Sussurri tra i boccali.

[Free GdR per Sho e Ryose - QM Ade Geist]

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  1. Ade Geist
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Botole, cunicoli ed altre botole


    Da Deirumi il sudicio - ore 20.35


    I due ninja si tolsero dall'impiccio con un piano piuttosto rapido ed efficace. Il primo lanciò semplicemente il secondo e quest'ultimo poi lo tirò a sé attraverso dei fili irrorati di chakra, una tecnica che nel corso degli anni aveva forse imparato a padroneggiare in ogni suo risvolto. Quando furono nella zona franca di quel terreno di morte, i due fecero scorte di bottiglie, un suggerimento che forse il loro istinto di sopravvivenze aveva dato per riuscire a togliersi di dosso quella terribile piaga che gli si era attaccata, insozzandoli. Le uniche bottiglie che avevano a disposizione, però, erano quelle cadute dal bancone, quelle sotto di esso, o sopra o nei mobili in esposizione della locanda erano state rivestite dalla solita melma verde di cui si volevano disfare. Riuscirono a trovare una sola bottiglia integra a testa, troppo poco perché potesse anche solo impensierire il lercio di cui erano ricoperti da testa a piedi. Se tuttavia avessero provato a lavare una qualsiasi parte del corpo, anche piccola, avrebbero visto la melma ritirarsi, rinsecchirsi, tremare e poi, data la poca quantità, ristabilirsi e rigonfiarsi come precedentemente. Forse nella botola avrebbero trovato qualcosa che poteva porre fine al terribile bruciore che quella sostanza si portava dietro e che nel giro di poco tempo avrebbe steso sicuramente il malconcio Oda e, col tempo, anche la Forza Portante. O forse nella botola avrebbero trovato qualcuno.

    Segrete del Sudicio - ore 20.37


    Sollevato il pannello di legno, una piccola scala che permetteva la discesa di un singolo elemento alla volta era l'unica cosa che sembrava vedersi, per poi perdersi nel nulla. Sembrava davvero profonda. Le vie di uscita per i fratelli Saitama erano però poche e avrebbero dovuto necessariamente scoprire cosa ci fosse in fondo a quel trabiccolo che sembrava anche pericolante. Una volta intrapresa la discesa, quando furono completamente inghiottiti dall'oscurità, una flebile luce si accese, illuminando un altro pezzo di scala che sembrava ancora non finire. Probabilmente questa delle luci era una trovata per non far accorgere agli avventori della taverna sopra di loro che qualcosa si stesse muovendo sotto i loro piedi. La discesa durò una manciata di minuti buoni, pareva infatti quasi irreale, e il gioco di luci si susseguiva senza sosta fino al pavimento, dove la luce parve rimanere accesa senza spegnersi. Si trovavano in uno stretto cunicolo roccioso, largo poco meno di due metri, alto circa tre, molto simile ad una scarna galleria non rifinita e la luce sopra descritta che lo illuminava non erano altro che una serie di piccole lampadine attaccate al soffitto del tunnel (non certo della scala), pendenti per il loro filo di alimentazione. Insomma, una cosa creata proprio in modo rudimentale. Questa galleria era lunga una decina di metri, alla fine della quale una grande porta a tenuta stagna tagliava il passaggio. Se si fossero persi a guardare il soffitto avrebbero notato che mano a mano che ci si avvicinava a questa porta, vi si potevano rintracciare tracce di quella sostanza verde che avevano addosso fino a vederne una discreta quantità tutta condensata nell'angolo che si formava tra il soffitto e il muro che reggeva la porta stagna. Accanto a questa porta vi erano due piastre d'acciaio: una recitava "Ingerire l'Antidoto prima di entrare." mentre l'altra era una sorta di tastierino numerico a sole due cifre, zero ed uno. Subito sotto il tastierino vi era scritto 216. Probabilmente questi ninja erano molto più potenti che intelligenti perché un sistema di sicurezza così scarso, probabilmente, doveva vantare una guarnigione di guardie davvero numerosa per poter essere ritenuto efficace. Stava a loro inserire la corretta combinazione per entrare in quella stanza. Se fossero riusciti ad aprire la porta, il panorama davanti a loro si sarebbe rivelato il seguente:


    Tantissime vasche piene di un liquido verdastro, per la maggior parte vuote, si alternavano ad ebollitori, banchi da lavoro, distillatori, tavoli operatori ed altre amenità sozze di sangue. Per il resto, la stanza era grande circa due volte il locale di Deirumi sopra, pur essendo arredata praticamente allo stesso modo. Dentro un paio di quelle vasche, poterono riconoscere degli individui corrispondenti alle descrizioni ricevute dal Kage:;il loro stato di conservazione era ottimo: una donna, molto giovane, circa vent'anni, un uomo più o meno coetaneo della donna precedente con un coprifronte di Suna legato ad un braccio. Subito accanto alla vasca del sunese, però, giaceva un corpo tutt'altro che morto, avvolto in un limpido camice che pareva di seta.




