Sussurri tra i boccali.

[Free GdR per Sho e Ryose - QM Ade Geist]

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    Il sapore del sangue





    Ferito? No, un taglio è una ferita, un naso rotto o anche un dito amputato. Mio fratello non era ferito, mio fratello stava morendo, o almeno questo era quello che mi pareva di percepire nel mezzo della furia che avvolgeva il mio animo.
    L'uomo davanti a me, assieme ai suoi due amici era la causa del suo dolore, e la causa della mia ira, non gli avrei permesso di sopravvivere, niente mi avrebbe fermato dal togliere la vita dal suo corpo, dall'inspirare l'ultimo soffio di vita che usciva dalla sua bocca, doveva morire, e doveva accorgersene.
    Il mio primo assalto era stato molto efficace, abbastanza da dilaniare le carni del suo ventre, bene.

    Sangue, una preda ferita è pericolosa, dovresti stare attento



    Avrei dovuto, un consiglio più che ponderato, tuttavia il potere del demone offuscava la mia mente, in me vi era solo spazio per la furia, per l'attacco, dovevo distruggere il mio avversario, qualunque altra cosa era ininfluente.
    L'assalto disperato dell'uomo sarebbe stato piuttosto lento se avessi concentrato i poteri demoniaci sul tempo di reazione, ma così non fu, non volevo tirarmi indietro ed il gesto di abbracciarmi avrebbe solo condotto l'uomo verso la sua morte.
    Un sorriso maligno si disegnò sul mio volto mentre le braccia dell'uomo si cingevano attorno a me, aveva richiamato a sé il suo prezioso martemmo e cercò di piantarmene l'asta nel ventre.

    "Fai pure bastardo, colpisci più forte che puoi!"

    Pensai pieno d'ira, ma dalla mia bocca non uscì niente più che un poderoso ruggito.
    Mentre l'avversario portava il colpo io protrassi indietro il braccio sinistro, non più cinto dall'avversario visto che questo afferrava ora il suo martello, in modo da caricare il colpo successivo.
    L'arma avversaria impattò esattamente con il punto in cui esso voleva [S&M], peccato per lui che non ebbe l'effetto desiderato, il corpetto rinforzato, assieme alla corazza naturale offertami dal potere demoniaco, assorbirono interamente il colpo.
    Nello stesso istante in cui il martello avversario impattò col mio corpo il mio arto sinistro scattò rapido verso il ventre squarciato del mio avversario.
    Il colpo non era però solamente rapido, la sua potenza offensiva era infatti incrementata non solo dal potere demoniaco e da un considerevole impasto di chakra, ma anche dal potere elettrico che caratterizzava il mio chakra.
    La mano, con le dita distese ad imitare una lama, già ricoperta dal manto demoniaco, venne avvolta da elettricità di un colore blu intenso.
    Lo scopo di quel colpo era semplice e distruttivo, penetrare nel ventre avversario, già squarciato, per togliere di mezzo definitivamente quel nemico.
    Se il primo assalto fosse riuscito avrei afferrato l'intestino del mio avversario e lo avrei estratto per poi lanciarlo con forza verso i due ragazzi poco distanti da me. [Slot azione II]
    Non era certo un'offensiva mirata a far danno, bensì si trattava di una distrazione, volevo che mi vedessero, che capissero quello che gli stava per succedere, ma soprattutto volevo che distogliessero l'attenzione da mio fratello.
    Certo non mi sarei limitato ad una minaccia, immediatamente dopo il lancio delle budella avversarie sarei saltato addosso al fratello a me più vicino, quello che fino ad allora era rimasto immobile [Slot gratuito distanza inferiore ai 6 metri] tentando di colpire la sua testa con un calcio destro portato parallelamente al terreno, da destra verso sinistra. [Slot azione III]
    Quell'attacco, leggermente meno potente del colpo portato all'alleato del ragazzo, era assai più veloce ed anch'esso potenziato dall'azione del mio chakra elettrico.
    Se invece non fossi riuscito ad eliminare il mio primo bersaglio con l'affondo sinistro avrei tentato di mordere con forza il suo collo, dal lato destro leggermente sopra all'attacco del collo sul torace, cercando di dilaniare i vasi sanguigni ed aiutando il mio potere offensivo irradiando i elettricità le mie zanne. [Slot azione II].
    Qualunque fosse stato l'esito di quel secondo assalto mi sarei comunque lanciato sul mio secondo obiettivo, eseguendo l'attacco precedentemente descritto.[Slot azione III]


    Vitalità: 14/14 leggere
    Danni subiti: //
    Slot tecnica:
    Base - Manipolazione della natura
    Avanzata
    Slot Azione:
    I: Affondo
    II: Lancio budella/Morso
    III: Calcio volante
    Slot Difesa:
    I Subisco
    II Subisco
    III -//
    Chakra:37 nel primo caso, 33.25 nel secondo /50


    Manto del Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può ricoprirsi da uno strato di chakra del demone. L'utilizzatore ha un miglioramento del colpo senz'armi e della difesa naturale fino a 5 per livello della tecnica speciale. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato. Se attivato al I livello, si attiva automaticamente la Furia del Demone.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: ½ Basso ogni 5 di potenza - Mantenimento: metà dell'Attivazione)
    [Richiede Chakra del Demone I]
    [Da genin in su]


    Furia del Demone
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può perdere il senno, lasciandosi manovrare dalla forza del demone. Sarà in preda alla furia, attaccherà senza sosta, avrà difficoltà ad utilizzare il chakra ed elaborare strategie: l'utilizzatore avrà un malus di 2 tacche a Senjutsu e Concentrazione. L'utilizzatore guadagnerà +2 tacche a 2 statistiche: Forza o Velocità; Resistenza o Riflessi. Se non utilizzato almeno metà degli slot azioni per attaccare, la tecnica speciale si disattiverà. Attivare volontariamente la Furia del Demone non causa i malus a Intuito e Concentrazione. Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Basso - Mantenimento: ½ Basso)
    [Richiede Chakra del Demone I]
    [Da genin in su]

    Nessun mantenimento richiesto>attivazione spontanea

    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi x2
    - Potenza contro armi x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.
    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
     
