Aka Kekkonshiki

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Aka Kekkonshiki

    La storia di due innamorati





    Masaki Kurogane stava venendo vestito. Per l'occasione avevo deciso di tirar fuori i migliori dei miei abiti che per un caso non di certo sfortunato erano firmati dal Clan Kobayashi. Mi sentivo nervoso ed irrequieto mentre venivo aiutato ad indossare il preziosissimo Kimono nero con finiture dorate sui bordi, così lucide e preziose che vendendo quel capo avrei potuto finanziare per molti anni tutti quanti gli orfanotrofi di Konoha. Mi sentivo profondamente a disagio dinanzi a quella sfrontata opulenza, ma se si doveva fare ciò che era pianificato bisognava soffocare i propri istinti caritatevoli. Il gioco era sottile e pericoloso e sarebbe stato sufficiente una minima deviazione dal percorso stabilito per far franare tutto addosso a me, l'Hokage e la bellissima Principessa. Al termine della vestizione ero impeccabile. Mi guardai allo specchio e non mi riconobbi minimamente acconciato com'era. I miei capelli chiari, lisci ed in genere così disordinati da dirigersi in varie ed alquanto improbabili direzioni erano perfettamente lavati e ricadevano morbidamente ai lati del mio viso senza un vero e proprio ordine preciso. Quell'aria appena scompigliata era probabilmente più affascinante di qualsiasi altra acconciatura che Hanako avrebbe potuto farmi... e lei ne era ben consapevole!


    La corpulenta donna mi guardo, succhiando l'aria all'interno della sua bocca per mordersi l'interno di una guancia. Mi fece sentire in imbarazzo per un lungo istante prima che, dopo aver strizzato gli occhi, emettesse il suo (insindacabile) giudizio. PERFETTO! urlò, battendo le mani. Masaki-sama, siete bellissimo. Sicura? Sicura! Ma posso chiedere dove...? Distolsi lo sguardo con fare imbarazzato, ma lei poté vederlo chiaramente dallo specchio. A trovare una ragazza.


    La voce si diffuse con facilità disarmante alla Magione del Ferro Nero. Il tetro ma quantomai elegantissimo posto parve allietato dal fatto che l'erede dei Kurogane sembrasse deciso ad assumersi le sue responsabilità. Certo, bisognava ancora capire chi fosse questa ragazza e se i suoi natali fossero adeguati (e questo metteva un po' d'ansia a chi viveva alla Magione, perché l'ira del Signore non era mai bella a vedersi), ma il fatto che avesse indossato le vesti migliori ed avesse deciso di farsi sistemare quella zazzera disordinata di capelli che ostinava a portare era motivo di grande speranza.


    Tornando a me quella mattina avevo consegnato un messaggio alla Magione dei Kobayashi per il tramite di un mio servo, specificando che fosse da parte di Masaki Kurogane (sottolineando molto bene l'importanza del cognome) e che era alla sola attenzione di Shizuka Kobayashi. Ovviamente non mi sarei mai permesso di scrivere qualcosa riguardo la missione da compiere in quella missiva: doveva passare da troppe mani prima di giungere agli occhi di Shizuka, ma se Raizen l'aveva istruita a dovere avrebbe certamente compreso che era il momento di agire. Cosa conteneva allora quella lettera? Una vera e propria dolce proposta di un incontro ufficiale con tanto di richiesta di permesso per i genitori di lei, scritta con tutto l'impegno che ero riuscito a raccogliere, mettendoci dentro tutte le lezioni di etichetta che potevo metterci per non risultare maleducato. Alla fine il risultato era a dir poco perfetto, segno che probabilmente avevo appreso tutto ciò che avevo imparato ma che avevo deciso sistematicamente di non applicare nella mia vita.


    Quello era però il primo passo ufficiale di molti fatti nell'ombra. La prima volta che avevo incontrato Shizuka Kobayashi era su una collina baciata dal sole, dove alcuni alberi secolari facevano una dolce ombra che donava refrigerio nelle calde giornate estive di quei giorni. Non ero di certo finito lì per caso, era stato Raizen ad indirizzarmi in quel posto e quell'incontro di certo era stato programmato con largo anticipo. Non fui seguito, mi assicurai di uscire letteralmente sparendo e sempre grazie all'Hiraishin no Jutsu riuscii più e più volte a rendere segreto quel corteggiamento. Dolci parole, discorsi leggeri, mani che si sfioravano appena senza alcuna fretta. Riuscivo ad essere la persona più dolce e simpatica del mondo quando l'obiettivo era uccidere la mia famiglia. Ma era forse solo per quello?


    Iniziavo a temere gli effetti che quella missione avrebbe avuto su di me, ma mi ero spinto troppo in avanti per poter tornare indietro. Sopratutto perché Raizen Ikigami era diventato Hokage. Non che desiderassi farlo, ma quella farsa era forse il momento più dolce della mia vita da molti anni a quella parte. Che fosse farsa o realtà, desideravo non finisse mai. Ma desideravo ancora di più cambiare i Kurogane e renderli migliori di quanto non fossero adesso. Per cui soppressi quei pensieri ed uscii di casa, dirigendomi con una lussureggiante portantina verso la Magione dell'Airone.


    Quando i miei accompagnatori videro e compresero rimasero stupefatti e seppi che mio padre avrebbe ricevuto la notizia entro pochissime ore. E da lì la notizia con ogni probabilità si sarebbe diffusa in tutti gli angoli del Paese del Fuoco, una novità di così vasta portata da far tremare l'economia mondiale. Gli eredi del Clan Kurogane e Kobayashi di Konoha si stavano frequentando in via ufficiale. Qualcosa di così grosso da risultare francamente inimmaginabile.



    Salve, benvenuti in questa difficilissima Quest!
    Ingannare i Kurogane non sarà affatto facile. In questa prima fase dovrà agire solamente Shizuka e consiste nel riuscire ad ingannare tutti, ma proprio tutti. Masaki agirà al meglio delle sue possibilità, ma non correggerà eventuali vostri errori.

    Dunque, ad ora che si fa? Un primo appuntamento, ufficiale, quanto più realistico possibile da parte di Shizuka :zxc:

     
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