[QdV] - Il Fabbro Immortale

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Fabbro Immortale

    Due strade





    A differenza della bagnarola che stava accompagnando Meika ed Akira a Genosha i due ebbero una migliore imbarcazione. Del resto era facile trovare delle navi dirette verso il Continente. Mentre era quasi impossibile trovare navi dirette a Genosha. La loro nave partiva dal molo numero sei ed era una galea commerciale dalle dimensioni ragguardevoli. Saliti a bordo avrebbero notato come l'equipaggio fosse ben affiatato ed affidabile. Il capiano non parlò con loro, ma aera un tipo burbero con dei baffi imponenti, che indossava un cappello da marinaio ma aveva gli abiti tali e quli a quelli di un Samurai. La pelle era cuoio bollito, le mani grandi e callose sembravano in grado di piegare in due il metallo con una facilità estrema.
    Furono sistemati dai marinai all'interno di una cabina con due latti, abbastanza spaziosa. Salparono presto, ed il viaggio che durò alcuni giorni fu piacevole e senza alcuna tempesta.

    Non come quei due, impegnati a Genosha.

    Ma tornando ai due avventurosi neogenin, essi sbarcarono come previsto nel Paese del Thè. Da lì dovevano muoversi verso il Paese dell'Acqua Calda e raggiungere dunque il Villaggio dell'Acqua Calda. Sbarcati al porto si trovarono dunque ad affrontare una scelta: fare in modo di ottenere un passaggio oppure andare a piedi? Stando alla mappa ed alle loro capacità ci sarebbero voluti almeno sette giorni di viaggio e più tappe. Cercare di avere un passaggio da uno dei tanti carri che partivano da quella zona era un metodo più rapido e meno stancante, giacché le corriere lì potevano marciare ad un ritmo più serrato rispetto a due neogenin, tuttavia era anche vero che non fermandosi a parlare con la gente avrebbero rischiato di eprdere qualche informazione sul luogo dove si stavano dirigendo. Ogni scelta che avrebbero fatto aveva i suoi pro ed i suoi contro ed in effetti non si poteva dire che ci fosse una scelta giusta o una sbagliata: ma bisognava farla comunque.

    Generalmente le corriere richiedevano mille Ryo a testa per un passaggio. Magari però i due ninja potevano trovare un modo per barattare qualcosa per il passaggio. Stava a loro essere creativi. Lì, poco fuori al porto, dove molti carri venivano riempiti di posta e merci, c'erano almeno una decina di individui che si dirigevano verso il Villaggio delle Calde Primavere.


    CITAZIONE
    Salve!
    Per prima cosa, dovete fare una scelta. A piedi o in carrozza? Decidete!
    Se però volete andare in carrozza dovete anche fare in modo di riuscire a convincere i png a trasportarvi. Potete gestire voi la contrattazione, ma non il risultato. Siate creativi e vediamo cosa tirate fuori per riuscire a garantirvi un passaggio, se lo volete!
     
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    Parlato Ryuu
    Parlato Haruki

    Il fabbro immortale

    Il viaggio comincia


    Il giorno tanto atteso era arrivato ed il cielo andava pian piano schiarendosi, sostituendo lentamente il blu scuro della notte con un pallido azzurro e proiettando sulle nuvole vari colori, quali il viola, un rosa molto tenue ed infine un arancione che andava trasformandosi via via in un giallo dorato, segnando l’arrivo del nuovo sole. L’aria del mattino era intrisa di nebbia e piuttosto fredda, ancora legata al gelo della sera e andava diffondendo un fresco odore di rugiada. Una lieve brezza faceva oscillare i neri capelli di Ryuu, che era già uscito di casa diretto ai moli del porto del suo amato villaggio, fiero di essere in procinto di cominciare una nuova missione in nome di Kiri. Le sette Spade leggendarie erano motivo di grande vanto e facevano parte della storia del paese, quindi nulla avrebbe potuto impedirgli di portare a termine la sua missione per ridare al Villaggio della Nebbia la sua antica gloria…

    [Giorno 1]



    Mentre il sole cominciava a fare capolino ed a riscaldare l’aria coi suoi raggi, Ryuu, camminando serenamente verso il porto, vide arrivare contemporaneamente anche il suo compagno di squadra, con cui si salutò allegramente ed insieme si diressero vero il molo 6, dove avrebbe dovuto esserci la nave che gli era stata assegnata per la missione. Finalmente la videro: era una nave davvero enorme che non aveva nulla da invidiare ai migliori galeoni che si potevano vedere in giro, sembrando tanto solida e robusta quanto bella e facendo rimanere a bocca aperta Ryuu. Uoh-oh-oh! Il giovane genin non era mai salito su una nave di quelle dimensioni e non vedeva l’ora di salire a bordo, precipitandosi verso la passerella e salendo a bordo, seguito a ruota dal suo compagno.
    Sul ponte, i 2 ragazzi trovarono ad accoglierli vari marinai che già erano a bordo e dopo essersi fatti riconoscere da un membro dell’equipaggio come i genin che avrebbero dovuto scortare fino al continente, vennero presentati al capitano della galea, che a differenza degli altri fu piuttosto freddo nei loro confronti, non rivolgendogli neanche la parola. Un uomo piuttosto ruvido e non solo per il carattere, ma anche per il suo aspetto, con la pelle piuttosto scura dovuta probabilmente al suo mestiere che lo costringeva ad esporsi molto al sole e con 2 enormi baffi, cosa che Ryuu notò immediatamente, non essendo abituato a conoscere persone con baffi o barba folta, ma la cosa che più lo incuriosì era che quell’uomo non indossasse affatto una divisa da capitano, né tantomeno da marinaio, ma piuttosto degli abiti molto insoliti per lui, che collegò a quelli indossati dai samurai. Tuttavia, il modo scontroso in cui li trattò non gli interessò più di tanto, avendo ancora l’entusiasmo a mille per l’imminente partenza.
    A parte per il capitano, l’aria che si respirava a bordo era molto serena (oltre che satura di salsedine) e dopo aver fatto conoscenza con un’altra parte dell’equipaggio, furono condotti sottocoperta alla loro personale cabina, che a dispetto delle aspettative di Ryuu era molto grande e con 2 bei letti pronti per loro, dove si sarebbero potuti sistemare e stare in tranquillità, ma non prima che il neo genin si tuffasse a pesce sul letto che stava sulla destra, in modo da reclamarne il possesso. IO DORMO QUI!! Dopo essere rimasto steso per un paio di minuti per abituarsi all’idea che avrebbe dormito lì nei giorni a seguire e per assaporare quel momento idilliaco del viaggio che stava per iniziare, si alzò di colpo con l’intento di vedere la partenza della nave, dopo aver sentito da uno dei marinai, che erano in procinto di levare l’ancora. Dai muoviti, andiamo sul ponte, che non mi voglio perdere la partenza. Disse con entusiasmo a Ryuuto e dirigendosi rapidamente verso il ponte, che lui lo avesse seguito o no, dove fu ancora in tempo per godersi lo spiegamento delle vele al vento che cominciarono a spingere a velocità crescente la nave al largo.
    Ryuu si avvicinò al parapetto laterale, dove poté mirare con aria un po’ nostalgica la sua amata terra allontanarsi sempre di più, per poi correre entusiasta verso l’estremità della prua, sporgendosi dal parapetto per godersi il vento che gli scompigliava i capelli e la vista del mare aperto all’orizzonte.

    [Giorno 3 – Pomeriggio]


    Il viaggio procedeva in modo piuttosto tranquillo, ma Ryuu ci mise un po’ per abituarsi al moto oscillatorio della nave, superando a fatica il primo giorno in cui vomitò diverse volte. Durante i primi due giorni, lui e Ryuuto avrebbero cercato di ingannare il tempo parlando dei dettagli della missione, in particolare di come avrebbero potuto trovare l’uomo che stavano cercando, e facendo amicizia con la ciurma mostrandogli dei loro trucchi da ninja, dando anche delle dimostrazioni con dei brevi scontri amichevoli. Inoltre, Ryuu si impegnò anche per dare una mano ai membri dell’equipaggio qualora ci fosse stato qualcosa da fare, così da tenersi occupato e non stare tutto il tempo ad oziare, ma non mancarono i momenti in cui si divertì a creare degli squali d’acqua da far saltare da un lato all’altro della nave, spesso finendo inevitabilmente per colpire qualche povero disgraziato che era al lavoro. Fu nelle prime ore pomeridiane del terzo giorno che finalmente, dalla prua della nave, il giovane genin vide avvicinarsi la terra all’orizzonte, correndo immediatamente a riferire la notizia al suo compagno di squadra e cominciando a preparare il suo zaino per lo sbarco. Passò almeno un’altra mezz’ora, ma approdarono in perfetto orario e dopo aver salutato amichevolmente la ciurma, i 2 kiriani scesero dalla nave, attraversando la piccola passerella che gli fece mettere piede nel Paese del Thé.
    Davanti a loro si estendeva un vastissimo paesaggio decisamente poco montuoso e ricco di foreste e verdi colline, con un clima caldo ed una lieve brezza estiva: un panorama completamente diverso da quello che erano abituati a vedere al Paese dell’Acqua. Lo scrosciare delle onde ancora non permetteva di udire il cinguettio degli uccelli in lontananza, se non il gracchiare dei gabbiani, ma già il vento faceva espandere nell’aria il fresco profumo dell’erba e degli innumerevoli alberi che ricoprivano gran parte del territorio.
    Una volta usciti dai moli, videro varie carrozze e diligenze dirette in varie direzioni, di cui alcune sembravano andare verso la loro stessa meta, così Ryuu estrasse la mappa che aveva nello zaino e si mise a consultarla col suo amico. Mmm…allora, noi dovremmo essere più o meno in questo punto… Indicando sulla mappa il Paese del Thé. ...mentre il Paese dell’Acqua Calda dovrebbe essere questo qua, sopra il Paese del Fuoco. Esatto.

    WAAAAAA!!!


    E tu da dove salti fuori? Chiese il genin, visibilmente scosso per l’infarto che aveva appena rischiato di prendere, non essendosi accorto che uno dei marinai che era a bordo con loro era arrivato alle loro spalle senza farsi sentire fino a quel momento. Era un uomo sui 40 anni, piuttosto alto, coi capelli corti brizzolati ed una lieve pancia che ne annunciava i precedenti anni passati a bere alcool. Sono sempre stato dietro di voi. Comunque, se dovete arrivare fino a laggiù vi conviene prendere una corriera, altrimenti vi aspetta una bella scarpinata. E quanto potrebbe costare un passaggio? Bè, dal Paese del Thé, fino a quello dell’Acqua calda…credo suppergiù mille Ryo ciascuno. E ti pareva.
    Sfortunatamente, date le loro finanze, i 2 ragazzi non potevano permettersi di spendere una simile cifra per il viaggio, quindi potevano al massimo chiedere un passaggio ripagando in qualche altra maniera, magari sbrigando delle faccende per il guidatore, ma dopo averne discusso per un po’ decisero di lasciar perdere e proseguire a piedi, cosicchè avrebbero avuto più tempo per raccogliere informazioni preziose alla loro missione. Ma si, godiamoci questa vacanza, io non ho fretta.

