Le due mosche bianche

Hirugo. Che posto di merda. Io e il cacciatore c’eravamo arrivati per caso, altro che viaggio itinerante a caccia di mostri. La verità è che non avevamo la più pallida idea di dove ci trovavamo. In quel periodo aveva deciso di seguire Toshiro nella sua caccia personale, più per curiosità che altro. Sapevo bene che da solo non sarei resistito un giorno in mezzo a quel mondo selvaggio, quindi ero giunto alla conclusione che in due le possibilità di sopravvivenza sarebbero semplicemente raddoppiate. Che illuso.


Quindi eccoci li in un villaggio sperduto chissà dove in mezzo al continente ninja, per giunta appena colpito da una qualche calamità naturale. Non ero entusiasta della situazione -Ehi Toshiro.. sei sicuro che sia questo il posto che cercavi?!- nessuna risposta. Toshiro era fatto così, quando fiutava una preda la seguiva anche in capo al mondo pur di affrontarla faccia a faccia. Hirugo, quel posto, era stato colpito da un alluvione senza alcun dubbio, o almeno quella era stata la mia prima impressione. I campi erano sommersi ancora da diversi centimetri di acqua mentre alcune case erano evidentemente danneggiate. Come al solito fu Toshiro il primo a chiedere informazioni ad un tizio di passaggio.


Il poveretto aveva gli occhi lucidi e non sembrava affatto stare bene, e come biasimarlo -Oh.. siete dei viaggiatori?!.. il villaggio.. il raccolto.. tutto.. tutto è stato distrutto..- capitan ovvio ci aveva mostrato la situazione puntando le mani un po’ ovunque. Cominciavo già ad averne abbastanza di quel posto, non avevo tempo da perdere con gente come quella e come se non bastasse Toshiro se ne uscì con -..ehi Toshiro.. sei sicuro che abbiamo tempo da perdere per aiutare questa gente?!.. e la tua caccia?!..- inutile descrivere la faccia del tizio al sentire l’altro chiedergli se avevano bisogno di una mano. A quel punto sapevo già come sarebbe andata a finire tutta la storia, speravo solo che ne avrei rimediato un pezzo di carne e magari perché no una bella zuppa calda e qualche donna formosa da palpeggiare nei punti giusti.


Ci eravamo ritrovati così a fare il giro del villaggio mentre il tizio ci spiegava di chi era la casa di chi o di come la famiglia tal dei tali si era salvata dalla catastrofe che poi -..esattamente cosa è successo?.. da dove è arrivata tutta quest’acqua?!- aveva posto una domanda più che lecita. L’uomo di rimando aveva esitato girando la patata a -Vi accompagnerò dal capo villaggio.. lui vi saprà spiegare.. almeno spero..- un classico insomma. Se dovevamo aiutare quella gente tanto valeva a quel punto farsi raccontare tutta la storia. Quindi gambe in spalla e via verso il capo villaggio. A saperlo prima non mi sarei mai fermato in quel posto dimenticato da dio.

Dovevo dargli atto. Toshiro era indubbiamente stato infuso del magico potere della perseveranza. Non sarei mai riuscito a trovare una ragione per andarmene da quel posto, lo sapevo bene, quindi non mi era restato che seguire l’indomito cacciatore verso la casa del capo villaggio -..uff.. chissà.. magari se li aiutiamo ci ricompenseranno adeguatamente!..- era di sicuro un ottimo motivo per continuare quella caccia assurda.


Avevo salutato il capo villaggio o quel che era con un cenno della mano mentre Toshiro si esibiva in inchini degni di un re. Il tizio ci aveva spiegato che la colpa dell’alluvione era da attribuirsi quasi sicuramente ad una rottura della diga costruita a monte del villaggio. Era abbastanza palese che le cause dell’incidente erano due, o la diga si era rotta per l’usura o la poca manutenzione o qualche stronzo figlio di puttana l’aveva sabotata. Speravo davvero tanto che si trattasse della prima ipotesi anche se dentro sentivo che non sarebbe stato così -Ovvio che vengo con te!.. da solo non ne caveresti comunque un ragno dal muro.. forza andiamo a dare un’occhiata a questa diga.. sarà sicuramente una piacevole passeggiata da fare!- piacevole sto cazzo.


