L'inizio della Redenzione

[Corso delle Basi per Bartok]

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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]

    L'inizio della Redenzione


    ~Il Vento del Deserto~


    Il vento soffiava forte nel deserto dell'Anauroch. Il sole splendeva forte, violento, mentre il cielo azzurro, limpido senza traccia alcuna di nuvole faceva da cornice alle roventi sabbie del deserto che riflettevano il calore al punto tale che le illusioni ottiche sembravano trasformare le desiese di dune in una sorta di spiaggia circondata da un calmo e placido oceano. Peccato solo che in realtà di acqua non ve ne fosse neppure una goccia.
    In tutto quel mare di giallo splendore tuttavia, una macchia nera avanzava lentamente sotto al sole cocente, facendosi strada lungo una via che nessuno sembrava percorrere da tempo. Una via che molti neppure conoscevano o di cui direttamente ne ignoravano ogni possibile esistenza. Una via che quella stessa ombra non avrebbe dovuto conoscere, tuttavia, era una via che Suna stessa gli aveva indicato.

    [...]


    La, dove la figura era diretta, sorgeva un tempio, o per meglio dire un monastero. Una struttura semplice, scolpita nella roccia, in una delle poche strutture rocciose che costellavano quell'infinita distesa di sabbia, eccezion fatta per la catena rocciosa ricca di cunicoli ai confini dell'Anauroch.
    Attorno ad essa il nulla. Solo sabbia, decine e decine di kilometri di pura e finissima sabbia. Nessun segnale, nessun segno, nessuna traccia che potesse indicare la via. Nulla.
    Non c'era quindi da stupirsi che nessuno percorresse quella via nel deserto, men che meno c'era da chiedersi il perchè di tanto isolamento. Chiunque avesse trovato quel luogo non ci avrebbe messo molto a tirare le somme ipotizzando che cosa potesse accadere dentro a quelle mura.
    Dall'esterno non vi era modo di vedere nulla di quella struttura. Nessuna finestra, nessuna porta, nessun cancello. A prima vista non vi era assolutamente nulla, chiunque avrebbe scambiato quella struttura per una semplice formazione cilindrica, probabilmente il rimasuglio di qualche antico canyon, generatosi secoli prima, addirittura prima della formazione del deserto stesso.
    Eppure, una volta avvicinatasi, la figura ammantata di nero si fermò, come ad osservare con attenzione alla ricerca di qualcosa, di un dettaglio.
    Passarono alcuni secondi ed infine una mano comparve aprendo quel nero mantello, sfiorando appena la superficie della roccia mentre un'intricato meccanismo iniziava a muovere con il suo fastidioso cigolio.
    A poco a poco, un pezzo della parete parve crollare, sprofondando nelle sabbie, ma in realtà stava solo scendendo lungo le due rotaie laterali incastonate nella roccia ed incernierate con raffinata precisione per evitare il blocco dell'impianto a causa delle infiltrazioni si sabbia.
    Una volta aperto il varco la figura avanzò scivolando nelle ombre di quella tetra struttura mentre la parete ricominciava a salire, chiudendosi alle spalle e sigillandolo all'interno.
    Egli avanzava nell'oscurità e nessun intralcio sembrava sbarrargli la strada, finchè una voce non lo interruppe nella sua queta avanzata.

    "Chi siete?"


    Sotto al cappuccio la figura sorrise, ma non disse nulla, forse per indispettire, forse perchè si aspettava una differente accoglienza.

    "Chi siete? E cosa volete?"

    «Cosa voglio? Gradirei un'accoglienza più calorosa... In fondo ho attraversato il deserto per soddisfare ad una richiesta a cui neppure ero obbligato a sottostare...»


    Rispose ironico mantenendosi al limite tra la dovuta cortesia e la sfacciataggine.

    "E voi vorreste farmi credere che siete qui solo per una tazza di tè?"

    «Certo che no... Io sono qui per il futuro portatore dello Yonbi di Suna... Sono qui per portare a suna il suo shinobi»


    Sorrise mentre le ombre continuavano a celarne il viso, lasciando appena un raggio di luce ad illuminarne il mento, sino alla punta del naso. In quel luogo non vi erano illuminazioni naturali, solo alcuni bracieri e delle rudimentali torce. Per quanto il mondo sembrava essere progredito ben oltre nelle tecnologie di illuminazione, quel luogo tetro sembrava essere rimasto indietro, come se quell'isolamento forzato avesse anche isolato quel mondo, creando un piccolo universo a se stante dal continente stesso. Un luogo in cui la figura ammantata di nero avrebbe ben preferito non trovarvisi.

    "Quindi sareste qui per l'eletto? Mi spiace, ma non vi credo... Finora è sempre stato uno shinobi di Suna a prelevare il successivo jinchuuriki, non uno sconosciuto con un mantello..."

    «Vero... Tuttavia, in quest'ora particolare un differente shinobi ha risposto all'appello mentre gli shinobi del vento erano occupati a rintracciare lo Yonbi perduto nelle distese dell'Anauroch... O forse non eravate stati allertati della questione?»


    Il monaco guardiano rimase interdetto da quelle parole. Evidentemente la notizia di alcuni mesi prima non era stata data loro, lasciandoli in quella sorta di esilio.
    Dal canto suo, la figura incappucciata riprese quindi a parlare, mantenendo il suo tono gentile ma deciso.

    «Detto questo, vorrei proseguire. Non conosco le vostre usanze e non sono pienamente avvezzo ai modi di Suna, quindi perdonatemi se in qualche modo vi arreco dispiacere. Tuttavia, comprendo i vostri dubbi e credo che questo risponderà ad ogni vostro quesito»


    Nuovamente una mano fece capolino da sotto al mantello, questa volta impugnando un rotolo riportante il sigillo ufficiale di Suna. Quasi con non curanza l'uomo lanciò il rotolo verso il guardiano, che ancora rimaneva semi-celato nelle ombre di quel luogo tetro.
    Questi lo afferrò al volo facendo una smorfia come di disgusto, ma l'incappucciato non potè vedere quell'espressione. Rapido ruppe il sigillo ed aprì il rotolo iniziando a leggere mentre il vento che soffiava brutale fuori dall'edificio, risuonava nella stanza come un'eco lontano.
    Passarono svariati istanti, forse anche dei minuti, ma la tensione era sufficentmente alta da portare i due in una condizione temporale differente, quasi come estraniandosi dal mondo stesso in cui si trovavano. Poi, ad un tratto, senza preavviso, un'ulteriore portone si aprì davanti all'incappucciato.

    "Sappi solo che questo luogo non esiste e tu non sei degno di potervi accedere"

    «Me ne farò una ragione»


    Rispose lasciandosi sfuggire un sorriso prima di procedere oltre. Aveva un compito specifico, doveva trovare, addestrare e portare a suna un nuovo studente, uno in grado di contenere lo Yonbi una volta recuperato e Suna lo aveva spedito in quel luogo segreto.

    [...]


    Attraversata la porta un lungo corridoio illuminato da fiaccole le cui fiamme ardevano di una colorazione azzurrina lo separava da un'altro portone, dove un'altro monaco gli aprì la porta con un'inchino reverenziale, con una cordialità decisamente superiore a quanto il guardiano gli avesse concesso.
    Varcata quella porta, si ritrovò su di una balaustra che circondava un'enorme sala, anche se si poteva maggiormente parlare di arena, vista la sabbia che ne componeva il pavimento e la forma ellittica.
    In quella stanza, o per meglio dire in quel "giardino esterno" illuminato dal sole la sabbia era rovente al pari di quella del deserto che circondava quel luogo.
    Osservando quella struttura, Atasuke comprese, almeno in parte il funzionamento di quell'edificio che si sviluppava ad anello attorno a quella fossa.
    Alcune rampe di scale portavano ad un'ulteriore anello, molto simile a degli spalti, forse usati per le cerimonie o forse par alro.
    Scendendo, invece, si accedeva ad altri tre livelli, visibili per le finestre e le vetrate che costellavano la struttura interna in cui si trovavano probabilmente le cametare dei monaci o delle "vittime" che venivano spedite in quel luogo.
    Al suo arrivo vi erano solo pochi monaci su quello stesso anello e pochi altri si trovavano nell'arena, sotto il sole cocente mentre alcune di quelle "vittime" erano costrette a marciare secondo un percorso stabilito vesttiti solo della loro biancheria intima sotto quel sole ustionante. La sabbia era talmente rovente da incendiare un ciocco di legno al solo contatto ed in effetti Atasuke vide in disparte un monaco che accendeva una delle varie torce solo poggiandola sulla sabbia ed aspettando alcuni istanti.

    °Possibile che un posto simile possa esistere?°

    °Se non erro, ti hanno appena detto che questo luogo non esiste°

    °Vero, eppure sembra fin troppo reale ai miei occhi per essere una cosa che non esiste°


    Istintivamente un bagliore rosso comparve nei suoi occhi, segno che in un certo senso non si sentiva a proprio agio. Segno che in quel luogo percepiva una sorta di minaccia, anche se non aveva idea di che cosa si trattasse.
    Mentre ancora continuava a fissare nel vuoto chiedendosi dove fosse finito, una sacerdotessa gli si avvicinò quasi di soppiatto.

    "Un nuovo adepto vedo... Suvvia, non farti intimorire, il fuoco può essere pericoloso, ma qui imparerai ad apprezzarlo, a domarlo e ad amarlo"

    «Voi parlate a me del fuoco? Credo abbiate fatto confusione, non sono un nuvo adepto»


    Rispose Atasuke senza perdere la calma, voltandosi lentamente verso la figura per osservarla con attenzione. La donna, o per meglio dire, la ragazza aveva dei lunghi e fluenti capelli rossi, perfettamente in tono con gli occhi cremisi, di quel particolare rosso molto simile allo stesso sharingan o agli occhi degli Akuma. Ad un primo sguardo sembrava una persona normalissima e dai modi particolarmente raffinati, tuttavia, valutato l'ambiente Atasuke dubitava di quel faccino angelico, anche se l'immagine gentile era corroborata da quegli abiti bianchi e rossi tipici di una Maiko.

    "Allora spero che il nostro ospite possa in qualche modo spiegarsi... Questo non è un tempio pubblico, quindi non credo siate qui semplicemente per pregare un dio..."

    «Infatti son qui per ben altri motivi...»


    Iniziò a rispondere lui fissando la donna con attenzione...


    OT - Ok, diamo il via a questo corso delle basi. dato che sei un utente nuovo, cominceremo con un paio di post "discorsivi" per vedere come te la cavi, poi affronteremo la parte più tecnica. Per questo primo post sentiti libero di descrivere dove sei, quello che fai, etc, etc... Un paio di linee guida sulla struttura e sull'ambiente "pubblico" ti son state date.
    Dato che non sei un utente 100% inesperto ho optato per un corso di livello un pelo più alto per darti modo di divertirci un po di più. Detto questo, buon corso :zxc:
    - /OT
     
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    Un Giorno Qualunque


    Parlato Haruki
    Parlato Shirai


    Passi brevi e veloci risuonarono nel corridoio di pietra. Passi di bambino. Bruscamente si interruppero davanti alla sua stanza. Senza emettere alcun rumore, la porta si aprì appena, creando un spiraglio sufficientemente grande da permettere solo ad un bambino di entrare.
    Sono cieco, non sordo, Shirai-kun.
    Haruki, si mise seduto sul letto aspettando che il ragazzino lo raggiungesse nella sua camera.
    Volevi forse spaventarmi?
    Assolutamente no, Miyazawa-sama! Semplicemente, non volevo svegliarla
    Non fu convinto dalle parole del novizio, ma decise di non insistere oltre. Fin dal primo giorno in cui gli era stato assegnato, Shirai aveva dato mostra di un comportamento decisamente più infantile di quello che ci si aspettava da un aspirante monaco. All'inizio, Haruki si era mostrato riluttante ad accettare di avere un attendente; non era mai stato abituato al lusso, tantomeno ad avere qualcuno che lo aiutasse a fare le cose più semplici, come vestirsi e lavarsi. Tuttavia, vista l'insistenza di Shinzo, non aveva potuto fare altro che adeguarsi. Nonostante la sua perplessità, nei giorni immediatamente successivi all'ultimo rituale dovette fare i conti con la realtà e riconoscere l'utilità di quel sostegno. Privato della vista, anche le cose più comuni, come indossare gli eleganti abiti simbolo del suo ordine, risultavano estremamente difficili da fare da solo. Con il passare del tempo, si era abituato a quella condizione e ormai riusciva addirittura a combattere facendo affidamento solo sui sensi che gli rimanevano. Ovviamente, non raggiungeva ancora il livello precedente alla cecità, ma non poteva che accontentarsi. Allenandosi, sarebbe sicuramente migliorato. Anche difronte a quegli ostacoli, Haruki non aveva mai dubitato delle sue scelte. Nessuna incertezza si era mai fatta strada nel suo cuore. Perdere la vista era solo un piccolo prezzo che, nell'adempiere al proprio dovere, gli era stato chiesto di pagare. Una minuzia, se paragonato all'onore di farsi carico di un compito tanto importante. Grazie a quell'insignificante scotto avrebbe potuto proteggere il suo intero villaggio da un terribile pericolo. Mai in tutta la sua esistenza si era potuto ritenere più fortunato e la sua mente non riusciva ad immaginare gioia più grande del servire ad uno scopo tanto nobile.
    Peccato che tu sia anche arrivato in ritardo. Mi sono già preparato senza il tuo aiuto.
    Invece che la solita veste, aveva indossato dei semplici pantaloni ed una maglietta. Non aveva impegni quella mattina e quindi non c'era bisogno di un abbigliamento formale.
    Prendi il mio rosario, per favore.
    Shirai, che nel frattempo aveva accesso alcune torce per illuminare l'ambiente, si avvicinò al mobile in cui erano custodite la maggior parte delle sue cose, compreseo l'equipaggiamento ninja.
    Certo, Miyazawa-sama!
    Vuole che le spazzoli anche i capelli?
    Aggiunse in tono canzonatorio. Haruki assunse un'espressione seria e si alzò di scatto, avvicinandosi alla porta della camera da letto.
    Non abusare della mia pazienza, Kizaru.
    Kizaru - scimmia gialla - era il soprannome che gli aveva dato per via del suo carattere energico e del suo aspetto. Quel ragazzino di poco più di undici anni aveva corti capelli biondi, carnagione olivastra e occhi neri, o almeno così gli avevano detto. I monaci nei primi anni del loro addestramento indossavano una divisa dello stesso colore della sabbia e, per questa ragione, quel nomignolo gli era apparso particolarmente adeguato.
    Vuoi passare il resto della mattinata a meditare sulla tua impudenza insieme al Maestro Yamaguchi? Sono sicuro che sarebbe felice di aggiungere un altro pezzo alla sua collezione. Magari una lingua.
    Inoichi Yamaguchi era il torturatore più esperto del monastero e il solo pronunciare il suo nome incuteva timore nella maggior parte dei giovani monaci del tempio.
    Senza attendere la sua risposta, Haruki entrò nell'accogliente salone d'ingresso che, insieme al bagno e alla camera da letto, costituiva il suo alloggio. Attraversata anche quella sala, uscì nel lungo corridoio di roccia. I novizi e i monaci guardiani abitavano i livelli inferiori della struttura cilindrica che costituiva l'ingresso del monastero, mentre i monaci di rango più alto occupavano gli ampi spazi ricavati nel ventre della montagna. I primi monaci avevano scavato un intricato dedalo di gallerie e ambienti più spaziosi che raggiungevano le profondità di quelle vetta. Si diceva che nessun avesse mai esplorato interamente quei cunicoli e che chiunque si addentrasse nelle zone disabitate non facesse più ritorno. Più ci si allontanava dalla superficie, maggiore si faceva la temperatura. Per questa ragione, numerosi sigilli che rilasciavano aria fresca erano stati tracciati sulle pareti, così da rendere più confortevoli quei luoghi. Benché i monaci predicassero il disprezzo per il mondo materiale, i costruttori avevano dato il meglio nell'erigere quel tempio. Le pareti elegantemente istoriate narravano le gesta dei suoi leggendari predecessori. Haruki passò una mano sulla dura roccia. Anche se non poteva più vedere quelle incisioni, il solo tatto era sufficiente per apprezzarne la complessità e la bellezza.
    Nel frattempo, Shirai l'aveva raggiunto e, porgendogli il prezioso nenju, aveva interrotto la sua contemplazione di quell'opera d'arte.
    Spero vogliate perdonare la mia maleducazione, Miyazawa-sama.
    Non preoccuparti, ti darò l'occasione perfetta per espiare i tuoi peccati.
    Il volto di Haruki rimase del tutto inespressivo mentre, continuando a camminare, rimproverava il suo attendente.
    Oh, sì, piccolo Kizaru. Non esiste niente di peggio di un monaco indisciplinato ed è bene che io ponga rimedio alle tue mancanze.
    La ringrazio Miyazawa-sama, sono felice che lei si preoccupi per me.
    Il tono sommesso con cui aveva pronunciato quelle parole lasciava intendere tutt'altro, ma Haruki non poté che ritenersi soddisfatto. Un po' di paura non aveva mai fatto male a nessuno.
    Poteva accettare che un bambino si comportasse in modo irrispettoso con un superiore, ma non si poteva tollerare tanta leggerezza in un monaco. Shirai doveva imparare a riconoscere il limite che divideva l'essere divertenti dall'essere inopportuni. Haruki era sicuro che un paio di giorni di digiuno passati sotto il cocente sole del deserto avrebbero ammorbidito il suo carattere e gli avrebbero insegnato il rispetto.