    ...


    Ho detto “raccogliere informazioni”, quale vacanza? E fammi fare almeno bella figura, visto che non ti sforzi neanche di rimediare un passaggio. Contenti voi. Io vado, statemi bene, ragazzi. Ciao Haruki-san, ci vediamo. E dopo essersi separati dal loro amico ed aver controllato di avere tutto il necessario per affrontare il lungo viaggio che li attendeva, i 2 genin si prepararono a partire alla volta del Paese dell’Acqua calda, muovendo il primo passo verso la strada che li avrebbe condotti al loro obbiettivo: trovare l’unico fabbro che avrebbe potuto riforgiare le 7 spade di Kiri.
    In fondo siamo ninja, non abbiamo bisogno di una carrozza, possiamo benissimo camminare da soli. Speriamo solo che non piova.

    Ho descritto che i 2 ragazzi hanno già deciso il metodo da seguire perchè ci siamo messi d'accordo in privato, così da risparmiarci le situazioni ipotetiche :sisi:
     
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  3. frafri94
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    Il Fabbro Immortale

    Mi manca già la mia cameretta


    La sua prima missione era stata parecchio stancante anche se lo era stata più psicologicamente che non fisicamente, l'emozione di essere stato finalmente promosso a genin era una sensazione fantastica.
    Non passò molto prima di ottenere una nuova missione, e a quanto pare era una missione di enorme importanza, tanto da chiedersi se il Mizukage avesse fatto una scelta saggia a scegliere lui che anche se ben allenato era ancora relativamente inesperto. Ma non contestò la decisione e si fidò del suo Capo Villaggio, accettando senza indugio la sua seconda missione: trovare il fabbro per forgiare le sette spade leggendarie di Kiri.
    Preparandosi per il viaggio si rese conto che stava per lasciare il villaggio per la prima volta in tutta la sua vita, suo nonno fu felice del suo avanzamento di carriera sicurissimo che se la sarebbe cavata egregiamente, evidentemente Akisame aveva più fiducia in Ryuuto di quanto lui non ne avesse in se stesso.

    Giorno 1

    Dopo aver preparato tutto il necessario salutò il suo carissimo nonno con un abbraccio fortissimo, il quale ricambiò stritolandolo ancora più forte.
    Si diresse immediatamente al porto dove incontrò subito il suo amico Ryuu, si erano conosciuti da poco ma avevano legato molto velocemente. Insieme si incamminarono verso il molo 6 dove li aspettava la loro nave. Ryuuto si aspettava una barchetta da nulla, ma questa era una vera e propria nave con enormi alberi che ondeggiavano a ritmo con le onde. WOOOOOOO I suoi occhi erano spalancati come la sua bocca, forse una reazione un po' esagerata, ma comprensibile dato che era la prima volta che vedeva qualcosa di simile.
    Appena saliti a bordo la ciurma si dimostrò amichevole, tranne il capitano, un vero lupo di mare, il quale fu un po' scontroso ma Ryuuto non se la prese più di tanto: era troppo preso ad ammirare i suoi foltissimi baffi e la sua particolare armatura.
    Furono portati nella loro camera. Dentro si trovavano due comodi letti e immediatamente Ryuuto si tuffò nel letto sulla sinistra MIOOOOO solo per vedere Ryuu fare la stessa cosa con l'altro letto, a quanto pare non avrebbero avuto problemi a condividere la stanza. Ryuuto aveva appena posato le sue cose sul letto quando Ryuu lo chiamò per andare al vedere la partenza della nave. Incuriosito lo seguì velocemente e salirono sul ponte di coperta ad ammirare i marinai che scioglievano le vele che in poco tempo imbrigliarono la forza del vento spingendo la nave. Un altro spettacolare evento per i nostri neo-genin

    Giorno 3

    Sulla nave non c'era stato molto da fare, oltre a parlare con il suo compagno di missione o a fare amicizia con i marinai. Ryuu si dimostrò parecchio sensibile al rollio della nave mentre Ryuuto non aveva avuto problemi quindi cercò di aiutare l'amico in ogni modo che gli fu possibile.
    La terra fu avvistata e raggiunta nel pomeriggio. Quando la nave attraccò al molo i due ninja scesero dopo aver salutato tutti i marinai che li avevano portato fino a lì. A terra poterono finalmente ammirare il paesaggio più attentamente: era molto diverso da Kiri, soprattutto per il clima molto più caldo rispetto che a casa.
    I due distolsero lo sguardo dal magnifico paesaggio per consultare la mappa e capire dove dirigersi ma...
    WAAAAAA!!!
    L'urlo di Ryuu quasi lo spaventò più del fatto di ritrovarsi improvvisamente accanto a un marinaio con cui aveva condiviso il viaggio, dovevano essere davvero assorti nei loro pensieri per non essersi accorti che si stava avvicinando.
    Il marinaio li informo che la via più veloce era quella di affittare una corriera, ma fu chiaro ben presto che non avevano i fondi sufficienti, perciò decisero di comune accordo di andare a piedi.
    Salutarono il vecchio marinaio e si incamminarono verso il Paese dell'Acqua Calda, sperando che l'ultima frase di Ryuu non portasse loro troppa sfortuna.
     
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    Il Fabbro Immortale

    Il Vilaggio




    HkBQngz



    I due ragazzi si trovavano nel porto di Daregashi. Da lì avevano deciso di procedere a piedi. La rotta da seguire era la loro, ma a seconda se avessero deciso o meno di forzare la marcia avrebbero percorso più o meno strada, giungendo sempre più avanti nel minor tempo possibile. La strada che collegava Daregashi al Villaggio delle Calde Primavere era lunga, molto lunga. Difatti era comprensibile come fosse certamente stato più furbo sbarcare presso il Paese del Fuoco piuttosto che in quello del The. Qual'era il motivo di quella scelta? Probabilmente obbligata dalle rotte commerciali, ma loro non potevano saperlo. Dunque, piuttosto che lasciarsi divorare dai dubbi dovevano mettere le gambe in spalla ed iniziare la loro camminata verso nord.


    Il primo villaggio che avrebbero incontrato era a ben settanta chilometri di distanza. Tra Daregashi ed il villaggio di Mizushima c'erano difatti dapprima alcuni campi dove venivano coltivati grano, orzo e frumento (ma che data la stagione erano già stati mietuti da diverse settimane, lasciando dunque un paesaggio semi-desolato). Dunque seguiva dopo circa una trentina di chilometri un'ampia foresta che si estendeva per circa venti chilometri lungo la strada, ma che da est ad ovest misurava almeno il doppio. Usciti dal bosco ci sarebbero stati altri venti chilometri di coltivazioni.


    Ryuu e Ryuuto potevano procedere con calma, ma in quel caso in un'ora non avrebbero percorso che circa cinque chilometri. Forzando il passo, sfruttando le loro capacità di Shinobi, avrebbero invece proseguito al doppio della velocità ma quello avrebbe avuto un costo [Ogni ora/frazione di ora che passate correndo perdete 3 Bassi di Chakra]. Se si fossero fermati a riposare avrebbero invece recuperato un po' di energie [2 Bassi/ora completa di riposo]. In ogni caso avrebbero sentito la stanchezza iniziare a farsi sentire dopo circa sei ore di cammino consecutivo [-1 basso ogni ora/frazione di ora successiva alla sesta consecutiva] ed in generale dopo dodici ore di cammino nelle ventiquattro ore sarebbero stati decisamente distrutti se non avessero fatto in modo di riposare per almeno sei ore [-1 Basso e -1 Leggera di Vitalità ogni ora/frazione di ora dopo la dodicesima di cammino senza almeno sei ore di riposo consecutive precedenti].


    La traversata sarebbe stata dunque non facile ed avrebbe richiesto molta strada prima di riuscire a scorgere Mizushima. Il Villaggio di Mizushima era suggestivo, nel Paese del The. Un tempo villaggio di pescatori, adesso viveva di commerci di vario tipo (oltre che di pesca) e si era espanso dal suo nucleo originale: alcune case costruite su palafitte che parevano quasi galleggiare su un grande lago, fino a formare un conglomerato di case infinitamente grande. Le mura del villaggio erano alte circa sei metri e solidamente costruite, con guardie ogni tre metri ed un cancello di ferro battuto sbarrava l'accesso ai due genin, così come a chiunque volesse introdursi nel villaggio. Ma la disponibilità delle guardie a lasciar passare la gente cambiava molto a seconda dell'ora del giorno e della notte, così come cambiava molto chiunque si aggirasse per le strade. Mizushima era, per parola di molti, un vero e proprio centro da cui giungevano e partivano notizie di qualsiasi tipo. I commerci erano floridi e chissà cosa si poteva ascoltare!


    Scusaste il ritardo, ma ho avuto un po di problemi con questo post :asd:

    Comunque, voi partite la mattina intorno alle 11. Dovete regolare il passo che tenete per decidere in che momento del giorno arrivare a Mizushima :zxc:
    Ovviamente avviso che il ritardar troppo avrebbe effetti negativi. A Mizushima c'è qualcosa che vi aspetta :guru:... se la fate aspettare, andrà via!


     
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    ehm...da qualche parte

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    Il fabbro immortale

    Prima tappa: Mizushima!



    [Ore 11:00 - Partenza]


    La decisione dei 2 ragazzi era ormai chiara: avrebbero raggiunto la loro meta a piedi, prendendosela con calma e godendosi il tragitto come dei veri ninja.
    Certo, non è che dei ninja avrebbero rifiutato un passaggio che gli avrebbero permesso di portare a termine la loro missione più rapidamente, ma perlomeno ci stavano provando a prendere le cose seriamente.

    [Ore 12:27]


    I giovani genin erano in viaggio da più di un'ora, attraversando una grande distesa di terreni quasi totalmente spogli di qualunque tipo di flora, sotto un sole a cui non erano abituati e rinfrescati solo da un fresco venticello che di tanto in tanto li investiva.
    Per ingannare il tempo, Ryuu continuava a studiarsi la cartina del Paese del Fuoco e dintorni, esprimendo i suoi pensieri ad alta voce per coinvolgere il suo amico nei suoi ragionamenti ed ispezionando la mappa senza neanche guardare dove stesse camminando, finendo anche quasi investito da una carovana di passaggio.
    Dunque, dunque, dunque...noi siamo partiti dal porto di Degarashi...ma il villaggio delle calde primavere è dall'altra parte del Paese del Fuoco.
    Ma questo non ha senso: il paese dell'acqua calda è raggiungibile anche via mare. Per quale assurdo motivo il mizukage ci ha mandati nel Paese del Thé? Potevamo anche prendere una nave che ci avrebbe portato direttamente lì, o almeno almeno nel Paese del Fuoco. Perché farci scendere nel Paese del thé, non ha senso. Quando torniamo glielo dobbiamo proprio dire.

