Una Cassetta Importante

Inevitabilmente, il mortale attacco della kunoichi fece sgorgare dalla carne nemica il vitale liquido rosso, che imbrattò ulteriormente il suo prezioso kimono già semi sudicio, cosa che almeno venne ripagata dalla vista di quell'energumeno cedere sotto il proprio peso ed accasciarsi a terra privo di vita. Lo sguardo della studentessa si spostò verso il corridoio, dove finalmente potè individuare quello che stavano cercando...
Kiyomi non sapeva come fossa fatta la cassetta che era stata mandata a cercare, ma colui che era stato appena chiamato "capo" aveva in mano proprio un oggetto di quel tipo, cosa che non lasciò alcun dubbio sull'origine dello stesso.
Senza pensarci due volte, la ragazza scavalcò il cadavere e si avvicinò minacciosa al suo obiettivo per prendere personalmente il prezioso oggetto, ed una volta arrivata al suo cospetto si limitò a porgergli la mano aperta, attendendo che le venisse consegnato spontaneamente.
Le fiamme alle spalle dell'uomo bastavano a fargli capire che non avrebbe avuto alcun modo di fuggire dai due ninja, ma se non avesse voluto essere collaborativo, Kiyomi non si sarebbe fatta scrupolo a colpirlo violentemente sul naso col manico del suo pugnale, prima di sottrargli la cassetta dalle mani, ed una volta tornata indietro di un paio di passi per riunirsi a Shinken, pronunciò poche semplici parole.
Uccidilo.
Che? Perchè? E' fatta, no?
E' il capo di un'organizzazione criminale, idiota, e io non voglio essere richiamata in missione perchè ne avrà combinata un'altra delle sue. E direi anche che è tutta colpa sua se sono arrivata fin qui passando per quella palude e rovinata completamente il kimono, quindi...uccidilo e basta.
Il giovane tentennò, in parte perchè non aveva motivo di far fuori quel vecchietto, pensando di prenderlo vivo, e in parte perchè non gli piacque prendere ordini da quella irritante ragazza viziata, ma quella stessa ragazza non si fece scoraggiare. Una volta recepito il messaggio, non diede neanche il tempo di replicare, che in un attimo la lama del pugnale ancora grondante di sangue che aveva in mano, si sarebbe ritrovata conficcato in mezzo agli occhi del vecchio mafioso, dopo che la Saito lo fece librare in aria dalla sua posizione.
In ogni caso, senza posare neanche più una volta lo sguardo sul suo compagno di squadra, si sarebbe diretta verso l'uscita; di cosa stesse facendo Nakora, non se ne sarebbe potuta interessare di meno, in quanto la cassetta era nelle sue mani e quello era tutto ciò che contava. Senza perdere altro tempo, si sarebbe diretta di nuovo alla piccola casa nel bosco, così da riconsegnarla alla kunoichi a capo della loro squadra e poi tornarsene con tutta tranquillità a casa, seguendo stavolta il percorso più comodo per le sue esigenze.