    Dopo aver percorso una trentina di metri e aver svoltato due volte a destra, il novizio si accorse che non si stavano dirigendo dove avrebbe voluto.
    Miyazawa-sama, non vuole andare alla sala comune per fare colazione prima di iniziare ad allenarsi?
    No, Shirai-kun. Combattere i bisogni materiali rafforza lo spirito e avvicina l'anima alla perfezione.
    Questa volta il giovane novizio si dimostrò più rispettoso, limitandosi ad annuire in silenzio.
    Una decina di mentri più avanti, Haruki toccò nuovamente i bassorilievi che decoravano quel tunnel per capire dove fossero arrivati. Il monastero non aveva segreti per lui e gli bastava poco per orientarsi. Con soddisfazione si accorse di essere giunto nel punto preciso in cui voleva andare.
    Allungò il braccio destro e poggiò la mano sull'intricato sigillo inciso sulla roccia difronte a lui. Qualche istante dopo, le numerose linee di cui era composto si illuminarono di rosso, mentre, in risposta a quell'evento, una fenditura si sviluppò in senso verticale.
    Quando la parete si aprì, li avvolse una nube di vapore, ostacolando la vista del novizio. All'interno della montagna i monaci avevano trovato molte sorgenti termali e quella veniva chiamata "Bocca del drago" per la temperatura ustionante delle sue acque. Senza esitare, Haruki entrò in quel luogo, seguito da Shirai che avrebbe preferito trovarsi in qualsiasi altro posto. Ciò che si trovarono difronte fu una ampia grotta circolare illuminata solo da due bracieri. La superficie interna era occupata per la maggior parte da una pozza d'acqua, da cui si levavano volute di fumo. Numerosi pilastri permettevano di attraversarla fino a raggiungere la cascata che sgorgava dalla parete opposta a quella da cui erano entrati. A differenza del suo tutore, il novizio detestava quell'anfratto così umido e caldo da rendere difficile perfino respirare.
    Haruki si tolse la maglietta e con passi sicuri si avvicinò alla riva.
    Ti farò chiamare più tardi. Ora va a fare colazione e lasciami meditare in pace.
    Malgrado la cecità, conosceva la Bocca del Drago così bene da non aver bisogno dell'aiuto del suo attendente. Gli sarebbe bastato farsi guidare dalla memoria e dall'istinto.
    Grazie mille, Miyazawa-sama.
    Senza farselo ripetere, il ragazzino corse fuori dalla caverna, lasciando Haruki alla tranquillità di quel luogo.

     
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  3. Asgharel
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La Selezione - 1° Parte~


    La sacerdotessa squadrava Atasuke con aria dubbia, sembrava quasi che fosse in qualche modo sorpresa o stupita di quanto Atasuke andava affermando, come se in qualche modo non sapesse di ciò che stava effettivamente per accadere.

    "Voi dite... Eppure credo che non sappiate nulla del fuoco e del suo potere... Tuttavia credo che i nostri adepti potrebbero mostrarle..."

    «Provengo dal paese del Fuoco. Non credo sia necessario ricordarle che noi viviamo secondo la volontà del fuoco...»


    La interruppe lapidario con un tono velatamente seccato. Non si sentiva a suo agio in quel luogo e quella sorta di tentativo di conversione certo non stava giovando al suo umore.

    "Capisco... Quindi non siete del paese del vento... Non siete un'adepto e non vi interessate del nostro credo... Che cosa cercate quindi in questo luogo? Forse una preziosa reliquia?"

    «Errato ancora una volta. Sono qui a nome del villaggio di Suna. Il suo confratello al cancello può confermarle questa informazione dato che ha trattenuto il rotolo ufficiale... Ad ogni modo so che dovrei selezionare un portatore tra quelli che avete a disposizione»


    Tagliò corto lui senza lasciare alla donna altre possibilità di insinuare qualche altra stupidaggine.
    Atasuke non amava il caldo del deserto e visti i precedenti a Suna non apprezzava neppure più di tanto i suoi shinobi, anche se ne rispettava gli usi e le tradizioni.

    «Non ho idea di come funzionino queste cose... Come ha sottolineato il guardiano alla porta solitamente in questo luogo accedono solo ninja della sabbia, quindi può coprendere il mio smarrimento...»

    "Comprendo bene... Tuttavia se non le dispiace le farò da guida nell'attesa che gli adepti si preparino per la selezione... Prego, da questa parte"


    Ella fece cenno di seguirla, indicando le scale che portavano al piano inferiore. Atasuke, sempre avvolto nel suo nero mantello la seguì. La donna avanzava spedita, seppure con una calma ed una precisione dei gesti a dir poco fenomenale, per essere una semplice sacerdotessa.
    Alle sue spalle, Atasuke non era da meno, anche se i suoi passi risultavano leggermente più velati e quindi molto più silenziosi.
    [Abilità]
    I due avanzarono in riverito silenzio lungo tutta la scalinata e per alcuni metri lungo il piano, finchè la donna non si arrestò improvvisamente ruotando leggermente il capo verso la destra, quasi come a volersi guardare alle spalle con il limite del suo campo visivo.

    "Voi sapete quello che vi attende?"

    «Quello che mi attende? Spero si tratti di giovani bene addestrati da allenare e portare direttamente al villaggio della sabbia»

    "Come immaginavo. Voi esterni credete sempre di sapere tutto, ma non avete la benchè minima idea di quello che accade nel mondo"


    °Disse una che probabilmente non è mai iscita da questo buco dimenticato dagli dei°

    «Ne siete davvero certa? Perchè credo vi siate fatta un'idea del mondo alquanto distorta vivendo in un tale isolamento»

    "Isolamento?"


    Sbuffò lei con un tono velatamente insoddisfatto.

    "Credete forse che non sappia come uno dei vistri shinobi non sia stato in grado di proteggere l'ultimo portatore? Credete forse che non sappia che il demone a quattro code è stato liberato proprio in questo deserto? Credete forse che non sappia..."

    «Che io ero presente?»


    La interruppe bruscamente, seccato dal discorso, anche se la sua voce nascondeva un velo di amarezza.

    «Perchè crede che tra tutti i villaggi e gli alleati di Suna proprio uno shinobi di Konoha era stato inviato? Potevano mandare uno degli Otesi ad esempio o il Kiriano... Eppure entrambi non erano validi per questa missione... Vuole sapere il perchè? Oppure crede di sapere già anche questo?»


    Ella si voltò, paonazza in viso, forse per la rabbia o forse per l'imbarazzo mentre con gli occhi sbarrati fissava l'Uchiha ancora celato sotto il nero mantello.
    Con assoluta sincerità e calma Atasuke attese alcuni istanti di silenzio prima di ipotizzare la risposta della donna, riprendendo quindi il discorso.

    «Ebbene, perchè in quella missione ero stato il migliore per certi versi. Il giovane di Oto è quasi morto ed è grazie alle prime cure che gli ho fornito sul campo che è ancora arrivato vivo a Suna dove ha subito anche un'intervento per non morire dissanguato. Il Kiriano, come lei saprà ci ha traditi colpendomi alle spalle ed alleandosi al suo fratello Nukenin che era tra i rapitori. Per non parlare di Jeral, il nukenin che ha ben pensato di provare a decapitare il vostro Jinchuuriki per impedire al demone di liberarsi.»


    Si avvicinò alla donna, portando il proprio viso a pochi centimetri da quello della sacerdotessa, mostrandole in quel modo il suo volto, ancora adombrato dal cappuccio.

    «Ed in tutto questo, forte della volontà del fuoco, con le mie Katon mi sono battuto a difesa del vostro shinobi contro due Kiriani, da solo, nel deserto...»


    Una lieve folata di vento caldo spazzò il corridoio, smuovendo appena il mantello ed il cappuccio dell'Uchiha, rimasto immobile per tutta la durata quel lungo istante.

    «Ora, quindi, le chiedo di non farmi perdere altro tempo con sciocche illazioni o stupide teorie basate sul sentito-dire»


    Ella parve tremare, coscente della pessima figura che si era fatta. Per quanto Atasuke non fosse particolarmente imponente o inquietante, sapeva come incutere un minimo di paura nelle persone, specie quando si trattava di imporre la propria autorità, anche se odiava doverlo fare.
    Una volta riavutasi ella si allontanò di scatto da Atasuke, ancora leggermente proteso verso la donna, e si rimise silenziosamente in marcia, conducendolo all'interno di una semplice sala scolpita nella roccia senza alcun addobbo particolare, ad eccezione della massiccia porta in legno grezzo adornata da una finestrotta in acciaio, molto simile alla porta di una cella ed alcuni lettini, anche questi in pietra, ricavati probabilmente dalla stessa roccia.

    °Certo che a livello di arredamento siamo messi parecchio male...°


    Pensò tra se guardandosi attorno ed analizzando con attenzione la stanza prima di entrarvici.

    "Prego, può attendere qui mentre i tre prescelti verranno convocati..."

    «Dunque questa è la vostra "sala d'attesa"?»

    "In un certo senso..."


    Tentò di mentire ella, mentre Atasuke verificava la resistenza della porta e l'eventuale presenza di trappole o altre forme di fregatura che potessero attenderlo nella stanza.

    "La prego, entri... Mi scusi per poco fa, mi sono lasciata prendere dall'emozione contravvenendo al mio giuramento... Spero che la cosa non la faccia dubitare di me..."

    «Non si preoccupi... Solo sono curioso su ci che accadrà... Prima di entrare... Vorrebbe essere tanto gentile da dirmi come avverrà questa selezione?»


    Sorrise, celando amabilmente la propria menzogna. Era chiaro come il sole che voleva catturarlo imprigionandolo in quella stanza, tuttavia, serviva un modo per carpirne il perchè.

    "Certamente... I tre adepti hanno superato l'ultima prova e lei sceglierà colui che riterrà più adatto ad intraprendere la via dello shinobi"

    «Quindi tutta la decisione spetta a me dunque...»

    "Esattamente"

    «Starà quindi anche a me decidere le modalità secondo cui sceglierò il candidato migliore?»

    "Vedo che ha compreso perfettamente"


    Atasuke sorrise per poi voltarsi entrando all'interno della stanza.

    «Allora attenderò i vostri tre adepti... La prego però di essere celere. Altri impegni mi attendono altrove»


    La esortò mentre ella rispondeva con un inchino di saluto prima di congedarsi chiudendo la porta.
    Certo un'orecchio poco affinato non avrebbe udito il silenzioso meccanismo di chiusura automatico della porta, ma per sfortuna della donna Atasuke aveva un udito fin troppo fine.
    [Percezione] [Abilità]
    Ella si allontanò dalla porta, chiamando a se con un gesto un'altro monaco, dando alcuni semplici ordini, credendo di trovarsi fuori dal campo uditivo dell'Uchiha, ignara che questi la stava ascoltando. [Abilità]

    "Vai a chiamare gli eletti. Il sacrificio al dio è giunto e non sospetta di nulla"

    "Molto bene mia signora"

    "Già che ci sei, avvisali che non si tratterà di un'iniziazione comune. Questa volta abbiamo un'eretico del paese del fuoco"

    "Uno di quelli che si credono baciati dal fuoco e bestemmiano sulla Volontà del Fuoco"

    "Esattamente"


    Concluse lei con un ghigno che il monaco ricambiò con altrettanta malvagità, come a pregustare il piacere del sacrificio che sarebbe giunto a breve.

    °Evidentemente ci avevo visto giusto... Qui c'è qualcosa che non va come dovrebbe°


    Pensò tra se rilassandosi su uno dei due letti in pietra nell'attesa dell'esecuzione, o per meglio dire: Del tentativo di esecuzione che lo aspettava.

    [...]


    Quando venne convocato, Haruki Miyazawa, era ancora intento nella sua meditazione. Il giovane messo, un'altro giovane adepto prima di interromperlo si fermò appena dopo aver superato l'ingresso della stanza, aspettando un invito da parte del monaco, forse per paura di una qualche reazione violenta, o forse per semplice rispetto.

    "Miyazawa-sama. Il sacrificio è giunto e siete atteso a prendere parte alla cerimonia finale.
    Sembra che si tratti di uno di quegli eretici del paese del Fuoco ed addirittura sembra che si tratti di uno di quei blasfemi confinti di possedere la volontà del fuoco!"


    Il giovane adepto sembrava eccitato nel riportare quella notizia, come se stesse annunciando una importantissima notizia, come se quell'informazione fosse, in un certo senso, alla base di tutto il discorso.

    Se egli avesse domandato qualcosa, in merito ai suoi due compagni nel rituale, con altrettanta eccitazione, il giovane avrebbe risposto.

    "Ovviamente sarà presente Daisetsu-sama! Ed addirittura Hiroshi-sama!"


    Ovviamente il giovane monaco sapeva che quei due erano i migliori, forse anche superiori a lui per abilità e capacità fisiche, anche se alla fine solo dopo quella selezione uno di loro sarebbe propriamente diventato il futuro portatore del demone.

    [...]


    Una volta pronto alla sfida che lo attendeva, si sarebbe diretto alla sala dei rituali, posta allo stesso piano della cella in cui Atasuke si trovava e li sarebbe stato redarguito su ciò che prevedeva quella sessione di esame.
    Dinnanzi all'altare, inginocchiati su due comodi cuscini vi erano già Daisetsu e Hiroshi. Entrambi erano specializzati nelle loro capacità combattive. Daisetsu era da sempre stato un maestro di spada e per quella particolare selezione aveva posato i suoi abiti da monaco indossando i suoi abiti da combattimento che ben poco differivano da una leggera armatura, mentre i lunghi capelli corvini erano raccolti in una sorta di voluminosa coda.
    Molto più semplice Hiroshi non indossava nulla, ad eccezione di una fasciatura rossa in volto che ne copriva gli occhi ormai senza più la luce dall'applicazione dell'ultimo sigillo ed un paio di semplici pantaloni, parte dell'abito monastico che veniva indossato solitamente.
    Davanti a loro, austera, vi era la sacerdotessa a capo di quel tempio, la stessa donna che fino a poco prima aveva parlato con Atasuke.

    "Izumi-sama, ora che siamo tutti presenti... Vorreste darci le direttive per la nostra prova finale?"


    Iniziò Daisetsu, che tra tutti era l'unico a non portare veli o bende davanti agli occhi mostrando senza vergogna i suoi occhi senza luce, chiusi.

    "Non essere impaziente Daisetsu. Ricorda che ora sei un monaco, non uno spadaccino assetato di sangue..."

    "Perdonate la mia irrequetezza Izumu-sama"

    "Bene arrivato Haruki, prego, accomodati al fianco dei tuoi fratelli"


    La donna ne seguì quindi i movimenti con lo sguardo, osservando lui, come i suoi due confratelli con sguardo duro, quasi come a volerli terrorizzare o per imporre su di loro la sua presenza. Peccato solo che essi non potevano ricambiare lo sguardo o anche solo vederlo.

    "Miei discepoli. Oggi è il vostro giorno: Un'infedele dalla terra del fuoco ha deciso di farci visita, non per abbracciare il potere, bensì per schernirlo, bestemmiando nel ritenere di possedere la volontà del fuoco. Quale migliore esemplare quindi per il rito finale di iniziazione che renderà uno di voi il migliore, permettendogli di andare al villaggio a compiere il proprio destino?"


    Ella attese una manciata di secondi, come a voler aspettare una risposta a quella che era palesemente una domanda retorica prima di riprendere con il suo discorso.

    "Il vostro obbiettivo è semplice, dovrete uccidere l'uomo secondo il nostro rito e bruciarne il corpo sull'altare a sacrificio per il fuoco stesso, mondandone i peccati e salvando la sua anima. Tuttavia l'uomo è forte ed è convinto di dover scegliere uno tra voi da portare con se al villaggio, ignorando la nostra antica tradizione. Dovrete quindi essere astuti oltre che forti per compiere il rituale. Siete pronti?"


    Quale che fosse la loro risposta poco importava. Che fossero pronti o meno, in quello stesso momento la partita finale aveva preso piede e ne facevano parte.
    Vennero quindi condotti dinnanzi alla porta della stanza in cui l'Uchiha era imprigionato, dove vennero lasciati, in modo da dare loro la possibilità di decidere con pazienza la mossa successiva. Cosa avrebero fatto i tre? Avrebbero agito assieme? Oppure sapendo che poteva esserci un solo vincitore si sarebbero scannati tra loro per decidere chi fosse degno di uccidere lo straniero?
    Poco importava forse in quella primissima battuta, ma molto probabilmente sarebbe dipeso dal primo incontro con l'uomo incappucciato, che con apparente calma attendeva il suo destino sdraiato su quel lettino avvolto nel nero mantello a "dormire" mentre le orecchie restavano tese ad ascoltare ogni minimo suono nelle vicinanze.
    [Abilità]

    OT-OK, da questo giro inizio ad inserire la tabella di riepilogo: Prima di tutto non spaventarti, non è obbligatorio nulla di tanto complicato XD Basta anche uno spazio in "quote" con riepilogati dentro i dettagli più importanti, ma lo vedremo nei prossimi post quando le cose si fanno più interessanti :guru:
    In questo primo giro ho già iniziato ad inserire e sfruttare alcune abilità nelle interazioni del post, così hai anche un'idea dei riepiloghi da inserire nel corpo del post quando sfrutti abilità o ci sono dettagli che vanno messi in risalto anche OFF-game, ma anche questa è un'anteprima prima dei prossimi :zxc:
    Detto questo dacci dentro anche a sto giro e vediamo che ti inventi per iniziare ad interagire con Atasuke o i tuoi colleghi:guru:
    NOTA PREVENTIVA: Non muovere i PNG ce ho presentato, se vuoi interagire con loro descrivi le interazioni e le frasi, ma sarò io a muoverli nel prossimo post rispondendoti :zxc:
    -/OT
    Chakra Rimanente: 60/60
    Vitalità Rimanente: 16/16
    Energia Vitale: 30/30




    Movimento: 24m
    Salti: 8 m
    Status Fisico:
    png
    pngpngpng
    pngpng
    Percezione: 6+6
    Furtività: 0+3

    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Agilità: 600
    Concentrazione: 600
    Precisione: 600
    Intuito: 600
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]
    - Cotta di Maglia Completa [40; 4]
    - Gambali in Ferro [30; 4]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]

    Varie:
    - 1 Respiratore [1; 1]
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 3 Filo di Nylon [10m] [1; 2]
    - 3 Filo di Nylon Rinforzato [10m] [1; 3]

    Tonici:
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Rotolo Armi a distanza:
    - 7 Kunai [8; 3]
    - 2 Cartabomba II Distruttiva [1,5m] [50; 1]
    - 2 Cartabomba II Deflagrante [4,5m] [25; 1]

    Rotolo Medico:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 6 Antidoto Intermedio [2] [2] [2] [1; 1]
    - 2 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]


    Slot Azione Slot Azione 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Azione 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 2:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Difesa 3:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot FreeAzioni gratuite:
    Lista

    Impasti/altro:
    Lista

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:

    Movimenti Silenziosi [2]
    Maestria: L'utilizzatore annulla l'udito perfetto avversario se presente, altrimenti ottiene un bonus +3 alla Furtività. Il bonus alla Furtività non è cumulabile con quello concesso da "Movimenti Invisibili" o "Movimenti Inodore".


    Percezione (Intermedia) [2]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +6 alla Percezione anziché +3.
    [Richiede Percezione (Base)]

    Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.