    La situazione lo lasciò alquanto indispettito, non riuscendo a comprendere quale ragione ci potesse essere dietro quell'insolita decisione, ma tuttavia non gli dispiaceva affrontare quel viaggio, anche perché se il mizukage aveva deciso così, non si sarebbe certo aspettato un loro ritorno in breve tempo, quindi potevano godersi il viaggio fino alla loro destinazione con tranquillità, alla faccia dell'altra squadra che si era dovuta recare nella sperduta Genosha.
    Eh, va bé. Se proprio dobbiamo farci questa camminata, è inutile lamentarsi.
    Vediamo...il prossimo villaggio sulla nostra strada dovrebbe essere... il villaggio di Mizushima. E' lontanuccio.

    Sempre tenendo la cartina in mano, avrebbe alzato gli occhi al cielo per controllare l'ora orientandosi col sole, intuendo che fosse suppergiù mezzogiorno. Si sarebbe poi rivolto verso il suo compagno, per decidere come avrebbero voluto proseguire il cammino.
    Senti, sinceramente io ancora non ho fame, quindi che dici se ci facciamo una corsetta e dopo mangiamo? Almeno così guadagniamo un po' di strada. Avendo capito di avere dei caratteri molto simili, avrebbe cominciato col mettere la mappa nello zaino per avere le mani libere durante la corsa che li aspettava, per poi prepararsi a scattare.
    Va bene, allora andiamo! Se la cartina è giusta, dobbiamo andare da quella parte. E detto ciò, sarebbe partito immediatamente a tutta velocità nella direzione prefissata, seguito a ruota dal suo compagno di squadra.

    [Ore 14:30]


    Con un grande sforzo, i 2 genin avrebbero dato sfogo alle loro energie represse dai lunghi giorni di inattività passati sulla nave, correndo ininterrottamente per 2 ore e fermandosi infine per riprendere fiato, ma continuando a camminare lentamente, con lo scopo di raggiungere la foresta che si vedeva all'orizzonte in cui si sarebbero potuti riposare al fresco.
    Visto che ci siamo quasi, io direi di arrivare fino alla foresta, almeno lì avremmo un po' d'ombra. Con questo sole non mi va proprio di fermarmi a mangiare. Una volta arrivati al fresco ci riposiamo un po', va bene?
    In un certo modo stava cominciando a prendere inconsapevolmente le redini della squadra, e anche se si considerava al pari di Ryuuto, gli piaceva prendere le decisioni, anche se comunque chiedeva sempre il consenso dell'amico prima di procedere, ma era proprio l'iniziativa che poco contraddistingueva il suo carattere e che venne fuori in quei frangenti a dargli una bella sensazione.

    [Ore 15:00]


    Ryuu e Ryuuto avrebbero camminato per circa mezz'ora, prima di arrivare finalmente alla tanto agognata foresta, dove poterono prendersi un po' di tempo per riposarsi tra gli alberi, lontani dalla strada, e stare al riparo dal tremendo sole che picchiò sule loro teste per tutta la mattinata. Approfittarono della sosta per riprendere un po' le forze perse durante il tragitto fatto, rifocillandosi con quello che avevano nei loro rispettivi zaini e riposandosi per circa un'oretta.

    [Ore 16:00]


    Ormai si trovavano a quasi metà del percorso, quindi decisero che avrebbero proseguito senza perdere ulteriore tempo in lunghe soste, cominciando a muoversi nuovamente verso nord non appena trovarono la direzione giusta da seguire, rimettendosi in marcia. La foresta, almeno, garantiva un riparo non indifferente dal calore che si respirava all'esterno, ed il silenzio che regnava sovrano, interrotto solo dai versi di qualche animale nei paraggi, bastò a far sentire Ryuu completamente rilassato, facendoli procedere a passo spedito.
    Sarebbe potuto rimanere anche tutto il giorno in quella specie di paradiso, ma purtroppo non era il caso di soffermarsi più di tanto, avendo già perso abbastanza tempo prezioso per arrivare alla prima tappa del loro lungo viaggio.

    [Ore 20:00]


    Durante la loro permanenza nell'enorme distesa di alberi, Ryuu ebbe più volte la tentazione di fermarsi a fare un bagno nei vari ruscelli che incrociarono, anche per cercare di abbattere la noia che inevitabilmente veniva a crearsi di tanto in tantio, ma trovandosi pur sempre nel bel mezzo di una missione, dovette resistere, focalizzando il suo obbiettivo finale: erano pur sempre in viaggio per trovare il fabbro che avrebbe potuto riportare in vita le 7 spade di Kiri, quindi non era il caso di indugiare eccessivamente.
    Quando la strada che stavano percorrendo sbucò infine fuori dalla foresta era già calata la sera, come potevano già aver constatato durante il tragitto per la mancanza di visibilità.
    Era stata una decisione difficile, mettersi d'accordo se proseguire ulteriormente il viaggio o fermarsi a riposare, ma alla fine si trovarono entrambi dell'idea che avrebbero potuto riposarsi una volta arrivati al villaggio, sapendo di aver già sorpassato la metà del loro percorso da un pezzo e sperando di non arrivare prima che spuntasse l'alba.
    Ormai non mancava molto alla loro meta, quindi decisero di darsi una mossa e mettersi a correre ancora una volta, più che determinati di arrivare a Mizushima prima che si facesse troppo tardi e guidati nella notte col solo aiuto della luce lunare.

    [Ore 21:00]


    Dopo aver passato l'ultima ora a correre, rallentarono il passo per evitare di eccedere con gli sforzi fisici e riprendere a camminare normalmente, seguendo le indicazioni che trovavano per strada e che gli indicavano che il villaggi che cercavano era ormai vicino.
    Dai, che ce l'abbiamo quasi fatta. Un'altro po' e siamo arrivati. Spero che non sia un villaggio con le mura, altrimenti penso sia difficile che ci lascino passare.
    Erano diverse ora che camminavano (o correvano) senza sosta, e la fatica cominciava a farsi sentire, ma ormai erano decisi a non mollare, proseguendo lungo la strada come 2 audaci (ed affannati) eroi.

    [Ore 22:40]


    Giunti quasi allo stremo delle loro forze, scorsero infine, in lontananza, il villaggio che avevano sperato di vedere per tutto il giorno, cosa che risollevò decisamente il morale di Ryuu, dandogli la forza per andare avanti senza cedere.
    UHUU! Eccolo lì. Non ce la facevo più. Io spero che ci sia ancora una locanda aperta, perché io sto morendo di fame.
    Purtroppo, più si avvicinavano e più si resero conto che le loro preghiere non erano state ascoltate, avvistando delle grandi mura che per via della poca visibilità notturna non erano riusciti a scorgere da lontano e sapendo già che probabilmente avrebbero dovuto affrontare un qualche tipo di controllo, sempre che i guardiani fossero di buon umore.
    Dopo circa altri 20 minuti di viaggio, a 12 ore da quando lasciarono il porto erano finalmente giunti alla loro prima destinazione del loro viaggio, raggiungendo il cancello principale del villaggio di Mizushima ed avvicinandosi alle guardie con la speranza che li facessero passare.

    [Ore 23:00 - Arrivo]


    Resoconto del viaggio:
    - 2 ore di cammino attraverso i campi: 10 Km percorsi
    - 2 ore di corsa attraverso i campi: 20 Km percorsi (6 Bassi consumati)
    - 1 ora di riposo nel bosco: 2 Bassi recuperati
    - 4 ore di cammino nel bosco: 20 Km percorsi
    - 1 ora di corsa attraverso i nuovi campi: 10 Km percorsi (3 Bassi consumati)
    - 2 ore di cammino attraverso i nuovi campi: 10 Km percorsi

    Totale: 70 Km con 7 Bassi di chakra in meno
     
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  6. frafri94
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    Il Fabbro Immortale

    Di Corsa!


    In viaggio, lontani dal loro villaggio e in terre del tutto nuove per loro i due genin decisero rapidamente in che maniera procedere: entrambi si trovarono d'accordo nell'intraprendere una marcia veloce per arrivare alla prima tappa il più rapidamente possibile. Ryuu per un po' si lamentò della decisione del Mizukage di non farli arrivare direttamente al loro obiettivo.
    Beh, non penso che lo abbia fatto tanto per farci uno scherzo. Però in effetti potevamo davvero essere già quasi arrivati...
    Lamentarsi rimaneva comunque inutile, così partirono alla volta del villaggio di Mizushima. Ryuu e Ryuuto studiarono una tabella di marcia per arrivare ad un orario decente senza però rimanerne stroncati. Alla fine i due partirono secondo la direzione scelta da Ryuu e Ryuuto lo seguì.
    Seguirono diverse ore di marcia, corsa e piccoli riposini all'ombra di folti alberi per ripararsi dal sole, il tutto era stato organizzato affinché il loro consumo di chakra rispetto alla distanza percorsa fosse il più efficace possibile.
    Le poche ore passate fermi a mangiare e a riposarsi furono particolarmente piacevoli: il clima decisamente più caldo di Kiri gli fece venire velocemente sonno, ma il tempo che avevano era limitato perciò si impegnò a restare sveglio.
    Lo stesso sole, che all'ombra di un albero era piacevole, durante la fase di marcia picchiava duramente su di loro stancandoli più velocemente di quanto avrebbero potuto immaginare, ma senza fermarsi continuarono il loro cammino verso il villaggio.
    Arrivarono a destinazione per le 23.00, entrambi non vedevano l'ora di trovarsi una bella locanda dove consumare un pasto caldo e dormire al coperto. Purtroppo per loro la prima cosa che videro furono delle alte mura e un posto di blocco.
    C'era da aspettarselo... Speriamo solo che non sia troppo tardi e ci lascino passare lo stesso. Ho sonno e fame, e non ho voglia di passare una notte in tenda. Dai andiamo a chiedere.
    Un po' demoralizzato si avvicinò alle guardie, sperando solo di ricevere buone notizie.
     
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    Mizushima



    Esgaroth


    La cittadina di Mizushima era per lo più costruita sul lago: diverse case erano difatti costruite su solide ed antiche palafitte cementificate dal tempo ed i canaletti che costituivano le vie erano sormontati da ponti galleggianti, o ponti sospesi più solidi in legno. Non c'era una piazza, o una via principale a Mizushima giacché tutto era (a parte le mura e pochi edifici a ridosso di esse) costruito sull'acqua. Al centro della città si stagliava un'alta torre dove c'era una grande campana ed una guardia che pigramente riposava e guardava di tanto in tanto in basso.


