L'Inizio della Rinascita

[Free Deveraux Yotsuki]

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    HrEKxIv
    Aveva avuto tutto il tempo del viaggio di ritorno per pensare a che cosa fare, e infine aveva deciso.
    Ora non restava altro da fare che dirlo a chi di dovere.
    Il problema però restava esattamente che cosa dire e che cosa non dire, Ankato era stata estremamente chiara quando le aveva fatto distruggere il diario contenente tutte le informazioni sul loro Villaggio Natio.
    Inizialmente non ne aveva compreso il perchè, tuttavia dopo averlo finito di leggere tutto aveva iniziato ad avere un senso. Il perchè non le era stato nulla fino a quel momento, come mai quella donna era stata costretta a lasciare il villaggio con loro due e il motivo per cui fino a quel momento l'insediamento era dovuto rimanere un segreto.
    Se le ricerche, le scoperte, la conoscenza di quella gente fossero finite nelle mani delle persone sbagliate... Non osava che cosa sarebbe potuto accadere ad Oto, così come agli altri villaggi ninja.
    Non che le importasse particolarmente quest'ultimo dettaglio, in realtà le bastava che Oto rimanesse dov'era visto che anche se avesse fatto ritorno al villaggio, almeno dalle informazioni che possedeva Ankato era chiaro che non sarebbe potuta tornare a viverci.
    Come vide il cancello in lontananza cominciò a correre, il coprifronte del suono ben in vista così che capissero che era un ninja di quel luogo e non le facessero troppi problemi.
    Che cosa doveva fare?
    Parlarne prima con Yushino? Oppure l'Amministratore?
    I suoi occhi in quel momento andarono istintivamente verso il punto cui era situato l'ufficio di Deveraux, spiegare come stavano le cose a lui di certo sarebbe stato un buon inizio.
    Magari avrebbero potuto andare da Febh successivamente insieme, il quale forse così facendo l'avrebbe ascoltata un po' di più.
    D'altronde era anche vero che già aveva chiaro che cosa fare con le informazioni in suo possesso, non avrebbe esitato a proporre una spedizione quantomeno per localizzare l'entrata esatta del Villaggio visto che già questo non sarebbe stato facile.
    Al seguire ci avrebbe pensato poi.
    Una volta arrivata dalle guardie prese parola immediatamente, quasi anticipandole.

    Sono Nakora una Genin del nostro villaggio, di Oto. Controllate pure ma fate veloci, devo parlare con Deveraux.

    Dopo aver ricevuto la conferma sulla sua identità andò dritta sparata verso il suo ufficio.
    Ormai le stava venendo il fiatone, tant'è che si fece pure tutte le scale sulle mura di corsa mentre in viso aveva un espressione accigliata, era visibilmente tesa.
    Però non ci dava peso alla cosa, visti i pensieri che si agitavano nella sua mente era il minimo che stesse così.
    Arrivata alla porta fece per buttarvisi contro, senza nemmeno bussare così da entrare direttamente e cercare con gli occhi il Guardiano.
    Non salutò nemmeno, esordì direttamente con alcune parole le quali avrebbero già dato un'idea del perchè si trovava li, anche se Deveraux poteva immaginarlo in parte essendo stato proprio lui l'ultima volta a farla uscire dalle mura verso Kiri.

    Deveraux! Il villaggio! Ho scoperto delle cose.

    Naturalmente non fosse stato all'interno dell'ufficio si sarebbe ammutolita immediatamente, tuttavia quando si gettò di peso sulla porta poco prima di parlare proprio non ci pensò ad un'eventualità del genere.
    In quel momento l'unica cosa che le importava era darsi una mossa, aggiornarlo sulle novità e poi velocizzare il tutto il più possibile.
    Probabilmente non stava neanche riflettendo a fondo in quel momento, tuttavia non ne era in grado vista l'agitazione di cui era preda.
     
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  2. Roronoa™
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    Fuori tutti! C'è Nakora!

    Villaggio del Suono pt. I




    Guardi, lei ha tutti i requisiti per essere arruolata qui, ma siamo troppi. Può provare al South Gate..
    la prego Deveraux-sama, al South no... vorrei stare qui.