    NoteVarie ed eventuali
    Varie ed Eventuali
     
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    Oṃ
    Maṇi
    Padme
    Hūṃ



    Il primo petalo del Loto si dischiude mostrando al mondo la propria bellezza. Oṃ, la prima sillaba sacra, il suono che diede origine al mondo, apre la strada verso l'illuminazione. La saggezza purifica l'ego e allontana orgoglio e ambizione. I rumori scompaiono, le orecchie si preparano ad accogliere le quattro sillabe successive. La guida verso il Nirvana. Ciò che resta di quel luogo è il fluire dell'acqua bollente sulla pelle.
    La mano destra colse il secondo grano.




    Oṃ
    Maṇi
    Padme
    Hūṃ


    Il secondo e il terzo petalo si rivelano insieme al verso successivo. Ma, la seconda sillaba sacra, cancella la gelosia, il cuore si riempie di compassione. Ṇi, la terza sillaba sacra, elimina la passione e il desiderio. I sensi cessano di percepire il mondo circostante lasciando Haruki al divino nulla. L'anima si allontana dal corpo e si mischia al mondo. Fu sasso, acqua e vapore prima di tornare a lui.
    La mano destra colse il terzo grano.


    Oṃ
    Maṇi
    Pad...


    Da ormai svariati minuti e senza alcun successo un giovane novizio stava cercando di richiamare l'attenzione di Haruki che, immobile come una statua di marmo, meditava sotto la cascata. Dovette iniziare a battere con una roccia sulla parete di pietra perché si accorgesse di lui e lo invitasse ad entrare. Quell'attesa, tuttavia, non sembrava aver smorzato il suo entusiasmo, facilmente percepibile dal tono in cui gli comunicò che la sua presenza era richiesta per il rito finale. Più precisamente, il rogo di un eretico del paese del Fuoco. Quel particolare destò l'interesse di Haruki.
    Un sacrificio? Non sapevo che gli anziani avessero permesso un tale rito.
    All'interno del monastero esistevano due principali fazioni divise da un differenze approccio alla religione. La prima corrente, più vicina al buddhismo classico, riconosceva nel fuoco un principio cardine della propria dottrina, simbolo di vita, purificazione e cambiamento. Nella mutevolezza della fiamma riconoscevano la moltitudine degli uomini. Per questa ragione, benché generalmente venissero considerate errate e mendaci, erano tollerate leggere variazioni nell'adorazione del fuoco. La seconda invece, più dogmatica e settaria della prima, considerava quell'elemento come una divinità superiore a qualsiasi altra e non accettava nessuna variazione dei precetti che predicava.
    Le ragioni della maggiore apertura al diverso dei primi non vanno ricercate tanto nello sviluppo di un complesso dibattito teologico sui diversi aspetti attraverso cui l'illuminazione si rivela agli uomini, quanto in necessità politiche molto più concrete. Suna non aveva mai gradito certe pratiche presenti nella dottrina del Fuoco, tantomeno quelle che prevedevano l'uccisione di shinobi provenienti da paesi alleati. Finché si trattava di bruciare qualche monaco eretico, gli alti dirigenti del villaggio potevano chiudere un occhio, ma con i ninja stranieri la questione si faceva più spinosa. Haruki non era uno stupido e sapeva benissimo quanto tesi potessero diventare i rapporti tra due villaggi in seguito ad un evento simile. Inoltre, era evidente a tutti che il Kazekage non avrebbe perdonato facilmente un gesto tanto sciocco. Per questa ragione, nessun dubbio attraversò la sua mente sulla nobiltà di quella decisione. Se gli anziani avevano scelto di sacrificare un abitante di Konoha, doveva esserci un buon motivo. Probabilmente era un solo un Nukenin. La sua fiducia nella alte sfere del Tempio era assoluta.
    Immagino saranno presenti anche i miei fratelli.
    "Ovviamente sarà presente Daisetsu-sama! Ed addirittura Hiroshi-sama!"
    Il novizio gli rispose ancora con grande eccitazione, probabilmente quella sarebbe stata la prima volta in cui avrebbe visto qualcuno ricevere l'abbraccio del Fuoco. Per quanto discutibile fosse quel mezzo, Haruki ne aveva sempre apprezzato la capacità di esaltare le anime dei fedeli e di attenuare l'intraprendenza degli eretici.
    Senza attendere oltre, congedò il messo per poi uscire a sua volta dalla grotta.
    Devo far chiamare Shirai. Avrò bisogno del suo aiuto se voglio prepararmi in fretta.


    [...]

    Se non avesse perso la vista, Haruki, appena entrato nella sala, avrebbe notato con dispiace che i suoi fratelli non avevano ancora imparato le buone maniere. Entrambi erano vestiti in modo del tutto inadeguato. Invece della veste monacale, Daisetsu indossava abiti da combattimento e non si era bendato, come avrebbe dovuto, mentre Hiroshi non aveva nemmeno avuto il buon gusto di mettersi qualcosa che coprisse il torace. Sicuramente sdegnato da quella dimostrazione di poco rispetto, si sarebbe domandato come potessero affrontare un rito così sacro e importante agghindati come due volgari guerrieri. Fortunatamente per lui, essere cieco gli avrebbe risparmiato quell'impiccio.
    "Izumi-sama, ora che siamo tutti presenti... Vorreste darci le direttive per la nostra prova finale?"
    Daisetsu decise di estendere la propria maleducazione alla parola, cosicché anche senza poter vedere, Haruki si irritò comunque.
    Tuttavia, visto che la sacerdotessa aveva provveduto a redarguire il suo irruente compagno, si limitò a piegarsi in un profondo inchino, in segno di saluto e rispetto. Inoltre, lui stesso si era macchiato di un grave peccato essendo arrivato più tardi di tutti gli altri.
    La prego di scusare il mio ritardo Izumu-sama, quando sono stato convocato ero occupato a meditare nella “Bocca del drago”.
    La donna si limitò ad invitarlo a sedersi, per poi illustrare ciò che li avrebbe attesi quel giorno. Haruki ascoltò quelle parole attentamente, ma senza ansia o trepidazione. Qualunque fosse stata la prova, lui l'avrebbe affrontata senza tentennamenti.
    L'obbedienza è l'unica strada che un monaco può percorrere.



    [...]

    Condotti davanti alla porta della stanza in cui l'eretico era stato imprigionato, i tre vennero lasciati soli. Non gli era stata fornita nessuna indicazione su come avrebbero dovuto affrontare quell'avversario. Prima che gli altri potessero fare qualsiasi qualcosa, Haruki, con voce piena d'orgoglio, si rivolse ai suoi due compagni.

    Fratelli, la via che ci ha condotto fino a questo giorno è stata lunga e irta di difficoltà. Adesso che il momento è arrivato, in nome dell'amicizia che ci unisce, ho un'umile richiesta da farvi. Affrontiamo questa sacra prova insieme, come una sola persona!
    Fece una breve pausa per sottolineare l'importanza di quelle parole.
    Per dieci anni siamo stati messi alla prova per testare la nostra fedeltà e il nostro valore. Dei quaranta con cui varcammo le porte del tempio molto tempo fa, noi tre siamo gli unici rimasti. Noi soli siamo stati ritenuti degni. Daisetsu-san, Hiroshi-san, abbiamo sempre avuto opinioni e ambizioni differenti, ma il nostro legame è stato forgiato con il fuoco e con il sangue. Vi supplico di non rinnegarlo proprio oggi che siamo chiamati ad assolvere l'ultimo dei nostri doveri. Se vorrete assecondare questo mio desiderio, vi giuro che farò ogni cosa perché il migliore di noi possa adempiere al proprio destino. A costo di donargli la mia stessa vita.

    Nessun imbroglio, nessuna bugia, quell'idea nasceva dal profondo del suo cuore. Difronte alla possibilità di morire l'animo di Haruki non conobbe paura o esitazione.
    Prima di concludere il discorso, infilò una mano nell'ampia manica dell'abito che indossava e da una tasca interna estrasse tre sonagliSonagli [x5] [Vario]
    Dei sonagli sferici che producono un buffo rumore al minimo movimento. Sono fatti in oro o metallo meno pregiato, sono dotati di un gancetto chiuso che permette di portarli appesi a collanine o oggetti simili. Utilizzabili anche per la creazione di trappole e allarmi molto semplici.
    Tipo: Supporto-Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 3 | Crediti: 5)
    . Li fece tintinnare e tendendo il braccio destro, li porse ai suoi compagni.
    Se sceglierete di agire insieme, questi ci aiuteranno a coordinarci.



    CITAZIONE
    Nome:Haruki Miyazawa
    Ferite: //
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Equipaggiamento utilizzato: 3/5 sonagli.

    La tabella riassuntiva è un po' scarna, ma non c'era molto da segnalare.
     
    .
  5. Asgharel
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    .

    User deleted



    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La tua Avventura finisce QUI! - 1° eliminatoria~


    Atasuke rimase sdraiato, tranquillo. Come immaginava sembrava che i suoi avversari non immaginassero neppure lontanamente con chi avevano a che fare.
    Dal canto suo, Atasuke li attendeva, nella speranza che facessero altri errori sciocchi utili a fargli comprendere che cosa ci fosse dietro a tutta quella storia.
    Ad un tratto sentì i passi che si avvicinavano. A giudicare dalla ritmica e dal numero di suoni, ipotizzando un passo normale, si trattava di 3/4 persone, non di più. Ad un tratto questi si fermarono ma i passi di uno si mantennero costanti, invertendo la direzione. Evidentemente questi si stava allontanando.

    °Strano che alcuni siano stati condotti proprio qui davanti... Che siano i giovani che devo testare?°


    Si domandò mentre uno di questi, forse quello più abile o con la carica “maggiore” iniziò a parlare, evidentemente inconscio dell'udito dell'Uchiha.

    "Fratelli, la via che ci ha condotto fino a questo giorno è stata lunga e irta di difficoltà. Adesso che il momento è arrivato, in nome dell'amicizia che ci unisce, ho un'umile richiesta da farvi. Affrontiamo questa sacra prova insieme, come una sola persona!"

    °Un lavoro di gruppo, bene, questo sembra già promettere bene°

    “Per dieci anni siamo stati messi alla prova per testare la nostra fedeltà e il nostro valore. Dei quaranta con cui varcammo le porte del tempio molto tempo fa, noi tre siamo gli unici rimasti. Noi soli siamo stati ritenuti degni. Daisetsu-san, Hiroshi-san, abbiamo sempre avuto opinioni e ambizioni differenti, ma il nostro legame è stato forgiato con il fuoco e con il sangue. Vi supplico di non rinnegarlo proprio oggi che siamo chiamati ad assolvere l'ultimo dei nostri doveri. Se vorrete assecondare questo mio desiderio, vi giuro che farò ogni cosa perché il migliore di noi possa adempiere al proprio destino. A costo di donargli la mia stessa vita.”

    °Addirittura dieci anni? Non oso immaginare passare dieci lunghi anni in questo inferno... E men che meno voglio anche solo pensare a cosa possa essere capitato agli altri 37 che non sono stati selezionati°

    °Probabilmente avranno fatto la fine delle carcasse che hai incontrato lungo la via nel deserto°

    °Forse... Ma dubito che Suna possa accettare una cosa del genere nei propri territori... Qui ci deve essere qualcosa di losco sotto...°


    Udì poi un tintinnio, molto simile a quello di alcuni campanellini. Evidentemente qualcuno ne aveva con se ed aveva deciso di farli suonare. Oppure era tanto sciocco da pensare di intraprendere la via dello shinobi bardato di campanelle e sonagli. Un'ottima scelta per un suicidio...

    “Se sceglierete di agire insieme, questi ci aiuteranno a coordinarci.”

    °Non penseranno di coordinarsi con dei campanellini? Dico, ma stiamo scherzando?°

    “Quindi tu proporresti di agire insieme? E come credi verrà scelto il migliore tra noi? La prova è basata su chi elimina quell'eretico per primo... Credi forse che mi fiderei a tal punto da lasciarti il merito alla fine? Scordatelo!”

    “Daisetsu-sama... Voi da sempre siete stato il più irrequeto tra noi e forse anche il migliore delgi assassini, tuttavia, non dimenticate che non conosciamo questo eretico. Per quel che ne sappiamo potrebbe benissimo essere più forte di noi. È d'obbligo cooperare.”


    Il primo a parlare fu ovviamente Daisetsu che con sprezzo rifiutò di prendere con se il campanellino offerto da Haruki, a differenza invece di Hiroshi che lo ricevette aggiungendo un inchino, rispettoso, anche se ben sapeva che nessuno dei presenti avrebbe potuto notare quel gentile segno. [Abilità]
    Atasuke a quel punto, decise di destarsi. Il tempo della prigionia era finito e non aveva più voglia di perdere altro tempo. Ormai poteva dire di essersi ampiamente riposato, quindi non era il caso di cincischiare oltre.
    Silenzioso come uno spettro si alzò, avvicinandosi di soppiatto al pesante portone in legno.
    Sotto al mantello la mano sinistra afferrò il fodero della katana, proprio al di sotto della tsuba, che spinse via con un semplice gesto del pollice mentre la mano destra la impugnava per estrarla. Un solo rapidissimo movimento. Un'istante. Il metallo vibrò nell'aria mentre il nero mantello veniva mosso dal rapido movimento e la lama era nuovamente rinfoderata.
    Con la rapidità degna di un maestro di spada Atasuke aveva portato due tagli rapidissimi sulla porta, entrambi lungo le diagonali della stessa, come a tagliare un'enorme X al centro della stessa, dividendola in quattro parti uguali.
    [Slot Azione 1,2]
    Fece un'ultimo passo verso la stessa, poggiando solo il dorso della mano sulla stessa, iniziando a picchiettare, quasi come a voler “bussare”.

    «Scusate, si può uscire? Dovrei andare al bagno e questa stanza inizia a darmi sui nervi...»


    Disse ironico mentre i blocchi, spostati da quei colpetti scivolavano in avanti per poi crollare fragorosamente a terra. Ormai era palese che l'Uchiha fosse libero.

    «Diavolo... Speravo fosse più resistente questa porta»


    Aggiunse senza omettere un sorrisetto sarcastico sotto il nero cappuccio che continuava ad indossare. Proseguì quindi oltre, uscendo di fatto dalla stanza e ponendosi davanti ai tre poco distanti.

    «Immagino che voi siate i tre che devo selezionare, spero che andremo d'accordo... Non fate caso alla port... a»


    Si interruppe quando guardando nella direzione dei tre notò che tutti sembravano avere lo stesso malus. Tutti e tre erano ciechi. Due erano palesemente non dotati della vista a causa delle bende che portavano sugli occhi, mentre lo spadaccino sembrava parecchio convinto nella sua ostinazione nel tenere gli occhi costantemente chiusi.

    °Ciechi... Tutti e tre i candidati sono ciechi!? O dei datemi la pazienza! Perchè se mi date la forza giuro che prima o poi raderò al suolo Suna e le sue follie!°


    Pensò tra se visibilmente indispettito dalla situazione. Era assurdo quanto ogni volta che avesse a che fare con Suna o con i suoi shinobi tutto scadeva nella più totale assurdità.
    Fin dal suo corso genin con un maestro sunese, tanto folle da mandarlo a cucinare un corvo condendolo con le pietre, passando per quel folle di Hoshi che con assurdità lo aveva trascinato in fondo alla follia, insegnandoli l'arte della meccanica in quel polveroso ed assurdo magazzino e senza dimenticare i due shinobi che lo avevano guidato nella disfatta dell'Anauroch, abbandonandolo contro ben due avversari Kiriani quando aveva espressamente richiesto supporto tattico. Ed ora era stato mandato a selezionare, prendere ed addestrare un cieco all'arte dello shinobi.

    «Perdonate la scortesia, non ero stato informato del vostro... ehm... status»


    Si scusò, ignorando in gran parte che cosa prevedesse l'etichetta in situazioni simili, sempre che l'etichetta prevedesse quelle situazioni.

    «Sareste così gentili da indicarmi un luogo adatto dove procedere con la selezione?»

    "Certamente... Il luogo migliore... è la tua TOMBAAAAAHHHH!!!"


    Gridò Daisetsu scagliandosi violentemente contro il chunin della foglia, estraendo la propria lama per portare un basilare quanto efficace fendente diretto diagonalmente sul collo dell'Uchiha.

    °Che idiota... Se non mi sbaglio tu sei pure quello che rifiutava addirittura di lavorare in team...°


    Pensò tra se e se, riconoscendone la voce di poco prima. Per un'istante appena, parve lasciare la sua consueta immagine bonaria, acquisendo uno sguardo decisamente più duro e concentrato. Fu una questione di secondi, forse anche meno. Come uno spettro, Atasuke scartò lateralmente, portandosi sulla propria destra, ovvero alla la sinistra del suo avversario, inarcando leggermente il corpo, portandolo parallelo alla direzione della lama che poco alla volta stava scendendo. [Slot Difesa 1]
    Il monaco, tuttavia, parve decisamente non convinto dell'azione e ruotando su se stesso si ripropose, continuando l'assalto con un fendente orizzontale, sempre portato con la lama saldamente impugnata e pronta a decollare l'Uchiha, mirando esattamente all'altezza del pomo d'adamo, con quel colpo dato in senso orario, mirando a colpire prima il lato destro del collo del Chunin.
    Dal canto suo, Atasuke si limitò ad abbassarsi repentinamente, portando le mani, ben celate sotto il mantello, alla sua spada, pronto ad estrarla, nonappena il suo avversario si fosse deciso a fermarsi.
    [Slot Difesa 2]
    Se da un lato ammirava la tenacia del suo avversario e l'abilità e la precisione nei colpi, nonostante la cecità, non poteva tuttavia apprezzare quell'assalto frontale, decisamente sconsiderato e sciocco.
    Specialmente si pose alcune domande quando questi continuò con il suo futile assalto, fermando la propria rotazione ed inarcandosi, pronto a scagliare un'ultimo fendente verticale, diretto proprio verso il cranio dell'Uchiha.