    Il primo ostacolo da superare per il duo sarebbero state le mura. Il cancello difatti era chiuso! Nessuna novità, di notte veniva sempre chiuso per limitare e controllare il flusso dei visitatori. Qualora si fossero avvicinati una piccola finestrella sulla porta si sarebbe aperta rivelando il viso di una guardia abbastanza severo, con una corta barba nera molto folta ed un elmetto da samurai che gli copriva la testa. La guardia con tono autoriatorio iniziò a porre domande ai due. Chi siete? Perché vi presentate a quest'ora? Che affari avete in città? Non sarebbe stato difficile comprendere che la verità bastava ed avanzava per entrare a Mizushima, poiché i loro affari lì non erano per niente pericolosi. Il cancello si aprì quel che bastava per lasciarli entrare e dopo una rapida perquisizione furono lasciati liberi di aggirarsi nel villaggio come più gli aggradava. Se volete cercare riposo potete trovare diciamo a trecento metri sempre dritto l'Osteria del Vecchio Ponte, ha sempre camere libere in questa stagione. Per la dolce compagnia fece un sorrisetto malizioso Potete trovare la Casa della Stella Rossa, vicino le mura andando a destra per un mezzo chilometro circa. Poi per andare a bere qualcosa c'è la Taverna dell'Onesto Mercante, proprio di fronte alla grossa torre con la campana.


    Dunque l'uomo fece una pausa, guardingo e parlò ai due quasi a bassa voce. Ah, poi ci sono dei pazzi di un culto strano. Sono cinque, ma abbiamo dovuto relegarli durante la loro permanenza qui sotto loro richiesta perché diventano pericolosi. Mah. Non disse loro dove si trovavano, né in che condizioni fossero. Semplicemente li lasciò andare, liberi di fare cosa volevano.


    Post semplice, scegliete che fare. Potete andare insieme o dividervi, a voi la scelta :zxc:

     
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    Per le vie del villaggio


    Dopo ore di marcia ininterrotte, la fredda aria della sera stava iniziando a farsi sentire per l'ormai cessata attività fisica, e l'umidità dovuta alla vicinanza con il lago non favoriva certo la situazione, facendo sperare ai 2 neogenin che venissero accettati dalle guardie cittadine, in modo da non rimanere fuori e dormire all'addiaccio.
    Molto speranzosi, i ragazzi di Kiri si avvicinarono al cancello chiuso, facendosi luce con delle torce e rompendo il silenzio della notte per far notare la loro presenza a chiunque ci fosse dall'altra parte.
    Ehm...c'è nessuno?
    Frase banale, ma indispensabile per attirare l'attenzione su di loro e far si che qualcuno rispondesse al richiamo, e difatti, pochi istanti dopo, la piccola finestrella che si trovava sul portone, si spalancò e rivelò il volto di un uomo non più giovane con una barba scura, che dal suo sguardo non sembrava certo contento di ricevere visitatori a quell'ora della notte.
    Un po' per ingenuità e un po' perché non vedeva che motivo ci potesse essere per mentire, Ryuu rispose alle poche domande poste dal guardiano rivelandogli il motivo della loro visita, ma ovviamente tacendo sullo scopo della loro missione.
    Siamo ninja del villaggio della Nebbia. Ci stiamo dirigendo al Paese dell'Acqua Calda, siamo solo di passaggio e vorremmo un riparo per la notte.
    Per fortuna, quelle semplici parole bastarono a fare in modo che le porte del villaggio gli si aprissero, lasciandoli liberi di entrare senza alcun problema, ovviamente non prima di aver dato dimostrazione di non essere venuti per via di loschi affari. Infatti, il guardiano che li perquisì poté constatare che il loro equipaggiamento era composto unicamente da un armamentario standard per dei genin ed accessori totalmente innocui come la mappa ed i rotoli di pergamena che gli erano stati consegnati dal mizukage, dopodiché gli si rivolse in maniera del tutto amichevole.
    Se volete cercare riposo potete trovare diciamo a trecento metri sempre dritto l'Osteria del Vecchio Ponte, ha sempre camere libere in questa stagione. Per la dolce compagnia...Potete trovare la Casa della Stella Rossa, vicino le mura andando a destra per un mezzo chilometro circa. Poi per andare a bere qualcosa c'è la Taverna dell'Onesto Mercante, proprio di fronte alla grossa torre con la campana.
    Ryuu fu decisamente contento di poter avere libero accesso al villaggio senza problemi o lunghi e noiosi interrogatori, potendo girare tranquillamente per le strade e cercare un posto dove dormire e magari rimediare qualche informazione sul villaggio delle calde primavere o i cultisti di Jashin. Le parole del mizukage sul fabbro che dovevano cercare lo avevano lasciato abbastanza preoccupato, non sapendo a cosa dovevano andare in contro, se non che fosse un tipo pericoloso, quindi informarsi di più su quella faccenda poteva rivelarsi utile.
    Ovviamente non aveva intenzione di fermarsi in un bordello, avendo capito l'allusione del guardiano ed avendogli risposto con un sorriso, ma forse sarebbe una buona idea andare a bere qualcosa alla taverna consigliatagli.
    Ah, poi ci sono dei pazzi di un culto strano. Sono cinque, ma abbiamo dovuto relegarli durante la loro permanenza qui sotto loro richiesta perché diventano pericolosi. Mah
    Questa frase lo sconcertò un po', avendo capito che ci potessero essere dei maniaci potenzialmente pericolosi in giro, ma se quella simpatica guardia non gli diede altre informazioni o misure di sicurezza, non c'era di che preoccuparsi.
    Grazie mille. Ci vediamo, buon lavoro.
    Dopo averlo salutato non rimaneva altro da fare che addentrarsi definitivamente nel villaggio.

    I ragazzi decisero che sarebbero andati alla taverna per rilassarsi un po' e scrollarsi di dosso il peso del lungo viaggio, ma prima Ryuu volle andare all'osteria per cominciare a prendere le camere e posare i loro zaini, così da potersi godere la serata senza altri pesi sulle spalle.
    Una volta abbandonate le mura, Ryuu poté ammirare lo splendido panorama notturno che offriva Mizushima: un villaggio costruito quasi totalmente su un lago, ricco di ponti costruiti su dei canali. Il giovane genin era abituato a vivere vicino al mare e vedere porti, ma non aveva mai visto case ed edifici di ogni tipo che sembravano galleggiare sull'acqua. I riflessi argentei della luna che si rispecchiava nelle calme acque dei vari canali uniti alla tranquillità ed il silenzio del posto creavano un atmosfera rilassante e magica, quasi surreale...peccato che in sua compagnia non ci fosse anche una ragazza per cui sfruttare quella bella serata per fare colpo.
    Ryuu e Ryuuto fecero un tratto di strada insieme, ma una volta che avvistarono l'insegna della locanda che stavano cercando si separarono come d'accordo per rincontrarsi poco dopo alla taverna.
    Io allora vado a posare gli zaini e ti raggiungo, va bene? Ciao.
    Ryuu si era offerto di andare a prendere le stanze per la notte, cosicché avrebbero potuto anche far tardi quanto volevano per poi tornare in camera all'orario che più li aggradava senza aver problemi con il tizio che assegna le camere (che forse sarebbe andato a dormire), quindi si separò dal suo compagno per attraversare il ponticello che lo separava dall'edificio.
    "Osteria del Vecchio Ponte". Si, è questa. Disse, leggendo l'insegna del locale per poi avvicinarsi alla porta ed entrare.
     
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  9. frafri94
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    tutti in tavola


    Stanchi e affamati Ryuuto e Ryuu si avvicinarono al portone sperando di ottenere accesso alla città.
    Ehm... c'è nessuno? chiese Ryuu. Al portone si affacciò un uomo barbuto che lì scrutò attentamente, alle sue domande i due genin risposero senza mentire: gli dissero chi erano e il motivo che li portava alle porte di questa città ad un'ora così tarda. Il guardiano sembrò credere alle loro parole ma lì perquisì per sicurezza, dopodiché ormai certo che i due ragazzi non portavano guai di nessun genere li lasciò andare, indicando loro anche un paio di posti a cui poter far visita.
    Se volete cercare riposo potete trovare diciamo a trecento metri sempre dritto l'Osteria del Vecchio Ponte, ha sempre camere libere in questa stagione. Per la dolce compagnia...Potete trovare la Casa della Stella Rossa, vicino le mura andando a destra per un mezzo chilometro circa. Poi per andare a bere qualcosa c'è la Taverna dell'Onesto Mercante, proprio di fronte alla grossa torre con la campana.
    Quelle parole gli furono di conforto, sapere già che quella notte avrebbero di sicuro dormito al coperto lo rese felice, quando poi annuì alla "dolce compagnia" Ryuuto abbassò lo sguardo con il viso che iniziava ad arrossirsi, sapeva a cosa si stava riferendo, ma non si era mai nemmeno avvicinato a posti del genere e di certo quella sera non sarebbe stata un'eccezione, più per l'imbarazzo che per altro. D'altro canto era molto incuriosito dalla taverna: non si sarebbe lasciato sfuggire la possibilità di assaggiare le delizie di questa regione.
    In conclusione l'uomo aggiunse un avvertimento: Ah, poi ci sono dei pazzi di un culto strano. Sono cinque, ma abbiamo dovuto relegarli durante la loro permanenza qui sotto loro richiesta perché diventano pericolosi. Mah
    Ma ormai Ryuuto stava solo pensando al cibo quindi quando passarono davanti all'osteria dove avrebbero passato la notte lanciò il suo zaino a Ryuu che si offrì di fermarsi a prendere le stanze per poi raggiungerlo.
    Così Ryuuto poté affrettarsi verso la taverna, quando la trovò entrò senza pensarci su troppo. Una volta dentro cercò un tavolo per due, così da tenere un posto anche a Ryuu che lo avrebbe raggiunto a breve, nel frattempo lui iniziò a ordinare qualcosa di leggero per far passare l'attesa.
    Cameriere! Buonasera, sto aspettando un mio amico. Potrei avere qualcosina da mangiare mentre lo aspetto? Niente di troppo pesante, dovrò avere ancora fame quando arriverà. Lascio scegliere al cuoco: mi fido delle sue decisioni"
    Disse con un sorriso splendente. Ah! anche qualcosa da bere!
     
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    L'Osteria "Il Vecchio Ponte"




    L'osteria era un luogo affollato e pieno di gente. L'oste, un uomo pingue dalla lucida pelata, indossava un grembiule sporco di cibo qui e lì. Aveva due braccia grosse come tronchi d'albero, pelose (al contrario della sua testa) e le maniche della sua divisa erano arrotolate sin sopra al gomito. Era un uomo possente, alto due metri, con una voce baritonale che rimbombava nella sua possente gabbia toracica e che sovrastava tutto quando parlava. Così, anche se l'oste non parlò direttamente a loro due, molte delle parole che esso pronunciò furono chiaramente udite.
    Ma vi dico di sì! Stanno creando un sacco di problemi! Non starai esagerando? MA COSA!!! la risposta a quelle parole non era udibile sopra il baccano. È TUTTO IL SANTISSIMO GIORNO CHE SI SENTONO STRANI RUMORI DA LI'.


