era stata una mossa sensata, in quanto non potevo certo tenere sotto controllo cosa accadeva in quella zona, totalmente scoperta. Sentì un'enorme dolore alle caviglie, sentendo un'enorme pressione. Gridai per il dolore. Slot difesa 1 , pur mantenendo ad ogni costo la presa sul collo dell'avversario, sperando che questi sarebbe svenuto o che avrebbe desistito arrendendosi. Ebbi pochi istanti per capire che la sua resistenza era ancora lungi dal finire, difatti vidi dell'altra sabbia avvicinarsi velocemente alle mie braccia. Intuì immediatamente le cattive intenzioni del ragazzo e decisi di lasciare immediatamente la presa per allontanarmi il più possibile, strisciando via mentre mi rimettevo in piedi, allontanandomi il più possibile per sfuggire alla presa della sabbia. Slot difesa 2.
Mentre mi allontanavo sentivo un dolore terribile alle caviglie, e dovetti stringere i denti per potermi spostare. Quell'arte aveva una potenza incredibile, doveva assolutamente essere mia. Speravo che il bambino si sarebbe accontentato d'essersi liberato di me, mentre tutti gli spettatori scappavano impauriti per quello che avevano visto accadere, sorpresi dalle capacità del bambino. A discapito di quanto potessi pensare il piccolo sembrava intenzionato a darmi in pasto a Shukaku, continuando quella che secondo me era la finzione di un piccolo pazzoide. Vidi la sabbia muoversi nuovamente verso di me, e considerato il dolore enorme alle caviglie sarebbe stato veramente difficile poterne scappare liberamente, e non volevo certamente correre il rischio di farmi colpire nuovamente. Il dolore che avevo già provato era stato enorme, e non avevo alcuna intenzione di farmi stritolare nuovamente. Composi in fretta i sigilli, e la sabbia si sarebbe ritrovata a colpire niente di più che un cestino d'immondizia poco lontano da me. Tecnica della sostituzioneTecnica della Sostituzione - Kawarimi no Jutsu
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Ariete, Cinghiale, Bue, Cane, Serpente
L'utilizzatore può effettuare un movimento accelerato tramite l'uso del chakra, lasciando al proprio posto un oggetto o un essere vivente consenziente di pari dimensioni o inferiore. È un movimento accelerato: non può essere usato per fuggire da uno spazio chiuso o da luoghi dove non vi è sufficiente spazio d'uscita. Le correnti di chakra disturbano l'esecuzione della tecnica: non è possibile apparire a distanza inferiore ai 6 metri da un essere vivente. La distanza massima percorribile è pari a 21 metri. Può essere usata come Difesa Totale; può risultare sleale.
Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Livello: 4 / Consumo:Basso ). Io sarei invece apparso a sei metri di distanza dal ragazzo e dalle altre due figure, che visto lo spavento preso da tutti gli spettatori stavano abbandonando l'idea di continuare quello sciocco teatrino, parlando di andarsene a mangiare da qualche altra parte... Rimasi allibito da quel comportamento, ma indubbiamente quelle altre due figure conoscevano tutta la storia. Rimasi ancor più stranito dalle parole di uno dei due, che parlava della "pelle rotta " della furia rossa, facendomi tornare in mente alcune storie che avevo letto sul sommo kazekage.

I tre si stavano allontanando, anche il bambino sembrava ormai non più interessato al mio destino, ma io non ero della stessa idea, avevo assolutamente bisogno di apprendere quell'arte, e quel dannato bambino fuori di testa era l'unico che sembrava in grado di potermela insegnare. I tre si stavano allontanando camminando, e dopo essermi rimesso in piedi li seguì zoppicando leggermente per il male alle caviglie dovuto a quella dannata presa.

Gridai una prima volta per attirare l'attenzione, sperando che almeno mi degnassero di uno sguardo.

Che il piccolo avesse un legame o meno era evidente che gli piaceva fingerlo, quindi magari gli avrebbe fatto piacere sentirsi appellare n tal modo. Mentre gli altri due, più grandi, avrebbero potuto apprezzare le mie parole verso di loro, magari convincendo il piccolo a trasmettere le sue conoscenze. Non sarebbe stata cosa facile visto lo stato mentale di quella piccola bestiaccia, ma come avevo già detto, non mi interessavano i costi, mi interessava poter raggiungere l'obbiettivo. Li avrei convinti a darmi una possibilità, costi quel che costi.

Rimasi realmente senza parole dalle risposto dell'uomo che aveva sciolto la tecnica della trasformazione. Il fatto che avesse celato il suo reale aspetto durante il teatrino non mi stupiva affatto, anzi era il minimo che uno shinobi potesse fare mentre compiva operazioni dal dubbio gusto di questo genere. Ma che mi chiedesse un pranzo come prezzo da pagare per poter accedere a quelle ricompense facevo fatica a crederci.

Quel giorno il destino sembrava voler essere dalla mia parte, e se di solito giravo senza un soldo vivendo alla giornata, oggi avevo il portafogli bello pieno. Il giorno prima avevo svolto delle mansioni di basso rango per alcuni vicini di casa, che mi avevano lautamente ricompensato. Sembrava proprio calzare tutto a pennello.