    °Non male, ma hai scelto l'avversario sbagliato°


    Rimuginò prevedendo quel colpo dall'ampio movimento, decisamente grezzo e prevedibile. Nonostante non potesse sfruttare la propria abilità oculare per battersi, con una tale differenza di livello, non ne aveva decisamente bisogno.
    Dalla sua posizione abbassata basculò leggermente, portandosi sulla sinistra del suo avversario, estraendo la lama da sotto al mantello.
    [Slot Free] Avrebbe potuto coadiuvare la difesa frapponendo la lama, ma non aveva intenzione di rischiare un danneggiamento, seppur minimo, della sua arma. Di certo non contro un avversario di quella risma. Si limitò quindi a schivare quel colpo, preparando la sua arma per il contraccolpo successivo. [Slot Difesa 3]
    Senza dare ulteriore tempo al suo avversario, caricò quindi il colpo, inarcando la schiena e le anche, portando a sua volta un fendente, in questo caso ascendente, diretto lungo un'ipotetica linea, tracciata diagonalmente dall'anca destra all'ascella destra.
    Se il colpo fosse andato a segno e l'arma fosse stata effettivamente impugnata a dovere, di Daisetsu ora non sarebbero rimaste che due parti nettamente distinte. Ma per sua fortuna, l'Uchiha aveva elaborato bene il colpo, in modo da colpirlo solo con il dorso della lama, riducendo di molto la potenza della stessa e garantendo la vita al suo avversario, seppur con qualche costola rotta o incrinata.
    [Slot Azione 1]
    Quella fu la fortuna di Daisetsu, dato che non ebbe modo alcuno di evitare quel colpo, finendo steso a terra, accasciandosi pochi metri dopo quando lo slancio della carica aveva ormai perso il suo dinamismo. Dapprima cadde in ginocchio, poi proseguì sbattendo il volto sulla dura pietra di quel pavimento, svenuto. Di tre ne erano rimasti due. [Danno Subito]
    Avrebbero ancora tentato di abbattere l'Uchiha? Oppure avrebbero pensato ad'un'altra strada?

    «Non preoccupatevi per lui, non ha sofferto troppo ed i colpo non è stato letale. Basteranno delle cure mediche per le fratture ed un paio di settimane di riposo. Probabilmente domani avrà un forte dolore al torace, ma credo che il suo orgoglio ne soffrirà maggiormente»


    Atasuke aveva ancora il braccio alzato, impugante la lama che brillava sotto quel possente sole che filtrava oltre le arcate di quell'immenso corridoio.
    Lesto abbassò nuovamente il braccio, poggiando con militaresca precisione e raffinatezza il dorso della lama sulle dita, poste in prossimità del koi-guhi, lasciandola scorerre rapido verso il basso, sino al raggiungimento della punta, invertendo quindi il senso del movimento con una leggera rotazione, rinfoderando quindi l'arma con estrema grazia.
    Molti shinobi spesso erano grezzi e guardavano solo all'efficacia dei propri colpi. Atasuke, dal canto suo aveva da tempo iniziato a perseguire la raffinatezza e la precisione nei colpi, oltre che nei gesti e nei modi, anche se spesso nessuno poteva apprezzare il suo stile.

    «Ora, civilmente parlando... Vorreste indicarmi un luogo dove procedere con la selezione? Oppure devo scartare un'altro tra voi due qui, in questo istante?»


    La calma che si percepiva nel suo tono di voce era a dir poco stupefacente. Possibile che non avesse nessun timore? Possibile che in quel luogo tanto avverso non si sentisse minacciato, nonostante la netta inferiorità numerica?
    Forse sapeva qualcosa che loro non sapevano, forse era semplicemente superiore a chiunque in quel luogo, forse, era solo un folle troppo sicuro di sé.


    OT-Allora, a questo giro ti ho inserito le prime meccaniche in maniera pratica, anche se con un filo di autoconclusività XDD
    In primo luogo abbiamo la rottura degli oggetti: Un'oggetto può essere rotto solo da oggetti di durezza pari o superiore e può essere rotto se la potenza del colpo inferto (potenza oggetto "attaccante" x durezza) è superiore alla potenza del corpo colpito (potenza oggetto colpito x durezza). Inutile dire che va definita l'intenzione di spaccare suddetto oggetto. Nessuno verrà mai a contestare che se pari con un kunai una katana, questa te lo taglia (anche se tecnicamente potrebbe XD)
    Successivamente, hai un primo esempio di turno di combattimento, con i tre slot azione dell'avversario (daisetsu) e le tre relative difese di Atasuke. Come da regola, gli attacchi sono sempre e comunque ipotetici nel risolversi, mentre le difese sono autoconclusive. Per ovvi motivi anche il contrattacco di Atasuke risulta ipotetico, anche se la difesa autoconclusiva lasciata, è ovviamente un colpo subito violentemente.
    In merito ai danni: Ti consiglio di sfruttare il calcoladanni presente in qualsiasi topic nella sezione arena (è parecchio utile per i conti base). Per altri dettagli, sai come contattarmi :zxc:
    Per il resto gestisciti come vuoi. Se vuoi puoi provare comunque a colpire Atasuke, oppure puoi tentare un'approccio pacifico. In ogni caso ora sia tu che il tuo PG avete una mezza idea di che cosa avete davanti XDDD
    -/OT
    Chakra Rimanente: 60/60
    Vitalità Rimanente: 16/16
    Energia Vitale: 30/30




    Movimento: 24m
    Salti: 8 m
    Status Fisico:
    png
    pngpngpng
    pngpng
    Percezione: 6+6
    Furtività: 0+3

    Forza: 600
    Velocità: 600
    Resistenza: 600
    Riflessi: 675
    Agilità: 600
    Concentrazione: 600
    Precisione: 600
    Intuito: 600
    EquipaggiamentoProtezioni indossate:
    - Maschera "da Demone" [20; 3]
    - Mantello Nero [15; 3]
    - Cotta di Maglia Completa [40; 4]
    - Gambali in Ferro [30; 4]

    Mischia:
    - 1 Katana [40; 4]
    - 1 Wakizashi [20; 3]

    Varie:
    - 1 Respiratore [1; 1]
    - 1 Accendino [1; 1]
    - 3 Filo di Nylon [10m] [1; 2]
    - 3 Filo di Nylon Rinforzato [10m] [1; 3]

    Tonici:
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]

    Rotolo Armi a distanza:
    - 7 Kunai [8; 3]
    - 2 Cartabomba II Distruttiva [1,5m] [50; 1]
    - 2 Cartabomba II Deflagrante [4,5m] [25; 1]

    Rotolo Medico:
    - 1 Kit Primo Soccorso [10 usi] [1; 2]
    - 6 Antidoto Intermedio [2] [2] [2] [1; 1]
    - 2 Tonico di Ripristino Medio [4L] [1; 1]
    - 1 Tonico Recupero Medio [4b] [1; 1]


    Slot Azione Slot Azione 1:
    - Fendente diagonale sulla porta con Katana [40; 4] vs [60; 2] -> [160 vs 120] Tagliata in due (distrutta)

    Slot Azione 2:
    - Fendente diagonale sulla porta con Katana [40; 4] vs [60; 2] -> [160 vs 120] Tagliata in quattro (distrutta)

    Slot Azione 3:
    - Fendente ascendente diagonale al busto di Daisetsu [600; 600; 20]


    Slot DifesaSlot Difesa 1:
    - Schivata Laterale (destra) [675 vs 100; +23]

    Slot Difesa 2:
    - Schivata con abbassamento [675 vs 100; +23]

    Slot Difesa 3:
    - Schivata Laterale (destra) [675 vs 100; +23]


    Slot TecnicaSlot Tecnica Base:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]

    Slot Tecnica Avanzata:
    - Ipotesi 1 [V; F; Pot]


    Slot FreeAzioni gratuite:
    Slot Gratuito Istantaneo, Estrazione Katana.

    Impasti/altro:
    Lista

    ConoscenzeConoscenze Utilizzate:
    Katana [Mischia]
    La Katana ha una lama lunga circa un metro e venti, leggermente curva, ricordando un arco. Più leggera, più maneggevole, si usava unicamente per vibrare i colpi letali in combattimento ravvicinato.
    Tipo: Lama-Taglio
    Dimensione: Grande
    Quantità: 1
    (Potenza: 40 | Durezza: 4 | Crediti: 180)

    Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.



    NoteVarie ed eventuali
    Varie ed Eventuali
     
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    Haruki non ebbe nemmeno il tempo di rispondere alle parole di Daisetsu. Prima che potesse aprire bocca, il rumore di una lama che fende il legno catturò la sua attenzione. Istintivamente, la mano destra raggiunse un'altra delle tasche interne per afferrare uno dei suoi TekkenTekken []
    Il Tekken prende il proprio nome da una disciplina di lotta a corpo libero. È una nocchiera, capace di sferrare colpi micidiali con i pugni. Interamente di metallo si infila tra le dita della mano, con dei fori appositi.
    Tipo: Da Mano-Contusione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 30)
    ed indossarlo. Poi, abbassò il baricentro, allargò le gambe e assunse una posizione difensiva, pronto a reagire ad un possibile attacco dell'eretico. I suoi sensi si focalizzarono sulla fonte di quel disturbo. Ciò che era rimasto del robusto portone che li separava dal ninja rinchiuso nella stanza cadde a terra, mentre Haruki, immobile, attendeva la mossa successiva di quell'uomo. I commenti sarcastici di Atasuke non giunsero al suo cervello come una provocazione, ma come un semplice strumento per calcolare la posizione approssimativa del bersaglio. I pensieri e le emozioni scomparvero, lasciando spazio all'elaborazione di un piano d'azione. Ogni fibra del suo corpo si mobilitò per portare a termine un solo ed unico obiettivo.
    L'eliminazione dell'eretico.
    Tuttavia, qualcosa nelle parole e nelle azioni dell'Uchiha riuscì a smuovere Haruki da quello stato di assoluta concentrazione.
    Di cosa diavolo sta parlando? Lui ci deve selezionare?
    Nel processare le informazioni provenienti dall'esterno, il suo cervello, difronte a ciò che Atasuke aveva appena detto, rilevò una dissonanza che non poteva essere ignorata. Cosa sapeva quel nukenin della prova che lui e i suoi fratelli dovevano affrontare per diventare jinchuuriki e perché aveva appena affermato di esserne l'esaminatore? Quella scelta spettava solamente agli Anziani del Tempio. C'era qualcosa di strano in quella situazione e Haruki non poteva trascurare questo sviluppo del tutto imprevisto. Doveva cambiare strategia. Un confronto diretto poteva rivelarsi controproducente.


    Daisetsu non gli diede il tempo di tramutare i suoi dubbi in domande e, con un gridò, si avventò sull'Uchiha. Haruki, essendo cieco, non poté vedere quel breve scambio di colpi, ma i suoni che le sue orecchie captarono nei momenti successivi lasciavano intendere che l'offensiva del suo compagno non aveva ottenuto l'effetto sperato. Anzi.
    Quantomeno quell'idiota è stato risparmiato. Spero che questa lezione gli insegni ad essere più umile e paziente.
    Daisetsu si era rivelato del tutto inadatto a portare a termine il compito per cui dovevano essere selezionati. Se la sua mancanza di autocontrollo risultava dannosa come semplice ninja monaco, da jinchuuriki si sarebbe rivelata una minaccia per l'intera Suna. In cuor suo, Haruki dovette ringraziare l'eretico di averlo reso incapace di causare ulteriori problemi. Sarebbe stato felice se Hiroshi fosse stato scelto al suo posto come portatore del Bijuu, ma avrebbe cercato con tutte le sue forze di impedire che una persona tanto sconsiderata diventasse una forza portante. Il ninja di Konoha, in quel frangente, gli aveva fatto un piacere.


    Il tonfo prodotto dal corpo dell'irruente monaco lasciò ad Haruki una nuova amara consapevolezza. Non aveva speranze contro quell'avversario. Daisetsu, per quanto potesse essere impaziente e sfrontato, era il migliore nel combattimento. Se era stato neutralizzato con tanta facilità, non c'era niente che lui e Hiroshi potessero fare per sconfiggere Atasuke. Tuttavia, nella mente di Haruki il problema principale era un altro. Le autorità del Monastero dovevano essere informate di quanto stava succedendo. Non poteva permettere che un estraneo dalla dubbia moralità si aggirasse libero in quel luogo sacro. Inoltre, aveva bisogno di capire chi fosse veramente l'eretico. Ormai gli appariva del tutto chiaro che le cose erano più complicate di quanto avesse immaginato all'inizio. L'uomo non sembrava per niente preoccupato, pur essendo stato fatto prigioniero in un Tempio di monaci ninja. A cosa doveva quella sicumera? Haruki non poté che immaginare due sole opzione: doveva essere estremamente forte oppure doveva poter contare sul sostegno di qualcuno di importante. Izumi gli aveva detto che l'eretico veniva dal Paese del Fuoco, quindi se era stato scelto come sacrificio gli Anziani dovevano aver ricevuto il benestare di Suna. A questo punto la logica cessava di essere utile poiché la realtà sembrava raccontare una storia differente. Una storia la cui conclusione poteva rivelarsi estremamente dannosa per tutti i monaci. Tuttavia, nonostante Haruki percepisse il pericolo di un incidente diplomatico, non dubitò nemmeno un secondo della purezza delle intenzioni dei suoi superiori. Se Izumi-sama gli aveva assegnato quel compito doveva esserci una spiegazione più che valida. Probabilmente, doveva essere stata male informata. Oppure, aveva mentito di proposito per aggiungere un'altra difficoltà alla loro prova. In ogni caso, Haruki non aveva elementi sufficienti per scegliere come comportarsi. Inoltre, era ovvio che non poteva permettersi di agire con leggerezza.
    Devo guadagnare tempo.
    Abbassò la guardia, ritornò ad una posizione meno ostile e si rivolse al suo compagno superstite.
    Evidentemente ci dev'essere stata un'incomprensione. Hiroshi-san, affronteremo il rituale più tardi, ora abbiamo una questione più urgente da gestire. Per favore, va' ad avvisare gli Anziani. Io intratterrò il nostro ospite.
    Sperando che il monaco gli desse ascolto e andasse a chiamare i rinforzi, Haruki parlò all'Uchiha.
    Vi ringrazio per non aver ucciso il mio confratello.
    Congiungendo le mani, si piegò lievemente in avanti, in segno di rispetto.
    Spero vogliate perdonare l'irruenza di Daisetsu, le buone maniere non sono mai state il suo forte. Ad ogni modo, il mio nome è Haruki Miyazawa e sono uno dei discepoli scelti per diventare il prossimo ospite dello Yonbi. Questo non è un luogo in cui giungono molti visitatori, quindi potrei sapere cosa vi ha condotto qui? Nessuno ci ha avvisato dell'arrivo di un esaminatore esterno a questo Tempio, tantomeno di un ninja straniero, quindi immagino possa capire la mia sorpresa. Tradizionalmente, la selezione della futura forza portante spetta ai Maestri di questo sacro ordine. Inoltre, per quale ragione dovrebbe essere richiesto l'intervento di un ninja di Konoha? I villaggi sono piuttosto gelosi dei propri jinchuuriki e questioni tanto delicate vengono gestite con grande riserbo, non ho ragione? Per quanto Konoha e Suna siano in buoni rapporti, trovo difficile che il Kazekage non voglia occuparsene direttamente. Quindi, temo di non poterla accontentare. Sono costretto a chiederle di non lasciare questa stanza fino a che la situazione non verrà chiarita. Ai forestieri non è concesso aggirarsi liberamente in questo monastero. Confido che lei voglia rispettare le nostre usanze.


    CITAZIONE
    Nome:Haruki Miyazawa
    Ferite: //
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Equipaggiamento utilizzato: 1xTekken
     
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  7. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Nuove Rivelazioni~


    Gli altri due monaci sembravano decisamente più assennati di Daisetsu, anche se non sembravano demordere da quello che era il loro piano principale.
    Certo entrambi optarono per una via più pacifica, decidendo di abbandonare la loro posa aggressiva, passando ad una decisamente più rilassata, anche se Hiroshi rimaneva decisamente teso, come d'altronde i suoi muscoli scoperti palesavano a chiunque lo potesse osservare.

    “Evidentemente ci dev'essere stata un'incomprensione. Hiroshi-san, affronteremo il rituale più tardi, ora abbiamo una questione più urgente da gestire. Per favore, va' ad avvisare gli Anziani. Io intratterrò il nostro ospite.”

    “C-credo sia la soluzione migliore Haruki-san... Andrò ad allertare immediatamente gli anziani”


    Questi tentò di allontanarsi, sfuggendo dalla scena, tuttavia Atasuke scattò oltre, potendosi di fronte all'uomo con una velocità sorprendente, al punto tale che questi non potè evitare di sbattere contro il suo petto. [Slot Azione]

    «Perdonatemi, ma non credo vi sia la necessità di convocare addirittura gli anziani... In fondo credo basterà fare una semplice verifica... Andate dal vostro confratello a guardia dell'ingresso, egli al momento porta con se i documenti firmati da Suna»


    Era sorridente e forse i due avrebbero potuto comprenderlo dal tono lieto che aveva nel pronunciare quelle poche parole. Tuttavia, nessuno dei due avrebbe potuto apprezzare l'assurda scena nel suo complesso. Solo un monaco, ancora dotato della vista, si trovò invischiato in quella scena, passando solo per caso, ma rimanendo visibilmente stupito da ciò che stava vedendo.

    “D-Daisetsu-sama! Che cosa vi è capitato! Che cosa gli avete fatto, maledetto!”

    °Inizio a credere che di questo passo le cose si faranno parecchio difficili... Devo chiudere questa questione alla svelta...°


    Pensò tra se senza lasciar cadere il suo sorriso, anche se in questo momento, la sincerità dello stesso era scemata, divenendo solo una maschera di facciata, per evitare ulteriori problemi.

    «Su, andate... Spero non vogliate far attendere a lungo ed inutilmente il vostro confratello...»


    Disse, facendosi da parte e dando una rapida pacca sulla spalla nuda del monaco, invitandolo ad incamminarsi e forse dando un'indizio ad Haruki in merito agli spogli abiti del suo confratello.
    Con completa nonchalance, si rivlse quindi al monaco di passaggio, decisamente scosso, cercando di tranquillizzarlo prima di ritornare al discorso madre con l'ultimo dei selezionati rimasto.

    «Non preoccupatevi, non gli è capitato nulla di grave... Ha solo esagerato con le “buone maniere” e ne ha pagato le conseguenze... Vogliate piuttosto essere gentile... Accompagnatelo nella vostra infermeria, noi abbiamo ancora molto di cui discutere...»


    Il monaco prima di caricarsi Daisetsu sulle spalle, portandolo via, si concesse solo qualche altra parola, assolutamente non degna di nota, specialmente per il contenuto, decisamente non adatto alle parole di un monaco.
    Alla fine, Atasuke ed Haruki erano rimasti soli.

    "Vi ringrazio per non aver ucciso il mio confratello."

    «Non ne avevo motivo alcuno... Se uccidessi tutti coloro che tentano di colpirmi, rimarebbero ben poche persone in vita... In fondo stava solo facendo quanto gli era stato ordinato...»


    Le parole dell'Uchiha in quel momento erano chiare quanto sibilline. Era chiaro che si stava in qualche modo riferendo all'obbiettivo che loro tre avevano nei suoi confronti, tuttavia, come poteva sapere quelle informazioni? Possibile che li avesse uditi? Certo era che nessuno all'infuori dello shinobi poteva saperlo in quel momento.