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    Effetti Collaterali


    Bosco dei Picchi - ore 20.15



    Lo sfregiato ninja che si faceva chiamare Teschio era uno shinobi dalle grandi potenzialità. Aveva sempre servito l'Accademia per anni, coordinando le missioni di supporto e sostegno nell'ombra, proprio come aveva detto ai fratelli Saitama. Quello che aveva omesso era il fatto che l'Aimedacca fosse cresciuta così tanto da esser diventata molto più temibile dell'Accademia stessa. Qualche anno addietro infatti, fu decisione dell'istituto comune dei quattro villaggi ninja smantellare l'Aimedacca, temendo che il mezzo potesse diventare più potente del mandante. E questo a Teschio non piacque affatto. Aveva le sue idee, era un uomo d'onore, ci teneva particolarmente alla riuscita delle missioni ed alla pace globale, anche se su questo argomento ha sempre avuto un'opinione poco condivisibile. Quando la sua istituzione-ombra fu sciolta, lui convinse tutti i suoi sottoposti a non lasciarlo: ufficialmente l'Aimedacca non esisteva più ma quel gruppo di shinobi in realtà era più unito che mai. Facendo ciò che meglio era capace di fare, cioè rimanere nell'ombra, Teschio osservò le operazioni militari in silenzio finché non ritenne opportuno intervenire a supporto di qualcuno le cui idee erano, a suo parere, rivoluzionarie: Gojira Igashi. L'uomo era uno scienziato che aveva scoperto come ... no, questo non è il caso di raccontarlo ancora. Stavamo parlando di Teschio, rimaniamo concentrati su di lui.
    Come aveva mostrato a Sho ed Oda, egli poteva evitare il jutsu spaziale che affliggeva la zona dove si trovavano; il bosco dei Picchi era un'area molto vasta, tuttavia, e quindi, per tornare alla secreta spelonca dell'Aimedecca, doveva percorrere ancora molta strada. Quando però riuscì a superare la barriera, un uomo bendato, con un sigaro in bocca e senza un braccio, una statuaria bionda ed un piccolo ma massiccio uomo dai capelli canuti lo stavano aspettando.

    "Mi chiedevo quando ci saremmo incontrati."

    Disse subito Teschio. Nessuno parve rispondergli.

    "Alla fine i nostri obiettivi sono affini, perché non uniamo le nostre forze?"

    Questa volta la risposta arrivò immediata: l'uomo bendato e senza braccio lanciò nella sua direzione il sigaro che aveva in bocca: questo esplose in una nuvola di fumo il quale fu immediatamente manipolato dalla bionda ragazza in una gigantesca mano che lo avvolse e capovolse.

    "Nessuno di noi qui ha obiettivi affini ai tuoi. Nessuno vuol avere a che fare con te."


    Disse l'uomo bendato. Con un cenno della mano, poi, indicò agli altri di seguirlo. La ragazza avrebbe portato lo sfregiato con loro, sempre a testa in giù, e sempre avvolto in quella gigantesca mano di fumo.




    Da Deirumi il sudicio - ore 20.30


    Se c'era una cosa sicura in quella situazione è che qualcuno sarebbe morto. Forse non Oda, ma non ne sarei così sicuro, a questo punto della storia. L'uomo-albero, comunque neanche se la stava passando bene. Era riuscito ad afferrare il jinchuuriki, era riuscito a colpirlo finanche col suo martelletto ma niente da fare: la spessa cotta di maglia che portava sotto le vesti aveva ben attutito il colpo e la punta di cui aveva dotato l'arma arborea a niente era servita. Nonostante la netta superiorità di Sho, Oda cercava di difendere il mostro che era diventato il torturatore di Konoha con una salva di cocci appuntiti. L'uomo col martello dal suo canto, aveva realizzato che fosse arrivato il momento di sfoderare l'arma di cui era stato dotato. L'incredibile forza che il portatore poteva sprigionare, lasciò l'uomo incapace di mantenere la presa che aveva portato: in quel momento sia la prima, sia la seconda salva di cocci si conficcò in tutto il corpo del colosso, sia il fratello ospitante il Gobi penetrò a mano tesa il suo ventre; Sho fu ricoperto dagli schizzi del sangue causati dal fratello, poi fu inondato dalle membra che uscivano dal corpo del suo nemico. Ma non poteva sapere quello che aveva scatenato. Quando cercò di afferrare i suoi organi interni, notò infatti che pareva non essercene. Aveva sfondato un duro blocco di legno, però.
    Il volto dell'uomo col mantello iniziò a sciogliersi come plastica esposta al fuoco: si vide dapprima la pelle calare, poi i muscoli dissolversi come gas all'aria aperta, ed infine il fitto strato di legno di cui il corpo del ninja era dotato venne allo scoperto. Contrariamente a quanto ci si aspettasse, quella specie di scheletro vegetale si crepò, spaccandosi, lasciando intravedere ciò che davvero era al suo interno: un cadavere quasi totalmente putrefatto. Aveva ancora i vestiti, ed anche i propri oggetti personali.
    Quel che Sho avrebbe notato, però, una volta tolto il braccio dall'interno del corpo di quell'uomo era una specie di fungo che stava cercando di cibarsi della sua pelle e di creare un buco per penetrare nel suo corpo.
    Avrebbe potuto toglierlo, oppure avrebbe potuto lasciare che esso si fosse nutrito della sua carne e rintanato sotto la sua epidermide.
    Se avesse scelto di toglierselo, avrebbe notato che sarebbe semplicemente bastato staccarlo e lanciarlo via. Questo, però, a sua volta, avrebbe agito in modo del tutto peculiare: che lo avesse lanciato fuori o che semplicemente l'avesse gettato a terra, toccato il pavimento si sarebbe gonfiato a dismisura e sarebbe esploso in un liquido melmoso molto, molto insidioso. Se invece avesse cercato di lanciarlo via dalla porta aperta, il fungo sarebbe esploso a mezz'aria, portando agli stessi effetti: un liquido verde ed oleoso, nonché maleodorante e disgustoso, avrebbe ricoperto l'intera stanza.
    La Barriera su cui i due gemelli si erano rintanati aveva permesso loro di starsene al sicuro e di non venir toccati dalla melma. Tuttavia essa si era spanta uniformemente su tutta la circonferenza della barriera in cui si erano rinchiusi. Ma questo non era, alla fine, importante. La sfera si ingrandì di qualche centimetro, leggerissimamente, poi prese letteralmente fuoco e, con un fastidiosissimo stridio ed immenso bagliore, scomparve. E con essa i gemelli, ovviamente. Una zona circolare della grandezza della tecnica era l'unica in tutta la stanza ad essere senza melma.
    Questo fungo sarebbe inoltre immediatamente cresciuto sulle pareti, chiudendo tutte le vie di fuga verso l'esterno. Se avessero provato ad attaccarli con armi da taglio, la melma si sarebbe comportata come se avessero provato a tagliare l'acqua. Se avessero provato a sfondarla tramite il chakra questa si sarebbe potenziata ed espansa, andando a diminuire sempre più lo spazio vitale della stanza. Era, in poche parole, una pessima situazione. Ma c'era ancora una via d'uscita. O forse d'entrata?