    Un uomo, seduto da solo al tavolo di fianco a quello dei due sorseggiando placidamente una birra chiara, lanciò uno sguardo rapido all'oste poi fece un sorrisetto. Aveva un'aria apparentemente misteriosa, con un cappello a coprirne il viso affilato incorniciato da lunghi capelli bianchi perfettamente lisci [Immagine di Riferimento]hunter-x-hunter-2011-kaito-5. Dopo qualche minuto l'uomo si scolò la metà della sua birra tutta d'un sorso ed alzò il bicchiere per attirare l'attenzione dell'oste il quale, dopo qualche secondo, lo notò. ARRIVO! E l'oste arrivò, portando con se un altro bicchiere pieno di birra. Nel mentre una prosperosa cameriera dai capelli rossi stava servendo i due giovani Genin. Ehi, non ho potuto fare a meno di ascoltare cosa dicevi prima. Uh? Mi lamentavo di quella setta di pazzi. Non sono i benvenuti qui in città, mi chiedo perché li abbiano fatti entrare. Chi lo sa. Sono interessato però. Stanno creando problemi? Certo che ne vuoi sapere tu. L'Oste assunse un'aria sospettosa. La curiosità non è un crimine. E tu muori dalla voglia di raccontarmelo. L'uomo bevve dalla sua birra un abbondante sorso. L'Oste rise, annuendo vigorosamente. Ah, che oste sarei se non facessi circolare le notizie! Ragazzo, questi uomini si stanno comportando in maniera folle. Urlano a qualsiasi ora, imprecano, o pregano. Non capisco perché si siano spinto così. So che certa gente viene dal Paese delle Calde Primavere! Già.


    L'uomo non disse altro. Bevve un sorso di birra, dunque congedò l'oste con un sorriso. Grazie per aver soddisfatto la mia curiosità. Disse, dunque lasciò una banconota sul tavolo ed un'altra nel grembiule dell'oste, si alzò ed uscì dall'osteria. Sul suo tavolo c'era però qualcos'altro oltre che la banconota: una spilla di metallo. Aveva la forma triangolare ed all'interno del triangolo era inscritta una perfetta circonferenza che toccava tutti e tre i lati. L'oste lo notò e lo prese. Oh, s'è dimenticato la spilla. L'oste si grattò il mento. Bah, se la verròà a riprendere. Se la infilò nel grembiule vicino alla banconota appena elargitagli con somma generosità e tornò dietro al bancone a svolgere le sue mansioni.


    Quello che stava accadendo lì era utile per loro due? Forse il filo di un fitto mistero iniziava a mostrarsi, una trama più intricata della semplice ricerca. Ma se si fossero persi, cosa sarebbe accaduto?


     
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    Il fabbro immortale

    Interessanti coincidenze


    Un atmosfera piuttosto piacevole e accogliente trovò nella locanda che gli avevano consigliato alle mura, e non fu neanche difficile trovare una camera adatta dove poter soggiornare per quella notte. Insomma, tutto stava procedendo bene e non sembravano esserci intoppi in vista sul loro cammino, quindi molto probabilmente avrebbero potuto terminare il loro primo giorno di marcia nel Paese del Thè in tutta tranquillità.
    Una volta ricevuta la chiave, non perse tempo a raggiungere la stanza assegnatagli, richiudendo dietro di sè la porta e tirando un lungo respiro per prendersi qualche istante per adattarsi all'atmosfera del luogo, sapendo che era lì che avrebbero dovuto passare la notte. Solo che prima di andare a letto, niente gli vietava di prendersi un po' di tempo libero per rilassarsi.
    La stanza era carina. Con pochi e semplici mobili, ma carina. Non potevano certo permettersi una grande stanza o lussuosa e trattandosi di una sola notte non ne avevano nemmeno bisogno, per questo Ryuu aveva deciso di prendere un' unica stanza con 2 letti separati.
    Era stata una giornata molto lunga e faticosa e le gambe ormai avevano cominciato a reclamare non appena si avvicinò al letto che aveva scelto, dopo aver gettato lo zaino di Ryuuto sull'altro ed il suo per terra, cadendoci sopra a peso morto ed affondando la faccia nel cuscino, con una gamba che pendeva fuori dal materasso. Non si era mai dovuto sforzare tanto in vita sua, avendo camminato e corso per almeno 12 ore di fila, ma almeno sapeva che tutti quegli sforzi non sarebbero stati resi vani, poiché lo si poteva definire anche una specie di allenamento per fortificarsi.
    Passò quasi un minuto sdraiato in quella posizione, assaporando il dolce silenzio che lo circondava e stava quasi per cedere al sonno che si stava impadronendo di lui, ma ad un tratto si ricordo del suo amico che lo stava aspettando all'osteria, quindi alzò immediatamente la testa dal cuscino e a malincuore poggiò i piedi a terra e si spinse giù dal letto. Dopo essersi alzato ed essersi dato un energica scossa alle gambe per convincerle a collaborare, si diresse verso la porta con l'intenzione di uscire, ma mentre passò davanti allo zaino del suo amico un pensiero lo bloccò sul posto, facendogli tornare in mente i 2 rotoli affidatigli dal mizukage. La stanza, per quanto fosse chiusa a chiave, non era per niente difficile da violare per un ladro con almeno un minimo di esperienza e l'unica cosa che c'era da rubare sarebbero stati i loro 2 zaini, quindi la paura che potessero perdere quei preziosi rotoli si insinuò dentro di lui, per quanto fosse comunque improbabile.
    Doveva metterli al sicuro, ma non poteva neanche portarseli dietro, perchè con tutta l'acqua che c'era in giro, se uno di loro 2 fosse caduto in uno degli innumerevoli canali, sarebbero stati guai se i rotoli si fossero inzuppati d'acqua. L'unica cosa sicura che gli venne in mente fu di nasconderli stesso nella stanza, quindi si allungò verso lo zaino del suo amico e ne tirò fuori il primo rotolo, dopodiché fece la stessa cosa con quello nascosto nel suo zaino e li ripose entrambi sotto il suo materasso, dalla parte del cuscino, in modo che il piccolo rigonfiamento non si notasse, sempre nel caso in cui un ladro si fosse introdotto nella loro stanza. Di solito non era così paranoico, ma tenendo particolarmente alla buona riuscita della missione, considerava quegli oggetti estremamente importanti e non voler neanche pensare all'ipotesi di perderli volle prendere tutte le precauzioni possibili.
    Quel piccolo gesto lo aveva molto rassicurato, quindi dopo aver chiuso a chiave la porta della stanza, uscì dalla locanda per riprendere la strada da cui era venuto e svoltare verso il punto in cui si sarebbero dovuti incontrare lui ed il suo compagno di squadra.

    Ormai non mancava molto a mezzanotte e le strade e sembrava abbastanza normale vedere le strade semi deserte, ma tuttavia non lo infastidiva quella calma che solo di notte si può trovare all'interno di un villaggio. A meno che un villaggio non sia stato attaccato da bestie feroci e siano morti tutti, in quel caso ci sarebbe lo stesso silenzio, se non addirittura maggiore. Ma sto divagando.
    Anche se avrebbe preferito andare a dormire, un po' di svago non poteva che fargli bene, camminando tranquillamente per le strade ed i ponticelli, fino a raggiungere l'osteria, di cui vide già in lontananza la grossa insegna.
    Una birra mi ci vuole proprio.
    Una birra? Sei serio? Ma non eri astemio?
    Non sono astemio, ogni tanto bevo anche io una birra o un po' vino.
    Ma se la birra non ti piace nemmeno.
    Non è che non mi piace, ma non sopporto quando è amara. E poi bere la birra è una cosa da uomini e adesso che sono grande la devo fare.
    Va bene, fai quello che vuoi.
    Ryuu varcò con sicurezza la soglia dell'osteria, immergendosi serenamente nell'allegra aria del locale, che gli fece subito stampare un bel sorriso sulle labbra. Entrare in un luogo frequentato solitamente da uomini adulti, specialmente a quell'ora, lo mise di buon umore, come se mischiarsi al resto della clientela lo rendesse automaticamente più grande come fosse uno di loro. La prima cosa che gli saltò all'occhio fu il gigantesco oste che stava servendo ai tavoli e di cui poteva distinguere chiaramente la voce anche in tutto quel chiasso che affollava la stanza.
    Un ambiente rumoroso ma tutto sommato piacevole, in cui non gli dispiaceva per niente addentrarsi. La cosa che però gli interessava in quel momento era trovare Ryuuto e non sembrava di certo facile, in tutto quel trambusto, ma fortunatamente bastò qualche passo all'interno del locale ed un paio di occhiate in giro per individuare il suo compagno di viaggio seduto tutto solo al suo tavolino e che aveva già cominciato a sgranocchiare qualcosa. Senza pensarci 2 volte si sedette sulla sedia ddi fianco a lui, mettendolo al corrente di quanto aveva fatto alla locanda.
    Eccomi qua. Ho preso una stanza sola con 2 letti, tanto ci fermiamo solo per stanotte.
    Nonostante tutto il baccano che li circondava, Ryuu non poté fare a meno di ascoltare le parole dell'oste, che stava conversando al tavolo affianco al loro con un uomo dall'aspetto piuttosto bizzarro. Guardandoli insieme, si direbbero proprio agli antipodi in quanto ad aspetto fisico: il primo grosso, peloso e calvo, mentre il secondo magro, ben curato e con lunghi capelli. La cosa che gli interessò della scena, però, non furono gli aspetti dei 2 personaggi, bensì ciò che avevano da dirsi. Se in quegli istanti Ryuuto avrebbe provato a parlare con lui, lo avrebbe totalmente ignorato, perché era troppo preso dalla conversazione, anche se non stava guardando direttamente il tavolo da cui proveniva, ma teneva lo sguardo perso nel vuoto per riuscire a concentrarsi solo sul suo udito.
    Per quello che riuscì a capire, stavano discutendo proprio della setta di pazzi di cui parlava. A quanto pare stavano discutendo proprio della setta di pazzi di cui gli aveva parlato il guardiano alle mura, ma quello che più trovò curioso era che quel gruppo di persone, stando alle parole dell’oste, proveniva dal Paese dell’Acqua Calda, o anche comunemente detto “Paese delle Calde Primavere”. Una coincidenza piuttosto interessante, ma soprattutto, se quella setta era originaria del Paese dell’Acqua Calda, avrebbero potuto incontrarne dei seguaci anche lì, quindi pensò che la cosa migliore da fare era scoprire qualche dettaglio in più sull’argomento.
    Mentre l’uomo seduto al tavolo affianco al loro finì di bere il suo boccale di birra e se ne andò, Ryuu passò a discutere col suo amico quello che aveva appena sentito, non preoccupandosi di abbassare la voce , per tutto il trambusto che avevano attorno.
    Sentito? Quei maniaci della setta che sono al villaggio vengono dal Paese dell’Acqua Calda. Forse li incontriamo anche al villaggio delle calde primavere,insomma quante sette di pazzoidi ci potranno mai essere in…ma sono anelli di cipolla, quelli?
    Concentrati, stai andando bene, agli anelli di cipolla ci pensi dopo.
    Dicevo, quante sette di pazzoidi ci potranno essere in un solo Paese, no? E poi il mizukage ha detto che anche quel fabbro è un maniaco adoratore di qualcosa, potrebbe appartenere anche lui a questa setta, ci conviene informarci.
    Prima che l'oste si allontanasse dopo aver intascato la banconota lasciata sul tavolo, Ryuu richiamò la sua attenzione, chiedendogli di portargli un boccale di birra e 2 porzioni di anelli di cipolla, attendendo poi che tornasse con il bottino tanto desiderato dal ragazzo, insieme a qualunque cosa avesse ordinato anche il suo compagno di squadra.
    Quando finalmente tornò da loro, il genin non perse tempo ad afferrare un anello di cipolla e ad infilarselo in bocca.
    Wow, sono fantastici, grazie mille.
    L'aspetto rude e mal curato dell'omone lo fece ancora più a suo agio, contento di trovarsi in un posto da uomini adulti e di star facendo quello che facevano gli altri, lontano dall'atmosfera barbosa che si respirava a casa sua, ma al momento aveva cose più importanti a cui pensare, quindi ingoiò in fretta quel che aveva in bocca e si affrettò a chiedere informazioni all'oste,prima che si allontanasse nuovamente, se non l'avessegià fatto Ryuuto mentre lui era impegnato a mangiare quel primo anello di cipolla.
    Ah, scusi! Quei tizi di cui si sente parlare in giro,quei fanatici che sono arrivati al villaggio,non è lei sa qualcosa in più su di loro? So che vengono dal Paese dell'Acqua Calda e noi siamo diretti proprio lì, sa com'è, non vorremmo ritrovarci delle brutte sorprese.
    Forse usò un modo alquanto distaccato per chiedere dele informazioni, rispetto a quello che usò l'uomo dai capelli bianchi poco prima, ma sfortunatamente, data la sua poca esperienza sul campo, non era ancora in grado di estorcere informazioni in modo convincente.
    Chi avesse chiesto quelle informazioni tra i 2 genin non contava, l'importante era riuscire a capirci qualcosa in più su quella setta.
     
