Una notte da leopardi

Free tra Yusnaan, Shu e Mberu?

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    Una notte da leopardi

    Il lato oscuro di una nobildonna


    Dei raggi di sole molto abbaglianti filtravano tra le tende, segno che il mattino era già arrivato da un pezzo. La stanza era un disastro e nell'aria si respirava uno strano odore, un misto di alcool, puzza di stalla e chissà cos'altro. In quella stessa camera d'albergo che fino a poche ora prima aveva visto le più improbabili scelleratezze, ora non si sentiva altro che il russare delle 3 persone che ronfavano beati distesi chi sul pavimento e chi sul letto... e di un animale insolito.

    [Appena 12 ore prima]


    Era stata decisamente una lunga e faticosa giornata per Kiyomi, che dopo circa 2 ore dopo il tramonto si era messa a vagare senza meta per le strade del villaggio in cui era ancora ospite, senza soldi e senza un letto dove poter passare la notte. Si erano perse le tracce della sua domestica anche alle mura e pensando che l'avesse abbandonata, progettava la sua vendetta passo dopo passo, col suo yukata sporco di fango e completamente sfinita per lo scontro avuto qualche ora prima con la sua rivale studentessa. Almeno aveva la sua acconciatura sempre impeccabile, senza neanche un capello fuori posto.
    Fu proprio per trovare un riparo per la notte che decise di entrare nella prima locanda in cui si imbatté il suo sguardo, speranzosa che i padroni fossero caritatevoli e le concedessero anche solo una branda su cui dormire. L'aria era calda ed accogliente e dopo aver assaporato la dolce sensazione del riparo da quel vento pungente che si era alzato fuori, si diresse lentamente verso il bancone, facendosi largo tra i vari tavolini disseminati per la sala e cercando di ignorare gli sguardi degli uomini che avevano preso a fissarla come un pezzo di carne, immaginandosi chissà cosa. Per fortuna aveva con sé il suo set di armi che aveva preso in prestito dall'armeria del villaggio, quindi in un certo modo si sentì rassicurata, avvicinandosi con passo deciso al bancone, in uno spazio dove non ci fosse nessuno a bere e dove appena ad un metro di distanza, un gruppetto di persone stavano ridendo e scherzando, evidentemente ubriachi.
    Prima di riuscire a richiamare l'attenzione del barista, fu immediatamente costretta a voltarsi verso la voce che aveva appena sentito, non potendola identificare in altro modo che come la voce della sua dannata domestica che se l'era squagliata alle mura, lasciandola in balia di un villaggio straniero senza neanche un soldo.
    Era proprio lei, che rideva a squarciagola appoggiata al bancone insieme ad un gruppetto di persone, con un boccale di birra in una mano e l'altra nella tasca posteriore di un ragazzo che aveva accanto. Un attimo dopo, non ci fu neanche bisogno di chiamarla, perchè si voltò lei stessa verso Kiyomi, accorgendosi che la sua padrona era proprio accanto a lei, ma fregandosene altamente e salutandola come una vecchia amica, sorridendo ed invitandola a sedersi, parlandole con una voce molleggiante che faceva ben capire che quello che aveva in mano non era il primo boccale che si stava scolando.


    Eeeehi...ma guarda chi c'è, la mia amichetta! Ragazzi, questa è quella gran gnocca di cui vi parlavo. Ringraziatela, perchè sta offrendo lei. A KIYOMI!! A KIYOMI!!!I nuovi amici che stavano bevendo con lei alzarono insieme i boccali, gridando la stessa cosa che aveva detto Hanako un istante prima, sotto lo sguardo inorridito della stessa Kiyomi.
    La ragazza, seppure parecchio disgustata ed infuriata dal comportamento indecente della sua serva, cercò di controllarsi, non avendo né forza né voglia di mettersi a discutere, e tirando un lungo sospiro per cercare di distendere i nervi. Spero vivamente che tu non abbia speso tutti i MIEI soldi. Purtroppo l'unica risposta che ne ricavò fu una pacca su una spalla.
    Ah, su su, nn farla tanto lunga. A proposito... come è andata l'ispezione? Eh? Ih ih ih ih
    Sei proprio ubriaca.
    Ah bé, lo spero proprio, perchè se così sono sobria sto messa male HA HA HA HA HA Dai, dai, fatti un sorso e non ci pensare. Bevi! Bevi! Bevi! Bevi! Bevi!
    Kiyomi si vide passare in mano il boccale mezzo pieno che la sua brilla servetta stava bevendo e mentre quest'ultima insieme ai suoi amici la incitarono a bere, si ripassò in mente tutta la sua lunga e tortuosa giornata, convincendosi che forse l'idea migliore era proprio bere per rilassarsi e dimenticare.
    Ah, al diavolo. Senza rimuginarci troppo su, abbandonò le sue buone maniere (quelle poche che aveva) e si portò alla bocca il boccale, scolandosi in pochi istanti tutta la birra che contaneva, tutto d'un fiato.
    WUUUUUHH Un altro giro per me e la mia amica, tanto paga LEIII!
    Nel giro di un'ora erano entrambe più sbronze che mai, dopo aver bevuto chissà quante birre e super alcolici e scherzando e ridendo come se non ci fosse un domani.
    E come si chiama?
    Non me lo ricordo più.
    Che puttanella!! HA HA HA HA HA
    HA HA HA HA HA HA Parli proprio tu? Per me è stata la prima volta, tu invece sono 2 anni che ti sbatti lo stalliere. Ti vedo ogni notte che prendi la mantella blu e vai negli alloggi della servitù.
    Ma quella è tua nonna.

    ...


    Ah... pfffah HA HA HA Povero nonno HA HA HA
    No, povero stalliere HA HA HA HA HA HA HA

    [Presente]


    In quella precisa camera d'albergo, Kiyomi ancora non sapeva di essere in compagnia di Shinici Kurogane e di Hiro Abe. Il primo era disteso completamente nudo sul letto, abbracciato ad un leopardo (lungo 1 metro e 1/2 e pesante 70 kg) di dubbia provenienza e dormendoci a cucchiaio. Erano entrambi girati dalla parte dove si trovava la ragazza, stesa sul pavimento e coperta solo dalla vita in giù con una parte di lenzuolo che scendeva dal letto. Hiro stava dormendo con indosso solo delle mutandine da donna, steso a testa in giù sulla poltrona a pochi metri dal letto.
    Per la stanza erano sparse varie bottiglie di birra, sakè ed altri alcolici di vario genere, e sia sul tavolino al centro della stanza, ché sul comodino accanto al letto vi erano residui di charas, oppio ed erba gatta.
    Le tende ed entrambe le poltrone erano squarciate da evidenti segni di artigli, segni che si ripetevano anche sulle gambe di Hiro, sebbene molto lievi. Le 2 sedie erano capovolte e c'erano pezzi di vetro sparsi in un angolo della stanza, provenienti dallo specchio su una delle pareti. Non vi era traccia di nessun altro, tranne che per le mutandine di Hiro, appartenenti ad Hanako, ed un effetto personale del compagno di Shinichi che solo lui avrebbe saputo riconoscere.


    Un forte raggio di sole raggiunse il viso di Kiyomi, svegliandola dal suo coma. La testa le scoppiava e mentre provava a tirarsi su dal freddo pavimento (su cui era sdraiata a pancia in giù), aprì molto lentamente gli occhi per cercare di farli abituare alla forte luce che inondava la stanza e capire dove si trovasse. La prima immagine sfocata che gli apparve fu quella di un grande armadio a 2 ante, per poi guardare il suo corpo steso a terra che si teneva su solo con la forza delle braccia, accorgendosi di essere completamente nuda, tranne per un lenzuolo appoggiato sulle gambe. Lentamente voltò la testa dall'altra parte, scorgendo una forma che vagamente somigliava ad un letto, ma non riusciva a distinguerne la figura sdraiata sopra. Ancora totalmente stordita, avvicinò la faccia a quella di quel curioso essere ancora dormiente che le respirava in faccia con un alito puzzolente, e una volta che riuscì finalmente a mettere a fuoco l'immagine che aveva davanti, riuscì ad identificare il grosso muso di un leopardo.


    Il suo cervello ci mise più di un paio di secondi per elaborare che quello che aveva difronte fosse proprio un pericoloso felino divoratore di uomini, ma quando finalmente realizzò la situazione di pericolo, balzò immediatamente indietro, emettendo un tremendo urlo, terrorizzata ed inciampando nel lenzuolo così da andare a sbattere contro l'armadio.

    AAAAAAAAH!!!


    Le sue grida ed il tonfo che fece urtando l'armadio avrebbero sicuramente svegliato tutti i presenti, compreso il leopardo, che voltandosi dall'altra parte si accorse di trovarsi accanto ad un ragazzo che gli teneva una mano addosso, cominciandogli a ringhiare ferocemente contro.


    ......



    Edited by Yusnaan - 18/10/2015, 00:11
     
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    Una notte da leopardi

    Post Primo - Principessa





    [La notte precedente]

    Ehi, ma quella non è la servetta di quella tizia di stamattina alle mura? Com'è che si chiamava?

    Hanako-san, Shinichi-sama.

    Già, già... Hanako.

    Il Kurogane si sarebbe immediatamente approcciato alla giovane otese

    Hanakooo-chaaaan!

    E tu chi sei? Aspetta... ma si! Tu sei quel tizio delle mura! Kenichi e Shojiro!

    Kojiro, Hanako-san. E questo è Shinichi-sama.

    Vabbé, Kojiro, Shojiro è uguale! Unitevi a noi e bevete! Tanto paga la mia padrona!

    Ah ah ah, non me lo farò ripetere due volte!

    Shinichi-sama... ma è... disdicevole!

    Bisogna divertirsi ogni tanto nella vita! Forza! Unisciti a noi! Bevi!

    Tutti intonarono in coro, Hanako in primis:

    Bevi! Bevi! Bevi! Bevi! Bevi! Bevi!

    Guardando negli occhi la servetta di Kiyomi Kojiro si fece coraggio e si ingozzò di alcool, tracannando in un sol colpo un intero litro di birra annunciando sonoramente la sua vittoria.

    Ben presto i due si sarebbero ubriacati, presto raggiunti da Shinichi.

    Alla fine si unì anche Kiyomi al gruppo ed il sunese sarebbe stato il primo a dare un boccale alla giovane kunoichi, mentre Hanako sentiva personalmente il frutto che gli allenamenti dello spadaccino del clan Chikuma, Kojiro Sasaki, avevano avuto sulla solidità dei suoi glutei.

    Il samurai che solo di recente aveva ritrovato la retta via era ben presto caduto preda della tentazione, spinto dal suo superiore.

    Ma, come dicevano molti saggi (specialmente quelli che si trovavano in bettole come quella)

    Senza piacere non c'è vita, e non c'è vita senza piacere!

    Oh si, quella sarebbe stata una serata indimenticabile... se il mattino dopo non se la fossero dimenticata tutti!

    [Il mattino seguente]

    Quando aveva i postumi di una sbronza Shinichi Kurogane aveva il brutto difetto di parlare nel sonno...

    Uhm... principessa... come sei bella... vieni qui principessa... ma perché sei a letto con la pelliccia? Vieni qui che ti farò gemere fino a far scendere i Kami dal cielo per ammirare la passione che ci prende...

    Ma lasciamo perdere il soggetto dei sogni erotici del ninja-detective per andare alla nuda figura al fianco del letto, che si era appena resa conto del grosso felino che aveva di fronte:

    Ahhhhhhhhh!

    Il Kurogane si svegliò di soprassalto, stringendo forse troppo forte il leopardo che si voltò ringhiando.

    Che c'è? Ah... bello lui!

    Dissi, rivolgendomi al leopardo accarezzandolo come si faceva con un gatto.

    Sei un maschietto? Eh? Un maschietto?

    Fin da giovane nelle arene avevo avuto a che fare con fiere di quel tipo e, anche se di solito mi toccava sempre ucciderle usando le mani nude o un qualche strumento arrugginito, avevo sempre desiderato averne uno come animale da compagnia. Anche se lui (si, avevo appena controllato) non sembrava molto d'accordo al momento.

    Solo in quel momento notai la donna completamente nuda per terra appoggiata all'armadio. Mi alzai in piedi dal letto, sorpassando il leopardo. Non mi ero accorto che, come un moderno adamo, anch'io ero completamente nudo. Kiyomi avrebbe potuto ammirare la totalità del mio fisico allenato, ancora più in forma dopo la mia recente decisione di tornare a praticare il ninjitsu, ed il torace attraversato da una mezza dozzina di cicatrici di varie forme e dimensioni.

    Uao Kiyomi, sei sempre uno schianto!

    Avrebbe anche potuto osservare come, dopo averla guardata nella sua nudità, una cerca parte del mio corpo si era "risvegliata" anch'essa.

    Ma come mai hai urlato? Hai spaventato Yuki-chan!

    Come a rifiutare quell'insulso nome il leopardo ruggì cercando di artigliarmi ma io, decisamente più forte, rapido ed esperto bloccai la zampa senza neppure guardarlo (gli animali attaccavano sempre in modi prevedibili).

    Ah ti piace il tuo nuovo nome eh bello? Che c'è, sei geloso? Eh? Sei geloso che parlo con Kiyomi? Che dolce... ehi, devi aver fame no?

    Posai la mano sulla testa del leopardo e, con la pura forza dei muscoli, l'avrei incassato sul letto per poi cominciare ad accarezzarlo e fargli dei grattini sotto il mento.

    Scusa Kiyomi, è un problema se gli faccio dare da mangiare prima?

    Mi sarei voltato verso Hiro, non avendo visto Kojiro (mi ero accorto della sua presenza solo in quel momento, preso da Kiyomi e da Yuki).

    Oi! Coso! Vedi se c'è un po' di carne per Yuki in frigo o temo che si vorrà mangiare te per colazione.

    In effetti, avendo realizzato che il Kurogane era una preda troppo forte per lui ed essendo la bella Kiyomi dopo di lui, il leopardo si sarebbe presto voltato verso Hiro, leccandosi i baffi quasi pregustando il pranzo.

    Ehi, Kiyomi... non è che mentre Hiro da da mangiare al gattino ti va di divertirti un po'? A me questa situazione un po' eccita... beh, non solo la situazione se capisci quello che dico, eh eh.

    Se Kiyomi avesse fatto problemi sul leopardo Shinichi avrebbe minimizzato il tutto.

    Ah, tranquilla. Yuki-chan non farebbe del male ad una mosca vero? avrebbe risposto accarezzando nuovamente il leopardo che, per tutta risposta, si sarebbe alzato andando ad occupare la poltrona vuota accoccolandosi come per dormire (e si sarebbe svegliato solo se Hiro gli avesse portato del cibo, ingurgitandolo avaramente per poi fare delle specie di fusa).


    In ogni caso, prima o poi Shinichi avrebbe espresso ad alta voce le domande che si stavano facendo un po' tutti:

    Ehi, non vedo né Kojiro né Hanako... voi mica ricordate che fine hanno fatto? Che a parte le sue pillole sul tavolino non vedo niente di suo...

    In effetti sul tavolino, assieme alle altre droghe, sarebbe stato ben visibile un flacone (vuoto, e con pillole vicino sparse a caso a terra) di un potente antidolorifico prescritto alla guardia del corpo del Kurogane.

    Ma poi scusa, te come ti chiami? Che non ricordo di averti visto. Anzi... non ricordo quasi nulla di ieri notte, e voi?
     
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  3. Mberu?
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    Una notte da leopardi

    Gli effetti dell'alcol




    [La notte precedente]

    Finalmente quel momento tanto agognato era arrivato.
    Dopo le lunghe ore passate in accademia, i sacrifici ed i dolori, era diventato Genin.
    La gioia di Hiro in quei giorni fu tantissima così come quella dei familiari con cui festeggiò per due giorni interi.
    La prima sera libera però la madre gli diede una manciata di Ryo e gli disse.

    Ora che hai dimostrato a tutti di essere in grado di badare a te stesso puoi anche permetterti di bere qualcosa da uomo, mi raccomando però! Non esagerare, ti ricordo che hai uno stomaco molto sensibile!

    Contento di quell’inaspettata svolta, giunta proprio dalla madre Hiro sorrise mostrando una lunga serie di denti bianchi.

    Tranquilla mamma, ora sono un Genin, so badare a me stesso!

    Le diede quindi un bacio, sistemo il coprifronte lungo la coscia ed uscì di casa.
    Appena fuori respirò a pieni polmoni, subito dopo aver raggiunto quel traguardo non aveva avuto altri pensieri, si sentiva libero e vivo.
    Vagabondò un poco per il villaggio, assaporandone suoni, odori e sapore, non curante del vento che dopo poco si era alzato sferzando i passanti e costringendoli a cercare riparo.
    Dopo quasi un’oretta di cammino entrò nella locanda più vicina, deciso a soddisfare la crescente necessità di bere.
    Il calore del locale lo investì, ma ad attirare la sua attenzione fu un variegato gruppetto.
    Era evidente che avevano già passato molto tempo seduti a bere e le stupidaggini che dicevano e facevano suscitarono l’ilarità di Hiro, che decise di avvicinarsi e di contribuire alla serata.

    Diamine siete propri divertenti, sta notte io festeggio il mio passaggio a Genin, quindi il prossimo giro lo offro io!

    Se durante il primo bicchiere si limitò a ridere alle azioni dagli altri, già dopo il secondo si buttò in varie conversazioni, contribuendo con frasi dalla dubbia valenza logica, fino ad arrivare ad imitare il cane del vicino, gattonando in girò per il locale.
    L’alcol era proprio divertente, rideva per tutto, lo faceva sentire più vivo ed invincibile che mai, in poche ore gli aveva già fatto conoscere nuovi amici a cui avrebbe raccontato anche il segreto più recondito.

    [Presente]

    A fargli capire perché l’alcol non era poi così tanto divertente fu la sensazione che lo fece svegliare: la nausea.
    Qualcosa gli scese dallo stomaco fino alla gola.
    Hiro si limitò a girare la testa ed aprire la bocca, facendo uscire tutto il vomito, rimanendo per qualche secondo senza fiato.
    Quando buttò tutto fuori, la testa del neogenin ristagnava nel suo stesso prodotto.
    Per qualche secondo sé ne infischiò completamente, incapace di mandare qualsiasi tipologia di comando al proprio corpo. Per essere lì almeno il cuore e i polmoni dovevano funzionare e questa era una gran cosa.
    Ad essere completamente intorpidito era il cervello, che pulsava con dolore e girava a velocità inverosimili.
    Tenendo ancora chiusi gli occhi, Hiro cercò di assecondare il movimento che la testa gli imponeva, il vomito però gli riempì nuovamente la bocca, sta volta andando a sporcare anche il collo e il petto.
    Passarono altri momenti che sembrarono ore, durante i quali Hiro sentì svariati suoni.
    Finalmente riuscì ad aprire gli occhi.
    La prima cosa che gli si palesò davanti fu il proprio corpo, completamente diverso da come era abituato a vederlo. In anzi tutto l’angolazione con cui lo vedeva era diversa dal solito, i piedi erano in alto e non toccavano terra. Ma la cosa più assurda era il suo vestiario, completamente assente, eccezion fatta per delle mutandine, che tra l’altro manco gli appartenevano. Anche le gambe non erano per come le ricordava, erano piene di segni longitudinali rossi. Graffi? Perché qualcuno avrebbe dovuto graffiargli le gambe in quel modo?
    Rapidamente tante domande si affollarono nella mente del giovane ninja e tanto rapidamente un nuovo conato lo colse.
    Vomitando nuovamente si rese conto che aveva la testa e parte del collo appoggiati per terra, immersi nei suoi liquidi intestinali. Il resto del corpo, invece, era appoggiato su una poltroncina e da qui si capiva perché vedeva il suo corpo in maniera così strana, almeno il mondo non aveva cambiato senso.
    Acquistando sempre più consapevolezza di sé e di cosa lo circondava si riprese con più facilità e rigirandosi fra il suo stesso rigurgito, si mise seduto sulla poltrona, con le gambe raccolte, smettendola finalmente di toccare il disgustoso liquido.
    Per alcuni secondi fisso il vuoto, non curandosi cosa effettivamente i suoi occhi vedessero.
    Dopo essere tornato in sé una forte puzza lo investì, il suo naso aveva ripreso a funzionare.
    L’odore più forte era ovviamente di alcol e di tutto ciò che aveva buttato, ma nell’aria erano presenti altri aromi che non riuscì ad identificare.
    Ad attirare l’attenzione di Hiro però furono dei rapidi movimenti fra due oggetti sfocati.
    Pochi secondi dopo il giovane ninja si rese conto di non essere solo per come aveva pensato fino a quel momento. Ma anzi vi era un energumeno nudo che lottava su un letto con qualcosa dalle fattezze non umane, che con più attente occhiate Hiro riuscì ad identificare come un leopardo.
    Quasi impotente di percepire emozioni a causa del forte stordimento smise di osservare la lotta fra i due, spostando lo sguardo su un altro membro della stanza, una ragazza per buona parte nuda, visibilmente spaventata.