    OT/ Divertitevi. :guru: /OT

    Edited by Ade Geist - 18/3/2016, 12:53
     
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    Vie di Fuga





    La mia mano affondava nel ventre avversario ponendo fine alla sua vita mentre l'influsso demoniaco lasciava il mio corpo, i canini diminuivano di dimensioni, il manto di chakra che ricopriva il mio corpo si dissolveva e la rabbia lasciava spazio alla logica.
    Il corpo che mi trovavo davanti cominciò a raggrinzirsi, imputridirsi, non si trattava di un vero essere umano, non più per lo meno, quello che avevo combattuto altro non era che un guscio attorno ad un cadavere rinsecchito, che fosse una tecnica speciale? Un esperimento? Che fosse proprio quello il motivo delle sparizioni sulle quali io e mio fratello stavamo investigando?
    Rapidamente estrassi il braccio da quell'essere ma portai con me qualcosa di estraneo: una specie di fungo si era attaccato ad esso e viscidamente cercava di insinuarsi sotto la mia pelle.
    D'istinto presi quella cosa con la mano sinistra e la lanciai lontano da me, certo non mi sarei aspettato l'esplosione viscida che ne scaturì.

    -Cristo...-

    Sussurrai a denti stretti cercando di avvicinarmi a mio fratello il più possibile prima che la melma avvolgesse completamente la stanza.
    La sostanza che aveva invaso il luogo non solo era appiccicosa e rendeva difficoltoso il movimento, ma emanava anche un odore nauseabondo che mi provocò nausea, intorpidimento generale e mal di testa.

    -Oda.. coff coff... dobbiamo levarci di torno!-

    Mi guardai intorno, sembrava cheil punto da cui i due fratelli erano teletrasportati fosse rimasto ancora pulito, vicino ad esso vi era la botola di cui mio fratello mi aveva parlato, forse la nostra unica via di fuga, ma dovevamo sbrigarci visto che la melma sembrava voler avvolgere tutto , noi compresi.

    -Oda svelto, dammi le mani! Ti lancio al di la del bancone, cerca di utilizzare un effetto fionda per trascinarmi con te.-


    Afferrate le mani di mio fratello tirai con grande forza, potenziandomi col chakra, sia verso l'alto che verso il bancone, in modo che mio fratello venisse distaccato dalla melma ed atterrasse nel punto pulito.
    A quel punto stava a lui trascinarmi con se.
    Una volta che anche mio fratello avesse fatto la sua parte mi sarei ritrovato anch'io vicino alla botola.

    -Svelto Oda, dentro!-

    Avrei intimato a mio fratello, subito dopo mi sarei gettato io stesso verso l'ignoto, ma non prima di aver preso delle bottiglie di liquido che trovai dietro il bancone, qualunque cosa fosse quella melma schifosa dovevamo levarcela di dosso una volta giù o le sue emanazioni nauseabonde avrebbero continuato a ad affliggerci.
    Non sapevo cosa mi sarebbe aspettato nel sotterraneo, ma ,se la situazione si fosse rivelata sicura, mi sarei immediatamente lavato da quella melma dicendo a mio fratello di fare lo stesso porgendogli quindi una bottiglia di quelle che avevo preso.


    Vitalità: 11/14 leggere
    Danni subiti: //
    Slot tecnica:
    Base
    Avanzata
    Slot Azione:
    I:
    II:
    III:
    Slot Difesa:
    I
    II
    III
    Chakra:35 /50
     
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    Mio fratello sembrò tornare normale, potevo percepire una sostanziale differenza nel suo chakra, non era più oscuro e antico, l'altro se ne era andato, per ora.
    Quando tirò la mano fuori dal nemico potei notare che sembrava infastidito da qualcosa, lo lanciò via e in un attimo fummo avvolti da una sostanza maleodorante e viscosa.
    Quella melma schifosa mi rendeva difficile muovermi e il suo lezzo mi faceva girare la testa, come se non bastasse quel bagno era anche doloroso, sentivo sulla pelle come un prurito, anche se non ci mise molto a diventare un dolore bruciante. [Media alla vitalità]

    Ero profondamente arrabbiato con mio fratello, ma era un bene che non avessimo perso la nostra intesa, mi feci lanciare senza oppore resistenza, atterrando goffamente sulla zona del pavimento ancora asciutta.
    In un attimo attivai la tecnica delle corde
    Tecnica delle Corde - Ayatsuito no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può immettere il chakra verso i fili di nylon e corde, aumentando le capacità di utilizzo: sfruttando dei supporti potrà spostarsi come fossero liane, o evitare una caduta appigliandosi a sostegni solidi senza utilizzare rampini. Può imbrigliare facilmente un avversario causandogli sempre un Intralcio Leggero; la vittima dovrà usare la forza e 1 slot azione per liberarsi dalla presa, oppure usare la propria manualità per disfare i nodi, tramite uno slot gratuito lento.
    Ogni azione sopra descritta richiede almeno uno slot azione per essere effettuata dall'utilizzatore.

    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso - Mantenimento: 1/2 Basso)
    [Da studente in su]
    , quei fili di nylon che tenevo in mano erano diverntati quasi un'estensione del mio corpo, che avvolse il braccio di Sho, quindi lo tirai a me con tutta la mia forza. [Slot Azione I]
    Dovremo parlare di quella cosa una volta che tutto questo sarà finito, lo sai vero? Tuttavia, con la mamma sorvoleremo ogni cosa... chiaro?
    Dissi mentre raccoglievo ancora qualche bottiglia, prima di andare giù per la botola, non appena la chiudemmo iniziai a pulirmi, mentre cercavo con lo sguardo i due gemellini.


