L'arte della Guerra

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    Isernia (molise)

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    " Dovrei arrivare in mattinata. Raduna i migliori artigiani di Suna, ho qualcosa da proporvi. Massima segretezza. "

    La lettera sarebbe arrivata al Rosso nel pomeriggio del giorno precedente il nostro arrivo, portata dal solito corvo dal becco rosso.
    Eravamo in viaggio da diverse ore ormai ma Ashiro era un buon compagno di viaggio, quindi il tempo passò velocemente. Era estremamente spiritoso e goffo nei modi di comportarsi ed interagire con gli "umani". Mi raccontò dei suoi progressi con l'utilizzo delle posate, del suo rapporto con Yachiru (che sarebbe voluta venire se non fosse impegnata già in un'altra missione) e della vita alla villa...parlammo anche di Matsumoto, ma senza entrare troppo nei dettagli.

    " Invece raccontami un po di te. "

    Si perchè con noi c'era anche una giovane promessa di Oto. Eiatsu me ne aveva ben parlato per via del suo comportamento nella faccenda del Neko Senzai e così volli capire di persona cosa Oto avesse generato. La mandai a convocare da una guardia del mio gate e la missiva così avrebbe citato:

    - Sei convocata domani alle ore 04:00 all'ingresso Sud del villaggio. La missione è di massima riservatezza; indumenti e armamentario da ninja richiesti. -

    Al punto di incontro la Nakora avrebbe trovato noi due ad attenderla. Si, forse potevamo fare un po di paura per quanto eravamo grossi ma la sua reazione mi avrebbe aiutato ad analizzarla, a capire con chi stavamo interagendo...con me era tutto una prova, sempre, in ogni circostanza. Una valutazione muta che però era percepibile semplicemente incorciando il mio sguardo per molti difficile da sostenere. In ogni caso la parte dei saluti e dei convenevoli fu saltata a piè pari e sarei andato dritto al sodo, come in una vera missione ninja:

    " Sei stata selezionata per un corso di addestramento nelle arti artigiane. La scheda che hai compilato al momento del passaggio a genin insieme alle tue passini, attitudini e abilità ti hanno fatto risultare idonea per questo tipo di esperienza formativa. Ti sarà tutto più chiaro una volta giunti lì. Ah, puoi chiamarmi Asutori mentre lui è Ashiro, siamo due chunin del villaggio e siamo stati assegnati a questa spedizione come te. Spero tu abbia salutato i tuoi cari perchè forse resterai via del villaggio per molto tempo. "

    La giovane ragazza non era tenuta a sapere in cosa era davvero coinvolta. Per lei era un'esperienza per farsi le ossa e apprendere nuove conoscenze secondo il villaggio utili per se stessa e per tutti i ninja del Suono...in questo doveva sentirsi onorata!

    Ci ripossammo a metà via, consumando il ricco pasto fatto preparare da Anteras: in due eravamo in grado di depredare un enorme banchetto senza nemmeno lasciare le ossa...cumunque, il pasto fu sufficiente da ridare a tutti e tre le forze per preseguire a passo sostenuto fino alle aridetere della Sabbia. La "bestia" riportata nel mondo dei civili aveva un buon passo e, con la giovane genin portata a cavalluccio, avremmo raggiunto in relativamente poco tempo a destinazione.

    " Ashiro mai stato qui..."

    " Questo posto è per me ciò che il Bosco dei Sussurri rappresenta per te...sono affezionato a questa terra. E tu Nakora, resta in silenzio."

    Ad attenderci alle porte del Gate sapevo che avrei trovato il jonin di Suna per ottenere un "ingresso facilitato". Eravamo coperti in volto e indossavamo grossi mantelli che coprivano perfettamente i nostri corpi. Due montagne nere, ecco cosa apparivamo da lontano. Non doveva comparire in nessun atto che quel di noi eravamo nel villaggio; di ciò che si sarebbe discusso solo i pochi presenti dovevano averne memoria.



    CITAZIONE
    OT / Si dice che a Suna ci siano i migliori ingegneri, no? XD / OT


    Edited by DioGeNe - 26/9/2015, 01:19
     
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    Y Danone
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    Meccanico
    ..Benvenuti a Suna!..
    1° Post Attivo




    Il corvo dal becco rosso lo aveva informato con qualche giorno di anticipo. Il colosso dei Mikawa aveva chiesto udienza al Turbine Rosso per parlare di alcune questioni importanti, affari se così si potevano definire. Hoshi si era preparato all’evento preparando un rapido e comodo ingresso segreto per il gruppo di Otesi che per quelle occasioni era sicuramente meglio far entrare al villaggio senza tante registrazioni o altro. Hoshi aveva scavato una lunga galleria che portava direttamente da Suna all’esterno in una zona dove sapeva che nessuno sarebbe passato a controllare quindi il giorno dell’incontro avrebbe atteso il gruppo di Otesi poco distante dall’ingresso del villaggio per intercettarli ed accompagnarli al luogo dell’incontro.


    -Waaaah!!!.. oggi si muore dal caldo!- il rosso li stava aspettando sotto ad una palma di un piccolo punto di ristoro che si poteva trovare a qualche chilometro da Suna. Il suo outfit per l’occasione era composto da una canotta bianca, un paio di bermuda rosse e da uno splendido paio di infradito, difficile dire se oltre a quello il rosso indossasse anche le mutande. Il solito copri fronte era stato invece sostituito da un gran cappello di paglia, perfetto per proteggersi dai raggi solari. Ai piedi del rosso, almeno una dozzina di bottiglie di birra faceva capolino mentre la tredicesima veniva accuratamente svuotata. Riconoscere il gruppetto non sarebbe stato difficile, le dimensioni del colosso e dell’amico permettevano di farli individuare in mezzo al deserto a chilometri di distanza -YO!!!.. Asutori!!!.. Ashiro!!!.. che piacere rivedervi!..- il rosso si sarebbe avvicinato al gruppo gettando anche l’ultima bottiglia. Il suo sorriso sincero sembrava non essere stato intaccato dalla magie che il colosso dei Mikawa aveva applicato. Ovviamente Hoshi sapeva già i nomi fasulli che si erano assegnati per evitare magagne o altro.


    Sembrava inoltre che il sanguinolento non si fosse portato dietro solo un secondo gigante, ma anche una splendida creatura che subito colse il più totale interesse del rosso -Oh?!.. e tu chi sei?!.. piacere di conoscerti Kunoichi di Oto.. io sono Hoshi!.. benvenuta nel paese del Vento e al villaggio di Suna..- il rosso le avrebbe sorriso sinceramente -..qui fa un po’ caldo.. che ne dite di spostarci in una zona un po’ più fresca?!- il rosso quindi si sarebbe mosso accompagnando il gruppetto mentre con le mani smuoveva l’aria per far levitare tutte le bottiglie vuote lasciate a terra che diligentemente avrebbero cominciato a seguirlo [Tecnica][Slot Tecnica Avanzata][Sfera di Vento Levitante / Vento: 4 / Consumo: MedioAlto]

    Sfera Di vento Levitante - Fuuton: Fujo No Kazedama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (3)
    L'utilizzatore può avvolgere se stesso ed altri una sfera di vento, richiede la manipolazione di 1 Unità di vento ogni
    0,5 metri di raggio della sfera, minimo 4 unità, ogni persona in più richiede la manipolazione di ulteriori 4 unità. L'utilizzatore può muovere liberamente la sfera, facendola levitare in aria o creando uno scudo d'aria che gli permette di andare sott'acqua, la velocità è pari alla Precisione dell'utilizzatore. La sfera ha potenza difensiva pari a 10 ogni Unità usata, la potenza massima è pari alla potenza massima della manipolazione, respinge tutti gli attacchi fisici con Forza inferiore alla Precisione dell'utilizzatore. È possibile usare massimo 4 Unità per livello. Chiunque sia nella sfera non può attaccare. Il mantenimento richiede slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni Unità - Mantenimento: 1/2 Basso ogni Unità)
    [Potenza Massima: 20 ogni Grado]
    [Richiede Manipolazione del Vento I]
    [Da genin in su]



    Hoshi sembrava dannatamente sereno nonostante quella fosse una rimpatriata “segreta”. Nella lettera il Mikawa gli aveva detto di chiamare i migliori meccanici di Suna, lui stesso era il meglio che si potesse trovare nel paese del vento anche se non poteva fare tutto lui. Per questo il Chikuma aveva inviato una lettera a Shinichi Kurogane invitandolo nel suo magazzino abbandonato per quel giorno. Nella lettera Hoshi aveva semplicemente chiesto il suo aiuto per concludere un affare piuttosto importante per il villaggio, gli avrebbe infatti chiesto espressamente di presentarsi vestito nella maniera più elegante possibile, dato che le persone da incontrare avrebbero pagato profumatamente il loro operato. Uno scherzetto divertente che non vedeva l’ora di gustare al momento dell’incontro.


    -Allora.. che si dice in quel di Oto?!.. è da un sacco che non passo a fare un giro dalle vostre parti.. di sicuro da voi il clima è più a misura d’uomo.. qui solo i rettili riescono a godersi la calura!- il rosso sarebbe esploso a ridere come un ebete -..sai.. anche se sono nato e ho sempre vissuto a Suna.. devo molto al villaggio di Oto..- avrebbe detto il rosso rivolgendosi alla ragazza -..tutta la mia formazione iniziale come shinobi è stata affidata ai ninja di Oto!.. waaah.. ricordo ancora i corsi Genin con Yami sensei e Shinodari..- il rosso stava letteralmente volando con i ricordi. Mentre camminavano si sarebbero sicuramente accorti che il rosso li stava accompagnando distante dalla vera entrata del villaggio, il Chikuma si sarebbe semplicemente giustificato -Prendiamo un ingresso secondario.. passare per il gate principale è una gran rottura e poi li si finisce sempre con incontrare Hamano.. quel tizio dovrebbe vivere la vita con più serenità qualche volta!..- il commento sull’Iga a guardia del villaggio era sincero.


    -Occhio alla testa qui!.. il passaggio potrebbe essere stretto per voi due..- avrebbe detto il rosso mentre accompagnava il gruppo lungo una lunga galleria. Fino a quel momento non avrebbero incontrato nessuno. Il rosso aveva preparato il passaggio distante da tutto e tutti, giungere dentro le mura non sarebbe stato affatto difficile. Una volta passati tutti il rosso avrebbe appoggiato la mano sulla parete richiudendo il passaggio nella sua interezza -Ecco fatto!.. come nuovo.. forza muoviamoci.. siamo quasi arrivati!- il villaggio di Suna ora si stagliava di fronte ai loro occhi [Tecnica][Slot Tecnica Avanzata][ Palmo della Distruzione Terrena / Consumo: Variabile]

    Palmo della Distruzione Terrena - Retsudo Tenshou
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può influenzare una porzione di terreno, roccia o pavimento toccato modificandone la densità. Può aumentare la densità per evitare crolli o aumentare la protezione della zona, ottenendo 50 usura extra. Può diminuire la densità per ridurre di 50 l'usura e dimezza le eventuali riduzioni di danno. Può rendere una zona sabbiosa, causando Ingombro Medio. Può rendere una zona instabile, causando frane: la potenza della frana è pari a 10 ogni consumo basso impiegato. Può essere utilizzata per scavare nella roccia, polverizzandola e creando gallerie sotterranee.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: ¼ Basso ogni 2 slot dimensionali )
    [Slot Dimensionali Influenzabili: 8 ogni grado ninja]
    [Da jonin in su]



    Il rosso avrebbe portato il gruppo in un quartiere non propriamente “bello” di Suna. Il luogo che aveva scelto per l’incontro altro non era che un vecchio magazzino abbandonato che ora il rosso utilizzava come officina e che aveva ereditato da un tizio che aveva aiutato. La struttura era piuttosto grande ma priva di qualsivoglia difesa o altro. Il rosso avrebbe fatto strada all’interno dell’officina invitando gli otesi a mettersi comodi -Fate pure come se foste a casa vostra..- la luce di un piccolo frigo aveva illuminato il suo volto mentre una cassetta di birre gelate ne usciva -Sarete assetati.. queste sono birre speciali che mi faccio mandare ogni mese dall’arcipelago delle quattro bestie..- quindi avrebbe preso anche dell’acqua -.. e questa è acqua..- avrebbe detto con aria di sufficienza.


    Il magazzino officina versava in condizioni di caos totale. I presenti avrebbero sicuramente notato un’area riservata al riposo, cioè quella in cui si trovavano, dove potevano trovare un frigo pieno di birre e qualcosa da mangiare, un vecchio divano e un cucinino oltre che ad un grande tavolo. Un po’ più in la invece avrebbero visto un’area totalmente dedicata alla creazioni di chissà quali assurdità, un grande bancone da lavoro corredato da qualsiasi tipo e genere di attrezzo oltre che ad altre strutture utili a tirare su pesi o saldare pezzi. Tra tutti una gigantesca zanbato faceva capolino su di un banco, sembrava fosse stata “smontata” in pezzi. Il rosso avrebbe aperto le birre facendo ruotare l’aria attorno ai tappi prima di berne una grande sorsata -Potete rimanere qui quanto vi pare.. il posto è abbandonato e nessuno verrà a disturbarvi.. i vicini sanno che qui ho spesso ospiti quindi non ci sono problemi!- una seconda sorsata -.. allora.. vogliamo cominciare?!- il rosso avrebbe atteso una risposta da parte di Asutori o la ragazza. Era tempo di parlare di affari.


    OT/ Benvenuti a Suna!!! \(*O*)/
     
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    Post Primo - Per concludere un affare, affidarsi a un Kurogane



    Era un detto comune nel villaggio che, per voler concludere un affare in modo vantaggioso, bisognasse sempre affidarsi ad un membro del clan Kurogane. Politici, mercanti e ninja da generazioni e quindi dei mediatori ideali, molti dei Kazekage del villaggio erano stati membri del clan Kurogane o potevano essere rintracciati nella sua "ascendenza" prima della creazione del clan, si diceva persino che la discendenza del primo Kazekage facesse parte del clan. Non eravamo però dei benefattori: ogni favore da parte di un membro del clan doveva essere assicurato per tempo. E la via migliore per ottenere i servizi dei Kurogane era pagarli profumatamente.

    Non sarebbe stato così quel giorno dato che il Kurogane "incaricato" sarebbe stato Shinichi Kurogane ed a richiedergli aiuto sarebbe stato Hoshikuzu Chikuma. I due erano legati da una conoscenza profonda, ed una amicizia recentemente rinnovata. Shinichi stesso avrebbe risposto alla lettera del Chikuma, affermando che poteva considerare questa convocazione come un pagamento per "quel favore ad Okasada". Come al solito la comunicazione sarebbe stata vaga, ma comprensibile solo per il suo destinatario.

    Dato che il luogo dell'incontro sarebbe stato un magazzino abbandonato il Kurogane capì subito che, nonostante il "dress code" richiesto dal Chikuma, si trattasse di un incontro d'affari riservato pertanto sarebbe giunto nel magazzino abbandonato sotto trasformazione. Per far capire al Chikuma chi fosse in realtà scelse la stessa trasformazione da mercante di mezza età con cui avevano imperversato recentemente ad Okasada.

    Accertatomi che nessuno stesse assistendo alla farsa, bussai alla porta del magazzino, chiedendo di entrare. Non mascherai la voce, in modo da farmi riconoscere dal Chikuma.

    Sono io, il campo è libero, fammi entrare.

    Se il Chikuma avesse aperto la porta sarei entrato, senza fare una eccellente impressione. Mascherato dalla trasformazione avrei usato i miei poteri per analizzare i presenti o, meglio, la presenza di strumenti elettronici quali potevano essere microspie ma sopratutto le armi che i nostri ospiti potevano possedere. [Tecnica]
    Jiton: Kuro Tetsume no Jutsu
    Villaggio: Specializzazione (Esperto di Ninjutsu)
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore è in grado di percepire i campi magnetici e gli oggetti metallici all'interno del raggio d'azione della tecnica speciale. E' possibile percepire l'equipaggiamento indossato o riposto solo se percepito tramite i normali sensi il possessore.
    Tipo: Ninjutsu - Jiton
    (Livello: 5 / Consumo: Basso - Mantenimento: 1/2 basso)
    [Richiede Manipolazione della sabbia nera I]

    [Da genin in su]


    Se avessi rivelato microspie o comunque campi elettromagnetici che potevano far pensare ad apparecchi elettronici avrei fatto un cenno di silenzio agli altri:

    Controllo un attimo il perimetro.

    Avrei quindi proseguito a controllare tutto il magazzino per accertarmi che nessun orecchio indiscreto potesse spiare la discussione. Il raggio della tecnica era assai limitato ma in breve tempo sarei riuscito ad assicurarmi della riservatezza.