    “Spero vogliate perdonare l'irruenza di Daisetsu, le buone maniere non sono mai state il suo forte. Ad ogni modo, il mio nome è Haruki Miyazawa e sono uno dei discepoli scelti per diventare il prossimo ospite dello Yonbi. [...] Quindi, temo di non poterla accontentare. Sono costretto a chiederle di non lasciare questa stanza fino a che la situazione non verrà chiarita. Ai forestieri non è concesso aggirarsi liberamente in questo monastero. Confido che lei voglia rispettare le nostre usanze.”

    «Oh, che sbadato... Perdonatemi voi... In tutto questo trambusto non ho neppure avuto la decenza di presentarmi... Io sono Atasuke Uchiha, chunin di Konoha...»


    Il suo tono persisteva nella più completa calma mentre con gentilezza rispondeva alle giuste parole del monaco.

    «Ad ogni modo... Sono stato convocato proprio dal villaggio della sabbia per venire in questo posto... ehm... isolato...»


    A stento si trattenne dal dire “dimenticato dagli dei”, rendendosi conto che in effetti la frase, per quanto non rivolta ad offendere, potesse in qualche modo essere male interpretata in quella specie di monastero.

    «Ed in effetti avete ragione, difficilmente i villaggi interagiscono con tanta libertà, specie quando si tratta di Bijuu... Tuttavia, questo è un caso particolare... Come saprete, infatti, lo Yonbi di Suna è stato liberato nel deserto dell'Anauroch a causa di alcuni nukenin ex-kiriani ed un ronin che ha decapitato il precedente jinchuuriki sperando così di bloccare la liberazione, già in corso, del demone dal corpo del portatore...»


    A quel punto si avvicinò silenzioso al giovane monaco, arrivando a pochi centimetri da questi, quasi come a volerlo guardare negli occhi, anche se ben sapeva che questo era a dir poco impossibile.

    «Ma comprendo che questo ancora non risponde alle vostre domande... Perchè un ninja di Konoha? Ebbene, io ero là e non sono riuscito ad impedire a quei nukenin di fare ciò che hanno fatto. Quindi, per così dire, ho una sorta di debito con Suna, ed ho intenzione di pagarlo riportandole un nuovo jinchuuriki... specialmente ora che tutti gli shinobi di Suna non impegnati in missione sono alla ricerca dello Yonbi per recuperarlo e prepararsi a sigillarlo nel nuovo portatore»


    A quel punto socchiuse gli occhi, allontanandosi di alcuni passi dal giovane cieco, per poi voltarsi ammirando il panorama che si poteva osservare da quel corridoio.

    «Ed ora sapete perchè non un ninja di Suna è arrivato, ma uno di Konoha... Mentre per rispondere all'ultimo dubbio, temo dovrò rispondere con dei quesiti...
    Le usanze di Suna... Prevedono forse l'incarcerazione di un'alleato?
    Le usanze di Suna, prevedono forse di lasciare un'ospite senza cibo ne acqua per ore?
    Ma soprattutto... Da quando non consentite ai forestieri di aggirarsi liberamente?»


    Se solo avesse potuto, il monaco avrebbe visto come gli occhi di Atasuke si facevano decisamente più affilati ad ogni domanda che aveva posto.
    Era partito da cose sciocche, per certi versi addirittura frivole, ma aveva concluso con una mossa decisamente più importante, decisamente più ponderata, decisamente più pericolosa.
    Da un lato poteva tranquillamente apparire come una semplice domanda basata sulla curiosità, tuttavia, il tono lasciava ben intendere altri significati. Che stesse insinuando qualcosa? Oppure sapeva che qualcuno si era effettivamente infiltrato in quel luogo? Sapeva forse di altri “forestieri” che si aggiravano liberamente? L'unico modo per scoprirlo forse era domandarlo, o seguire quella sua sorta di breve discorso.

    «Immagino che dopo le mie domande sarete forse addirittura più confuso di quanto già non foste... Tuttavia, posso assicurarvi che le mie prime tre domande sono solo curiosità basate sul trattamento che mi è stato “gentilmente” riservato dal mio arrivo... Onestamente dopo svariate ore passate a marciare nel deserto mi aspettavo almeno un bicchiere d'acqua...»


    Proseguì in tono velatamente ironico, prima di passare a parlare dello cose serie, acquistando un tono decisamente più deciso e serioso.

    «Mentre per l'ultima domanda... Che cosa mi direste se vi dicessi che sono qui per stanare un gruppo di nukenin collegato a quelli che hanno rapito il jinchuuriki?»


    Ed a quel punto tacque, lasciando la mano al giovane monaco. Certo la sua era una rivelazione a dir poco scottante. Che avrebbe fatto questi? Avrebbe ceduto all'ira aggredendo l'Uchiha per le sue blasfeme insinuazioni? Avrebbe tenuto duro? Si sarebbe fidato delle informazioni?
    Solo una cosa era certa: Qualcuno in quel monastero stava mentendo e lo stava facendo decisamente bene. L'unico problema che rimaneva era capire chi fosse il menzognere.



    OT - Ok, sembra che al momento stai optando per una via pacifica. Molto bene, per ora gestiamola così, tanto qualunque siano le tue scelte alla fin fine due colpi ti toccherà mollarli :zxc: in un modo o nell'altro devi essere addestrato anche su quel punto. Ora vediamo come reagisci a delle importanti informazioni potenzialmente shockanti. Ora sei solo con Atasuke e nessuno vi disturberà per un po :zxc:
    NOTA: La specifica che ho inserito per il movimento non è obbligatoria, anche perchè non essendo sotto scontro non è fondamentale essere così fiscali su questo punto. Per il resto lo sai, se hai domande o altro, sai come contattarmi :zxc:
    - /OT
     
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    Non badò né all'arrivo dell'altro monaco né al fatto che Atasuke avesse suggerito di non avvisare gli Anziani. Era sufficiente che Hiroshi allertasse anche un solo guardiano perché la situazione migliorasse in loro favore. L'Uchiha, per quanto forte, non avrebbe potuto affrontare tutti i monaci insieme e alla fine sarebbe stato sopraffatto. Lasciando uscire quei tre aveva commesso un grande errore strategico. Tuttavia, questo deponeva a suo favore. Che le sue intenzioni fossero veramente nobili? Un innocente non avrebbe avuto paura di affrontare l'autorità. Inoltre, se Haruki riconosceva quell'azione come un sbaglio grossolano, perché non doveva realizzare qualcosa di tanto ovvio anche un nukenin esperto? Non aveva abbastanza informazioni per decidere e, in ogni caso, le autorità del monastero avevano scelto di bruciarlo. Erano stati male informati, oppure aveva davvero difronte un criminale? Qualunque fosse la verità, Haruki riteneva che l'intervento delle alte sfere del monastero avrebbe risolto il suo dilemma.
    Quando rimasero soli poté concentrare tutta la sua attenzione su quell'uomo. Rigido come una statua di marmo, non mosse un passo da dove si trovava, congiunse le mani all'altezza dell'addome e ascoltò quanto Atasuke aveva da dire. Se voleva parlare, non poteva che assecondarlo. D'altronde, aspettare era ormai il meglio che potesse fare.
    Il tono gentile e i modi educati sorpresero il giovane Miyazawa. Anche se sospettava che fosse un nukenin, Haruki dovette riconoscere che, a differenza di molti suoi confratelli, sapeva comportarsi in modo adeguato.
    «Oh, che sbadato... Perdonatemi voi... In tutto questo trambusto non ho neppure avuto la decenza di presentarmi... Io sono Atasuke Uchiha, chunin di Konoha...»
    Oh, un membro del nobile clan Uchiha. Ecco da dove arriva tutta la sua sicurezza. Deve essere stato abituato ad avere il mondo ai suoi piedi.
    Nonostante l'isolamento geografico del luogo in cui era stato cresciuto, i molti volumi contenuti nella biblioteca del monastero gli avevano permesso di farsi un'idea generale di come funzionasse il mondo al di fuori di quelle mura di pietra. Il clan Uchiha era uno dei più importanti di Konoha e i suoi membri godevano di una grande influenza sugli organi di comando del villaggio. Delle loro capacità Haruki sapeva soltanto che erano portatori di un raro Doujutsu ed esperti nell'arte illusoria. Arroganti, ambiziosi e spregiudicati. Ricordava con chiarezza quanta poca stima avessero di quella gente i suoi predecessori che avevano compilato l'archivio del tempio. Il fatto che quel ninja fosse uno di loro non faceva altro che rendere Haruki meno incline a fidarsi. Lui era un orfano e aveva vissuto i primi anni della sua vita come un mendicante. Quell'esperienza e l'educazione monastica l'avevano reso diffidente verso chi sfoggiava ricchezza e lignaggio aristocratico. Un monaco deve essere umile e disdegnare i beni materiali.
    «Ed in effetti avete ragione, difficilmente i villaggi interagiscono con tanta libertà, specie quando si tratta di Bijuu... Tuttavia, questo è un caso particolare... Come saprete, infatti, lo Yonbi di Suna è stato liberato nel deserto dell'Anauroch a causa di alcuni nukenin ex-kiriani ed un ronin che ha decapitato il precedente jinchuuriki sperando così di bloccare la liberazione, già in corso, del demone dal corpo del portatore...»
    Sì, siamo stati informati di questo increscioso accadimento. È una disgrazia che una faccenda tanto importante sia stata gestita in modo così superficiale.
    Il giovane monaco si sorprese di aver scelto quell'aggettivo per descrivere il fatto che ora lo Yonbi girasse libero nel deserto dell'Anauroch.
    Superficiale? Ti stai forse rammollendo? È stato un fallimento di proporzioni cosmiche.
    Un terribile flagello si era riversato sulla terra e quella creatura aveva lasciato dietro di sé solo morte e macerie. Quando gli comunicarono quella notizia, l'unica cosa di cui poté gioire fu che lo Yonbi era stato rilasciato nel deserto e non nelle vicinanze del villaggio. Ancora una volta gli dei erano stati benevoli e avevano scelto di risparmiare quegli infedeli. Il ninja di Konoha si interruppe brevemente e poté udirlo compiere qualche passo verso di lui.
    Con disappunto di Haruki, Atasuke si era avvicinato troppo per essere uno sconosciuto. Senza protestare, ignorò questa invasione del suo spazio personale, limitandosi a mantenere la sua posa con estrema rigidità. Il tono della sua voce era del tutto inespressivo, anche se a chiunque l'avesse ascoltato sarebbe stato possibile riconoscere una certa austerità che stonava con la giovane età del monaco.
    «Ma comprendo che questo ancora non risponde alle vostre domande... Perchè un ninja di Konoha? Ebbene, io ero là e non sono riuscito ad impedire a quei nukenin di fare ciò che hanno fatto. Quindi, per così dire, ho una sorta di debito con Suna, ed ho intenzione di pagarlo riportandole un nuovo jinchuuriki... specialmente ora che tutti gli shinobi di Suna non impegnati in missione sono alla ricerca dello Yonbi per recuperarlo e prepararsi a sigillarlo nel nuovo portatore»
    Se il suo volto non fosse stato coperto da un velo, Atasuke vi avrebbe letto un'espressione di sorpresa e sdegno.
    Ovviamente, invece di punirli con la morte, come avrebbero dovuto, danno ad un inetto del genere la possibilità di nuocere ulteriormente?
    Il lassismo di Konoha e Suna era inaccettabile. Haruki non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta clemenza. Come potevano mantenere la disciplina necessaria se permettevano a ninja che si erano macchiati di colpe così gravi di rimanere impuniti? Anche se Atasuke apparteneva ad un nobile e potente clan ninja, il consiglio del villaggio non avrebbe dovuto avere un attimo di esitazione nel decidere di farlo giustiziare. I peccati degli indegni devono essere lavati con il sangue e con il fuoco. Ora capiva perché avevano deciso di bruciarlo. Era ciò che si meritava. Nondimeno, Suna e Konoha non avrebbero ignorato questa faccenda. Haruki desiderava con tutto il cuore "vedere" Atasuke immerso tra le fiamme, tuttavia fu costretto a domandarsi per quale motivo gli Anziani avevano deciso di trasgredire gli accordi presi con il villaggio?
    Nel frattempo, un altro dubbio si fece strada all'interno della sua mente. Come poteva Atasuke convivere con una vergogna così grande? Lui avrebbe sicuramente preferito la morte ad un disonore simile.
    Sono felice che abbia deciso di fare ammenda. Il villaggio la ringrazierà sicuramente per tutto il suo impegno.
    Per dire quelle semplici frasi dovette dare fondo a tutta la sua forza di volontà. Mantenere un tono distaccato gli risultò altrettanto difficile. Sfortunatamente per Haruki, il ninja di Konoha sembrava determinato a mettere a dura prova la sua pazienza.
    «Ed ora sapete perchè non un ninja di Suna è arrivato, ma uno di Konoha... Mentre per rispondere all'ultimo dubbio, temo dovrò rispondere con dei quesiti...
    Le usanze di Suna... Prevedono forse l'incarcerazione di un'alleato?
    Le usanze di Suna, prevedono forse di lasciare un'ospite senza cibo ne acqua per ore?
    Ma soprattutto... Da quando non consentite ai forestieri di aggirarsi liberamente?
    Immagino che dopo le mie domande sarete forse addirittura più confuso di quanto già non foste... Tuttavia, posso assicurarvi che le mie prime tre domande sono solo curiosità basate sul trattamento che mi è stato “gentilmente” riservato dal mio arrivo... Onestamente dopo svariate ore passate a marciare nel deserto mi aspettavo almeno un bicchiere d'acqua...»
    Difronte a quelle accuse, Haruki si accigliò leggermente, ma niente in lui avrebbe segnalato questo cambiamento del suo animo. La capacità di sapersi controllare in ogni occasione era sempre stata il suo punto di forza. Una situazione del genere, se paragonata alla tortura o alla privazione del sonno, non gli risultava difficile da gestire.
    Come ho già detto, ci deve essere stata un'incomprensione. Sono sicuro che chi l'ha rinchiusa qui ha agito pensando di fare una cosa giusta.
    Si interruppe brevemente come se stesse cercando le parole migliori per dire ciò che voleva. Per evitare di sembrare eccessivamente offensivo.
    Probabilmente i suoi nobili natali l'hanno abituata alla seta e all'oro, ma noi Monaci preferiamo la compagnia della roccia e del fuoco. Temo non troverà nulla che incontri i suoi gusti qui. I monaci fin da bambini sono abituati a sopravvivere per settimane senza mangiare, un ninja esperto come lei non avrà problemi per una giornata di digiuno, non ho ragione?
    Se Atasuke aveva ancora qualche dubbio sul tipo di persone che abitavano quel luogo, ora poteva essere certo che mancavano anche del più banale senso dell'umorismo.
    Questo è un luogo sacro. Gli estranei non possono accedere ad alcune sale fin da quando quest'ordine è stato fondato.
    «Mentre per l'ultima domanda... Che cosa mi direste se vi dicessi che sono qui per stanare un gruppo di nukenin collegato a quelli che hanno rapito il jinchuuriki?»
    Atasuke avrebbe potuto vedere le mani del giovane monaco contrarsi, stringendo la presa che una aveva sull'altra. Quello fu l'unico segno del fatto che quanto aveva detto aveva aumentato il disappunto del giovane monaco. Forse l'Uchiha si sarebbe anche accorto che quello era il primo ed unico movimento che aveva fatto da quando avevano iniziato a parlare. Haruki dovette trattenersi dal voler tirare un pugno a quell'eretico. L'impudenza di fare certe insinuazioni poteva e doveva essere punita in un solo modo. Tuttavia, sapeva benissimo che le parole erano l'unico mezzo con cui sarebbe riuscito a trattenerlo in quel luogo. Anche sacrificando la sua stessa vita, vista la grande disparità in termini di forza, non avrebbe ottenuto nient'altro che un inutile fallimento. l'unico modo che aveva
    Vi direi che siete nel posto sbagliato. Non è possibile che qui si nasconda un traditore.
    Disse quell'ultima parola con grande disgusto. Come osava quello straniero lanciare tali accuse? La sua sfacciataggine doveva essere corretta. Quei pensieri gli fecero realizzare qualcosa di tremendamente ovvio, ma altrettanto importante. Lui era debole. Come poteva pensare di essere degno degli abiti che indossava, pur essendo del tutto inerme davanti al primo nemico che aveva incontrato? Scacciò quei pensieri ritornando a concentrarsi sull'uomo che aveva davanti. Quando la situazione si sarebbe risolta, avrebbe iniziato ad allenarsi per poter onorare l'ordine a cui apparteneva.

     
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    ~Cieco Giuramento di Fedeltà~


    Si dice che non esista cieco peggiore di colui che non vuole vedere. Ma nessuno aveva ancora mai incontrato un cieco tanto cieco quanto il giovane Haruki. Egli, infatti, oltre alla cecità che quell'assurdo processo gli aveva gli aveva imposto, mostrava un'altro livello di cecità.
    In primo luogo Atasuke rimase quasi sorpreso nel vedere come il giovane monaco avesse ben poche parole in merito alla liberazione dello Yonbi.
    Ma soprattutto rimase stupito delle reazioni, almeno in apparenza, decisamente distaccate.
    Nonostante la serie di informazioni, che molti potevano trovare inguriose, ed altri avrebbero tenut da conto come base di discussione, Haruki sembrava distaccato, o almeno questo era quanto voleva dare a vedere, rimanendo fermo, immobile, rigido nella sua filosofia.

    “Come ho già detto, ci deve essere stata un'incomprensione. Sono sicuro che chi l'ha rinchiusa qui ha agito pensando di fare una cosa giusta.”

    °Rinchiusa... Una scelta lessicale interessante... Involontariamente quindi ha ammesso che mi hanno voluto rinchiudere, non semplicemente ospitare in una stanza...°

    “Probabilmente i suoi nobili natali l'hanno abituata alla seta e all'oro, ma noi Monaci preferiamo la compagnia della roccia e del fuoco. Temo non troverà nulla che incontri i suoi gusti qui. I monaci fin da bambini sono abituati a sopravvivere per settimane senza mangiare, un ninja esperto come lei non avrà problemi per una giornata di digiuno, non ho ragione?”

    °Altro errore... Un monaco dovrebbe certo essere meno soggetto al sentito dire... Specie se la sua vista non può aiutarlo nel discernere il vero... Probabilmente il ragazzo è stato accecato nel corso del tempo... Altrimenti non sarebbe così “cieco”°

    “Questo è un luogo sacro. Gli estranei non possono accedere ad alcune sale fin da quando quest'ordine è stato fondato.”