    Chakra:25/40
    Consumi: Basso per Arte delle Corde
    Vitalità: 5.5/12 leggere
    Danni subiti: leggera gamba dx, Medio-Grave gamba sx, Medio-leggera+1/2leggera al busto
    tecnica usata: Arte delle corde
    Slot Azione:
    1° - Recupero di Sho
    2° - Scendere le scale
    3° - bruciato per lo status
    Gratuito: Pulirsi dalla sostanza
     
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    Botole, cunicoli ed altre botole


    Da Deirumi il sudicio - ore 20.35


    I due ninja si tolsero dall'impiccio con un piano piuttosto rapido ed efficace. Il primo lanciò semplicemente il secondo e quest'ultimo poi lo tirò a sé attraverso dei fili irrorati di chakra, una tecnica che nel corso degli anni aveva forse imparato a padroneggiare in ogni suo risvolto. Quando furono nella zona franca di quel terreno di morte, i due fecero scorte di bottiglie, un suggerimento che forse il loro istinto di sopravvivenze aveva dato per riuscire a togliersi di dosso quella terribile piaga che gli si era attaccata, insozzandoli. Le uniche bottiglie che avevano a disposizione, però, erano quelle cadute dal bancone, quelle sotto di esso, o sopra o nei mobili in esposizione della locanda erano state rivestite dalla solita melma verde di cui si volevano disfare. Riuscirono a trovare una sola bottiglia integra a testa, troppo poco perché potesse anche solo impensierire il lercio di cui erano ricoperti da testa a piedi. Se tuttavia avessero provato a lavare una qualsiasi parte del corpo, anche piccola, avrebbero visto la melma ritirarsi, rinsecchirsi, tremare e poi, data la poca quantità, ristabilirsi e rigonfiarsi come precedentemente. Forse nella botola avrebbero trovato qualcosa che poteva porre fine al terribile bruciore che quella sostanza si portava dietro e che nel giro di poco tempo avrebbe steso sicuramente il malconcio Oda e, col tempo, anche la Forza Portante. O forse nella botola avrebbero trovato qualcuno.

    Segrete del Sudicio - ore 20.37


    Sollevato il pannello di legno, una piccola scala che permetteva la discesa di un singolo elemento alla volta era l'unica cosa che sembrava vedersi, per poi perdersi nel nulla. Sembrava davvero profonda. Le vie di uscita per i fratelli Saitama erano però poche e avrebbero dovuto necessariamente scoprire cosa ci fosse in fondo a quel trabiccolo che sembrava anche pericolante. Una volta intrapresa la discesa, quando furono completamente inghiottiti dall'oscurità, una flebile luce si accese, illuminando un altro pezzo di scala che sembrava ancora non finire. Probabilmente questa delle luci era una trovata per non far accorgere agli avventori della taverna sopra di loro che qualcosa si stesse muovendo sotto i loro piedi. La discesa durò una manciata di minuti buoni, pareva infatti quasi irreale, e il gioco di luci si susseguiva senza sosta fino al pavimento, dove la luce parve rimanere accesa senza spegnersi. Si trovavano in uno stretto cunicolo roccioso, largo poco meno di due metri, alto circa tre, molto simile ad una scarna galleria non rifinita e la luce sopra descritta che lo illuminava non erano altro che una serie di piccole lampadine attaccate al soffitto del tunnel (non certo della scala), pendenti per il loro filo di alimentazione. Insomma, una cosa creata proprio in modo rudimentale. Questa galleria era lunga una decina di metri, alla fine della quale una grande porta a tenuta stagna tagliava il passaggio. Se si fossero persi a guardare il soffitto avrebbero notato che mano a mano che ci si avvicinava a questa porta, vi si potevano rintracciare tracce di quella sostanza verde che avevano addosso fino a vederne una discreta quantità tutta condensata nell'angolo che si formava tra il soffitto e il muro che reggeva la porta stagna. Accanto a questa porta vi erano due piastre d'acciaio: una recitava "Ingerire l'Antidoto prima di entrare." mentre l'altra era una sorta di tastierino numerico a sole due cifre, zero ed uno. Subito sotto il tastierino vi era scritto 216. Probabilmente questi ninja erano molto più potenti che intelligenti perché un sistema di sicurezza così scarso, probabilmente, doveva vantare una guarnigione di guardie davvero numerosa per poter essere ritenuto efficace. Stava a loro inserire la corretta combinazione per entrare in quella stanza. Se fossero riusciti ad aprire la porta, il panorama davanti a loro si sarebbe rivelato il seguente:


    Tantissime vasche piene di un liquido verdastro, per la maggior parte vuote, si alternavano ad ebollitori, banchi da lavoro, distillatori, tavoli operatori ed altre amenità sozze di sangue. Per il resto, la stanza era grande circa due volte il locale di Deirumi sopra, pur essendo arredata praticamente allo stesso modo. Dentro un paio di quelle vasche, poterono riconoscere degli individui corrispondenti alle descrizioni ricevute dal Kage:;il loro stato di conservazione era ottimo: una donna, molto giovane, circa vent'anni, un uomo più o meno coetaneo della donna precedente con un coprifronte di Suna legato ad un braccio. Subito accanto alla vasca del sunese, però, giaceva un corpo tutt'altro che morto, avvolto in un limpido camice che pareva di seta.




