Sogni legati da un insolito destino

[Add Ts per Sho e Fenix]

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  1. Jotaro Jaku
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    Il morto e il precursore





    [Sho]

    Le nuove potenzialità del suo corpo si fecero sentire. Il carceriere si dimostrò un osso particolarmente duro, e soprattutto reattivo, per il liquame con le sembianze di Oda, tanto che quando il ninja scomparve alla vista della creatura, dopo l'emissione della nube, questo si accorse troppo tardi che il suo avversario si trovava alla sua sinistra.
    Quando se ne rese conto, il piede si Sho gli aveva appena rivoltato il finocchio, facendogli assumere una forma grottesca, piegato al contrario; se fosse stato un normale essere umano, avrebbe avuto la rotola in pezzi, sporgente verso il retro del ginocchio, e un istante dopo, mentre il falso Oda si voltava, un possente colpo al mento strappò letteralmente la testa dell'omuncolo dal suo corpo, facendola sollevare al corpo di una decina di centimetri, per poi ricadere a terra. Il corpo nero si sciolse in un lampo, divenendo una pozza, sulla quale atterrò la testa di Oda, che pronunciò sinistre parole, prima di divenire totalmente liquida, squagliandosi in quello che una volta era il corpo che la sorreggeva.

    - E'....questo....il mio....destino....fratello? -

    Poi divenne totalmente liquida. Passarono alcuni istanti, nei quali la sostanza sembrò totalmente morta, immobile, ma il demone che aveva prestato a Sho il proprio potere, aumentò il suo prestito, donandogli il massimo che poteva donargli [Per capirci, è scenico, hai semplicemente il lv 1] Qualcosa stava per succedere di nuovo. La pozza iniziò a gorgogliare furiosamente, emettendo la stessa nube violacea che Sho aveva visto poco prima, ma in ogni direzione, per circa un paio di metri. Non sarebbe stato difficile evitarla se il ninja si fosse trovato vicino al momento della sua emissione; non era un attacco, più una minaccia. Infatti pochi istanti dopo, emerse qualcun altro dalla pozza, qualcuno che il ninja avrebbe riconosciuto, o forse no, qualcuno a cui poteva sentirsi legato, ma di cui forse ignorava il nome. Si trattava di un ninja alto circa come lui, ma era diverso da Oda. Aveva una strana veste da mercenario che gli lasciava scoperte molte zone del corpo, ma essere non erano nude, ma coperte da un fitto bendaggio. Tali bende ricoprivano quasi totalmente l'uomo, arrivando fin sopra le labbra, e fino alla punta delle dita. Non aveva nulla con sè, solo una lunga spada, una sorta di Masamune, tenuta nel fodero, retta con la mano sinistra.
    L'uomo a differenza di Oda, non parlò. Si limitò a sbattere gli occhi, completamente neri come il resto del corpo, dato che la sostanza era la stessa, e Sho lo avrebbe perso di vista.

    Un istante dopo, quell'uomo si trovava a mezzo metro da lui, la spada era già stata sguainata, egli si trovava leggermente chino sulle gambe, con la lama rivolta verso il collo del ninja, e stava per compiere un affondo per trapassargli la trachea. Chiunque fosse quel nemico, era di tutt'altra pasta rispetto al precedente! [Vel 525][Slot Azione]
    L'assalto non avrebbe dato respiro, a seguito di un eventuale spostamento, il misterioso nemico avrebbe compiuto alcuni passi in avanti per compiere un fendente orizzontale all'altezza delle interiora di Sho, portato con il fodero. Il colpo serviva per dare una distanza minima di schivata al ragazzo. [Vel 525][Slot Azione 2] Per poi eseguire lo stesso tipo di attacco, ma con la spada, immediatamente successivo, per ingannarlo e fargli comprendere di essere ad una distanza di sicurezza, se non fosse che il primo colpo era stato eseguito con il braccio leggermente piegato, e la spada era di base più lunga del fodero, aggiungendo uno scarto di venti centimetri al precedente colpo, ed era sempre più rapido! [Vel 550][Slot azione 3] Se Sho avesse schivato la finta di quanto bastava per non farsi colpire, sarebbe stato sventrato dalla lama, che avrebbe compiuto una parabola più lunga!

    E se avesse parato il fodero? Essendo totalmente nero, era impossibile analizzare le capacità delle armi del nemico, ma sia il fodero, sia la spada, avevano qualcosa di letale celato dentro di loro. Il fodero, al contatto, sarebbe stato estremamente gelido, il che avrebbe causato una [SemiParalisi x 3 round] nella zona colpita, mentre la lama, affilata come mai prima di allora il ninja avesse sperimentato, avrebbe tagliato la carne come un metallo rovente trapassa un panetto di burro. [DnT Medio da Sanguinamento] Stavolta le cose iniziavano a farsi pesanti.