    °Allora è evidente che la cecità non risiede solo nei tuoi occhi°

    “Vi direi che siete nel posto sbagliato. Non è possibile che qui si nasconda un traditore.”

    °E sbaglieresti più di quanto tu non possa anche solo credere...°


    Pensava tra se ad ogni risposta del monaco, analizzandone con cura ed attenzione i minimi movimenti, i quali si traducevano in una fermezza quasi ostentata, come se in qualche modo il “rimanere immobili” fosse una forma di rispetto o di rigore necessario a quel discorso. Rigore che Atasuke doveva togliere a quel giovane se questi si fosse incamminato fuori da quel mondo così ristretto.
    Certo ogniuno aveva il diritto di pensare ed agire come meglio credeva, ma in un mondo talmente dinamico ed in fermento come quello in cui si trovavano, la cecità era già un grosso svantaggio. Se a questa si sommava una rigidità di modi e pensieri, allora l'unica direzione possibile era una linea retta che puntava ad una semplice fossa scavata nel terreno.
    Quello che li aspettava fuori da quelle mura era un mondo di inganni, trame politiche ed intrighi. Decisamente diverso dal mondo monastico, ligio e ferreo che si respirava in quel tempio isolato da tutti. Un mondo in cui a volte anche la fedeltà delle persone era estremamente labile, al punto che due alleati potevano svegliarsi al mattino come nemici. Un mondo in cui persino i propri compagni e signori potevano non contare nulla da un momento all'altro.
    Un mondo in cui un ninja non poteva permettersi una totale cecità, specie quando nemmeno la vista poteva in qualche modo aiutare ad orientarsi.
    Però, Atasuke decise di tacere. Aveva ormai notato la tensione che saliva nel monaco, il quale, per quanto tentasse di mascherare le proprie emozioni, non poteva negare di essere nervoso, specie quando neppure riuscì ad evitare di stringere i pugni con tale veemenza, in un gesto tanto minimo quanto fondamentale agli occhi del Chunin della foglia.

    «Credo quindi ci toccherà attendere l'arrivo degli anziani... Sempre che questi non siano direttamente collegati con la vostra sacerdotessa dai capelli rossi...»


    Insinuò osservando con attenzione eventuali altre reazioni del monaco, il quale aveva ricevuto i suoi ordini proprio da quella donna pochi minuti prima.

    «Ebbene, non ho idea di quale sia il nome che quella donna vi ha dato al suo arrivo qui all'incirca 3/4 anni fa... Ma so il nome con cui è conosciuta al di fuori delle mura... Se vuoi posso anticiparti la sua storia mentre aspettiamo l'arrivo degli anziani... Che se non erro sono guidati da un tal Kazutoshi... O almeno questo è il nome che mi è stato comunicato...»


    Atasuke era al massimo dell'onestà. Riandando indietro con i ricordi, infatti, anche Haruki avrebbe ricordato il giorno in cui “Izumi” o chi ella fosse, era arrivata al tempio quasi quattro anni prima. Tuttavia, come era possibile che quell'”infedele” sapesse quelle informazioni? Come poteva essere a conoscenza di quel dettaglio? Che fosse realmente nel giusto? Certo avrebbe potuto scoprirlo solo ascoltandolo. Sempre se avesse deciso di starlo a sentire.

    Se avesse risposto positivamente all'offerta, Atasuke si sarebbe quindi messo comodo, appoggiandosi alle pareti del corridoio prima di iniziare a narrare.

    «Lieto di sapere che la cosa ti interessi... Forse non sei così cieco come mi davi a temere...»


    Rispose con un filo di malcelata ironia prima di mettersi ad esporre i dettagli della sua missione.

    «Come ti avevo accennato, c'è un gruppo di nukenin che da tempo operava per rapire il portatore dello Yonbi ed estrarre il demone. Come immagino saprai non si tratta di un'operazione banale e finora ha sempre comportato la morte del portatore. Ebbene, in tutto ciò, ovviamente c'è dietro un'organizzazione che da tempo stava progettando tutto il piano. Una parte di questo piano era infiltrarsi in questo luogo, addestrare il futuro portatore in caso di fallimento e fare in modo che questi diventasse facile preda una volta sigillato il demone. Inutile dire che in tutto questo, la vostra sedicente sacerdotessa, meglio conosciuta come Mizuki Tanaka, risulta essere scomparsa misteriosamente quattro anni fa, assieme a 4 suoi collaboratori. Caso vuole che sia esattamente identica alla vostra sacerdotessa... L'ultimo messaggero inviato dal villaggio in questo luogo, sembra averla riconosciuta ed aveva inviato un messaggio urgente a Suna prima di svanire nel nulla... Non mi stupirei se fosse stato “sacrificato al fuoco” come eretico...»


    Le sue parole erano decise, ma soprattutto non sembravano ammettere repliche. Tutta la storia poteva avere un senso, ma stava al monaco decidere se crederci o se prenderle per menzogne. Certo era, che se avesse almeno tentato di ragionare, avrebbe notato, collegando tutti i dettagli, che c'era qualcosa in quella donna di particolare. In effetti era stata l'unica ad aver guadagnato tanto prestigio in così poco tempo. Inoltre era arrivata esattamente con quattro altri adepti, come l'Uchiha aveva detto. E così come lei era salita ai vertici dell'ordine, quei quattro uomini, ricoprivano ora posizioni strategiche non indifferenti: Uno era infatti a capo dei guardiani dell'ingresso, uno era a capo dei rituali del tempio, mentre gli altri due erano i sommi vicari della sacerdotessa. Analizzando tutto con attenzione, l'intero ramo “fondamentalista” del tempio sembrava dipendere in qualche modo da quei cinque. Erano forse semplici coincidenze? Oppure c'era qualcosa dietro?

    Se invece non avesse voluto ascoltare le parole dell'Uchiha, Atasuke non si sarebbe opposto, limitandosi a fare spallucce e poggiandosi silenziosamente alla parete del corridoio aspettando con calma l'arrivo dell'altro monaco e degli anziani.

    [...]


    Quale che fosse stata la scelta del giovane Haruki, dopo pochi minuti Hiroshi sarebbe quindi giunto, correndo, seguito solo da un'uomo dal volto bonario e dalla corporatura massiccia.
    L'uomo, aveva ormai i lunghi capelli e la barba bianchi come la seta, al pari della semplice tunica, decisamente meno elaborata di quella dello stesso monaco.

    “Haruki-san! Non ho potuto portare tutti il consiglio, ma ho con me Kazutoshi-sama!”


    A quelle parole Atasuke non potè trattenere un sorriso. Tra tutte le persone che potevano essere richiamate, nessuno poteva essere definito più adatto di quell'uomo.

    “Haruki, Hiroshi... Miei giovani allievi... Che cosa vi turba al punto tale di chiedere il mio consiglio?”


    Esordì l'uomo con voce profonda e bonaria, molto simile alla voce di un padre verso i propri giovani figli.

    “Quest'uomo, maestro... Quest'uomo ha abbattuto Daisetsu con una semplicità anormale! Dice di essere stato mandato qui da Suna per valutarci, eppure....”

    “Eppure voi dubitate della sua parola...”


    Atasuke in quel momento si era staccato dalla parete su cui si era puntellato e si avvicinava con riverito rispetto all'uomo, questa volta togliendosi il cappuccio e mostrando il proprio volto.

    “Benvenuto, dai vostri lineamenti immagino voi siate l'Uchiha che è stato inviato direttamente da Konoha...”

    «Esattamente, sono Atasuke Uchiha di Konoha, e sono lieto di fare la vostra conoscenza... Mi scuso innanzitutto per i danni provocati, provvederò quanto prima a ripagare il danno al tempio...»

    “Non preoccupatevi, Uchiha-san, Voi avete già fatto molto per il nostro ordine accettando la mia richiesta, specialmente dopo quanto accaduto nel deserto... Sono costernato per le discutibili azioni dei nostri shinobi...”

    «Non rammaricatevi, sono cose che possono accadere, e di certo qualsiasi errore cade nell'insigificanza dinnanzi al tradimento dell'Akuma e del folle Jeral che ha decapitato il precedente jinchuuriki»

    "Mi duole fortemente ammetterlo, ma avete ragione... Tuttavia non rammarichiamoci per quanto accaduto... Avete già scoperto qualcosa?"

    «Non proprio... Finora so solo che questi tre giovani sono stati selezionati per il rito finale per poter diventare i prossimi portatori»

    “Rito finale? Temo vi stiate sbagliando... L'ultimo rito è già stato compiuto apponendo l'ultimo sigillo... Ne è prova la loro cecità... Un increscioso effetto collaterale”


    «Davvero? Allora credo di aver scoperto qualcosa di decisamente più interessante... Il gruppo che sto cercando vuole già farmi fuor...»

    “MENZOGNA!”


    I due conversavano pacificamente, in un tono addirittura quasi amichevole. Tuttavia, un'altra voce, del tutto eguale a quella del maestro interruppe Atasuke prima che potesse finire di parlare.
    Se i due monaci avessero potuto guardarsi intorno, avrebbero visto chiaramente che un'altro Kazutoshi si stava avvicinando, questa volta dalla direzione opposta a quella da cui il primo era giunto assieme a Hiroshi. Per Atasuke fù palese comprendere che uno dei due era un falso, probabilmente la sacerdotessa stessa sotto henge, tuttavia, probabilmente non lo sarebbe stato per i due giovani monaci.

    “Questi due stanno complottando contro di noi e contro gli dei profanando questo tempio! E voi, miei giovani discepoli, siete caduti nelle loro trame come delle mosche nella tela del ragno! Se solo non aveste perso la vista, forse ora vedreste chiaramente la menzogna! Ma è chiaro che i vostri occhi non sono abbastanza acuti da poter scorgere oltre l'oscurità!”


    Esordì il secondo monaco, fermandosi a pochi passi dalle spalle di Atasuke, ancora rivolto verso il primo.

    «La questione si fa interessante... Chissà chi tra voi due è quello vero...»


    Disse ironico ruotando il busto in modo da poter avere entrambi nel suo campo visivo mentre i due giovani adepti sostavano dinnanzi a lui. Si lasciò sfuggire un sorriso ironico con quelle parole, ben lungi dall'avere dei dubbi su chi dei due fosse quello “reale”.

    “Chi siete voi? Come osate mostrarvi con un volto che non vi appartiene?”

    “Potrei farvi la stessa domanda, FALSO!”

    “Haruki, Hiroshi: Non fatevi ingannare da quell'uomo! È un falso, un mistificatore! Sta chiaramente cercando di illudervi per costringervi a tradire il vostro ordine!”

    “Non fatevi ingannare! Quell'uomo è un falso! Prendetelo!”

    «E se riuscissero a catturarlo? Che ne sarebbe di lui?»

    “Ovviamente verrà sacrificato per mondare i suoi peccati e rendere giustizia al dio...”



    A quel punto, Atasuke non aggiunse altro. Avrebbe potuto smascherare all'istante il falso, ma sapeva bene che se si fosse schierato a favore di uno o dell'altro, probabilmente i due monaci si sarebbero schierati dall'altra parte, influenzati da ciò che già credevano di sapere. Rimase quindi in disparte, lasciando a loro la decisione su quale dei due era quello reale. Stava a loro fare una scelta, schierandosi al servizio di uno dei due, attaccando l'altro. Ma la domanda era: Quale era qello giusto?


    OT - Ok, post facile facile. Ho accellerato un po per evitare di fare due post "tenendoti fermo" sulla parte dialogata, che direi sai sufficentemente bene. Hai già visto come si compone un post di combattimento, quindi in questo post dovrai scegliere quale dei due attaccare se quello attualmente alla sinistra di Atasuke (il primo) o quello alla destra (l'ultimo arrivato). Ovviamente il tuo compare potrebbe seguirti, fare di testa sua o altro, ma lo saprai solo quando posterò io :guru: In questo caso non hai azioni difensive, quindi potrai limitarti alla parte offensiva. Scegli con attenzione quale dei due attaccare dato che potrebbe cambiare il corso della role e dacci dentro per stenderlo :zxc: - /OT
     
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    Tutto ciò va ben oltre la mia capacità di sopportazione.
    Le tessere del puzzle si erano finalmente incastrate, producendo un immagine nitida che non lasciava alcun spazio a dubbi o esitazioni. Haruki pensava di sapere quale fosse la Verità, di essere certo di quanto doveva fare e gli sembrava che ogni enigma avesse trovato la sua soluzione. Eppure, in un secondo, le sue certezze caddero come un castello di carte. Quando un secondo Kazutoshi-sama aveva fatto il suo ingresso in quella stanza, Haruki non riuscì a credere alla proprie orecchie. Aveva sentito quella voce migliaia di volte e anche il commento di Atasuke non lasciavano spazio a fraintendimenti. Ovviamente, solo uno dei due era quello reale. La mente del monaco rosso sembrava incapace di prendere una decisione. Il suo animo era diviso tra ciò che gli appariva come logico e la sua fiducia nei suoi confratelli. Se la sua razionalità gli sussurrava che era il primo ad avere ragione e che Atasuke non era un nemico, ma un prezioso alleato mandato dalla foglia, la sua incrollabile fedeltà gli diceva che nessun monaco si sarebbe mai lasciato corrompere dal tradimento. La sola idea che qualcuno dei discepoli del Culto della Fiamma potesse aver tramato con dei Nukenin lo ripugnava come il peggiore dei peccati. Se quanto l'Uchiha gli aveva detto si sarebbe rivelato essere la verità, Haruki avrebbe accolto volentieri la proposta di accendere qualche rogo. Ma a bruciare non sarebbe stato il ninja di Konoha. Haruki non si sarebbe dato pace fino a quando tutti i congiurati non avrebbero incontrato il destino che attendeva chi si macchiava di crimini simili. Il tradimento non poteva e non doveva essere tollerato. La clemenza non avrebbe fatto altro che permettere a quel tumore di diffondersi e tornare a minacciare la sacra istituzione di cui faceva parte. Una colpa tanto grave poteva essere mondata solo dal fuoco.
    Cercando di trovare una risposta nella sua memoria, Haruki ripercorse le parole che aveva udito dallo shinobi del Paese del Fuoco. Riesaminò anche quanto sapeva della storia del Tempio per assicurarsi di non aver dimenticato nessun dettaglio. Una questione tanto delicata richiedeva la massima attenzione. Tutto combaciava: l'arrivo di Izumu e degli altri esponenti della fazione integralista, così come la loro rapida ascesa fino alle posizioni più alte dell'ordine.
    Impossibile.


    Haruki non voleva crederci. Ciononostante, ogni volta che ci pensava, giungeva alla stessa assurda conclusione. Non poteva essere la verità. La sua mente doveva avergli giocato un brutto scherzo. Tutte quelle coincidenze dovevano essere delle semplici illazioni. Niente più che il frutto delle bugie di chi cercava di distruggerli. Come potevano essersi nascosti tra di loro per così tanto tempo? Proprio tra i monaci che più di tutti predicavano disciplina e obbedienza assoluta. Quella singola idea minava il credo di Haruki nelle sue fondamenta. Lui aveva fatto di quel rigore la propria ragione di vita e, ora che proprio le persone che aveva preso a modello si erano dimostrate deboli e fragili, la sua convinzione aveva vacillato per la prima volta. Haruki conobbe l'esitazione e sentì l'ansia montare dentro sé. Non aveva mai posseduto nulla se non la fede e ora che anche quella sembrava solo un idolo evanescente, sentiva che ogni suo sacrificio non era stato nient'altro che un vano spreco. Che quanto aveva fatto finora fosse inutile?
    NO.
    Quella voce dal profondo della sua anima lo scosse come un terremoto. Doveva avere fede. Il fatto che qualcuno si fosse macchiato di un peccato enorme non significava che tutto il resto avesse meno valore. Non la sua vita, non il suo credo, non la sua esistenza. Abbandonarsi a simili cogitazioni non poteva che rivelarsi dannoso per Haruki e per l'intero ordine. Finché anche un solo monaco fosse rimasto saldo nelle sue posizioni, il culto della Fiamma non sarebbe scomparso. Di questo non poteva che essere certo.


    Tuttavia, quella ritrovata sicurezza non aveva portato con sé una risposta ai suoi dilemmi. Quale dei due era l'impostore? Le leggende raccolte nelle Cronache delle Origini, uno dei tomi più antichi conservati nella biblioteca del Tempio, narravano di una rara abilità concessa solo ai monaci più vicini all'illuminazione. La capacità di percepire il mondo in una fattura diversa, non secondo i limiti imposti dalla materia, ma attraverso la Fiamma che risiedeva in ogni cosa. Poter contemplare l'essenza più pura delle cose, il retaggio della creazione, era un dono fatto solo ai più degni. A coloro che mostravano una devozione assoluta verso i principi del Culto. Quando Haruki si concentrò, cercando di raggiungere quello stato di enorme chiarezza tipico della meditazione, per qualche istante la sua mente registrò una strana impressione. Usare termini riconducibili ai cinque sensi, come "udire" o "vedere", sarebbe stato inadeguato per descrivere quell'esperienza. Era come se il mondo avesse abbandonato le proprie spoglie transitorie, per mostrare il frammento di infinito che si cela in ogni cosa. Per quell'effimero istante, Haruki vide la Verità nella sua forma più pura e nel suo cuore ogni dubbio venne fugato. Ciò che la sua logica gli aveva mostrato come reale, ma la sua fede gli impediva di accettare, diventò l'unica via che poteva percorrere. Ora sapeva cosa fare. Quello doveva essere un messaggio divino. Un'ulteriore conferma della sacralità del suo compito. Ignorarlo sarebbe stato un peccato grave quanto il tradimento.