    Se non avessi rivelato campi elettromagnetici sospetti non avrei perso tempo con una ispezione inutile.

    Se avessi rivelato armi addosso ai tre ospiti avrei esordito dicendo:

    Non so se preoccuparmi o se devo prendere come un complimento l'armamentario che vi siete portati dietro.

    Non avrei richiesto loro di posarlo e non mi sarei indignato per la presenza delle armi, almeno in apparenza. Mi avrebbe disturbato un po' la presenza di armi ad un incontro di affari (io ero giunto disarmato) ma dopotutto... un Kurogane ha sempre armi a disposizione, specialmente in un magazzino che evidentemente Hoshikuzu doveva aver adibito a laboratorio meccanico, a giudicare dalla quantità di metallo che potevo percepire, sia coi sensi normali che con le mie facoltà magnetiche.


    jpg
    In ogni caso al termine di quella brevissima ispezione avrei sciolto la trasformazione, rivelando il mio vero volto (senza alterazioni causate dai poteri dei Kurogane) e il mio vestiario.

    I lunghi capelli neri, curati e lucenti più di quelli delle nobildonne, erano raccolti in una lunga coda mentre alcune ciocche cascavano sul davanti incorniciando il viso dalla pelle di marmo e gli occhi color dell'argento. Un viso estremamente attraente per le donne (come un certo cugino non si stancava mai di ricordarmi) che era in quella occasione estremamente affabile e rilassato. Non ero una persona che lasciava molto andare la tensione ma una buona prima impressione era importante ed ero ad un incontro d'affari, non in guerra.

    Oltre all'aspetto perfettamente curato, merito anche della gran cura che davo al mio aspetto, nel senso positivo della frase, anche gli abiti andavano a denotare lo status del sottoscritto, appartenente alla famiglia più nobile della sabbia. Un kimono bianco di finissima seta, decorato da numerose e sinuose linee nere che andavano ad intrecciarsi a livello del cuore nel simbolo del clan, solo la lavorazione di quel singolo capo aveva richiesto mesi. E anche il resto non sfigurava, dei lunghi pantaloni grigi, bloccati alle caviglie da delle bende che sovrastano i calzini racchiusi da dei calzari di pelle incredibilmente lavorati. Sotto il kimono una maglia grigia, dello stesso tessuto pregiato dei pantaloni.

    Un rude guerriero avrebbe potuto pensare a della debolezza in vestiti così pregiati, un fine osservatore avrebbe notato come gli abiti erano stati scelti si per un incontro di affari ma che garantivano comunque una estrema libertà di movimento nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno. Il fisico allenato e la leggera indole marziale inoltre avrebbero tradito la mia formazione come combattente e ninja, un messaggio chiaro per chi posava gli occhi su di me.

    Shinichi Kurogane, molto piacere. La voce, la stessa che aveva chiesto di entrare poco prima, solo estremamente affabile e delicata una gioia per le orecchie di un delicato uditore.

    Spero di non averti interrotto e che non abbiate già iniziato, la mia presenza è stata richiesta dal mio cliente: sono il vostro mediatore.




    CITAZIONE
    OT

    A parte le mie descrizioni onanistiche, cominciamo pure, let's talk business! :fgh:
     
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  4. Nevi
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    HrEKxIv
    Le cose ad Oto stavano continuando ad evolversi con una velocità disumana, tant'è che lei stessa spesso e volentieri si ritrovava buttata sul proprio letto guardando il soffitto e chiedendosi se veramente aveva fatto bene a scegliere quella strada.
    Poi però tutto passava in un istante, si insultava per aver anche solo pensato una cosa del genere e tornava a lavoro.
    D'altra lamentarsi era una cosa comune a tutti gli esseri umani, indipendentemente dal fatto che si amasse quello che si stava facendo o meno, giunti a un certo punto la stanchezza era tanta che risultava impossibile non mettersi a borbottare.
    Il giorno prima le era arrivata una lettera da una guardia, e come aveva già imparato negli ultimi mesi da quand'era diventata Genin quando avvenivano cose del genere, si trattava di cose importanti.
    Insomma l'ultima volta era saltato in aria un intero edificio.
    Tuttavia rimase stranita dal contenuto della lettera, difatti la guardò per diversi istanti all'entrata di casa subito dopo aver chiuso la porta e averla aperta.
    Poche parole che dicevano tutto e niente. Vi era il luogo, l'orario dell'incontro e un accenno alla missione, il fatto che richiedesse l'equipaggiamento da ninja non la sorprese più di tanto.
    Sospirò facendole spallucce e portandola in camera sua, buttandola sul letto e soffocando i pensieri riguardo quella strana missiva.
    Non la riguardava più di tanto, doveva solamente fare quanto le veniva chiesto e portare a termine il tutto. Non era neanche detto che non sarebbe stata in grado di saperne di più durante lo svolgimento stesso, dopotutto le cose cambiavano continuamente e ormai era una cosa cui si era abituata.
    Preparò il necessario la sera prima mettendo il tutto da parte, in un angolino vicino l'entrata della stanza per poi andare a dormire decisamente presto.
    Visto l'orario doveva fare in modo di dormire quanto richiesto dal proprio corpo, onde evitare di essere intontita la mattina successiva.
    Non comunicò nemmeno la cosa alla propria sorella gemella, dopotutto le era stato detto chiaramente di non dire nulla a riguardo e inoltre in famiglia vi erano abituati ormai, quando usciva di casa presto senza dire nulla a nessuno normalmente era per lavoro.
    Comunque sia l'orario della partenza arrivò abbastanza velocemente, e per tanto si svegliò circa venti minuti prima buttandosi giù dal letto così da potersi vestire e fare colazione con calma.
    Fortunatamente l'ingresso Sud era vicino a dove abitava lei, anzi a dirla tutta molto probabilmente era il più vicino in assoluto rispetto gli altri.
    Una volta finito di vestirsi prese al volo due cose nel frigo, divorandole in pochi bocconi e uscendo fuori di casa senza fare troppo rumore con tutto il necessario addosso.
    Come fu all'esterno richiuse la porta piano piano, per poi voltarsi e iniziare a camminare nel punto designato.
    Era ancora buio e il sole non aveva neanche iniziato a far capolino, tuttavia apprezzava quel silenzio mattutino e il fresco che permeava l'ambiente. Non fosse stato che andava di fretta, probabilmente sarebbe andata un po' più piano per godersi la camminata.
    Sfortunatamente però non era il momento adatto, e per tanto fu costretta a fare l'opposto, ovvero: aumentare il passo.
    Alcuni minuti dopo arrivò a destinazione, notando che vi erano già due figure ad attenderla.
    Rispetto a lei erano entrambe decisamente alte, troppo alte.
    Era sicura di non averli mai visti fino ad ora in giro, altrimenti avrebbe avuto modo di ricordarseli vista la loro stazza.
    In particolare uno dei due - quello più alto - puntò lo sguardo dritto su di lei, osservandola inespressivo.
    Aveva un fisico asciutto e robusto, mentre i capelli erano sistemati in un modo mai visto prima. Una capigliatura a treccine che però non seguiva il solito schema standard che ci si poteva aspettare, erano... Strane. Spuntavano in più punti senza seguire un ordine apparentemente preciso, per poi ricadere su di lui.
    Comunque sia come parlò si riscosse, portando lo sguardo sul suo viso.
    Il tono di voce era profondo e ben marcato, di sicuro ben più che adatto per uno della sua stazza.
    Si poteva notare come fosse visibilmente sorpresa, stupita ma non in modo negativo.
    Bensì sembrava incuriosita, tant'è che puntò i suoi occhi verde acqua in quelli del suo interlocutore, piegando leggermente il capo di lato come un uccellino curioso mentre questi continuava il suo discorso.
    Quindi avrebbe dovuto apprendere l'artigianato eh? Beh di sicuro Yushino e sua madre sarebbero state più che felici a riguardo, soprattutto la prima considerando che di tanto in tanto le aveva chiesto aiuto in negozio, però essendo negata si era sempre rifiutata. Ora non avrebbe più potuto farlo.
    Portò entrambe le mani sui fianchi, tornando col capo in posizione eretta per poi sospirare e sorridere leggermente, tranquilla.
    Dunque dopo Kiri sarebbe toccato a Suna? Che dire, un po' alla volta si stava girando tutti i villaggi accademici.
    Non che la cosa la infastidisse o la facesse sprizzare di gioia, semplicemente la considerava un'attività come un'altra.
    Prese parola portando le braccia conserte, rispondendo con tono pacato.

    Capisco, piacere mio allora. Da quanto ho capito già sapete il mio nome. Comunque nessun problema, ci sono abituati.

    Dette quelle poche parole attese che si mettessero in movimento per partire.

    [...]


    Alcune ore dopo erano in viaggio nel bel mezzo del deserto, una cosa che lei non aveva mai visto e che di sicuro apprezzò molto di più del mare di Kiri.
    Prima di tutto non ti faceva ondeggiare ogni tre secondi, procurandoti fastidio allo stomaco e nei momenti in cui non vi era vento, osservare quella distesa immensa di sabbia era anche piacevole.
    Certo il sole battente non era poi così apprezzato, però era solo un piccolo difetto a cui ci si poteva abituare abbastanza velocemente.
    Non le piacque per niente l'idea di andare a cavalluccio sopra Ashiro, difatti quando le fu fatto cenno di salire si rabbuiò visibilmente, spostando lo sguardo di lato e mordendosi il labbro inferiore.
    Odiava non farcela da sola, ogni volta che accadevano cose del genere era come se qualcuno l'avesse colpito con un sasso in faccia.
    Si rassettarono a metà strada, divorando e bevendo qualsiasi cosa fosse stata presente sul tavolo, e nonostante la sua corporatura minuta non fu da meno rispetto agli altri due rivelandosi una persona che apprezzava enormemente mangiare ma soprattutto, bere alcolici.
    Il suo metabolismo e il fatto che fosse sempre in giro a fare qualcosa poi, pensava ad eliminare tutto quello che vi era in eccesso nel suo corpo.
    Ad un certo punto del viaggio comunque Asutori le chiese di parlare di sè stessa, tant'è che lo guardò incerta con un sopracciglio leggermente inarcato.
    Era estranea a tanta curiosità nei suoi confronti, e questo fu ben visibile vista la sua reazione.
    In ogni caso volse nuovamente lo sguardo innanzi a sè, mentre prendeva parola senza troppi problemi.

    Non c'è molto da dire Asutori. Sono nata e cresciuta ad Oto, mio padre era un mercante e verso la fine della mia infanzia se n'è andato dal villaggio senza alcuna spiegazione, lasciando indietro me, mia sorella gemella e mia madre. Non che sia stato un grande problema, mia madre lavorava e lavora come guardia, di conseguenza abbiamo continuato a vivere bene o male come prima.

    Ormai era consica che il fatto che fosse nata ad Oto era una bugia bella e buona, però come Deveraux stesso le aveva detto quello era un discorso che avrebbe dovuto tenere per sè al momento, almeno fino al momento cui non avessero informato Febh.
    Solo allora avrebbe potuto dire tranquillamente come stavano le cose realmente.

    Per quanto riguarda il fatto di voler essere una kunoichi, beh, centra mia madre. Diciamo che ero più interessata alle armi che aveva in stanza, che ai suoi vestiti. Come dissi a uno dei Guardiani al tempo, Deveraux, non è stato uno spirito patriottico o simile a spingermi a farlo. Ero curiosa, poi ho iniziato ad apprezzare il tutto e infine ho deciso. Certo non vuol dire che non voglia difendere il villaggio, dopotutto casa mia si trova pur sempre li, solo non è la motivazione principale.

    Questo fu quanto decise di dire al momento, dopotutto l'aveva appena conosciuto quell'uomo e non se la sentiva di dire tutto quanto, insomma cose come il Nibi e via discorrendo erano discorsi più privati e delicati, forse se si fosse creata la situazione adatta allora ne avrebbe parlato.
    Comunque sia dopo un po' di tempo arrivarono innanzi al cancello di Suna, dove Asutori le disse di rimanere in silenzio, tuttavia ben presto quella richiesta si rivelò assai ardua da soddisfare.
    Difatti un ragazzo dai capelli di un rosso acceso, andò loro incontro salutandoli ampiamente e rivolgendosi anche a lei come la notò.
    Era alto diversi centimetri più di lei, il fisico inoltre era abbastanza longilineo ma decisamente ben allenato.
    Si rivelò essere decisamente vivace, fin troppo per com'era fatta lei e vedendo arrivarsi incontro così tante domande tutte di fila, ben presto spezzò quel voto del silenzio iniziando a rispondere.
    Sospirò rimanendo comunque apparentemente calma e tranquilla.

    Piacere mio Hoshi. Io sono Nakora.

    Alla sua affermazione sul caldo annuì, iniziando a seguirlo una volta che si fossero mossi anche gli altri.
    Nel mentre continuò a rivolgersi a lei, facendole qualche domanda e sorridendo ben più di qualche volta.
    Sinceramente non credeva che i ninja di Suna fossero così, con tutto quel deserto e l'ardità del posto aveva sempre pensato a loro come a persone serie, statue di sale quasi, eppure evidentemente si era sbagliata.

    Niente di che, le solite cose. A dirla tutta le cose sono abbastanza monotone ultimamente. Comunque sia non ho presente chi siano quelli che hai nominati, probabilmente ero ancora piccola al tempo.

    Era visibilmente seria oltre che sincera in quel momento, non aveva mai sentito nominare in vita sua quei due tizi.
    Forse erano stati maestri al tempo di Hoshi, ora però di sicuro non insegnavano più.
    Non ricordava di aver visto i loro nomi da nessuna parte, nè tanto meno mentre si trovava all'accademia qualcuno gli aveva mai nominati.
    Comunque sia la loro guida decise di prendere una strada secondaria, per così dire, una via dove non avrebbero rischiato di incontrare altre persone.
    Questo la fece decisamente insospettire, possibile che Oto avesse deciso di fare qualcosa sotto i baffi di Suna?
    Però per una semplice questione di artigianato le sembrava parecchio strano, non tornava, un apprendistato era una cosa abbastanza semplice in sè e per sè, non c'era bisogno di nasconderlo.
    Il suo sguardo in quel momento andò a posarsi su Asutori con fare interrogativo. Non si curò di nascondere quella sua espressione interrogativa, lasciando così forse intendere alcuni dei suoi pensieri per poi tornare a guardare avanti.
    Hoshi utilizzò un paio di tecniche mentre li accompagnava, e lei sinceramente non ricordava di averle mai viste. Probabilmente dovevano essere proprie di quel villaggio.
    Infine arrivarono in un vecchio magazzino abbandonato, era rassettato alla ben e meglio con i beni indispensabili per un minimo di comodità e per il vivere, tuttavia lei non sembrò affatto infastidita, anzi si muoveva con una certa naturalezza.
    Si sedette sul divano gettandovisi sopra, e senza esitare prese la birra offerta dal Sunese.
    Con un gesto secco se la portò alle labbra, bevendone un bel sorso per poi allontanarla e lasciarsi scappare un sonoro rutto, lasciando ben intendere quanto le piacesse bere.

    Grazie Hoshi.

    Non sembrò affatto impensierita da quel suo gesto.
    Fu in quel momento che giunse un'altra persona, un uomo che ben presto rivelò la sua vera identità dimostrando come la prima fosse quella falsa.
    Era abbastanza alto, la pelle pulita così come il viso senza imperfezioni di sorta. Lo sguardo sicuro e tranquillo, con le iridi color argento e i capelli neri come le penne dei corvi raccolti in una coda alle sue spalle.
    Si poteva dire che erano in netto contrasto rispetto ai suoi che oltre la ciocca cinerea raccolta nella coda, ora aveva anche le punte rosso fuoco.
    Il suo modo di fare inoltre non fece altro che farle salire ancora più dubbi, a che diavolo servivano tutti quei controlli?
    Più le cose andavano avanti, più era convinta che non le fosse stato detto tutto.
    Appoggiata con la schiena contro i cuscini del divano, si sistemò meglio in attesa che qualcuno prendesse parola.
    Non aveva intenzione di iniziare lei il discorso.
     
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    La ragazza rimaneva sulla difensiva, giustamente secondo la mia opinione. Mai smascherare chi si è veramente, soprattutto al primo incontro; anni di esperienza mi avevano insegnato che anche degli amici non ci si poteva fidare...per questo avevo provveduto a munirmi delle giuste abilità e tecniche. Nakora non poteva sperlo ma si stava per immischiare in una faccenda molto più grande di lei, a contatto con ninja di altissimo livello e piani al di fuori della sua attuale comprensione. Ed era proprio per questo che io la voleva nell'operazione: la visione completa dei miei piani era nella mente di sole duepersone; gli altri, membri dell'associazione e alleati compresi, sapevano solo del loro orticello e del compito che avevo loro impartito. Così sarebbe statao per quella giovane kunoichi, avrebbe fatto il suo lavoro per il "villaggio", avrebbe arricchito il suo bagaglio di conoscenze e la sua esperienza ma senza sapere realmente a cosa stesse contribuendo.