    Forse è stata lei ad urlare dopo che ho vomitato…oh ma chi se ne frega

    Anche fare dei semplici pensieri gli risultava difficile a causa del forte mal di testa.
    La lotta fra l’uomo e l’animale continuò, vedendo spesso il primo parlare con il secondo.
    Hiro continuò a prestare poca attenzione ai tre, cercando di riacquisire il controllo di sé.
    Aveva la bocca impastata, con un orribile sapore acidulo incollato alla lingua. Nel tentativo di farlo andare via sputò fra gli altri liquidi già presenti sul pavimento, il degrado della situazione permetteva anche questo.
    L’uomo, però, ad un tratto si rivolse ad Hiro.

    Oi! Coso! Vedi se c'è un po' di carne per Yuki in frigo o temo che si vorrà mangiare te per colazione.

    Il giovane genin sgranò gli occhi per la frase che gli era stata appena rivolta, finalmente era di nuovo capace di provare delle emozioni.
    Mise quindi la mano sinistra in una ben nota posizione e scuotendo l’intero braccio e la testa esclamò.

    E TU CHI CAZZO SEI?!

    Italian-Hand-Gesture



    L’educazione e l’essere introverso avevano sempre contraddistinto Hiro, ma la situazione in cui si trovava aveva dell’assurdo e assurdo era anche il comportamento che stava assumendo.
    Il genin decise quindi di rimanere nella sua posizione non sottostando alle richieste dell’uomo, analizzando meglio la situazione nel tentativo di ricordare qualcosa.
    Dopo che il grosso micio prese atto del fatto che nessuno aveva voglia di dargli da mangiare si andò a sistemare altrove, prendendo sonno.
    Il ragazzo dai capelli neri prese quindi la parola, nominando gente a Hiro sconosciuta e facendo domande su gli eventi della notte scorsa, che a quanto pare nessuno ricordava.

    Beh io non so chi siano quelli che hai nominato, tanto meno so chi siate voi due. Ma a quanto pare tu sai chi sono io.. Come te non ricordo nulla, anche se mi piacerebbe avere in dietro le mie cose e lavarmi. Ah a proposito, va bene i vestiti, da quando vi siete svegliati avete visto il mio coprifronte? Sono diventato genin da poco, non vorrei averlo perso.

    Quella del coprifronte era una vera priorità, avrebbe potuto giustificare tutto con la mamma e la nonna. Ma giustificare la perdita del coprifronte ai suoi superiori sarebbe stato tremando.

     
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    Una notte da leopardi

    Il vestito nuovo


    L’urlo di Kiyomi aveva destato tutti i presenti dal loro sonno, rivelandole che lei ed il leopardo non erano soli nella stanza. La testa ancora le scoppiava, ma riuscì a vedere chiaramente l’uomo che dormiva a fianco al leopardo, scavalcarlo come se niente fosse e palesarsi davanti a lei, completamente nudo e parlandole come se la conoscesse da una vita, senza un minimo di decoro.
    Uao Kiyomi, sei sempre uno schianto!
    Quelle parole la invogliarono a guardarsi, ricordandosi che anche lei era ancora nuda, dato che il lenzuolo era quasi venuto totalmente via a causa della caduta di poco prima. Non appena se ne accorse, tirò a sé immediatamente il lenzuolo e si coprì completamente, per evitare di dare ulteriormente spettacolo di sé stessa, avendo già notato quale reazione avesse scatenato in quell’energumeno che le sostava davanti.

    Per fortuna, il simpaticone sembrava essersi messo a giocare con il leopardo, dando una piccola dimostrazione della sua forza incastonandolo con il muso nel materasso, cosa che il felino interpretò come un chiaro segno di superiorità a cui dovette sottostare. La ragazza assistette a tutta la scena, ma non sbalordita, bensì con una paura per il leopardo, che poi sparì dopo aver visto che non correva pericolo e rispondendo con un espressione strafottente alla domanda del colosso se le andava bene che gli desse da mangiare.
    Subito dopo, lo strano ammaestratore da circo si rivolse ad un curioso ragazzo sporco di vomito seduto su una poltrona, facendo notare la sua presenza a Kiyomi. La giovane non ricordava né l’uno né l’altro e con il mal di testa che aveva nemmeno le interessava, cominciandosi ad alzare da terra barcollando ed appoggiandosi con la schiena all’armadio, mentre l’uomo nudo continuava a parlarle.
    Ehi, Kiyomi... non è che mentre Hiro da da mangiare al gattino ti va di divertirti un po'? A me questa situazione un po' eccita... beh, non solo la situazione se capisci quello che dico, eh eh.
    Toglitelo dalla testa. Divertiti pure col tuo gattone, mi pare che siate già piuttosto intimi. Gli disse mentre si legò il lenzuolo sopra al petto ed avviandosi verso una delle sedie capovolte. Con calma, ne ribaltò una, sedendosi poi sopra ed appoggiando la testa tra le mani, nella speranza di trovare un po’ di sollievo da quel tormento che stava passando molto lentamente. Non era per niente abituata ai postumi di una sbornia, figuriamoci di quello che probabilmente aveva fatto con la roba sul tavolino, quindi a malapena ascoltò le parole dei 2, da cui comprese che si trovavano tutti nella stessa situazione. Alzò la testa incuriosita dalla discussione e poi si girò verso l’uomo in piedi, non comprendendo come sia possibile che nessuno dei 3 si ricordi niente dei fatti accaduti la notte precedente.
    Cioè, fammi capire…tu non ti ricordi niente di ieri sera e ti comporti comunque come se ti succedesse di continuo? No, perché mi sembri fin troppo tranquillo per…ma santo cielo, mettiti qualcosa addosso!
    Gli tirò immediatamente addosso un cuscino preso da terra, cosicché sperava che avrebbe coperto le sue nudità per un minimo di pudore. Purtroppo, guardando la stanza, si doveva arrendere ai fatti, accettando che molto probabilmente aveva dato sfogo al suo lato peggiore, partecipando a chissà quali scorribande con quelli che ora erano perfetti sconosciuti.
    Ah a proposito, va bene i vestiti, da quando vi siete svegliati avete visto il mio coprifronte? Sono diventato genin da poco, non vorrei averlo perso.
    Ma chissenefrega del tuo coprifronte, io voglio solo sapere chi siete e cosa abbiamo fatto ieri.
    Anzi, no, di te mi ricordo.
    Disse, allungando il dito contro il pervertito nudo. Eri alla locanda, sei uno degli amici di Hanako. E mi ricordo anche di te, eri quel ragazzino che stava festeggiando.
    Non voglio neanche sapere perché hai addosso delle mutandine da donna, perché i tuoi gusti sessuali non mi riguardano, ma abbi almeno la decenza di vestirti. C’è una signora davanti a te, se non te ne sei accorto.

    E detto questo, emesse un poderoso rutto al sapore di vomito, come a ricordarle che si era data alla pazza gioia insieme a loro.

    Lo stordimento si stava affievolendo man mano, dandole una maggiore chiarezza della situazione, ma comunque non riuscendo a ricordare niente che non andasse oltre le immagini confuse che la ritraevano insieme alla sua serva alla locanda. Non sapeva ancora cosa fare, ma una cosa certa era che non sarebbe voluta rimanere a lungo in quella stanza degli orrori, alzandosi, raccattando i suoi vestiti da terra e dirigendosi verso il bagno, dove avrebbe potuto darsi una rinfrescata, acconciarsi i capelli e riprendersi dalla sbornia.
    Non so voi, ma io non voglio rimanere qui un minuto di più, quindi ora mi vado a preparare e poi penserò a dove cominciare a cercare quella stronzetta. E dopo essersi chiusa a chiave nel bagno, lasciando da soli i 2 ragazzi, comincio con lo sciacquarsi la faccia, per poi aprire l’acqua della doccia per prepararsi una rilassante doccia calda.

    Se i 2 l’avessero voluta aspettare, avrebbero dovuto attendere circa 45 minuti, prima che questa uscì dal bagno completamente cambiata, con i capelli perfettamente ordinati in un’elegante acconciatura tenuta insieme da uno spillone floreale e col suo yukata azzurro, purtroppo ancora un po’ sporco di fango. Se li avesse trovati lì ad aspettarla, la prima cosa che avrebbe detto, sarebbe stata proprio in merito al suo yukata, mentre pensava a sistemarsi gli orecchini.
    Chiariamo una cosa, se avete intenzione di accompagnarmi, visto che sembra che abbiamo un interesse comune, io non vado in giro con questo yukata sudicio. Quindi, la prima cosa che devo fare è comprarmi un vestito decente.A quel punto, si sarebbe messa a cercare il suo equipaggiamento e le sue cose, recuperando anche pochi soldi, ma sicuramente non tutti quelli che erano in possesso della sua domestica. Subito dopo essersi equipaggiata delle sue armi, avrebbe incitato gli altri ad andare, senza voler investigare ulteriormente nella camera e qualora anche loro fossero stati pronti, si sarebbe avviata all’esterno, cominciando a prendere la strada per il più vicino sarto.
    Se invece, gli altri 2 avessero trovato per primi i suoi soldi, tenendoseli per loro, avrebbe cominciato a fare i capricci finché non avessero trovato una soluzione e rifiutandosi di uscire.

    Ispezionando la stanza, Shinici e Hiro avrebbero potuto trovare tutte le loro cose, tranne per Hiro, che non sarebbe stato capace di trovare il suo coprifronte da nessuna parte...
     
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    Una notte da leopardi

    Post Secondo - Cameriera



    Toglitelo dalla testa. Divertiti pure col tuo gattone, mi pare che siate già piuttosto intimi.

    Ah, ah, ah. Divertente. Bah, poco importa.

    risposi, minimizzando.


    E TU CHI CAZZO SEI?!

    Ehi! Dovresti presentarti prima di chiedere il nome a qualcuno no? CHI CAZZO SEI TU, BAMBOCCIO!

    Se c'era una cosa che detestavo era la mancanza di buona educazione, specialmente di primo mattino.

    Cioè, fammi capire…tu non ti ricordi niente di ieri sera e ti comporti comunque come se ti succedesse di continuo? No, perché mi sembri fin troppo tranquillo per…ma santo cielo, mettiti qualcosa addosso!


    Da quando in qua sei così pudica? Vuoi che ti rammenti la figura che hai fatto al gate? E comunque mi succede spesso, in un certo senso è il mio gioco preferito. Beh, allenamento a dire il vero.

    Se mi avessero guardato o avessero chiesto ulteriori spiegazioni...

    Di solito uso dei liquidi, ma si sente che questa volta devo aver preso delle pastiglie. Per via della poca salivazione, ovviamente. Dovete averne prese un paio anche voi per sbaglio ma, nessun problema. Se volete posso dirvi io cosa abbiamo fatto ieri sera... ad esempio, a giudicare da questi segni su questo tavolo e dallo stato delle tue unghie e delle tue ginocchia direi che tu Kiyomi eri sopra a questo tavolino ad un certo punto... volete sapere altro? Perché se si mi servirà un po' di tempo per controllare la stanza...

    Ah a proposito, va bene i vestiti, da quando vi siete svegliati avete visto il mio coprifronte? Sono diventato genin da poco, non vorrei averlo perso

    Ma chissenefrega del tuo coprifronte, io voglio solo sapere chi siete e cosa abbiamo fatto ieri.
    Anzi, no, di te mi ricordo. Eri alla locanda, sei uno degli amici di Hanako. E mi ricordo anche di te, eri quel ragazzino che stava festeggiando.
    Non voglio neanche sapere perché hai addosso delle mutandine da donna, perché i tuoi gusti sessuali non mi riguardano, ma abbi almeno la decenza di vestirti. C’è una signora davanti a te, se non te ne sei accorto.


    Tranquilla, tranquilla. Il tempo di trovare qualcosa... comunque se le mutandine non sono le tue, di chi sono? Secondo me è la loro proprietaria che ha il tuo coprifronte...

    Ignorai il rutto di Kiyomi. Aveva già dato prova di essere una rompipalle e sicuramente era stata più divertente da ubriaca. Anche se non lo ricordavo ma, a giudicare dalla stanza, ci eravamo divertiti in tanti. C'erano i segni di una vera e propria orgia li dentro ma... qualcosa non tornava.

    Non so voi, ma io non voglio rimanere qui un minuto di più, quindi ora mi vado a preparare e poi penserò a dove cominciare a cercare quella stronzetta.

    Beh, "coso" (l'avrei chiamato così se non si fosse ancora presentato, se invece l'avesse fatto avrebbe saputo che il mio nome era Shinichi Kudo. Meglio non usare il nome del clan in certi eventi mondani)

    Vedi se trovi il tuo coprifronte qua in mezzo, io intanto do da mangiare a Yuki, prima che gli venga davvero fame.

    Richiamai il gatto con uno schiocco della bocca. Evidentemente doveva essere stato addestrato dato che riconobbe quello come il suono della pappa. Il frigo conteneva un paio di bistecche, per fortuna, per cui fu semplice saziare il gattone (ovviamente mi sarei messo anche a giocare con lui, prendendomi circa dieci minuti di tempo).

    Finita quell'incombenza avrei recuperato i miei vestiti, ma solamente i miei pantaloni erano utilizzabili. A quanto pare il mio kimono era ricoperto di vomito.

    Di bene in meglio.

    Mentre aspettavo Kiyomi ricostruii gli avvenimenti della sera prima, basandomi sulla raccolta di indizi che avevo trovato nella stanza. Oltre a noi tre erano presenti anche Kojiro e Hanako ovviamente. Avevo riconosciuto le pillole, e tra l'altro avevano anche un brutto effetto collaterale, e trovai alcuni dei capelli di Hanako, che riconobbi dall'odore del profumo oltre che dalla lunghezza e dal colore.

    C'erano però anche altre due donne. Una coi capelli neri, a caschetto. Probabilmente un'impiegata dell'albergo. Ed una rossa molto alta e con la passione delle fruste.

    Dissi, rinvenendo l'arma sotto il letto assieme a quella che sembrava dell'erba gatta a giudicare da come Yuki volesse strofinarsela addosso.

    Avrei occupato tempo sufficiente a Kiyomi per prepararsi (ovviamente avevo trovato anche i suoi soldi, ma li avrei lasciati sul tavolino) anche se aspettarla non era il motivo per cui mi trovavo ancora li.

    Chiariamo una cosa, se avete intenzione di accompagnarmi, visto che sembra che abbiamo un interesse comune, io non vado in giro con questo yukata sudicio. Quindi, la prima cosa che devo fare è comprarmi un vestito decente.

    Lo sguardo verso il mio compagno di avventure, povero neogenin senza coprifronte, sarebbe stato eloquente e significava, in soldoni: la lasciamo qua?

    Tra l'altro Kiyomi avrebbe potuto notare come l'erezione non fosse ancora scesa. Se lo avesse fatto notare le avrei risposto.

    Si, lo so. Un effetto collaterale delle pillole che avevo sostituito agli antidolorifici di Kojiro per fargli uno scherzo. Scenderà prima o poi, a meno che non voglia darmi una mano tu.

    Il significato di quell'ultima frase, evidente dal modo in cui l'avevo pronunciata, più che un "che ne diresti di darmi una mano" era più simile a "smettila di rompere le scatole su queste cazzate".

    Amavo le donne, che questo sia chiaro, ma quelle col carattere di Kiyomi a volte proprio non le sopportavo. Assieme a quelle che si frignavano addosso tutto il tempo.

    La porta bussò mentre Kiyomi avrebbe probabilmente tentato di replicare.

    Finalmente il servizio in camera.

    Andai ad aprire la porta, probabilmente ignorando la replica della ragazza che aveva decisamente bisogno di essere rimessa al suo posto, trovandomi di fronte una cameriera sorpresa ed arrapata. Hiro avrebbe potuto notare come la descrizione corrispondesse con la donna dai capelli neri a caschetto a cui mi ero interessato prima.

    Ha chiamato, Shinichi-sama?

    Ciao... tesoro. Dopo tutto il movimento di ieri sera mi è rimasta ancora un po' di voglia... che ne diresti di aiutarmi un po'?

    Oh, oh oh! Per voi sempre, Shinichi-sama... non vedo l'ora di assaggiarvi di nuovo...

    Mi avrebbe anticipato dentro il bagno mentre dicevo sottovoce agli altri due

    5 minuti, forse riesco a sapere dove sono finiti i nostri amici... e la nostra ospite dai capelli rossi, magari.

    Avrebbero dovuto decidere loro se aspettarmi o meno tuttavia Hiro avrebbe capito dal saggio delle mie abilità investigative che probabilmente io ero la sua miglior possibilità di ritrovare il suo coprifronte.

    Avrebbero chiaramente sentito i gemiti e gli urletti di estasi della cameriera, oltre alla mia voce che chiaramente le stava facendo delle domande (che loro non avrebbero potuto identificare).

    Dopo 5 (intensi) minuti saremmo usciti dal bagno. Io totalmente in ordine (e finalmente senza un pinnacolo di 4 metri in mezzo alle gambe) e la cameriera mezza nuda e visibilmente provata.

    L'avrei portata fino al letto (spostando Yuki che si era rifugiato li mentre mi aspettava) e l'avrei lasciata li a riposare. Le avrei preso una sigaretta dalla tasca interna del grembiule e l'avrei accesa col suo accendino. Per chi mi conosceva era un chiaro segnale che il rapporto era stato insoddisfacente per me, ma cosa potevo pretendere da una cosa raffazzonata per ottenere informazioni?

    Presi carta e penna, piantando un messaggio sulla porta per la cameriera quando si fosse svegliata.

    CITAZIONE
    Pulisci tutto per favore,
    oppure il tuo capo saprà che la sua cameriera preferita
    non vede l'ora di sbattersi i clienti.

    Ovviamente anche sua moglie verrà a conoscenza di questa informazione.

    Acqua in bocca, tuo

    Shinichi

    Avrei quindi preso la frusta, ricavandone una specie di giunzaglio per Yuki che avrei legato, nonostante le sue proteste, alla zampa destra anteriore. Mi sarei preso anche un paio di graffi sul braccio per quello, prontamente ripagati con un paio di colpetti sulla testa dell'animale. Bisognava fargli capire chi comandava.

    Se i miei due interlocutori fossero stati presenti avrei detto loro quanto avevo ottenuto:

    Dobbiamo andare al club "Les enfants terribles" e chiedere di una dominatrix di nome Kakano. Venite con me o no? Ah già, se proprio vuoi passiamo a comprarti da vestire. Penso che degli abiti nuovi possano servire anche a me.

    Se invece mi avessero lasciato solo con Yuki (dubitavo volessero portarsi dietro il leopardo) allora mi sarei diretto da solo al primo sarto vicino per procurarmi qualche nuovo abito.
     
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  6. Mberu?
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    Una notte da leopardi

    La virtù meno apparente



    Ehi! Dovresti presentarti prima di chiedere il nome a qualcuno no? CHI CAZZO SEI TU, BAMBOCCIO!

    Sarò pure un bamboccio, ma almeno non chiamo coso qualcuno con non conosco… Dato che lo vuoi sapere io sono Hiro, immagino che tu posso avere un nome del tipo.. uhm non so… per esempio STRONZO?!