    Senza indugiare oltre, Haruki colmò la distanza che lo separava dal secondo Kazutoshi-sama, quello che si trovava a destra di Atasuke e l'aveva accusato di essere un nemico del Tempio. [Slot Azione 1] Si sarebbe orientato facendo uso dei sensi che gli rimanevano e della memoria. Con la mano destra, quella ricoperta dal Tekken estratto in precedenza, avrebbe cercato di colpire con un gancio il lato sinistro del capo del suo obiettivo, all'altezza dell'orecchio. Vi avrebbe anche concentrato una grande quantità di chakra per aumentarne la potenza. [Slot Azione 2] In rapida successione, al primo colpo avrebbe fatto seguito un secondo pugno portato con la sinistra. Quello avrebbe cercato di raggiungere l'addome dell'impostore, a livello del rene destro. [Slot Azione 3] Per concludere quella veloce serie, Haruki avrebbe usato la tecnica SpaccamontagneSpaccamontagne
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sferrare un pugno dalle potenzialità offensive altamente incrementate: la Forza dell'attacco sarà incrementata di 4 tacche; il colpo causerà Dolore (DnT Medio) nella zona colpita. Se utilizzata contro pareti di roccia, è possibile distruggerle facilmente.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 5 / Consumo: Mediobasso) )
    [Raggio Distruzione: 3 metri ogni grado]

    [Da studente in su]
    . Levando il pugno destro, avrebbe portato un colpo in diagonale, dall'alto verso il basso, diretto all'angolo tra collo e spalla destra. [Slot Tecnica Avanzata] La destinazione di quegli attacchi fu decisa solo in parte dal monaco rosso, infatti la sua condizione non gli avrebbe permesso una precisione maggiore e per questo aveva cerca di usare colpi abbastanza semplici, ma capaci di danneggiare pesantemente l'avversario.
    Io sono stato scelto. Sarà mio dovere e onore purificare l'Ordine dai traditori che hanno osato infangarlo.
    Nessuna pietà, nessuna esitazione, nessun rimorso.
    Haruki non si sarebbe fermato finché non sarebbero stati tutti annientati. Di loro non doveva rimanere che cenere.


    CITAZIONE
    Nome:Haruki Miyazawa
    Ferite: //
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Chakra speso: 2*1/2 Basso + 1 Mediobasso
    Riserva di Chakra: 7/10 Bassi
    Equipaggiamento utilizzato: TekkenTekken [Potenziamento]
    Il Tekken prende il proprio nome da una disciplina di lotta a corpo libero. È una nocchiera, capace di sferrare colpi micidiali con i pugni. Interamente di metallo si infila tra le dita della mano, con dei fori appositi.
    Tipo: Da Mano-Contusione
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 2
    (Potenza: 8 | Durezza: 3 | Crediti: 30)
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~La Scelta del Cieco~


    Inutile dire che entrambi i monaci rimasero basiti per ciò che udirono. Era chiaro a tutti che qualcuno stava mentendo, ma per loro, privati della loro vista, era addirittura più difficile riuscire a scorgere la menzogna. Se infatti fossero stati dotati anche della vista, oltre che dell'intuito e dell'udito, si potevano servire dei dettagli estetici, che spesso erano la chiave attraverso la quale la Henge veniva smascherata.
    Tuttavia, Atasuke non trattenne un sorriso di compiacimento nel vedere che Haruki, dopo un primo momento di chiaro smarrimento, si lanciò all'assalto del secondo Kazutoshi, dimostrando di aver preso una scelta e che questa volta, la scelta era stata quella giusta.
    Osservò invece con sconforto, che l'altro monaco rimasto, Hiroshi, continuava a tentennare, compiendo prima un passo in una direzione e poi in quella opposta, quasi come se ad ogni azione stesse ripensando sulla sua scelta.
    Il mondo che li attendeva era un mondo difficile e con la loro menomazione non potevano certamente permettersi il lusso di restare fermi nel dubbio, chiedendosi quale decisione fosse quella correta. Alla fine, sembrava che solo Haruki potesse essere il successivo portatore dello Yonbi, anche se effettivamente doveva ancora dimostrare di sapercela fare nel combattimento.
    La corsa di Haruki era rapida, e la brevissima distanza tra lui ed il suo obbiettivo venne colmata in pochi passi, mentre questi, incredulo, cercava di far cambiare idea al giovane adepto.

    “Haruki, cosa stai facendo, sciocco! Non è me che devi aggredire! Possa la fiamma punire la tua stupidità!”



    Ringhiò senza ottenere nulla. Il monaco avanzava diretto, sfruttando la voce dello stesso per identificarne meglio la posizione e sferrando il primo attacco diretto al volto del monaco o sedicente tale. La velocità del colpo era notevole, quantomeno per un novizio, e colse impreparato il falso kazutoshi, il quale tentò di indietreggiare, inciampando nel suo stesso abito ed incassando in piena mascella il cazzotto del giovane monaco. [Danno Subito] Inutile dire che non solo la Henge andò in pezzi nel subire quel danno, ma anche la mascella dell'uomo, che parve fratturarsi in alcuni punti nell'area dell'impatto.
    Nonostante la naturale mancanza di precisione nei colpi, data l'impossibilità di Haruki nel mirare il proprio bersaglio, il primo colpo fu un'ottima distrazione per impossibilitare l'avversario nel difendersi dal secondo colpo, portato con l'altra mano e diretto ai reni. Per sua sfortuna, il colpo non andò perfettamente a segno, mancando l'obbiettivo primario a causa del movimento involontario del suo avversario, ma andando comunque a segno, complendolo in pieno busto e costringendolo ad inginocchiarsi per la botta subita.
    [Danno Subito]
    Inutile dire che più Atasuke osservava la scena, più si rendeva conto che qualcosa non andava. Certo, il giovane monaco era abile, specialmente tenendo conto della sua condizione, tuttavia, c'era qualcosa che non andava nel suo avversario. Sembrava subire i colpi quasi volontariamente, o quantomeno con troppa facilità per essere uno degli obbiettivi che gli era stato indicato. Che fosse solo un'esca per farli cadere in trappola?
    Quale che fosse la verità, ormai poco importava: il monaco aveva fatto la sua scelta ed Atasuke non poteva fare altro che osservare. Quella non era una battaglia che lo interessava, certo ne era una parte interessante, ma non era lui che doveva combatterla, il suo obbiettivo era stanare il capo, la sacerdotessa infiltrata.
    Ad ogni modo, ben concatenato con la serie di colpi, calò anche l'ultimo, particolarmente violento, addirittura fin più violento dei precedenti che stese sul posto il falso kazutoshi, orami non più in grado di muoversi.
    [Danno Subito]

    “Haruki! Figliolo! Da quando ti atteggi con tale violenza? Certo era un peccatore, ma forse hai esag...”


    Kazutoshi venne fermato da Atasuke, con un semplice gesto della mano, che levò a mezz'aria per zittire, seppure con poco garbo il saggio monaco.

    «Un buon lavoro Haruki, Sembra che tu sia l'elemento prescelto, o quantomeno, mi sembri il più adatto... Certo, dovremo lavorare un po sullo stile e sulla precisione dei colpi, ma tolto questo, hai delle potenzialità»

    “Uchiha-san... Non dite fandonie! Haruki rimane pur sempre un monaco! Ed il suo modo di agire è stato a dir poco eccessivo! Non potete voler realmente lui!”

    «Kazutoshi-sama... Comprendo il vostro punto di vista... Ma il mondo fuori da quelle mura è enorme ed estremamente violento. Il portatore di un demone, specie se cieco, deve essere in grado di combattere abilmente, decidere in tempi rapidi e non farsi sovrastare dalle emozioni. In tutto questo, Hauki, finora, si è dimostrato il migliore tra le opzioni che mi sono state date...»


    Mentre il tono di Kazutoshi era chiaramente alterato, più per lo spavento che per vera e propria rabbia, Atasuke sembrava calmo, pacato, quasi assente. Possibile che quell'uomo riuscisse a rimanete tanto calmo e distaccato in una situazione tanto tesa e problematica? Forse era frutto del suo addestramento, forse era una sorta di pace interiore nata da esperienze passate ben peggiori. Quella però non era la sede adatta per discutere di tali questioni.
    Atasuke non aggiunse altro, osservando semplicemente il monaco per alcuni istanti, senza che questi sapesse come controbattere, decidendo al fine di arrendersi alle parole dell'Uchiha, con un sospiro intristito.

    «Da maestro a maestro, comprendo la vostra preoccupazione, le speranze che avete nel vostro adepto ed il desiderio che provate nel vederlo adulto nel corpo e nello spirito. Tuttavia, permettetemi di ricordarvi che un bravo maestro non si vede durante l'addestramento, ma quando l'allievo abbandona il nido. Se il Maestro ha fatto un buon lavoro, l'allievo non perderà la strada di casa. E credo che il giovane Haruki veda quella strada abbastanza chiaramente..»


    Sorrise, nella speranza che il suo volto allietasse il vecchio monaco, il quale si limitò, sconsolato, a chiedere l'aiuto di Hiroshi per ritornare nelle sue stanze, ancora in preda ai tremori provocati da quel forte shock. Atasuke, dal canto suo si limità a seguirli con lo sguardo, mentre questo, cambiava colore, passando dal nero intenso ad un acceso rosso cremisi, mentre tre tomoe ne solcavano l'iride monocromatica.

    «Haruki»


    Riprese con il tono deciso di un maestro o di un comandante, attirando l'attenzione del giovane monaco.

    «Kazutoshi ha ragione, sei stato estrememente violento nell'assalto, fin troppo per un semplice combattimento. Certo, sei stato efficace, ma nelle tue condizioni, una tale strategia potrebbe risultare deleteria. Sei già in svantaggio con il tuo handicap, offrire al nemico anche le tue energie in favore di un assalto efficace ti metterebbe in pochi istanti in KO. Ricorda che hai altri sensi per percepire il tuo avversario e che il suono e solo uno dei più utilizzati. Il sistema più semplice e preciso, nel combattimento corpo a corpo, è mantenere il contatto con l'avversario, controllarlo costantemente. Faticheresti decisamente meno ed in compenso il tuo avversario si affaticherebbe maggiormente per cercare di rompere il tuo contatto, volgendo la situazione a tuo favore»


    Se Haruki avesse meditato con attenzione, avrebbe compreso che l'Uchiha non aveva del tutto torto.
    Certo, egli non conosceva assolutamente i livelli di chakra del giovane, ne poteva ipotizzare con precisione il suo grado di affaticamento, tuttavia, notando gli sbalzi tra i vari attacchi, aveva ipotizzato il modo con cui questi erano stati portati, ipotizzando a grandi linee l'affaticamento del giovane.
    In quella serie di attacchi, infatti, Haruki aveva consumato quasi un terzo della sua riserva e tutto per un semplice avversario, il quale non era neppure stato in grado di reagire. Certo, era facile ipotizzare che fosse stato merito della netta superiorità di Haruki, ma Atasuke, che aveva osservato tutta la scena con i suoi occhi, era convinto del contrario.

    «Ora seguimi, ti insegnerò come raffinare il tuo stile mentre ci incammineremo verso Suna... Intanto, cerca di imparare già qualcosa mentre ci apriamo la strada verso il portone. Non credo che a questo punto ci lasceranno tranquillamente andare...»


    A quel punto, volente o nolente Haruki avrebbe dovuto seguire i passi dell'Uchiha, il quale, contro le sue normali usanze, si muoveva in maniera decisamente più rumorosa, ma soprattutto lenta, per permettere al povero cieco di stargli dietro.
    Mentre i due correvano, Haruki potè udire parecchi altri monaci, che arrivavano addosso a loro urlanti, ma allo stesso modo, a stento poteva udire un lieve vibrare di lama che coincideva sempre con il termine delle grida degli assalitori, seguito dal suono dei loro corpi che si accasciavano.

    «Mi spiace sporcare in questo modo il tempio, ma non c'è maniera migliore se vogliamo chiudere la questione in fretta...»


    Esordì ad un tratto Atasuke senza fermarsi e proseguendo lungo quel corridoio, apparentemente senza sapere verso che direzione stesse andando ad infilarsi.

    «Ad ogni modo, Haruki, mi servono le tue indicazioni per trovare i posti in cui si potrebbe nascondere la sacerdotessa dai capelli rossi. Dobbiamo trovarla prima che riesca a fuggire dalle porte!»


    Atasuke avrebbe quindi seguito le eventuali direzioni date dal giovane monaco, continuando a correre e ad aprire la strada in mezzo ai sempre più rari monaci corrotti che tentavano di fermarli mentre si avviavano rapidi alla ricerca della sacerdotessa.
    Quale che fosse la via intrapresa, però, non avrebbero trovato la donna, finendo quindi per andare a cercarla direttamente all'ingresso del tempio, dove Atauke la vide proprio mentre si stava aprendo le porte per la fuga.

    «Mizuki! Non sperare di potertela svignare questa volta»


    In quel momento, i suoi occhi brillarono di quel rosso cremisi, anche se l'unico che poteva notarlo, era il guardiano del cancello, il quale rimase immobile nell'ombra, pronto a tendere la sua imboscata.

    “Complimenti, Uchiha... Sei stato bravo a trovarmi, ma non riuscirai a catturarmi!”

    °Continua a crederci°

    «Haruki, Penso io a lei, tu coprimi!»


    Rispose con decisione, fiondandosi contro la donna, finendo per ritrovarsi chiuso, fuori dal tempio, in uno scontro faccia a faccia con l'avvesaria.
    Haruki, dal canto suo, invece, si era ritrovato solo, chiuso in quella stanza buia, a malapena illuminata dalle fiammelle lungo le pareti, mentre il guardiano lo osservava come un predatore che punta la sua preda.

    "Che cosa abbiamo qui..."
    "Uno dei tre monaci..."
    "Quello più promettente, forse"
    "Bene, direi che è il momento di mettere fine alla promessa"


    Inspiegabilmente, ad ogni frase, sembrava che la fonte fosse in un'altro posto, prima a destra, poi a sinistra, davanti, dietro, senza un'ordine preciso, segno quindi che forse quell'avversario non stava semplicemente ruotando attorno alla sua preda, ma forse aveva qualche altro sistema per confondere la percezione della sua voce.
    Sfortunatamente per Haruki, però, la figura non gli diede tempo di meditarci oltre, fiondandosi all'attacco.
    Il suo avversario era silenzioso e per questo motivo, Haruki non potè percepirlo, se non a pochissimi metri da lui, quando ormai il pugno, un destro diretto al volto, era già in marcia, diretto e preciso ed a braccio teso.
    [Slot Azione 1]
    Quale che fu la reazione del monaco, si susseguì al pugno un secondo colpo, altrettanto rapido, portato questa volta in pieno addome, mirando a tagliare il fiato dell'adepto. [Slot Azione 2]
    Terminando infine la serie di colpi con una gomitata, portata con il gomito destro e mirando alla base del collo del giovane monaco, in un colpo discendente. [Slot Azione 3]

    Come avrebbe contrastato il suo avversario il giovane monaco? Avrebbe ascoltato i consigli di Atasuke? Si sarebbe lasciato guidare da quello sconosciuto? Oppure avrebbe fatto di testa propria?


    OT - Scusami per l'attesa.
    Ottimo post per il combattimento, nulla da ridire, a parte qualche consiglio che trovi direttamente da parte di Atasuke :zxc: Dato che sei in bolla e che non mi pare il caso di aggiungere altro (in fondo è un corso delle basi, non una gigagiocata) non vedo perchè tenerti fermo a lungo, quindi eccoci dal tuo mini-boss :zxc:
    - /OT
     
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    Il nemico era stato annientato, tuttavia ad Haruki venne impedito di gioire di quella vittoria. I peccati dei traditori e degli indegni dovevano essere mondati con il fuoco e con il sangue. Questa verità era stata incisa nella sua memoria in modo che non gli fosse possibile dimenticarla. Il fatto che il maestro Kazutoshi si mostrasse tanto molle nei confronti di un affronto simile, era del tutto inaccettabile. Quantomeno, benché la cosa lo nauseasse, aveva trovato ciò che aveva permesso al puzzo del tradimento di insinuarsi tra le mura di quel luogo sacro. Era lui l'anello debole che aveva incrinato l'intera struttura di quell'antica istituzione. Quell'uomo doveva essere rimosso dalla sua posizione nel consiglio. Era una minaccia. La sua debolezza avrebbe nuovamente messo a rischio il Tempio e Haruki non poteva permettere che ciò accedesse. Tuttavia, aveva altri problemi a cui pensare in quel momento. La rabbia non l'avrebbe sicuramente aiutato ad uscire da quella situazione.

    Ogni cosa a suo tempo...

    A differenza dell'anziano monaco, Atasuke si dimostro degno di onore e rispetto. Le sue parole, tuttavia, non bastavano per compensare l'intollerabile danno che aveva contribuito a generare durante la liberazione dello Yonbi, ma avevano reso Haruki più incline a collaborare. Lo ascoltò valutando con attenzione i suoi suggerimenti. Poteva essere un infedele, ma l'Uchiha non era sicuramente un novizio nel mondo Ninja. Inoltre, non poteva che ammettere che aveva ragione. L'impostore era stato sconfitto, ma allo stesso tempo aveva consumato una buona parte delle sue energie.

    Grazie per i suoi consigli Atasuke-sama. Ne farò tesoro.

    Si inchinò brevemente, per poi limitarsi ad obbedire ai suoi comandi. Allontanandosi dalla sala del sacrificio, il monaco rosso poteva sentire le urla dei congiurati che cercavano di ostacolare il loro passaggio. Di quelle voci, in pochi secondi, non rimaneva altro che silenzio. Con la stessa facilità con cui aveva sbaragliato Daisetsu, il giovane Uchiha si sbarazzava di quegli indegni.

    Mi spiace sporcare in questo modo il tempio, ma non c'è maniera migliore se vogliamo chiudere la questione in fretta...

    Non si preoccupi. Il loro sangue servirà a pulire queste pietre dai segni del loro tradimento.

    Alle sue parole rispose con frasi brevi e concise. Sentiva la rabbia divampare all'interno della sua anima, ma non poteva lasciarsi andare a tali sentimenti. Doveva usare ogni sua energia per reprimere quel furore e poter diventare un degno strumento della volontà divina.

    Ad ogni modo, Haruki, mi servono le tue indicazioni per trovare i posti in cui si potrebbe nascondere la sacerdotessa dai capelli rossi. Dobbiamo trovarla prima che riesca a fuggire dalle porte!

    Certo, le indicherò io la strada.

    Il monaco rosso lo guidò all'interno di quel dedalo di corridoi e ampie stanze che componevano la parte principale del Tempio. Conosceva ogni pietra di quelle mura come se fosse parte integrante del suo corpo. Per questa ragione, nonostante la sua cecità, non aveva difficoltà nell'orientarsi. Sfortunatamente quella ricerca si rivelò del tutto infruttuosa. I traditori non si trovavano in nessuna delle sale principali del monastero. Infatti, fu solo quando giunsero alle porte d'ingresso che raggiunsero il loro obiettivo. Quando sentì la voce della sacerdotessa, in Haruki crebbe il desiderio di occuparsi di lei personalmente, la rabbia insieme allo sdegno cercarono nuovamente di sostituirsi alla sua razionalità, spingendolo a cercarsi giustizia da solo. Alla fine prevalse il buon senso. Quella donna non era un avversario che lui potesse affrontare. Seguì l'ordine del ninja di Konoha, voltandosi verso la posizione del guardiano traditore.