    Hoshikuzu era lì, come da accordi. L'impegno che Eiatsu e i cadaveri avevano messo nella sua riabilitazione al mondo dei vivi aveva dato i frutti disiderati. La sua mente, sebbene non stranvolta, era stata alterata in quanto indottrinata da ricordi alterati in piccoli ma in realtà significativi particolari. Ero diventato il suo più grande alleato, l'uomo del quale fidarsi ciecamente...e questo avrebbe potuto portare ad uno squilibrio enorme nella bilancia ancora in stallo tra i piani dell'associazione e il mondo costruito dall'Alleanza. In ogni caso la mente del ragazzo non era stata completamente plagiata: non potevo certo dirgli con tanta leggerezza quale era il vero scopo del lavoro che ero venuto a commissionargli...a quel punto la sua reazione sarebbe stata completamente fuori dal mio controllo. Tuttavia, con le giuste parole e le giuste azioni, quel sentimento che animava il mio animo poteva insinuarsi anche dentro il suo; ma ci vuoleva tempo e bisognava procedere un passo alla volta.

    " Rosso sempre lo stesso! HaHa rosso come sempre! "

    " E' un piacere vederti Hoshi. Oto è sempre la stessa, come il clima qui a Suna vedo. Procediamo? "

    La via secondaria creata dal jonin era sorprendente e, per alcuni versi, ricordava l'espediente che avevo utilizzato con le mie vecchie alleate donnole per depredare l'obitorio del villaggio. Per un attimo il pensiero torno all'attraente Reverie rinchiusa da anni negli inferi di Oto. In ogni caso doveva averlo costruito di recente perchè non vi era nella dettagliata trascrizione di Sayaka dei ricordi del jonin. Il cunicolo, sebbene scomodo per gente della taglia mia e di Ashiro, ci consusse all'interno del villaggio in una zona della quale non avevo molta memoria. Dopo lavista alla casa dei miei genitori e aver scoperto la storia del clan Mikawa non avevo più messo piede a Suna e anche frugando tra i ricordi di un giovane Siomaru non ne trovai riscontro. Era un quartiere poco abitato, diciamo una zona industriale, e alquanto malavitoso: perfetto per un incontro come quello.
    Raggiungemmo un magazzino che ben presto potei ricordare dalle informazioni estratte al ragazzo; era la sua officina. Sebbene al suo interno regnasse il caos si potevano intravedere diversi meccanismi, progetti sorprendenti e creazioni dall'alto potenziale...sapevo di esser enel posto giusto. Solo una volta accomodati mi sentii sicuro di poter levare il mantello e la maschera che avevo in volto, invitando la ragazza a fare lo stesso.

    " Ashiro tu invece resta di guardia. Analizza il perimetro e mettiti di ronda. Qui ne avremo per un po. "

    " Io andare! "

    A quel punto passai alla kunoichi l'acqua offerta dal sunese mentre io afferrai una birra, invitando Hoshikuzu a fare lo stesso, e scolandola senza pensarci due volte. Non vi era bisogno di controllare la presenza di veleni o quant'altro; avevo la massima fiducia in quello che avevamo combinato al Chikuma. Di certo tutta quella situazione poteva sembrare strana alla pretendente del Nibi: era chiaro come il sole che c'era ben altro dietro la sua missione di formazione.

    " Perchè mentre aspettiamo gli altri non dai uno sguardo alle cose che ci sono qui dentro? "

    Non era un modo per distrarla dal resto bensì una prima richiesta di approccio all'argomento. Sapevo che sarebbe stata portata per quel genere di cose, le analisi di Eiatsu non avevano mai fallito, ma sarebbe stato interessante valutare il suo comportamento arrivati a quel punto, valutare il suo approccio all'anomala situazione e cercare di comprendere i raggionamenti che il suo cervello stava attivando.
    Poco dopo qualcuno bussò alla porta; in altre circostanze mi sarei subito allertato ma l'espressione sul volto di Hoshi e il fatto che Ashiro lo avesse fatto passare erano due certezze che mi spinsero a rimanere seduto sulla poltrona ove mi ero collocato. Lasciai dunque il Rosso accogliesse il suo ospite certo del fatto che sarebbe stato di aiuto per l'incontro che di li a poco si sarebbe consumato.
    Constatare di avere di fronte un giovane di elevata classe sociale mi fece subito pensare che il jonin aveva chiamato la persona giusta, una di quelle che poteva velocizzare le pratiche e far filare tutto liscio. I Kurogane erano probabilmente l'ultimo dei clan di Suna ancora in auge; mercanti di grande fama e potere nelle scelte del villaggio, erano i migliori per questo genere di trattative. Solo l'età mi sembrò un punto a suo sfavore ma non era saggio giudicare una persona dal solo aspetto esteriore, giusto? Infatti rimasi sufficentemente sorpreso nel capire che nella stessa persona si nascondesse anche un abile ninja, dotato di quelle che parevano ottime capacità percettive:

    " Direi che può ritenersi onorato, Shinichi Kurogane. Io sono Aloysius Diogenes Mikawa, generale delle difese del villaggio del Suono. Se la fa sentire più a suo agio potremmo accatastare tutta la ferraglia che abbiamo con noi in un angoletto ma farebbe davvero la differenza? "

    Ma forse il ninja già lo spaeva, dopotutto ero uno shinobi sufficientemente noto tra gli Accademici. Sicuro che Nakora stesse ascoltando, non potei che pensare a lei in quel momento. Come avrebbe reagito alla notizia? Ma fu solo la digressione di un secondo, sufficiente a rasserenare il nuovo arrivato sul suo tempismo:

    " Non si preoccupi, siamo appena arrivati anche noi. Vogliamo accomordarci al tavolo? "

    Dissi alzandomi dalla poltrona e sfilando tre grosse pergamene dalla tasca interna del mantello. Distesi i rotoli, fissandoli al legno con dei kunai e mostrando gli schizzi di tre grosse e complesse macchine da guerra. Una era una fusione tra un trabucco e una catapulta, la seconda una balista su mezzo di locomozione e la terza un ariete da sfondamento modificato. Ognuno di essi aveva particolari mai visti fino ad allora; si poteva dire fossero prototipi del tuttu unici che nessuno dei villaggi ninja noti possedeva come arma di attacco o di difesa e che rappresentavano il top della tecnologia nota. Certo, non erano disegni tecnici e mancavano di molti particolari ma la scala indicata faceva ben intendere che si parlava di costruzioni enormi, che avrebbero richiesto tempo per la costruzione. Inoltre su alcuni di essi era anche scritto qualcosa riguadrante il chakra quindi complessi anche dal punto di vista dell'interazione con jutsu difensivi ed offensivi.

    jpg

    " Prima di parlare di affari voglio accertarmi che qui avete le competenze per realizzare meccanismi di questo livello. Ad Oto non abbiamo conoscenze in questo settore che si spingono a tanto, ecco perchè sono qui oggi a mostrarvi alcune delle mie idee. "

    Intanto alla ragazza sarebbe spettata un'ardua decisione: rimanere ad ascoltare quella che sembrava una discussione militare top secret oppure defilarsi per farsi avanti qualora chiamata all'appello. In questo le avrei dato libera scelta, una decisione rischiosa che avrei sperato le facesse valutare autonomamente cosa avrebbe comportato essere a conoscienza di informazioni di quel tipo.



    Edited by DioGeNe - 26/9/2015, 16:08
     
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    Meccanico
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    La birra e poi il rutto. Il Chkuma era rimasto basito con la bocca completamente aperta mentre la ragazza dava il meglio di se buttandosi sul divano. Il rosso era rimasto come pietrificato davanti alla ragazza mentre la fissava intensamente, lo stomaco tutto ad un tratto gli si era ritorto mentre un calore sempre più crescente lo aveva fatto arrossire. Senza preavviso il rosso avrebbe pronunziato le fatidiche parole -..Nakora.. mi sono appena innamorato di te!..- certo detta così, dal rosso, la frase poteva essere scambiata per una battuta. E invece no il Chikuma aveva trovato davvero la sua anima gemella e il suo sentimento era reale.


    Peccato che le cose non sarebbero andate oltre. Il rosso si stava già per lanciare ai piedi della ragazza per chiederle di sposarlo quando i sigilli imposti dal colosso si attivarono bloccando l’azione sul nascere. Era bastato un borbottio da parte del Mikawa, una schiarita alla voce per far cambiare totalmente direzione al Chikuma. I sigilli che Eiatsu aveva impiantato ad Hoshi non sembravano aver intaccato la sua personalità più vera e pura, Hoshi era rimasto l’ebete di sempre, tuttavia i sigilli sembravano reagire bene alla presenza del Mikawa. Il rosso se interpellato o in qualche modo disturbato dal colosso diventava automaticamente concentrato e ligio alla missione che doveva compiere. Hoshi sarebbe riuscito ad arrivare a pochissimi centimetri da Nakora prima di voltarsi di scatto e tornare a fare quello che doveva fare.


    Dopo la dichiarazione d’amore un quinto personaggio si presentò sulla scena. Shinichi Kurogane trasformato nel “Padrone” si sarebbe presentato alla porta del magazzino iniziando fin da subito un’ispezione del luogo. Hoshi lo avrebbe lasciato fare anche se non si sarebbe risparmiato qualche battuta -Ehi sta sereno amico.. non c’è nulla di cui preoccuparsi!..- il rosso lo avrebbe seguito piantandogli una birra fresca in mano -Beviti una birra e sta sereno.. sono miei amici.. garantisco io per loro.. e fuori non c’è nessuno..- il rosso avrebbe sospirato piegando la testa. A volte Shinichi era davvero troppo teso per i suoi gusti.

    Fatte le presentazioni del caso il Mikawa avrebbe scoperto le carte appoggiando sul grande tavolo di legno dei progetti piuttosto interessanti di una serie di armi d’assedio, o almeno così sembrava ad una prima occhiata. Subito il rosso si sarebbe avvicinato al tavolo lanciando un lungo fischio di ammirazione, non immaginava che il Mikawa oltre ad essere un mostro sul campo di battaglia fosse anche un ottimo ingegnere bellico -Wooow!!!.. questa si che è roba seria.. mmh vediamo un po’..- i disegni erano ben fatti e si capiva al volo a cosa servissero quelle armi. Hoshi avrebbe tracciato alcune linee immaginarie sul tavolo cercando di disegnare qualcosa di leggermente diverso da quello che aveva fatto il colosso -Mmh.. ci sono alcune cose che io personalmente cambierei sui progetti.. ma a quello ci pensiamo poi!..- il rosso da buon artista della meccanica ovviamente aveva sempre idee leggermente diverse. Quei progetti erano favolosi e non vedeva l’ora di mettersi all’opera.


    Quando Diogene poi se ne uscì con la sua frase di sfida il rosso avrebbe sogghignato guardandolo direttamente con aria di sfida. E vero che il Chikuma era assoggettato al suo volere, ma questo non aveva certo cancellato il suo carattere scanzonato -Eheheh.. forza.. seguitemi di la!- il rosso avrebbe preso un’altra birra prima di spostarsi. Il magazzino dove si trovavano era piuttosto grande e lasciata l’area vivibile il gruppo si sarebbe ritrovato in una gigantesca stanza. Dentro il caos regnava sovrano anche se nella testa di Hoshi tutto era al suo posto. Era li che il ragazzo passava il suo tempo libero tra un ingranaggio e l’altro. Li aveva costruito il suo arco compound unico nel suo genere e altri arnesi di semplice fattura -Questa è l’officina.. guardate pure ma occhio a dove mettete le mani.. alcune di queste cose potrebbero staccarvi via una mano o peggio..- il rosso si era portato vicino ad un grande armadio dove stavano disposte diverse balestre o archi -..ma dove diavolo l’ho messo?!.. ah già eccolo..- tra le mani ora teneva una balestra piuttosto anonima. Avvicinatosi alla ragazza, sempre se non se ne fosse andata, il Chikuma gliela avrebbe consegnata indicando un bersaglio a circa una trentina di metri, piantato sul muro opposto della stanza -Nakora.. mi aiuti.. tieni questa..- dopo la balestra avrebbe consegnato alla ragazza anche uno strano caricatore con inseriti sei proiettili -.. e questa!..- il rosso si sarebbe allontanato di qualche passo -Ora.. metti il caricatore li.. vedi come si incastra.. tira la leva.. togli la sicura.. e mira al bersaglio..- se la ragazza avesse seguito le istruzioni sarebbe riuscita a sparare ben sei proiettili senza mai dover ricaricare. L’arma era stata concepita con un meccanismo di autoricarica, il colpo rilasciato usava la stessa forza del lancio per caricare il dardo successivo dando modo all’arciere di sparare senza dover ricaricare. Un bel vantaggio che rendeva un abile miratore una macchina da guerra. Se Nakora non ci fosse stato avrebbe sparato lo stesso Hoshi dando prova del congegno -Questo è stato uno dei miei primi progetti.. l’ho costruita più per passa tempo che altro.. è leggera.. semplice.. e facile da usare.. un buon balestriere con quella può sparare sei o otto colpi prima di ricaricare.. un altro caricatore da sei o otto colpi!.. immagina una decina di questi che sparano tutti insieme!- il rosso non aveva parlato a caso.


    Spostandosi di qualche metro aveva raggiunto un oggetto piuttosto grande coperto da un telo. Tolto il telo l’arma nascosta sotto si rivelò essere molto simile ad una di quelle disegnate da Diogene. Due grandi ceste di legno stavano rivolte con l’apertura rivolta verso il muro mentre una grande trave scendeva a terra per fissare le ruote utili a muovere la macchina. Era piuttosto grande e sembrava difficile da spostare in poco tempo. Le ceste presentavano diverse punte di frecce disposte su più file, contandole dovevano essere almeno una trentina per cesta -Questa è una fiqata!.. è necessario possedere delle conoscenze specifiche per essere utilizzata ..un rotolo di richiamo e una persona capace di caricarlo d’aria.. ma ti posso assicurare che fa davvero male!.. vedi.. le ceste sono pieni di frecce disposte in modo da coprire un ampia area..- il rosso avrebbe fatto vedere la parte posteriore del porta frecce -Qui va inserto il rotolo di richiamo carico d’aria..- un tubo con un portellino dava modo di inserire un piccolo rotolo di richiamo, chiunque in possesso dell’abilità di confinamento elementare sarebbe riuscito a caricare l’arma -..inserisci.. punti.. e spari!.. questo modello spara sessanta frecce contemporaneamente coprendo un ventaglio anche di 180° se necessario.. vedi le ceste possono ruotare.. il vento compresso spara i proiettili abbastanza forte da sembrare quelli sparati da una balestra..- un’arma forse interessante anche se utilizzabile solo da ninja esperti -..il sistema di lancio ad aria compressa è estremamente efficace.. se riesci ad addestrare qualche ninja con le dovute conoscenze posso creare praticamente qualsiasi tipo di arma con questo meccanismo di lancio..- d’altro canto l’aria e il vento erano la sua vita.


    Il rosso avrebbe poi continuato il tour mostrando una serie di balestre giganti, una di esse poteva sparare dardi di precisione fino ad una distanza di 150 metri e altre a detta del rosso. Un’altra invece era composta da una doppia lama del deserto ricurva sulla quale era stato innestato un sistema di carrucole come l’arco conpound che solitamente usava il Chikuma per creare un’arma ibrida da distanza e corpo a corpo. Insomma Hoshi ne aveva di progetti in ballo e di sicuro sapeva come armeggiare attrezzi e materiali per creare sistemi di lancio di qualsiasi fattura.

    -Sto inoltre lavorando su una serie di proiettili speciali anche se non sono molto ferrato in maniera e su un comodo sistema di trasporto delle armi più pesanti..- il rosso si era girato mostrando un piccolo ripostiglio pieno zeppo di grandi rotoli ninja -..se vuoi portati dietro quei trabucchi e quelle balestre giganti avrai bisogno sicuramente di un sistema rapido e veloce per spostarle!..- il rosso aveva finito per il momento. Se il Mikawa avesse voluto provare qualche congegno non ci sarebbero stati problemi, il magazzino come aveva detto era a loro completa disposizione. Hoshi non era certo un tipo geloso della sua roba.