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    La Setta



    L'oste era sempre ben felice di scambiare chiacchiere con i suoi clienti. Il fatto che l'uomo poco prima l'avesse pagato non voleva dire che chiedesse danaro per delle informazioni! Quel tale l'aveva fatto solo per sciogliergli la lingua e certamente Ryuu e Ryuuto avrebbero giovato molto dell'effetto della lauta mancia sganciata da quel misterioso uomo precedentemente. Le domande di Ryuu dunque ebbero risposta, per quanto poteva saperne quel semplice oste di un piccolo villaggio su un lago! Oh, quella setta ragazzo, brutta storia, brutta! Guarda, proprio perché non voglio che i miei clienti si caccino in brutti guai ti dirò tutto quello che so. Dunque prese a sciorinare tutti i fatti di cui era a conoscenza col metodo di chi quelle cose le fa da una vita. Sono arrivati qui circa tre giorni fa, andranno via domattina grazie al cielo. Sono una setta di invasati, adoratori di uno di quelli dei crudeli, il Dio "Jashin". Mica il Sindaco voleva farli entrare eh! Questi sono obbligati ad ammazzare secondo la loro legge, per cui erano gente pericolosa. Ma vengo a sapere poi che il sindaco li fa entrare e li rinchiude! Mi chiedo perché insomma e poi parlo con la cara Maika, la segretaria del Sindaco, che mi dice che quei tizi lì sono venuti a Mizushima in cerca di un post dove nascondersi per qualche giorno ed hanno chiesto loro di essere rinchiusi così non avrebbero tentato di uccidere qualcuno. Li hanno messi in una cella del carcere a quanto ne so, una bella profonda. Si schiarì la gola e bevve un sorso d'acqua a un enorme bicchiere di vetro. Così io ho chiesto perché mai sono venuti qui e loro dicono che stanno scappando! Ah! A quanto pare c'è qualcuno più pazzo di loro che gli da la caccia AHAHAHAHA!


    L'uomo rise, ma forse non era un argomento sul quale lasciarsi andare all'ilarità, ma l'oste non pareva curarsene. Ve lo dico io, quel tizio di prima è uno di quelli che li sta cercando. Sesto senso! Che poi secondo me quello tra poco torna, s'è scordato una specie di spilla strana. Si batté la tasca del grembiule dove teneva la spilla trovata sul tavolo poc'anzi. Ryuu e Ryuuto a quel punto avevano piena libertà d'azione: avevano avute delle informazioni, stava a loro utilizzarle. Forse a Mizushima stava accadendo qualcosa di più interessante di quanto avrebbero potuto mai sospettare.
     
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    Un tremendo sospetto


    Con grande soddisfazione di Ryuu, l'oste si offrì senza battere ciglio di rispondere alle sue domande e di mettere al corrente i 2 ragazzi dei fatti accaduti al villaggio. Per fortuna sembrava avere proprio una bella parlantina e 2 ninja in cerca di informazioni non potrebbero chiedere di meglio.
    Il grosso e peloso omone in fondo non aveva un'aria minacciosa, anzi il suo aspetto era piuttosto confortante agli occhi di Ryuu, che ancora era fuori di sé per l'emozione di trovarsi in un locale malfamato a quell'orario. E' ovvio che dal suo punto di vista, una missione al di fuori del suo villaggio significasse potersi prendere parecchie libertà che a casa non aveva, e non avendo ancora fatto molta esperienza sul campo, ogni cosa al di fuori dell'ordinario era una forma di sfogo per sentirsi libero dai vincoli a cui era legato e sentirsi un adulto, decidendo da solo ciò che voleva fare.
    Inoltre, si sentì ancora più tranquillizzato quando l'oste cominciò a rivolgerglisi in modo abbastanza confidenziale, facendosi venire quasi le lacrime agli occhi per la situazione, mentre ascoltava le parole di quest'ultimo.
    Ah, no, aveva beccato una cipolla cruda.
    Ad ogni modo, quello che si rivelò un socievole interlocutore, nominò il nome della setta a cui appartenevano quegli squilibrati, ovvero lo stesso culto di cui parlò il mizukage, e se fino a quel momento Ryuu non sarebbe mai riuscito a ricordarselo per quanto si sarebbe potuto sforzare, nell'istante in cui lo sentì pronunciare non ebbe nessun dubbio che erano le stesse parole che aveva sentito pochi giorni prima, quando fu convocato per la missione.
    Mentre continuava a masticare ed assaporare uno dopo l'altro i numerosi anelli di cipolla che aveva nel piatto, il suo viso si illuminò di meraviglia per la scoperta appena fatta, ma non volendo assolutamente interrompere il discorso del locandiere, continuò ad ascoltare attentamente per cercare di non farsi sfuggire neanche una parola che avrebbe potuto tornargli utile.

    Stando a quanto riuscì a capire, il culto del Dio Jashin era veramente una cosa orribile, che costringe i suoi adoratori ad uccidere, ma in un certo senso, Ryuu provò anche un po' di pena per loro, perchè se avevano cercato un posto dove poter essere rinchiusi, forse questi non erano poi così malvagi.
    In fondo, però, non erano affari suoi se avevano fatto la scelta di intraprendere quella strada e sicuramente non poteva permettersi di perdere tempo prezioso per cercare di fare qualcosa, quindi l'unica cosa da fare era ignorare l'accaduto e sperare che quei tizi restassero rinchiusi nella loro cella fino al mattino seguente.
    L'oste, dopo aver fatto una breve pausa per bere un sorso d'acqua, proseguì con l'informarli di quello che aveva scoperto sul perchè si trovassero al villaggio, e non c'è dubbio che la sua coinvolgente risata fece scappare un sorriso anche al genin, che sdrammatizzò sicuramente quella tensione che la cupa conversazione aveva cominciato a creare. Fino a quel momento Ryuu non gli aveva tolto gli occhi di dosso, ma dopo che quel tizio minimizzò la faccenda, si sentì nuovamente più rilassato, spostando lo sguardo sul boccale di birra dopo essersi asciugato la mano unta su di un tovagliolo ed afferrandolo per il manico.
    Il fatto che qualcuno potesse dare la caccia a dei maniaci assassini era certamente bizzarra, eppure l'oste sembrò convinto al 100% che l'uomo uscito pochi minuti prima dal locale, che gli chiese le stesse informazioni sui cultisti di Jashin, fosse proprio al loro inseguimento. Si congedò da loro proprio con quell'affermazione, informandoli che probabilmente non sarebbe passato molto tempo che si sarebbe fatto nuovamente vedere in quel locale per riprendersi la spilla che aveva dimenticato sul tavolino, e battendosi la mano sul grembiule mezzo sudicio per fargli intendere che l'aveva con sè.
    Grazie, allora. Faremo attenzione. Gli disse il ragazzo mentre lo guardò tornare al suo lavoro, sperando di non avergli fatto perdere troppo tempo.

    Ripensando un po' a tutto quello che aveva appena sentito, per fare mente locale, si portò alla bocca il boccale di birra bevendone un paio di abbondanti sorsi. Inutile dire che la successiva espressione in cui si contorse la sua faccia fu impagabile, mentre ritrasse indietro la testa, chiuse gli occhi e storse la bocca come se avesse appena addentato una fetta di limone.
    Imbecille, ma se non ti piace perchè la bevi?
    Mi piace la birra, ma non sopporto quando è amara.
    Praticamente non ti piace, insomma.
    Comunque, una cosa che certamente lo incuriosì era quell'assurda coincidenza di trovare proprio sulla strada del Paese dell'Acqua Calda un gruppo di persone che facevano parte dello stesso culto dell'uomo che stavano cercando. Se non ne aveva mai sentito parlare fino a pochi giorni prima, probabilmente non era parecchio diffuso, eppure erano riusciti ad incrociarne alcuni sul loro cammino, ma mentre riflesse su questo punto, un dubbio tremendo gli si insinuò in mente, facendogli cambiare completamente espressione, che divenne piuttosto seria.
    Se il fabbro che il mizukage li aveva mandati a cercare era anch'egli un cultista di quella stessa setta e se non era così facile trovarne in giro di adepti del genere, c'era la possibilità che ci fosse anche lui insieme a quel gruppo in quello stesso villaggio, ma la cosa che lo impensierì maggiormente fu che se quei tipi si stavano nascondendo da dei cacciatori, probabilmente erano in pericolo.
    Il tremendo pensiero che il fabbro che cercavano potesse trovarsi braccato da un cacciatore lo terrorizzò enormemente, riuscendo a pronunciare solo 2 parole che chiarirono bene quali fossero i suoi timori mentre fissava il vuoto.
    Oh...merda.
    In quel momento non seppe più cosa pensare, consultandosi anche col suo compagno in cerca di una soluzione, ma tutto ciò che ne venne fuori fu che anche se non erano sicuri che si trovasse realmente lì, non potevano rischiare che qualcuno uccidesse il fabbro che avrebbe dovuto riportare in vita le sette spade della Nebbia, quindi si sarebbero dovuti impegnare per scoprire se la loro versione fosse giusta e in tal caso, impedire che qualcuno potesse far del male al loro obbiettivo.

