Il Veleno dello Scorpione

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  1. -Meika
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    Il Veleno dello Scorpione

    Arrivo in quel di Suna



    Fissavo con attenzione le boccette dinanzi a me, posate in maniera precisa sulla scrivania della mia stanza. Di lato ad esse diversi appunti, molto confusi. Ero seduta sulla sedia a braccia incrociate, i capelli legati e tirati all'indietro affinché non mi finissero sul viso. Mi stavo torturando le unghia con i denti nel vano tentativo di giungere ad una vera e propria soluzione al mio problema: ciò che mi veniva fornito non era per niente sufficiente. Avevo elaborato diverse strategie da usare in eventuali lotte, pensato a diverse situazioni da affrontare e molte fallivano perché qualcosa non andava bene: il veleno.

    I Veleni erano una cosa pericolosa, non tutti potevano maneggiarli. Avevo fatto mia l'arte di usarli senza avvelenarmi a mia volta e certamente avevo imparato a sfruttare quelle conoscenze per meglio riuscire a fare ciò che avevo scoperto riuscirmi meglio: ridurre l'avversario a metà di ciò che era veramente, costringerlo ad arrendersi senza mai ferirlo davvero. La mia arte, avevo scoperto dopo aver risvegliato i miei Occhi, non era distruggere con potenza, lame ed esplosioni. Io ero un'ombra sottile che debilitava, ti spaventava, ti costringeva alla resa. Solo che, i veleni che l'Accademia forniva erano troppo poco fantasiosi. Debilitanti, ma sostanzialmente poco vari nei loro effetti.

    Non sentii l'andatura claudicante di mio padre, concentrata com'ero. Lui notò la porta semiaperta e bussò, ma non risposi, così decise di entrare e toccarmi la spalla. Trasalii spaventata per la sorpresa, destandomi da quella specie di torpore. Ah... ma! Ah otou-chan feci un sospiro di sollievo, riprendendomi dallo spavento.
    La cena è pronta, non mi hai sentito? scossi la testa.
    No, stavo pensando ad alcune cose... sai, strategie, situazioni. Però i veleni sono troppo limitati per gli usi.
    Arata, che era stato uno Shinobi valido, comprese ciò che stavo dicendo molto rapidamente. Bé, puoi imparare a crearne di tuoi, come li vuoi. alzai un sopracciglio, incuriosita. Dici? E come?
    A Suna ci sono tra i migliori avvelenatori da quanto ricordo. Magari lì trovi qualcuno che ti addestri.
    Guardai mio padre non senza stupore. Lui che mi consigliava di partire? Era un ansioso di quelli gravi! ... Tu che mi suggerisci di partire? Stai bene otou-chan?
    Non dire così! Rise Tanto anche se mi preoccupo fai ciò che vuoi. Una (non troppo) sottile battutina riguardo il mio (clandestino) viaggio a Taki con Akira. Mi si imporporarono le guance, ma mantenni una dignità invidiabile.
    C'è un mondo di differenza tra il non volere che tua figlia faccia qualcosa e tacere a suggerirle di farla. C'è qualcosa sotto.. eh... eh? Mi vuoi fuori dai piedi, trovato qualcuna, eh, eh? Nel mentre mi ero avvicinata ed avevo iniziato a punzecchiarlo sul costato. Lui non si scompose minimamente, facendo sfoggio di un controllo sulle sue reazioni a dir poco invidiabile.
    Come osi parlare così a tuo padre!
    Risi, scappando al piano di sotto per la cena. Lui sospirò, sorrise, e mi seguì con la sua andatura zoppicante.




    Guardai le guardie alle mura di Kiri.
    Ohi! Non c'è Akira? chiesi ad alta voce per farmi sentire. Hikari, una delle guardie che stavano dai tempi in cui il Mizukage faceva la ronda sulle mura, mi ascoltò e mi salutò. Stavo diventando piuttosto famigliare lì alle mura: quando non ero in missione e non avevo impegni di sorta a casa finivo inevitabilmente lì a ricordare ad Akira quanto grama fosse la sua vita di guardiano. Oh, Meika-chan. No, non è di guardia ora. Lo cercavi? Feci cenno di no col capo. Stavo uscendo dal villaggio, volevo salutarlo. Se lo becchi gli dici che sono andata a Suna? Oh ok! Perché ci stai andando? Ad imparare una cosa. Dissi semplicemente, dunque passai il cancello, salutando la ragazza con un movimento della mano ad un sorriso, diretta verso il porto.




    Suna era la cladera che ricordava. Aveva passato lì diversi giorni dopo l'attacco dei Kijin, ed ogni giorno era un caldo bestiale, sopratutto nella stagione estiva. Ma poco cambiava a quel punto: anche a Settembre c'era un sole battente, un vento fastidioso e la voglia di affogare nella sabbia per smettere di soffrire il caldo.
    Non avevo molto bene in mente come fare: stando a quanto mio padre mi aveva raccontato di esperti di veleni c'erano certamente i marionettisti ed un clan alquanto inquietante, i Soshi. Solo che non aveva idea di dover trovare gli uni o gli altri. Così vagò un attimo alla cieca per un po', finché non si ritrovò nel quartiere dei Kurogane. Per lei quel nome non significava molto, un posto dove un altro dove trovare qualcosa da mangiare per pranzo. Con lo stomaco che brontolava entrai in un piccolo ristorante chiamato "La Sabbia Dorata" ed ordinai della carne, memore dell'ultima volta che avevo osato prendere del pesce lì a Suna.
    Mh, scusi, sa dove posso trovare gli Akasuna o i Soshi? il proprietario del locale, un uomo austero e pelato, si accigliò. Non sono proprio il massimo, signorina. Scontrosi e pericolosi. Ha degli affari con loro? Era fin troppo curioso, ma decisi di soddisfare la sua curiosità per poter ottenere l'informazione che cercavo. Volevo imparare a creare veleni, so che sono i migliori. L'uomo annuì vigorosamente. Ecco, vedi, devi andare...

    In quel momento la porta del locale si aprì...
     
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    Il Veleno dello Scorpione

    Post Primo - Miyako Kurogane



    Parlato Shinichi

    Parlato Asuma

    Parlato Miyako



    Ecco, vedi, devi andare...



    Non ebbe tempo di finire la frase, l'impiccione commesso, che uno strano trio sarebbe entrato nel locale. Alla sinistra di Meika un giovane ragazzo dai capelli biondi, Asuma Kurogane [Immagine di riferimento], che forse si sarebbe ricordata aver incrociato alla festa dell'Accademia assieme al ragazzo in mezzo, il sottoscritto, Shinichi Kurogane.


    Alla mia destra eravamo accompagnati da una bellissima ragazza, acconciata e truccata come una vera e propria principessa, che sedeva su un trono completamente d'oro sospeso in aria, soprannominata nell'ambiente dell'imprenditoria edile "La principessa d'oro": Miyako Kurogane. [Immagine di Riferimento]


    Anche se abituata ad averla sempre vinta quel giorno purtroppo la nostra principessina (come si ostinava a farsi chiamare nonostante avesse 24 anni) era in un brutto dilemma: aveva perso una scommessa con Shinichi ed Asuma ed era quindi obbligata ad offrire loro il pranzo (e ben nota era la fame dei due, specialmente quando non dovevano pagare). La ragazza tuttavia, da brava Kurogane, possedeva il ristorante in cui erano appena entrati pertanto poteva ben permettersi di offrire loro il pranzo (rischio calcolato, la base della buona imprenditoria sunese).

    Pfiuuuu, quindi questo ristorante di mega lusso è tuo cugina? Cazzo, certo che hai proprio tutte le fortune! esordì Asuma, subito prima di beccarsi uno scappellotto sulla nuca da parte di Shinichi.

    Idiota.


    Chi ben conosceva la storia di Miyako avrebbe ben compreso le motivazioni di tale gesto da parte del manipolatore di ferro, anche se dopotutto non sembrava nulla di così grave in superficie.

    Non è proprio mio. Io possiedo l'immobile e finanzio l'attuale proprietario...

    ... in cambio di una percentuale sugli utili, immagino.

    C'era proprio bisogno di evidenziare l'ovvio, mercantucolo da due soldi?

    Beh mica tutti possono...