    La ventenne seduta di fronte a Deveraux aveva gli occhi rossi, colmi di lacrime.
    Era lì da mezz'ora, disperata per il continuo respingimento della sua candidatura.

    Per la questione sicurezza, il Yotsuki aveva convocato senza badare a spese, per alcuni mesi di prova, numerosi Genin del villaggio di Oto, troppi per le magre casse del Gate.
    Doveva risolvere quella situazione alla svelta e per questo non poteva assumere altra gente.

    Guardi, o il South Gate o salta la finestra. Lei è qui da mezz'ora, può restare per altre due ore ma la mia decisione non cambia.
    Frase ripetuta già quattro volte.
    Per qualche strano motivo, la ragazza non demordeva.
    Ripeteva la stessa supplica, più e più volte, farcendo il tutto con movimenti che risaltavano i fantastici doni di madre natura.

    Il Yotsuki era una roccia.
    La decisione era stata presa.

    Se non vuole proprio recarsi al South, può andare al North o all'Ovest. Più di questo non posso fare nulla.

    la prego Deveraux-sama...la prego...vorrei stare ...qui con lei e imparare da lei.

    Io invece voglio diventare amministratore e capoclan degli Yotsuki. Tuonò, scocciato.

    Tutti vogliono venire qui da quando ho vinto il bastone di Sun Wukong
    Il giorno precedente, ben quattro ragazze si erano recate nel suo ufficio.
    Tutte volevano arruolarsi lì, come volontarie.
    Tutte erano uscite dal suo ufficio in lacrime, sbattendo la porta alle loro spalle e urlando qualcosa di poco carino nei confronti del Chunin.

    No... non è per il bastone, lo giuro, è il sogno della mia vita lavorare qui..

    Deveraux alzò lo sguardo verso la ragazzina.
    Aveva udito qualcosa, delle urla provenire dal piano terra dove a quell'ora stava avvenendo il cambio di guardia.
    Una rissa?

    Quando la porta dell'ufficio venne spalancata, Deveraux sobbalzò per lo spavento.
    Il calamaio pregno di inchiostro nero, impugnato con la mano destra,, finì direttamente sull'occhio destro della ragazzina dai capelli castani.

    NEGLI OCCHIII! BRUCIAAA!

    Deveraux non se ne curò.
    Nakora era ritornata dal suo lungo viaggio.

    I suoi occhi verdi si riempirono di gioia.

    FUORIIII! Ordinò alla ragazzina, alzandosi di scatto e indicando la porta da cui la sua allieva era appena entrata.
    In lacrime, per la rabbia o per il dolore, questo non ci è dato saperlo, la kunoichi uscì "di corsa" dal suo ufficio, mandando a quel paese il Guardiano, che oltre ad aver respinto la sua candidatura e averla accecata, aveva sporcato il suo prezioso vestito di seta semitrasparente.



    Chiudi la porta e raccontami tutto! Sorrise, indicando la sedia di fronte a lui.

    jpg



    Cosa posso offrirti? Aveva di tutto nel suo ufficio, compresi alcolici.





     
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  3. Nevi
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    HrEKxIv
    Per sua fortuna Deveraux si rivelò essere in ufficio in quel momento, tuttavia non era solo.
    Si ritrovò completamente spiazzata vedendo urlare quella ragazza con entrambi gli occhi neri, e senza dire una parola si scostò dalla porta lasciandola uscire fuori correndo per poi spostare lo sguardo sul Guardiano con fare interrogativo.
    Sarebbe rimasta li interdetta non fosse stato per lui che le offrì di sedersi, chiedendole se voleva qualcosa.
    Inizialmente non disse nulla, reagendo semplicemente con un unico movimento verso di lui e la poltrona ora libera.
    Una volta innanzi ad essa si lasciò cadere indietro, sprofondandovi all'interno visibilmente esausta.
    Guardò Deveraux con un sorriso tirato, prendendo parola.

    Da quando picchi anche le donne eh? Aveva due occhi neri quella.