    OT/ Yo!.. Hoshi vi mostra un pò di meccanismi a caso.. vi invito nei vostri prossimi post a descrivere magari un meccanismo costruito da Hoshi, ma che non vi ha mostrato così da creare una specie di brainstorming nei post e tirare fuori più idee possibili! XD
     
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    L'arte della Guerra

    Post Secondo - Progettazione



    Secondo molti, me compreso, avevo un certo talento per far affascinare le donne del sottoscritto. Per alcuni era un talento naturale, per altri era dovuto alla professione di detective, per altri ancora era solo dovuto alla mia posizione nella gerarchia sociale. Secondo me invece questa mia caratteristica era dovuta alla mancanza dell'ossessione per l'altro sesso che molti altri uomini possedevano. Sia chiaro, amavo le belle donne come tutti, è solo che non ero ossessionato dall'idea del sesso (che avevo provato in abbondanza nella mia vita, anche da giovanissimo) e questo mi consentiva di entrare più in contatto con l'animo dentro al corpo delle donne. Tutto questo per dire che non mi stupii minimamente quando Nakora mi squadrò brevemente e non le diedi più di tanto peso.

    Beviti una birra e sta sereno.. sono miei amici.. garantisco io per loro.. e fuori non c’è nessuno..

    Presi la birra e la posai sul tavolo

    Grazie dell'offerta, ma preferisco dedicarmi al piacere solo dopo aver finito di parlare di affari.

    Poco dopo la figura più alta (non avevo infatti visto Ashiro, che mentre entravo si trovava di ronda dall'altra parte del palazzo) decise di presentarsi:

    Direi che può ritenersi onorato, Shinichi Kurogane. Io sono Aloysius Diogenes Mikawa, generale delle difese del villaggio del Suono. Se la fa sentire più a suo agio potremmo accatastare tutta la ferraglia che abbiamo con noi in un angoletto ma farebbe davvero la differenza?

    A dire il vero volevo dirvi che potreste lasciarle per sentirvi più comodi, non serve tutta questa sicurezza. Ma, se vi sentite più sicuro così...

    Il Mikawa avrebbe probabilmente capito che era una sorta di battuta per far capire al colosso che la questione non era minimamente importante, come se stessero discutendo del tempo (argomento che a Suna era ancora più noioso rispetto agli altri paesi, visto il clima del paese del vento).

    Tuttavia il possesso delle armi mi segnalò che non erano passati dalle mura, neppure Hoshi aveva una tale autorità sui guardiani, e che quindi quella era una visita riservata e segreta. Un piccolo tassello di informazione che per abitudine memorizzai nel mio cervello.

    Tuttavia la cosa più interessante scaturita da quel dialogo fu la reazione della giovane kunoichi seduta sul divano. Voltatasi di scatto verso il generale di Oto finì la birra tutto in un fiato, prima di scagliarla in mezzo al magazzino causandone la rottura. Il tutto accompagnato da uno sguardo di rabbia controllata.

    Mi sarei rapidamente avvicinato alla ragazza, inginocchiandomi in modo da avere i nostri volti al medesimo livello. Non eravamo stati presentati e non mi garbava molto non conoscere almeno i nomi di tutte le persone presenti prima di iniziare a discutere di affari. Avrei sfoderato la mia voce più calda e affabile, per cercare di far rilassare la giovane. Si vedeva che aveva i nervi troppo tesi.

    Non mi sembra che siamo stati presentati: qual'è il tuo nome, fiore di Oto?

    Alla risposta evasiva della giovane avrei sorriso. Almeno avevo avuto l'informazione che mi interessava ed evitato una situazione possibilmente spinosa. La reazione di Nakora era stata eccessiva ma probabilmente giustificata. Avrei ragionato in seguito su questo fatto, al momento non era importante e anche l'analisi su questo evento sarebbe stato più un esercizio mentale per me, una prova del mio metodo deduttivo.

    Vogliamo accomodarci al tavolo?

    Certamente Aloysius Diogenes-san. Mi scuso per il contrattempo.

    Accomodatici al tavolo l'otese dispiegò i suoi piani sul tavolo. A quanto pareva voleva commissionare ad Hoshikuzu tre macchine da assedio costruite appositamente e personalizzate. Il Mikawa aveva le idee chiare su quello che voleva, e capii anche perché il Chikuma aveva richiesto il mio aiuto.

    Il nostro amico comune, Shu Akasuna, era un esperto meccanico (come tutti i marionettisti del resto) e mi aveva insegnato qualche rudimento di quell'arte. Consulente oltre che mediatore, insomma.

    " Prima di parlare di affari voglio accertarmi che qui avete le competenze per realizzare meccanismi di questo livello. Ad Oto non abbiamo conoscenze in questo settore che si spingono a tanto, ecco perchè sono qui oggi a mostrarvi alcune delle mie idee. "

    Mmh.. ci sono alcune cose che io personalmente cambierei sui progetti.. ma a quello ci pensiamo poi!..

    Più che i progetti in se io ero preoccupato dalle implicazioni pratiche che l'opera di costruzione avrebbe richiesto specialmente se, come ipotizzavo, il Mikawa intendeva mantenere segreta l'opera.

    Hoshikuzu ci invitò a seguirlo nel retro, dove si trovava l'officina piena zeppa di creazioni completate o lasciate a metà.

    Questa è l’officina.. guardate pure ma occhio a dove mettete le mani.. alcune di queste cose potrebbero staccarvi via una mano o peggio.

    Se sono sopravvissuto al laboratorio di quel pazzo di Shu stai tranquillo che non mi accopperai tu, Hoshi.

    Memore di quell'esperienza chiesi al Chikuma:

    Non è che hai avvelenato qualcosa vero? Che lo sai com'è finita l'ultima volta...

    Mi riferivo ovviamente alle nostre disavventure in quel di Okasada dove un piccolo regalo di Karasu ci aveva lasciato mezzi morti a vomitare l'anima.

    Hoshikuzu avrebbe consegnato a Nakora una balestra con un caricatore particolare. La ragazza sarebbe stata al gioco del Chikuma dimostrando il potere dell'arma. Ci saremmo diretti poi verso un oggetto piuttosto grande che si rivelò essere una specie di arma d'assedio, anche se di scopo diverso da quelle progettate dal Mikawa. Un meccanismo ad aria compressa che sparava un enorme numero di frecce. Ero impressionato, chissà se lo era anche l'otese.

    - Sto inoltre lavorando su una serie di proiettili speciali anche se non sono molto ferrato in maniera e su un comodo sistema di trasporto delle armi più pesanti...se vuoi portati dietro quei trabucchi e quelle balestre giganti avrai bisogno sicuramente di un sistema rapido e veloce per spostarle!.. -

    A quello posso pensare io. Ho già ideato un sistema per risolvere questi problemi di natura pratica. Immagino inoltre che non vogliate pubblicizzare questa vostra... iniziativa, vero Aloysius Diogenes-san?

    Mi sarei quindi avvicinato ad un corto bastone, della lunghezza della parte lunga di un tonfa, anche se più complesso.

    Mhh... pare interessante.

    Da un lato del bastone fuoriuscì una lunga "catena" formata da numerose lame affilate separate unite tra loro creando una lama estremamente flessibile e letale, una sorta di spada-frusta. Agitai un po' l'arma dimostrando la mia maestria con quel tipo di armi. Non avevo mai usato un'arma simile, ma la mia esperienza con l'uso di svariate armi, acquisita in anni di combattimenti e di addestramenti oltre alla mia attitudine analitica mi rendevano adatto ad apprenderne l'utilizzo in modo rapido.

    Molto divertente da usare Hoshi!

    Avrei quindi riposto l'arma che sicuramente sarebbe stata molto pericolosa da maneggiare per un neofita che poteva rischiare persino di ferire se stesso. .

    Al termine di quella passeggiata se il Mikawa avesse voluto proseguire il rapporto d'affari sarei intervenuto:

    Bene, direi quindi di analizzare i vari problemi logistici e di proporne alcune soluzioni.

    Avrei sollevato un dito della mano destra

    Punto primo, il legno. Ottenere una così grande quantità di legno nel paese del vento è incredibilmente difficile, dovremo importarlo da Konoha ma, se non vogliamo causare sospetti, dovremo diluire nel tempo questi rifornimenti aumentando di molto i tempi di costruzione. Che comunque saranno lunghi dovendo analizzare anche i progetti e creare qualcosa di nuovo e unico.

    Avrei quindi sollevato un secondo dito

    Secondo punto, il trasporto. Una volta completate le armi, anche se riuscito a tenere il tutto segreto, c'è il problema di trasportarle ad oto. Il viaggio è molto lungo e delle armi così grandi attirerebbero sicuramente l'attenzione anche se nascoste. Inoltre se le costruiamo qui dentro dovremmo comunque abbattere un muro per farle uscire.

    Avrei quindi chiuso il pugno.

    Ho però una soluzione semplice al secondo problema, ovvero creare una costruzione componibile. Creando dei pezzi separati che una volta composti daranno la vostra macchina d'assedio sarà possibile occultare i vari pezzi dentro normali carovane di mercanti. Questo ci consente inoltre di guadagnare tempo, dato che tra un rifornimento di legno ed il successivo potremmo concentrarci sui singoli pezzi garantendo una buona qualità totale ed una produzione continua. Un'altro elemento positivo è il fatto di poter coinvolgere altri costruttori, specialmente apprendisti, per far costruire loro pezzi semplici in modo tale che non possano risalire al disegno completo. Se il rischio non dovesse essere accettabile nessun problema, comunque non si tratterebbe di un grosso problema dovrò solo sporcarmi un po' le mani anch'io. Inoltre vorrei evitare la diffusione dei progetti, che comunque andrebbero modificati ed aggiornati. Di questo posso occuparmene io, conosco molto bene questa modalità di costruzione. L'ultimo problema è uno solo: dovreste aver bisogno di un meccanico formato da noi in modo che possa spiegare alle truppe come rimontare i macchinari. Serve quindi una persona di Oto che rimanga a Suna per un discreto periodo di tempo, preferibilmente qualcuno di poco conosciuto in modo da non destare grossi sospetti.

    Ipotizzavo che il Mikawa avesse già considerato quella eventualità e che fosse questo il motivo della presenza di Nakora. Non sembrava una kunoichi molto esperta e se ne era rimasta in silenzio per la maggior parte del tempo. Anche se ovvio l'avrei esplicitato lo stesso perché, se il colosso probabilmente l'aveva già pensato, dubitavo che la ragazza l'avesse già realizzato.

    Che ne pensate della mia proposta?


    CITAZIONE
    OT

    Nota 1: per quanto riguarda il fatto che ashiro non incroci shinichi è solo per dare una "giustificazione" del fatto che entri senza essere interpellato o senza che ci siano menzioni a riguardo. Totalmente personale come cosa, puoi pure non considerarla se non vuoi gene.

    Nota 2: Le reazioni di Nakora sono state discusse con il player che purtoppo non si sente troppo bene oggi. Per velocizzare la giocata ho postato io parlando con lui.

    Rimettiti presto! :D

    Nota 3: alle prime cinquanta telefonate, oltre alle macchine d'assedio Shinichi vi fa anche un set di mobili Ikea.
     
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  8. Nevi
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    User deleted



    HrEKxIv
    Prese in tutta tranquillità l'acqua, ringraziando con un cenno del capo e mettendola da parte.
    Nel mentre accolse l'invito di guardarsi in giro, tuttavia una certa persona la bloccò in parte costringendola a rimanere seduta seppur poteva vedere con gli occhi alcune delle cose che la circondavano.
    Come sentì Hoshi dire quella frase il suo sguardo si punto fissò su di lui, senza capire.
    Aveva sentito bene? Probabilmente scherzava dai.
    Bevve un altro sorso dalla birra, ormai finendola mentre lo vedeva avvicinarsi.
    Si staccò dalle labbra la bottiglia guardandolo con il capo leggermente piegato, non sapendo se stare allo scherzo o reagire da stronza.
    Tuttavia all'improvviso lo vide cambiare direzione, dandole conferma che era stato solamente un modo per giocare un po', e per tanto gli sorrise divertita di rimando.
    Le parole improvvise di quello che scoprì chiamarsi Diogenes però, la presero totalmente alla sprovvista.
    Si voltò di scatto verso di lui, lo sguardo lasciava ben intendere quanto se la stesse prendendo per quella cosa.
    Pur non avendo abilità che glielo permettevano, per un attimo assottigliò così tanto le palpebre che i suoi occhi parvero quelli di una vipera.
    Quella era veramente la volta buona che sbroccava come non aveva mai fatto in vita sua.
    Era decisamente tentata di mandare a quel paese tutto e tutti, fregandosene di superiori, questioni burocratiche e via discorrendo. Anche morire non le sarebbe importato sinceramente, non era un dettaglio che la impensieriva al momento.
    Non riusciva a capacitarsi perchè tutti a lei, da quando aveva fatto l'ultimo addestramento all'accademia continuava ad imbattersi in persone del genere!
    Prima quel demente dello scorpione, il quale aveva pensato bene di mentirle sul suo nome pur sapendo che avrebbero dovuto svolgere la missione insieme.
    Ora invece addirittura Diogenes che affermava di essere il generale delle difese del loro villaggio, aveva deciso di dirle un falso nome.
    Non capiva il senso, veramente.
    Fossero stati fin dall'inizio in un altro villaggio, non avrebbe detto nulla, fosse stata lei un ninja di un altro villaggio, non avrebbe detto nulla... Però cazzo!
    Era anche lei di Oto e inoltre aveva deciso di portarsela dietro in quella missione, che ormai le stava divenendo chiaro trattarsi di qualcosa di molto più grande di un semplice apprendistato.
    Si voltò nuovamente guardando davanti a lei, le dita che stringevano il collo della bottiglia fino a sbiancare mentre questa si iniziava a crepare.
    Inspirò a pieni polmoni cercando di calmare la rabbia che stava ribollendo dentro di lei, doveva pensare lucidamente e non farsi trasportare dalle emozioni.
    In quel momento il vetro si scheggiò, ferendole un dito e facendolo sanguinare. L'improvvisa distrazione riuscì a calmarla parzialmente, finendo così per seguire solo in parte quello sarebbe stato l'impulso successivo.
    Con un gesto secco e veloce del braccio lanciò la bottiglia in mezzo al magazzino, spaccandola e facendola andare in mille pezzi.
    Non era intenzionata a chiedere scusa a nessuno, e si poteva ben vedere dall'espressione sul suo viso.
    Doveva assolutamente darsi una calmata, non poteva permettersi di fare cavolate in quel momento.
    Anche volendo, che cosa avrebbe potuto fare? Si trovava a Suna, in un villaggio che non era il suo e di sicuro non poteva aspettarsi di riuscire a tornare indietro da sola fino ad Oto.
    Inoltre se quanto Diogenes diceva era vero, ovvero che era il generale delle difese del villaggio a maggior ragione non poteva permettersi di dare spettacolo.
    La cosa più ragionevole da fare era rimanere li, sfruttare l'opportuinità e imparare quanto poteva.
    Per quella volta avrebbe dovuto ingoiare il rospo, non aveva altra scelta.
    La voce improvvisa di una persona la portò ad alzare lo sguardo, accorgendosi che l'uomo arrivato per ultimo si era avvicinato in modo da poterla vedere chiaramente in viso e fare conoscenza.
    Inizialmente lo guardò senza dire nulla, muovendo gli occhi leggermente prima a destra poi a sinistra, indecisa su cosa dire.
    Il suo impeto la spingeva a rispondere in malo modo e cacciarlo via, tuttavia ancora una volta questa non era lei a pensare bensì il suo nervosismo, per tanto si sarebbe trattenuta su una via di mezzo.
    In ogni caso non sorrise, decisamente no.

    Nakora, mettiamoci al lavoro va.