    Allora, che cosa comporta il menu, Miyako-chan? Il ninja interruppe il discorso, cercando di evitare di far incrementare l'ostilità tra i due

    Già, già: che ci si pappa, Mi-ya-ko-chan? Ripeté Asuma, scandendo bene il nome della cugina.

    Come ti permetti tanta confidenza con me, screanzato!

    Ma... Shinichi...

    Sai benissimo che per lui è diverso! replicò la ragazza, a metà tra l'arrabbiato e l'imbarazzato

    Ok, ok... certo che hai un caratterino eh... non mi stupisco che noi due siamo gli unici che frequenti... ed io vengo anche...

    Asuma, non una parola di più. Stai dando spettacolo.

    Replicò freddo Shinichi. Voleva bene al cugino come ad un fratello ma, in certi casi, sapeva che doveva essere rimesso in linea.

    Comunque oggi pensavo di farvi mangiare un misto di arrosti. E non la robaccia che si mangia nelle bettole, i pezzi di carne migliori cucinati dai migliori chef! Vi farò mangiare come si deve, per una volta nella vostra misera vita.

    Uhm... leccornie! Non vedo l'ora!


    Shinichi si stava già leccando i baffi in anticipazione: a causa del recente attacco dei Kijin erano tutti impegnati ad aiutare i profughi a costruirsi delle dimore o a lamentarsi di altro. Le mogli non si preoccupavano più dei mariti traditori, i mariti non cercavano più informazioni piccanti sulla vicina di casa, nessuno aveva bisogno di cercare oggetti scomparsi. In breve, il lavoro all'agenzia investigativa di Shinichi langueva ed erano settimane che lui si nutriva solo di noodles istantanei. Un bel pasto era quello che ci voleva!

    I tre si sarebbero seduti ad un tavolo in un angolo del locale, era abbastanza tranquillo per poter mangiare senza essere disturbati dal chiasso degli altri avventori. Una sedia venne tolta mentre Miyako appoggiava a terra il trono d'oro sotto il tavolo e Shinichi si sfilava la pesante giara che rimase sospesa un attimo in aria, prima di accasciarsi lentamente al suolo con un sonoro tonf.

    All'inizio di questo siparietto il proprietario avrebbe indicato Shinichi a Meika, sussurrandogli:

    So che non sembra, ma quel moro li è un chunin ed è pappa e ciccia con quegli Akasuna. Se qualcuno ti può aiutare è lui, solo... cerca di non far arrabbiare la ragazza per favore. Ha un caratteraccio e se la prenderebbe di sicuro con me.


    Senza neanche attendere una replica della Kiriana avrebbe continuato

    Si neanch'io ci credevo quando me l'hanno detto, per me si dev'essere pagato la promozione di grado. E' sicuramente un raccomandato, come tutti i Kurogane. Ah... questo non dirlo alla signorina Miyako per favore, o quella pazza avrà la mia testa! Ah, non dirle neanche questo! Mi raccomando...


    Si sarebbe quindi ritirato rapidamente, un po' per evitare altre figuracce ed un po' perché aveva comunque un locale da mandare avanti!


    CITAZIONE
    OT

    A Meika la prossima mossa ;)
     
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  3. -Meika
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    Il trio




    L'uomo non terminò la sua frase che la porta s'aprì. Il campanello suonò per via del movimento dell'anta e nel locale entrarono tre figuri. Un uomo biondo, dalla strana capigliatura, una ragazza che aveva l'aria di chi aveva sempre ricevuto fin troppo per tutta la vita ed infine una mia fugace conoscenza: Shinichi Kurogane. Non dimenticavo quasi mai un volto e ricordavo ancora l'occasione durante il quale l'avevo conosciuto. In Accademia, durate la gesta.
    Ricordavo bene perché, dopo essermi allontanata con Akira per uno spettacolo di Teiko ero inciampata sui piedi di un ragazzo cieco per poi urlare guarda dove vai per poi scappare e cadere rovinosamente per terra. Troppo sfighe per essere semplicemente dimenticate. Annuii all'uomo e gli feci un sorriso tranquillizzante riguardo le sue paure.
    Non si preoccupi ossan, acqua in bocca con la ragazza. Torno al mio tavolo, e grazie! Dunque andai al mio tavolo dove sedetti, aspettando l'ordinazione. Mentre attendevo la mia portata pensai se fosse il caso di andare immediatamente da Shinichi oppure attendere che finissero. Non aveva alcun interesse ad aiutarmi, per cui dovevo necessariamente risultare il più cortese possibile. Magari avrebbe potuto chiedermi qualcosa in cambio, sarebbe stato un suo diritto, il problema che non avevo un granché da scambiare per un'introduzione agli Akasuna. Ma mi rendevo conto che presentarmi lì con uno shinobi noto al clan poteva rendere le cose immensamente più facili. La mia portata arrivò dopo qualche minuto e con le bacchette presi un pezzo di carne grigliata, portandomela alla bocca ed iniziando dunque a masticarla, pensierosa. Aspetterò che quei tre abbiano finito, credo che andar lì senza invito indisporrebbe la strega se ha davvero il caratterino che il padrone mi ha descritto. Bevvi un lungo sorso d'acqua, mettendoci tutta la calma del mondo.




    Ma quanto avevano intenzione di mangiare? Ero lì da fin troppo tempo, la mia carne era bella che finita e tanto per passare il tempo avevo ordinato persino un dolce, finito anche lui. Battevo nervosamente le dita sul tavolo, lanciando occhiate circospette ai tre di tanto in tanto che dalla mia posizione non potevano vedermi bene. I due ragazzi sembravano realmente intenzionati a sbancare tutto lì e la ragazza non ne sembrava affatto contenta.
    Passarono un'altra ventina di minuti abbondanti di lotta intensa contro il cibo quando il trio decise finalmente di alzarsi. Così attesi che si dirigessero alla cassa per pagare e così mi alzai anche io, cercando di far sembrare il tutto molto casuale. Ero arrivata alla cassa quando però vidi che i tre si stavano dirigendo direttamente verso l'uscita! Oh cazz... esclamai sottovoce. L'ultima cosa che volevo era rincorrere Shinichi fuori dal locale. Così deviai i miei passi e passai dinanzi al trio, assumendo un'aria decisamente sbadata

    Recitazione [1]
    Abile: L'utilizzatore può modulare a piacimento il proprio timbro vocale, riuscendo a parlare come una persona molto più giovane o anziana di lui, del sesso opposto, o impersonando una persona specifica.
    . Feci finta di vedere Shinichi per la prima volta ed assunsi un'aria sorpresa. 7



    Oh... ciao! Che coincidenza. Dissi, mentendo spudoratamente. Tu sei Shinichi, vero? Io sono Meika, ci siamo incontrati alla festa in Accademia!
    Vediamo come va... dovevo riuscire a convincere Shinichi a darmi una mano. Non conoscevo l'esatta estensione della sua disponibilità, per cui, forse, avrei dovuto lavorare per aumentarla. O magari no. Non ne avevo minimamente idea.



    Scusa se ho ignorato la principessa, ma per Meika è una perfetta sconosciuta XD
     
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    Post Secondo -



    Parlato Shinichi

    Parlato Asuma

    Parlato Miyako



    Kanpaiiiiiii



    Lentamente ma inesorabilmente una gigantesca pila di piatti si formò sul tavolo dei tre giovani Kurogane in quanto anche Miyako come i cugini amava la buona cucina anche se riusciva sempre misteriosamente a non ingrassare mai. Passarono almeno un paio d'ore di rifornimenti ininterrotti, durante le quali oltre al cibo i tre discussero anche delle loro ultime disavventure, dai noiosi seppur raccontati in modo eccitante viaggi del mercante Asuma a Konoha al breve resoconto del viaggio di Shinichi a Okasada assieme ad Hoshikuzu Chikuma. Miyako non aveva molto da raccontare, per un motivo o per l'altro anche solo uscire da casa sua era un evento ed in quanto tale si era vestita per l'occasione.


    Sollevatisi dal tavolo i tre si sarebbero diretti all'uscita una volta che Shinichi ebbe riassestato sulla schiena la pesante giara piena di polvere di ferro.

    Stavano continuando a chiaccherare tra loro quando si imbatterono nella giovane Akuma, quasi per caso:

    Oh... ciao! Che coincidenza. Tu sei Shinichi, vero? Io sono Meika, ci siamo incontrati alla festa in Accademia!