    Il botta e risposta fu velocissimo, coadiuvato da un’ottima gestualità del corpo, che ebbe l’apice con un dito medio scagliato contro il lottatore di leopardi.
    Hiro quel tipo di persone non le sopportava proprio, per quanto tenesse le proprie idee ed emozioni per sé, quel tipo di discussione e di atteggiamenti lo mandava in bestia.
    Non solo lo aveva chiamato coso, ma gli aveva dato pure degli ordini, tutto questo non sapendo il suo nome. Ovviamente non aveva avuto manco la decenza di scusarsi alle parole di Hiro, ma aveva continuato con fare da bulletto. Per quanto fosse più grande del genin, non aveva assolutamente il diritto di fare l’arrogante il quel modo.
    Le discussioni continuarono ugualmente, spostandosi sulle pasticche, che a quanto pare avevano preso entrambi.

    Pastiglie di che tipo?! Io non prendo droghe e non ne prenderò mai, sarà stato l’alcol!

    Ma per quanto riguardava la salivazione il cafone aveva ragione, pure Hiro constatò di averne poca in bocca. Probabilmente però era stato a causa dei conati precedenti.
    La cosa che però iniziò a fargli venire qualche dubbio fu sull’efficacia delle altre scoperte che in breve l’uomo fece. Con pochissimi elementi era riuscito a fare una buona ricostruzione di alcuni episodi che la sera precedente avevano avuto come protagonista la ragazza semi nuda.
    La necessità del genin di trovare il coprifronte venne, però, subito bistrattata, portando l’attenzione di tutti sulle sue mutandine da donna.

    Senti, non ho le più pallida idea di chi siano queste mutandine, non potrebbero essere di quella Hanako di cui hai parlato? Magari ha lei il mio coprifronte!

    La stessa idea venne immediatamente al uomo-leopardo, che stava dando ampia dimostrazione delle sue capacità logico deduttive. Tristemente Hiro si rese conto che se avesse voluto ritrovare il suo coprifronte, si sarebbe dovuto far aiutare da quei due strambi individui, dall’uomo in particolare. Mentre era assorto nel pensare a come potesse fare nel diventare amico con il tipetto intelligente, la ragazza proruppe in rutto di notevole potenza.
    Hiro per tutta risposta la fisso con gli occhi sgranati, ormai il mondo si era capovolto.
    Infine la donna, che dalla discussione era emerso si chiamasse Kiyomi, entrò in doccia per lavarsi.
    Il genin non era intenzionato a farsi una doccia, per quanto fosse sporco del suo stesso vomito la sua priorità era trovare il coprifronte, non profumare come una rosa. Motivo per cui iniziò subito a cercarlo da per tutto, incentivato dalle parole di quello che si era presentato come Shinichi Kudo, che nel mentre aveva preso a cibare il felino.

    Tra lo spostamento di un divano e l’altro passarono parecchi minuti in cui Hiro ebbe modo di fare un poco di conversazione con il detective.

    Senti scusa per prima… non sono solito agire in questo modo.. ma a quanto pare non so gestire i postumi di una serata come quella di ieri..

    La ricerca del coprifronte fu completamente vana, iniziando a far venire un poco di ansia al neogenin.
    Come se non bastasse nessuno degli indumenti originari di Hiro era presenti in quella stanza, eccezion fatta della sciarpa. Com’era andato vestito fino a lì la notte prima?

    Dio mio.. già inventarsi una scusa per non essere tornato la notte è dura.. ma tornare senza vestiti lo è ancor di più!

    Fortunatamente per lui, trovò i suoi soldi, che a quanto pare non aveva consumato interamente in alcolici. Infine tramite una coperta trovata nell’armadio, Hiro si fece una specie di toga d’emergenza.
    Nel frattempo Shinichi aveva trovato altri indizi, dei capelli e una frusta, andando a sentenziare che almeno due donne erano state presenti la notte precedente.

    Beh speriamo che almeno una delle due abbia il mio coprifronte!

    Dopo che Kyiomi uscì dalla doccia e dopo aver concordato sulla necessità di andare a comprare dei nuovi vestiti, qualcuno bussò alla porta. Risultando essere una donna facente parte dello staff dell’albergo, attesa da Shinici.
    Mentre il ragazzo dai capelli neri ci dava dentro con l’inserviente in bagno, Hiro rimuginò sulle sue capacità di detective.

    Però.. ci sa fare eh?

    Un gemito lo interruppe.

    Ehm non intendo con il sesso.. beh magari anche con quello, ma intendevo come detective!

    In pochi minuti l’amplesso si concluse e il gruppo, dopo aver messo al guinzaglio il leopardo e dopo aver lasciato un messaggio intimidatorio alla donnuccia con cui Shinichi si era fatto una sveltina, era finalmente pronto per uscire.
    Hiro, vestito unicamente con una toga bianca, la sciarpa ed i sandali era molto esilarante.
    Nel caso in cui fossero usciti dall’albergo senza troppi problemi si sarebbero diretti per primo ad un negozio d’abbigliamento lì vicino.
    In strada li fisavano tutti sia per il loro abbigliamento, ma soprattutto per il felino.
    Una volta entrati nel negozio il commerciante sgranò gli occhi.

    Ma cosa credete di fare con quel leopardo qui! Portatelo subito fuori o farò mandare qualcuno dal Kage!

    Nel caso in cui il gruppetto si sarebbe fatto intimidire dalle parole del titolare del negozio, Hiro avrebbe proposto di servirsi a turno, mentre qualcun altro stava fuori con il cucciolotto.
    Ovviamente lui sarebbe entrato per primo, già andare in giro con un leopardo non avrebbe fatto bene alla sua reputazione di neogenin in cerca di successi, se in più l’avesse fatto con indosso solo una pseudo toga sarebbe stata probabilmente la fine della sua carriera.

    Comunque le cose sarebbero andate, avrebbe comprato, in questo o in un altro posto, del vestiario il più similare possibile a gli abiti della sera precedente.
    Nuovamente a suo agio Hiro si sentì pronto a cominciare veramente la ricerca del suo coprifronte.
    La prima tappa, come aveva suggerito Shinichi, sarebbe stata un club in cui avrebbero dovuto cercare una dominatrice.
    Grazie alle conoscenze del detective arrivarono in poco tempo al famigerato luogo di perdizione.
    Ad attenderli fuori c’era un corpulento ninja, armato fino ai denti
    Così come il negoziante e numerosi passanti, anche lui reagì stupito alla visione del leopardo, rientrando fra quelli che di solito se la danno a gambe.

    V-Voi.. non potete entrare con quello in questo rispettabilissimo club

    Facilmente tutti avrebbero capito che ci sarebbe voluto poco per intimorire la guardia.
    A prendere l’iniziativa fu però Hiro.

    tsk tsk

    Il suono della lingua contro i denti venne accompagnato dall’indice del genin che faceva destra sinistra.

    No mio caro.. forse non sai chi siamo noi! Siamo quelli che aizzerebbero questo bel micetto contro di te e nel frattempo ti prenderebbero a colpi con la stessa frusta che ora lo tiene al guinzaglio, del resto a te dovrebbero piacere queste cose per lavorare qui no?!

    Quando finì di parlare, il genin sperò vivamente che Shinichi avesse cercato di far attivare il leopardo, facendogli sfoderare i denti.
    Il buttafuori si spostò immediatamente.

    Sentite .. la mia paura più grande è quella di finire sbranato.. oggi vi faccio passare ma badate bene che non ci sarà una prossima volta

    Prima ancora che avesse finito di parlare, il gruppetto sarebbe già entrato dentro il club.
    Hiro non era mai stato in un posto del genere, si chiese se era la prima volta anche per Kiyomi e Shinichi. La grande sala in cui si trovavano era illuminata con luci soffuse rosse, aveva con un grosso bancone dinnanzi a loro, probabilmente adibito a centro d’informazioni, con un’ammiccante tipetta dietro.
    Ad attirare la sua attenzione fu però il reparto bar, dove c’era un agglomerato variegato di persone ed esseri in generale. A muoversi tra i tavoli, c’erano quelli che davano il nome al locale, non enfants nel senso di bambini ma nani.
    Ad uno sguardo più attento Hiro si rese conto che gran parte dello staff era composto da quelle persone dalla altezza trascurabile che, vestiti di cuoio e lattex suscitavano ai presenti le più disparate sensazioni. Ovviamente oltre a quelle persone affette da nanismo era presente tanta altra gente, uomini vestiti da donne e donne vestiti da uomini. La maggioranza era vestita in modi che al di fuori del locale sarebbero stati ridicoli o troppo succinti. Strani materiali coprivano o con la loro assenza sottolineavano le parti del corpo di quasi tutti i presenti. C’era anche chi si comportava come un cane o come un pony.
    Nessuno però si spingeva in atti troppo osceni in quel luogo che grossomodo si poteva definire topo poco privato.

    Ok.. direi che se mia madre scoprisse che sono finito qui farei meglio a diventare un Nukenin..

    Spinto quindi dalla voglia di abbandonare quel posto peccaminoso il più presto possibile, Hiro si diresse verso il banco informazione, intenzionato a parlare con la signorina.

    Salve abbiamo una discreta urgenza di parlare con la signorina Kakano..potrebbe dirci dove si trova?

    ot/ mi sono spinto abbastanza in là, nel caso in cui vogliate fare qualcosa prima o semplicemente nel caso in cui vogliate cambiare qualcosa sentitevi liberissimi di farlo



     
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    ehm...da qualche parte

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    Una notte da leopardi

    Come entrare in un night club


    Minuti di pace ed estrema tranquillità trascorsero nel silenzio del bagno, mentre Kiyomi cercava di riprendersi dai postumi della sbornia che ancora la assillavano. Ebbe più di una volta dei conati di vomito, ma a poco a poco cominciò a sparire anche il mal di testa.
    Il solo pensiero di essersi lasciata andare a chissà quali volgari ed indecenti attività, corrompendo il suo corpo con alcoolici e a quanto pare anche droghe, era decisamente insopportabile, una sgradevole sensazione di sudicio allietata solo dalla fortuna di non ricordare assolutamente niente, trovandosi a discutere con se stessa mentre era sotto la doccia.
    Giusto. Io non me ne ricordo, potrebbe essermi successo di tutto. Chi dice che ho fatto per forza tutto quello che hanno fatto loro.
    Io ho bevuto un po’ troppo con quella sgualdrina, ci siamo ubriacate, poi lei è andata a farsi non so chi, fumando a più non posso ed io, povera ragazza smarrita e un po’ brilla, l’ho seguita senza prendere parte alle sue scelleratezze perché mi sta a cuore la sua salute.

    ...


    Nha, non ci credo nemmeno io.
    Facciamo che l’ho seguita perché le ho prestato i miei soldi, visto che sono molto generosa e una grande amica, e non volevo che qualcuno glieli rubasse.

    ...


    No, questa è peggio.
    Vabbé, io l’ho seguita perché lei è una grande stronza e non voleva ridarmi i miei soldi. Si, è andata così. Sono proprio una persona di buon cuore, l’ho lasciata continuare il suo giro, nonostante me ne volessi tornare a casa.
    Per fortuna, lei e i suoi “amici” hanno preso questa stanza e io, non volendo partecipare alla loro orgia, mi sono dovuta accontentare del pavimento. Si, però ero nuda.
    Bé, è normale, stavano tutti divertendosi e sudando in ogni angolo della stanza, doveva fare parecchio caldo, infatti avevo il lenzuolo addosso, che mi hanno tolto un po’ per sbirciarmi. Sono proprio incorruttibile, è ovvio. Mi sono lasciata solo un po’ andare alla locanda perché volevo festeggiare il mio successo.
    Ah, quanto mi amo.

    Un estremo sollievo fu il non trovare né tracce né segni di quella nottata brava che aveva passato, altra prova di una serata che non c’era mai stata, e dopo essersi data gli ultimi ritocchi, si guardò un’ultima volta allo specchio per controllare che nulla potesse ricondurre a quanto successo il giorno precedente, prima di uscire definitivamente dal bagno.
    Ok, sono figa.
    L’unica cosa che le diede fastidio fu il dover rimettersi lo stesso yukata per 2 giorni di fila, per non parlare delle evidenti macchie di fango. Dopo essere ritornata in quella camera degli orrori, avvolta nella nube di vapore che uscì dal bagno, si diresse verso il tavolino per recuperare i suoi soldi, cercando di ignorare l’evidente segno di eccitazione di Shinici che faceva quasi capolino dai pantaloni.
    Era pronta ad uscire dalla camera per non ritornarci mai più, ma venne bloccata da qualcuno che bussò alla porta, che a detta dall’ammaestratore di leopardi doveva essere il servizio in camera.
    Oh, meno male, ho proprio bisogno di un buon thé.
    Era proprio una cameriera, infatti, ma tutt’altro che con l’intenzione di sfamare i 3 clienti dell’albergo, anzi… l’affamata era lei. “L’uomo che dormiva coi leopardi” non perse tempo a portarsela in bagno, mettendo in gioco la scusa che voleva estorcerle delle informazioni utili alla loro indagine, ma tutto quello che balzò nella mente di Kiyomi era che fosse quella sgualdrina di cameriera a voler estorcere qualcosa a lui, suscitando l’estremo disgusto della ragazza che chiuse gli occhi come non voler nemmeno immaginare la scena.
    E’ vero che forse lei era fin troppo a suo agio col suo corpo, non facendosi scrupoli a mostrarlo agli altri (anche se solo in certe situazioni) per farsi venerare, ma di certo non le dava affatto piacere, sapere che oltre la porta alle sue spalle si stava consumando un rapporto sessuale, essendo molto “pudica” in queste cose, come aveva sottolineato il “caro ragazzo” neanche un’ora prima. Tuttavia, non le andava a genio avventurarsi da sola ancora una volta per quel villaggio che ancora non conosceva bene, quindi si sedette su uno spigolo del letto (ipotizzando cosa ci potesse essere accaduto sopra) con la sua borsa e la sua roba tra le mani, cercando di aspettare in silenzio che il suo compagno “finisse il lavoro”.
    Almeno finché non cominciò a sentire i primi gemiti, rimanendo inorridita e scappando dalla stanza camminando il più velocemente possibile.
    Io non posso rimanere qui!
    Scese rapidamente le scale dell’albergo, arrivando infine nell’atrio e avventurandosi fuori, non volendone più sapere di tutta quella storia. La prima cosa che fece, fu camminare a vuoto per un paio di minuti, quando finalmente scorse un negozio d’abbigliamento che sembrava molto ben attrezzato e con abiti decenti, quindi, senza pensarci su, vi entrò con lo scopo di spendere i soldi che le rimanevano nel più bel kimono che avrebbe trovato, così da togliersi di dosso anche il minimo residuo di ricordo della notte appena passata.
    Separarsi dagli altri 2 ragazzi forse non era stata l’idea migliore, sapendo di avere ben poche possibilità di ritrovare la sua domestica senza il loro aiuto, ma facendo un lungo e profondo respiro, si abbandonò alla tranquillità dell’ambiente in cui si trovava, volendo solo concentrarsi sul presente e fregandosene di tutto il resto.
    Ma si, chi se ne frega. Che vada a farsi benedire, quella sgualdrina. In fondo che colpa ne ho io, è sicuramente morta, è inutile cercarla. Adesso mi conservo giusto i soldi che mi servono per tornare ad Oto, così potrò prendere tutte le mie cose, rifornirmi di soldi e tornare qui in tutta tranquillità.
    E poi sarebbe stata un peso portarla a vivere qui, mi sono risparmiata una bella seccatura.

    E così si mise a cercare un vestito abbastanza elegante e che le facesse dimenticare gli orrori vissuti in quelle ultime 24 ore e passare oltre, come se non fosse mai successo niente.
    Purtroppo, dovette arrendersi alla realtà, quando vide entrare in quello stesso negozio i suoi compagni di sventure, pensando ad una persecuzione mentre gli si avvicinò a malincuore.
    Oh cielo, ti sei portato dietro quella bestia? Comunque complimenti, sei stato rapidissimo.
    Avrebbe detto, rivolgendosi a Shinichi dopo aver visto il leopardo ed alludendo poi alla sua prestazione con la cameriera.
    Una volta che i 2 l’avrebbero aggiornata sulle informazioni ottenute, avrebbero potuto notare sul suo viso la tremenda espressione di disgusto al solo pensare di dover andare in un nightclub per trovare una prostituta, ma tuttavia non poteva rifiutarsi, se questo voleva dire recuperare tutti i suoi soldi da Hanako, una volta che l’avessero trovata. Tornò ad ispezionare i vari modelli di abiti in cerca di qualcosa di decente ma non troppo appariscente, così che la gente che frequentava il locale non avrebbe capito che si trattava di una ragazza benestante. Se Shinichi o il ragazzo senza coprifronte avessero avuto bisogno di soldi, avrebbe accettato con malavoglia di prestargli qualcosa, ma ovviamente gli avrebbe dato giusto i soldi necessari a fargli comprare degli indumenti tra i più scadenti, e avendo capito che tipo di donna fosse, si sarebbero dovuti accontentare.
    Una volta terminate le loro compere e usciti dal negozio, Kiyomi poté sfoderare finalmente uno yukata in perfette condizioni e di un rosa pallido con un obi color magenta, felice di non sentirsi più in quei panni sporchi. Essendo un capo non molto pregiato, le avanzarono ancora molti soldi da poter spendere in vari modi, anche se solo una minima parte rispetto a quelli iniziali con cui era partita dal villaggio del suono.
    Dopo vari minuti passati per le strade di Konoha, in cerca della strada in cui avrebbero potuto trovare il suddetto locale, grazie alle informazioni che il detective aveva ottenuto, giunsero infine alla loro meta. A prima vista sembrava un locale di tutto rispetto, molto ben tenuto e di lusso, ma non era certo quello il problema che affligeva Kiyomi, quanto l’idea stessa del locale in cui stava per entrare.
    In un primo momento, il buttafuori non voleva lasciarli passare, ma il ragazzino dalla sessualità confusa seppe cacciare gli artigli, minacciando il grosso ninja a guardia dell’entrata con il leopardo che il suo nuovo amico aveva al guinzaglio, convincendolo a lasciarli passare.
    Evidentemente quel colosso era molto più mansueto di quello che sembrava, lasciando passare il trio nell’atrio del locale (un piccolo salottino), dove Hiro andò a chiedere informazioni. Kiyomi pensò che fosse un posto alquanto carino, oltre che lussuoso, ed essendo mattina non si respirava neanche l’aria perversa che si aspettava, anzi lo trovò particolarmente piacevole, se non fosse stato per qualche donna (o presunte tali) vestite di pelle nera che passavano ogni tanto per passare da una porta all’altra della sala.
    Tutte le porte, eccetto l’entrata da cui erano passati erano chiuse, essendo fuori orario e Hiro si vide rispondere malamente quando la ragazza a cui si rivolse, respinse all’istante la sua richiesta.
    Spiacente, la signorina non può essere disturbata, si sta preparando per l’evento di questa sera. Senza indugi, indicò con l’indice della mano destra il poster alle sue spalle, che parlava di una serata che avrebbe raccolto le migliori spogliarelliste e dominatrici del Paese del fuoco, per poi invitarli (non proprio garbatamente) ad uscire. Non so come siete entrati, ma il locale è chiuso. Da quella porta passano solo le spogliarelliste, quindi adesso uscite.
    Se qualcuno dei 3 ragazzi, avesse voluto contestare la richiesta della signorina, questa avrebbe alzato il tono della voce, minacciando di denunciarli.
    Sentite, questo è un locale privato, per giunta momentaneamente chiuso al pubblico, quindi se non volete che chiami le autorità, vi consiglio di voltarvi e andarvene adesso. Nel caso in cui non avessero voluto andarsene, la ragazza sarebbe uscita a parlare col buttafuori ed a dirgli di far mandare una pattuglia di ninja per sbattere fuori gli intrusi.
    A Kiyomi, dopo l’ultimo avvertimento della ragazza, non servì altro per decidere di abbandonare l’idea di entrare, dirigendosi verso l’uscita del locale senza voltarsi indietro, che i 2 compagni l’avessero seguita o meno. Una volta per strada ed abbastanza distante dal locale, si sarebbe voltata verso loro 2 (se fossero stati con lei), mettendo le cose in chiaro, altrimenti avrebbe girato l’angolo e avrebbe proseguito le ricerche per conto suo.
    Contenti? E’ inutile cercare di entrare là dentro. Io non voglio scatenare un putiferio e non voglio passare altri guai, anche perché ne ho passati fin troppi da quando vi ho conosciuti. Lasciamo perdere quest’idea, tanto l’avete sentita: da quella porta possono passare solo le spogliarelliste e a meno che non abbiate intenzione di mettervi in ghingheri per l’occasione, non potremmo mai entrare.A quel punto rimase in attesa che uno dei 2 esprimesse un’idea a riguardo, ma se avesse cominciato ad intuire che Shinichi ed Hiro stessero insinuando o anche solo pensando che avrebbe potuto fare lei la parte della spogliarellista.
    Scusate, state veramente cercando di farmi credere che vorreste farmi passare per una rozza e volgare spogliarellista? Ma che facce toste, siete proprio i depravati che pensavo che foste. Non esiste né in cielo né in terra che io mi abbassi ad esibirmi e dimenarmi come una sciacquetta da 2 soldi. E’ stato un piacere conoscervi, anzi nemmeno quello, quindi adesso vi saluto e me ne vado, perché io non farò mai la spogliarellista!
    E detto questo, si voltò e andò per la sua strada, offesa più che mai solo per quella ridicola allusione che si sarebbe potuta abbassare a tanto, ma non ebbe neanche il tempo di fare 3 passi, non dandogli la possibilità di replicare, che si sarebbe voltata nuovamente verso di loro, ancora più furiosa di prima.
    Ah, no…io ho capito dove volete arrivare, brutti pezzenti. L’avete fatto apposta, perché ovviamente non pensate che io abbia le doti per passare per una spogliarellista. E’ così, giusto? Non credete che io abbia un fisico adatto per fare quello che fanno tutte le altre sgualdrine di quel locale. Secondo voi io non ho le forme giuste per fare eccitare gli uomini, non è vero?
    Bene, volete vedere delle forme da spogliarellista, ve la faccio vedere io le forme da spogliarellista.