    Ammise con aria divertita.
    Stava visibilmente scherzando, tuttavia ne aveva proprio bisogno di alleviare la tensione.
    Soprattutto dopo un viaggio come quello che aveva affrontanto, perennemente assillata dai suoi pensieri riguardo quello che era venuta a scoprire.
    In effetti ora che si trovava li innanzi a lui, tutta quella urgenza di poco fa sembrava essere scomparsa venendo meno.
    Probabilmente era dovuto al fatto che finchè non l'aveva visto, era in ansia se sarebbe riuscita o meno a liberarsi dal peso che l'affliggeva ma ora che l'aveva li davanti a lei, era sicura che se ne sarebbe liberata.
    Per tanto accettò più che volentieri l'offerta iniziale di Deveraux.

    Qualcosa di alcolico, basta che sia molto forte. Necessito di rilassarmi e appena ti dirò quello che so, credo capirai.

    Qualsiasi cosa avesse ricevuto l'avrebbe bevuta appena, giusto un paio di sorsi mentre sembrava realmente starsi lasciando andare un po' alla volta.
    Gli ultimi giorni era rimasta sempre in tensione, e anche i muscoli ne avevano risentito difatti erano tirati come non mai.
    Comunque sia dopo qualche istante inspirò profondamente, per poi sedersi meglio visibilmente ripresa e iniziare a parlare.
    Fu da quel momento che si fece stranamente seria, tant'è che si guardò indietro giusto per essere sicura di essersi ricordata di chiudere la porta.
    Aveva distrutto il diario, non aveva intenzione di far scoprire ad altri le cose per un suo errore così banale.
    Fatto questo iniziò a parlare, il tono stanco.

    Dunque, da dove posso iniziare uhm...

    Si fece un attimo pensierosa per poi riscuotersi all'improvviso, annuendo convinta più a sè stessa che all'altro.
    Partire da quella donna poteva essere una buona idea, se non altro come punto di partenza.

    Allora partiamo dalle basi, tanto per iniziare Ankato Nebusuki non è un uomo. E' una donna.

    Non ci fu alcun sorrisetto nè segno che fosse uno scherzo.
    Era più che seria e questo probabilmente, perchè era davvero così.

    Una donna proveniente dal mio villaggio d'origine, prima di questo però è meglio ti racconti il resto o non capiresti.

    Ammise interrompendosi giusto un attimo per bere un altro sorso della bevanda, deglutendo rumorosamente per poi riprendere il discorso.

    La notizia buona è che non sono di Kiri, nè tanto meno di nessuno dei villaggi accademici. Nemmeno quelli come Kumo o simili vi hanno a che fare, e allora qual'è? Qui arriva la cattiva notizia, si tratta di un villaggio che non è mai stato segnato sulle mappe nè tanto meno su documenti storici o simili.

    Questo era quanto le aveva detto Ankato, e anzi era anche quanto c'era scritto nel suo diario.
    Essendo stata anche lei originaria di quel villaggio, non aveva motivo di dubitare delle sue informazioni, anzi molto probabilmente erano più che accurate.

    Il suo nome è il Villaggio del Crepuscolo. Ankato quando aveva all'incirca la mia età viveva ancora li, difatti è originaria anche lei di quel luogo. E' stata lei a portarmi ad Oto e far sì che finissi nella famiglia in cui mi trovo ora. Questo è avvenuto per via del fatto che è stata costretta a fuggire dal nostro luogo natio.

    Una traditrice? Probabilmente questo poteva essere uno dei primi pensieri.
    Lei stessa quando l'aveva ascoltata e non sapeva tutta la storia, inizialmente, aveva pensato male.
    Eppure più aveva scoperto più aveva capito che facevano entrambe parte di una questione molto più grande di loro.
    Comunque sia non aveva tempo da perdere, doveva sbrigarsi a raccontare tutto a Deveraux.