    Ah si! Ciao Meika, come va?

    Cos'è questa storia? Chi sarebbe questa ragazzina?replicò una furiosa Miyako in assetto da guerra.


    Attirata dalla voce probabilmente Meika si sarebbe soffermata sull'attraente ragazza del clan Kurogane ed avrebbe visto i lunghi capelli castani che si dipanavano lucenti lungo la spalla sinistra per giungere fino al formoso ma delicato seno, coperto da un classico kimono di color rosso scuro con ricamato in modo stilizzato un drago verde che si attorcigliava sinuoso attorno al corpo della ragazza. Il viso era velato da una cipria e gli occhi azzurri erano decorati da un ombretto nero; le fini labbra erano rese carnose dal rossetto del medesimo colore corposo del vestito che giungeva fino a poco sopra le ginocchia. Le gambe bianche, distese sopra il trono in una posizione semisdraiata terminavano con dei deliziosi piedini pallidi, le cui unghie erano smaltate come quelle delle mani con un color verde smeraldo.

    Allora? Hai una donna in ogni porto ora, Shinichi-san? la voce della principessa avrebbe raggelato chiunque, forse Meika si sarebbe potuta consolare pensando che almeno non era con lei che era arrabbiata, anche se dopo un litigio con la cugina non era dato sapere se Shinichi avrebbe aiutato la kiriana, anzi probabilmente non sarebbe stato per niente felice di averla incontrata.


    Dopo una eventuale replica di Meika (o dopo un paio di istanti se l'Akuma non avesse risposto) ci avrebbe pensato Asuma, per una volta, a "salvare la situazione":

    Ahahah, ah si mi ricordo di te. Come mi ricordo che ci hai piantato in asso per andar dietro a quel tuo amichetto... come si chiamava? Aki qualcosa...

    Akira Hozuki, cugino Asuma. Allora, come procedono le cose tra voi? rispose il chunin, ringraziando con gli occhi il cugino per l'assist.

    Esatto! Akira Hozuki! Scommetto dieci ryo che l'hanno già fatto!

    Dici? Meika però non mi sembra il tipo... rilancio a 20 ryo!

    Cugino Shinichi, lo sanno tutti che le ragazzine timide, sulle sue e con quel taglio di capelli riservato sotto sotto vogliono un uomo intraprendente!

    Quindi secondo te Akira ha fatto la prima mossa? Mhh... no. Io resto della mia idea. Per me Akira non è abbastanza esperto per potersi approfittare della situazione... sempre che sia come dici tu!


    Durante questo surreale dialogo sulla relazione tra due perfetti sconosciuti che entrambi avevano incontrato solo di sfuggita e con cui avevano scambiato solo un paio di parole Miyako si sarebbe rivolta verso Meika, esclamando sbuffando:

    Maschi. Ti conviene fermarli in qualche modo o andranno avanti fino a sera...




    CITAZIONE
    OT

    Lasciamo che siano Shinichi ed Asuma a spettegolare sulla love story più in voga del momento ;)


    Grazie ad Arashi per l'aiuto con la descrizione di Miyako! *_*
     
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  5. -Meika
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    I pugni educatori





    Iniziava a chiedersi se per caso non fosse stato meglio ignorare Shinichi e proseguire la ricerca per i fatti miei. O forse perché quando gli uomini avevano bevuto e si sentivano particolarmente confidenti dimenticavano qualsiasi buona maniera, iniziando a straparlare oltre qualsiasi loro possibilità. Asuma doveva tacere di principio, Shinichi non doveva proseguire. Il punto è che, prima che la rabbia arrivasse, giunse un certo imbarazzo. Alzai le mani scuotendole Ehi ma ma ma... che dici io no... solo che non avevo ancora finito di imbarazzarmi che Asuma tirò fuori la rabbia da me. Molte persone mi avevano visto rabbiosa. Non ero il tipo di persona che, se insultata, si teneva dentro le cose per imbarazzo di confessare quanto l'altro l'avesse fatta arrabbiare. Quel tale, con cui non avevo alcuna conoscenza, aveva varcato un limite decisamente inopportuno.

    jpg



    E per questo avrebbe pagato.

    Mi avvicinai con passo pesante ai due Kurogane, proprio mentre Shinichi rispondeva alla battuta Asuma riguardo quelli che erano i miei desideri e gusti in fatto di uomini. Dotata improvvisamente di una forza e di una velocità praticamente mostruose. Avrei afferrato il bavero dei due impudenti ragazzi, con gli occhi che emanavano fuoco e fiamme come poche volte prima di quel momento. Così mi rivolsi ai due, con un tono di chi sembrava pronto a commettere un brutale omicidio lì, su due piedi.
    Come prego? chiesi, senza vedere in faccia nessuno dei due, stringendo (sempre li avessi afferrati) i vestiti dei due molto, molto, molto saldamente. Pare questo il modo... li tirai appena verso di me, in un gesto che di femminile non aveva nemmeno l'ombra. ... di rivolgersi... avrebbero potuto sentire abbastanza chiaramente il calore delle fiamme del mio furore. ... ad una ragazza? Quelle ultime parole furono solo praticamente sussurrate.
    Avrei lasciato all'improvviso i loro baveri solo per cercare di colpire ognuno di loro con un pugno in testa con lo scopo dichiarato di farli finire di faccia per terra a scontare le loro improvvide parole.

    Dunque, senza degnarmi di uno sguardo, li avrei sorpassati, dirigendomi verso l'elegantissima ragazza che mi aveva molto saggiamente consigliato di fermarli.

    png



    Non mi sono presentata. Sono Meika Akuma, kunoichi di Kiri. Ho incontrato suo cugino per caso alla festa dell'Accademia come per caso in questo locale, mi è solo parso educato salutare. Feci il solito inchino educato con il quale le persone si presentavano. Molto lieta.


    Una fine perfettamente educata per quella assurda scena. No?


    Edited by -Max - 18/9/2015, 20:18
     
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    Post Terzo - Mai far arrabbiare una donna, specie se può spaccarti il muso con un pugno



    Parlato Shinichi

    Parlato Asuma

    Parlato Miyako



    Come prego?



    Due semplici parole, pronunciate nel modo adeguato, potevano farti capire subito che avevi commesso un errore. Un grave errore. La piccola Meika afferrò me ed Asuma per il bavero per poi colpirci in faccia con una gran forza, che difficilmente si poteva associare ad una ragazzina apparentemente così fragile. Cademmo entrambi a terra a causa della forza del pugno mentre Meika, ignorandoci bellamente, aveva deciso di andare a parlare con Miyako.

    Non mi sono presentata. Sono Meika Akuma, kunoichi di Kiri. Ho incontrato suo cugino per caso alla festa dell'Accademia come per caso in questo locale, mi è solo parso educato salutare. Molto lieta.

    Molto piacere Meika-chan. Io sono Miyako Kurogane. Mi chiamano in molti modi ma per te Miyako-san basterà. replicò la principessa chinando il capo, ma senza alzarsi dal trono d'oro.

    Si sarebbe poi rivolta verso i due parenti a parenti a terra E di questi due maleducati che ne facciamo?

    Quasi come per rispondere a Miyako con un colpo di reni mi rialzai in piedi.





    Tsk tsk, Meika-chan. le dissi agitandole un dito di fronte al viso

    Come credi di poter diventare una brava Kunoichi se ti lasci irritare così facilmente? Un bravo ninja controlla sempre le proprie emozioni. E poi ti sei messa a malmenare due persone in un locale. pensa la figuraccia che faresti tu e che faresti fare a Kiri se si sapesse!

    Mi sarei poi rivolto verso Asuma

    Nevvero cugino Asuma?


    Il malcapitato però non mi rispose. Al contrario di me, che a suo tempo avevo ricevuto adeguati addestramenti, il suo fisico non era sviluppato per assorbire colpi della forza di Meika.

    Infatti l'Akuma avrebbe potuto vedere come sul mio volto ci fossero appena dei lividi mentre Asuma era a terra che si lamentava dal dolore e si copriva il volto con le mani mentre gli usciva copioso del sangue dal naso, che stava imbrattando il pavimento.

    Cazzo! esclamarono all'unisono i due Kurogane

    Povero Asuma!

    Il mio povero pavimento!

    Dobbiamo portarlo all'ospedale! dissi io, sfilandomi la pesante giara.