La strada che portava alla alla diga era ovviamente tutta in salita. Mentre ci spingevamo su per la montagna il paesaggio davanti a noi era mutato da quello di un semplice villaggio di contadini a quello di un sentiero di montagna costeggiato da una boscaglia composta di alberi di ogni genere. La visibilità attorno era buona anche se non mi sentivo di certo a mio agio in un posto come quello. Se qualcuno aveva sabotato la diga , allora doveva avere le sue buone ragioni per farlo e di certo non avrebbe preso di buon grado il nostro ficcanasare -..di un po’ Toshiro.. tu speri veramente di incontrare una qualche specie di mostro alla diga.. vero?!- cazzo se era incredibile quel tizio. A volte mi chiedevo chi glielo facesse fare a combattere contro ogni genere di bestia selvaggia e non solo.


Mentre camminavamo ripensavo ai giorni passati nella prigione di Kumo. Non mi importava niente di stare a cercare un qualche tipo di mostro o pazzo dinamitardo, ciò che contava era solo di essere finalmente riuscito ad andarmene da quello schifo. Era da un po’ che viaggiavo con Toshiro ma non gli avevo mai chiesto realmente perché faceva tutto quello -Ehi Toshiro.. di un po’.. perché lo fai?!.. la caccia ai mostri intendo?!..- forse glielo aveva già chiesto o forse no. Tendevo sempre a dimenticare quello che mi dicevano gli altri, soprattutto se si trattava di qualcosa di personale e importante. L’egocentrismo era pane per i miei denti.


La scalata verso la diga era quasi terminata, ormai non doveva mancare molto all’arrivo. La giornata si era fatta piuttosto afosa e grosse gocce di sudore avevano preso a scendere dal mio viso, niente di preoccupante. Avevo vissuto gran parte della mia vita in mezzo alla merda quindi un po’ di fatica e sudore non potevano certo preoccuparmi -Ehi Cacciatore.. siamo quasi arrivati..- avevo indicato di fronte a noi il nostro obiettivo.

La storia di Toshiro mi aveva fatto capire che non ero l’unico la fuori ad averne passate delle brutte. Forse era anche per quello che avevo deciso di seguire quel pazzo nella sua lunga caccia. Perdere tutto era una esperienza che avevo provato anche io o forse era meglio dire che non aveva mai avuto nulla nella vita. Ero stato sbattuto da una parte all’altra come un sacco di patate spesso venduto come schiavo o peggio e di certo non avevo imparato ad amare le persone attorno a me -Davvero una brutta storia.. scusa non volevo farti ricordare quei brutti momenti..- a saperlo prima non sarei entrato nell’argomento, ma ormai il danno era fatto quindi tanto valevo farne degli altri -..io?!.. io sto cercando una cosa.. e viaggiare e conoscere sempre cose nuove credo che sia l’unico modo per trovarla!.. anche io non ho avuto una vita difficile.. non ho mai avuto una famiglia.. sono sempre vissuto da solo sopravvivendo con ogni espediente possibile.. fino a quando alcuni anni fa non sono stato catturato e spedito in una squallida prigione a Kumo..- sentivo un gelido brivido correre giù per la schiena ogni volta che ricordavo quel posto -..ci sono finito solo perché mi trovavo nel posto sbagliato nel momento sbagliato..- stavo per continuare la mia storia quando giungemmo alla diga.