    Nello specificò portò via me e mia sorella, questo a causa di un incidente che è avvenuto all'interno del villaggio. Devi sapere che quest'ultimo era popolato da persone dedito alla ricerca, nello specifico ricerca spirituale. Però non è da confondere con quelle stronzate zen o simili, avevano anche loro i ninja Deveraux e le ricerche erano fatte prevalentemente da quest'ultimi. Sapevano come interagire con essa ad un livello del tutto superiore rispetto a quello che noi o gli altri villaggi conosciamo, dedicavano le loro vite solo a quello e questo può far capire quanta conoscenza avessero accumulato. Purtroppo però, hanno osato troppo.

    Improvvisamente il suo sguardo si rabbuiò, segno del fatto che le cose da quel punto in poi sarebbero precipitate.
    D'altronde c'era da aspettarselo, se si andava a calpestare territori ove gli umani non avrebbero mai dovuto mettere piede stai sicuro che prima o poi la vita ti punisce, Dei o non dei.
    Così era accaduto a loro.

    Non so nello specifico cos'è accaduto, però durante una delle ultime ricerche hanno toccato tasti che non dovevano. Ankato nel suo diario che ho distrutto aveva scritto di sagome, creature nere come la pece e informe che assalivano tutta la popolazione. Purtroppo non c'è altro, non rimase li per vedere semplicemente prese me e mia sorella scappando via, è probabile che siamo le uniche due persone rimanenti di quel villaggio.

    In particolare parve pesarle l'ultima frase, dopotutto essere conscia di essere diventata una superstite non era mai bello.
    A quel punto si alzò dalla poltrona, cercando tra i fogli una cartina geografica completa dei vari villaggi e quando la trovò si voltò, portandola sulla scrivania e appoggiandola.
    In seguito prese un pennarello, per poi tornare con lo sguardo sulla mappa mentre continuava a parlare.
    Sembrava star cercando qualcosa.

    Vi erano ulteriori informazioni sul loro modo di vivere, com'era strutturata la società e via discorrendo. Ti posso assicurare che nessuno dei villaggi attuali ha nulla del genere. In quel posto tutti erano utili, nel senso, non vi erano negozi, locali o simili. Ogni singola persona si dedicava alla ricerca, certo come ti ho detto i ninja ancora di più però anche i cittadini normali vi lavoravano. Era come... Non so come spiegartelo dannazione! Forse si potrebbe definire un enorme complesso di studi di vario tipo.

    Si interruppe improvvisamente quando sembrò trovare quello che cercava sulla mappa, e con un gesto rapido e secco della mano con cui teneva il pennarello andò a segnare una X tra il confine di Oto e quello di Yagakure, l'unica zona cuscinetto che si frapponeva tra loro e il paese del fulmine.
    Lo indicò mentre tornava a sedersi, bevendo un altro sorso della bevanda per poi tornare a parlare.

    Si trova in quel punto. Il motivo per cui nessuno l'ha mai trovato è semplice, vedi... Si trova nel sottosuolo. L'entrata al tempo era già stata coperta in vari modi, così da mascherarla e via discorrendo per tanto anche chi si è ritrovato innanzi a essa non ha mai pensato che vi potesse essere un intero villaggio dall'altra parte. Purtroppo non ho altri dati a mia disposizione, ho avuto appena un paio d'ore per leggermi il libro che Ankato mi ha dato, prima di bruciarlo e fare ritorno. Per concludere, chi abitava li aveva almeno una ciocca dello stesso colore della mia: grigio scuro. Te sei il primo a cui parlo di tutto questo, non voglio che altri villaggi lo raggiungano prima di me.

    Terminato il discorso si zittì, riprendendo fiato e attendendo un eventuale reazione da parte di Deveraux.
    Bisognava vedere ora come procedere, e soltanto lui poteva dirglielo.
     
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  4. Roronoa™
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    Villaggio del Crepuscolo

    Villaggio del Suono pt. II




    Afferrò due calici da un cassetto della sua ampia scrivania.
    Li appoggiò tra i fogli che stava compilando, uno davanti a sè e l'altro davanti a Nakora.

    Dallo stesso volume ricavato nel legno, il Guardiano prese la bottiglia con cui per giorni aveva provveduto a riempire il suo stomaco.
    All'interno del vetro color rosso sangue, si trovava uno strano e anonimo whisky ambrato, pungente all'olfatto e dal sapore molto amaro.
    Ad essere sinceri, non era affatto buono, ma non aveva trovato altro in giro.
    Riempì i bicchieri.
    Lasciò la bottiglia nel mezzo, per eventuali bis.