    Avevano diversi modi per poter agire: avrebbero potuto chiedere informazioni all'oste su dove fosse ubicata la prigione, oppure uscire e separarsi per rintracciare l'uomo sospetto che supponevano fosse una specie di cacciatore. Misero anche in conto di andare a chiedere informazioni alla guardia delle mura, ma per evitare problemi su inutili domande che avrebbe potuto fare lui a loro, preferirono rinunciare all'idea.
    La fonte migliore di informazioni rimaneva comunque l'oste, ma dato che la notte era ancora lunga, preferirono aspettare prima una decina di minuti che il losco figuro dai capelli lunghi si rifacesse vivo per riprendersi la spilla, cosicché avrebbero avuto anche il tempo di finire di mangiare.
    Se l'uomo in questione si fosse presentato o meno, i 2 ragazzi si sarebbero in ogni caso alzati dal loro tavolo (dopo una altra imbarazzante espressione di Ryuu dovuta all'ultimo sorso di birra) e sarebbero andati a pagare il conto all'oste, chiedendogli intanto l'ultima informazione di cui avevano bisogno.
    Scusi, non è che potrebbe dirci dove tengono quei pazzi di cui abbiamo parlato prima? Tanto per sapere, siamo curiosi.
    Una volta ottenuto ciò che volevano, uscirono dopo aver salutato cordialmente, diretti alla loro prossima meta, ma se invece l'uomo misterioso avesse fatto ritorno alla taverna, Ryuu avrebbe suggerito di seguirlo tenendosi a debita distanza per capire le sue intenzioni ed assicurarsi che non stesse cercando anche lui gli adoratori di Jashin, inoltrandosi nuovamente tra le strade del villaggio sospese sull'acqua.
    Si stavano immischiando in faccende pericolose, ma il giovane genin non poteva permettersi di fallire una missione così importante, essendo disposto a tutto pur di portarla a termine e cercando di non farsi intimorire da tutto quello che aveva imparato su quei pazzi discepoli di quello strano culto, avventurandosi nel silenzio della notte ed avendo ripreso la sua naturale audacia, oltre che aver ripreso un po' di forze con il veloce pasto consumato.
     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Fabbro Immortale

    Kaito




    L'oste ascoltò le domande di Ryuu ed annuì, pronto a rispondergli. L'ho detto ragazzo, stanno in prigione. Grosso edificio su una struttura in mezzo all'acqua una bella palafitta enorme... una bella prigione non c'è che dire, davvero ben costruita. E così si congedò dai due, andando dietro al bancone per servire i suoi numerosi clienti con birra frizzante, fredda e di ottima qualità.
    Le previsione di Ryuu si rivelarono però esatte. Dopo una decina di minuti dalla porta della locanda entrò un esagitato Kaito che sembrava aver visto un fantasma. Era pallido, il capello era tra le dita ed ansimava vistosamente, segno che aveva fatto di corsa tutta la strada percorsa fino alla locanda. Si avvicinò rapidamente all'oste, sbattendo le mani sul bancone.
    Hai trovato una spilla sul tavolo? Un triangolo con dentro un cerchio, di argento? L'oste rise ed annuì, battendo una mano enorme sulla spalla dell'uomo. Oh sei fortunato ragazzo che sono un tipo onesto! Sta attento la prossima volta! E tirò fuori la spilla dal grembiule, dandola all'uomo dinanzi a se il quale la afferò avidamente. Fece un lungo sospiro di sollievo e afferrò con una mano la spilla, mettendosela in tasca per poi lasciare un'altra generosa banconota all'uomo. Sei un brav'uomo. Dunque si voltò ed uscì da lì.


    Kaito non svoltò per andare verso la strada principale del villaggio, ma si diresse verso la parte occidentale di Mizushima, passado con sicurezza tra i ponticelli che sorvolavano le vie d'acqua della città con l'esperienza di chi aveva calcato quelle vie molte volte e molto a lungo. Non sembrava essere preoccupato che qualcuno lo seguisse, per cui non si guardò mai indietro e si fermò solo quando si trovò dinanzi la prigione. Erano al limitare esterno di Mizushima: attorno a loro c'era solo l'acqua del lago. Un ponte collegava la città all'edificio della prigione che era stato costruito su una specie di massiccio roccioso che sorgeva nel lago. Aveva un aspetto strano, come se quella torre di solo quattro piani nascesse dalla roccia stessa piuttosto che essere costruita su di essa.
    Il ponte di fatti terminava su una piccola spiaggetta dalla quale si poteva vedere una grotta il cui ingresso era illuminato da lanterne. Anche da lì si poteva osservare come ci fossero due guardie. Nel silenzio assoluto però lamenti inquietanti si innalzavano dalla prigione. Urla, imprecazioni, sbarre sbattute. Era troppo distante per comprendere con chiarezza cosa si dicesse lì dentro ma era chiaro che stesse accadendo qualcosa di assolutamente inquietante. Come faccio... come... Disse Kaito, rigirandosi tra le dita la spilla. Forse dovrei attendere che escano... sì... non uccidono da giorni, saranno deboli. Dunque iniziò a camminare avanti e dietro davanti l'ingresso del ponte. Oppure posso tentare di infiltrarmi... sì... anche. Così semplicemente piegò le gambe e saltò, sparendo sui tetti.


    Dopo un po' due uomini dall'aria assonnata si affacciarono dal vicolo. Indossavano una divisa blu e portavano delle katane al fianco. Odio i turni questi giorni... sopratutto di notte. Sicuro che sono chiusi bene? Non è a me che devi chiederlo amico mio, non è a me... speriamo che nessuno abbia fatto cazzate nel turno precedente. Forza, sono solo sei ore! Si udì il rumore di pacche sulle spalle e dunque i due percorsero il ponticello diretti verso la prigione. Non furono passati che venti minuti quando altri due fecero il percorso inverso. Sono esasuto Kuzu... vado a letto, spero che mia moglie abbia preparato qualcosa di buono per cena. Beato te che c'hai qualcuno che ti prepara qualcosa ahahaha! E le voci si persero alle loro spalle.



     
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    Il fabbro immortale

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    Nonostante di solito i suoi ragionamenti più complessi si basassero su come impiegare il tempo cazzeggiando in giro, da quando cominciò quella missione, sembrava aver preso la faccenda molto seriamente, prendendo quasi le redini della squadra e ragionando anche piuttosto bene sulle varie situazioni in cui si erano caciati.
    Difatti, l'idea di aspettare qualche minuto prima di mettersi in cerca della prigione diede i suoi frutti, poiché poco prima che decidessero di lasciare il locale, l'uomo che stavano aspettando si ripresentò chiedendo disperatamente della sua spilla.
    A quanto videro i 2 ninja, la sua reazione fu molto più esagerata di quanto si aspettassero, entrando respirando affannosamente e con una faccia stravolta per la paura di aver perso il suo importante oggetto, quasi come se fosse successa una tragedia irrimediabile. Forse quell'affare aveva un valore sentimentale, anche se non sembrava il tipo di avere cose dal genere addosso, ma il ragazzo non riusciva ad immaginarsi niente di diverso per un oggetto tanto piccolo e apparentemente insignificante.
    Per fortuna, l'oste era un tipo onesto e non si fece problemi a riconsegnare immediatamente la spilla al legittimo proprietario, che fu decisamente al settimo cielo quando la vide, afferrandola in un lampo e ringraziando serenamente il generoso omone, con un espressione che faceva ben intendere quanto la cosa gli avesse tolto un enorme peso dallo stomaco.
    La scena era piuttosto sospetta, ma non sapendo che legame avesse con quel ciondolo, Ryuu preferì lasciar perdere e concentrarsi su una questione più importante, ovvero il motivo per cui erano rimasti ad aspettarlo nel locale (e non era per quei dannati anelli di cipolla). Entrambi lo fissarono mentre abbandonava nuovamente il locale, attendendo il momento in cui finalmente furono fuori dalla sua portata visiva, si alzarono per procedere con la parte più fica del loro piano: l'inseguimento!