    Asuma lo porto io. Una di voi due potrebbe per piacere prendermi la giara?

    Afferrai saldamente Asuma, prendendolo in braccio.

    Su, su cugino. Non è niente. Vedrai che ti rimetteranno apposto.

    Si, ti conviene preoccuparti di più del conto del pavimento. Ci vorrà un sacco a pulirlo decentemente, sempre che non mi tocchi cambiarlo!


    Stranamente nessuno di loro sarebbe stato importunato dai clienti o dal padrone del locale, ovviamente grazie alla presenza di Miyako. Se quella scenetta fosse successa in un qualunque altro locale di Sunagakure probabilmente sarebbe a breve giunto un membro della polizia Iga ma tutti sapevano che certi quartieri si autogestivano. Ed uno di questi era quello dei Kurogane. In effetti un evento simile non si era verificato da molto tempo in quel quartiere prevalentemente benestante e residenziale.

    Se fossi andato avanti senza interruzioni avrei concluso il mio discorso:

    Beh, io vado allora. Ci vediamo in ospedale.

    Sarei quindi uscito rapidamente, sfruttando la mia piena velocità assieme al chakra adesivo e alla mia conoscenza della topografia del villaggio per giungere rapidamente all'ospedale saltando di tetto in tetto e di muro in muro.

    Se Meika avesse cercato di afferrare la giara, Miyako l'avrebbe rimproverata:

    Cosa hai intenzione di fare? Lasciala qui quella. Dopo tutto il casino che hanno combinato quei due perché dovresti far la fatica di trascinarti quella robaccia in giro? Manco fosse piena d'oro...


    Una volta uscite dal locale Miyako si sarebbe rivolta alla giovane Kunoichi.

    Allora, ti va di fare un po' di shopping? Conosco un paio di negozi favolosi! Che sono sempre miei, quindi ti posso anche far avere degli abiti pregiati anche a buon prezzo!

    C'era però da vedere se il "buon prezzo" della principessa sarebbe stato nelle capacità economiche di Meika. Il trono su cui sedeva, anzi persino l'abito che indossava, probabilmente valeva come l'intera casa della Akuma a Kiri!




    CITAZIONE
    OT

    Scegli tu che fare. Io ho inserito queste eventualità in quanto Shinichi non sa che Meika è un ninja medico, comunque hai piena libertà ovviamente :zxc:
     
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  7. -Meika
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    Pronto Soccorso




    Ok, forse avevo decisamente esagerato. Non era di certo mia intenzione ferirli gravemente! Le parole di Asuma e Shinichi mi aveva colpito più profondamente di quanto non volessi credere. Non avevo mai ricevuto tali insinuazioni da qualcuno prima d'ora ed avevo scoperto con una certa "gioia" che la cosa mi dava estremamente fastidio. Per buona pace dei grugni perversi di quei due.
    La ragazza, al contrario, si dimostrò apparentemente gentile e ben disposta, nonostante la sua presa di confidenza ed una altezzosità di fondo facilmente comprensibile: mi aveva chiesto di usare l'onorifico "san" mentre lei mi chiamava tranquillamente col "chan".
    Lasciai correre quella storia, sopratutto perché era evidente che avessi bisogno di una alleata: avevo appena steso una delle possibili persone che potevano condurmi dagli Akasuna per imparare ad usare quei benedetti veleni!
    Ok, Miyako-san. Dunque mi rivolsi ai due, atterrati dai miei amorevoli pugni. Si riprend...

    Ed eccolo lì. Shinichi si riealzò con uno scatto, un colpo d'anca che non lasciava tradire le sue capacità quale Shinobi. Ed iniziò un'inutile flippica riguardante "ciò che ci voleva per diventare una brava kunoichi". I miei occhi si appannarono ancora una volta per la rabbia, rischiando di virare pericolosamente verso un colore rosso sangue: forse far comparire due cesoie intente ad evirarli poteva essere utile a farlo tacere per una buona volta? Sono una pessima kunoichi. Dissi con voce glaciale. Vogliamo dimostrarlo anc... Feci una pausa. Eh?

    Appunto, forse avevo decisamente esagerato. Non era mia intenzione ferire fino a quel punto! Avrei voluto solamente dare una lezione, non spaccargli il naso. Ops... dissi, decisamente imbarazzata. Shinichi si attivò immediatamente per portarlo in ospedale, ed il proprietario (giustamente) si preoccupava del pavimento che stava venendo imbrattato di sangue. No, Shinichi-san, non serve. Affermai. Lo rimetto in sesto io. Dunque mi piegai sulle ginocchia e posai una mano sul viso di Asuma, iniziando a curarlo col mio chakra. Il danno non era esteso e ci volle poco a ricucire capillari e pelle. In una manciata di minuti Asuma fu nuovo come un fiorellino.

    Forse però, traumatizzato a vita.

    Mi spiace. Dissi, seriamente dispiaciuta dell'accaduto. Ma voi non dovreste scommettere su... certe cose. A pensarci in quel momento mi si imporporarono le orecchie.
    Comunque, Miyako -san, sono a Suna per cercare di imparare l'arte dei veleni. Forse tu o Shinichi-san potreste indicarmi qualcuno che ne sappia? Chiesi speranzosa, girandomi verso Shinichi lanciandogli uno sguardo micidialetouka_by_thezealotnightmare-d7yoj2r, seppur abbastanza fugace, senza lasciarmi vedere da Miyako.

    Dovevo imparare!
     
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    Post Quarto - Contrattazioni



    Parlato Shinichi

    Parlato Asuma

    Parlato Miyako


    Lo rimetto in sesto io.

    Con queste parole Meika si sarebbe inginocchiata e, sfruttando un'arte medica base avrebbe in breve tempo curato Asuma. Non aveva lasciato neanche un segno.

    Uao! Non sento più dolore! Però mi servirebbe uno specchio...

    Tranquillo cugino Asuma. Ha usato un'arte ninja. Il tuo muso è come nuovo.

    Io direi che è anche meglio.

    Tornerai a far strage di cuori a breve. Solo ti consiglio di non avvicinarti alle kunoichi per un po'.

    Prima però dovrai ripagarmi le spese per pulire il pavimento.

    Si, si Miyako-sama il vostro umile cugino vi ripagherà il pavimento. Arpia insopportabile. Non capisco perché continuo a starti attorno a volte. replicò il mercante.

    Ascolta Shinichi, ti voglio tutto il bene del mondo ma non sono disposto a stare assieme a queste due pazze scatenate. Ci si vede cugino. Spero che non ci si rivedi più, Meika.

    Asuma se ne andò, quasi scappando.

    Ah tranquilla Meika. Fa sempre il melodrammatico ma in un paio di giorni sarà il solito rompiscatole.

    Mi spiace. Ma voi non dovreste scommettere su... certe cose. rispose Meika visivamente imbarazzata.

    Siamo abituati a scommettere un po' su tutto... comunque se per te va bene gli dirò che mi hai detto che al momento la relazione tra te ed Akira è solo amicizia. Eh eh eh

    Faresti di tutto per una manciata di Ryo vero?

    Cosa vuoi... non me vado in giro con un milione di Ryo in oro sotto il sedere. Devo pur mangiare no?

    Se Meika, confusa, avesse chiesto come mai un ninja dovesse aver bisogno di soldi per sopravvivere sarebbe stata Miyako a replicare, ridendo sguaiatamente e portandosi una mano a coprire la bocca.

    Ah, non lo sai? Il nostro qui presente Shinichi-kun ha smesso da anni l'attività come ninja. Ora è solo un pezzente fuori allenamento. Ah ah ah ah ah


    Ehi! Sono ancora abbastanza forte per stendere almeno metà degli shinobi di Suna!

    Per favore... ehi Meika, dimmi un po'. Da quanto sei una kunoichi? Che grado hai raggiunto? hai qualche specializzazione particolare?

    In base alle risposte di Meika la replica di Miyako sarebbe potuta variare, comunque avrebbe sempre sfottuto il cugino per la sua scarsa prestanza fisica.

    Comunque, Miyako -san, sono a Suna per cercare di imparare l'arte dei veleni. Forse tu o Shinichi-san potreste indicarmi qualcuno che ne sappia?


    Sfortunatamente per Meika gli occhi dolci non avrebbero funzionato col Sunese, specie così vicino a Miyako che gliel'avrebbe sicuramente fatta pagare.