    Intrusi Salvatori



    C'era stato un po' di trambusto quel giorno. Il capo, i gemelli e la banda tutta avevano detto che quel luogo non era più sicuro, che l'Aimedacca era sulle loro tracce e che andavano distrutte tutte le prove degli esperimenti che costringevano a fare al ninja di Oto. Inoltre il capo era molto nervoso per la notizia della morte di suo nipote, Isaka, a Kiri, per mano di uno spadaccino di cui non sapeva nulla. Inoltre, Konoha pareva già sulle tracce del cadavere e quindi per lui non sarebbe stato possibile andare a recuperare il nipote. Già suo figlio era stato ucciso - seppure non avesse una grande stima di lui per via delle sue perversioni sessuali che non riusciva a tollerare - e quella ennesima ignobile macchia sul suo onore era quel problema in più di cui non si sarebbe voluto occupare. Il vecchio canuto prese Dorian, questo il nome del ninja addetto agli esperimenti - o meglio, il suo nome era Dojin Riku Anaga, per gli amici Do Ri An - e lo costrinse a bruciare tutti i fogli dei suoi esperimenti, a distruggere tutte le dosi di antidoto che aveva creato, a uccidere tutti i cloni che aveva "inizializzato", come erano soliti dire. Ma Dorian, per fortuna, era furbo e si nascose delle dosi di antidoto nel camice e una fiala di inizializzazione in un posto molto, molto pericoloso, se si fosse aperta. Tuttavia non fu così furbo perché aveva intenzione di nascondersene due ma fu sorpreso mentre prelevava la seconda sempre dal vecchio canuto. L'ira di questo fu tale che con un singolo colpo alla nuca mise k.o. il nostro ricercatore che dormì per lungo tempo.
    Così tanto tempo che fu il rumore della porta stagna dietro di lui che si apriva a svegliarlo. Sono Dojin Riku Anaga e vengo da Oto. Sono stato rapito non so più neanche quanto tempo fa dalle persone che erano qui stamattina e ... mentre parlava scorse una grossa macchia trasparente sul cavallo dei pantaloni. Oh, perdindirindina! esclamò gesticolando, convinto di essersela fatta sotto per poi realizzare in un secondo momento che aveva soltanto rotto due delle quattro dosi di antidoto che era riuscito a rubare. Ah, no, è solo l'antidoto, per fortuna. Se no sai che figuraccia con due bei ragazzi come voi. continuò imbarazzato toccandosi la testa e facendo l'occhiolino ad Oda. Vedo che siete intinti nella Nendo. Non dev'essere piacevole. Per vostra fortuna ho qui le dosi d'antidoto. Non avvicinatevi però, potrebbe attaccarsi anche a me! E lì, l'illuminazione. Oh, acciderbolina, ne ho soltanto due, le altre mi si sono rotte! Una è mia per forza di cose, se volete uscire vivi di qui, e poi non potrei resistere troppo con quel coso addosso, io! disse, in modo scorbutico ed un po' effemminato. Poi la seconda illuminazione di fila. Perdincibacco! Dove sono quei pazzi? Se non ci sono vuol dire che ... qui sta per saltare in aria tutto! Avevano davvero poco tempo prima che le innumerevoli cartebomba sparse per quella stanza detonassero lasciando di loro nient'altro che brandelli. Tuttavia dovevano ancora risolvere il problema dell'antidoto. Il Ninja di Oto sarebbe stato in loro totale balia, se avessero potuto avrebbero anche potuto strappargli via la vita con un rapido pugno ma il ragazzo era l'unica fonte di informazione su tutta quella vicenda che loro avessero. E magari, forse, riusciva a portarti fuori da lì senza che dovessero ripercorrere le lunghissime scale che sicuramente li avrebbe fatti inghiottire dall'esplosione. Avevano poco tempo per decidere prima che tutto saltasse in aria e se avessero voluto recuperare qualche prova si sarebbero dovuti organizzare subito.


    OT | Piccolo post di transizione ma vitale. Gli antidoti sono due e voi siete in tre, scegliete come gestirveli, non avete nessuna restrizione. Avete un solo turno prima che la bomba detoni, il che vuol dire che in questo dovete decidere cosa e se volete cercare delle informazioni o prelevare delle prove oppure direttamente andarvene. Ogni scelta ha delle conseguenze, come al solito. A voi, cari fanciulli. <3 | OT
     
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    Un Locale Affollato

    Ci fiondammo rapidamente giù per la botola, chiudendocela dietro in modo che quella sostanza verde e puzzolente non ci seguisse.
    Nonostante il dolore bruciante afferrai una bottiglia e me la svuotai interamente sulle gambe, la melma tremò per un istante, come ritirandosi, per poi ricominciare ad aggredirmi le carni.
    Sembra... viva... Beh, se è viva spero che almeno possa sentirmi: sei proprio una piccola stronza
    Sussurai a quella muffa, o forse un batterio, prima di prendere coscenza di dove ero.


    Un corridoio buio scendeva sempre più a fondo, nel buio, era talmente stretto che dovevamo procedere in fila.
    Vai avanti tu, se troviamo qualcuno ti basterà fare un bis dello spettacolo di sopra.
    Quindi cominciamo a scendere, non riuscii a trattenermi dal chiedergli:
    Chi era quello di sopra?


    Giunti in fondo alle scale c'era una luce, pareva proprio l'ingresso di un laboratorio, con tanto di tastierino numerico e avvertimenti, ma c'era anche qualcosa di più: tre numeri, forse la password.
    Proviamo a scrivere il numero in binario?
    Il sistema numerico che siamo abituati ad usare è basato su dieci cifre, da 0 a 9, ed ogni posizione rappresenta una potenza del numero 10, il sistema binario ha solo due cifre e ogni posizione rappresenta una potenza del 2, il conto non era particolarmente difficile: 256+4+1.

    I numeri e l'occulto vanno a braccetto, tutti per esempio sanno che il quatt.. porta male, era normale che io avessi avuto sempre un certo interesse per i numeri.
    Forse la combinazione è: 1000101, prova a inserirla.
    Se Funziona...
    Entrammo in un ambiente più grande, un laboratorio quasi vuoto, se si faceva eccezione per le varie teche in cui si trovavano conservati tutte le persone scomparse di recente.
    Guarda Sho, lì abbiamo trovati! Anche se non credo che potremo portarceli dietro...

    Vicino ad una delle vasche giaceva un uomo, vivo, che indossava un camice bianco, probabilmente un ricercatore, magari poteva liberarci di quella roba.
    Donjin non chiede molto spazio alle chiacchiere, almeno alle nostre, si presentò e poi attaccò una filippica su quanto fosse imbarazzato, mi fece addirittura un occhiolino che mi fece gelare il sangue, ma quando parlò di antidoto e diede un nome a quella cosa che ci ricopriva capii che forse poteva tornarci utile.
    Io sono Oda e lui è Sho, ascoltami bene Dojin. Noi siamo coperti di questa cosa.... Nendo, hai detto?
    Te ne sei perfettamente pulito invece, dacci entrambi gli antidoti e ti potremo scortare fuori senza problemi!