    Fu allora che gli risultarono evidenti i limiti imposti dalla sua condizione. In qualche modo quell'uomo riusciva a far sì che la sua voce provenisse da punti differenti, come se a parlare fossero molte persone e non un solo individuo. Alzò la guardia e abbassò il baricentro, per cercare di prepararsi all'assalto imminente. Per quanto la situazione fosse difficile, doveva resistere fino a che Atasuke non avesse sconfitto la sacerdotessa.
    Il primo colpo lo raggiunse senza che Haruki potesse reagire. Sentì il dolore diffondersi dalla guancia sinistra al resto del suo volto, rapido e bruciante come il fuoco. Fortunatamente, la forza del suo avversario non fu sufficiente a rompere lo zigomo del giovane monaco. [Danno Subito] Quello shock mise in allerta i suoi sensi e gli permise di mobilitare maggiormente il suo chakra, così da poter preparare con più efficienza la difesa per un eventuale assalto successivo.
    Il suo avversario non si fece attendere, sferrando un pugno rivolto verso l'addome. Anche se Haruki non fu abbastanza rapido da schivare il colpo, riuscì a limitare i danni sfruttando una modesta quantità di chakra. Incassò stoicamente, riuscendo a rimettersi rapidamente in posizione difensiva. [Danno Subito]
    Al terzo tentativo, la difesa del monaco rosso funzionò. Assecondando con la mano il movimento del braccio dell'avversario, Haruki aveva fatto un ampio passo per spostarsi dalla traiettoria della gomitata e contemporaneamente si era posizionato alle spalle dell'avversario. [Slot Difesa 3] Seguendo il consiglio di Atasuke, cinse con il braccio destro il collo del monaco guardiano, mentre il sinistro venne usato per chiudere la presa esercitando una forte pressione sulla parte posteriore della testa. [Slot Azione 1] Aumentando la contrazione di chakra immessa nei muscoli, Haruki avrebbe cercato di strangolarlo. [Slot azione 2 e 3]


    CITAZIONE
    Nome: Haruki Miyazawa
    Ferite: 3 Leggere
    Vitalità: 5/8 Leggere
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Chakra speso: 2,5 Bassi
    Riserva di Chakra: 4,5/10 Bassi
    Equipaggiamento utilizzato: 1 Tekken è equipaggiato alla mano destra.
     
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    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~Un'errore fatale?~


    La prima difesa del monaco era, indubbiamente, inadatta a quello scontro. La sua percezione dell'avversario era limitata dall'impossibilità del giovane monaco di poter vedere con chiarezza il suo avversario. Se la cosa veniva unita alle apparenti doti da ventriloquo del suo avversario, la cosa si rendeva decisamente più problematica.
    Incassò il primo colpo, resistette stoicamente al secondo e riuscì a malapena ad intercettare il terzo, cercando di seguire i consigli dell'Uchiha per tramutare la sua ultima difesa in un pericoloso attacco.
    Il movimento era fluido ed il continuo contatto tra i due gli permise una sufficente precisione da portare a termine la sua manovra per immobilizzare il collo dell'avversario stringendolo in una stretta leva, al chiaro scopo di soffocare il suo avversario.
    Li per li, l'idea era buona, tuttavia, celava un problema: Quel suo avversario, ormai da parecchio sotto la stretta, continuava a non dare alcun segno di cedimento o altro, quasi come se non soffrisse minimamente di quella stretta.
    Concentrandosi sul suo tatto, sufficentemente a lungo, Haruki avrebbe notato che qualcosa in quel corpo non tornava, come se la pelle, per quanto indurita dagli allenamenti, fosse fin troppo rigida, quasi legnosa, decisamente innaturale.
    Placando invece il proprio respiro e concentrandosi sul silenzio appena calato, avrebbe poi udito un leggero ticchettio, come lo scattare di meccanismi ed ingranaggi.
    Pochi erano i secondi che ebbe a disposizione per capire che cosa stesse succedendo. Se non vi fosse riuscito, forse la detonazione di quel corpo meccanico che aveva bloccato con le sue braccia stringendolo a se lo avrebbe aiutato a capire, sempre che fosse stato in grado di sopravvivere a tale detonazione.
    [Slot Azione 1]
    Sempre che fosse sopravvissuto, nuovamente la voce del guardiano si sarebbe fatta sentire, questa volta da una sola direzione.

    “Hello? Sei ancora vivo? Sembra che il mio scherzetto ti sia piaciuto talmente tanto da fare fuoco e fiamme!”


    Una risata acuta, quasi squillante risuonò nella sala. Una risata folle, che ben si intonava con quanto era appena capitato.

    "O, beh, mi spiace solo che mi sia dovuto sprecare una delle mie marionette per toglierti di mezzo... Beh, guardiamo il lato positivo... La promessa del tempio ha fatto un'uscita di scena... con il botto!"


    Nuovamente vi fu quella risata, al limite tra il folle insopportabile e l'inquietante.
    Haruki in quel momento non poteva rendersene conto, ma lo spostamento d'aria generato da quella violenta detonazione era riuscito a spegnere le fiaccole presenti, ed il suo avversario poteva scorgere a malapena il punto in cui Haruki si trovava poco prima solo grazie ad una lieve infiltrazione luminosa, che in quel punto illuminava giusto i resti fumanti del manichino.
    La sorte, in quell'occasione volle donare una nuova speranza al giovane monaco. Con entrambi i contendenti senza il vantaggio della vista, in teoria il giovane monaco aveva un vantaggio, o quantomeno in uno scontro diretto, anche se un marionettista esperto non era propriamente uno sprovveduto, specie se si tratta di far combattere la propria marionetta anche senza il vantaggio di poterla osservare direttamente, limitandosi a percepirne posizione e movimenti dal fine tatto delle dita collegate ai fili di chakra.
    Come avrebbe fatto in quell'occasione il giovane monaco a trovare il suo avversario. Ed una volta che lo avesse scovato, sarebbe riuscito a dominare in uno scontro diretto? Ora stava tutto in mano alla giovane promessa, mentre Atasuke all'esterno era occupato con la donna a capo di quella banda.



    OT - Ok, vediamo di riprendere. Dato che è passato troppo tempo dal mio ultimo post, ho ben pensato di fare un post di "respiro" per darti modo di ragionartela con calma e sfruttare tutto quello che puoi per sopravvivere, trovare l'avversario e cercare di coglierlo alla sprovvista. A te la mossa :guru: - /OT
     
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    Per un cieco combattere significa lasciarsi guidare da tutti quei particolari che le persone sane possono permettersi di ignorare. Il rumore del respiro, il battito di un cuore, il suono dei passi e la consistenza delle carni sono fattori a cui bisogna prestare attenzione, se si vuole ingaggiare l'avversario in uno scontro corpo a corpo. Haruki era stato obbligato ad impararlo dopo l'imposizione dell'ultimo sigillo. Benché all'inizio gli era sembrato impossibile, lentamente il monaco aveva imparato a far attenzione a tutti quei segnali anche durante la concitazione della lotta. Per questa ragione, non ebbe difficoltà a riconoscere che qualcosa non andava nel suo avversario. La sua pelle appariva dura e ruvida al tatto, mentre l'unico suono che proveniva dal suo corpo era un ticchettio decisamente innaturale. Stava cercando di strangolarlo, eppure non era possibile percepire le normali reazioni di un uomo sottoposto ad un tale attacco. D'istinto decise di lasciare la presa, allentandosi sulla destra di circa 2 metri. [Slot Difesa 1] Per sicurezza, si allontanò ancora di qualche metro, scattando rapidamente nella stessa direzione. [Slot Azione Istantaneo] Quella scelta si rivelò estremamente utile. L'uomo - o meglio, la marionetta - esplose pochi secondi dopo, provocando un boato abbastanza forte da spegnere tutte le torce della stanza. Haruki non si accorse di quel fatto, ma ciò non avrebbe fatto alcuna differenza. Il marionettista non era abituato a combattere senza fare affidamento sulla vista e ciò l'avrebbe sfavorito, garantendo ad Haruki un certo vantaggio. In seguito a quello scoppio, la voce del traditore risuonò nella stanza. L'aspirante Jinchuuriki ignorò quelle parole di scherno. Ogni fibra del suo copro e del suo spirito era concentrata sul raggiungimento di un solo semplice obiettivo: la totale eliminazione di quell'uomo. Nel suo cuore non si potevano trovare né dubbi né pietà. Quei sentimenti erano per i deboli e per gli infedeli. A differenza del Maestro Kazutoshi lui non avrebbe perdonato i suoi oltraggi. Non sarebbe stato clemente e non avrebbe cercato di negoziare. La remota ipotesi di condonare un simile peccato lo nauseava. Mostrare una tale viltà morale era del tutto inaccettabile. Haruki non riusciva a capire come quel vecchio non potesse accorgersene. Come non poteva vedere che certe persone sono ben oltre qualsiasi possibilità di redenzione? Come poteva non capire che certe colpe possono essere espiate solo con la morte? Ancora più sorprendente era il fatto che avesse raggiunto una posizione così alta all'interno dell'ordine. Probabilmente quella era l'occasione che gli avrebbe permesso di mettere in luce la sua vigliaccheria. Se quei traditori si erano potuti infiltrare tra le fila del Tempio, solo una persona poteva essere biasimata: Il Maestro Kazutoshi. Ormai gli appariva evidente che la Fiamma avesse gli avesse affidato il compito di mondare quel luogo dal peccato. Al momento opportuno si sarebbe occupato anche di quell'incompetente. Il vecchio avrebbe pagato per le sue colpe e con lui tutti coloro che avrebbero tentato di ostacolare il corso della volontà divina.


    A differenza di quanto era successo in precedenza, la folle risata del traditore si era diffusa da un solo punto. Tuttavia, considerando le capacità che il suo nemico aveva mostrato in precedenza, il Miyazawa non poteva ignorare la possibilità che quello fosse solo un trucco per attirarlo in trappola. Doveva escogitare un modo per individuarlo e obbligarlo ad un combattimento ravvicinato. Non avere molto equipaggiamento con sé limitava pesantemente le sue possibilità. Un accendino, del filo d'acciaio, qualche Kunai, un sacchetto di biglie metalliche e 4 sonagli erano tutto ciò che poteva usare. Per prima cosa gettò alle sue spalle tutte le sfere di ferro che aveva a disposizione. [Slot Azione 1]
    Lancio di un unità di Biglie di Metallo:
    Biglie Metallo [Distanza]
    Le biglie metalliche sono inefficienti come danno diretto ma utili per minare l' equilibrio di chi ci cammina sopra: causano Intralcio Medio. Un'unità di biglie di metallo coprono un'area di raggio pari a 3 metri e possono essere lanciate entro 12 metri
    Tipo: Speciale-Supporto
    Dimensione: Piccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 1 | Durezza: 3 | Crediti: 20)
    In quel modo avrebbe tagliato la fuga all'avversario rallentandolo, oppure l'avrebbe individuato grazie al rumore prodotto dai suoi passi su quel terreno ora accidentato. Poi, tagliò il filo metallico in due corde da 5 metri ciascuna. Ad un estremo di entrambe legò un kunai. [Slot Azione Lenta] A quel punto, con entrambe le braccia avrebbe fatto roteare quelle armi improvvisate. Ottenuta una buona velocità, avrebbe portato due colpi spazzando l'area semicircolare che aveva difronte. Il primo Kunai sarebbe passato ad un'altezza pari a quella del suo petto, mentre il secondo avrebbe seguito una traiettoria più bassa di un metro, così da impedire all'avversario di schivare abbassandosi. [Slot Azione 2 e 3]


    CITAZIONE
    Nome: Haruki Miyazawa
    Ferite: //
    Vitalità: 5/8 Leggere
    Statistiche:
    Forza: 100
    Velocità: 100
    Riflessi: 100
    Resistenza: 100
    Agilità: 100
    Precisione: 100
    Concentrazione: 100
    Senjutsu: 100
    Chakra speso: 1 Basso
    Riserva di Chakra: 3,5/10 Bassi
    Equipaggiamento utilizzato: 2 Kunai, biglie metalliche, filo in acciaio.
     
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    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    ~The Killing Joke~


    Molte erano le cose che Haruki poteva fare, sfruttando il lieve vantaggio che aveva, tuttavia, sembrava non essere interessato ad eseguirne neppure una.
    Certo, non si poteva contestare la paura che il suo avversario potesse nuovamente illuderlo facendo partire la sua voce da una trappola, inoltre non poteva sapere con certezza dell'oscurità che ora avvolgeva entrambi, portandoli di fatto allo stesso piano tecnico, tuttavia, se solo si fosse concentrato un'attimo sui suoni dell'ambiente, forse si sarebbe accorto che il crepitio delle fiamme si era arrestato ed andava a poco a poco a svanire definitivamente, segno che le torce si erano ormai spente.
    Allo stesso modo, avesse ascoltato con la dovuta attenzione i deliri dell'uomo, forse avrebbe compreso che il suo avversario lo credeva morto e che quindi difficilmente si sarebbe aspettato di ritrovarselo dinnanzi ancora una volta. Sempre che fosse ancora stato in grado di vederlo.
    Non fù dato a sapere il perchè delle sue scelte, del perchè non si fidò dei suoi sensi, tuttavia, fu assolutamente suicida buttare via quel vantaggio, vantaggio che poteva ribaltare la situazione.
    Nel silenzio il tintinnio delle sferette d'acciaio sul pavimento, attirò l'attenzione del misterioso avversario, facendogli comprendere non solo che Haruki era ancora vivo ed in grado di muoversi, ma gli diede anche una prima idea sul dove potesse trovarsi.

    “Ohhh, e quindi la nostra vittima è ancora in piedi... Muhahahahahaha”


    Si rimise a ridere il folle, lanciando un'attacco quasi alla cieca e calibrando il colpo sulla base dell'indicazione che gli era stata data dal rumore delle sfere. Incapace di vedere il suo obbiettivo, lanciò quindi una sventagliata di ben tre kunai, su cui erano poste addirittura due cartebomba, studiate per esplodere alla distanza ipotizzata con un leggero scarto l'una dal'altra in modo da poter danneggiare almeno con una delle due il cieco con quel bombardamento ad area. [Slot Azione 1 - AdO]
    Per sfortuna di Haruki l'assalto sarebbe giunto su di lui mentre ancora estraeva le armi ed iniziava la complessa procedura nell'unirle al filo di ferro, cercando di impacchettare la sua nuova arma.
    Oltre a danneggiare Haruki, l'attacco aveva un preciso scopo: Stordirlo con un'altra esplosione ravvicinata ed illuminare, quanto bastava la zona per permettergli di individuare meglio il suo avversario con il flash generato dalla detonazione.


    Se a quel punto Haruki non fosse più stato in grado di comporre le sue armi, il suo avversario si sarebbe nuovamente lanciato contro il giovane monaco cieco, questa volta personalmente. [Slot Azione 2] Raggiunto il suo avversario, con un'altra risata, avrebbe portato il colpo successivo, una sprangata, letteralmente, portata con una sbarra di ferro, più verosimilmente un piede di porco, diretta sul cranio del monaco orizzontalmente dalla sua sinistra, il tutto condito di una gustosa risata, decisasmente non dissimile dalle precedenti. [Slot Azione 3]

    "Sai, ho una certa predilezione per il baseball, ma odio quando le palle non stanno ferme come dovrebbero a farsi colpire! Quindi torna qui che devo fare un fuoricampo!"


    Scoppiò nuovamente a ridere, ignorando completamente la questione dell'aver colpito o meno il suo bersaglio. Ormai era palese che quel pazzo era completamente fuori di testa.

    Se invece il giovane monaco fosse riuscito nel suo intento, il costante suono prodotto dalla rotazione dei kunai, mise all'erta il misterioso avversario, convincendolo a restarsene propriamente a distanza per evitare di finire eventualmente colpito da quelle armi rotanti. [Difesa non Necessaria]
    Sentì vibrare due colpi, o almeno due netti cambi nella frequenza della rotazione ordinata e decise che era il momento di colpire. Estrasse quindi la sua fida spranga e si lanciò verso il suo avversario, ben deciso a colpirlo là dove difficilmente in futuro avrebbe avuto di che occuparsi. [Slot Azione 2] Giunto infatti alla brevissima distanza, guidato dalla rotazione delle armi del suo avversario, caricò il colpo, come se dovesse giocare a golf, anche se in questo caso non era propriamente una pallina quello che voleva colpire. Il colpoera diretto precisamente a metà tra le gambe del giovane monaco, minacciandone la virilità e ben altro, se questi fosse in qualche modo andato a segno. [Slot Azione 3]

    “Sai... ho sempre adorato il golf, molti non lo credono, ma è un gioco in cui devi avere le palle!”


    Scoppiò nuovamente a ridere, ignorando completamente la questione dell'aver colpito o meno il suo bersaglio. Ormai era palese che quel pazzo era completamente fuori di testa.

    In entrambi i casi, terminati i suoi attacchi si sarebbe messo in posa, pronto a ricevere un'eventuale controoffensiva del giovane monaco.

    “Sai... devo dire che è fastidiosa questa storia della cecità. Vivere senza vedere nulla, a questo punto meglio essere morti, almeno il tempo passa più in fretta!”


    Un'altra sonora risata continuò a rimbombare nella sala, anche se a quel punto aveva qualcosa di decisamente più assordante oltre al tono. [Slot Tecnica – Nota Assordante]



    OT - Prima di tutto: Il post in se non era male, ma tolta la carenza dell'abilità per evitare l'AdO (cos che ti avrei bypassato vista la situazione) hai dato quasi un doppio AdO facendo due azioni non offensive consecutive. Inoltre, per quanto i range delle due armi ti concederebbero di colpire, non hai dato alcun bersaglio preciso o una direzione, essendo quindi letteralmente un colpo a caso, lascio pienamente intendere che sia fuori gittata.
    lascio a te decidere se l'AdO interrompe il tuo turno in tutti i sensi o se invece continui.
    Detto questo, questo è l'ultimo post di combat, comunque si risolva al prossimo chiudiamo dato che sei più che abile, tolta questa pesante svirgolata dell'ultimo post :zxc:
    Per dubbi, altro, sai dove trovarmi
    Tecnica:

    Nota Assordante
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare un rumore costante che assordi tutti gli avversari presenti entro 3 metri. Causa Intralcio Medio e riduce di mezza leggera la vitalità ogni round. Se utilizzato un amplificatore di Suoni, il raggio d'azione è 15 metri anziché 3 metri. La Velocità della propagazione del suono è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. È necessario produrre rumori per attivare tale tecnica. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso - Mantenimento: ½ Basso ogni vittima)
    [Da genin in su]
    - /OT
     
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