    Già mi immaginavo come sarebbe potuta andare a finire

    CITAZIONE
    Come osi anche solo guardare un'altra donna quando sei al cospetto della mia meravigliosa bellezza?

    Mi venne un brivido sulla schiena prima di rispondere alla Kunoichi di Kiri.

    Ora capisco perché sei qui a Suna. In effetti me lo stavo chiedendo da un po'. Di solito voi di Kiri non venite qua in vacanza. E così vuoi il mio aiuto eh? Beh... sappi che dovrai darmi in cambio qualcosa del medesimo valore. Cosa hai da offrirmi in cambio del mio aiuto? E sappi che non sono come quell'idiota di Asuma. Moine, occhi dolci, appuntamenti e bacetti non sono merci di valore nel negozio di Shinichi Kurogane.

    Se proprio non hai niente da offrire potrei sempre richiedere un favore da parte tua in futuro...


    "Non dare mai niente per niente", il credo dei Kurogane si sarebbe espresso anche in quel momento. Da decenni eravamo un clan che sapeva dare il giusto valore alle cose, un chiodo che qualcuno diceva ci era stato inculcato dallo Yondaime. E anche se Meika si fosse rivolta a Miyako, che chiaramente aveva un ascendente sul chunin della sabbia, sarebbe stato inutile.

    Mi spiace Meika-chan. Gli affari sono affari e tu ora stai trattando con Shinichi. L'unico consiglio che mi sento di darti gratis è di non tentare di ingannarlo o usare un qualche genjutsu. Se ne accorgerebbe e il pavimento mi si riempirebbe di nuovo di sangue.

    Probabilmente Meika si sarebbe accorta che lo diceva più per la sua incolumità che per quella del pavimento, ma sicuramente l'orgogliosa Miyako non l'avrebbe mai ammesso.

    Ben detto. Sono io quello che hai da convincere. Cosa offri?
     
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  9. -Meika
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    Il Veleno dello Scorpione

    Name your price



    Lanciai uno sguardo in tralice a Shinichi: aveva una bocca fin troppo larga per i miei gusti. Tranquillo, Shinichi-san, non ritengo gli appuntamenti una merce di scambio. Ancor meno qualsiasi contatto fisico non necessario. Dissi tagliente. Non tanto perché lui mi avesse chiesto qualcosa in cambio, quanto perché avesse insinuato che ero pronta a pagare usando tattiche da meretrice. Forse i più deboli si lasciano incantare da un paio di occhi dolci e finivano per far qualcosa gratis, ma mai avevo - e mai avrei - usato me stessa ed il mio affetto come una mera merce di scambio.
    Miyako-san, non intendo imbrogliare nessuno, non c'è bisogno di evocare queste orrende immagini. Dissi con un sorriso, tranquillo. Ma se facessi delle illusioni proprio io forse il caro cugino Shinichi-san non se ne renderebbe conto. Aveva sbagliato decisamente persona sul punzecchiare riguardo le illusioni.
    Al mondo c'erano solo pochi altri Shinobi in grado di raggiungere gli Akuma in termini di qualità e potenza delle illusioni create. Se avessi voluto avrei potuto far bagnare di sangue il pavimento e far prendere un colpo a tutti i presenti semplicemente immaginando che sia così, senza emmeno sforzarmi di compiere un sigillo.
    Ma sono sciocchezze queste! Pura vanteria, orgoglio del mio clan. Shinichi-san, non ho molti soldi con me, non sono ricca e non ho nulla di valore... mio padre però è un bravo artigiano, costruisce oggetti di qualsiasi tipo volendo anche molto utili. Dalle banalità, ai rotoli di richiamo particolari. Mi sa che una volta uno Shinobi ha acquistato da lui un vestito le cui maniche erano comprese di sigilli di richiamo! Erano una assoluta bellezza. In parte avrei voluto imparare anch'io l'arte di mio padre ma tra l'addestramento e lo studio non ne avevo mai avuto veramente il tempo. Magari lui può darti qualcosa che ti interessa! Chiesi, speranzosa.

    O accettava, oppure avrei dovuto vedermela da me.
     
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    Post Quinto - Scambio Equo



    Parlato Shinichi

    Parlato Asuma

    Parlato Miyako


    Tranquillo, Shinichi-san, non ritengo gli appuntamenti una merce di scambio. Ancor meno qualsiasi contatto fisico non necessario.

    Allora sei meno Kunoichi e più donna rispetto a molte altre ragazze che intraprendono la professione del ninja. Sono contento, non mi piace trattare con chi è a livello di una meretrice da strada.

    Anche se forse era suonato male Meika aveva guadagnato molto rispetto da parte mia con quelle parole.

    Ma se facessi delle illusioni proprio io forse il caro cugino Shinichi-san non se ne renderebbe conto.

    Sei una Akuma, informazioni anche se minime girano tra i villaggi dell'accademia. Sarebbe come se tu ti stupissi se io iniziassi a scagliarti addosso della satetsu. A posteriori inoltre mi potrei rendere conto di un comportamento anomalo o farmi analizzare da qualche esperto del clan. Non sai quanti credono di poter fregare un Kurogane in quel modo e poi se ne sono pentiti amaramente... ad esempio, e questa è una storia divertente, quel tizio di oto... come si chiamava? Amura, Koruma...

    Daruma.

    Ah si, Daruma, Daruma. Una storia per un'altra volta... magari stasera a cena se ti fermi. Faccio un ottimo Teppanyaki.

    Oh, devi fermarti! Assolutamente! Mamma mia il Teppanyaki di Shinichi, slurp!

    Al solo sentire la parola "Teppanyaki" la principessa si era trasformata in una bambina isterica.

    Mica ti ho invitato...

    Cosa!? Cattivone! No, no, non puoi fare il Teppanyaki senza invitarmi! Cattivo!

    Ahahah, scherzavo, tranquilla. Visto che ti piace così tanto perché non vai tu a procurare gli ingredienti? Col mio salario potrei solo permettermi della carne di bassa qualità e non vorrei sfigurare di fronte ad una ospite, o rovinare le vostre abitudini principesche...

    Uff... le inventi proprio tutte per non pagare eh? D'accordo, faccio io. Ma solo dopo che abbiamo finito con Meika! Non mi fido per niente, potresti traviarla!

    Su, su... non sono mica Asuma...

    Ma passi talmente tanto tempo con lui che di sicuro ti ha infettato col virus degli hentai!

    Vuoi che ti faccia spiegare da Meika che non esiste alcun "virus degli hentai"? Comunque vabbé... prima di pensare alla cena dobbiamo finire gli affari. Allora Meika, hai pensato a cosa puoi offrirmi in cambio?

    Shinichi-san, non ho molti soldi con me, non sono ricca e non ho nulla di valore...

    Ahia... cominciamo male.

    Mio padre però è un bravo artigiano, costruisce oggetti di qualsiasi tipo volendo anche molto utili. Dalle banalità, ai rotoli di richiamo particolari. Mi sa che una volta uno Shinobi ha acquistato da lui un vestito le cui maniche erano comprese di sigilli di richiamo!

    Magari lui può darti qualcosa che ti interessa!

    Moolto interessante...

    Quindi tu proponi uno scambio di conoscenze eh? Beh, sarebbe uno scambio equivalente tuttavia... tuo padre sarebbe disposto ad insegnarmi tale arte? E poi come se la cava con l'elettronica? Qui a Suna siamo pieni di meccanici, ma trovare un bravo elettricista ed esperto di elettronica è un incubo...

    Scusa... ma che te ne faresti di ste cose? Cioé... non ci vedo nulla di speciale. A fare degli abiti son capaci tutti, potrei persino insegnarti io a cucire.

    Sei priva di visione... essendo un ninja io penso a vendere a quel tipo di pubblico. Tutti pensano a crearsi armi sempre più forti, od ad imparare ad usare veleni sempre più potenti. Nessuno che comprenda l'utilità di un sigillo ben piazzato o di uno strumento elettronico. E poi che mi servirebbe imparare a forgiare delle spade o degli archi? Ho già l'arma più potente della sabbia a mia disposizione, potente e versatile. L'unica cosa che potrei fare forse sarebbe un meccanismo particolare che... ma quello al massimo me lo faccio costruire da un marionettista a caso...