    Se mi avesse concesso entrambi gli antidoti ne avrei allungato uno a mio fratello, e ne avrei bevuto uno io.
    Se mi avesse dato un solo antidoto lo avrei proposto a mio fratello, ma se Sho avesse rifiutato non avrei esitato ad usarlo, mi sentivo veramente svenire.
    Come ti senti Sho? Prendilo, io credo di resistere ancora un po'...
    Se non mi avesse dato neanche una fiala mi sarei avvicinato sorridendogli, per poi tentare di colpirlo prima al volto con un gancio destro e quindi alle costole con un bel gancio sinistro, entrambi i colpi erano resi più rapidi grazie al chakra, non avevamo veramente tempo...

    [...]


    Sta per esplodere tutto? Noi siamo stati mandati qui per indagare. Cosa facevate qui? Sai dove tenevano documenti o altro? Dimmi quello che sai di questo posto e ti porteremo fuori. Oppure giuro che ti ci faccio fare il bagno in questa roba!

    Se Dojin si fosse rivelato collaborativo non avevo alcun problema a lasciarlo fare, anche perchè il tempo sembrava veramente mancarci, una volta che avesse risposto gli avrei solo detto:

    Dojin, conosci una scorciatoia per uscire da questa baracca?



    Chakra:26/40
    Consumi: Basso per Arte delle Corde
    Vitalità: 2.5/12 leggere
    Danni subiti: leggera gamba dx, Medio-Grave gamba sx, Medio-leggera+1/2leggera al busto


    Edited by Ryose - 11/8/2016, 19:13
     
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    Quella schifosa melma non sembrava volersi scollare di dosso, lavarsi sembrava una soluzione buona, ma il liquido a nostra disposizione sembrava essere decisamente troppo poco.
    Decidemmo quindi di proseguire il corridoio che si trovava davanti a noi nella speranza di trovare un'uscita, alla fine fuori stava piovendo a dirotto, una volta all'aperto sarebbe scomparso il problema della melma, o almeno così speravo.

    -Non cosa, Oda, "chi". Quello che hai visto era il demone che adesso vive dentro di me. Ricordi l'ultima missione che ho fatto con Raizen? Mi ha trasformato nel nuovo portatore del demone dalle cinque code. Qualcosa in lui non va, è corrotto, preda della follia, la mia mente stabile e forte sembrava adatta a sostenere il peso di questo fardello, a tentare di curare questa pazzia. Tuttavia non so se sarò in grado, il peso che porto a volte sembra troppo grande ed ho paura che mi trasformi in qualcosa che non sono. Per quanto volessi dirtelo non avevo la più minima idea del come, mi dispiace.-

    Conclusi così la discussione con mio fratello, sapevo che non sarebbe finita lì, ma speravo che capisse che non era né il momento né il luogo per discutere.
    Arrivammo quindi davanti ad una porta apribile con un codice, non conoscevo il linguaggio binario, ma per fortuna mio fratello sì, quindi mi fidai di lui per quell'indovinello, nella speranza che ci portasse fuori da quel luogo.

    Se la porta si apre.
    Non eravamo fuori, tuttavia sembravamo aver trovato le persone che eravamo stati mandati a cercare, anche se non in buono stato.
    Davanti a noi non vi erano però solo cadaveri in giganteschi cilindri pieni di liquido, ma anche quello che aveva l'aspetto di essere uno scienziato coinvolto negli esperimenti che stavano avvenendo là sotto. Un uomo dalla parlantina rapida e dai gusti dubbi, un uomo che sembrava aver intenzione di imporre troppe regole per i miei gusti.

    -Come ha sottolineato mio fratello tu sembri essere salvo dall'influenza di quella che chiami Nendo.-

    Così dicendo rapidamente tentai di sottrarre entrambe le fiale dalle mani del nostro nuovo amico. In ogni caso avrei quindi continuato.

    -Tu dici di essere stato rapito, dovremmo forse fidarci sulla parola? Quello che vedo io è uno scienziato coinvolto in esperimenti che violano molti diritti umani, una persona che dovrebbe essere portata immediatamente all'amministrazione del villaggio della foglia e giudicata. Ti propongo però un patto che potrò giovare a tutti: Diamo una dose a mio fratello subito, non è messo bene e gli serve adesso; l'altra invece la tengo io, che sono ancora in grado di andare avanti. Se, quando usciamo, la pioggia si rivelerà in grado di pulirmi da questo schifo allora potrai riaverla e chiuderò un occhio sulla tua presenza qui nel mio rapporto, che ne dici? Naturalmente ci dirai tutto quello che sai sulla situazione visto che, se quello che dici è vero, anche tu hai motivo di vedere fallire questa organizzazione criminale, no?-

    Avrei quindi atteso una risposta da parte di Doijin, dando ad Oda una delle due fiale sia nel caso che fossi riuscito a rubarle sia che l'uomo davanti a noi me le avesse date di sua volontà.
    Mio fratello in oltre sembrava abbastanza motivato nella gestione delle successive trattative con il ricercatore per quanto riguarda i dati della missione e la possibilità di una via di fuga, quindi avrei lasciato che , per questa volta, ci pensasse lui.


    Vitalità: 8/14 leggere
    Danni subiti: //
    Slot tecnica:
    Base
    Avanzata
    Slot Azione:
    I:
    II:
    III:
    Slot Difesa:
    I
    II
    III
    Chakra:33 /50
     
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    Spiacevoli Imprevisti


    Segrete del Sudicio - ore 20.40


    Si sapeva che tra i due, Oda era quello meno sveglio. E si vedeva anche. Era comprensibile - ma soltanto fino ad un certo punto, era un ninja, dopotutto - che il ragazzo fosse stanco psicologicamente, data la sua precaria situazione di salute e quella melma che si stava nutrendo delle sue energie. La cosa peculiare, che i due ancora non avevano notato, era che essa non avesse più cercato di entrare sotto la pelle dei due dopo esplosa, ma si fosse limitata a nutrirsi delle loro energie, ad ostacolarli ed a disgustarli oltre mondo. Ma la melma era davvero l'ultimo dei loro problemi in quel momento: Oda aveva sbagliato un codice che aveva scritto davanti agli occhi, pensando a chissà cosa. Un forte rumore di sirene che avrebbe distrutto i timpani anche alle persone più avvezze ai forti rumori, o a chi indossasse degli appositi tappini, fece tremare ogni singolo centimetro di quella galleria.

