L'interrogatorio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. F e n i x
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    18,989
    Reputation
    +684

    Status
    Offline

    Calcio d'angolo

    Ad effetto sul primo palo







    Giunto nella sala dell’interrogatorio non potè che constatare l’ovvio, rimase qualche secondo a digrignare i denti mentre gli veniva riportato lo status attuale dei fatti, permettendogli di scoprire che l’infiltrato era riuscito a fuggire dalla prigione.

    CERTO!
    CERTO!
    TUTTO NORMALE!
    L’HOKAGE SPARISCE NELLA PRIGIONE E NESSUNO SI PREOCCUPA DI CONTROLLARE COSA STA SUCCEDENDO!


    Urlò senza alcun controllo.

    MALEDETTI BEOTI!
    E BEOTA IO CHE GLI HO CREDUTO!


    Sentenziò sparando a zero su tutto.
    Ma restava ancora una possibilità, al villaggio, dopo le modifiche apportate insieme ad Atasuke non entrava quasi più nessuno, solamente gli addetti ai rifornimenti dei vari spacci interni, ma il grosso del mercato era all’esterno delle mura, quindi entravano solo un ridotto numero di persone e lo facevano sotto gli occhi di un sensitivo. Entravano anche i vari ninja la cui identità però era facilmente riconducibile agli scopi di uscita dato che uno shinobi straniero una volta allontanatosi sarebbe stato difficile da rintracciare per l’infiltrato e pure scomodo visto il cambio di colore di chakra da mascherare e la scusa da trovare per un repentino rientro. Uno dei pochi modi di travestirsi per l’intruso era quello di assumere le sembianze di un ninja per mascherare il suo chakra o alternativamente di uccidere uno dei cittadini che facevano rifornimento per sostituirsi ad essi, ma in quel caso sarebbe stato impossibile mascherarsi, qualcuno avrebbe sicuramente denunciato la scomparsa o l’aggressione, in quel caso rintracciare un eventuale denuncia nel periodo in cui era morta l’Akimichi avrebbe permesso di comprendere quale modo avesse sfruttato per l’infiltrazione e di fatto avviare delle indagini sul suo conto, cosa che un infiltrazione lunga come poteva essere quella del soggetto non poteva permettersi.

    Che fate li impalati?!?
    Portate Shizuka all’ospedale, di corsa!
    Anzi no, ci pensa un mio clone.


    Continuava a pensare mentre dava ordini, quell’individuo non poteva essere piovuto dal cielo si diceva, di conseguenza doveva ripassare alle porte.
    Ma doveva farlo insospettire il meno possibile, l’unico modo era far uscire dalle mura esclusivamente chi ritornava con un permesso d’entrata, ninja esclusi, che dovevano essere pochi visto che solamente quelli di stranieri dovevano avere un permesso d’ingresso, mentre quelli del villaggio avevano un colore del chakra noto.
    Se il permesso sfruttato per l’uscita era stato preso da pochi minuti c’era da insospettirsi in quanto l’infiltrato avrebbe potuto decidere di uscire sfruttando uno dei passanti verso l’interno del villaggio, per tutti gli altri sarebbe valsa la stessa regola: se non c’è traccia di chakra andavano fermati, quello era paradossalmente la pecca dei sensitivi, era si impossibile individuarli, ma di contro risultavano dei contenitori vuoti: cosa impossibile.
    Persino un gatto possedeva del chakra.
    Questo copriva eventuali casistiche di travestimenti da civile, in caso fosse un ninja invece il suo colore del chakra non avrebbe potuto mentire in quanto non sarebbe stato complesso trovare un ninja, l’unico ninja uscente in quel momento, che aveva lo stesso colore del ninja entrato poco prima della morte dell’Akimichi, due coincidenze difficili da mancare.
    C’era la possibilità che avesse effettuato l’accesso qualche giorno prima dell’omicidio dell’Akimichi, ma questo lasciava supporre che l’avesse sorvegliata e uccisa nel momento stesso in cui l’avevano convocata, cosa impossibile da fare, molto più probabile è che l’avesse uccisa il giorno stesso dell’ingresso, dato che Raizen non aveva informato nessuno della data dell’interrogatorio ne del prelievo della donna, tutto era nella sua mente, quindi l’infiltrato doveva farsi trovare già pronto fin dal primo giorno dentro il villaggio, cosa che avrebbe dato una data certa sul suo giorno d’ingresso.

    Mi serve un ninja medico.
    DEVO sapere quando è morta l’Akimichi.
    Il giorno preciso.
    Contattate l’ospedale e dite che ci sto andando di persona.


    Si sarebbero occupati due cloni di quella rapida convocazione, collegando l’abitazione della donna con l’ospedale con una striscia di sfere in modo da rendere istantaneo il viaggio.
    Giunto nella dimora avrebbe lasciato la donna con un suo clone mentre lui si dirigeva nello spaccio più vicino a chiedere se avessero notato variazioni negli acquisti effettuati dalla Akimichi, c’erano infatti più fattori che sarebbero andati contro all’infiltrato: fedeltà della kunoichi al negozio più vicino a casa, e quantità di cibo acquistata, cosa impossibile da quantificare per un intruso, meglio ancora se tutto ad un tratto avesse smesso di frequentarlo, informazioni che dovevano necessariamente possedere in quanto l’unica maniera dell’infiltrato per recarsi a quell’appuntamento imprevisto con l’Hokage era stare in casa fin dal momento dell’omicidio.
    Intanto il medico in compagnia del secondo clone dopo una rapida ispezione della casa si sarebbe diretto nello scantinato dal quale non proveniva un odore nauseabondo come ci si aspettava, non prima dell’apertura della porta quantomeno.
    Il medico, avrebbe constatato infatti che l’Akimichi era stata riposta dentro una grossa vasca e li lasciata a marcire senza troppi complimenti, già in stato di colliquazione poteva avere dati più precisi esclusivamente analizzando l’utero, organo più resistente a quel processo di putrefazione.
    Un mese e non più di una settimana fu il responso dato anche dalla colorazione del cadavere.
    Quella nuova informazione fu rapidamente trasmessa agli altri cloni mediante il rilascio del clone presente con la dottoressa, di modo che quelli giunti nei pressi delle mura e li occultatisi ne fossero informati.
    L’ultimo clone, che aveva detto alla dottoressa dove trovarlo sarebbe rimasto nel quartiere fino a ricevere le sue risposte.
    Era solo questione di tempo, tantopiù che alle mura era stato dato un preciso ordine, chi usciva, se secondo le deduzioni comunicate era sospettato, doveva essere portato nella sala dell’interrogatorio con quanta più discrezione possibile.
    Le porte erano ormai allertate, se si fosse mosso da occultato le impronte nella terra battuta delle strade di Konoha sarebbero state notate.
    Prima o poi Shorinku se ne sarebbe occupato di persona.
     
    .
25 replies since 12/9/2015, 15:59   369 views
  Share  
.