    Una volta che Meika avesse risposto alle mie domande:

    Ottimo, allora siamo d'accordo! Mi serve solo una tua garanzia che se lo scambio non va in porto tu accetterai di farvi un favore, senza domande ed in qualunque momento io desidererò. Non ti preoccupare, nulla che interferisca con i tuoi doveri di ninja o che possa mettere Kiri in difficoltà. Ah, ovviamente dovrò venire a Kiri per imparare... beh, non sarà un problema.

    Voglio venire anch'io a Kiri!

    Neanche per sogno! Heihachi-san avrebbe la mia testa! E neanche su un proverbiale piatto d'argento!

    Lascia stare paparino... a lui ci penso io. replicò Miyako, facendo un'espressione assolutamente carina che avrebbe potuto mettere in difficoltà qualsiasi uomo (ed infatti arrossii)

    Ma voi donne ci nascete con l'abilità a fare 'ste faccine qua o siete andate alla stessa scuola? Comunque Meika, se le mie condizioni ti stanno bene e le accetti, una bella stretta di mano ed andiamo a trovarti questo avvelenatore professionista.



    CITAZIONE
    OT

    Dai che finiamo questa parte introduttiva, cazo!!!
     
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  11. -Meika
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    Il Veleno dello Scorpione

    Ed Affari Siano!




    Shinichi sembrava davvero convinto di poter in un certo qual modo resistere alle illusioni degli Akuma. Non comprendeva forse il punto focale: fintanto che fosse rimasto nel raggio dei miei occhi l'illusione per lui sarebbe divenuta realtà assoluta. Non poteva scamparne, evitare il mio sguardo non sarebbe servito assolutamente a nulla. Gli Akuma erano, con ogni probabilità, gli illusionisti perfetti.
    Ma non dissi nulla di quei pensieri, certa che si trattasse solamente dell'orgoglio ferito del mio clan. Poi propose una cena con carne grigliata e persino la sua carinissima (ed a quanto avevo avuto modo di capire, schifosamente ricca) cugina decise unilateralmente di unirsi. Non avevo nulla da fare quella sera, così semplicemente mi strizzai nelle spalle ed annuii. E sia, Shinichi-san. Sono curiosa di assaggiare il suo teppanyaki.

    Alla fine ciò che aveva richiesto era uno scambio di conoscenze. Ossia, dovevo convincere mio padre ad insegnare al Kurogane. Non ci sarebbero stati problemi in tal senso, una cosa era certa: l'uomo al mondo che più di tutti soffriva le mie moine era mio padre. Era incalcolabile il numero di volta in cui ero riuscita a fargli cambiare idea su un divieto che mi aveva messo. Tipo, rincasare alle nove e mezza! Shinichi avrebbe avuto le sue lezioni ed io le mie.
    Mio padre ti insegnerà, tranquillo. E manterrò la promessa, così non sarà costretta a fare favori imprevisti. Chissà cosa intendeva poi. Non avevo però voglia di scoprirlo. Allora ti seguo Shinichi-san... ah, a proposito. Presi dal portafogli alcune banconote e le posai sul bancone del proprioetario. Ossan, era tutto perfetto. Mi spiace per il sangue però. Oh, andrà via, ne sono certo. La lingua di quel ragazzo era troppo scattante.
    Sorrisi al vecchio gentile e tornai da Shinichi e la Principessa. Quando voi.


    Edited by -Max - 26/9/2015, 01:11
     
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    Il Veleno dello Scorpione

    Post Sesto - Alla magione degli Akasuna



    Parlato Shinichi

    Parlato Miyako


    <div class="gdr">E sia, Shinichi-san. Sono curiosa di assaggiare il suo teppanyaki.

    Perfetto. Nulla di meglio dopo una trattativa d'affari e una lunga giornata di lavoro che una bella cenetta.

    Dopo la rassicurazione da parte di Meika (notai che, ancora una volta, la clausola dei lavoretti funzionò alla perfezione) e dopo che lei ebbe pagato il pasto ci saremmo diretti finalmente fuori da quel locale.

    Ci vediamo dopo allora. Vado a fare la spesa.

    Miyako si sarebbe diretta quindi verso la zona del mercato, intenta ad accaparrarsi i pezzi di carne migliore: era una delle poche volte che faceva questo tipo di lavori da sola ma non si fidava della servitù per le faccende "delicate" come litigare con una massaia o tirare sul prezzo con un macellaio. Per una donna che poteva (quasi) letteralmente cagare oro Miyako era estremamente attaccata al denaro.

    Uff... finalmente soli. Siamo amici con Miyako eh, ma certe volte può essere un po' pesante ahahah. E non mi va di averla attorno quando devo discutere di veleni, arti ninja eccetera. Per quanto riguarda le tue lezioni sono molto amico dell'attuale capofamiglia degli Akasuna, Shu. E' un ninja molto esperto, anche se è solo un genin perlomeno ufficialmente. Poveraccio... non dirglielo eh, ma gli son successe tante di quelle disgrazie... non ultima il fatto che mi fece da sensei al tempo.

    In parte per via dell'alcool, dall'altra per via dell'abbassamento della tensione dovuta alla fine della contrattazione ero diventato estremamente loquace.

    E tu Meika, che mi racconti? Com'è Kiri in questo periodo? Sei mai stata a Suna o è la prima volta?

    [...]

    Dopo una decina di minuti passata a chiaccherare e camminare saremmo giunti di fronte ad una vecchia villa che stava venendo restaurata, con una donna abbastanza isterica ad osservare e dirigere i lavori.

    Quella è Kaede, la sorella di Shu. Fa finta di non vederla e magari la passiamo liscia.

    Fortunatamente Kaede era troppo impegnata coi vari lavoratori per accorgersi di noi e potemmo entrare nella villa indisturbati. Fummo accolti dal maggiordomo, un distinto signore in divisa di età avanzata.

    Signor Shinichi, qual buon vento. Mi rincresce molto di doverla accogliere in quest'ambiente così sporco e sudicio...

    Avrei totalmente ignorato il maggiordomo, iniziando ad urlare.

    Ehi Shu! Smettila di giocare coi pupazzi e fatti vedere!

    Mi sarei quindi rivolto a Meika, sussurrandole:

    Marionettisti, bah.

    In effetti se Meika avesse usato il potere del Magan avrebbe potuto capire come quel maggiordomo fosse in realtà una marionetta, un essere artificiale privo di qualunque energia vitale. Senza usare i suoi occhi però sembrava una persona viva e vera.

    Entro poco un ragazzino che sembrava avere circa la stessa età di Meika, dai lunghi capelli rossi, avrebbe accolto i due:

    Allora Shinichi, che ci fai qua? E la ragazzina chi è?

    Meika Akuma, Shu Akasuna. Shu Akasuna, Meika Akuma.

    dissi, facendo le presentazioni.

    Piacere. Allora, perché sei qui? Ho un mucchio di cose da fare.

    Beh vedi sono qui per chiederti un piccolo piacerino... la nostra giovane amica Kiriana avrebbe bisogno di un insegnante che la aiuti a capire come farsi dei veleni decenti. Sai benissimo anche tu che la roba che propina l'Accademia va bene solo per farsi i gargarismi...

    Non ho tempo per insegnarti ad usare i veleni. Ma se proprio insisti... conosco qualcuno che potrebbe fare al caso tuo. Non è un marionettista, sia chiaro. Nessuno del clan insegnerebbe i suoi segreti a qualcuno di esterno, ma è discreto. Le basi te le può insegnare lui e poi dovrai far pratica per conto tuo. E' la cosa migliore.

    Mhh, chi sarebbe questa persona?

    Arumo, giù all'angolo.

    Yare yare... Arumo? replicai leggermente deluso.

    Arumo, si. Scuotilo un po' e non dovresti aver problemi.

    Avrei fatto cenno a Meika di uscire dalla casa, evidentemente non c'era possibilità per lei di imparare direttamente dagli Akasuna, o da un qualunque membro del clan dei marionettisti.

    Paranoici del cazzo. Oh, beh. Andiamo a scuotere il nostro Arumo.

    Avrebbero visto quindi poco più avanti un tizio ricoperto di rasta in un angolo a fumare una specie di sigaro.

    Quasi casualmente mi avrebbe visto ed avrebbe iniziato a correre nell'altra direzione, scappando.

    Mai una gioia. Aspetta qui, faccio presto.