    "Sistema di sicurezza attivato: evacuare immediatamente l'area. Distruzione del Laboratorio in corso"


    Il Codice era talmente basilare che non permetteva errori ... almeno su questo i ninja che precedentemente erano soliti frequentare quella zona erano stati furbi.
    Come in ogni buona situazione imprevista, c'entrava un'esplosione. A dir la verità era un jutsu, molto, molto potente ed una implosione, ma era comunque una cosa che faceva un gran casino e lasciava buchi nel terreno, oltre che uccidere ogni forma di vita in un raggio piuttosto ampio. Fortuna voleva che, però, come ogni piano d'emergenza, prevedesse anche una uscita d'emergenza. Se i due avessero aguzzato bene la vista avrebbero notato una strana protuberanza nel muro pochi passi dietro di loro, sulla sinistra. Pareva essere una palese copertura di un passaggio, una sorta di ristuccaggio fatto alla buona. Se avessero provato a picchiettare il muro, avrebbero infatti sentito come questo sarebbe risultato vuoto, a differenza del restante muro. Un singolo colpo, ben piazzato, senza neanche troppa forza, data l'estrema fragilità della costruzione, avrebbe distrutto il piccolo ostacolo. Fu a questo punto, però, che la Nendo iniziò a richiedere ai due ninja il pegno che essi le dovevano. Qualsiasi fosse stata la situazione a questo punto, i due dovevano fare alla svelta se volevano uscire vivi di lì, arrangiandosi come potevano ed affinando l'ingegno. Il muro aveva rivelato un altro corridoio rettilineo, spoglio esattamente come il precedente, illuminato allo stesso malo modo, lungo circa 13 metri. La fine di questo corridoio sembrava un punto cieco: in realtà, una volta raggiunto l'ultimo metro di terreno, si sarebbe attivato un sigillo posizionato sulle mattonelle che li avrebbe portati velocissimamente a livello della Taverna di Deirumi, circa però, 12 metri più distanti, in una posizione totalmente sicura, data l'implosione. Sempre che nessuno si fosse accorto della loro presenza: dopotutto, non potevano sapere cosa si celava dietro la porta stagna che non erano riusciti ad aprire.





    OT |

    :guru:


    Gestite la questione del muro come se fosse un combat, dunque contando gli slot azione dal momento in cui sfondate il muro. Ricordate i vari malus dovuti alla Nendo, di cui ancora non sapete il nome ma ve lo siete spoilerato, meglio così. Viva i botti. | OT
     
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    Matematica & Nausea
    Guardai mio fratello con il terrore negli occhi, mentre l'allarme risuonava attraverso gli altoparlanti, avevo letto male il numero, poteva essere un errore irreparabile...

    "Ok Sho, credo che ci debba essere per forza una sorta di... uscita d'emergenza, se fossi il capo di un'associazione mafiosa non vorrei ricominciare le ricerche da capo ogni volta che qualcuno sbaglia la password... quindi questo vuol dire che gli scienziati devono avere un'uscita di emergenza a disposizione per potersi salvare in modo da non essere sacrificati ogni volta.... oppure sono solo dei sadici, ma è meglio non pensarci!"

    Guardandomi intorno scrutai il muro cercando un minimo particolare che potesse suggerirmi l'esistenza di un qualche passaggio segreto. Sembrava che quel muro fosse un po' più recente di tutto il resto della struttura. Picchiettai con la mano e avvertii chiaramente che era vuoto.

    "Ok, il muro è vuoto, forse è un passaggio!"
    La sostanza bruciava terribilmente, a quel punto ebbi un'idea, se l'acqua di prima non era bastata, forse dovevamo soltanto usarne di più.
    Congiunsi le mani nel sigillo dell'ariete, per poi rilasciareAcqua Caramellosa - Mizuame Nabara
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Ariete (4)
    L'utilizzatore può emettere dalla bocca una getto d'acqua che andrà a ricoprire una notevole area davanti a se di raggio pari a 12 metri. Escluso l'utilizzatore e i suoi alleati, chi cammina in questa area avrà intralcio Medio.
    Tipo: Ninjutsu - Suiton
    (Livello: 4 / Consumo: Medio )
    un getto d'acqua dalla bocca, sicuramente non dannoso, ma magari abbastanza potente per sciacquare entrambi.
    Cercai di modulare il getto con la bocca in modo da non sprecare neanche una goccia, cercando di ripulire Sho e poi me.

    Se Oda si è pulito...
    Finalmente libero da quella sostanza avrei colpito il muro con un calcio destro, un frontale in cui caricavo praticamente il mio intero peso, oltre ad una parte consistente del mio chakra.
    MI spinsi contro la parete con il braccio destro mentre lasciavo andare un calcio frotale destro, con cui avrei cercato di rompere il muro. [Slot Azione I]
    Se la parete avesse ceduto mi ci sarei lanciato attraverso correndo all'impazzata, anche questa volta il chakra avrebbe potenziato le mie gambe, per renderle più veloci. [Slot Azione II]
    Percorrendo il corridoio come un folle, avrei notato come questo finiva misteriosamente, in realtà era presto detto il motivo: un sigillo.
    "A cosa servirà mai un sigillo in un posto del genere?"
    Senza esitare provai a toccarlo, sperando di attivare quella che speravo fosse la nostra unica via d'uscita.

    Se non mi fossi pulito...
    Avre invitato Sho a colpire il muro a piena forza in modo da abbatterlo, e se non fosse bastato mi sarei lanciato anche io verso il muro, proprio dove aveva colpito mio fratello, con una poderosa spallata destra, cercando di attraversarlo. [Slot Azione I]
    Senza alcun pensiero o esitazione se non quella di salvarmi la pelle.Pompai il massimo del chakra che potevo ad ogni passo. [Slot II+gratuito: 13,5 metri] .
    Arrivato al termine del corridoio mi sarei inginocchiato, ero troppo stanco e forse non mi sarei più mosso, solo allora avrei notato ...
    un... un sigillo!
    Toccai il sigillo con una mano, non poteva essere una trappola, non doveva esserlo.