La struttura di legno non sembrava essere stata costruita dalla mano dell’uomo, chiunque l’avesse eretta di sicuro ne sapeva di costruzioni, ma non di certo di gusto architettonico -..ma che cazzo?!.. quelli non sono castori.. sembrano più delle pantegane giganti.. guarda che bestioni!- dei fottuti ratti giganteschi armati di denti affilati stavano costruendo a ritmo sessato una gigantesca diga di legno. L’alluvione doveva essere stata opera loro, almeno quella era stata la mia prima impressione sulla faccenda. Purtroppo per capirne di più dovevamo recarci sulla riva opposta sulla quale eravamo arrivati.


Il pazzoide di Toshiro subito mi chiese se avevo intenzione di oltrepassare l’ostacolo a nuoto, di sicuro la mia espressione era bastata a fargli capire quali fossero le mie intenzioni -Tu sei completamente fuori di testa se credi che io metterò mai piede li dentro.. non ho intenzione di farmi una nuotata in mezzo a quei mostri armati di denti affilati!..- alcuni di quei cosi erano grandi quanti una vacca da latte, un morso ed un braccio o una gamba se ne sarebbero andate -Costeggiamo lo specchio d’acqua.. sarà più lunga.. ma di sicuro più sicura!..- col cavolo che mi sarei avvicinato a quei cosi.


Concorde o meno ero già partito per la mia strada sperando che il cacciatore mi seguisse lungo la strada. Quella faccenda si stava facendo sempre più pericolosa e a me non andava giù la cosa. Il mio era un viaggio alla ricerca della vita eterna, non avevo alcuna intenzione di finire divorato da delle pantegane giganti.

L’idea di passeggiare anzi che nuotare in mezzo ad una selva di roditori era piaciuta anche a Toshiro il che mi rasserenava. Avevamo ancora un bel pezzo di strada da fare così il cacciatore ne approfittò per chiedermi di più sul mio passato -..le terre del fulmine dici?!- di tutta la mia vita, quella passata nelle terre del fulmine ne avrei fatto decisamente a meno -..è un posto come un altro.. gente cordiale.. un po’ strana se devo dire il vero.. ma soprattutto ospitale..- abbastanza da costringermi a restare nelle loro prigioni per diverso tempo. Mi piaceva parlare con Toshiro la sua era pura ed ingenua curiosità, sapevo che le sue domande non avevano secondi fini o scopi -..sono finito in prigione in quelle terre quindi non ho avuto modo di visitarle per bene.. sai a volte le persone commettono degli errori.. e io ho pagato per i miei..- non mi andava di approfondire ulteriormente l’argomento del perché ero finito dentro -..quando sono uscito il clima di quei luoghi era cambiato così me ne sono andato prima di finire inviaschiato in qualcosa di più grosso di me..- era ormai noto che qualcosa di strano bolliva in pentola nel paese del fulmine. I venti di guerra già sferzavano l’intero continente ed io non avevo intenzione di farmi trovare la quando il finimondo sarebbe cominciato.


Mentre stavamo camminando il suono lontano di alcuni tamburi era giunto alle nostre orecchie, sembrava che qualcuno stesse dando una festa -..li senti anche tu?!.. tamburi..- chiunque fosse a suonare aveva di sicuro scelto una strana location per dare un rave party. Da li in poi ci saremmo mossi con circospezione stando attenti ai nostri passi. Toshiro si era messo in testa che a produrre quei suoni non potevano essere altro che dei Tanuki con -..le loro palle?!.. cioè fammi capire.. si suonano le palle come dei tamburi?!.. ma che razza di bestie sono?!..- il folclore popolano riusciva sempre a lasciarmi senza parole.


La notte stava calando inesorabile sopra le nostre teste. Più ci avvicinavamo a quel rumore più la tensione si faceva palpabile e poi eccoli li di fronte a noi due grottesche figure animalesche stavano sedute intorno ad un fuoco. Era evidente che non si trattava di essere umani e se lo erano giuro che non ne avevo mai visti di così brutti in vita mia, e le prigioni di Kumo ne erano piene di personaggi brutti come la fame -Ma cosa diavolo sono?!..- la mia voce appena sussurrata sembrava di sicuro quella di una checca spaventata. Toshiro invece sembrava quasi euforico, i suoi occhi si erano illuminati nel vedere le bestie, quel tizio era pazzo come un cavallo.