    [Raizen]

    Alla faccia della diplomazia, l'Hokage si fiondò dentro alle fiamme finendo abbrustolito, ma il colpo andato a segno contro la testa di Stroheim fu così possente da fargli letteralmente schizzare un occhio fuori dalla cavità oculare, con annessi nervi, e formò una sorta di avvallamento nello zigomo del biondo, interrompendo la fuoriuscita delle fiamme, e spaccandogli la mandibola, la quale assunse una forma ridicola, lasciando l'uomo in piedi, ma praticamente privo di sensi. I colpi successivi fecero letteralmente esplodere il ginocchio dell'uomo meccanico, facendo saltare bulloni in ogni direzione, quindi, quando il nemico cadde a terra, il pugno con i kunai trapassò la sua scatola cranica, che si sfracellò in un misto di parti metalliche, pezzi di cervello e sangue. Lasciando il corpo del robot tremante in preda a scariche elettriche diffuse, e facendo fuoriuscire i liquidi corporei e gli oli di servizio.
    Immediatamente davanti a Raizen sarebbe comparsa dal nulla, proprio in mezzo al corridoio, una porta come quelle che aveva già visto nella stanza multipla, arpionata al nulla.

    Si era guadagnato la sua uscita, e poteva continuare il percorso dentro la sua mente, che era stato preparato per lui. Quello che nè lui, nè chi aveva preparato il percorso , sapeva, era che a qualcun altro, la situazione non stava andando a genio affatto.
    Infatti, quando il gigante avesse afferrato il pomello della porta, una vera e propria voragine sarebbe apparsa sotto i suoi piedi, abbastanza grande da farlo precipitare al suo interno, e una buona moltitudine di braccia totalmente scure lo avrebbero afferrato per portalo giù.
    Avrebbe potuto opporsi quanto voleva, ma non sarebbe riuscito a divincolarsi, l'abisso lo aspettava.
    E in quell'abisso, avrebbe trovato qualcosa. Al suo risveglio, si sarebbe reso conto di essere in un luogo totalmente nero. Nero, non buio, poteva benissimo vedere il suo corpo, e una infinita oscurità, che si estendeva per una distanza indefinita in ogni direzione, persino sopra di lui. Non sentiva alcun odore, tranne il suo, non sentiva alcun rumore, a parte il suo respiro e il battito del suo cuore, e...una voce dietro di lui.


    << Uhm, se sei finito quaggiù, devi essere proprio arrivato alla frutta. >>

    Dietro di lui, nell'infinito abisso, a circa tre o 4 metri, c'era una figura, completamente nuda, seduta su uno sgabello di legno. L'uomo era piuttosto alto, anche se non certo come Raizen, aveva dei lunghi capelli neri, quanto l'Abisso stesso, e una pelle chiarissima, così chiara da sembrare trasparente, infatti in ogni angolo del suo corpo era possibile scorgere il suo apparato circolatore, come fosse molto più che morto. Eppure non sembrava soffrire, sebbe avesse delle unghie piuttosto lunghe, un accenno di barba, e i capelli fossero cresciuti in maniera scompigliata, come vinti dal tempo. Era leggermente diverso, ma Raizen avrebbe riconosciuto subito l'uomo che si trovava davanti a lui. E i suoi occhi rossi.

    << Quando ti ho dato il mio nome, pensavo ti fossi abituato a luoghi come questo, ti piace? L'ho arredato io. Parliamo >>

    Quindi l'uomo misterioso avrebbe schioccato le dita, e un altro sgabello sarebbe sorto davanti a lui, come fosse composto dalla stessa oscurità che formava quell'abisso infinito. L'uomo, sorridendo, lo avrebbe accolto e invitato a sedersi.

    << Prima che tu inizi a insultarmi, o a lamentarti, o a vantarti, o a fare tutte queste cose assieme, come sempre fai, ti faccio notare che fuori da qui, le cose non vanno bene, e non abbiamo tutto il giorno, quindi se hai qualcosa da chiedere, fallo in fretta. Ti depenno alcune domande per farti risparmiare tempo: Non serve cercare Kurama, qui lui non può sentirti. Non sono io che ho architettato tutto questo casino, e chiunque sia stato non può arrivare a te quaggiù. Niente più arrivare quaggiù, ci sei solo tu. O meglio, tu e io, ma io sono morto, e questa forma è una sorta di registrazione, che ti ho lasciato in caso di bisogno, quindi si, sono morto. Ora è il tuo turno. >>

    Cosa avrebbe chiesto Raizen all'uomo che lo aveva reso ciò che era?


    [All'esterno]

    Le guardie erano state massacrate. Tutte. Solo Oboro e Nehan si ergevano tra il nemico e i due ninja sottoposti al rituale, e fu l'Aburame la prima a essere attaccata. La quale, pur utilizzando ogni suo insetto a disposizione, e quasi tutto il suo chakra, non riuscì a tenere testa a chi la stava attaccando; infatti, il nemico afferrò due dei paletti conficcati a terra per il rituale, e la impalò contro una parete, all'altezza di un polmone e della milza, lasciandola sanguinante e in fin di vita al muro dietro a dove si trovava seduto Sho. La ninja riuscì a dire poco, prima di svenire per le ferite e per il sangue perso, rivolgendosi a Nehan.

    - Sveg...lialo....sveglia...Ra...-

    Svenne, cercando di sfilarsi dal corpo i paletti che la tenevano attaccata al muro, ma senza successo e l'assalitore si voltò verso la sacerdotessa. Sarebbe stata la prossima.



     
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