    Quando Nakora iniziò ad esporre le sue scoperte, rivelando di non essere originaria di Kiri, Deveraux festeggiò, alzando in alto il bicchiere.
    Fece due lunghi e profondi sorsi.


    Come sempre, prima di rispondere e/o commentare, il Yotsuki attese la conclusione di tutto il racconto della sua allieva.
    Complice l'alcool, Deveraux non riuscì a rimanere impassibile a ciò che la Genin aveva scoperto nel suo viaggio.
    Credette per un momento che quel resoconto fosse tutto falso, frutto di qualche errore o presa in giro da parte della donna di nome Ankato, ma a giudicare dalle espressioni e dalle parole della sua allieva, ciò probabilmente corrispondeva a verità.

    Quasi quanto Nakora, ma per altri motivi,il Guardiano era curioso di scoprire qualcosa di più su quel villaggio.
    Molti particolari stuzzicavano la sua curiosità: prima di tutto, si stava parlando di un ex villaggio ninja, dedito all'innovazione e alla ricerca.
    Secondo, ma non meno importante, quel paese si articolava nel sottosuolo, tra Kumo e Oto a giudicare dalla X riportata da Nakora sulla mappa.

    Prenderlo senza farsi scoprire può essere un vantaggio. Osservò, versando un altro po' di liquore nel suo calice.

    Ma... quante forze ci vorranno per entrare e conquistarlo?

    Afferrò la mappa della ragazza, per osservarla meglio.

    Bhè... è da prendere. Disse, con lo sguardo incollato sulla mappa.
    Può esserci utile nel conflitto, tra virgolette, con Kumo. Riconsegnò il documento a Nakora.

    Io sarei per andare là e conquistarlo. Poche unità, in incognito...e lo si prende. Non dovremo allarmare Kumo, questo è ovvio. I suoi occhi verdi incrociarono quelli di Nakora.
    ma è chiaro che con le sole informazioni da te riportate, questa operazione può essere molto pericolosa. Congiunse le mani.
    Voglio sapere due cose. Posò il suo sguardo concentrato su quello della sua allieva.
    Cosa vorresti fare tu? Provare a dialogare con quelle entità? Conquistarla con la forza? Oppure cercare altre informazioni? L'opinione di Nakora era importante, infondo si stava parlando del suo villaggio natio.
    Continuò subito dopo.
    Questa Ankato... è ancora viva? Non l'hai uccisa, no? Gli effetti dell'alcool stavano prendendo il sopravvento.
    Perchè Nakora avrebbe dovuto uccidere la donna che l'aveva tratta in salvo?

    Perchè non farla venire qui ad Oto? Lei può darci più informazioni, ad esempio. Ci sono più entrate? A quale profondità si trova questo villaggio? Per quando si espande? Prese il bicchiere e lo spostò.
    La testa iniziava a pulsare.