Senza esitare aveva composto pochi sigilli per trasformarsi in un cieco e potersi avvicinare si due mostri. Non mi aveva nemmeno lasciato il tempo di decidere o dire la mia che già era in prossimità del focolare -..accidenti Toshiro.. che diavolo stai facendo?!..- il cacciatore seguiva di sicuro il cuore prima della mente, in questo eravamo totalmente agli antipodo. Mentre lui lasciava che il cuore avesse il sopravvento io aveva sempre dato ascolto solo ed unicamente alla mia mente, questo forse mi aveva reso freddo e distaccato, ma sapete cosa dopo un paio di anni in prigione scopri che con il cuore non hai tante possibilità di sopravvivere. Giunto a portata i due si erano girati di scatto verso il finto cieco cominciando ad annusare l’aria con fare sospettoso e guardingo, sembravano più impauriti loro del samurai. Fu uno di questi a parlare per primo.


-Ihak!!!.. e tu chi sei straniero?!.. da dove vieni?!- i bastardi nonostante tutto non avevano smesso per un istante di sbattere quelle cazzo di code -..che cosa cerchi da noi?!.. ti sei forse perso?!..- i due dopo un attimo di esitazione stavano diventando ad ogni istante sempre più sicuri ed aggressivi -..sei da solo?!..- a quella domanda la mia mano era scesa al pugnale che tenevo legato alla cinta mentre l’altra aveva preso 3 spiedi. Non sapevo quali fossero le intenzioni delle bestie ma sapevo che Toshiro avrebbe scatenato da li a poco il finimondo e che senza il mio aiuto si sarebbe ritrovato a fare lui la fine del topo.


Ero nascosto dalla vegetazione ed ero pronto a scaraventarmi contro quei mostri anche se non sapevo se fossero solo di passaggio o i responsabili dell’alluvione giunta in paese. Stavo aspettando un sussulto o un segnale da Toshiro mentre pensavo -..speriamo non mi attacchino qualche strana malattia..- che strana coppia che eravamo.

Cazzo quel Toshiro era malato. Se ne andava in giro con un libricino più sconcio di Play Ninja nella tasca del kimono. Le immagini riportate con tanto di didascalie erano da brividi -..ma che caz.. ma che roba è?!.. non esiste un essere vivente con delle palle del genere?!..- e invece esisteva cazzo. Me ne stavo in silenzio dietro agli alberi mentre quel pazzoide del cacciatore inscenava il suo teatrino da mendicante cieco, la sapeva lunga sul fare il mendicante quello. Dalla mia posizione potevo ascoltare e vedere tutto, grazie a dio non aveva mandato me in mezzo a quelle bestie.


I due esseri si muovevano con circospezione mentre Toshiro parlava loro con fare quasi disperato, impossibile definire i loro volti, le loro espressioni. Stavano ridendo, oppure erano seri? Non riuscivo a capire un cazzo in mezzo a tutto quel pelo e poi quei musi da animali, avevo il gelo nelle vene -Ihak!!!.. fame?!.. se hai fame allora siedi.. siedi e mangia con noi cieco!- effettivamente quei cosi stavano cucinando qualcosa. Cazzo le budella mi si ritorcevano al sentire l’odore, qualsiasi cosa fosse doveva essere buona perché riuscivo quasi ad immaginarla sotto i denti. Carne, di sicuro era carne, ma di cosa? Con la fame che mi portavo addosso avrei mangiato anche cane in quel momento.


Alla richiesta di presentazioni i due si erano scambiati un’occhiata fugace mentre addentavano l’animale messo a cuocere sul fuoco -Tsk!.. Konoha.. un posto pieno di signorine quello..- questa volta era stato l’altro a parlare. La sua voce più roca stava bene al sorcio dalla corporatura più robusta in quel momento riuscivo a pensare solo ad un'unica stronzata -..non è che questi.. sono i famosi Bikermice?!- quel pensiero mi si era piantato in testa come un rivetto di metallo. Nonostante tutto i due sembravano sereni anche se uno dei due aveva preso ad annusare l’aria, che mi avesse scoperto?