    Senza pensarci 2 volte, li afferrò entrambi per i colletti delle magliette (o qualunque cosa avessero indossato) e li avrebbe trascinati fino al negozio d’abbigliamento in cui si erano riuniti una ventina di minuti prima. L’obbiettivo era far scambiare Kiyomi per una delle star che avrebbero partecipato alla serata-evento di quella sera, cosicché avrebbe potuto entrare nei camerini del night club ed incontrare la donna che stavano cercando.
    In men che non si dica, si mise a cercare degli abiti adatti che avrebbero potuto mettere in risalto le sue forme, con l’intenzione di usare anche tutti i soldi che gli erano rimasti, pur di soddisfare il suo ego, dimostrando agli altri 2 che avesse tutte le carte in regola per essere scambiata per una ballerina di quel genere. Se anche Shinichi e Hiro, avrebbero voluto travestirsi per infiltrarsi nel locale, gli avrebbe dato i soldi di cui avevano bisogno, così da farli risultare impeccabili e poter avere le spalle coperte anche all’interno del club.
    Per non destare sospetti, avrebbero preso le cose con calma, cosicché il buttafuori e la ragazza che li avevano già visti, non li riconoscessero.


    La studentessa di Oto passò molto tempo a provare e riprovare vestiti nei camerini, scegliendo gli stili più disparati in modo da vedere quale si potesse adattare meglio all’occasione.
    Uscì dal camerino parecchie volte per guardarsi allo specchio coi vari modelli e chiedendo anche talvolta un consiglio ai suoi 2 accompagnatori, indossando capi come dei tradizionali kimono, passando per degli improbabili abiti da sposa, a degli abiti decisamente fuori luogo o troppo succinti o addirittura ad un completo nero in pelle con tanto di frustino. Uno dopo l’altro, gli abiti sfilavano davanti ai probabilmente esauriti ragazzi, ma ogni volta non era quello giusto e il più delle volte neanche ci si avvicinava e andò avanti così per oltre 1 ora.

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    Alla fine, finalmente uscì per l'ultima volta dal camerino con l'abito che sapeva avrebbe indossato quello stesso pomeriggio: un vestito aderente che metteva ben in risalto le forme e lasciava scoperte quasi del tutto le gambe dai 2 enormi spacchi laterali, e Kiyomi andò a completare il tutto legandosi i capelli in una coda di cavallo, truccandosi molto pesantemente e mettendosi dei grossi occhiali scuri e dei tacchi piuttosto alti.

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    Se i 2 ragazzi fossero rimasti ad aspettarla, dopo aver pagato il tutto, si sarebbero diretti tutti e 3 verso il fatidico locale che li aveva cacciati fuori una volta, ma che non avrebbe potuto rifiutarli ancora, soprattutto se Shinichi e Hiro avessero voluto contribuire travestendosi in qualche modo. Al negozio parlarono un po' di come la presenza di una seconda ragazza, avrebbe destato ancora meno sospetti, dandogli maggiori possibilità di entrare, quindi i 2 maschi, avrebbero fatto meglio a pensare a chi dei 2 spettasse tale "onore".
    Dopo qualche minuto di cammino, intravidero il buttafuori del locale e fu a quel punto che Kiyomi decise di tirare fuori tutte le sue presunte doti da attrice ed entrare definitivamente nella parte, cominciando a camminare sculettando con passo sicuro, posizionandosi alla destra di Shinichi, mettendo la sua mano sotto il suo braccio e mimando un'espressione vuota e strafottente (più del solito).
    Il primo ostacolo fu molto semplice da evitare, in quanto il ninja all'entrata si scostò immediatamente nonappena scorse il grosso leopardo tenuto al guinzaglio, ma quando arrivarono in quello stesso salottino che li aveva respinti quela stessa mattina, Kiyomi si presentò molto sicura di sé alla donna di mezza età che trovarono al bancone (per loro fortuna la ragazza di prima non c'era). Se anche Hiro avesse voluto (o fosse stato costretto) travestirsi da donna, avrebbe presentato anche lui senza farlo parlare, così da darsi un'aria ancora più importante.
    Siete qui per l'evento?
    Ci puoi giurare, gioia. Non si fa un evento senza di noi.
    In quel momento, la donna prese un blocchetto, cominciando a scriverci qualcosa, mentre intanto chiedeva le generalità delle 2 ragazze. Da dove venite?
    Dal villaggio di Otafuku
    I vostri nomi?
    Io sono Michelle Hō. E lei è mia sorella Yosukki.
    "Michelle Hō" e "Yosukki Hō", molto bene. Entrate pure.
    Ormai avevano la strada spianata, grazie soprattutto alla fantasia e l'abilità di Kiyomi, come aveva saputo ben dimostrare, entrando fiera nel salone che per merito suo erano riusciti a conquistare. Ora non dovevano fare altro che cercare la donna che poteva saperne qualcosa della notte precedente.
     
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    Una notte da leopardi

    Post Terzo - Dominatrice



    Sarò pure un bamboccio, ma almeno non chiamo coso qualcuno con non conosco… Dato che lo vuoi sapere io sono Hiro, immagino che tu posso avere un nome del tipo.. uhm non so… per esempio STRONZO?!

    Non proprio... Shinichi Kudo, 22 anni, molto piacere!

    Dissi, facendo un'espressione da beota ed accompagnandola con un gestaccio.monkeyonizuka
    Senza costume da scimmia, ma nudo ovviamente.


    [...]

    Senti scusa per prima… non sono solito agire in questo modo.. ma a quanto pare non so gestire i postumi di una serata come quella di ieri..

    Tranquillo, è normale... senti un po'... ma è la tua prima volta questa?

    Dissi io, incerto se mi stessi riferendo alla sua "castità" o alla prima volta che si ubriacava.

    Beh speriamo che almeno una delle due abbia il mio coprifronte!

    La dominatrice non credo, le professioniste sanno che i coprifronte vuol dire ninja e ninja vuol dire problemi. E' più probabile che ce l'abbia Hanako, l'amica di Kiyomi. O al massimo te ne facciamo ridare un altro. Ogni tanto faccio il sensei all'accademia, non dovremmo avere problemi, se proprio non dovessimo ritrovarlo.

    [...]

    Uscito dal bagno notai immediatamente l'assenza di Kiyomi.

    Certe donne proprio non riescono a sopportare di condividermi con qualcun'altra, ahahah.

    Una volta sistemata la stanza avrei tranquillizzato Hiro

    Tranquillo, sono sicuro che la troveremo al primo negozio di abbigliamento con un certo standard nei dintorni. Le donne come Kiyomi sono incredibilmente facili da rintracciare. E ci mettono tantissimo a scegliersi da vestire.

    In effetti Kiyomi era proprio una donna prevedibile e la vedemmo come previsto all'interno del negozio. Diedi un colpettino ad Hiro col gomito.

    Visto?

    Entrammo nel negozio senza grossi problemi, legando il leopardo fuori dalla porta quasi a fare da guardia. Gli legai anche un po' della frusta attorno alla bocca, nonostante le proteste del felino.

    Scusa piccolo, ma questi ometti sono così suscettibili!

    In effetti una volta saziato il leopardo non era per niente pericoloso, anzi un paio di bambini abbandonati dai genitori si sarebbero anche fermati a giocare per un po' con lui mentre eravamo dentro al negozio. Trovandosi in una grande città avevo dedotto, con successo a quanto pareva, che fosse addomesticato.

    Oh cielo, ti sei portato dietro quella bestia? Comunque complimenti, sei stato rapidissimo.

    Sai che di solito dirlo ad un uomo non è affatto un complimento, vero? Comunque ho ottenuto le informazioni che cercavamo. La prossima tappa è un nightclub, les enfants terribles, e dobbiamo cercare una dominitrice di nome Kakano.

    Il proprietario del negozio, che aveva solo noi come clienti vista l'ora del mattino, venne ad accoglierci fregandosi le mani (dopotutto dovevamo tutti e tre rifare completamente il nostro guardaroba).

    Benvenuti nobili signori... il mio nome è Kashimizu... cosa posso fare per voi?

    Shinichi Ku...do. Non sai quanto nobili, amico mio. Beh, Kashimizu-san... che ne direste di chiudere il locale per un po'. Ne varrà la pena, glielo assicuro.

    Essendo anch'io, in fondo in fondo, un riccastro (anche se non lo davo a vedere e non avevo uno stile di vita tale) sapevo come toccare le corde di quel commerciante.

    Se Hiro avesse avuto bisogno di soldi, e Kiyomi glieli avessi prestati.

    Sei un tesoro Kiyomi-chan! dissi, quasi prendendola in giro visto il suo normale comportamento Grazie mille del tuo aiuto, ma non mi servirà.

    Scrissi un bigliettino a Kashimizu, dicendogli di mandare le spese dei miei abiti a quell'indirizzo.

    Ma... siete sicuro? Voglio dire... non sembrate...

    Shush, Kamishizu-san. Certo che sono sicuro. O preferite una dimostrazione?

    Beh, ecco... è che non mi aspetto certo che...

    Lo avrei quindi portato a forza sul retro. Se i miei due compagni avessero deciso di spiarci avrebbero potuto vedere come avrei smantellato e ridotto in polvere nera uno scaffale semplicemente indicandolo.

    Alla vista il mercante sbiancò e si chinò a terra, chiedendo scusa.

    Non mi aspettavo certo che... nel mio negozio... voglio dire di solito voi... cioé... i Kobayashi...

    Respira a fondo, che se hai un infarto mi spiacerebbe. In fondo mi sei simpatico. Devi solo imparare ad essere un po' meno servile. Non so come siano qui a Konoha, ma io la gente la preferisco con più spina dorsale. Ah, non mi servono capi firmati, qualcosa di normale va benissimo.

    Se avessi notato che i due avevano assistito alla scena...

    Piaciuto lo spettacolino? Che resti tra noi per favore. Avrei dei fastidi se si sapesse in giro.

    Se avessero anche solo pensato di sfruttare la notizia a loro vantaggio...

    Ho ammansito un leopardo prima del mio caffé mattutino. Volete veramente che ammansisca pure voi?

    Il tono non sarebbe stato una minaccia, solo un modo per far loro riflettere attentamente sulle conseguenze delle loro azioni, ora che avevano iniziato a capire che il tizio con cui si erano risvegliati non era uno svitato a caso.

    Forse, se glielo avessero chiesto con gentilezza, avrebbe potuto persino dir loro la sua vera identità.

    Decise quindi di eliminare i pantaloni (da cui stava iniziando nuovamente a spuntare un'erezione, dannate pillole) e rifece totalmente il proprio guardaroba, un paio di pantaloni larghi (per nascondere i comportamenti bizzarri dell'organo) e una felpa correlata (non era abituato alle temperature autunnali di konoha, specialmente all'umidità).

    Non sarebbe sembrato diverso da un normale ragazzo, tuttavia osservandolo attentamente si sarebbe potuto notare come i capi scelti fossero di ottima qualità, nonostante il basso pregio della inesistente "firma".

    Da bravo Kurogane aveva fatto un ottimo affare: detestava sprecare il denaro.

    Giunsero in breve tempo al nightclub che era l'oggetto della loro cerca, venendo interrotti da un buttafuori con il coprifronte di Konoha.

    Ehi, Hiro. Ti andrebbe bene lo stesso se lo prendiamo a lui il coprifronte?

    Lo dissi ad una certa distanza dall'energumeno, certo che non mi avrebbe sentito.

    Il buttafuori tentò di tenerci fuori dal locale ma, al momento opportuno, un piccolo ruggito di Yuki (liberato da quella scomoda museruola e per cui avevo riadattato un guinzaglio ed un collare per cani di grossa taglia) ci fece guadagnare l'accesso al locale.

    Guardandomi attorno pensai che di sicuro in quel locale ci aveva portato Kojiro. Gli anni passati come membro di un'organizzazione criminale gli avevano dato un'ottima conoscenza dei locali più "prestigiosi" del continente.

    Capii subito che aria tirava quando la ragazza della "reception" indicò il poster. Presi entrambi i miei compagni per le spalle, e ringraziai per la loro disponibilità portando fuori Hiro e Kiyomi.

    Meglio non creare problemi, attirare l'attenzione delle autorità è l'ultima cosa che vogliamo.

    Contenti? E’ inutile cercare di entrare là dentro. Io non voglio scatenare un putiferio e non voglio passare altri guai, anche perché ne ho passati fin troppi da quando vi ho conosciuti. Lasciamo perdere quest’idea, tanto l’avete sentita: da quella porta possono passare solo le spogliarelliste e a meno che non abbiate intenzione di mettervi in ghingheri per l’occasione, non potremmo mai entrare.

    Beh Kiyomi... tra noi dovresti essere tu quella più brava... o no?

    Scusate, state veramente cercando di farmi credere che vorreste farmi passare per una rozza e volgare spogliarellista? Ma che facce toste, siete proprio i depravati che pensavo che foste. Non esiste né in cielo né in terra che io mi abbassi ad esibirmi e dimenarmi come una sciacquetta da 2 soldi. E’ stato un piacere conoscervi, anzi nemmeno quello, quindi adesso vi saluto e me ne vado, perché io non farò mai la spogliarellista!

    Si voltò, cercando di andarsene. Avrei messo un dito di fronte alla bocca di Hiro se avesse anche solo cercato di aprirsi, facendogli segno con il capo di non parlare. Ed infatti, dopo pochi istanti Kiyomi sarebbe tornata:

    Ah, no…io ho capito dove volete arrivare, brutti pezzenti. L’avete fatto apposta, perché ovviamente non pensate che io abbia le doti per passare per una spogliarellista. E’ così, giusto? Non credete che io abbia un fisico adatto per fare quello che fanno tutte le altre sgualdrine di quel locale. Secondo voi io non ho le forme giuste per fare eccitare gli uomini, non è vero?
    Bene, volete vedere delle forme da spogliarellista, ve la faccio vedere io le forme da spogliarellista.


    Kiyomi ci afferrò quindi per le maglie, riportandoci al negozio di prima. Felicissimo di rivederci (visto quanto gli avevamo già fruttato in quella mattinata) Kamishizu si affrettò a chiudere il locale e neppure si prese il disturbo di portar fuori Yuki. Il leopardo era ormai diventato un tutt'uno con il sottoscritto nella mente avida del mercante.

    Grazie dei trucchetti Shu, come sai manipolare te le persone nessuno mai.

    Certo, Kiyomi era anche abbastanza facile da far infuriare ma non si aspettava che fosse stato così facile.

    Una volta dentro il locale, mentre Kiyomi soddisfaceva il suo ego cercando degli abiti adatti...

    Ho già elaborato un piano Hiro. Diciamo che ho avuto un minimo di esperienza in locali simili per cui so cosa bisogna fare per infiltrarsi all'interno. Fammi vedere come ti trasformi in donna.

    Se Hiro avesse provato a protestare o altro...

    Si, hai capito bene. Dovrai fare la spogliarellista pure tu. Tranquillo, non sarà niente di serio.

    Se avesse protestato ancora, o detto che sarebbe dovuto essere Shinichi a fare la donna

    Io devo fare il pappone. Manager. Magnaccia, come lo vuoi chiamare.

    Se avesse protestato ancora una volta l'avrei preso per un braccio, trascinandolo a forza nel magazzino sotterraneo del locale. Giunti ad un muro avrei dato un paio di tocchi allo stesso...

    Che... che cosa volete fare, nobile signore?

    Ti allargo un po' il magazzino. Ti serve un po' più di spazio qui sotto no?

    Non capisco di cosa...

    Con il braccio libero, che sarebbe diventato innaturalmente rigonfio di muscoli, fino a strappare la maglia che indossavo, avrei colpito leggermente il muro con un dito. Un'unione di pura potenza fisica e di chakra distruttivo avrebbe distrutto il muro e parte del terreno dietro, arrivando quasi a raddoppiare le dimensioni del sotterraneo. [Tecnica: Potenza Disumana]
    Potenza Disumana
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può incrementare notevolmente la propria forza, fino a tre volte tanto, per effettuare una singola azione. Tale azione non può avere finalità direttamente offensive nei confronti di avversari o nemici, ma può vantare di una potenza unica: sarà possibile - ad esempio - estrarre le radici degli alberi, abbattere muri o vegetali, spostare un grosso masso.
    Tipo: Taijutsu
    (Livello: 3 / Consumo: Medioalto )
    [Da chunin in su]
    Chakra Distruttivo Distruzione ad Area (Intermedio)
    Arte: 'utilizzatore può causare danni ad area tramite i colpi corpo a corpo: il colpo si propagherà entro 1,5 metri sulla superficie colpita a partire dal punto d'impatto. La potenza del danno ad area è metà (x0.5) rispetto a quella del colpo diretto, viene considerato come il danno di una [Bomba] per il calcolo dei danni.
    (Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da Chunin in su]

    Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata (x3).
    (Mantenimento: ½ Basso a colpo)
    [Da Chunin in su]


    Vuoi ancora discutere, o vuoi ritrovare il tuo coprifronte?

    Dimostrata la propria superiorità, anche grazie a molta scena, il Kurogane non si sarebbe aspettato ulteriori obiezioni da parte di Hiro. Quel "disastro" non avrebbe avuto grosse conseguenze, soltanto Kiyomi avrebbe sentito un grosso rumore ma non notando nessuna conseguenza probabilmente non ci avrebbe più fatto caso.

    Se si fosse nuovamente rifiutato di partecipare al piano di Shinichi il Kurogane avrebbe iniziato a stringerlo al collo. [Velocità e Forza Blu (impasto 2 tacche in forza)] In breve tempo Hiro si sarebbe ritrovato senza aria e sarebbe svenuto, ma non prima di un ultimo consiglio da parte di Shinichi.

    Un vero ninja non ha paura di sporcarsi un attimo le mani o la coscienza per portare a termine il proprio obbiettivo.

    [Nota: do per scontato che da qui in poi Hiro esegua il piano di Shinichi... casomai sistemo col prossimo post se preferisci farti un sonnellino ;)]

    Ed ora devo anche prendermi un'altra maglia. Allora. Un'altra maglia come quella di prima, poi tutto quello che le scrivo ora su questa lista. Le taglie più larghe che ha. Vada anche dal gioielliere qui di fronte e compri per me quanto le scrivo su quest'altro foglio.

    Fortuna che ho già il leopardo da sfruttare.

    Mi sarei quindi diretto di sopra, aiutando sia Hiro con la sua trasformazione che Kiyomi nella scelta nell'abito (in fondo avevamo passato solo un paio di minuti nel sottosuolo).

    No, aspetta. Tu vorresti dirmi che non sai usare la henge no jutsu? Ma che razza di ninja sei!

    Ci avrebbe pensato un attimo.