    Intrusi Salvatori



    C'era stato un po' di trambusto quel giorno. Il capo, i gemelli e la banda tutta avevano detto che quel luogo non era più sicuro, che l'Aimedacca era sulle loro tracce e che andavano distrutte tutte le prove degli esperimenti che costringevano a fare al ninja di Oto. Inoltre il capo era molto nervoso per la notizia della morte di suo nipote, Isaka, a Kiri, per mano di uno spadaccino di cui non sapeva nulla. Inoltre, Konoha pareva già sulle tracce del cadavere e quindi per lui non sarebbe stato possibile andare a recuperare il nipote. Già suo figlio era stato ucciso - seppure non avesse una grande stima di lui per via delle sue perversioni sessuali che non riusciva a tollerare - e quella ennesima ignobile macchia sul suo onore era quel problema in più di cui non si sarebbe voluto occupare. Il vecchio canuto prese Dorian, questo il nome del ninja addetto agli esperimenti - o meglio, il suo nome era Dojin Riku Anaga, per gli amici Do Ri An - e lo costrinse a bruciare tutti i fogli dei suoi esperimenti, a distruggere tutte le dosi di antidoto che aveva creato, a uccidere tutti i cloni che aveva "inizializzato", come erano soliti dire. Ma Dorian, per fortuna, era furbo e si nascose delle dosi di antidoto nel camice e una fiala di inizializzazione in un posto molto, molto pericoloso, se si fosse aperta. Tuttavia non fu così furbo perché aveva intenzione di nascondersene due ma fu sorpreso mentre prelevava la seconda sempre dal vecchio canuto. L'ira di questo fu tale che con un singolo colpo alla nuca mise k.o. il nostro ricercatore che dormì per lungo tempo.
    Così tanto tempo che fu il rumore della porta stagna dietro di lui che si apriva a svegliarlo. Sono Dojin Riku Anaga e vengo da Oto. Sono stato rapito non so più neanche quanto tempo fa dalle persone che erano qui stamattina e ... mentre parlava scorse una grossa macchia trasparente sul cavallo dei pantaloni. Oh, perdindirindina! esclamò gesticolando, convinto di essersela fatta sotto per poi realizzare in un secondo momento che aveva soltanto rotto due delle quattro dosi di antidoto che era riuscito a rubare. Ah, no, è solo l'antidoto, per fortuna. Se no sai che figuraccia con due bei ragazzi come voi. continuò imbarazzato toccandosi la testa e facendo l'occhiolino ad Oda. Vedo che siete intinti nella Nendo. Non dev'essere piacevole. Per vostra fortuna ho qui le dosi d'antidoto. Non avvicinatevi però, potrebbe attaccarsi anche a me! E lì, l'illuminazione. Oh, acciderbolina, ne ho soltanto due, le altre mi si sono rotte! Una è mia per forza di cose, se volete uscire vivi di qui, e poi non potrei resistere troppo con quel coso addosso, io! disse, in modo scorbutico ed un po' effemminato. Poi la seconda illuminazione di fila. Perdincibacco! Dove sono quei pazzi? Se non ci sono vuol dire che ... qui sta per saltare in aria tutto! Avevano davvero poco tempo prima che le innumerevoli cartebomba sparse per quella stanza detonassero lasciando di loro nient'altro che brandelli. Tuttavia dovevano ancora risolvere il problema dell'antidoto. Il Ninja di Oto sarebbe stato in loro totale balia, se avessero potuto avrebbero anche potuto strappargli via la vita con un rapido pugno ma il ragazzo era l'unica fonte di informazione su tutta quella vicenda che loro avessero. E magari, forse, riusciva a portarti fuori da lì senza che dovessero ripercorrere le lunghissime scale che sicuramente li avrebbe fatti inghiottire dall'esplosione. Avevano poco tempo per decidere prima che tutto saltasse in aria e se avessero voluto recuperare qualche prova si sarebbero dovuti organizzare subito.


    OT | Piccolo post di transizione ma vitale. Gli antidoti sono due e voi siete in tre, scegliete come gestirveli, non avete nessuna restrizione. Avete un solo turno prima che la bomba detoni, il che vuol dire che in questo dovete decidere cosa e se volete cercare delle informazioni o prelevare delle prove oppure direttamente andarvene. Ogni scelta ha delle conseguenze, come al solito. A voi, cari fanciulli. <3 | OT
     
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25 replies since 14/10/2015, 19:12   374 views
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