-Io mi chiamo Gro.. mentre lui è Grun..- la bestia aveva passato un pezzo di carne a Toshiro piantandolo quasi sul petto. Giustamente da cieco quale era il cacciatore non poteva sapere che quei così lo stavano nutrendo con tutta probabilità a cane o chissà quale strano animale. Lo scoppiettare del fuoco stava facendo da colonna sonora mentre la luna alta in cielo gettava un po’ di luce su quel strano quadretto -..cieco.. sai cantare?!..- uno dei due aveva chiesto a Toshiro se sapeva cantare, robe da matti. Da una sacca aveva preso una grossa bottiglia con dentro chissà quale intruglio. Il rumore del tappo era stato accompagnato da una lunghissima sorsata che poi era rapidamente passata alla seconda pantegana -..si canta una canzone cieco!.. ti abbiamo sfamato.. ora facci divertire un po’..- i due non erano molto loquaci tuttavia dovevano amare le canzoni. Le loro code avevano ripreso a battere a terra intonando un ritmo di chissà quale canzone, una che sicuramente solo loro conoscevano. Non sembravano propensi ad un rifiuto quindi strinsi forte il pugnale tra le mani pronto a dare man forte a quel pazzo di Toshiro. Non osavo immaginare quello che sarebbe successo poi.

Toshiro era una sorpresa una dopo l’altra. Non solo quel tizio era abbonato ad una rivista che parlava di mostri con delle palle giganti, ma sapeva pure cantare bene. Non avevo mai sentito quel genere di musica, ma dovevo ammettere che mi piaceva e che nelle parole riuscivo a capire quasi una poesia legata al momento. Per qualche istante mi ero pure messo a battere a tempo con il piede, che vergogna. La performance del cacciatore canterino aveva divertito quelle fottute aberrazioni che in tutta risposta si erano messe a ridere con fare animalesco mentre grandi otri di vino volavano a destra e manca -Ahahahah.. sai cantare.. sai cantare..- aveva detto uno dei due mentre l’altro ingurgitava litri di alcol uscendosene con -..vorrà dire che ce lo mangeremo per ultimo..- inizialmente credevo di non aver capito bene, ma poi fui costretto a ricredermi quando anche l’altro esplose a ridere divertito -WAHAHAH.. un pasto caldo canterino!.. SU CANTA ANCORA CIECO!!!.. CANTA PER NOI!!!- ormai i due sembravano completamente andati.


Durante tutta la canzone e il pasto non avevano fatto altro che tracannare litri e litri di una sostanza che doveva essere senza alcun dubbio alcolica. Ora a mente fredda capivo quale fosse il piano del cacciatore, il bastardo voleva ubriacarli alla morte per poi approfittarne per dare loro il colpo di grazia -..sei un fottuto genio Toshiro..- non ero riuscito a trattenere un commento a bassa voce che per un istante mi fece trasalire dalla paura. Il più grosso dei due sembrava infatti aver sentito qualcosa mentre si alzava rizzando le orecchie -Ehi hai sentito?!..- anche il secondo smilzo non si era zittito, avevo fatto il passo più lungo della gamba merda -Ehi cieco.. sei sicuro di essere solo vero?!..- i loro sudici nasi avevano preso ad annusare l’ambiente circostante, ormai era questione di pochi secondi quei fottuti dovevano avere un olfatto animalesco. Avevo il pugnale in mano ed ero pronto a scuoiare quei due, sempre che Toshiro non se ne fosse uscito con qualche altra brillante idea.