    Ma sai che forse è anche meglio così? Farai il travestito! E' geniale! Per tua fortuna sono un maestro nei travestimenti, vedrai! Neppure tua madre ti potrebbe riconoscere!

    In effetti Shinichi non usava quasi mai la trasformazione, preferendo di gran lunga dei travestimenti.

    Un abito con una discreta scollatura, imbottito leggermente nei punti giusti, del trucco veramente pesante ed una lunga parrucca con boccoli neri oltre a delle mutande contenitive sarebbero state abbastanza adatte per mascherare appositamente male la mascolinità dell'Abe. Che probabilmente avrebbe maledetto il nome di Shinichi fino alla fine dei suoi giorni, che tuttavia avrebbe lasciato ad Hiro la scelta finale su quello che sarebbe stato il suo travestimento, al limite dandogli qualche consiglio.

    Se fosse arrivato il momento di truccarsi il Sunese si sarebbe offerto di aiutare Hiro (ed anche Kiyomi, se glielo avesse chiesto) giustificando il tutto in questo modo:

    Ho dovuto lavorare da mia zia estetista anni fa, per imparare l'arte del commercio. E alla fine sono abilità che mi son tornate utili nei travestimenti.

    Nel frattempo tuttavia non si sarebbe dimenticato di Kiyomi, dandole delle valide motivazioni per cambiare abito quando gli avesse chiesto cosa ne pensasse ed eventualmente avrei parlato anche con lei della necessità del mio ruolo di "protettore".

    Senza un manager quei tizi ti si avventerebbero addosso come dei leopardi, facendoti le peggio cose. Fidati, serve qualcuno che faccia da capoccia e che li convinca a non mettervi le mani, o altro, addosso.

    L'argomentazione era sensata, dopotutto.

    Alla fine avrei approvato la scelta d'abito di Kiyomi, oltre alla sua acconciatura:

    Perfetto Kiyomi-chan. Se non fosse già su per le pillole penso che avresti persino "risvegliato" il fratellino minore.

    Se si fosse arrabbiata o imbarazzata per quella battutina avrei minimizzato il tutto

    Era solo un complimento. Vedila come la mia rivincita per il "rapidissimo" di prima. le risposi, strizzando l'occhio e ridendo di gusto.

    Una volta che Kiyomi e Hiro fossero apposto anch'io mi sarei dedicato alla mia vestizione.

    Mi sarei spogliato nel negozio arrivando infine al mio aspetto finale (tanto le serrande erano abbassate e nessuno poteva vedermi da fuori. E sia Hiro che Kiyomi già mi avevano visto nudo, quindi...)

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    Capelli lasciati liberi, un finto dente d'oro, degli ampi occhiali da sole avrebbero occultato il mio viso, aiutati anche dal cappello che avrebbe seguito il tema dell'abito.

    Avevo sfruttato la presenza di Yuki il leopardo per decidere di incorporare degli elementi simili (ovviamente sintetici). Una fascia leopardata sul cappello a tesa larga ricoperto di pelo bianco.

    Un ampio "accappatoio" bianco, aperto sul davanti e chiuso da due bottoni leopardati. Il risvolto dell'accappatoio senza cappuccio sarebbe stato leopardato anch'esso, mentre della pesante paccottiglia dorata col simbolo dei Ryo avrebbe adornato il mio collo da cui sarebbe spuntata la parte alta del mio petto ed una cicatrice (che avrei sempre potuto giustificare come dei giorni da "gangsta" in gioventù).

    Le mie dita erano decorate da molteplici anelli utili solo a sfoggiare una pacchiana ricchezza. Ovviamente sotto quella giacca pelosa non avevo nulla, come da tradizione dei papponi, a parte dei pantaloni neri e degli stivali dello stesso colore che probabilmente nessuno avrebbe notato data la stranezza del primo abito.

    Mi sarei guardato allo specchio, apprezzando il travestimento.

    Allora, che ne pensate Bitches?

    Avrei proseguito con il mio piano, una volta terminata la vestizione, spiegando loro quello che volevo fare.

    Di un po' Kiyomi, tu sai ballare? Dovremo dare un po' di spettacolo in quel postaccio. Gli faremo vedere noi! Distruggeremo tutta la competizione e dimostreremo di essere migliori di loro, nel loro stesso campo! Così imparano quegli stronzi a cacciarci dal locale!

    I miei occhi erano di fuoco, in modo da far vedere loro che quella era diventata una questione d'onore. Certo, avevo un po' esagerato le mie reazioni, ma avevo bisogno della massima convinzione da parte loro. Dovevano credere nella parte, per poterla recitare alla perfezione! [Recitazione]

    Sopratutto tu, Hiro, dovrai essere convincente. Se non pensi di farcela sta fermo, zitto e fingi di non capire un cazzo di quello che stiamo dicendo. Fingiti straniero, non saresti il primo e neanche l'ultimo. Se mi mandate a puttane questa infiltrazione, vi faccio diventare sul serio le mie puttane.

    Era chiaramente uno scherzo, dato che lo dissi con il giusto tono e ridendo, ma avrebbero capito che ci tenevo particolarmente a far andare quell'operazione nel miglior modo possibile.


    Presi quindi Yuki per il guinzaglio e mi sarei incamminato con loro due verso il nightclub. Davanti al buttafuori, prima di entrare, gli allungai un paio di banconote ed un foglietto.

    Fai mettere questa al Dj, biatch.

    Ma, ecco...

    Un pesante schiaffo lo colpì, facendo un grosso fragore. Un vero e proprio...

    Bitch Slap, Bitch. Ne vuoi un'altro?

    Dato che un secondo schiaffo gli avrebbe probabilmente spaccato la mandibola il buttafuori si rassegnò ad eseguire i miei ordini. Iniziavamo già bene.

    Una volta dentro Kiyomi decise di prendere l'iniziativa e la lasciai fare, mostrando un'aria di superiorità.

    Entrati nel salone la musica si fermò, come da istruzioni e tutti si voltarono verso noi tre. Avrei alzato il braccio sinistro, che contornava la schiena di Hiro, per schioccare le dita.

    E Cinq, se, sett e ott!

    In quell'istante la musica che avevo scelto avrebbe iniziato a suonare mentre io mi sarei messo a cantare e ballare, accompagnato nella danza dalle mie due "puttane".




    Tutti gli uomini furono rapiti dall'avvenenza di Kiyomi che, se si fosse messa a ballare con energia, avrebbe mostrato le lunghe gambe ed avrebbe anche potuto far intravedere le mutandine, mentre le donne avrebbero potuto ammirare l'agilità del pappone: per loro che erano abituate a cinquantenni grassi vedere un ragazzo giovane era una novità. Se anche Hiro avesse ballato si sarebbe comunque guadagnato un apprezzamento più o meno elevato dai cultori delle pratiche più estreme in base alla sua abilità.

    Al termine di quella breve esibizione mi sarei inchinato, facendo fare un inchino esagerato anche ad Hiro e Kiyomi, in modo da far apprezzare le loro "forme" ai pervertiti che di solito popolavano quei locali.

    Il capoccia di quel posto, certamente legato ad una qualche mafia locale, avrebbe applaudito e ci avrebbe dato l'accesso ai camerini dove ci saremmo potuti preparare per l'esibizione di quella notte.

    Come vi chiamate?

    Io sono Huggy Leopard, e queste sono le leggendarie sorelle Ho, Michelle e Yosukki.

    dissi indicandole e presentandole al capoccia, che si chiamava Tony Akimichi. Aveva un insano colorito giallo della pelle, ma decisi di non badargli. Quel tipo avrebbe subito tentato di palpeggiare Kiyomi, ma sarebbe stato bloccato da un ringhio di Yuki.

    Richiama il tuo gattone, Leopard.

    Ahah, non posso mi spiace. Non è mica un cane. Già è tanto se sono riuscito a farlo affezionare a loro due. E poi... com'è che si dice? Guardare ma non toccare Tony-san.

    Ah, ah. Giusto, giusto. Beh, andate pure a prepararvi per stasera. Vi esibirete anche voi, Huggy-san?

    Claro que Si, baby! E chissà... se è una buona serata e si guadagnano molti soldi potrei lasciare il leopardo fuori dalla camera delle ragazze invece che dentro.

    Oh, oh, oh. Voi si che sapete motivare un uomo, Huggy-san.

    Just Huggy, Sugah. Ora vado a sistemare le mie ragazze.

    Avrei quindi intimato alle due ragazze di muoversi, dando ad entrambe uno schiaffo sul culo. Le avrei quindi seguite assieme al leopardo.

    Ora dobbiamo rintracciare la dominatrice. Ah, scusate per lo schiaffo sapete... la parte.

    Avremmo quindi cercato la dominatrice chiedendo se l'avessero vista e dove fosse.

    Una delle ragazze a cui avrebbe chiesto Hiro gli avrebbe risposto così:

    Sorella, Kakano è tornata qualche ora fa da una serata con dei riccastri. Le piace sempre arrotondare con delle feste private ma io Baby preferisco di no. Quelli ti spompano e vogliono sempre troppo. Meglio star qui e spogliarsi e basta, capisci quello che dico cara?

    dopo un'eventuale replica avrebbe continuato

    Guarda è in quella stanza laggiù a riposare, ma non ti consiglio di disturbarla.

    Dopo aver dato un buffetto ed essermi complimentato con Hiro avrei recuperato Kiyomi e saremmo entrati in quella stanza.

    Non mi va di lasciare qualcuno qui fuori da solo. O sola. Chissà che potrebbero fare questi porci.

    Avrei quindi lasciato Yuki all'esterno, legando il guinzaglio alla maniglia esterna della porta. Il leopardo si sarebbe messo a riposare, dato che non c'era nessuna minaccia se non qualche spogliarellista che si stava truccando.

    La stanza, illuminata solo da una soffusa luce rossa era composta da un divano e da un gigantesco letto a forma di cuore nel quale stava riposando una vera e propria dea vestita solo di pelle nera. I lunghi capelli rossi si confondevano con le lenzuola e anche nel sonno i suoi mugugni erano chiaramente erotici.

    La nostra entrata l'aveva svegliata e, non appena si riprese dallo stupore di noi tre in quella stanza, afferrò il frustino ed arrabbiata ci chiese chi fossimo e cosa volessimo.

    Per tutta risposta mi sarei tolto gli occhiali, levando anche la parrucca di Hiro e gli occhiali di Kiyomi.

    Ah... siete voi. Che c'è... mi sembrava foste soddisfatti dei miei servigi.

    Oh non sono i tuoi... servigi, quello con cui abbiamo dei problemi. Vedi, abbiamo perso i nostri due compagni. Una ragazza dai capelli marroni a caschetto e una sorta di samurai coi capelli neri. Hiro qua inoltre ha perso il suo coprifronte.

    Hanako e Kojiro, giusto? Beh potrei dirvi quello che so, e so molto anche sul coprifronte perduto ma... prima dovete farmi godere!

    Disse, facendo schioccare il frustino. Sapevo che Hiro e Kiyomi erano troppo pudici e semplici per quel tipo di "scontro", era quindi chiaro che sarebbe toccato nuovamente a me intervenire. Fortuna che avevo preso quelle pillole, va.

    Uff... devo proprio?

    Il frustino schioccò, in disapprovazione.

    Non voglio te! Io voglio lui! disse, indicando Hiro col frustino.

    In effetti una dominatrice aveva bisogno di qualcuno da "dominare". Forse che nelle nostre esperienze dimenticate...

    Mi piaci tu, Hiro. Vieni e ti mostrerò il culmine del piacere e del dolore.

    Disse lei, gattonando come una pantera e facendo scricchiolare il completo di pelle nera fino a scendere dal letto ed approcciarsi ad Hiro.

    Io feci solo un cenno, come per dire ad Hiro "Vai amico! E' il tuo momento!" ed in effetti quella donna era talmente bella e formosa che fare l'amore con lei ben valeva un minimo di dolore.

    Prima che Hiro potesse reagire alla notizia lei lo cinse con le braccia e gli infilò la testa dentro gli enormi seni, per poi risollevarlo e baciarlo in bocca violentandolo con la sua lingua.

    Di che mi vuoi, ragazzo.

    Sarebbe toccato ad Hiro decidere se accogliere l'invito della sensuale ed erotica rossa, o se comportarsi come un verginello imbarazzato e ritirarsi. Se avesse cercato conforto da parte del sunese, non ne avrebbe trovato molto.

    Forza, dipende tutto da te! Lo vuoi ritrovare il tuo coprifronte o no? E poi lei ti vuole! Ed è bellissima! Pensa che è così bella che persino Kiyomi se la farebbe!

    Dissi ad Hiro, strizzando l'occhio a Kiyomi in modo che il neo-genin non potesse vedermi. Un po' di supporto mi avrebbe fatto comodo. Se Hiro si fosse trovato solo contro due forse avrebbe ceduto alle lusinghe della dominatrice.

    Che c'è? Ti impressiona il frustino? Pensavo che voi ninja foste degli uomini duri...

    Se Hiro si fosse rifiutato le nostre richieste si sarebbero arenate.

    Davvero? Cioé tu davvero non solo non vuoi fare l'amore con questa donna, ma neppure lo vuoi fare ben sapendo che ne abbiamo bisogno per le nostre informazioni? Porco cane, se una donna così volesse me non me lo farei ripetere due volte! Pensi che io volessi sul serio fare sesso con quella cameriera prima? Non mi è piaciuto per niente, ma mi sono sacrificato per il bene di tutti! E' il tuo turno Hiro! E se sei preoccupato, non esserlo. Questa tua piccola avventura non uscirà da queste mura. La signorina qui sa essere riservata, e noi non diremo niente a nessuno vero Kiyomi?

    Avrei cercato nuovamente l'aiuto della kunoichi per convincere Hiro a fare quello che andava fatto.

    In effetti, se Hiro avesse ceduto (subito o dopo un po' di convincimento), avrebbe ben presto capito come nell'abbandonarsi alla dominatrice avrebbe trovato un gran piacere. Per prima cosa lei gli avrebbe abbassato i pantaloni, mettendosi in ginocchio per risvegliare adeguatamente il suo piccolo amico sfruttando i due grossi doni naturali che adornavano il suo petto, liberandoli dalla costrizione del corpetto di cuoio. Avrebbe detto delle parole erotiche ad Hiro, ma anche molto dolci cercando di instillare un sentimento d'amore che era sicura avrebbe toccato le corde del giovane di Konoha.

    Nel frattempo avrei invitato Kiyomi a sedersi sul divano, mentre i due amanti avrebbero conquistato il letto. L'esperta rossa sapeva che il percorso del dolore andava preso molto piano, ed infatti si accontentò di essere lei a cavalcare il foglioso, che sarebbe rimasto supino su quel letto. Ogni tanto si sarebbe chinata su di lui, conficcandogli le unghie sulle spalle. Avrebbe certamente fatto male, ma meno di quello che pensava sopratutto grazie al suo fisico allenato. [considera neanche una ferita lieve]

    Avrei detto a Kiyomi che non era il caso di uscire.

    Ti ricordo chi c'è la fuori. Se esci da sola rischi di cacciarti nei guai, ed è meglio non lasciare Hiro da solo. Se entrasse qualcuno saremmo tutti e tre nei guai: ti ricordo che non dovremmo essere qui. Se proprio ti da fastidio non guardare...

    Il movimento ritmico dei due sarebbe stato incredibilmente eccitante tuttavia, e si capiva chiaramente che sia Hiro che Kakano stavano provando un piacere unico nel loro amplesso. Hiro si sarebbe stupito di come abbandonarsi alla donna esperta lo stava ripagando, forse neppure avrebbe capito perché si fosse lasciato intimorire.

    Nel frattempo io avrei acceso un po' di musica sensuale (non c'era molta scelta in quella stanza), ma speravo che coprire un po' i rumori del rapporto che si stava consumando nel letto (più per mettere a suo agio Kiyomi che per mio imbarazzo).



    Mi sarei seduto nuovamente sul divano, liberandomi del cappello e del pesante cappotto che mi stava facendo sudare, dato che il riscaldamento in quella stanza funzionava tutto il giorno (dopotutto era di solito frequentata da gente mezza nuda, ed era autunno).

    Va meglio ora?

    Avrei atteso una risposta della kunoichi, prima di proseguire.

    Tranquilla, vedrai che li ritroveremo. So che non sembra, ma Kojiro è un ninja molto forte e sono sicuro che non ha abbandonato Hanako. Ha una cotta per lei, quindi non ti devi preoccupare. Non la lascerebbe mai sola.

    In effetti Kiyomi poteva essere preoccupata per la sua amica e non avevamo fatto nulla per rassicurarla finora, presi dagli eventi. Kojiro non mi preoccupava, anche senza spada poteva essere letale ed era decisamente più forte di qualche criminale da quattro soldi, anche con le braccia infortunate.

    L'atmosfera era molto stimolante, studiata per far accalorare un uomo e una donna e probabilmente anche Kiyomi non avrebbe fatto differenza (anch'io ero abbastanza eccitato, nonostante mi fossi "liberato" solo un paio di ore prima).

    Se avessi notato che Kiyomi fosse "ricettiva" a quel tipo di attenzioni le avrei delicatamente girato la testa verso di me, prima di guardarla negli occhi ed avvicinarmi lentamente a lei a tempo di musica, schiudendo le mie labbra che avrei tentato di poggiare sulle sue in un bacio incredibilmente appassionato e lungo, cercando di far danzare le nostre lingue mentre la abbracciavo. Se lei avesse ricambiato quel bacio probabilmente ad un primo ne sarebbe seguito un secondo, e chissà che altro. Avremmo potuto persino mostrare ai due sul letto come si faceva veramente l'amore.

    Avrebbe sempre potuto rifiutarmi, ovviamente. Non avevo usato la forza, e non avevo alcuna intenzione di impormi. Se mi avesse fatto un segno o se si fosse ritratta mi sarei rapidamente ritirato nella mia parte del divano.

    Scusa... sai... le pillole, la musica. Mi dispiace tanto Kiyomi, perdonami. Non succederà più.

    Avrei quindi preso la testa tra le mani. Non potevo credere di essermi lasciato influenzare da quell'atmosfera, e che quella ragazza che solo il giorno prima al gate si era denudata nella pubblica piazza potesse avere più autocontrollo di me.


    Indipendentemente da quello che sarebbe successo tra me e Kiyomi dopo un paio di round di rapporto "normale", che avrebbe anche potuto variare dalla prima posizione assunta dai due a seconda delle preferenze di Hiro, la dominatrice avrebbe estratto uno strano strumento da uno dei cassetti che affiancavano il letto. Sembrava un paio di mutande, ma con un duro e grosso "coso" di plastica attaccato sul davanti.

    Kakano le indossò, oscurando il suo sesso alla vista.

    Adesso è il mio turno di divertirmi, Hiruccio caro.

    Se non avesse fatto nulla la donna l'avrebbe violato nel buco normalmente riservato allo scarico dei rifiuti corporei tuttavia se si fosse ricordato di essere un fottuto ninja Hiro avrebbe notato come lui, in realtà, fosse molto più forte della dominatrice normalmente abituata a dei compagni sottomessi.

    Avrebbe quindi potuto negare alla dominatrice quel tipo di rapporto e, se si fosse dimostrato così forte da riuscire persino a strapparle quel congegno di dosso lei si sarebbe arresa a lui.

    Sapevo che c'era una tigre dietro quegli occhi da cucciolo. Prendimi, amore! Fammi male! Colpiscimi!