    Sputò fuori appena quelle poche parole prima di alzarsi con fare sbrigativo e dirigersi verso il tavolo, appoggiandosi con ambo le mani e pulendosi il sangue dalla mano strofinandola appena un attimo contro i vestiti con noncuranza.
    Immediatamente cominciò ad analizzarli, rendendosi conto un po' alla volta di cosa c'era realmente in ballo.
    Sorrise con fare ironico, scuotendo leggermente il capo.
    Diogenes se l'era giocata molto bene con le parole... Tecnicamente non le aveva mentito, fatta eccezione sul nome.
    Difatti l'aveva detto che sarebbe stata una cosa riservata e che lei avrebbe dovuto apprendere certe conoscenze, senza però specificare le modalità del tutto, e senza ombra di dubbio questo non si poteva imputare come una colpa.
    In ogni caso arrivati a quel punto non si sarebbe tirata indietro, farlo non le avrebbe procurato alcun vantaggio mentre invece rimanere di sicuro le avrebbe dato accesso a molte più cose di quante poteva immaginare.
    Terminati questi pensieri finì di analizzare i disegni, osservando come fossero particolareggiati ed estremamente diversi l'uno dall'alltro.
    In particolare i punti riguardanti il chakra la incuriosivano, e difatti fu possibile come notare come i suoi andarono a posarsi su di essi come una falena da una luce in mezzo alla notte più oscura.
    Le piaceva come idea, tuttavia pensava mancassero di mobilità quei disegni. Viste le loro dimensioni, sarebbe stato necessario aggiungere qualcosa in grado di facilitarne il trasporto e il movimento, oltre che qualcosa per nasconderle quantomeno all'occhio dei ninja più scarsi.
    Di sicuro dovevano avere una potenza notevole, però senza un'adeguata scorta non ci sarebbe voluto molto per buttarli giù, mentre al contrario costruirli poteva richiedere veramente un bel po' di tempo.
    Iniziava a capire perchè le avevano detto che sarebbero stati via per un bel po' di tempo.
    Poco dopo Hoshi decise di far loro un tour del posto, mostrando così i suoi vari lavori. Di sicuro gli piaceva inventare e costruire cose nuove, l'impegno che ci metteva era ben visibile vista la raffinatezza dei dettagli in certi meccanismi.
    Alcuni in particolare sembrarono piacerle, tra questi vi era una sorta di imbuto di legno che andava via via chiudendosi sempre di più verso la fine, venendo infine ricoperto da un altro materiale che non conosceva.
    Sul retro era presente un contenitore metallico, collegato in modo che avesse un unico punto d'uscita diretto proprio verso la fine dell'imbuto dov'era la parte più stretta. Accanto al contenitore infine, vi era una sorta di manico da cui tenerla affiancata ad una minuscola levetta collegata a sua volta al recipiente, la quale probabilmente avrebbe dovuto attivarlo nel momento in cui fosse stata spinta. Inoltre se si arrivava a pensare che era una levetta e non un bottone, era assai probabile che fosse possibile regolarlo come si preferiva.
    La voce di Hoshi la riportò alla realtà, avvicinandosi di corsa all'altro mentre ormai si lasciava alle spalle il piccolo episodio di poco fa del nome.
    Prese in mano la balestra che le passò il ragazzo, seguendo le sue indicazioni e dimostrando comunque subito un certo intuito in grado di farle capire come e cosa doveva fare per farla funzionare.
    Difatti ci vollero pochi istanti prima che la imbracciasse, mirando al bersaglio e sparando i sei proiettili tutti di fila.
    Fatto questo l'abbassò, rigirandosela tra le mani e guardandola come per vedere dov'erano incastonati tutti i pezzi.
    In un certo senso la divertivano per via del fatto che erano come dei piccoli indovinelli di logica, si trattava solo di esercizio mentale.
    Poco dopo la posò nuovamente su uno dei tavoli, continuando a seguire Hoshi nel tour dell'officina, durò ancora alcuni minuti dopo i quali tuttavia iniziarono a sorgere i primi problemi inerenti alle idee di Diogenes.
    Ascoltò quanto ebbe da dire Shinici, trovandosi d'accordo su diversi punti tuttavia visti gli attriti passati con il paese del vento, le venne in mente un'altra idea che non esitò a proporre, prendendo parola e appoggiandosi ad una delle colonne in legno del magazzino con le braccia conserte.
    Il tono pacato e sereno.

    Sono d'accordo tuttavia direi di non escludere a priori il paese dell'acqua. Di sicuro quelli di Konoha cercheranno di creare problemi ogni volta a loro possibile. Kiri al contrario, se riguardiamo un attimo le mappe possiamo vedere che è circondato da diverse isole minori, le quali dubito siano controllate con chissà quanta attenzione vista la loro distanza dal villaggio principale. Volendo si potrebbe prendere anche li. Basterà prenderne un po' da ciascuna isola vicina alla costa, così da non rendere evidente la scomparsa degli alberi. Tralasciando poi come il trasporto risulterà notevolmente più facile. Degli uomini che portano legname su un imbarcazione verso Yugakure di certo non desterà sospetti di alcun tipo, tralasciando come la sicurezza in quel piccolo villaggio sia prossima allo zero. Per concludere, ricordiamo che Yugakure stesso ha una vasta foresta.
     
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    Hoshi era la personag giusta per quel progetto. Aveva fantasia e sapeva come applicarla a macchine funzionanti, dall'indiscutibile potenziale...si, sarebbe riuscito a realizzare ciò che miserviva per dare inizio all'era del Mikawa e alla nascita dell'Impero. Ovviamente nessuno di loro conosceva la verità e rimasi anche meravigliato del fatto che invece di chiedere subito il motivo e quindi l'impiego di tali armi andarono dritti all'aspetto organizzativo della faccenda...si erano lasciate le domande più "scomodo" per dopo? Hoshi intanto aveva coinvolto Nekora sempre più nella faccenda; sia lui che il Kurogane intuirono subito qual'era il rulo nella ragazza...dovevano formala in maniera tale che, lavorando alla costruzione delle macchine, potesse essere il mio artigiano per ogni evenienza, manutenzione ed aggiornamento, una volta che avessero lasciato Suna. Doveva assimilare ogni sapere dal Chikuma e ogni altro artigiano avrebbe lavorato al progetto; a Suna erano i migliori in questo genere di cose e avrebbe ricevuto lezioni proprio dal top in cicircolazione. La qualità prima di tutto.

    Ritornati dal giro turistico nel laboratiorio del Rosso, ci saremmo riaccomodati al tavolo e lì alcune proposte iniziarono a nascere. Shinichi era molto concreto in quanto dotato di una mentalità figlia della casata a cui apparteneva; si vedeva che era avvezzo a questo genere di trattative e sollevò subito la questione del trasporto. Anche la genin di Oto si unì al discorso, dicendo la sua in merito...ma c'erano troppe voci nel coro e bisognava metter eordine. Nessuno dei presenti aveva minimamente idea di cosa mi frullasse nella mente e della persona che si celava dietro il ruolo che ricopriva nel villaggio...presto il nome di Aloysius DIogenes Mikawa sarebbe stato pronunciato con tono di terrore, su questo non c'erano dubbi.

    Presi dunque una mappa del mondo e spiegai una volta per tutte e con tono perentorio la strategia d'azione frutto di mesi di preparazione:

    gif

    " La tratta in rosso è quella che i macchinari dovranno seguire per giungere ad Oto. Come suggerito dal lungimirante Shinichi le armi andranno disassemblate per il trasporto. Quetso sia per facilitare l'operazione che per destare meno sospetti. Il Compito di Nekora sarà proprio quello di imparare a riassemblarle una volta arrivate in patria, quindi rimarrà qui a Suna seguendo i lavori e partecipando attivamente alla costruzione. Una volta terminato un set, si dovrà procedere al trasporto verso la più vicina costa della Sabbia così che le mie navi possano caricare il materiale e condurlo ad Suono. Posso procurare io gli uomini necessari, quello che non ho tempo, e conoscenze adatte, di fare è coprire tutte le tracce. Esatto Shinichi, nessuno dovrà sapere della faccenda e il motivo è molto smeplice: fuga di informazioni. Quello che ho detto e dirò in questo luogo non dovrà essere divulgato per nessuna ragione. Le armi infatti servono per una imminente guerra con Kumo, accertata tramite recenti missioni di incursione e spionaggio nel Paese, e abbiamo certezza del fatto che abbiano spie ovunque."

    Avrei dunque guardato negli occhi tutti i presenti, come per scrutare nel loro sguardo un segno di debolezza. In realtà quello che può destava le mie preoccupazioni era proprio il Kurogane per ovvie ragioni di conoscenza...per la prima volta avrbbe dovuto sostenere lo sguardo di un Garth e forse solo allora avrebbe iniziato a comprendere con chi syava entrando in affari. Poi avrei continuato su quella scia, concludendo il discorso trasporto:

    " Vista l'attuale situazione di Kumo sarà necessario prendere molto il largo e navigare su acque fuori dal controllo del Fulmine...questo rallenterà un po il trasporto ma le mie navi sono tra le migliori in circolazione e una volta a regime il ritardo sarà trascurabile. Si passerà inoltre molto vicini ad alcune delle isole sotto il controllo della Nebbia...sono alleati, quindi non ci sarebbe da preoccuparsi, ma sto già smuovendo le acque per assicurarmi un passaggio non registrato per quelle acque. Il paese del The ha influenza su quelle terre e di corrotti ve ne sono a bizzeffe; come ho già detto, non mi posso fidare di nessuno. Qualora non dovessi trovare un accordo, preferisco fare un giro ancora più lungo e aggirare completamente anche i controlli di Kiri. Le imbarcazioni saranno camuffate da navi mercantili ma ci sono troppi ficcanaso per poter stare sereni. "

    Tutto molto chiaro certo...ma il discorso che stavo facendo poteva sembrare assurdo vista tutta quella maniacale preparazione ed attenzione ai dettagli. Il ragionamento aveva senso solo per una produzione in serie, e infatti le mie parole a seguire chiarivano anche di che entità di produzione si stava parlando:

    " La produzione dovrà essere costante, sotto controllo e monitorata in ogni suo passaggio. Ogni persona coinvolta dovrà sapere solo lo stretto necessario per compiere il suo lavoro. Se la mia richeista di armi dovesse diventare troppo onerosa per Hoshi, potrete chiamare altri artigiani ma solo se controllati approfonditamente dai miei uomini. Dovrò accertarmi delle loro identità e dellaloro fedeltà alla propria professione...su questo non si discute.
    Abbiamo scoperto che Kumo vanta un numero di ninja con attrezzature di alta qualità che i numeri di Oto in confronto fanno ridere...queste armi serviranno per compalre questo gap quindi più fondi riuscirò a farmi dare dal vilaggio maggiore sarà la mia richiesta.
    Per quanto riguarda il legname, Nekora, prelevarlo dalle isole boscose di Kiri rappresenta dei costri aggiuntivi di trasporto e trasferte; per i numeri che ho in mente rappresentano una cospicua spesa non giustificata dai possibili vantaggi...non pensare che sia più facile accedere industarbi a quel materiale lì che non nel paede del Fuoco. La criminalità l'ha fatta da padrone per anni e la gente è abituata a questo genere di accordi a Konoha e dintorni."


    Nekora era ancora giovane e inesperta; non conosceva i due Kage dei villaggi in questione e io sapevo che era meglio tenerli all'oscuro di tutto per il momento. Doveva avvenire tutto sotto banco e il Kurogane serviva proiprio a questo:

    " Shinichi occupati tu delle fortinure di legno. Inutile dirti che dovrà essere un contratto in nero con abitanti del posto, al più piccoli produttori locali...meglio non scomodare grosse imprese. Inoltre frammenta le richieste di legname in diversi carichi e fai mettere a tuo carico il trasporto...useremo sempr ei miei uomini fiidati. Non devo spiegarti come preparare mazzette ponderate per guadagnarsi il silenzio senza spendere più del necessario, no?
    Hoshi, in tutto questo voglio che tu ti concentri solo sulle armi, meno saprai dei dettagli meglio sarà qualora dovessi diventare il prossimo Kazekage del villaggio. "

     
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    Sembrava che l’idea di costruire una montagna di armi avesse sovraeccitato un po’ tutti. Il rosso stesso si sentiva in primis lusingato per la scelta fatta dal Mikawa per i suoi piani tuttavia stavano correndo un po’ troppo. Quello che Diogene aveva in mente andava ben al di la di una semplice commissione, lui in quel momento stava reclutando dei ninja che al momento opportuno si sarebbero dovuti schierare con lui per realizzare il suo sogno. Hoshi questo lo aveva capito bene, e la cosa gli andava insolitamente a genio. Certo non poteva immaginare che il tutto fosse stato aiutato da una serie di fuuinjustu preparati ad hoc.


    Il rosso finito il giro tra le sue invenzioni si sarebbe aperto l’ennesima birra restando in silenzio mentre gli altri tre parlavano. Sorseggiava la birra e guardava Diogene parlare, poi un secondo sorso e uno sguardo all’affascinante Nakora, poi un terzo sorso e uno sguardo al truce ma gentile Shinichi. Sarebbe andato così per circa un minuto prima di realizzare che la sua mente aveva appena partorito forse una delle più grandi idee belliche degli ultimi cento anni. Il rosso si sarebbe come bloccato per qualche istante, il suo cervello stava elaborando pro e contro della sua nuova invenzione, ma solo diverse prove sul campo lo avrebbero aiutato a capire se realmente sarebbe stato possibile realizzarla. All’ultima battuta del Mikawa il rosso avrebbe mostrato un sorriso divertito -Sempre se i vecchi del consiglio hanno intenzione di permettermi di diventarlo!.. eheheh..- avrebbe bevuto l’ultimo sorso mettendo la mano destra davanti al petto.


    -Tajuu.. Kagebushin no Jutsu!- la stanza si sarebbe riempita in un istante di una cinquantina di Hoshi. Naturalmente i presenti si sarebbero ritrovati schiacciati da una montagna di Hoshi. Nekora ne aveva almeno tre addosso, Shinichi pure e anche il Mikava sembrava averne due stesi come stuoie sulle massicce spalle -Ok ragazzi!.. diamo una ripulita a questo posto.. avremo un ospite importante nei prossimi mesi.. quindi vedete di mettere ordine e di sistemare il magazzino come si confà ad una signorina così carina!- i cloni dopo aver ammiccato all’unisono verso Nakora si sarebbe spostati verso la parte più ampia del magazzino mettendosi al lavoro. Hoshi non era tipo da perdere tempo.


    Ora che l’aria era di nuovo respirabile il rosso si sarebbe avvicinato alla cartina del continente ninja puntando con il dito Suna, da li avrebbe tracciato prima una linea retta verso Oto e poi una linea circolare che attraversava tutti i paesi confinanti scavalcando il paese del fuoco -..troppa strada.. più strada percorrono i pezzi.. maggiori sono le probabilità che questi vengano trovati.. passando per i paesi minori via terra si risparmierebbe molto più tempo..- il rosso avrebbe fatto mezzo giro del tavolo appoggiando la bottiglia vuota -..e se ci fosse la possibilità.. di inserire i pezzi in rotoli di evocazione creati appositamente.. rotoli che una squadra di ninja preparati possono trasportare ed evocare rapidamente.. non sarebbe più semplice?- il rosso stava già guardando oltre, la sua mente era già proiettata sul campo di battaglia -Armi come queste sono difficile da manovrare.. ti ritroveresti con il nemico addosso ancora prima di poterle mettere in funzione.. poterle muovere agilmente sul campo di battaglia si rivelerebbe un vantaggio inaspettato..- e questo era solo uno dei problemi che il rosso intendeva risolvere -..poi sarai tu a scegliere la via Diogene.. ma credo che un upgrade del genere posso solo farti comodo..- avrebbe sorriso al Mikawa senza remore.


    Hoshi non aveva finito, anzi -..in secondo luogo.. per mettere in piedi un sistema di produzione di massa avrò bisogni di moltissime risorse.. parliamoci chiaro..- il rosso avrebbe indicato i cloni all’opera -..io da solo valgo per cinquanta e più meccanici di ottimo livello.. ma non credo avere qui nel magazzino gli strumenti per costruire queste macchine in serie.. in questo luogo posso al massimo creare dei prototipi..- il rosso avrebbe guardato Diogene dritto negli occhi -..sarà necessario investire diverso denaro e creare una struttura dedicata.. dotata di una fonderia.. un reparto per il montaggio.. uno per la lavorazione di precisione.. e tutto quel che serve..- Hoshi non voleva spaventare nessuno, stava solo mettendo le cose in chiaro -..procurarci le materie prima inoltre non sarò facile come avete già accennato.. ma non credo che del semplice legno basterà per quello che ho in mente di costruire..- il rosso si era illuminato.


    -Fortunatamente negli ultimi tempi ho avuto modo di conoscere ed aiutare il direttore della più grande miniera prigione del paese del ferro.. Ishi no Jingoku.. un posto orribile..- li il rosso aveva ritrovato una inaspettata sorella gemella oltre che innumerevoli nemici di altissimo livello -..ho risolto loro un bel guaio quindi credo che potremmo sfruttare quel posto per farci rifornire di minerali ferrosi..- il rosso non si sarebbe mai fermato a costruire solo balestre giganti e trabucchi, certo quelle erano armi semplici e veloci da realizzare ma a suo dire poco efficaci contro una nazione potente come kumo -.. Diogene.. ho sentito anche io le voci che girano.. che Kumo si sta preparando ad invadere il continente ninja.. se questo è vero allora Oto sarà la nostra prima vera linea di difesa..- il dito del rosso aveva tracciato i confini -.. quello di cui avete bisogno non sono armi normali.. ma armi che facciano desistere gli invasori a provare anche solo ad avvicinarsi ai confini..- il rosso si era fatto serio -..un deterrente bellico sufficiente a farli cacare addosso..- sembrava strano che il Chikuma non fosse ancora caduto di stile.