    Edited by Roronoa™ - 17/10/2015, 12:23
     
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  5. Nevi
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    Deveraux non la interruppe, preferendo rimanere in silenzio mentre lei continuava a spiegare, dicendo più o meno tutto quello che sapeva.
    Quando ebbe terminato fu il suo turno di parlare, e questa volta si mise lei da parte ascoltando in silenzio mentre beveva l'alcool offertole dal Guardiano.
    Il sapore non era il massimo però vista la situazione, sinceramente, non le importava affatto.
    Voleva solamente distendere un po' i nervi e quella bevanda la stava aiutando, tant'è che ora si trovava nuovamente sulla poltrona sbracata in una posizione tutt'altro che femminile: gambe larghe e braccia a penzoloni oltre i braccioli, mentre di tanto in tanto annuiva al discorso del suo sensei.
    Quando le chiese che cosa voleva fare lei, alzò un attimo lo sguardo verso il soffitto con fare pensierosa.
    In effetti non aveva pensato nell'atto pratico, come e cosa avrebbero dovuto fare.
    Da quanto sapeva lei l'ultima volta il Villaggio era nei guai, per tanto non era certo il fatto che fosse ancora abitato dalle persone di un tempo nè tanto meno che fosse in uno stato "tranquillo".
    Anzi a suo parere, si poteva dire che era dormiente. In attesa che qualcuno dall'esterno lo risvegliasse.
    Il punto però rimaneva sempre: che cosa avrebbe risvegliato?
    Purtroppo su quelle entità non vi erano informazioni a parte la descrizione approssimata che anche lei aveva saputo dare, inoltre era comprensibile considerando che Ankato al tempo era una ragazza con qualche anno in meno di lei, di conseguenza doveva essere corsa via pensando unicamente a salvare la sua vita e quella delle bambine che portava con sè, com'era giusto.
    Poco ma sicuro che chiunque altro in una situazione del genere, avrebbe fatto lo stesso.
    In preda ai suoi pensieri si allungò sul tavolo, prendendo la bottiglia e portandosela direttamente alle labbra, bevendone un sorso per poi rimetterla a posto.
    Guardò Deveraux facendo spallucce, come a dire che non s'aspettava di certo che gli avrebbe fatto schifo la cosa.
    Dopo quello raccolse un attimo le idee e le parole, per poi dire quello che lei desiderava fare a riguardo.
    Ormai aveva deciso.

    Voglio trovarlo, entrarci, uccidere chiunque me lo prova a impedire e vedere com'è fatto. Tutto qui.

    Ammise guardando dritto negli occhi Deveraux e sporgendosi in avanti verso di lui.
    Era serie e a giudicare dal suo sguardo, non aveva dubbi in merito a quanto aveva appena detto.
    Probabilmente non l'aveva mai vista con un intento omicida così elevato, eppure stava accadendo.
    Inoltre anche volendo, la sua opzione restava quella più papabile, considerando come aveva ammesso il Guardiano stesso la scarsità delle informazioni da lei riportate.

    No è viva, però come dire... Non si farà trovare a meno che non sarà lei a volerlo, mi ha solo detto che avrebbe abbandonato Kiri e che probabilmente, ci saremmo riviste se avessi deciso di andare al nostro vecchio Villaggio.

    Ammettere quella cosa non le piacque neanche un po', tant'è che deviò lo sguardo da un'altra parte nascondendo leggermente il viso tra i capelli che le ricaddero in avanti, coprendole un occhio.
    Qualche istante dopo sospirò rassegnata, tornando com'era fino a poco fa, sorridente e sicura di sè stessa riprendendo così in mano il discorso.
    C'erano molti dettagli da discutere se volevano appropriarsene.

    Non mi importa che cosa decide di farne Oto di quel posto, Deveraux. Per quanto mi riguarda i dati e le ricerche se le possono tranquillamente prendere, anzi a dirla tutta dubito che se non nominerò quelle cose i piani alti si muoveranno per appropriarsene. Per quanto riguarda i dettagli di cui mi hai chiesto, non è così facile.

    A quel punto si avvicinò un po' di più, così da avere anche lei la mappa sotto gli occhi e indicando poco più avanti rispetto al punto dove aveva messo la X, per fortuna sempre entro il confine del loro paese.
    Subito dopo aver finito di parlare, si sarebbe lasciata ricadere sulla poltrona, finalmente rilassata.

    Vi è una sola entrata e si trova un po' più avanti rispetto al punto dov'è piazzato il Villaggio stesso, visto che si espande nel sottosuolo me l'aspettavo anche io però non so le coordinate precise, eccetto quelle che ti ho mostrato fino ad ora. Inoltre è abbastanza profondo, direi più di una cinquantina di metri nel sottosuolo, inizialmente era una grotta naturale, tuttavia col tempo l'hanno cambiata secondo le loro esigenze. La sua espansione direi che è una via di mezzo tra Oto e Kiri, considera comunque che metà era interamente per il centro di ricerca, l'altra metà per tutto il resto.