    CITAZIONE
    OT

    Dopo essermi spinto direi molto oltre (scusate, ma non ho saputo resistere :P) sappiate che tutte le vostre scelte sono totalmente libere. Anche se la narrazione sembra "forzarvi" in certi eventi voi siete totalmente liberi di ignorare quello che scrivo ;)

    Ho cercato di usare il condizionale il più possibile ma, se temete per la purezza dei vostri personaggi non preoccupatevi. Avete il totale controllo, ovviamente, di quello che gli succede :D

    Nota: mberu, complimenti per la cit nel titolo del tuo post precedente ;)
     
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  9. Mberu?
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    Una notte da leopardi

    Lo svezzamento



    Da quando quella giornata era iniziata Hiro aveva preso per lo più porte in faccia, seguendo gli altri come una barchetta alla deriva.
    Per quanto Shinichi ritenesse che la dominatrice non avesse il suo coprifronte, il neogenin riservava sempre un minimo di speranza che fosse lei a custodire il suo prezioso cimelio.
    Se questo fosse stato vero o meno non era ancora dato saperlo, dato che l’allegro gruppo composto da Hiro, il detective e la prosperosa studentessa non fu in grado di poter incontrare la deliziosa signorina, esperta nell’infliggere dolore.
    Da lì a breve ci sarebbe stato un grande evento, che avrebbe dato ai tre l’opportunità di avvicinarsi alla padrona. Motivo per cui, sfruttando un poco di psicologia inversa e l’ego della ragazza, Shinichi finì per convincere Kyiomi a travestirsi da spogliarellista o da chissà che cosa.
    Se il piano dell’appena formata squadra sarebbe stato quello di intrufolarsi sotto mentite spoglie all’evento, era ovvio che anche Hiro avrebbe dovuto ricoprire un ruolo, sarebbe diventato anche lui una bestia ricoperta di cuoio fingendosi schiavo di Kyiomi?

    Ora capisco cosa provano i protagonisti dei romanzi sconci… se c’è una cosa che ho imparato da genin è: mai esagerare con l’alcol.

    Dal club si spostarono nuovamente al negozio d’abbigliamento che poco tempo prima aveva ridato dignità a tutti e tre. Avendo stretto amicizia con il commerciante, che si premurò di chiudere il negozio per essere a completa disposizione, la caccia al travestimento per Kyiomi cominciò.
    Nel frattempo però, Shinichi grazie al suo grande intuito aveva già messo tutti i tasselli al suo posto.

    Ho già elaborato un piano Hiro. Diciamo che ho avuto un minimo di esperienza in locali simili per cui so cosa bisogna fare per infiltrarsi all'interno. Fammi vedere come ti trasformi in donna.

    Si guarda caso avevo già messo in conto un’ipotesi simile, sta volta il tuo intuito non è stato sopra la media. Peccato che non mi sappia usare la tecnica della trasformazione!

    No, aspetta. Tu vorresti dirmi che non sai usare la henge no jutsu? Ma che razza di ninja sei!

    Beh se hai tutta questa voglia di trasformarti lo puoi fare tu il travestito!

    Ma sai che forse è anche meglio così? Farai il travestito! E' geniale! Per tua fortuna sono un maestro nei travestimenti, vedrai! Neppure tua madre ti potrebbe riconoscere!

    Beh almeno questo è un vantaggio!

    Preso ormai dalla situazione, Hiro si fece trasportare dal più esperto Shinichi.
    Più però il detective lo travestiva, fra parrucca, imbottiture e trucco, più Hiro avrebbe voluto scomparire sotto terra, lontano da quella situazione che stava distruggendo il poco orgoglio e la poca autostima rimaste al genin. Tutto questo per accontentare quel pazzo maniaco, con la speranza che prima o poi gli avesse riportato il coprifronte.

    Shinichi la prossima volta che ci incontreremo spera che non sia arrivato al tuo livello se no ti combinerei per come mi stai conciando tu ora

    Disse il neogenin mentre che il detective stava finendo di affrescargli la faccia con un pesante trucco.
    In più o meno poco tempo, tutti finirono di vestirsi, Kyiomi si era appositamente vestita da baldracca con sfumature sado, Shinichi aveva preso le sembianze di un pappone molto kitsch, Hiro dal canto suo aveva avuto poca libertà di scegliere il proprio travestimento, lasciando l’arduo compito al detective.
    Con la faccia impiastricciata, un vestito che lasciava scorgere un finto seno, folti boccoli neri e delle mutande che gli davano un fastidio immane, l’Abe si sentiva un maledetto fenomeno da baraccone.

    L’ardua via del ninja..

    Il piano era semplice, Shinichi si sarebbe finto il manager di quei soggetoni di Hiro e Kyiomi. Con quell’idea di fondo i tre si recarono nuovamente al club e dopo essere riusciti ad introdursi nel locale avvenne l’inaspettato.
    Quel mentecatto del detective aveva fatto mettere una musica per introdurli e subito iniziò a ballare. Hiro non poteva far saltare l’intera copertura così, impacciato, decise di seguire Shinichi in quella farsa.
    Su di loro si posarono in breve tutte le occhiate del locale, riscuotendo un grande successo. Caricato dalla reazione del pubblico e dalla musica che iniziava a sentire dentro di se Hiro si lasciò andare. Il culmine della performance fu quando il genin iniziò a strusciarsi sul fianco di Shinichi e afferrandogli con forza i glutei disse:

    Sono abbastanza convincente?

    Nel caso in cui il detective si sarebbe dimostrato insoddisfatto, il travestito gli avrebbe infilato tutta la lingua in bocca, forte del fatto che non potesse opporsi per non far saltare la copertura.

    Lo spettacolino finì con un suntuoso inchino, accompagnato dal boato del pubblico.
    Spinto dal successo ottenuto dal trio, uno dei gestori del locale si avvicinò al manager delle due “ragazze”, prendendo accordi. Nel frattempo Hiro si prodigò nel mandare baci a destra e manca, scoprendo ogni tanto le sottili gambe ancora prive di peli.
    A riportarlo in sé fu una sculacciata di Shinichi, il quale molto probabilmente si stava calando troppo nella parte come Hiro.
    Grazie all’accordo preso dal detective si poterono finalmente intrufolare nei luoghi adibiti per le performer.
    Nel corridoio una ragazza con una bustina contenente capi intimi colorati stava per entrare in una stanza.

    Scusami tesoro!

    Facendo un piccolo scatto sui tacch,i Hiro la raggiunse.

    Ehi Gioia starei cercando Kakano, mi hanno detto che dovrebbe essere da queste parti! […] Certo che capisco quello che voglio dire, però sai, ihihihi, spesso qualche extra fa sempre meglio. Dove sta riposando lei?

    La ragazza in breve gli indicò la stanza, e dopo aver ricevuto un buffetto d’approvazione da Shinichi, i tre si diressero verso la tana della tigre.
    La donna era di una bellezza disarmante, il fatto che Hiro avesse completamente dimenticato di lei indicava quanto cavolo doveva essere andato la sera prima.

    Kakano si svegliò quando il trio fece capolino nella sua particolare stanza.
    Minacciandoli con un frustino, accettò di aiutarli a trovare Hanako e Kojiro a patto di farla godere.

    Beh per fortuna Shinichi non si tira mai indietro per queste cose…

    La dominatrice indicò però con il frustino Hiro.

    Non voglio te! Io voglio lui!
    Mi piaci tu, Hiro. Vieni e ti mostrerò il culmine del piacere e del dolore.


    Il ragazzino, preso alla sprovvista iniziò a balbettare, cercando aiuto nello sguardo dei compagni.

    I-i-io n-non cred-do di es-s-s-s-ss-ere in grado…

    L’esperta donna però gattono fino a lui e con strabiliante forza lo schiaccio contro i suoi seni. Inizialmente Hiro si dimenò, sentendo il fiato mancare, in breve però si accorse di quanto quel ben di dio potesse essere accogliente e ancor di più se ne accorse il suo amico ai pieni inferiori, il quale, come un susanoo, iniziò a diventare sempre più grande.
    Dandogli solo un attimo per riprendere fiato, la dominatrice continuò infilando tutta la sua carnosa lingua nella bocca del giovane ninja.
    Ormai inebriato dal piacere della scoperta sessuale, non era manco più in grado di sentire cosa gli altri stessero farfugliando alle sue spalle.

    Di che mi vuoi, ragazzo.

    Hiro senza pensarci troppo, indico i prosperosi seni della signora.

    Ti voglio da morire, sopratutto quelle

    In breve la donna si calò e per un po’ gioco con i suoi attrezzi e con quelli di Hiro, facendo impazzire di piacere il ragazzo, il quale, incurante della presenza delle altre persone, si era lanciato in profondi mugugni di piacere.
    Venne poi guidato sul letto dove iniziò l’amplesso, accompagnato da qualche lieve fitta di dolore impressa dalla donna fra morsi e unghiata, ma che rendevano il tutto più eccitante e carico di adrenalina.

    TI PREGO CONTINUA!

    Accompagnati dalla musica, una furia animalesca montò sempre più su Hiro, la quale girando e rigirando la donna nel letto aveva iniziato a invertire i ruoli.
    Dopo qualche minuto la donna raggiunse un cassetto, estraendo uno strano aggeggio caratterizzato da una lunga protuberanza fallica.
    Hiro, intuendo le idee della dominatrice, non stette al suo tentativo di ristabilire i ruoli, la mise quindi in ginocchio facendole appoggiare il volto sul letto, con la mano sinistra afferò il suo polso e torcendolo leggermente lo blocco sulla sua schiena, con la mano destra invece le prese la chiama rossa, tirandola leggermente.
    Non era un sadico come lei, ma anche Hiro stava scoprendo per la prima volta, con estremo piacere, il sesso e con esso la sua indole da dominatore.

    Sapevo che c'era una tigre dietro quegli occhi da cucciolo. Prendimi, amore! Fammi male! Colpiscimi

    Dalla reazione, anche a Kanako la situazione stava piacendo e incoraggiato dalle sue urla Hiro iniziò a sculacciarla con forza con la mano destra.
    Il tutto continuò per una mezzora circa, durante la quale l’universo del genin si era ristretto unicamente alla focosa donna dai capelli rossi ormai dominata e se stesso.

    Mi rimangio tutto quello che ho detto o pensato fin ora!


    ot/ scusate se non ho continuato con la trama e per il post sottotono ma mi stanno per iniziare gli esami parziali :\
     
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    Una notte da leopardi

    Ma ndo so capitata


    I due impertinenti non fecero storie quando Kiyomi li afferrò per i colletti delle magliette, lasciandosi trascinare in quel negozio in cui erano stati poco prima, dove era rimasto ad attenderli il negoziante che li aveva ormai presi in simpatia, anche se la ragazza non riusciva a spiegarsi il perchè. Era abituata a sentirsi molto ben voluta da qualsiasi commerciante a cui si presentava, spendendo molti Ryo nel suo negozio, ma quella volta non aveva comprato granché e quel Kashimuzu non poteva certo sapere lei chi fosse, ma preferì non pensarci più di tanto.
    La prima volta che ci andarono, si accorse di come il presunto detective avesse trascinato il commerciante nel retro del negozio, ma non importandogli minimamente di queli fossero le sue intenzioni, si limitò a fare spallucce ed a continuare la ricerca del suo yukata. Forse era grazie a qualcosa che aveva fatto lì dietro che si era guadagnato la sua fiducia.
    Ma non sarà che... bleah... donne, leopardi e adesso anche uomini, fa proprio schifo. Si dovrebbe imporre dei limiti almeno in quello.
    L'idea che in quel magazzino, avesse dato sfogo ancora una volta alla sua voglia scaturita dalle pastiglie che aveva preso per sbaglio era davvero rivoltante, facendogli chiedere ancora una volta cosa avesse fatto di male per finire in quella situazione.
    Questa è una punizione divina, lo so. E' la mia condanna per aver ceduto il mio corpo a quel gigante megalomane. Anche se in effetti l'ho fatto solo per il bene del mio corpo. Perché gli Dei ce l'hanno con me?
    La seconda volta che entrarono in quel negozio non fu certo meno bizzarra: per quanto sperasse che almeno uno dei 2 si trasformasse in una donna avvenente, le sue preoccupazioni che con una semplice tecniche avrebbero potuto eclissare la sua bellezza, scomparvero all'istante quando si ritrovò davanti il glabro ragazzino vestito malamente come una volgare prostituta di dubbia sessualità. Aveva già intuito qualcosa dalle sue evidenti mutandine da donna con cui lo aveva visto quando si era svegliata, ma non si aspettava di certo una simile scena.
    Ci avrei giurato che avevi questo tipo di tendenze, ma non speravo le sfruttassi per il bene comune. Buon per te, non è facile uscire allo scoperto, al giorno d'oggi.
    Non le restava altro da fare trovare anche lei un vestito adatto all'occasione, cominciando a provare vari abiti, mentre Shinichi esponeva cosa avrebbe voluto fare lui per la squadra.
    Senza un manager quei tizi ti si avventerebbero addosso come dei leopardi, facendoti le peggio cose. Fidati, serve qualcuno che faccia da capoccia e che li convinca a non mettervi le mani, o altro, addosso.
    Come vuoi, almeno stiamo insieme.

    ...


    Kiyomi rimase un attimo impietrita, riflettendo sull'ultima frase appena uscita dalla sua bocca.
    E questa come mi è uscita?
    Non era certo da lei fare lavoro di squadra, ma preferì ignorare l'episodio, come se si fosse trattato solo di un lapsus dovuto alla situazione e tornando a pensare ai vestiti da scegliere, facendosi anche consigliare da Shinichi, finché alla fine non gli mostrò quello finale.
    Perfetto Kiyomi-chan. Se non fosse già su per le pillole penso che avresti persino "risvegliato" il fratellino minore.

    ...


    Fai proprio schifo, lo sai?
    Era solo un complimento. Vedila come la mia rivincita per il "rapidissimo" di prima.
    E difatti ti ringrazio, perchè lo prendo come un complimento, ma potevi anche evitare di nominare il tuo amichetto.
    Bene o male, il gruppo era pronto a presentarsi al night club in pompa magna e così fecero, appena possibile, ma a quanto pare il travestimento aveva fatto montare la testa al bambinone, che cominciò a calarsi un po' troppo presto nella parte.
    Di un po' Kiyomi, tu sai ballare? Dovremo dare un po' di spettacolo in quel postaccio. Gli faremo vedere noi! Distruggeremo tutta la competizione e dimostreremo di essere migliori di loro, nel loro stesso campo! Così imparano quegli stronzi a cacciarci dal locale!
    Dunque, per prima cosa datti una calmata, e seconda cosa si, è ovvio che so ballare, ma non credo che le mie danze siano adatte a quel genere di posto.
    Furono ben accolti nel locale, camuffandosi perfettamente con l'ambiente, anche se il primo problema sopraggiunse quando si giunsero all'entrata, dove Shinici cominciò immediatamente a parlare un gergo strano e a prendere a schiaffi il povero guardiano che ormai non ne poteva proprio più di loro, ma in quel momento Kiyomi non ci fece caso. Fu nella sala interna, che iniziò il vero disagio.
    Il pappone della situazione aveva dato disposizioni di far mettere una canzone specifica, cominciando poi a cantare e ballare, seguito da Hiro travestito. Si dimenavano niente male, ma Kiyomi era decisamente fuori luogo, limitandosi ad assecondarli con dei goffi movimenti che si limitavano a far notare le mosse dei suoi compagni. Pochi minuti che sembrarono ore, ma almeno, i presenti erano rimasti abbastanza soddisfatti dall'esibizione e dopo essersi ricomposti, i 3 si diressero verso i camerini, ma non prima di un'altra imbarazzante scena a cui la ragazza di Oto, si vide coinvolta.
    Dopo averla chiamata "puttana" ed averla schiaffeggiata sulla sua parte migliore, Shinichi non avrebbe di certo potuto cavarsela con una banale scusa.
    Ora dobbiamo rintracciare la dominatrice. Ah, scusate per lo schiaffo sapete... la parte.
    Se ci riprovi un'altra volta, ti farò fare la parte del paraplegico.

    Finalmente, dopo che il loro compagno travestito si fece dare delle indicazioni precise, raggiunsero il camerino che avevano tanto desiderato, trovando la focosa rossa vestita di pelle nera, che si svegliò non appena entrarono nell'elegante stanzetta.
    Una volta che le ebbero rivelato la loro identità, si sperava che gli avrebbe dato le informazioni che volevano senza fare storie, ma a quanto pare non era per niente interessata a fare una cosa del genere senza avere qualcosa in cambio...e lo voleva da Hiro.
    Prego?!
    Si, lo voleva proprio da Hiro.


    Ma ndo so capitata...


    Il peggio è quel ragazzino non se lo fece neanche ripetere 2 volte, cominciando a farsi fare di tutto proprio davanti agli altri 2 compagni e per quanto Kiyomi potesse essere contenta che almeno in quel modo l'avrebbero fatta parlare, il fatto che in quel momento era impegnata a fare tutt'altro, con quello scheletrico ragazzino per giunta, la disturbò non poco, invogliandola ad uscire immediatamente.
    Purtroppo fu immediatamente bloccata dal suo pappone, che le ricordò il luogo in cui si trovavano. Ti ricordo chi c'è la fuori. Se esci da sola rischi di cacciarti nei guai, ed è meglio non lasciare Hiro da solo. Se entrasse qualcuno saremmo tutti e tre nei guai: ti ricordo che non dovremmo essere qui. Se proprio ti da fastidio non guardare...
    Non guardare?! Ah certo, tu trovi tutto questo molto eccitante, è vero? Lui dice "non guardare", si è facile per lui. Vaffanculo.
    Anche se avrebbe voluto lasciare immediatamente quell'insano posto, non ebbe altra scelta che dirigersi verso il divanetto, più furiosa che mai, girarlo verso il muro e sedercisi in modo da dare completamente le spalle alla scena che si stava svolgendo ad un paio di metri da lei, aiutata a non pensarci grazie anche all'idea di Shinichi, che provvedé ad accendere lo stereo. La musica non era delle migliori, né delle più rumorose, ma perlomeno era sufficiente a corpire in parte i suoni e i gemiti dei 2 pervertiti sul letto, e la povera studentessa cominciò ad attendere impazientemente che finissero i loro giochetti, chiudendo gli occhi ed appoggiando la testa sul palmo della sua mano.
    Lo sto facendo per i soldi, lo sto facendo per i soldi, lo sto facendo per i soldi, lo sto facendo per i soldi...
    Ad un certo punto alzò lo sguardo, accorgendosi che il suo compagno di sventure si era accomodato accanto a lei.
    Va meglio ora?
    Se questo lo chiami "meglio".
    Dal suo sguardo e dalle parole che seguirono sembrava ovvio che stesse cercando di tranquillizzarla, sia per gli ultimi fatti accaduti ché per la sua amica scomparsa e nonostante Kiyomi apprezzò vagamente quel vano tentativo di consolazione, non lo diede certo a vedere, continuandolo a fissare con un espressione vuota ed infastidita. Non che non gli importasse proprio niente della sua domestica, anzi col tempo, in fondo in fondo (ma parecchio in fondo) si era quasi abituata alla sua presenza, ma non per questo la riteneva insostituibile, considerandosi comunque ad un livello superiore di una misera serva. Il suo obbiettivo attuale era ritrovarla per riavere i soldi che le aveva "rubato", ma senza rendersene neanche conto, sapere che l'avrebbero ritrovata viva la considerava un'opzione piacevole.
    L'atmosfera del luogo, unita alla musica ed a quello che si stava consumando proprio alle loro spalle, sortì un certo effetto su Shinichi (cosa abbastanza frequente, quel giorno) e notando che anche l'otese si stesse un po' "sciogliendo", cominciò a sedurla con dei piccoli e lenti gesti, che li avrebbero portati a fissarsi intensamente negli occhi.
    Kiyomi non poteva non ammettere che tutto il contesto era quantomeno stimolante, vedendosi anche avvicinarsi lentamente quello che in effetti era un bel ragazzo, trovandosi piacevolmente a suo agio e ricambiandolo con un leggero sorriso, lasciando avvicinare il suo volto al suo.

    boa_hancock_by_a_spoon


    Ma l'unica cosa che le labbra di Shinichi incrociarono, a pochi centimetri da quelle di Kiyomi, fu il polpastrello del suo indice sinistro, che lo avrebbe fermato.
    Sono lusingata,caro, ma hai sbagliato persona.
    In un attimo, il ragazzo si tirò indietro, cercando di scusarsi, ma alla studentessa non ci trovò niente di male, anzi era un punto in più a suo favore.
    Scusa... sai... le pillole, la musica. Mi dispiace tanto Kiyomi, perdonami. Non succederà più.
    Oh, traquillo, non mi sono offesa. Lo considero un altro "complimento", come prova che avevi torto e io ragione: sono perfetta anche nei panni di una spogliarellista.
    Purtroppo per Shinichi, lei non era una donna abituata ad interagire con i propri sentimenti, ed in nessun caso aveva mai lasciato che prendessero il sopravvento, essendo abituata a mettere i suoi scopi di vita davanti a tutto ed a sopprimere le emozioni per non rimanerne vittima.
    In seguito avrebbero aspettato ancora qualche minuto, affinché il loro amichetto finisse il suo lavoro di persuasione (o più precisamente di prostituzione in cambio delle loro informazioni), dando finalmente un po' di respiro alla ragazza otese, che però non ebbe il coraggio di voltarsi.
    Vai tu, per favore, io non voglio guardare. Avrebbe detto a Shinichi, rimettendosi con la faccia nel palmo della mano, così da rimanere in ascolto di quello che avrebbero avuto da dirsi.
    Senza nemmeno accorgersene, quel breve attimo di intimità avuto con il ragazzo, aveva avuto un certo impatto su di lei, condizionandola nei suoi modi verso di lui e se ne sarebbe accorta in seguito, cominciandolo a considerare come qualcosa di più di un semplice sconosciuto con cui si è scontrata, a partire dal fatto che avesse appena detto "per favore" senza farci caso, lei che era abituata a considerare tutto il mondo ai suoi piedi.
     