    Avrei lasciato a terra la giara mentre correvo presso ad Arumo. Per quanto allenato un ex-ninja convertitosi in spacciatore potesse essere non lo era abbastanza per un ex-ninja convertitosi in detective: nel giro di 10 minuti avevo acciuffato Arumo e lo stavo trascinando per la maglia.

    Su, su. Non fare il bambino. Eri stato avvisato di non vendere la tua robaccia in questo quartiere.

    Dannato servo del potere. Sei peggio di un poliziotto. Kurogane venduto. Puttanella degli Akasuna!

    All'ultimo insulto lo avrei sollevato di fronte al mio viso. Eravamo a circa 3 metri da Meika.

    Quell'ultimo epiteto non è per niente carino.

    Lo colpii con un calcio allo stomaco facendolo cascare ai piedi della Akuma. Si sarebbe quindi rivolto a lei, chiedendo aiuto afferrandole le gambe con una discreta Forza.

    Ti prego signorina aiutami, quel tizio è un mostro! Un violento che se la prende con me senza motivo.

    Toglile le mani di dosso rincarai la dose mentre lo sollevavo strappandolo dalle gambe della Kiriana.

    La mia voce si sarebbe fatta terribile, quasi irriconoscibile mentre gli occhi si contornavano di nero e l'iride si faceva frastagliata. Se Meika mi avesse mostrato il Magan prima alla villa avrei pensato che non erano inquietanti come quelli della Akuma ma dopotutto facevo la mia sporca figura.

    jpg



    Eri stato avvisato Arumo.



    Già solo la voce avrebbe potuto far pisciare addosso un uomo adulto ma Arumo resistette alla tentazione. Chiuse gli occhi anticipando un colpo... che non giunse. Quasi stupito li avrebbe riaperti vedendo un sorriso inquietante sulla mia bocca.

    Hai un debito con me, ora.



    Ah, ah, si certo. Cosa posso fare per te Shinichi? Ti servono delle informazioni su qualche pesce grosso? Magari qualcos'altro riguardo quel piccolo traffico di organi di cui parlammo l'ultima volta, eh? Oppure ti serve della merce? Ho roba buonissima Shinichi, vedrai.

    Per una volta ho bisogno di un piacere, Arumo.



    Ah, certo. Qualunque cosa per te Shinichi.

    Lo avrei quindi mollato al suolo, tornando alla normalità e alla mia solita voce gioviale.

    Ottimo, allora insegnare alla mia amica qui presente come creare dei veleni fatti in casa! Ahahaahh

    Rassegnatosi ad essere trascinato dagli eventi Arumo non poté far altro che accettare. Li avrebbe condotti nella propria dimora, una sorta di cesso con una grossa serra sul retro, nascosta dalle altre case, dove coltivava svariate piante dagli effetti oppiacei. Probabilmente non sarebbero stati questi i "veleni" che Meika aveva in mente, ma pur sempre di roba che faceva male si trattava. Le conoscenze potevano, almeno fino ad un certo punto, essere trasposte.

    Volete qualcosa? Thé, caffé?

    Facendosi strada tra diverse scarpe spaiate e vestiti sporchi abbandonati sul pavimento lo spaccino avrebbe spostato diversi alambicchi che teneva sul tavolo, ed un paio di pentolini contenenti uno strano liquido verde dal fornello.

    2 caffé grazie. Se beviamo il tuo thé rischiamo di passare la giornata fatti come delle rane cornute di Iwa.

    Beh presto il caffé sarebbe stato pronto ed Amuro li avrebbe offerti ai due, invitandoli a sedersi.

    Allora Meika, cosa ti interessa sapere prima di cominciare? Quali conoscenze hai già acquisito?Parlami un po' della tua esperienza coi veleni.

    Semplici domande che però servivano per comprendere la preparazione teorica dell'Akuma prima di cominciare ad imparare effettivamente a preparare quelle pericolose sostanze.


    CITAZIONE
    OT

    Mi fermo qua se no faccio notte con questo post. :dappa:

    Semplici domande di preparazione teorica così so bene come andare a parare nel prossimo post XDDD
     
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  13. -Meika
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    Il Veleno dello Scorpione

    Gli Akasuna




    L'accordo era fatto: se quel tale diceva il vero, presto avrei potuto trovare qualcuno in grado di insegnarmi l'arte di creare veleni. Sentivo di averne bisogno per realizzarmi totalmente come Kunoichi nello stile che avevo scelto di adottare. Miyako andò via, correndo a fare la spesa per la cena di quella sera, lasciandomi sola con Shinichi.
    Era ora di mettersi all'opera. Cercai di nascondere la mia evidente eccitazione, ma la rappresentazione più corretta di me in quel momento era quella di una ragazza che camminava con le dita intrecciate dietro la schiena, passeggiando ad ampi passi ad un metro dal cielo. Ma mantenni un apparente contegno. Per fortuna. Perché il posto in cui finimmo sembrava essere la dimora dei peggiori musoni di tutta suna. Non tanto quanto Kaede, quando il suo adorabile fratellinoi che aveva avuto l'ardore di chiamarmi ragazzina.
    Punto primo. Era evidentemente più piccolo di me.
    Punto secondo. Era alto praticamente quanto me. In condizioni normali avrei di certo risposto a tono ma mi limitai ad una presentazione molto formale. E fredda.
    Meika Akuma, di Kiri, Shu-san. Dissi, senza sforzarmi nemmeno di sorridere... ed ecco che puntualmente lui, alla richiesta di Shinichi, respinse la mia richiesta a priori. Incrociai le braccia al petto, iniziando a tamburellare con le dita sul braccio per il nervosismo mentre quel tale, Shu, parlava svilendomi. Per essere precisi, io li so usare già i veleni... borbottai a bassa voce. Ma sembrava esserci una soluzione. Un tale di nome Arumo forse poteva insegnarmi! Certo, Shinichi sembrava deluso e Shu chiarì che non intendeva cedere i segreti del clan. No, Shu-san, non mi interessano le vostre formule. Mi interessa solo riuscire a crearli da sola. Anche io custodivo i segreti degl clan Akuma, di certo non volevo che fossero divulgati ai quattro venti, per cui quel punto di vista ero completamente d'accordo con Shu.

    Shinichi dunque mi portò da questo tale Arumo. Che, a dirla tutta, non mi fece una bella impressione. Uno spacciatore. Che decise, quando si sentì minacciato di aggrapparsi alle mie gambe. Eh.. cos... lasciami! dissi, scrollandomelo di dosso con un energico movimento della gamba. Shinichi ad un tratto decise di diventare terrificante.
    Qualche frase ed Arumo fu placato. Anche io rimasi alquanto impressionata dal Kurogane. Mentre Arumo ci conduceva a casa sua affiancai Shinichi, dicendogli una cosa a bassa voce. Begli occhi prima, me ne intendo di sguardi spaventosi io. Purtroppo. Non volevo risultare paurosa quando utilizzavo i poteri del mio clan, ma quasi sempre quando lo facevo qualcuno poi finiva per avere gli incubi. Sembrava che l'accoppiata ragazza dalla pelle chiara più sclere nere più iridi rosse fosse particolarmente inquietante.

    Finimmo nella bettola casa di Arumo. Cercai di toccare meno cose possibili e non ero per niente certa di voler bere qualcosa che avesse toccato le stoviglie di quell'uomo, ma dato che non volevo risultare scortese decisi di accettare il caffé. Quando giunse ne bevvi davvero un minuscolo sorso. Dopodiché Arumo mi chiese cosa volessi fare riguardo i veleni.
    Mh allora... io so usarli, nel senso, li conosco, so applicarli senza avvelenarmi, so che effetti hanno e come fermarli. Ma non mi basta. Strinsi appena le dita sui miei pantaloni. Io voglio poterne creare di miei, qualcosa che faccia esattamente ciò che dico io. Vorrei riuscire a conoscere quali sono gli ingredienti e le metodiche per preparare dei veleni. Lo stile che ho scelto per pormi nel mondo ninja richiede una certa versatilità ed i veleni sono bé... un'arma alquanto essenziale. Conclusi. La mia esperienza era così scarna che avevo parlato solo delle speranze.
    Ma erano aspettative, che volevo vedere realizzate.