    Arrivati a quel punto alzò in alto le mani, guardandolo mezza rassegnata.
    Il necessario c'era, tuttavia ora sorgeva il problema di maggior rilevanza.
    Come convincere Oto a spendere risorse e uomini per una caccia al tesoro?

    L'unico problema arrivati a questo punto, è il seguente: Febh si muoverà sapendo tutto questo? Oppure ti viene in mente un'altra persona, che in cambio delle possibili risorse racchiuse in quel luogo potrebbe far smuovere gli ingranaggi?



     
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  6. Roronoa™
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    Villaggio del Crepuscolo

    Villaggio del Suono pt. III




    Alla domanda su cosa fare del suo villaggio, Nakora distolse lo sguardo, perplessa.
    Deveraux incrociò le mani, in attesa di una risposta.

    Non aveva fretta lo Yotsuki, ciò che desiderava era una risposta sincera dalla sua allieva.

    Complice la tensione o l'insicurezza, Nakora cercò aiuto nell'alcool.
    Prese la bottiglia di whisky davanti a sè e la portò a contatto con le sue labbra, bevendone un lungo sorso.

    CITAZIONE
    Voglio trovarlo, entrarci, uccidere chiunque me lo prova a impedire e vedere com'è fatto. Tutto qui.

    Uhm?...
    Inclinò il capo di lato, osservando i suoi profondi occhi verdi.
    A sorprenderlo non era l'idea che la sua allieva fosse in grado di uccidere una persona, ma era la sua determinazione e la tranquillità con cui aveva pronunciato quelle parole.
    Seppur sorpreso, nessun sorriso comparve sul suo volto stressato.

    Con il mondo che ruotava davanti a sè, colpa dello stupido whisky a cui Nakora sembrava immune, Deveraux si lasciò cadere sullo schienale in pelle.

    E una volta dentro? Se ciò che troverai ti è ostile? Vuoi uccidere tutti? Sei in grado di affrontare contemporaneamente sei avversari? Sembravano domande stupide, ma non lo erano.
    Con molta probabilità, la ricerca e l'entrata nel villaggio del Crepuscolo sarebbero state le fasi più semplici dell'operazione, ma una volta dentro, nel sottosuolo, forse nel buio più assoluto, contro spiriti e chissà cos'altro... sarebbe stata tutta un'altra storia.


    Ascoltò il resto del discorso con molta attenzione, unendo le informazioni rivelate da Nakora a quelle già possedute.

    Cinquanta metri di profondità... non sono quattro. Buio, freddo...e chissà quante altre cose. Sospirò.

    E una sola entrata... e sicuramente ci saranno dei bivi che condurranno a punti morti. E già sentiva la rabbia crescere dentro sè. Odiava i labirinti e i tranelli.

    CITAZIONE
    L'unico problema arrivati a questo punto, è il seguente: Febh si muoverà sapendo tutto questo? Oppure ti viene in mente un'altra persona, che in cambio delle possibili risorse racchiuse in quel luogo potrebbe far smuovere gli ingranaggi?

    Sorrise, divertito.
    Io qualcosa posso muovere eh! Non sono l'ultima ruota del carro! Scoppiò a ridere.
    ma ho bisogno di un parere superiore...e legale ecco.
    Se vuoi, io ti seguirò. Non puoi andar sola. Qui alle mura ho un vice all'altezza
    Curioso come qualche giorno dopo Deveraux sarebbe stato rapito da un Nukenin di Rango A.
    E per quanto riguarda Febh...abbiamo una possibilità. Io personalmente punterei a farlo venire con noi.
    Quell'uomo è fortissimo.

    Divenne serio.
    Ma devo essere sincero, prima di partirei vorrei studiare il territorio.
    Si alzò di scatto, barcollando leggermente.
    Non perdiamo tempo, andiamo da Febh!