    Era giunto il momento di svelare l’idea che aveva avuto tipo cinque minuti prima -..mentre stavate parlando mi è venuta un’idea per un’arma rivoluzionaria..- il volto del rosso si era illuminata -.. ho guardato la stazza del Mikawa e ho pensato.. serve un’arma grande… che incuta timore.. poi ho guardato Nakora.. così giovane e bella.. eh.. ehm.. si.. dicevo.. e ho capito che deve essere un’arma nata e costruita per i ninja di Oto.. e poi ho guardato Shinichi e ho pensato alle sue abilità..- il rosso si era interrotto scappando in officina per poi tornare al volo con un tubo metallico, dei tondini di ferro e una batteria con dei morsetti -Eccola!!!.. Nakora per caso sai usare delle Raiton?!.. oppure tu MIkawa?!..- se nessuno ne fosse stato in grado il rosso avrebbe fatto spallucce dando i due tondini di ferro in mano al magnetico.


    -Shinichi.. magnetizza i tondini di ferro e puntali verso il muro.. tienili paralleli al pavimento.. ok.. procedi!- il rosso avrebbe poi preso il tubo di ferro inserendolo tra i tondini -..ok tieni anche questo.. cerca di stare fermo..- a questo punti avrebbe preso il tappo della bottiglia della birra appoggiandolo dentro al tubo magnetizzato e senza dire nulla avrebbe agganciato i morsetti della batteria su i due tondini. Inutile dire che Shinichi si sarebbe preso una scossa micidiale. D’altro canto i presenti avrebbero assistito ad un miracolo della scienza. Il tappo sarebbe schizzato via come un missile piantandosi sul muro di diversi centimetri solo grazie alla potenza di un campo magnetico ad elevata intensità e della corrente elettrica -YUPPI FUNZIONA!!!.. ora prova ad immaginarlo più grande!.. armato con proiettili esplosivi.. oppure proiettili capaci di trasportare un’intera squadra di ninja dentro la città nemica.. da diversi chilometri di distanza!- il rosso avrebbe guardato il Mikawa eccitato dall’evento mentre scriveva su un foglio di carta sporca il nome della sua nuova invenzione -LO CHIAMEREMO!!!!.. EHM.. PETO DI RAIJIN.. ah no.. che ne dite di.. DITO DI RAIJIN?!!- il rosso non vedeva l’ora di preparare il primo prototipo.


    OT/ Il Peto di Raijin.. ehm.. il Dito di Raijin cambierà il mondo ninja :dappa:
     
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    L'arte della Guerra

    Post Terzo - Okasada



    Una volta ultimate le ultime discussioni logistiche Hoshikuzu si moltiplicò, creando un enorme numero di cloni, che arrivarono a spingermi a dietro.

    Ehi! Vacci piano!

    Ci saremmo poi riuniti attorno alla cartina, valutando i piani del colosso.

    Ah, quindi preferireste via mare?

    Non me la presi per l'insinuazione su di me, era normale non fidarsi di una persona appena conosciuta.

    Nakora dovrà restare qui a Suna comunque vero? Se vi fidate abbastanza di lei da coinvolgerla in questa riunione penso vi fiderete abbastanza da affidarle la missione di controllarmi no? Non sono una spia di Kumo, e sono qui per parlare di affari. Dovrei anche avere un letto o un divano libero in ufficio, se non ti impressiona dormire nella stessa abitazione con un uomo.

    Piccola pausa per vedere se quella condizione sarebbe bastata al Mikawa.

    Ovviamente vi arriverà una nota spesa per il mantenimento della Kunoichi. "Spese varie" è, da sempre, la mia voce preferita.

    Ascoltai mentre Diogenes terminava di stilare il suo piano per il trasporto. Poi si rivolse a me, per procurare il legname.

    Non ci sono problemi per me per procurare il legname. Immagino avrete già pensato di affiancarmi qualcuno per tenermi d'occhio, ovviamente.

    Ovviamente Hoshi espresse le sue preoccupazioni riguardanti la creazione in serie di quelle macchine: c'era bisogno di spazio e di strutture adeguate. Strutture che avrebbero sicuramente dato nell'occhio.

    Se rimanete convinto della vostra idea del trasporto via mare, Diogenes-san, potrei avere io la soluzione ad entrambi i problemi. Tuttavia... sappiate che ci vorrà un forte sovrapprezzo come compenso personale.

    Avrei indicato un punto nella mappa nel paese del vento, un piccolo villaggio costiero.

    Qui si trova Okasada, un piccolo villaggio costiero che ho visitato di recente assieme al qui presente Hoshikuzu. Diciamo che ho dei contatti con un piccolo gruppo di contrabbandieri che controlla la cittadina, posso mettere una buona parola. In mezzo al nulla di Okasada non sarebbe difficile adibire qualche edificio a magazzino e officina e gli abitanti del posto potrebbero fornire la manovalanza per la produzione dei pezzi. Inutile dire che, svolgendo li la maggior parte della produzione, molti costi e timori sarebbero inferiori dato che il legname non vedrebbe mai Suna e le armi non dovranno attraversare un bel pezzo di deserto.

    Hoshikuzu ovviamente non vedrà mai Okasada, lui si occuperà qui della progettazione e della realizzazione dei prototipi e dei componenti più complessi e delicati. In questo modo non sarà possibile collegarlo all'operazione.

    Sarà inoltre necessario dirottare qualche rotta commerciale e farla passare attraverso Okasada per ridurre i sospetti.


    In questo modo avrei preso due piccioni con una fava, guadagnato direttamente con la commissione per il trasporto e la fabbrica ed indirettamente con il maggior commercio attraverso Okasada. Ero sicuro che al Mikawa non sarebbe dispiaciuto, dopotutto ne avrebbe giovato anche il commercio per Oto.

    Avrei evitato qualunque riferimento al nome di Karasu e al mio ruolo all'interno di quell'organizzazione. Avrei anche minimizzato le sue dimensioni e la sua influenza.

    Non erano dettagli che interessavano al Mikawa, e non avevo intenzione di condividere tutti i miei segreti con lui, ovviamente.

    Hoshikuzu avrebbe quindi affermato delle sue avventure nella prigione del paese del ferro, stabilendo anche delle riforniture di metallo.

    Sarebbe perfetto. Se dovessi procurare anche i metalli, per quanto semplicissimo per me, lasceremmo una traccia più evidente.

    Osservai il rosso andare nel retro e tornare con i componenti per creare una elettrocalamita.

    Shinichi.. magnetizza i tondini di ferro e puntali verso il muro.. tienili paralleli al pavimento.. ok.. procedi!


    Ti pare che io sia così idiota da tenere in mano un'elettrocalamita? Facciamo così che è meglio, vah...

    Avrei forgiato due piccoli anelli di sabbia nera estraendola dal pavimento.

    Questi sono già magnetizzati, oltretutto.

    Avrei osservato con fare annoiato quella dimostrazione. Dopo aver appreso i segreti della Satetsu Aizen mi aveva costretto a studiare tutti i fenomeni di magnetismo naturale ed artificiale per comprendere appieno come sfruttare al meglio i poteri dei Kurogane.

    Se posso permettermi, non lo sfrutterei per il trasporto di persone. L'energia richiesta è enorme e ci sarebbero grossi problemi con le armi metalliche dei vostri alleati, problemi con l'isolamento. Insomma, ogni sorta di problema logistico. Senza contare che per il trasporto di persone dovreste armare chi volete trasportare con un cannone magnetico e fargli sparare all'indietro. Oppure cambiare polarità o direzione ogni istante. Sarebbe complesso persino per noi Kurogane che lo possiamo fare a volontà, figurarsi con dei congegni. Ah, e ovviamente noi possiamo fermarci una volta "scagliati". I vostri uomini finirebbero schiacciati addosso a qualche muro.

    Avrei preso una piccola pausa, prima di proseguire.

    L'idea di Hoshikuzu è tuttavia ottima per creare delle armi di nuova generazione, che sfruttano i campi magnetici per lanciare proiettili di metallo ad altissima velocità e potenza. E con una "gabbia" particolare potreste anche ridurre i possibili danni biologici e al resto del vostro equipaggiamento. Il primo prototipo sarà qualcosa di difficilmente gestibile ma, col tempo, si potrebbe riuscire anche a ridurne le dimensioni e, perché no, combinare il tutto con la tecnologia della balestra a ripetizione che abbiamo ammirato prima per fornire delle armi completamente automatiche ai vostri uomini. Meno impressionanti, certo, del peto di raijin ma sicuramente più affidabili nel lungo periodo.

    Avrei quindi fatto una nuova pausa.

    Direi che anche la componente logistica è andata, per cui direi di parlare delle due cose più importanti. La prima: dove andiamo a mangiare stasera? O volete che organizzi un piccolo festino qui? Noi Kurogane siamo famosi per le nostre feste al termine di un bell'affare.

    La seconda, beh... detesto essere venale ma... dobbiamo parlare del pagamento, ovviamente. Hoshikuzu potrà lavorare anche gratis se vuole ma un Kurogane non lavora mai gratis. E non parlo di possibili benefici per il villaggio di Suna. Parlo di quello che viene in tasca a me.

    Vi giuro che comunque vada non una parola uscirà dalla mia bocca. Ed un Kurogane mantiene sempre la parola data.


    Infatti, solo il "debito" che avevo contratto con Hoshikuzu mi aveva spinto a raggiungerlo. Ora ero pari con il Chikuma, per cui sarebbe toccato al Mikawa mettere mano al portafoglio o trovare qualcosa di alternativo con cui saziare il mio appetito.



    CITAZIONE
    OT

    Beh Gene, trova qualcosa per pagare Shinichi :guru:

    E non fare il classico "la tua vita". E' così cattivo anni '90 da essere noioso :guru:

    PS: E' stato bello conoscervi ç_ç Addio mondo crudele ç_ç
     
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    HrEKxIv
    Uno dopo l'altro tutti quanti avevano dato fondo ai bauli che custodivano nelle loro menti tutte quelle idea, purtroppo però la cosa stava degenerando e per tanto Diogenes stesso decise di porvi rimedio.
    Tirò fuori lui personalmente una cartina che mostrò ai presenti, dimostrando così che già aveva pensato lui a tutto.
    Lei dal suo canto la osservò portandosi una mano sotto il mento, osservandola e riflettendo.
    In effetti la strada tracciata da lui era molto più lunga di quelle previste, però com'era già stato detto in questo modo tutto il materiale sarebbe arrivato in sicurezza e senza problemi ad Oto.
    Se lui per primo era disposto ad allungare i tempi, allora per quanto la riguardava non c'era altro da dire.
    Puntò giusto lo sguardo su di lui, Diogenes, quando quest'ultimo disse che lei sarebbe dovuta rimanere li per diverso tempo, in modo da apprendere come costruire e smantellare quei macchinari.
    Non ne fu sorpresa più di tanto, difatti si limitò a riportare ambo le braccia all'altezza del pezzo, rimanendo in silenzio.
    Una sorta di prologo le era già stato dato prima di partire quando le era stato detto che sarebbero stati via per molto, molto tempo. Tuttavia di certo non si sarebbe aspettata di rimanere sola in quel luogo, evidentemente il Generale aveva altre cose da sbrigare nel mentre non meno importanti, e sinceramente dubitava che anche chiedendo qualcosa a riguardo avrebbe ricevuto una risposta sincera.
    Già una volta le era stato detto il falso, non vedeva perchè non sarebbe potuto accadere di nuovo.
    Stava per sospirare rassegnata all'idea che evidentemente era il suo destino era perculata sui nomi, quando Hoshi la sorpese ancora una volta prendendola così alla sprovvista.
    Una moltitudine di copie del rosso riempirono la stanza, facendola ritrovare schiacciata tra di esse per pochi istanti.
    Difatti il vero Hoshi diede un singolo ordine e ben presto il magazzino fu messo sottosopra, questa volta però nel senso buono della parola e difatti non c'erano più così tante robe sparse in giro.
    Sorrise divertita, scuotendo leggermente il capo per poi prendere e mollare una pacca sulla spalla del rosso.

    Grazie Hoshi ma non ti preoccupare per le prossime volte, non mi danno fastidio certe cose.

    Se poi si considerava soprattutto il fatto che si sarebbe sporcata di grasso e via discorrendo più in quei mesi, che durante tutta la sua vita messa assieme di certo si capiva come mai aveva detto una cosa del genere, senza considerare poi il fatto che sarebbe stata l'unica ragazza presente in quell'officina tra due uomini.
    Insomma già di suo non era poi così femminile, quell'esperienza probabilmente non avrebbe fatto altro che peggiorare la cosa.
    Comunque sia dopo quel piccolo episodio tornarono ai discorsi seri, con il rosso da una parte che parlava di possibili upgrade mentre Shinichi discuteva dei problemi logistici.
    Lei dal suo canto tutto quello che poteva fare al momento era ascoltare, oltre che imparare da quando stava sentendo.
    In fin dei conti era pur vero che lei era li solamente per imparare le cose di meccanica, ingegneria e via discorrendo. Cose legate come al trasporto di materiali o simili non la riguardavano, non al momento.
    Terminata quella parte Hoshi sembrò come colto da un'idea, e si allontanò giusto per un attimo salvo poi tornare indietro e chiedere a Shinichi di tenere in mano un meccanismo, il quale una volta azionato sparò con forza quello che era il proiettile improvvisato contro la parete.
    Ascoltò il parere di Shinichi, tuttavia non era d'accordo con quanto affermava sul trasporto delle persone e i problemi ad esso legate. Però non volle interromperlo, per tanto attese che giungesse fino alla fine del suo discorso.
    Non si curò per niente della parte riguardo il pagamento, quelli non erano affari suoi.

    Sinceramente mi trovo d'accordo con Hoshi, penso che utilizzarlo per il trasporto di persone sia possibile. Si tratta solamente di adeguare la forma del proiettile, mettendo qualche misura di sicurezza e rivestendo il primo con un materiale che garantisca l'immunità ai ninja all'interno nel momento dell'impatto, così come un rivestimento interno che gli isoli dall'effetto esterno. Per farlo virare e mirare, basterà un appoggio sottostante che permetti al cannone di essere alzato, abbassato, girato e via discorrendo di diversi gradi tramite l'ausilio di alcune leve.

    Quella volta fu lei a rimanere un attimo in silenzio, mentre si appoggiava in avanti mettendo entrambi i palmi delle mani sul tavolo e guardando i presenti.
    Non sapeva le cose tecniche, però ipotizzare era sempre possibile per mezzo delle conoscenze generali di cui si era in possesso.
    A quel punto riprese parola, spiegando come mai l'idea di utilizzarlo per il trasporto le piaceva tanto.

    Inoltre varrebbe la pena sperimentare e tentare, indipendentemente dal costo in energia che richiederà che è comunque risolvibile con dei miglioramenti. Pensate cosa vorrebbe dire essere in grado di schierare squadre di ninja a centinaia di metri di distanza senza alcun preavviso, tralasciando la confusione che creerebbe il proiettile stesso al momento dell'impatto oltre che il danno. Indubbiamente però, sarebbe un progetto da fare a parte che richiederebbe un certo numero di persone dedite unicamente a quello.

    Nonostante tutto se fosse stato possibile realizzare una cosa del genere, era inutile dire quanto sarebbe stato grande il vantaggio tattico di chi avesse avuto una cosa del genere.
    Difatti non disse nulla a riguardo, dopo il suo discorso quel dato era lasciato ben a intendere.
    Comunque sia come finì di parlare rimase in silenzio, in attesa di sentire le risposte di Diogenes a quanto avevano detto tutti loro.
     
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    " Sottovaluti le mie navi Hoshi. Ti assicuro che nonostante il tragitto si allunghi molto, non impiegheranno poi molto più tempo di un trasporto via terra...Questo ovviamente per i pezzi stadard: per quello che dici tu penso anche io sia meglio un trasporto via terra, in rotoli di richiamo e con una scorta adeguata."

    Avrei dunque tirato fuori un libro che avevo portato da Villa Mikawa; ovviamente era stato Ukitake a consigliarmelo, ritenendolo una lettura più che interessante per il Rosso.