Le due bestie si erano alzate mostrando una corporatura goffa, ma massiccia. Anche il più piccolo dei due poteva reggere benissimo il confronto fisico con Toshiro e di sicuro con me. Odiavo dover combattere direttamente contro l’avversario, i miei modi di agire si basavano più sull’inganno e il sotterfugio. Perché diavolo dovevo fare a pugni con un nemico quando potevo pisciare nella sua tazza di the e ucciderlo di malattia. Perché dover dichiarare la mia presenza quando potevo giungere alle sue spalle e infilargli venti centimetri di lama dritta nella gola. Forse a Toshiro non sarebbero mai piaciuti i miei modi, ma era così che ero sopravvissuto fino a quel momento ed è così che avrei continuato a farlo.

La fermezza e la ferocia dell’attacco di Toshiro mi aveva lasciato a bocca aperta. Cazzo se quel tizio era fuori di testa. La sua lama si era mossa con rapidità fulminea piantandosi sul collo del ratto umano più esile e probabilmente meno forte fisicamente. Il sangue era schizzato ovunque inondando il finto cieco come una secchiata di acqua color cremisi -Cos.. COUGH!!!.. maled.. ARGH!!!- Toshiro sembrava quasi animato da un demone più mostruoso delle aberrazioni che stava maciullando. Senza fermarsi aveva infatti piantato il Dadao nella schiena del mostro stroncando la sua vita.


Non era finita. Il secondo ratto più massiccio stava già reagendo ululando alla luna -GRRROOOOO!!!.. TU MALEDETTO UMANO!!!.. MUORIIIII!!!..- Toshiro era spacciato. La mno artigliata di quel mostro poteva di sicuro abbattere un albero con un semplice movimento. Fortunatamente ero pronto a fermare quel coso, Toshiro non sarebbe stato l’unico a macchiarsi del sangue di quei mostri quella notte. Caricata la mano con in pugno i 3 spiedi lasciai volare via da me le armi per farle piantare sul polpaccio destro del mostro. Non ero certo un cecchino, ma cazzo che lancio favoloso. Le armi volevano maciullare la sua carne per ferirlo e creare un’opportunità perfetta per me e Toshiro di finire anche quel mostro [Azione][Azione 1][Lancio Spiedi x3 / Potenza: 5 / Forza: 125 / Consumo: 0.25]

Spiedi [Distanza]
Simili a lance di piccolissime dimensioni, gli spiedi sono leggeri, veloci e possono raggiungere massimo 15 metri.
Tipo: Da Lancio-Perforazione
Dimensione: Minuscola
Quantità: 10
(Potenza: 5 | Durezza: 3 | Crediti: 5).


Ora che avevo lanciato le armi potevo uscire dal mio nascondiglio per lanciarmi addosso al bestione con il pugnale tra le mani. Avevo paura cazzo, una fottuta paura di non uscire vivo da quella situazione di merda, fanculo Toshiro e la sua caccia -Waaaaaargh!!!- stavo correndo come un pazzo contro il mostro per piantare la mia lama nella sua testa. Inutile dire che a quel punto il bestione si era ritrovato accerchiato da due pazzi che volevano fargli la pelle [Movimento][Azione 2][Movimento / Distanza: 6m / Velocità: 100].


Eccolo li davanti a me, ancora girato di spalle intento a gridare per la morte dell’amico. Stretto il coltello con entrambe le mani lo avevo sollevato per piantare la lama sul collo del bestione cosa che difficilmente potevo sbagliare da quella posizione. La lama illuminata dalla luce della luna era scesa con ferocia inaudita cercando il sangue del ratto umanoide [Attacco][Azione 3][Affondo / Kaiken / Potenza: 15 / Forza e Velocità: 100]