     
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  7. Nevi
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    Il suo sensei, Deveraux, parve sorpreso da quella sua reazione tuttavia per lei non vi era nulla di strano in quello.
    Tempo fa quando il suo addestramento da studente stava giungendo al termine, il Guardiano stesso le aveva chiesto che cosa la spingeva a percorrere quella strada.
    Lei gli aveva risposto che era stato quasi per puro piacere, lasciando così in secondo piano quelli che potevano essere i sentimenti patriottici e via discorrendo.
    Ebbene in quel momento le cose stavano cambiando, per la prima volta Deveraux stava vedendo la sua allieva reagire in base a quelle che erano le sue decisioni, decisioni relative alla terra natia da cui proveniva.
    A maggior ragione ora che lo sapeva, non poteva ardere con la stessa intensità in nome di Oto, forse avrebbe potuto farlo una volta che avessero sistemato quella questione, non prima.
    Per tanto alle domande dell'altro sorrise sprezzante, alzandosi in piedi e stringendo il pugno alzandolo leggermente.
    La testa le girò appena per qualche istante, conscia che per quanto reggesse bene l'alcool, comunque ne aveva bevuta una certa quantità e per tanto qualche fastidio stava iniziando a darglielo.
    Proprio per via di questo motivo, non ne bevve più preferendo rimanere lucida il più possibile a quel punto.
    Per quanto riguardava il Crepuscolo, poteva capire le incertezze del suo sensei, d'altra parte stavano parlando di un villaggio mai visto e sentito prima d'ora, dove - per quanto ne sapevano - poteva anche non essere rimasto più nulla.
    Però lei non l'accettava una possibilità del genere, almeno una volta doveva vederlo per farsi una vaga idea di com'era il luogo in cui era nata, non poteva rimanere con quel dubbio a tormentarle la testa, sia per sè stessa sia perchè comunque si sarebbe trattata di una debolezza mentale, capace di distrarla e finendo così per dare anche una possibilità al Demone di sopraffarla, e questo non poteva permettere che accadesse, non dopo tutto quello che aveva fatto per arrivare fino a quel punto.
    Comunque sia una volta in piedi non disse nulla inizialmente, a parte fissare intensamente Deveraux mentre questo terminava il discorso con una lieve risata affermando che l'avrebbe accompagnata.
    Non attendeva altro.
    Le annuì con fare grata, per poi andare ad alzare leggermente una gamba e spingere di lato la poltrona, togliendosela di torno.
    Rasserenata dalle sue ultime parole, abbassò leggermente le palpebre cambiando per un attimo il tipo di sguardo. Furono pochi istanti, però non parve più essere spinta da intenti omicidi nè tanto meno da rabbia in quel momento, sembrò come essere in pace con sè stessa. Nessuna preoccupazione era in grando di toccarla, non in quel momento.
    Infine gli chiuse, sospirando per poi prendere parola, decisa.

    Anche te hai ragione, ti ringrazio, Deveraux. Per quanto riguarda le tue ultime domande... in quel momento gli riaprì, mentre il suo braccio col pugno chiuso e ancora mezzo sollevato tornava morbido vicino al suo fianco. Era il momento di dirglielo, e di chi altri si poteva fidare se non del proprio sensei, tra l'altro Guardiano di Oto? Fintanto che non parliamo di persone al tuo livello o simili, penso che io e il Nibi possiamo cavarcela.

    Ammise prima di voltarsi e iniziare ad incamminarsi con lui verso la porta, così da raggiungere l'Amministrazione in cerca di Febh.
    Dopotutto doveva ancora firmare quel giorno, e l'amministratore stesso le si era raccomandato di non mancare neanche una singola volta, per tanto aveva anche una buona scusa nel caso fosse servita, per recarsi in quel luogo.
    Quando aprì la porta e un attimo prima di attraversare l'uscio, diede un'ultima risposta a Deveraux.
    Non l'aveva data prima perchè tutto sommato aveva dovuto pensarci e alla fine, aveva visto che non c'era molte altre soluzioni per le quali optare. Bisognava fare il necessario.

    Non vedo alternative nel caso chi mi troverò sia ostile. Io non voglio riabbracciare la mia famiglia o stronzate simili, voglio solamente vedere quel posto. Questo mi sarà sufficiente. Che poi venga utilizzato da Oto, distrutto e via discorrendo non mi interessa, Febh ci può fare quello che vuole per quanto mi riguarda.


    Detto questo, uscì fuori insieme al Guardiano.
     
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