    " Questo tomo racchiude praticamente tutte i macchinari e le scoperte tecnologiche del mondo ninja, aggiornato alla fondazione dell'Accademia. Ovviamente le avanguardie tenute segrete dai vari villaggi non sono indicate ma, in ambito bellico, ho trovato questo...per fortuna l'alleanza formatasi durante la Quarta Guerra Mondiale Ninja ha messo in comunione diversi punti di forza e Kumo già al tempo era avanti luce rispetto gli altri villaggi.

    png

    E' un cannone di chakra. Pare avesse la potenza di fuoco per disintegrare la Luna...si, avete capito bene, la Luna. Ci sono delle tavole tecniche e qualche nota di funzionamento ma il Fulmine non ha mai reso nota la tecnica con il quale è stato costruito. Pare che servissero molti ninja per farlo caricare e io dispongo di questi numeri...Hoshi, scova il funzionamento e tenta di emularlo a modo tuo, il giochetto che mi avete fatto vedere mi sembra poter funzionare! A quel punto altro che DITO DI RAIJIN...la chiameremo Super Mega Cannone Distruttivo. Mi sembra più un nome adatto ad un inventore come te, no? hahaha "
    "

    La sfida era stata lanciata, l'arma in questione era qualcosa assolutamente fuori scala...sarebbe riuscito il Rosso a realizzarla? Su questo argomento avevo ormai consluso: non ero un tecnica ma solo un militare appassionato di storia e quell'arma poteva farmi molto comodo!

    Il Kurogane invece era più interessato al lato organizzativo e subito trovò una soluzione praticamente ideale al problema di produzione in grado anche da favorire il trasporto.

    " La città di Okasada, vista la situazione, sarebbe il punto di snodo di tutta la faccenda. Dovrò accertarmi che questa banda criminale sia sufficentemente fedele al denaro da mantenere il segreto ma, se hanno conosciuto la potenza di Hoshikuzu, non oseranno ribellarsi, no? Per i materiali ferrosi avevo in mente un'altra soluzione ma la vostra è di gran lunga qualitativamente superiore...Hoshi indicami dove è collocata questa miniera, vedremo di minimizzare gli spostamenti per i trasporti. Ashiro rimarrò con Nekora per accertarsi che il tutto parta con il piede giusto ma piazzerò un mio sottoposto di fiducia in ogni punto focale dell'operazione...anche se lontano dovrò avere il controllo su tutto il processo, dall'estrazione delle materie prime al riassemblaggio del prodotto finito una volta ad Oto. "

    Ed ora la faccenda più spinosa: ora che la logistica e le idee erano state snocciolate a pieno bisognava parlare di prezzo e, sebbene le casse dei Mikawa fossero secondo a ben poche famiglie ad Oto, armare un villaggio con macchinari al top era uan spesa che avrei potuto affrontare solo con l'aiuto del villaggio stesso...peccato che non avessi ancora il potere per prendere decisioni di quel tipo per il Suono. Ma questo nessuno dei presenti poteva saperlo e della mia parola nessuno avrebbe avuto il coraggio di dubitare; al contrario io avrei letto nei loro cuori ogni segno di debolezza [Menti?]:

    " Siamo andati spediti fon'ora e non intendo che la faccenda del pagamento faccia eccezione. 15000 ryo ogni set di macchinari realizzato [convertiti in totale in una competenza ryo qualora in possesso] più l'innaugurazione di nuove rotte commerciali di import-export da a verso i nostri due villaggi: le terre della Sabbia non sono l'ideale per la prioduzione di riso mentre Oto vanta i più grandi campi di coltivazione del continente. Il tutto ad un prezzo per kilogrammo al di sotto della concorrenza. D'altra parte Oto attualmente importa sabbia e quindi silicio da voi per la abbricazione di utensili in vetro, oltre a latte di cammello, carni di molte specie autoctone, piante medicinali e oggetti di studi scentifici...oltre a riconfermarne l'importazione per 10 anni, il prezzo di questi prodotti verrà maggiorato del 0.3%.

    Hoshi ovviamente anche tu non lavorerai gratis, per il cannone funzionante direi che 50000 ryo sono una cifra equa [convertiti in una competenza ryo qualora in possesso]. Ovviamente capirete che siccome l'operazione è del tutto segreta, la liquidità dovrà essere a nero e quindi ci vorrà un po di tempo per far uscire dai conti e dalle casse del villaggio un tale ammontare di denaro...Inoltre bisognerà convincere il Daimyo di aderire a questi nuovi termini di scambi commerciali ma confido in una rapida risoluzione. Qualora al firma non dovesse arrivare entro il terzo lotto di macchinari, mi impgenerò a ritrattare i termini della negoziazzione a vostro favore e di Suna stessa.

    Sebbene capisca che ad un abile e fine mercante come voi, Shinichi-san, contrattare rappresenti il cuore del suo lavoro, ci tengo a precisare che questa non è una trattativa. "


    Sulle cifre in palio ben poco si poteva discutere; anche ad un occhio esperto la valutazione proposta sarebbe sembrato più che equa. Tuttavia era proprio qui si arrivava al punto critico del viaggio a Suna: garantire la segretezza dell'operazione era per me un must e, tra i tanti meccanismi in mio possesso per garantirlo, ne avrei scelto una nuova variante di quello che mi garantiva la massima protezione. Dopotutto se altri paesi avressero saputo di un tale ammasso di forze, coadivuvate alla disponibilità di navi da guerra e un gran numero di ninja assoldati, come minimo avrebbe iniziato a guardare Oto con altri occhi e questo era un dato di fatto che avrei cercato di tardare il più possibile!

    " Questi sono tre contratti. Senza giri di parole essi rappresentano il mio modo per assicurarmi che il mio partener rispetti i termini di quanto pattuito. Trattasi di un jutsu in grado di vincolare la parola data. Inutile dirvi che in caso di violazione consenziente la morte è l'unico esito possibile. I termini sono chiari: niente fuga di informazioni, massimo impegno in ogni fase dell'operazione, rispetto dell'accordo pattuito, incolumità delle persone coinvolte. "

    Davvero esistevano tecniche del genere? Ma anche trovando una risposta a questa domanda, un'altra parimenti rilevante poteva sorgere spontanea:

    " Certo, voi vi potrete cheidere: ma lui che certezze ci da riguardo il suo pagamento? Bhè...la mia caparra è proprio qui, in questa stanza. Si da il caso che dentro questa ragazzina sia stato sigillato il demone a Due Code, il Nibi no Nekomata, uno dei due grandi tesori del villaggio del Suono...Dire che anche Oto può perdere molto dal mancato compimento di questo accordo è riduttivo. "

    Davvero la piccola Nekora pensava che avevo scelto lei per puro caso? Ovviamente Omoi ed Eiatsu mi avevano informato di tutto.
    Comunque dei presenti quello che avrebbe potuto riservare maggiori premura a firmare era il Kurogane in quanto Hoshi non avrebbe mai dubitato della mia buona fede mentre Nekora era un ninja di Oto in missione quindi avrebbe potuto vederlo come un ordine dato da un suo superiore. Vacillare ora avrebbe significato rendere la propria posiione meno credibile in quanto solo una persona con intenzioni tutt'altro che collaborative poteva vedere il contratto come un problema.



    CITAZIONE
    OT/ So che le promesse di competenze ryo non sono come averle. In game il ritardo ho cercato di motivarlo il più coerentemente possibile.
    Riguardo il Patto invece, ecco spiegato il secondo motivo della scelta di Nekora come pg :guru: / OT

    Menti?
    Conoscenza: L'utilizzatore ha doti interpretative e di analisi superiori nel raccontare bugie e individuarle. La vittima si riserva il diritto di credere o meno alle parole dell'esecutore. L'utilizzo inappropriato di questa abilità può causare sanzioni da parte dell'amministrazione.
    [Richiede Recitazione]
    [Da genin in su]

    Firma col Sangue
    Speciale:L'utilizzatore può canalizzare la tecnica Patto di Sangue in un documento. La firma da parte del bersaglio sancisce il patto. Il documento deve esporre con chiarezze le condizioni della tecnica.
    [Da jonin in su]

    Patto di Sangue
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: 6
    Richiede: Controllo del Sangue III
    Incisione sulla Prima Tavola: "Troppe volte ho visto promesse infrante."
    L'utilizzatore può serrare un Patto di Sangue con un altro personaggio, purché esso sia consenziente e non controllato da Genjutsu o tecniche di qualsiasi genere. Il patto deve essere chiaro, non riferirsi ad azioni che la vittima non può non compiere o azioni quotidiane. Per serrare il patto è necessario che l'utilizzatore e la vittima stringano le mani, l'utilizzatore dovrà aggiungere effetti puramente scenici a piacimento. La vittima deve essere a conoscenza della tecnica. Trasgredire il patto provoca il coma e l'impossibilità di accedere alle informazioni possedute dalla vittima finché in tale stato. L'utilizzatore deve segnalare la rottura del patto con un post nella giocata dove rotto, può essere presente o meno. Non sarà a conoscenza della rottura del patto. Se ritenuto scorretto la vittima può appellarsi ai Giudici GdR. La vittima può decidere di riniziare con un altro PG senza perdere un grado/energia. Sono necessarie Arti Mediche Superiori per guarire da questa condizione. L'utilizzatore sarà Affaticato per 1 settimana dopo aver eseguito questa tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Chiiton
    (Livello: 3 / Costo Attivazione: Elevato)
    [Da Jonin in su]


    Edited by DioGeNe - 5/10/2015, 18:26
     
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    L'arte della guerra

    Post Quarto - Patto di sangue? No, grazie.



    Avrei osservato attentamente l'ambizioso progetto che il Mikawa stava sottoponendo a Hoshikuzu.

    Concordo. Io ci aggiungerei anche "Megaficochakrico".

    " La città di Okasada, vista la situazione, sarebbe il punto di snodo di tutta la faccenda. Dovrò accertarmi che questa banda criminale sia sufficentemente fedele al denaro da mantenere il segreto ma, se hanno conosciuto la potenza di Hoshikuzu, non oseranno ribellarsi, no? Per i materiali ferrosi avevo in mente un'altra soluzione ma la vostra è di gran lunga qualitativamente superiore...Hoshi indicami dove è collocata questa miniera, vedremo di minimizzare gli spostamenti per i trasporti. Ashiro rimarrò con Nekora per accertarsi che il tutto parta con il piede giusto ma piazzerò un mio sottoposto di fiducia in ogni punto focale dell'operazione...anche se lontano dovrò avere il controllo su tutto il processo, dall'estrazione delle materie prime al riassemblaggio del prodotto finito una volta ad Oto. "


    Non c'è problema. E' circa un giorno di viaggio da Suna, un giorno e mezzo se ci sono problemi col tempo. Posso accompagnarla io, o potremmo andare assieme ad Hoshi per essere ancora più rapidi e sicuri. Ovviamente lei verrebbe sotto henge e con una identità fittizia. Si potrebbe accertare di tutto. Purtroppo la... acquisizione di Okasada è molto recente, ma non ci dovrebbero essere problemi di sorta, ci vorrà solo un po' di tempo per convertire gli edifici più grandi in fabbriche.


    " Siamo andati spediti fon'ora e non intendo che la faccenda del pagamento faccia eccezione. 15000 ryo ogni set di macchinari realizzato [convertiti in totale in una competenza ryo qualora in possesso] più l'innaugurazione di nuove rotte commerciali di import-export da a verso i nostri due villaggi: le terre della Sabbia non sono l'ideale per la prioduzione di riso mentre Oto vanta i più grandi campi di coltivazione del continente. Il tutto ad un prezzo per kilogrammo al di sotto della concorrenza. D'altra parte Oto attualmente importa sabbia e quindi silicio da voi per la abbricazione di utensili in vetro, oltre a latte di cammello, carni di molte specie autoctone, piante medicinali e oggetti di studi scentifici...oltre a riconfermarne l'importazione per 10 anni, il prezzo di questi prodotti verrà maggiorato del 0.3%.

    Hoshi ovviamente anche tu non lavorerai gratis, per il cannone funzionante direi che 50000 ryo sono una cifra equa [convertiti in una competenza ryo qualora in possesso]. Ovviamente capirete che siccome l'operazione è del tutto segreta, la liquidità dovrà essere a nero e quindi ci vorrà un po di tempo per far uscire dai conti e dalle casse del villaggio un tale ammontare di denaro...Inoltre bisognerà convincere il Daimyo di aderire a questi nuovi termini di scambi commerciali ma confido in una rapida risoluzione. Qualora al firma non dovesse arrivare entro il terzo lotto di macchinari, mi impgenerò a ritrattare i termini della negoziazzione a vostro favore e di Suna stessa.

    Sebbene capisca che ad un abile e fine mercante come voi, Shinichi-san, contrattare rappresenti il cuore del suo lavoro, ci tengo a precisare che questa non è una trattativa. "


    Ha, Ha. Si, trattare è parte del mio mestiere ma solo quando la controparte si dimostra troppo sciocca o disonesta. L'offerta mi pare più che equa, e voi sicuramente non siete uno sciocco quindi direi che per me siamo d'accordo. Hoshikuzu?

    Avrei atteso anche l'eventuale assenso del capoclan Chikuma, prima di proseguire.

    Vidi quindi Diogenes estrarre tre fogli di carta, che riconobbi subito come contratti anche se l'inchiostro era diverso dal normale. [Occhio di Falco. Considero l'inchiostro come "dettaglio minore" nell'uso di questa abilità]

    Occhio di Falco [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di scovare facilmente le trappole: la sua Percezione è incrementata dal bonus ai Riflessi o ad una statistica secondaria scelta all'acquisizione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di notare dettagli minori, ottenendo un vantaggio a riconoscere porte occultate, camuffamenti, oggetti e persone nascoste. Non incrementa la Percezione per trovare obiettivi furtivi.
    [Statistica: Concentrazione (525)]


    " Questi sono tre contratti. Senza giri di parole essi rappresentano il mio modo per assicurarmi che il mio partener rispetti i termini di quanto pattuito. Trattasi di un jutsu in grado di vincolare la parola data. Inutile dirvi che in caso di violazione consenziente la morte è l'unico esito possibile. I termini sono chiari: niente fuga di informazioni, massimo impegno in ogni fase dell'operazione, rispetto dell'accordo pattuito, incolumità delle persone coinvolte. "

    jpg
    Fu un attimo. Un solo attimo ma chiunque avesse osservato Shinichi avrebbe visto una terribile ira e una profonda delusione. Forse non incuteva il timore del Mikawa, sicuramente non ne aveva la forza. Ma anche Shinichi Kurogane aveva uno sguardo... magnetico. Sia nel bene, che nel male.

    Fu solo un attimo tuttavia prima di tornare alla normalità. In fondo comprendevo le motivazioni del Mikawa, non si fidava di nessuno. Neanch'io mi sarei fidato probabilmente ma... sottomettersi ad un jutsu simile sarebbe stato impensabile. Folle. Sconsiderato. Inutile.

    Non avrei mai tradito la parola data, anche se il Mikawa non poteva saperlo, e non avrei mai divulgato informazioni riservate. Nessun vero Kurogane, anzi, nessun vero uomo d'affari lo avrebbe mai fatto.

    Era business, tradire la fiducia di un cliente equivaleva a tradire la fiducia di tutti.

    Come Tatehiko Kurogane, l'uomo più ricco del clan, ripeteva sempre:

    Tradisci anche solo un cliente, e non farai mai più affari con nessuno.

    " Certo, voi vi potrete cheidere: ma lui che certezze ci da riguardo il suo pagamento? Bhè...la mia caparra è proprio qui, in questa stanza. Si da il caso che dentro questa ragazzina sia stato sigillato il demone a Due Code, il Nibi no Nekomata, uno dei due grandi tesori del villaggio del Suono...Dire che anche Oto può perdere molto dal mancato compimento di questo accordo è riduttivo. "

    Yare Yare... la Jinchuriiki del Nibi? Stai attenta Nakora. So per esperienza diretta che quei demoni infingardi non ci pensano due volte a tradire il loro contenitore... sempre che non vengano ammazzati prima da qualche stronzo che ne desidera il potere o solo un po' di adrenalina. Salutami il gattino comunque.

    La storia del cugino del suo primo maestro e dello Yonbi avrebbe dovuto aspettare però, c'erano altre gatte da pelare prima. Sorrise al gioco di parole.

    Mantenere la perfetta calma sotto pressione era quello che al Kurogane riusciva meglio. Sapeva che rischiava grosso e che se il Mikawa voleva tenere il segreto così a fondo qualcosa sotto ci doveva essere. Ma doveva giocare d'astuzia, oltre che d'intelligenza. Gli unici due campi dove poteva anche solo sperare di rivaleggiare col ninja del suono.



    Voi dite così? So che volete fare questo perché non vi fidate di noi, sopratutto di me scommetto, ma per me il vostro "contratto" è inaccettabile.

    Capisco che per voi sia solo una tutela ma... per me e Hoshi significa rischiare la vita per mantenere la parola data a voi. Parola che manterrei comunque.

    Voi invece volete farci firmare questo contratto, senza spiegarci come funziona esattamente questo Jutsu, senza spiegare a fondo tutte le possibili clausole di questo contratto, senza specificare nessun tipo di rescissione e sopratutto senza darci peraltro nessuna vera garanzia... dubito persino che questo vostro contratto sia legale, cosa che volendo potrei anche verificare da solo.