    Chakra:19/40
    Consumi: Medio per TA, Medio-Basso per Attacco, Medio-Basso per scatto
    Vitalità: 2.5/12 leggere
    Danni subiti: leggera gamba dx, Medio-Grave gamba sx, Medio-leggera+1/2leggera al busto

    Slot Azione
    ipotetica 1:
    1- Attacco
    2- Difesa
    ipotetica 2
    1-Attacco (ipotetico)
    2-Scatto
    movimento Gratuito

    Slot Tecnica:
    Avanzato - Acqua Caramellosa
     
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    MongolODA





    No, aveva sbagliato. Mio fratello, a cui non avrei mai più in tutta la mia vita affidato un compito riguardante la matematica, aveva errato nell'inserire il codice ed aveva fatto scattare l'allarme che presagiva una bella esplosione.

    "Oda, io ti voglio bene, però porco schifo se usciamo vivi da qui ti spacco la testa!"

    Nonostante fossi abbastanza alterato dovetti dargli ragione sulla frase successiva, doveva esserci un'uscita d'emergenza e quel muro aveva tutto l'aspetto di essere fasullo.
    Avrei voluto fiondarmici subito e sfondarlo, ma la cosa che avevamo addosso mi stava debilitando ed evidentemente aveva effetto anche su Oda che senza bisogno che dicessi nulla eseguì una delle sue ninjutsu lavandoci completamente con una specie di acqua caramellosa.

    "La prossima volta potresti anche avvertire!"

    Dissi sputando il liquido che mi aveva ricoperto, non era tuttavia il momento di soffermarsi su quei dettagli, stavamo giusto un attimo per saltare in aria.
    Se la tecnica di Oda si fosse rivelata sufficiente a lavarci da quello schifo avrei seguito mio fratello all'interno del corridoio che si era rivelato dietro al muro fasullo fino ad arrivare al sigillo.

    "Che te ne frega di cosa è! Non ci può certo andare peggio!"

    Avrei comunicato prima di toccare a mia volta il sigillo.

    Se invece il liquido nero non fosse stato lavato via dai nostri corpi avrei velocemente sfondato il muro per poi afferrare la mano destra di Oda con la mia sinistra e l'avrei quindi trascinato per quel lungo corridoio , le sue condizioni non erano delle migliori forse avrei dovuto addirittura prendere in collo, certo era che non lo avrei lasciato lì a morire. Giunto infine al sigillo lo avrei quindi toccato prontamente nella speranza che servisse in qualche modo a farci sopravvivere, tanto peggio non poteva andare, o almeno così speravo.

    "Te cerca di non morire intanto!"


    Vitalità: 5/14 leggere
    Danni subiti: //
    Slot tecnica:
    Base
    Avanzata
    Slot Azione:
    I:Movimento
    II:Movimento
    III:Movimento
    Slot Difesa:
    I
    II
    III
    Chakra:33 /50
     
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    Missione Sospesa


    Bosco dei Picchi - ore 20.50


    Dopo aver identificato con arguzia il passaggio segreto utile ad una messa in sicurezza della zona, Oda utilizzò un interessante jutsu, una suiton, che gli permise di far ritirare ed infine staccare la sostanza che si stava nutrendo delle loro energie. Avevano messo a frutto quanto scoperto precedentemente con la bottiglietta d'acqua. Il calcio in cui si esibì per sfondare quella fragile parete fu un'esibizione di forza che però gli permise subito di levare le gambe il più velocemente possibile verso la fine del corridoio. Sho fece un po' da spettatore in quella situazione, forse per la rabbia che provava nei confronti del fratello e della sua sbadataggine che avrebbe potuto costare la vita ad entrambi.

    Poi però, toccarono il sigillo.

    Un lampo di luce azzurrastro, esattamente come quello che avevano potuto osservare durante il combattimento con i due fratelli con le anfore, avvolse i fratelli Saitama, accecandoli per un breve istante. Tutta quella storia era così paradossale e senza senso ai loro occhi che probabilmente non si sarebbero mai aspettati un coinvolgimento di ninja così particolari - e fuori dalla loro portata, per certi versi. Eppure le radici di quell'associazione erano più profonde di una semplice bettola a Konoha e si estendevano in tutti e quattro i continenti, così come gli uomini corrotti per coprirne le tracce e la scia di morti necessaria ai loro esperimenti. Ma questo i due ninja non l'avrebbero mai scoperto: o almeno, non quel giorno. Dietro la porta del laboratorio si celava un potente - o almeno utile - alleato che li avrebbero aiutati a fare luce su parte di quella questione. Aveva risposte riguardo a quella strana sostanza che li aveva ricoperti nella Taverna, aveva risposte riguardo i nomi e le storie recenti dei massimi vertici dell'Associazione - o almeno quelli che lui riteneva i massimi vertici. Ma Dojin, o come preferiva farsi chiamare, Doria, era già stato prelevato da altre forze: quelle dei Ninja di Oto, i quali erano sulle sue tracce data la sparizione dello stesso durante una missione accademica.
    Quando gli occhi riuscirono nuovamente a filtrare la luce, ebbero il tempo di vedere una piccola semisfera anch'essa azzurra formarsi e diventare sempre più spessa sopra la taverna di Deirumi. Erano ad una quindicina di metri dalla taverna, seduti sull'erba. L'istante dopo, però, quella struttura di chakra collassò su se stessa facendo sparire tutto quello che era presente, lasciando un cerchio di terra brulla al tuo posto. Gli alberi, gli animali, tutto ciò che prima si trovava nel perimetro di quella tecnica era sparito. Ci si poteva aspettare che fosse stato trasportato altrove, però, data la somiglianza col jutsu dei Bambini. Oppure, semplicemente, che tutto fosse stato smaterializzato.
    Quando i due avessero provato ad alzarsi o a muovere un singolo muscolo, due Kunai avrebbero carezzato la loro gola, seguiti dalle seguenti parole:

    "Polizia di Konoha, gettate le armi."



    Non la migliore delle accoglienze, ma almeno adesso sapevano che era tutto finito. Il jutsu spazio-temporale si era interrotto con l'attivazione dell'allarme e l'Hokage aveva previsto una ipotetica situazione di pericolo inviando per loro una squadra di supporto. La questione però, non si era affatto conclusa.




     
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25 replies since 14/10/2015, 19:12   374 views
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