Kaiken [Mischia]
Il Kaiken era un'arma definita tale per le proprie fatture e facilità d'uso. Usata preferibilmente dalle Ninja donna, ovvero dalle Kunoichi, aveva la stessa funzione e dimensioni del Tanto. Poteva essere nascosto tra le vesti, era un'affilata lama da taglio.
Tipo: Lama-Taglio
Dimensione: Mediopiccola
Quantità: 1
(Potenza: 15 | Durezza: 2 | Crediti: 25)
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Non sapevo se la mia lama aveva colpito o meno, in quel momento avevo chiuso gli occhi dalla paura come una femminuccia, non volevo morire in un posto come quello. Colpito o meno l’essere tuttavia mi ero reso conto subito che i miei attacchi non erano bastati a mettere al tappeto quel coso, anzi. -WOOOOOARGH!!!.. VOIIIII.. STUDIPI ESSERI UMANI!!!.. COME OSATEEEE!!!- quel tizio era completamente fuori di testa e non solo. I suoi occhi si erano tinti di un rosso acceso che nella notte brillavano come rubini preziosi. Dalla bocca del ratto umano bava bianca mista a saliva aveva preso a schiumare mentre i muscoli del suo corpo si gonfiavano facendolo piegare in due nella forma di un gigantesco ratto affamato -SQUIT SQUIT!!!.. NOI UOMINI BESTIA VI DIVOREREMO DAL PRIMO.. ALL'ULTIMO!!! SQUIT!!!.. SQUIT!!!- cazzo quel coso si era messo a squittire come una lontra arrapata mentre la coda schiantava a terra facendo tremare la terra [Grun / Energia: Verde].


-Ma cosa cazzo sono questi cosi?!.. dobbiamo ammazzarlo!!!- facile a dirsi. Quel coso si era fermato per un istante dopo la trasformazione per prendere. Di una cosa ero certo, quel ratto gigante era diventato molto più forte e pericoloso di quanto non lo fosse fino a pochi istanti fa. Ero riuscito forse a ferirlo, ma di sicuro non a bloccare i suoi movimenti o a metterlo in seria difficoltà, questa volta io e Toshiro eravamo costretti a collaborare per uscirne fuori vivi. Stretto il pugnale nella destra avevo già preso con la sinistra la corda di canapa per dare il via al rodeo -Cacciatore!!!..- non avevo ordini da impartire a Toshiro, non ero certo il suo capo o padrone, il mio richiamo serviva solo a far calare la sua attenzione su quel coso. Essere investiti da una cascata di sangue doveva per lo meno averlo lasciato interdetto per qualche istante.


Ero pronto a mettere la parola fine a quella storia. Muovendo rapidamente la mano con la corda l’avrei manipolata come solo io sapevo fare per catturare il bestione o almeno tentare di farlo. Doveva approfittare della immobilità del ratto, se mi fosse sfuggito in quell’istante allora per noi sarebbe semplicemente finita li. La corda mossa dal mio chakra avrebbe tentato di avvolgersi attorno alla figura del ratto per immobilizzarlo e dare poi modo a me e Toshiro di finire il lavoro [Cattura][Slot Tecnica x2][Tecnica delle Corde + Arte dell’Immobilizzazione / Consumo: 1.5]


Arte dell'Immobilizzazione
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'utilizzatore può effettuare attacchi a immobilizzo più efficaci. Una volta a round, un attacco a immobilizzo causerà un intralcio di categoria superiore oppure per un round la vittima sarà Scoordinata, ovvero eseguire le tecniche richiederà più tempo. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
Tipo: Taijutsu
(Livello: 5 / Consumo: ½ Basso a colpo )
[Da studente in su]


Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
Villaggio: Generico
Posizioni Magiche: Nessuna (0)
L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento.
Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.
Tipo: Ninjutsu - Ninpou
(Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: ½ Basso)
[Da studente in su].


Se le mia corde fosse riuscita a catturare il bestione allora per lui sarebbero stati tempi difficili. Toshiro ed io potevamo approfittarne per massacrarlo a colpi di pugnale, nemmeno dimostrando una forza e abilità fuori dal comune sarebbe riuscito a venirne fuori integro. Il cacciatore aveva deciso di perseguire il suo obiettivo e la sua caccia contro qualsiasi forma di mostruosità ed io per il momento avevo intenzione di assecondarlo per vedere fino a che punto poteva essere importante per me continuare a vivere in quel mondo.