Era ormai evidente che il bambino non era l'effettivo Jinchuriki di Shukaku, però credeva fortemente di esserlo anche dopo svariate botte in testa prese dal duo. Continuava a giocherellare con la sabbia minacciando di volermi mangiare. Se quel bambino aveva una padronanza della sabbia così efficiente da poterla sprecare in questo modo, io sarei riuscito sicuramente ad apprenderne almeno le linee di base per potermi addestrare per conto mio!
Speravo almeno che avremmo prima fatto un po' d'addestramento e che solo successivamente saremmo andati a mangiare. Odiavo dover fare attività con la pancia piena e l'abbiocco, inoltre era evidente che rispetto alle persone che avevo davanti avevo poche speranze di scappare a gambe levate per evitare di pagare il pranzo. Tantè, avrei dovuto sottostare al loro volere. L'unica cosa che mi interessava davvero era poter ottenere quelle conoscenze, qualunque sarebbe stato il prezzo ( questa volta nel vero senso della parola ) da pagare.

Situazioni paradossali come questa ne avevo vissute poche. Dapprima mi ero ritrovato a combattere contro un bambino psicopatico che pensava di essere il portatore del monocoda, poi i suoi babysitter mi avevano chiesto di pagargli il pranzo per poter ricevere un addestramento, ed ora dovevo essere io a cercare il bambino, dato che qualcuno era riuscito a portarselo via o qualcosa del genere.
Non dissi mezza parola, non era mio interesse inquinare ulteriormente l'aria. I qui presenti Kurogane sembravano non smettere un'attimo di parlare e cianciare, di conseguenza era meglio pensare ed agire per me. Mentre Shinici divideva i compiti e mi indicava la zona da controllare ebbi alcune riflessioni da fare.

Difficilmente qualcuno avrebbe potuto rapire il ragazzo con la forza, aveva messo me in grande difficoltà, possedeva un'arte pericolosissima, ed in ogni caso anche se fossero riusciti a sopraffarlo questo avrebbe potuto scatenare un casino enorme, che ci avrebbe sicuramente avvertito. No, era stato sicuramente ingannato. D'altra parte il bambino non si era mai messo in luce per la sua grande intelligenza e furbizia. Se qualcuno l'avesse studiato per un po' avrebbe potuto facilmente capire i suoi punti deboli e sfruttarli per portarlo lontano.
Per quale motivo però ?
Non trovavo l'utilità di rapire quel poveraccio e andarsi ad infilare in una grana enorme. Soprattutto vista la tirchiataggine dei baby-sitter.

Il villaggio era grosso, e girare via per via sarebbe stata un'idea sciocca: avrei sprecato moltissimo tempo. Sfruttando alcune scatole accatastate saltai sui tetti delle case della zona, correndo lungo il perimetro di mia competenza. Dall'alto potevo vedere più vie allo stesso tempo, inoltre qualora avessi trovato il bambino avrei potuto sfruttare la possibilità di un agguato. Dovetti girare per alcuni lunghi minuti mentre cercavo il bambino, minuti nei quali mi sorsero diverse domande. In primo luogo mi ero subito fidato del Kurogane correndo dietro al bambino, mentre questi poteva aver inscenato il tutto per scappare senza insegnarmi. In fondo l'avevo trovato trasformato a frodare poveri malcapitati per pochi spicci, non ci sarebbe stato da stupirsi. Infine l'idea che stavo sprecando forze per salvare un bambino probabilmente molto più forte di me era assai ironica. Difficilmente avrei potuto salvarlo da qualcuno più forte di lui, l'unica mia speranza e che questi non si fosse accorto del pericolo che correva e non essersi per quello difeso.
Dopo questi lunghi minuti vidi il bambino correre dietro due individui mai visti prima allegramente.

Nella mia testa c'erano molti dubbi, per quanto ne sapevo potevano essere i suoi fratelli o simili. Dovevo fidarmi delle parole di Shinici ?
Ripensai alla sincerità con la quale sembrava impanicato davanti al locale, quando aveva realizzato di aver perso il bambino. Si, tutto sommato potevo crederci. Presi dalla tasca un kunai e ci applai una carta bomba, tra l'altro l'unica del mio equipaggiamento quel giorno. Cercai di correre davanti al gruppo senza farmi notare, passando dai tetti, una volta superato il gruppo avrei lanciato il kunai bomba sopra le loro testa, verso la mia precedente posizione, in maniera tale che se si fossero voltati verso l'esplosione mi avrebbero dovuto dare le spalle, ed anche con il volto rivolto verso l'alto non sarei stato nel loro campo visivo.
Shinici era stato allertato ed ora conosceva la posizione del gruppo. Bisogna dire però che non è solito vedere bombe di fuoco nel cielo, e questi sarebbero potuti scappare alla grande rendendo inutile la localizzazione. Sfruttai il momento di distrazione dei due per saltare giù dal tetto e piazzarmi davanti a loro, dal lato verso il quale stavano procedendo.

Ero molto teso, e mi domandavo chi avesse messo in trappola chi.