    Senza perdere tempo e cercando di non dare nell'occhio, si diressero fuori dalla locanda. Per fortuna la strada era lunga e Ryuu poté localizzare il suo obbiettivo prima che girasse l'angolo di un incrocio, potendo così mettersi al suo inseguimento col suo fedele compagno di squadra e tenendosene a debita distanza per non rischiare di essere scoperti. Nonostante la situazione era particolarmente rischiosa, non essendo sicuri se quel tipo fosse o no pericoloso, Ryuu sentiva scorrergli l'adrenalina a mille per l'eccitazione del momento, dato che era da tanto che sognava di poter fare la spia e non stava più nella pelle al pensiero di star pedinando qualcuno.
    Avrebbe voluto spostarsi sotto un mantello scuro saltando di tetto in tetto, ma purtroppo non avevano mantelli con loro, quindi pensò che la soluzione migliore sarebbe stata seguirlo nel silenzio più totale camminando sotto il muro, anche se al povero genin sarebbe piaciuto molto nascondersi a mano a mano dietro ogni ostacolo che incontravano sulla strada come un bidone della spazzatura o degli alberi, in modo che qualora il tipo si fosse improvvisamente voltato verso di loro non avrebbe mai potuto vederli, ma purtroppo in quelle misere stradine costruite sull'acqua non c'era niente del genere.
    Fu a quel punto che i suoi pensieri si concentrarono sull'acqua che avevano sotto i loro piedi. La sua mente si illuminò, perchè muovendosi in acqua avrebbero potuto seguire ogni movimento del pedinato senza che questi si accorgesse di niente, anzi si sarebbero potuti anche tenere più vicini a lui, in modo che non potesse sfuggirgli in alcuna maniera, ma il suo grande istinto di inseguitore andò in frantumi quando si ricordò che non aveva mai portato dei respiratori subacquei con sé, nè ne aveva mai fatto uso, nonostante vivesse su un isola e fosse un ninja specializzato in ninjutsu acquatici.
    Avrebbe voluto urlare la sua rabbia al mondo intero per quanto avesse sempre saputo che per uno shinobi come lui un respiratore sarebbe sempre potuto tornare utile, ma non si era mai deciso a comprarne uno per una questione di comodità, e nei momenti come quelli avrebbe voluto prendersi a schiaffi, ma purtroppo doveva pensare a pedinare l'individuo dai capelli bianchi e sfogarsi sottovoce.
    Maledizione, ma perchè non mi compro un cavolo di respiratore. Per la miseria, sono un ninja di Kiri e non uso mai un respiratore, i respiratori possono sempre servire.
    Per di più, l'uomo misterioso procedeva anche a passo abbastanza spedito, quindi non avrebbe comunque potuto fermarsi 2 secondi per pensare ad un piano più efficace per agire, quindi non poterono far altro che seguirlo stando bene attenti a rimanere quanto più occultati possibile e cercando di non dare nell'occhio. Dopo pochi minuti passare ad osservare le sue mosse da una distanza ragguardevole, finalmente il loro obbiettivo decise di fermarsi.
    Erano giunti alla fine delle costruzioni della città, con un unico ponte che si dilungava verso l'unico edificio della zona e per evitare di essere visti, Ryuu ed il suo compagno dovettero sistemarsi a guardare la scena dietro l'angolo della casa più vicina che poteva esserci nella zona. L'edificio che si trovava nell'acqua, a cui era possibile accedere solo tramite un unico ponte che faceva da tramite, ma la cosa curiosa era che al contrario del resto di Mizushima, era l'unica costruzione che non era costruita sul livello dell'acqua, ma bensì su una specie di piccola isoletta a parte, in cui si poteva intravedere l'entrata di una grotta.
    Da quella costruzione tra le rocce, si potevano udire facilmente delle urla strazianti, oltre che altri rumori agghiaccianti che facevano sembrare l'edificio come una sala di torture, tanto da far gelare il sangue nelle vene al piccolo genin, che non riusciva nemmeno ad immaginare cosa ci potesse essere lì dentro. L'oste della locanda aveva detto che quei tipi facevano casino ed urlavano come forsennati, quindi questo voleva solo poter dire che quella che stavano osservando fosse proprio la prigione, cosa che riuscì quasi a confermare ai 2 ragazzi che il misterioso uomo fosse un cacciatore di adoratori di jashin, altrimenti per quale motivo si sarebbe messo in cerca del luogo dove erano tenuti prigionieri.

    La faccenda era sospetta, ma a quanto pare, quel tipo stava pensando a cosa fare, vista la sua mania di camminare avanti e indietro, ma non passò molto tempo che se ne andò per sparire tra i tetti del villaggio, con una mossa troppo rapida perchè i 2 genin potessero stargli dietro. La cosa li lasciò leggermente spiazzati, ma da quello che poterono ascoltare, non riuscirono a capire quali fossero le sue intenzioni. Aveva menzionato il fatto che fossero deboli, ma a parte quello elaborò 2 strategie completamente diverse, senza far capire cosa volesse fare realmente, prima di sparire nella notte. L'unica cosa chiara, fu che quegli individui gli interessavano molto ma non si capì per quale ragione.
    Ryuu doveva pensare in fretta a cosa fare, perchè non sapeva se quel tizio avrebbe voluto infiltrarsi o no nella prigione, ma mentre cercava di fare mente locale sulla situazione, sentirono avvicinarsi delle voci, e fecero appena in tempo a nascondersi dietro il muro a cui erano appoggiati che videro 2 uomini sbucare da uno dei vicoletti e dirigersi verso il ponte, cominciando ad attraversarlo per raggiungere la prigione.
    Menzionarono dei turni, e a giudicare da come erano vestiti doveva trattarsi di 2 guardie che stavano andando a cominciare il turno notturno alla prigione. Scampato il pericolo di essere scoperti, i 2 uscirono di nuovo allo scoperto e Ryuu ricominciò a cercare un modo efficace di agire.
    Allora, che possiamo fare...gli adoratori di jashin sono lì dentro, e se quel pazzoide vuole infiltrarsi e farli fuori tutti siamo fregati. Però non è detto che voglia ucciderli, magari è loro amico. Si, come no, va a trovarli per una tazza di thé.
    Oddio, cosa dobbiamo fare. Io non mi voglio infiltrare in una prigione, cioè, voglio dire, non voglio di certo mettermi a fare il criminale, io sono un ninja e questa è la prima missione importante che mi viene assegnata. Mi sa che ci conviene aspettare qui che si faccia mattina, così vediamo quando escono. Si, però non sappiamo neanche che aspetto ha, quel fabbro, non ci facciamo niente se li guardiamo soltanto. Dobbiamo chiedere a qualcuno.

    Ormai era partito con i suoi monologhi che di tanto in tanto faceva quando doveva fare dei ragionamenti complessi ed il nervosismo per la tensione di quella tremenda indecisione non faceva altro che peggiorare le cose, confondendolo ancora di più.
    Nha, a chi posso mai chiedere, non posso mica andare a chiedere alle guardie, potrebbero sospettare di me, e se sospetteranno di me vorranno arrestarmi, ma se vorranno arrestarmi dovrò scappare, e se dovrò scappare mi inseguiranno, ma se mi inseguiranno diventerò un criminale ricercato, e se divento un criminale ricercato non potrò più tornare al villaggio della nebbia e quindi non potrò mai diventare Mizukage e sarò costretto a fare la vita del vagabondo fino alla fine dei miei giorni, scappando dai ninja di tutto il mondo che mi vorranno morto! Sono fottuto!
    Per la disperazione della sua follia si mise anche ad afferrare il colletto della maglia del suo compagno, scuotendolo con tutta la forza che aveva in corpo.
    HAI CAPITO CHE SONO FOTTUTO, CAZZO, FARO' LA VITA DEL CRIMINALE RICERCATO E TUTTO SOLO PERCHE' NON SAPPIAMO CHI CI SIA IN QUELLA MALEDETTA PRIGIONE!
    Subito dopo, lasciò andare il suo scombussolato amico che stava per vomitare e cercò di darsi una calmata, tirando dei lunghi respiri per rilassarsi e cercare di ragionare lucidamente.
    Va bene, va bene, sono calmo, va tutto bene.
    Dunque, noi non sappiamo se il fabbro è rinchiuso insieme a quei maniaci, quindi la situazione più logica sarebbe aspettare fuori e dare un'occhiata quando verranno liberati. Solo che non sappiamo che aspetto abbia, perchè all'amministrazione probabilmente avevano finito l'inchiostro per stampare le foto, quindi sarebbe inutile. E se mettiamo anche incontro che c'è la possibilità che quel pazzo si infiltri nella prigione per ucciderli tutti, significa che potrebbe anche fare fuori il nostro fabbro, mandando completamente in fumo la nostra missione, e questo non lo possiamo permettere.
    Dunque l'unica soluzione è infiltrarsi nella prigione senza farci vedere e trovare questi svitati, così chiederemo direttamente a loro. Si, c'è la possibilità che provino ad ucciderci, ma penseremo a qualcosa, siamo sempre ninja, no?
    Quindi...dobbiamo solo calarci in acqua e nuotare sott'acqua fino all'isoletta, dove potremmo sbucare fuori e usare il Velo di Nebbia per stordire le guardie ed intrufolarci.

    ...


    Non passarono molti secondi, quando si rese finalmente conto che il suo piano era del tutto insensato per il semplice motivo di cui si era già dannato prima, cominciando a battere ossessivamente la testa contro il muro, più depresso che mai.
    Merda...i respiratori...quanto mi odio.

    ...


    Va bene, mi sa che dobbiamo farlo lo stesso. Nuoteremo sotto il ponte, così non ci potranno vedere, ma dobbiamo essere silenziosi.
    Un altro istante in cui si bloccò completamente quando gli sovvenne un altro atroce problema.
    MERDA, NO! I rotoli sono in albergo, non possiamo incontrarlo senza i rotoli. Se il mizukage ha detto che dobbiamo fargli vedere i rotoli per convincerlo a venire a Kiri, vuol dire che dobbiamo darglieli per forza. Maledizione. Va bene, io vado a prenderli, tu aspetta qui, torno subito.
    In breve, Ryuu si sarebbe diretto a tutta velocità verso l'albergo in cui aveva preso quella stessa sera una stanza per la notte, e una volta arrivato non perse tempo a prendere la chiave lasciata al locandiere e fiondarsi in camera, dove trovò i 2 rotoli ancora nei loro nascondigli, tirando fuori dai rispettivi zaini anche un pantalone ed una maglietta di ricambio ciascuno, e rifiondandosi giù dalle scale, diretto nuovamente verso il punto in cui aveva lasciato Ryuuto.
    Ci volle un po' ed al suo arrivo, mentre riprendeva fiato per la corsa, il suo amico lo informò che altre 2 guardie erano passate di lì mentre lui era via, probabilmente quelle che avevano appena finito il turno. Sembrava alquanto strano che ci avessero messo così tanto solo per fare il cambio della guardia, ma in quel momento non era quello il problema che avrebbero dovuto affrontare. Decisero che a tutti i costi avrebbero dovuto infiltrarsi nella prigione, quindi non restava altro da fare che calarsi silenziosamente in acqua per procedere ad avvicinarsi lentamente. Messi tutti gli effetti personali che potevano bagnarsi (tra cui i vestiti asciutti ed i 2 preziosi rotoli) in una sacca, si avvicinarono all'acqua per poi calarvisi lentamente.
    Cazzo, quanto è fredda.
    Evidentemente non era proprio la stagione giusta per fare un bagno di mezzanotte, ma avrebbero dovuto resistere, avvicinandosi al ponte e mettendocisi sotto, dove avevano lo spazio per tenere la testa fuori dall'acqua ad a cui si poterono aggrappare per spingersi lentamente verso l'altra estremità.
    Certo non era facile nuotare con le armi indosso, che potevano fare peso per trascinarlo giù, quindi avrebbero dovuto faticare un po', soprattuto Ryuu, che portava con sé la sua piccola wakizashi.
    Il piano consisteva nel nuotare fino alla sponda e non appena avrebbe avuto le guardia a portata ti tiro, Ryuu sarebbe ricorso alla tecnica del Velo di Nebbia per occultare la loro presenza ed essere liberi di agire per tramortirle, così da avere via libera per entrare nell'edificio indisturbati. Se invece le 2 guardie sarebbero state ben distanti dall'ingresso della grotta, avrebbero potuto anche evitare di metterle ko, potendo sfruttare la nebbia per entrare di soppiatto. Ovviamente tutto stava a quello che avrebbero trovato una volta arrivati sull'isolotto, quando si sarebbero finalmente potuti rendere conto della reale situazione che regnava in quella strana prigione.
     
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