     
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    Il Veleno dello Scorpione

    Post Settimo - Caffé alla cicuta




    Una volta usciti dalla casa di Shu avrei rassicurato Meika

    Tranquilla, sappiamo benissimo che non vuoi fregare i segreti dei marionettisti. Ma vedi, loro sono un clan particolare. Dato che il loro ninjutsu si basa sul creare oggetti per loro qualunque cosa ideata da loro, da un kunai con una forma diversa al metodo di sintetizzare un veleno fanno parte della loro arte segreta. Un po' stupido secondo me e speravo che Shu la potesse vedere diversamente. Ma, secondo me, è solo che non aveva voglia di insegnarti.


    [...]


    Begli occhi prima, me ne intendo di sguardi spaventosi io.

    Ahah, grazie. Non è propriamente merito mio... sono un po' più spaventosi di quelli di un normale Kurogane per cui li uso spesso anche solo per intimidire... genetica, va a capire...

    [...]

    Terminato il discorso Arumo si sarebbe messo a ridere

    Ahahaah, manco ti sei accorta che avevo avvelenato il caffé

    Cosa?

    Avrei istantaneamente afferrato la tazza scagliandola addosso al muro.

    Se non vuoi ritrovarti un palo di ferro al posto dello stomaco le darai subito l'antidoto!

    Ahaahah, tranquillo Shinichi tranquillo. E' solo un blando oppiaceo.

    Dovevo immaginarmelo. Sempre la droga. Meika, come ti senti?

    [Lascio a te la libertà di descrivere eventuali sintomi]

    Questa era la prima lezione: puoi mettere un veleno dentro qualunque cosa. Molti sono poco fantasiosi e creano solo liquidi con cui intingere le armi. Ci sono numerosi metodi di somministrazione in realtà, il contatto fisico, l'aspirazione, l'ingestione, le iniezioni e le ferite sono quelli più sfruttati dai ninja. Se imparerai a creare i tuoi veleni ricorda che questa parte è importantissima e determinerà molto l'efficacia del tuo veleno.

    Ed ora la seconda lezione: gli antidoti! Quando crei un veleno prima di usarlo sintetizza sempre, sempre, almeno altrettante dosi di antidoto. Non si sa mai quando potresti avvelenare qualcuno per errore e quindi devi sempre avere pronto un antidoto!

    Stai parlando con una kunoichi... non penso sia così stupida da non aver pensato a queste cose basilari.

    Beh scusa tanto! Comunque, in natura esistono 3 tipi di sostante tossiche: di origine animale, di origine vegetale e di origine minerale.

    Qui a Suna sfruttiamo sopratutto le prime, grazie alla numerosa fauna che dispone di veleni. Basta pensare solo alle innumerevoli specie di scorpioni e ragni. A konoha so che sfruttano molto le piante... per quanto riguarda Kiri non saprei dirti. Mai stato la. Dovrai farti le tue ricerche da sola.

    Ma basta con la teoria e passiamo alla pratica!

    Avrebbe quindi passato a Meika un foglio di cartoncino. Ne avrebbe strappato un pezzettino ed avrebbe mostrato alla Akuma come andava piegato.

    Fallo con tutto quel foglio, voglio tanti di questi cartoncini!

    Se l'Akuma avesse avuto un minimo di esperienza in quelle cose avrebbe potuto capire subito dove stava andando a parare la faccenda.

    Terminato il lavoro coi cartoncini Arumo avrebbe preso delle carte unte e le avrebbe passate alla Akuma, dicendole di metterne una sotto ogni cartoncino piegato, in un modo che le avrebbe mostrato.

    Sarebbe quindi andato sul retro, portando una piantina dentro ad un vaso.

    Questa pianta è un vero toccasana.

    Avrebbe quindi mostrato numerose parti essiccate della pianta ed avrebbe mostrato a Meika come andavano inserite nella carta, di fianco al cartoncino. Avrebbe quindi arrotolato il tutto, sigillandolo con la propria saliva.

    Ed ecco qua! Non temere non ha dei gravi effetti, anzi moltissimi non la considerano neppure un veleno! Forza, fumatene una!

    Senza neanche chiedere avrebbe infilato una di quelle "sigarette speciali" in bocca a Meika e gliel'avrebbe accesa

    Lezione numero 3: Devi sempre tastare la tua roba per capirne la qualità. Il che ci riporta alla lezione numero due per i veleni, ahahaahah

    Si sarebbe quindi rivolto verso il Kurogane

    E tu Shinichi, vuoi una? Roba buona e la tua amichetta è brava a rollare, un vero talento naturale.

    No, grazie.

    Mi sarei quindi diretto verso la finestra, aprendola.

    Meglio far passare un po' di aria o qua non resterà nessuno che si ricorderà perché siamo qui.



    CITAZIONE
    OT

    Sentiti libero di aggiungere dettagli o di cimentarti anche in altre "preparazioni" (ovviamente a tema :P)

    Chiedo scusa per la scarsezza tecnica del post ma, per quanto la cosa sia divertente, sono ignorante sulla effettiva preparazione XDDD
     
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  15. -Meika
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    Il Veleno dello Scorpione

    Assolutamente no.




    Per fortuna che l'istinto mi aveva detto di bere molto, molto poco. Appena un mezzo sorso, che in genere era scarsamente definibile tale mi aveva salvata dalla follia di quell'uomo. Con calma innaturale posai la tazza sul tavolino e feci un lungo sospiro mentre Arumo parlava di cose che sapevo. Oppiacei.
    Riguardo la prima lezione. Sono qui per imparare a fare veleni, non farmi insegnare con metodi subdoli ciò che so già. Dissi tagliente mentre la scarsa dose di veleno assunto iniziava a fare effetto. Le sensazioni periferiche iniziarono a diminuire, ma rimasi decisamente lucida. Mi pizzicai un braccio e come immaginavo il dolore era parecchio diminuito rispetto al normale. Oppiacei. Dissi secca, quasi con disgusto. Sono anche un medico. Certe cose si danno a chi soffre, non per sballarsi, Arumo-san. E men che meno nel caffé ad altra gente. Aggiungi. Alzano la soglia del dolore riducendo la percepibilità dello stimolo a livello del sistema nervoso centrale, sia il criterio con cui elaboriamo il dolore. Sostanze affascinanti ma che no... Mi alzai, pronta a ribattere. Non metterei nel caffé di qualcuno, a meno di non volergli male. E lo so che devo portare gli antidoti dei veleni, lo faccio già!
    Mi voleva male? Ah, quello, probabilmente.

    Arumo poi sparì sul retro tornando con una pianta essiccata e tutto il materiale necessario per prepararsi un sontuoso spinello. Ma quando si avvicinò a me per cercare di mettermi in bocca quella sigaretta digrignai i denti e fermai la mano, tentata dallo spezzare quella sigaretta in due. No, l'ultima cosa che volevo era avvelenarmi i polmoni col fumo ed il cervello con il THC. Sapevo che quel tipo di piante non faceva male quanto droghe ben più pesanti, ma ciò non significava che avessi intenzione di provarla.
    Scordatelo. Dissi. Io voglio preparare veleni, non intendo assaggiarli come tu fai con la tua robaccia Arumo. Se un veleno è buono, ti fa molto male. Non hai ancora iniziato a fumare e sembri più fatto di... come diceva prima Shinichi? "Un rana cornuta di Iwa". I miei occhi iniziarono dunque a cambiare pericolosamente colore.

    Ora, se Shinichi aveva mostrato uno sguardo terrificante, ecco che forse Arumo si sarebbe trovato davanti a qualcosa di ben più spettrale. Le sclere divennero del tutto nere, gli occhi rossi ed iridescenti, come in fiamme. In quel momento Arumo, Shinichi e chiunque altro era caduto nella mia illusione: non c'era scampo. E quell'illusione fu alquanto inquientate: due ali di fiamme, strane, quasi opalescenti ma che si muovevano pericolose in continuazione comparvero dietro le mie scapole... illusorie, ma se toccate, avrebbero potuto di certo scottare.

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    Allora Aruno-san dissi con tono alquanto spettrale Mi insegna qualcosa di decente senza cercare di drogarmi oppure devo rivolgermi a qualcun altro? Sono sicuro che Shinichi-san non sarebbe contento di tutto ciò, anche lui ha qualcosa da guadagnare da questa storia. Ecco.
    Altro che sguardo dolce.


    Edited by -Max - 7/10/2015, 15:10
     
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