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    Una notte da leopardi

    Post Quarto - Dominatrice (parte 2)



    Per un breve momento le labbra dei due uomini si sarebbero toccate e la lingua di Hiro si sarebbe infilata nella bocca del Kurogane. Ed in quel momento Hiro avrebbe capito la differenza tra un vero esperto dell'arte amatoria e lui, che era praticamente un verginello.

    Non provare mai a sfidarmi. Questo momento decreterà per sempre la mia vittoria su di te, Hiro.

    [...]


    Oh, tranquillo, non mi sono offesa. Lo considero un altro "complimento", come prova che avevi torto e io ragione: sono perfetta anche nei panni di una spogliarellista.

    Si... diciamo pure così.

    Non aveva molta voglia di parlarle dei suoi problemi, ma non è che avessero poi molto altro da fare...

    Sai... ho un piccolo problema di autocontrollo quando si parla di belle donne. Ho sempre voglia di... ecco. Grazie di avermi fermato, non vorrei aver fatto qualcosa di cui poi mi sarei pentito.

    No, aspetta...

    No, scusa scusa scusa, non dicevo in quel senso. Cioé si, non mi pentirei di stare con te, assolutamente sarebbe bellissimo ma... una donna come te va valorizzata, bisogna trovare i modi e i tempi giusti. E questo non è il luogo più adatto. Ma lasciamo stare... a quanto pare non faccio che peggiorare la mia situazione.

    Normalmente ero molto a mio agio con le donne, ma tra stimoli e pillole ero diventato leggermente impacciato. Sarei quindi rimasto a fissare il muro in silenzio mentre il soldatino sull'attenti continuava ad urlarmi di saltare addosso all'otese e di farle avere il più profondo orgasmo della sua vita.

    Taci, idiota. Ha detto di no. Smettila. E tu abbassati, cazzo! Ma che diavolo ho preso ieri sera? Fanculo io e le mie stupide idee per divertirmi. Meno male che non c'è qui Kojiro...

    Mi immaginavo infatti la faccia sorridente e soddisfatta del mio compare mentre mi rimproverava per il mio comportamento disdicevole...

    CITAZIONE
    E nonostante tutto non siete neanche riuscito a consumare. Se almeno foste riuscito a tenere l'uccello nei pantaloni questa volta almeno avreste salvato quel poco che c'è da salvare nella vostra reputazione. Dovete smetterla di correre dietro alle gonnelle ed infilare il vostro usbergo dentro ogni buco umido che trovate.

    Ma io le voglio bene!

    Voi volete bene a tutte, iniziate a darvi un contegno! Non tutte le femmine a questo mondo sono degne del vostro affetto!

    Nel frattempo Hiro aveva concluso la sua "impresa"

    Già finito? Non è possibile.

    Vai tu, per favore, io non voglio guardare.

    Tranquilla, so che queste cose ti mettono in difficoltà. Ci penso io.

    Le diedi un affettuosa carezza sul volto, un semplice gesto d'affetto che non voleva dire molto.

    Hiro era totalmente KO sul lettino mentre la dominatrice era seduta sulle ginocchia con un espressione molto triste.

    Non c'è riuscito...

    Noto. Hiro, un lavoro dovevi fare: far godere una bellissima donna. Neanche questo sei riuscito a fare.

    Mi sarei quindi rivolto alla dominatrice.

    Senti, io non avrei molta voglia... che ne dici di darci le informazioni e basta?

    No, no. Lui ha molta voglia. Dammelo, puniscimi! Fammi godere e le informazioni saranno tue!

    Fottuta... uff... va bene. A quanto pare se non faccio io le cose qua non si va da nessuna parte.

    Kiyomi e Hiro avrebbero capito che ero irritato, ma forse solo la ragazza avrebbe potuto intuire qual'era il motivo.

    Afferrai Hiro per un braccio e lo scagliai con forza, ma senza violenza, sul pavimento.

    Vediamo se almeno riesco ad insegnarti qualcosa.

    Presi delle manette e legai ogni arto della dominatrice ad un angolo del letto, lasciandola completamente alla mia mercé.

    Cominci già bene maschione. Sono già bagnata.

    La fine del disco tuttavia ci fece sentire che fuori stavano discutendo animatamente su quello che stava succedendo nella stanza. Anzi, pareva che stessero proprio scommettendo su quello che stavamo facendo li dentro.

    Per me viene a prendersi il leopardo!

    Per me escono tutti e tre al guinzaglio di Kakano-chan!

    E altri commenti simili. Il che mi fece spuntare un bellissimo sorrisetto sulla faccia. Almeno ci avrei potuto guadagnare qualcosa da quella faccenda. Andai nella cassettiera del letto e, come mi aspettavo, trovai il denaro che avevo dato la sera prima alla dominatrice per la sua "performance".

    Sarei andato da Kiyomi, sedendomi di fianco a lei sul divano.

    Ehi, Kiyomi... ti andrebbe di uscire da questa stanza?

    Ricevuta una risposta...

    Ho avuto una bella idea per guadagnare un gruzzoletto. Come puoi sentire quei tizi li fuori stanno scommettendo su quello che stiamo facendo qui dentro... per cui prendi questi, aggiungici i tuoi e poi scommetti su questa cosa qua...

    le dissi, sussurrandole all'orecchio e probabilmente facendola arrossire o facendole pensare che io fossi chissà che genere di depravato.

    Su, su... è un gioco. Ah. Travestiti prima di uscire che è meglio se non ti riconoscono. E... so che sarà difficile per te... ma cerca di non sembrare attraente come il solito. Poi usa la porta sul retro e fa il giro della stanza, che non devono sapere che sei stata qui dentro. Ovviamente poi dividiamo i soldi in base alla vincita.

    Era un modo facile per guadagnare qualche spicciolo, e visto che non voleva farsi vedere da Kiyomi mentre distruggeva la dominatrice avrebbe preso due piccioni con una fava.

    Si sarebbe avvicinato allo stereo, cercando della musica ad elevata intensità per caricarsi un po'.



    Presi una delle fruste della dominatrice, facendola schioccare un paio di volte. Avrei atteso che Kiyomi fosse uscita prima di continuare.

    Ora vi faccio vedere io chi domina.

    Avrei iniziato a colpire ripetutamente la dominatrice. Quelle fruste non erano delle armi, ma degli strumenti di piacere, per cui non avrei inferto grosse ferite alla dominatrice, ormai convertita al masochismo mentre inarcava la schiena.

    Ti prego, ti prego, toccami! E' infuocata, non resisto più.

    Ti sembra questo il modo di rivolgersi a me?

    Un'altro colpo di frusta, questa volta sull'interno coscia.

    Scusatemi, Goshujin-sama. Vi prego Goshujin-sama, colpitemi ancora. Vi prego, toccatemi. Goshujin-sama... non abbiamo scelto la parola di salvataggio per questi giochi...

    Disse, come se ne se fosse ricordata solo in quel momento.

    Mi sarei avvicinato al suo volto, iniziando a strangolarla.

    Non c'è nessuna safe word qui, mia cara. Tu sei mia. Una palla chiede ai bambini di smettere di giocare con loro? Un'arma chiede forse un po' di riposo dal tranciare vite? Continueremo con questo gioco finché io deciderò di essermi divertito abbastanza. Capito?

    Coff coff... Si, Goshujin-sama.

    Le tolsi la mano dalla gola.

    Brava. Ed ora un piccolo premio.

    La baciai nella carnosa bocca, facendo mischiare le nostre lingue nella ormai consueta danza dell'amore. Poi presi Hiro e lo portai li vicino.

    Si bacia così una donna

    Gli avrei quindi mostrato la mia tecnica per il bacio "alla otese" (così si chiamava quella tecnica particolare), prima di lasciarlo nuovamente sul pavimento.

    Se avesse anche solo provato ad avvicinarsi alla donna sarebbe stato accolto da un colpo di frusta che, seppur non colpendolo, gli avrebbe fatto capire che lui non aveva più un ruolo attivo. Il suo unico scopo era quello di far eccitare ancora di più la masochista, ben conscia che qualcuno la stava osservando in quel momento di massima vergogna.

    Come siete bravo, Goshujin-sama!

    Uno schiaffo la colpì al volto

    Non ho bisogno dei tuoi commenti.

    Si, Goshujin-sama.

    La donna indossava ancora il corpetto di cuoio. Estrassi un kunai dal cassetto. Nonostante la punta smussata ed il fatto che fosse privo di filo era comunque abbastanza affilato per quello che volevo fare. Uno alla volta avrei tagliato i laccetti di cuoio del corpetto partendo dal ventre e dirigendomi verso la testa di Kakano.

    Lo feci molto piano, facendo anticipare a me e alla mia schiava il momento il cui il corpetto, rompendosi, avrebbe rivelato i prosperosi e turgidi seni.

    Vedo che ti piace il giochetto, cagna che non sei altro!

    Dissi, frustandola sui seni mentre lei gemeva di piacere. Mi sarei quindi chinato su di lei, prendendo il capezzolo sinistro in bocca ed usando la lingua ed i denti per aumentare il piacere ed il dolore di quel momento.

    Un gemito di piacere e l'indurimento nella mia bocca mi segnalarono di passare all'altro seno fino a farle raggiungere di nuovo il piacere che stava cercando.

    Vi prego, Goshujin-sama. Toccatemi... vi prego...

    Vuoi che ti tocchi? Sicura di non volere altro?

    Voglio... voglio il vostro cazzo Goshujin-sama. Lo voglio dentro di me, voglio sentirlo pulsare nella mia figa. Voglio essere riempita dal vostro liquido. Voglio diventare parte di voi.

    Come mi aspettavo da te, cagnaccia.

    Le dissi, prendendo il frustino che aveva abbandonato sul letto ed usandolo per stimolarle il sesso semplicemente sfiorandola. Per tutta risposta lei inarcò la schiena, emettendo quello che ormai avevo appreso essere il suo gemito di piacere.

    Quindi tu vorresti provare piacere prima di me? Vorresti che io ti invada con la mia forza solo per il tuo godimento?

    No, Goshujin-sama... non volevo dire questo...

    Verrai punita per questo

    Siiii... volevo dire no, Goshujin-sama

    Godi persino nell'essere punita... fai schifo.

    Si Goshujin-sama, faccio schifo ma punitemi! Farò tutto quello che volete ma punitemi! Punitemi Goshujin-samaaaaaaaaaaaaaaaa

    Cominciò ad agitarsi in preda ad una crisi isterica cercando di liberarsi dalle manette. Usai il frustino, percuotendola ripetutamente sullo stomaco, sulle gambe, sulla braccia ed infine sul petto che venne macchiato dai rossi segni dei colpi che le avrei inferto con il frustino, che aumentavano tra l'altro la carica erotica di quella donna.

    Direi che è arrivato il momento per te di iniziare a prenderti cura di me. Sono stanco di fare tutto io.

    Scusate Goshujin-sama. Siete così buono Goshujin-sama. Vi prego datemelo in bocca, fatemelo toccare.

    Mi sarei tolto i pantaloni e le avrei tolto la manetta del braccio sinistro. Mi sarei avvicinato al suo viso e lei prese il mio membro con la mano, toccandolo, sfregandolo.

    E' bellissimo Goshujin-sama. Posso prenderlo in bocca?

    Chiese innocentemente, come una bambina che chiedeva il permesso di mangiare una caramella.

    La accarezzai dietro la testa e sorrisi, invitandola ad aprire la bocca mentre io glielo infilai tutto dentro in un sol colpo. Le afferrai i capelli e con violenza le violentai la gola, mentre il gorgoglio della sua bocca e della saliva veniva quasi coperto dalla musica. Continuai così per un paio di minuti interrompendomi quando divenne paonazza e gli occhi iniziarono ad andarle dietro la testa mentre con la sinistra cercava di segnalarmi che non ce la faceva più.

    Un po' deboluccia di gola...

    Stava ancora ansimando ma cercò lo stesso di parlare

    Vi chiedo perdono Goshujin-sama. Vi ho fallito. Vi prego, lasciatemi riprovare. Questa volta riuscirò a farvi venire. Vi succhierò tutto, vi prego Goshujin-sama.

    Come potrei dirti di no quando lo chiedi così gentilmente?

    Questa volta tuttavia avrei lasciato che folle lei a decidere come prendere in bocca il mio membro. Iniziò leccando la staffa e massaggiandomi i testicoli con la mano libera. La sua lingua si attorcigliò come un serpente attorno ad una colonna per poi abbassarmi la pelle con la mano, esponendo il glande che baciò come un'amante focosa con il suo uomo tornato da una lunga guerra.

    Lentamente avrebbe accolto l'invasore nella sua bocca massaggiandolo con le labbra ed usando la lingua per continuare a stimolarlo, toccandolo per poi ritrarsi e ruotargli attorno, in una frenetica danza del piacere.

    Lo estrasse quindi dal caldo fodero che lo avvolgeva, facendo dei respiri profondi mentre con la mano continuava a massaggiarlo con tutta l'esperienza che aveva.

    Ora vi prenderò tutto, Goshujin-sama.

    Con forza si tuffò a bocca aperta sul mio pene ingoiandolo totalmente e ripetendo la performance precedente, solo che questa volta era lei che sceglieva liberamente di essere violata nelle profondità della sua gola, rincorrendo quel macabro piacere. La sua mano volò sul mio sedere, toccandolo e sentendone la durezza. Sapeva che non le avrei mai permesso di infilare le sue dita nel mio didietro pertanto si limitò ad usare la mancina come appoggio per migliorare la penetrazione della sua gola. I suoi capelli rossi come il fuoco avvolsero il mio inguine mentre lei continuava ad andare come uno stantuffo avanti ed indietro... la stimolazione stava avendo effetto e mi spinse dentro di lei il più possibile mentre le venivo dentro. Dopo la prima ondata mi tirò leggermente fuori ma tenendo la testa della mia virilità dentro la sua bocca in modo da poter contenere li il frutto del suo lavoro, assaporandone l'odore ed il gusto. La mancina corse ai testicoli, massaggiandoli come per invitarli a produrre il massimo quantitativo possibile del bianco nettare che la rossa desiderava.

    Terminata l'emissione di liquido mi estrasse il membro dalla bocca ed iniziò a gustare quell'insolito pasto, facendolo ruotare nella bocca quasi fosse collutorio. Sembrava quasi in trance e la sua mano corse verso la vagina di lei prima di essere bloccata dal sottoscritto che iniziò ad accarezzarla sul dorso, come per premiarla con quel gesto dell'ottimo lavoro svolto.

    Si portò tuttavia la mano alla bocca e fece fuoriuscire parte dello sperma, mentre con calma ingurgitava il resto lentamente, per assaporare al massimo quella sensazione, reclinando la testa all'indietro e mostrando il bianco collo mentre la sua rossa criniera si sparpagliava lungo la schiena. Era inclinata su un fianco, dato che la mano destra era ancora bloccata e mi mostrò il sedere.

    Tenendo ancora la testa all'indietro prese la mano con lo sperma e la chiuse a pugno, facendoselo colare lentamente dentro le narici del naso, quasi fosse una qualche droga.

    Questa è nuova persino per me.

    Sniffò un paio di volte prima di essere soddisfatta del percorso che il mio liquido stava compiendo dentro il suo corpo. Si girò quindi verso di me:

    Sono stata una brava bambina vero? Potrebbe infilarmelo dentro adesso Goshujin-sama? La prego, non resisto più Goshujin-sama. Guardatela, la mia fichetta è bagnata e calda, pronta per voi Goshujin-sama.

    Senza risponderle le liberai l'altra mano e le dissi di convincermi.

    Si mise seduta, piegando le gambe a 45° (e data la posizione dei piedi, ancora legati agli angoli del letto, le gambe erano totalmente aperte) e prendendo le mani, passandole sotto le gambe fino a raggiungere la vulva. Afferrò le labbra e le allargò, mostrandomi il canale nel quale a breve si sarebbe infilato il mio cazzo, perennemente eretto anche grazie alle pillole.

    Guardate la mia figa, Goshujin-sama. Vi desidera, Goshujin-sama. Vuole essere penetrata da voi Goshujin-sama. E' gelosa della mia bocca che vi ha assaporato Goshujin-sama. Guardate il mio clitoride quanto è retto Goshujin-sama. E' la prova di quanto vi desidero Goshujin-sama. Guardate i miei liquidi come escono Goshujin-sama. Vi desidero dentro di me Goshujin-sama.

    Avvicinai lentamente il ferro alla sua apertura, mentre l'anticipazione la stava eccitando sempre più.

    Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama Goshujin-sama

    In un colpo solo il membro la violò, andando a stimolarla nella parte più intima di lei, inviandole zaffate di piacere che la arrossarono totalmente: la grotta di carne si richiuse sul piacevole invasore, stringendolo in una morsa che avrebbe fatto invidia ad un boa, mentre Kakano urlava al cielo il suo piacere

    GOSHUJIN-SAMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

    Lei si sentiva già soddisfatta, ma neanche il tempo di godere di quella sensazione che io iniziai a muovermi, salendo sul letto mentre pompavo per poi abbracciarla e cadere assieme a lei sul materasso. Sopra di lei avrei continuato a penetrarla, variando la profondità e la rapidità con cui la mia lancia la trafiggeva mentre entrambi venivamo colti dall'estasi del momento. Ci eravamo entrambi dimenticati di Hiro ormai ma, se si fosse avvicinato per partecipare anche lui, la donna avrebbe teso una mano come per afferrarglielo ma sarebbe stata interrotta da un mio strattone.

    Sei qui con me, ora.

    Chiedo perdono Goshujin-sama... Hiro-chan... non posso. Goshujin-sama non vuole. E io devo fare quello che dice Goshujin-sama... ma tu non farti fermare da questo. Masturbati pensando a me Hiro-chan, fai fremere la tua mano. Fammi vedere come ti procuri piacere da solo Hiro-chan, voglio vedere il tuo caldo liquido volare verso il cielo. Ah! Goshujin-sama! Quel punto! Siiii! Siii! Ancora!

    Baciai la donna in bocca mentre una mano correva a stimolarle il seno destro e l'altra andava più in basso a toccarle il clitoride, semplicemente sfiorandolo.

    Urhuuuuuuuuuu

    Il grugnito fu un chiaro segnale che stavamo per arrivare a compimento, insieme. Ed era qui che le avrei dato il colpo di grazia.

    Ancora Goshujin-sama!! Sto per venire!!

    Chiamami Shinichi, Kakano. Oramai siamo una cosa sola, puoi chiamarmi con il mio nome.

    Mi baciò nuovamente per poi iniziare ad urlare

    Shinichi-sama, Shinichi-sama! Vi amo Shinichi-samaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

    Caddi riverso su di lei, svuotando tutta la tensione che avevo accumulato nel suo corpo.

    Ohhh Diooooo Shinichi-sama mi sta venendo dentro... vi amo Shinichi-sama, datemelo tutto Shinichi-sama... voglio diventare incinta di voi Shinichi-sama... voglio avere vostro figlio in grembo Shinichi-samaaaaa.

    Fortunatamente la donna prendeva religiosamente i suoi contraccettivi, visto il lavoro che faceva. Ma l'idea di poter restare incinta del suo padrone la elettrizzava.

    Una volta finito di svuotare dentro la sua figa il mio caldo liquido riproduttore estrassi il pene da dentro di lei.

    Allora, le mie informazioni?