    Nessuno dei presenti lo sapeva ancora, ma negli anni di inattività come ninja avevo persino conseguito una laurea in legge. E l'esperienza di dibattito nel foro mi sarebbe stata estremamente utile in questa situazione. Non avevo uno stile aggressivo, stavo solo esponendo le mie numerose riserve a stringere quel tipo di "contratto". [Vedi Pro bono?]

    Voi non sarete posto sotto questo contratto, od un qualche jutsu simile quindi già solo questo vi da un incredibile vantaggio rispetto a noi.

    E per quanto riguarda il Jinchuriki del Nibi... Sono sicuro che su questo abbiate detto la verità, ci sono modi estremamente facili di verificare le vostre parole e lo stesso affidarla a noi può essere sospetto. Sia che siate in buonafede, sia che non lo siate. Ammettiamo per ipotesi che voi siate in malafede... cosa vi impedirebbe una volta firmato questo contratto di rivoltarvi contro di noi? Nulla. Basterebbe aspettare che riceviate anche solo il primo carico di armi e che Nakora sia formata nel loro uso e poi... potreste persino accusare Suna di avervi sottratto il Jinchuriki, anche solo momentaneamente. Sappiamo entrambi che per l'accademia questo sarebbe un atto di guerra da parte di Suna nei confronti non solo di Oto ma dell'accademia stessa.

    Avreste persino un'occasione di testare le vostre armi... contro il villaggio stesso che ha dato loro i natali. Distruggere Suna in modo da impedire che quelle stesse armi, o persino più potenti, possano mai essere create dandovi un'incredibile egemonia su Kumo e sugli altri due villaggi accademici saccheggiando Suna. E Kiri e Konoha non interverrebbero in nostra difesa, dato che sulla carta sarebbe stata Suna a violare i termini dei patti accademici. Senza contare che grazie al vostro patto uno degli shinobi più potenti di Suna, potenzialmente il prossimo Kazekage come voi stesso avete ricordato, sarebbe impossibilitato ad ostacolarvi.

    Foste anche in buonafede, qualsiasi danno a Nakora sarebbe ragione per richiedere un compenso ad Oto da parte di Suna. Pertanto il Jinchuriki del Nibi non è una garanzia di pagamento, né un gesto di buonafede. E' solo una difficoltà maggiore per noi. Anzi potrebbe essere persino un vostro piano per violare i termini dell'accordo. E non cercate di dirmi di dovermi fidare di voi. Voi giustamente non vi fidate di me, ed io giustamente non mi fido di voi.

    In definitiva il Jinchuriki del due code a Suna non è una garanzia di pagamento, ma solamente un rischio maggiore per noi e per Suna. L'unica garanzia di pagamento da parte vostra è... la vostra parola. E dal vostro comportamento sto iniziando a dubitarne...

    Sono qui solo per via dell'amicizia e del debito che ho nei confronti di Hoshikuzu Chikuma. Per me la sua parola della vostra buonafede è sufficiente ed Hoshikuzu stesso potrebbe dirvi che io sono degno di fiducia. Vorreste forse dire che la nostra parola non vi basta?

    Io non tradisco la parola data. Io non violerò il patto. Ma voi mi state trattando come uno stolto e un infido traditore, e questo non è il modo migliore per iniziare una profiqua relazione d'affari non trovate?

    Come ho detto prima inoltre il Jinchuriki del due code qui a Suna non è altro che una difficoltà aggiunta, un rischio maggiore per noi ma che sarei ben lieto di accollarmi, se avessi una vera e seria garanzia da parte vostra. A parte la vostra parola.

    Voi volete che noi ci fidiamo della vostra parola, ma voi non vi fidate della nostra. Anzi, temete così tanto un tradimento o una fuga di notizie che volete obbligarci a sottostare a questo patto, immenso rischio e svantaggio per noi e solo un guadagno per voi.

    Mi pare che la bilancia sia estremamente in vostro favore.

    Come ho già detto, sono ben disposto a portare a termine l'affare nei termini stabiliti ma non ho intenzione di mettere a rischio la mia vita e l'intero villaggio di Suna con un jutsu sconosciuto e le vostre offerte non sono lontanamente sufficienti a bilanciare questo rischio.

    Non è mia intenzione offendervi, ma siete voi che con questa vostra proposta avete offeso il sottoscritto.

    Quindi, torniamo al tavolo delle trattative oppure la mia partecipazione a questa riunione si chiude qui?


    Sapevo benissimo che la mia "partecipazione" per il Mikawa sarebbe potuta terminare con la mia morte. Non ero al suo livello. Ne ero conscio. Speravo che Hoshikuzu potesse intercedere per me o che il mio ragionamento avesse potuto spiegare le mie ragioni al Mikawa, e convincerlo che non avrei mai violato un affare... ma un mio istinto temeva che il Chikuma potesse essere più amico del Mikawa che del Kurogane.

    Speravo solo che dalla lettera che avevo lasciato ad Asuma, più una raccomandazione che una vera e propria lettera di assicurazione che avevo fatto più per prassi che per reale bisogno, sarebbe bastata a chi di dovere per capire chi si sarebbe celato dietro una mia eventuale morte.

    Se anche il Mikawa mi avesse ucciso sarebbe stata una buona morte, morire per mano di un avversario così potente e temibile.

    Non ero spaventato dalla mia fine, avevo convissuto con la morte fin dal mio primo giorno di vita... ricordai in quel momento i miei primi vagiti ricoperto dal corpo di mia madre che ferita a morte si aprì l'addome per cercare di conservarmi al più possibile in un posto caldo durante la mia prima gelida notte nel deserto.

    Si, per un uomo che aveva iniziato la propria vita con solo lo 0,1% di possibilità di superare la sua prima notte... morire per mano del Mikawa sarebbe stato un onore.

    Non lasciavo nessuno su questa terra che avrebbe pianto immensamente la mia morte.

    A parte forse Miyako. Avrei preferito vivere per non vedere dal cielo il suo volto in lacrime, ma forse l'otese mi avrebbe tolto quella scelta.
     
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    HrEKxIv
    La situazione si stava continuando ad evolvere a una velocità assurda, tant'è che mentre proseguivano nel discorso si chiedeva ogni tanto se non si stessero dimenticando qualcosa, tuttavia era assai improbabile con Shinichi e Hoshi che pensavano a tutta la parte tecnica.
    Inoltre Diogenes stesso presentò il progetto per quella che era un'arma in grado di portare una distruzione senga eguali, almeno a sua detta. Dal suo canto non poteva sapere quanto fossero veritiere le fonti che citava, avendo conoscenze limitate su quello che era Kumo e le battaglie che l'avevano coinvolto.
    Tuttavia più andavano avanti, più iniziava a convincersi che Febh era all'oscuro di tutto quello.
    Tanto per cominciare già il fatto che nel villaggio avessero voluto muoversi così presto se collegato al fatto che le avevano dati nomi falsi, che non le avevano detto tutto quello che c'era da sapere sulla missione, che le era stato vietato nel modo più assoluto di parlarne... Tutte queste cose insieme che da sole, almeno all'apparenza, potevano non avere significato ora invece facevano intendere come fossero stati tutti una serie di tentativi per nascondere i loro spostamenti.
    Inoltre riguardando anche i disegni di quei progetti che spaziavano da cannoni, catapulte, arieti e tutte cose che più che per la difesa, erano molto più dedite all'offesa la lasciava pensare che non fossero veramente per Kumo.
    Certo a meno che Diogenes non avesse intenzione lui di attaccarla per primo, però viste le differenze tra i due paesi e anche lo spazio geografico che occupavano era assai improbabile.
    I suoi occhi si spostarono sulle armi, poi su Hoshi per poi passare su Shinichi e infine di nuovo sul Generale.
    Anche il fatto che dentro Suna stessa si dovessero muovere tra le ombre era un altro tassello di quel puzzle, fossero state per mera difesa non avrebbero dovuto temere gli altri villaggi accademici, in quanto se avessero reagito avrebbero portato inevitabilmente a una guerra mentre se non avessero fatto nulla, beh, le nuove difese sarebbero state portate a termine e sarebbe stato scacco matto ugualmente.
    Solamente il fatto che avessero dato per scontato che gli avrebbero guardati peggio rispetto a prima, le lasciava pensare che Diogenes doveva avere avuto dei precedenti con la burocrazia nei confronti degli altri villaggi accademici, e che non era andata nel migliore dei modi.
    Altrimenti non se ne sarebbe preoccupati di simili dettagli, potendo fare affidamento sulla sua figura che si era creato nel corso di quegli anni e dimostrando così una certa affidabilità all'interno dell'Alleanza.
    Assottigliò lo sguardo mentre rifletteva su tutte queste cose, quando poi uscì fuori la questione del contratto e quella fu la conferma definitiva che stava aspettando assieme al fatto che lei era la caparra.
    Sorrise divertita, senza nasconderlo.
    Ora non aveva più dubbi in merito, Diogenes stava agendo all'ombra di Febh e del villaggio stesso.
    L'Amministratore aveva imparato a conoscerlo in quel tempo avendolo visto più serio che scherzoso e poteva dire con assoluta certezza, che non avrebbe mai e poi mai messo così tanto a rischio la portatrice del Nibi, non dopo quanto avevano dovuto fare loro due assieme per sigillarlo dentro di lei, tralasciando che aveva dimostrato più e più volte a Febh che lei non era un elemento comune, sacrificabile come molti altri.
    Il Bosco dei Sussurri era stata la prima parte, il confronto mentale a cui aveva resistito con il Nibi la seconda.
    In quel momento chiuse gli occhi mentre Shinichi rispondeva, indignato.
    Fu allora che il buio l'avvolse completamente, mentre una landa desolata riempita di lapidi e fuochi fauti iniziavano a circondarla al chiaro di luna.
    Una nebbiolina aleggiava nell'aere, mentre quest'ultima improvvisamente si concentrò in un punto girando su sè stessa fino a formare la sua figura.
    Allora aprì gli occhi, ritrovandosi in quella realtà e respirando rilassata l'aria pura che si respirava.
    Lei l'aveva detto al Nibi che le cose sarebbero cambiate anche per lui, per tanto aveva intenzione di mantenere la parola data.
    Avanzò di alcuni passi finchè non giunse all'entrata di un tempio diroccato, era fatto interamente di marmo grigio e lunghe colonne si ergevano fino in cima, tenendo così il tetto a spiovente anc'esso in marmo.
    Una maestosa scalinata si stagliava innanzi a lei, e una volta salita per intero si ritrovò all'interno di quello che sembrava un tempio, sebbene totalmente differente rispetto quelli cui erano abituati le persone.
    Una lunga serie di fiaccole si accesero al suo ingresso, fiamme bluastre con sfumature nere vi danzavano sopra illuminando l'ambiente di una luce spettrale.
    Camminò diversi metri fino a che non arrivò in fondo al tempio, dov'erano state erte delle sbarre, pure queste apparentemente in marmo, dalle dimensioni mastodontiche che si stagliavano fino al soffitto.
    Dall'altra parte si poteva chiaramente sentire un respiro pesante, e come lei si avvicinò un botto improvviso fece tremare il tutto.
    Sorrise divertita, ancora ci provava quel gattaccio, lei però non lo avrebbe lasciato libero così presto.
    Prima avrebbero dovuto diventare un'unica cosa, come compagni d'arme solo poi l'avrebbe lasciato libero di agire.
    A braccia incrociate prese parola, mentre una figura ammantata di fiamme si iniziava a stagliare dall'altra parte delle sbarre, le zanne in evidenza e negli occhi uno sguardo di odio.

    Ti trovo bene, Nibi. In forma come sempre vedo.

    Non osare prendermi in giro, stupida ragazza!! Ricordati chi è la nullità qui tra noi due!!

    Un alito fetido che sapeva di morte e disperazione la investì in pieno, scompigliandole i capelli mentre scuoteva leggermente il capo ancora più divertita dalla situazione che si stava andando a creare.
    Se non altro aveva ritrovato un minimo di lucidità il Nibi da quando era stato sigillato, smettendo così di prometterle atroci sofferenze e via discorrendo, conscio che al momento sarebbe stato inutile.

    Sì certo, come vuoi. Invece di perdere tempo, sono venuta qui per dimostrati che quando dico e penso una cosa, poi la faccio. Manterrò la promessa.

    In quel momento i due occhi luminescenti del Nibi parvero come dilatarsi tutto d'un tratto, visibilmente colto alla sprovvista.
    Fu appena un istante però dopo il quale tornò a guardarla come prima, mentre un ruggito si stava preparando nella sua gola.
    Tuttavia lo soffocò, guardandola disgustato e rispondendo.

    Che vuoi dire?! Non penserai di ingannarmi ancora, povera idiota!! NON OSARE PRENDERMI IN GIRO!!

    Improvvisamente sbattè una zampa a terra, dando vita a un esplosione di fuoco e fiamme che però fu soffocata all'interno della gabbia.
    Sospirò visibilmente stanca, la questione si stava rivelando più ardua del previsto da portare avanti, e si doveva dare una mossa. Le cose nel mondo reale nel mentre stavano procedendo tranquillamente, ancora sentiva la voce di Shinichi sebbene parecchio distante rispetto a prima.
    Si avvicinò a passo deciso, puntando i suoi occhi dritti in quelli del Nibi e guardandolo decisa, convinta, proprio come aveva fatto quando gli aveva riso in faccia nel piccolo scontro che avevano avuto.
    Si fermò a pochi metri dalle sbarre.

    Non è una presa in giro, per tanto te lo chiederò ora e subito. Te vuoi firmare il contratto? Pensa e rispondimi, abbiamo poco tempo.

    A quel punto il Demone la guardò incredulo, e la sua reazione rese ben visibile la cosa.

    Cosa..?

    Emise un verso di stizza, infastidita da tutto il tempo che ci stava mettendo per darle una risposta.
    Era comprensibile però che per lui fosse qualcosa di inaspettato, di nuovo, poco ma sicuro che tutti i portatori precedenti non avevano mai provato a fare nulla del genere.

    Hai capito bene, ora rispondimi!

    A quel punto il Nibi parve riprendersi, tant'è che le fiamme che lo avvolgevano parvero rinnovarsi con maggiore vigore questa volta.

    No. Non voglio che sia firmato, già un vincolo ci lega non è forse abbastanza?! ORA VATTENE E LASCIAMI IN PACE!!

    Sospirò liberamente, finalmente aveva avuto una risposta.
    Sapeva che se avesse provato a chiedere altro, ora il Demone non le avrebbe più risposto se non con ruggiti o simili, per tanto lo salutò con un cenno della mano prima di aprire gli occhi nella realtà e scomparire dal suo mondo onirico, dissolvendosi così com'era apparsa.
    Shinichi aveva terminato da poco di parlare, ed indubbiamente poteva essere che i presenti avessero notato il fatto che avesse chiuso gli occhi.
    Comunque sia puntò lo sguardo dritto su Diogenes, e senza esitare disse quanto era stato deciso tra lei e il Demone.

    Non firmo.

    Due parole dette senza alcuna paura o remora, tant'è che i suoi occhi erano come divenuti di pietra tant'era l'ostentazione che stava dimostrando in quel momento.
    Qualche istante dopo, spiegò brevemente quella sua decisione.

    Io e il Nibi ci siamo consultati, e lui non è d'accordo. Per tanto non farò qualcosa che uno dei due non voglia. Assolverò al mio compito, però dovrai fidarti di me in quanto ninja di Oto e del tuo stesso villaggio.

    Aveva appena messo in chiaro come funzionavano le cose tra lei e il Demone: O erano entrambi d'accordo, oppure nessuno dei due avrebbe fatto nulla che l'altro non avesse voluto.
    Certo al momento questa cosa valeva più per lei che per il Demone, però gli altri li presenti non avevano modo di saperlo.
    Inoltre personalmente era anche abbastanza sdegnata, un contratto ad un ninja del proprio villaggio? Tra l'altro dopo che tu per primo ti sei dimostrato non degno di fiducia?
    Se voleva che lei l'aiutasse fidandosi ciecamente, aveva proprio sbagliato il tipo d'approccio e forse in quel momento avrebbe capito com'era fatta realmente come persona.
    Ovviamente era conscia del divario che vi poteva essere tra lei, che era una semplice Genin e colui che era il Generale delle difese di Oto, tuttavia a giudicare dal suo modo di fare non le importava affatto.
    Aveva già sperimentato la morte e ogni tortura possibile e immaginabile per mano del Demone, difficilmente cose del genere l'avrebbero impensierita in futuro.
    Tranquilla e sicura di sè stessa, rimase in attesa della sua reazione a tutto quello.
     
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