    Vi dirò tutto, Goshujin-sama ma prima... lasciate che vi ripulisca.

    Le avrei quindi liberato le caviglie, che ormai erano rimaste quasi scorticate mentre lei si metteva sopra di me e iniziava a succhiarlo nuovamente, scostandosi una ciocca di capelli rossi.

    Vedrete, vi ripulirò per bene Goshujin-sama.

    Ti ho detto di chiamarmi Shinichi.

    Era troppo impegnata ad usare la lingua per lavarmi il pene per rispondere ma, una volta finito e svuotato nuovamente il membro dallo sperma restante parlò ancora:

    Chiedo perdono Shinichi-sama. E voi, potete chiamarmi Ai... è il mio vero nome. Kakano è solo un nome d'arte.

    Beh, Ai. Ti tirerò fuori da questo posto. Sei una donna troppo eccezionale per restare a fare la professionista in un luogo come questo.

    Sarò per sempre vostra, Shinichi-sama.

    Se anche Hiro l'avesse chiamata col suo vero nome lei si sarebbe molto arrabbiata

    Solo Shinichi-sama può chiamarmi così!

    Si sarebbe quindi seduta a gambe incrociate, chiedendomi quello che volevo sapere.

    Mi rispose che aveva accompagnato Hanako e Kojiro in un bar, "Il fuoco littorio". Un posto frequentato per la maggior parte da nazionalisti del paese del fuoco, che ce l'avevano con tutti quelli che venivano dagli altri paesi. Specialmente con gli accademici.

    Fantastico. Proprio l'ideale. E come mai proprio la?

    Ci andavo a fare lap-dance qualche tempo fa. Volete che vi mostri qualche mossa, Shinichi-sama?

    disse, scuotendo il culetto e facendo ballonzonare le pesanti mammelle.

    Magari un'altra volta.

    Non vedo l'ora Shinichi-sama!

    Beh Ai, ora ho un'altro favore da chiederti.

    No, Shinichi-sama. Voi non dovete chiedere favori. Dovete darmi ordini. Cosa volete? Volete metterlo nel mio culetto?

    Non adesso. Sono preoccupato per Kojiro e Hanako. E sii meno spinta dopo, con Kiyomi. Ho paura che non la possa prendere bene. Basso profilo, Ai. Ed ora... mi aiuterai a guadagnare qualche soldo.

    Tutto quello che desiderate, Shinichi-sama.

    [...]

    Qualche minuto dopo la porta si aprì e, come avevo annunciato prima a Kiyomi, sarei uscito vestito com'ero entrato (col completo da pappone, si intende) preceduto da Ai/Kakano a quattro zampe. Aveva un collare attorno al corpo, e io la tenevo al guinzaglio. Yuki la annusò stupito da quella posizione, ma le leccò la faccia per qualche strano motivo.

    I papponi del club poterono vedere che aveva ben due vibratori, uno per ciascun buco, mentre in bocca aveva appallottolate le sue mutandine rosse.

    Se Kiyomi avesse scommesso come le avevo detto di fare avrebbe vinto facilmente. Mi sarei quindi preso la mia parte della vincita, quella ottenuta con i soldi che io avevo dato a Kiyomi.

    Il proprietario del locale, giallo di rabbia (anche se lo era anche prima) iniziò ad urlare:

    Kakanoooooooooooooo che ti è successo! Questo stronzo ti ha rovinato! Che me ne faccio di una masochista?

    Kakano mi guardò, come per cercare il mio permesso, e con un cenno del capo le trasmisi la mia opinione affermativa. Sollevò la mano destra e si sedette come un cane, gemendo di piacere dato che i vibratori erano accesi. Rimosse le mutandine dalla bocca per poi parlare con il suo ormai ex-capo.

    Oramai ho trovato la gioia nel servire il mio Goshujin-sama. Non puoi separarci, o io morirò! Io amo Goshujin-sama! Lo amo! Lo amo! Farò tutto per lui! Goshujin-sama!

    Iniziò a sgrillettarsi davanti a tutti, toccandosi anche una tetta. Dovetti tirare forte col guinzaglio per farla smettere.

    Diedi una cospicua parte della vincita al boss.

    Questo dovrebbe coprire le spese.

    Si, ma...

    Il leopardo ringhiò, mostrando nuovamente al padrone di quel posto chi aveva veramente il coltello dalla parte del manico.

    Presi Yuki al guinzaglio e mi diressi, sperai accompagnato da Kiyomi e Hiro, ad una delle stanze dove le donne si cambiavano.

    Ai entrò da sola e ne uscì con un paio di jeans, degli stivaletti neri e una maglia verde di dubbio gusto. Erano tutti vestiti di infima qualità, probabilmente presi ad una svendita.

    Vi accompagnerò dove ho portato i vostri amici ieri sera, Shinichi-sama. Ma state attento. E' un posto pericoloso quello, pieno di brutte compagnie.

    Era sinceramente preoccupata per la mia salute, ma io minimizzai il tutto

    Sono anch'io molto forte Ai, non ti devi preoccupare.

    Perdonatemi Shinichi-sama. Se avessi saputo prima... non li avrei portati in quel luogo ieri notte. Ma voi 3 avevate preso quelle strane pillole e ad un certo punto vi siete addormentati. E Hanako-san voleva andare a divertirsi da qualche altra parte e Kojiro-san decise di accompagnarla per proteggerla, quindi...

    Classico di Kojiro. Tranquilla Ai, non è colpa tua.

    Le misi una mano sulla spalla per confortarla, sembrava veramente dispiaciuta. Lei ne approfittò per abbracciarmi e, nascosta dal mio viso, si sarebbe rivolta verso Kiyomi facendole una linguaccia, quasi per mettersi in competizione con la giovane otese. Mi accorsi che aveva fatto un movimento strano, ma non ci badai. Sarebbe stato un problema tra lei e Kiyomi.

    Ovviamente se in qualunque momento Kiyomi si fosse rivolta a lei chiamandola Ai, come per Hiro lei avrebbe replicato che solo io avevo tale diritto.

    Saremmo usciti tranquillamente dal Nightclub tutti e 4 (5 contando il leopardo).

    Forza Ai, portaci in questo malfamato bar di stronzi nazionalisti.

    Lieta di servirvi, Shinichi-sama.

    C'era chi diceva che la via per fare sesso con una donna passava attraverso il suo cuore... Ai era l'esatto contrario: per raggiungere il suo cuore dovevi prima farci sesso.


    CITAZIONE
    OT

    Per non dilungarmi troppo lascio a Yusnaan la descrizione di come arriviamo al bar eccetera. Ma posta pure prima tu mberu :D
     
    .
  12. Mberu?
        Like  
     
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    User deleted


    Una notte da leopardi

    Mobbasta veramente però



    Il petto adolescenziale di Hiro faceva su e giù velocemente.
    Il suo corpo era allenato alla vita ninja ormai da tempo, ma gli attimi appena passati con la focosa dominatrice gli avevano tolto completamente il fiato.
    Con gambe e braccia spalancate sul grande lettone a forma ci cuoricino, Hiro ormai si sentiva un uomo. Da quando aveva iniziato a scoprire la sua sessualità si era sempre chiesto come sarebbe stata la prima volta con una donna, finalmente aveva avuto la risposta. L’amplesso per Hiro era stato idilliaco, se fosse morto in quel momento, sarebbe stato felice per sempre.
    Purtroppo però quell’istante non durò a lungo.

    Non c'è riuscito...

    Noto. Hiro, un lavoro dovevi fare: far godere una bellissima donna. Neanche questo sei riuscito a fare.


    Hiro si mise seduto, non nascondendo le sue nudità, guardando con estremo stupore prima la ragazza e poi Shinichi. Il primo impatto di quelle parole fu devastante, ci aveva messo tutto sé stesso nel far godere la ragazza e questo non era bastato. Cos’altro avrebbe dovuto fare? Era stato così schifoso?
    Quella pseudo malinconia lasciò però subito il posto alla rabbia.
    Perché Shinichi doveva essere sempre così stronzo? E poi perché la tipa aveva urlato tutto quel tempo se non le era piaciuto?

    MA CHE PROBLEMI AVETE TUTTI E DUE? TU POTRESTI ESSERE ARRESTATA PERCHE’ TE LA SEI FATTA CON UN MINORENNE, CAGNA CHE NON SEI ALTRO!
    E TU BRUTTO STRONZO


    Si rivolse quindi a Shinichi.

    SE IO FOSSI TUO FIGLIO, TUO NIPOTE O UN TUO PARENTE, COSA NE PENSERESTI DELLE COSE DA DEPRAVATO CHE GLI FAI FARE? AFFANCULO TUTTI E DUE!

    Di scatto prese le sue cose, mentre rapidamente si vestiva sentì però un’urgenza.
    Uscì il suo membro, che fino ad allora era stato caldamente protetto da Kakano, quindi rilasciò un potente getto di urina.

    Forse per quanto siete depravati vi piace pure stare nel mio piscio, spero di essere almeno utile in questo mio caro Shinichi!

    Si rivestì con gli straccetti con cui era venuto e andando a tentativi entrò dentro un bagno.
    Tremante ancora dalla rabbia per il comportamento di quei due, aprì il rubinetto ed iniziò a pulirsi la faccia alla meno peggio.
    Uscendo dalla toilette avrebbe visto una piccola folla fuori dalla stanza in cui erano ancora dentro Shinichi e gli altri.
    Nel caso in cui Kiyomi fosse fuori dalla porta a prendere scommesse Hiro si sarebbe avvicinato.

    Senti Kiyomi io non intendo stare ancora un minuto con quello lì.
    Se hai ancora voglia di trovare la tua amica e di aiutare me a trovare il mio copri fronte potremmo rimanere in contatto con del chakra, non dirlo però a Shinichi.


    Se la studentessa avesse acconsentito Hiro avrebbe generato un invisibile filo di chakra

    Arte della Comunicazione [1]
    Arte: L'utilizzatore può trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un contatto tra due ninja in contatto visivo attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare entro un chilometro. A causa della sua inconsistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile. Sono parlare sia l'utilizzatore che il destinatario. Per trasmettere la voce è necessario emettere suoni.
    (Mantenimento: ¼ Basso per ogni 250 metri)
    , facendolo partire dalla sua bocca per farlo arrivare a quella della otese.

    Bene io rimango qui fuori nei paraggi e vi seguirò da lontano.

    Nel caso in cui Kiyomi non fosse uscita fuori o nel caso in cui non avesse accettato la comunicazione, Hiro si sarebbe comunque diretto prima fuori dal locale e poi, molto velocemente, verso il solito negozio d’abbigliamento.

    Ancora tu?
    Ma che vuoi ancora?


    Il genin strinse i pugni per non far esplodere la rabbia che da qualche minuto ormai conteneva dentro. Si impegnò invece nel fare un languido sorriso al commerciante.

    Beh diciamo che ho appena reso un grosso servigio al nostro comune amico Shinichi, il quale mi ha detto pure di ripassare per acquistare qualche altro capo dato certamente non posso andare in giro così. Ovviamente passerà lui prima della chiusura a pagare.

    Il commerciante dopo aver ascoltato la spiegazione si rassicurò, contento di aver udito il nome di Shinichi.
    Conoscendo ormai bene il negozio Hiro si fiondò sui capi che aveva già adocchiato durante le passate visite al negozio, una felpa nera con cappuccio, un pantalone grigio scuro e delle anonime scarpe del medesimo colore.
    Dopo aver indossato il tutto si avvicinò all’uscita.

    Beh grazie ancora, a breve arriverà Shinichi!

    Con la stessa rapidità con cui aveva percorso il tragitto club-negozio lo percorse la seconda volta al contrario.
    Indossò quindi il cappuccio nascondendo i capelli rossi, facendo attenzione ad occultarsi in un vicolo distante meno di una mezza dozzina di metri dall’entrata del locale. [Slot Tecnica]
    Tecnica dell'Occultamento - Kakureni no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può occultare sé stesso, una persona o un oggetto riproducendo quasi perfettamente l'ambiente occupato, diventando invisibile. Se l’obiettivo compie una manovra offensiva o difensiva, la tecnica termina il proprio effetto. Se disattivata la tecnica entro 6 metri da una fonte di chakra, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina dopo l'eventuale fase difensiva.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 5 / Consumo:Basso - Mantenimento: Basso)


    Dopo qualche minuto d’attesa Hiro vide uscire il gruppetto, con l’aggiunta di Kakano.

    Ah quindi ora c’è anche quella troietta..

    Subito però tese le orecchie

    Investigatore [1]
    Abile: L'utilizzatore è in grado di percepire facilmente rumori trascurabili e discussioni, se effettuati entro il movimento di uno slot azione. Inoltre, l'utilizzatore è in grado di ipotizzare a grandi linee il tempo trascorso dall'abbandono di un oggetto in base al suo calore.
    , ascoltando la discussione.

    Forza Ai, portaci in questo malfamato bar di stronzi nazionalisti.

    Lieta di servirvi, Shinichi-sama.

    Sfortunatamente per lui, Hiro non conosceva nessun bar per nazionalisti.
    Sarebbe quindi stato costretto a seguirli per scovare questo locale.
    Appena i tre si allontanarono, il genin iniziò a seguirli furtivamente

    Furtività (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività.
    , tenendo una distanza di circa 6 metri nei tratti di strada in cui era presente gente e aumentandola nei rari casi in cui ci fossero state poche persone nei paraggi. Percepirlo sarebbe stato difficile per i tre dato che, tranne Kiyomi, non supponevano di essere seguiti. Come se ciò non bastasse Hiro, prestò molta attenzione nel calibrare la distanza asseconda della gente presente.


    Ot/ Ho scritto la metà del post come se Kiyomi non avesse accettato, ovviamente nel caso in cui accetti Hiro compie le stesse azioni basandosi anche sulle parole di Kiyomi.

    Chakra: 17,75 / 19 Bassi
    Furtività: 3
     
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    Parlato Kiyomi
    Parlato Shinichi

    Una notte da leopardi

    Esaurimento


    Finalmente il supplizio aveva avuto fine, con grande piacere di Kiyomi, ma a quanto pare non col piacere della focosa rossa che non era rimasta pienamente soddisfatta dalla prestazione. Almeno, non poteva rifiutarsi di dargli le informazioni che le avevano chiesto, e invece pretese di venire prima posseduta dal ragazzone che in quel momento le stava davanti.
    Oddio,no.
    Di certo non fu una bella notizia per la povera ragazza di Oto, già obbligata ad ascoltare le azioni di poco prima e che in quel momento si vide l'orrenda prospettiva di dover sopportare anche un nuovo round con Shinichi. Il ragazzino si arrabbiò non poco quando si vide dare il cambio, cominciando a fare pipì per la stanza e facendo scatenare l'ira repressa di Kiyomi.
    Basta, questo è troppo! Adesso mi avete proprio rotto, io me ne vado.
    La situazione era decisamente degenerata e in quel momento si chiese come avesse fatto a cadere così in basso ed in un contesto del genere, alzandosi di scattò dal divanetto e dirigendosi verso l'uscita.
    Quella fu decisamente la goccia che fece traboccare il vaso, non essendo mai arrivata a pensare che in poco tempo si potesse arrivare ad un simile livello di porcherie, tra animali che si accoppiavano sul letto alle sue spalle e ragazzini petulanti che pisciavano sul pavimento. Prima che ebbe il tempo di raggiungere la porta, però, fu fermata ancora una volta da Shinichi, il quale aveva appena finito di ammanettare al letto la prostituta e le consigliò di andare a scommettere con gli uomini fuori i camerini in che modo sarebbe finito la faccenda, cosicché avrebbero guadagnato un bel po' di soldi.
    All'inizio la proposta la disgustò ulteriormente, avendo anche sentito su cosa avrebbe dovuto scommettere, ma purtroppo il pensiero di poter accaparrarsi dei soldi così facilmente la fece ricredere, e non perchè fosse disperata, ma perché semmai non avrebbero ritrovato Hanako sarebbe rimasto il problema di non sapere come ritornare a casa, dato che non avrebbe avuto più i soldi necessari.
    L'idea di fare da complice a quel malsano piano che era venuto in testa a Shinichi la trovò particolarmente rivoltante e degradante per una persona come lei, ed il suo orgoglio la fece quasi desistere dal racimolare soldi in quel modo, ma essendo molto tentata di uscire da quella stanza senza che il suo accompagnatore si arrabbiasse, lasciandola andare via, decise di stare al suo gioco, avendo già sopportato fin troppo e considerandolo un miglioramento delle condizioni in cui era stata fin ora.
    Lo sai che fai proprio schifo, vero?
    Su, su... è un gioco. Ah. Travestiti prima di uscire che è meglio se non ti riconoscono. E... so che sarà difficile per te... ma cerca di non sembrare attraente come il solito. Poi usa la porta sul retro e fa il giro della stanza, che non devono sapere che sei stata qui dentro. Ovviamente poi dividiamo i soldi in base alla vincita.
    Senza dire una parola, prese i Ryo dalle sue mani e si andò a cambiare immediatamente in un angolo della stanza con i primi vestiti che trovò, essendo già visibilmente irritata per la situazione e ancora di più nel sapere di dover indossare i panni di una prostituta, ma che almeno sembravano puliti ed in buone condizioni. Dopo essersi velocemente vestita con dei pantaloni ed un corpetto in pelle nera, si sciolse i capelli per farne cadere anche un po' davanti al volto ed indossò una piccola mascherina blu per coprirsi gli occhi e completare il travestimento.
    Ormai era chiaro che avrebe fatto come richiesto dal presunto detective, ed avendo bisogno di lui per ritrovare la sua domestica non poteva fare altrimenti, quindi si diresse a passò deciso verso la porticina che dava sul retro dei camerini e fece il giro del corridoio, ricomparendo alle spalle degli uomini che si erano appostati nei paraggi con la curiosità di quello che sarebbe successo.
    Ancora una volta si fece coraggio, sfoderando le sue doti da attrice ed impersonando un nuovo personaggio. Si accomodò su una poltroncina cercando di non attirare l'attenzione, sistemandosi con la schiena appoggiata su un bracciolo e le gambe sull'altro, dandosi un'aria importante e allo stesso tempo cafona. In seguito attirò la loro attenzione, fecendo notare la sua presenza come se fosse sempre stata lì e smentendo tutte le loro ipotesi su quello che sarebbe successo a breve, essendo fiduciosa dell'influenza che suscitava il suo forte accompagnatore.
    Ragazzi, siete proprio fuori strada. Lo conosco quel tipo e vi posso assicurare che metterà in ginocchio quella baldracca.
    Ma per favore, figurati se quel mingherlino riesce a dominare una come Kakano-chan.
    Si, non dire cavolate, é quella super donna, che domina.
    E io vi ripeto che uscirà di quì a 4 zampe, mi scommetto quello che volete. E ci aggiungo anche che avrà la bocca tappata dalle sue stesse mutande.
    Le derisioni degli uomini che aveva davanti furono un segno positivo che sarebbero stati pronti a scommetterci contro, cosa che poco dopo fecero, puntando grosse somme e confermando a Kiyomi i suoi pensieri su quanto potessero essere facilmente manipolabili gli uomini.
    Una volte puntate tutte le scommesse, la ragazza si diresse lentamente verso l'uscita dei camerini per cercare di non sentire ciò che sarebbe avvenuta in quella stanza ed aspettando il momento di vedere uscire finalmente il suo "pappone" da quella stanza, sedendosi su un'altra poltroncina. Nel frattempo, le si avvicinò Hiro che era da poco uscito dalla stanza, ma non appena iniziò a parlarle, pronunciò inavvertitamente il suo vero nome, facendola infuriare ancora una volta e a cui lei rispose afferrandogli immediatamente il naso con forza e tirandolo verso di lei per poterlo cazziare come si deve e non farsi sentire da altri.
    Imbecille, come diavolo ti viene in mente di chiamarmi col mio vero nome? Non ti basta lo schifo in cui mi avete cacciato, adesso devo anche far sapere a tutti come mi chiamo?
    Che cosa vuoi?
    Gli chiese senza mollare la sua presa sul suo naso ed ascoltando cosa avesse da dire.
    Se hai ancora voglia di trovare la tua amica e di aiutare me a trovare il mio copri fronte potremmo rimanere in contatto con del chakra, non dirlo però a Shinichi.
    Chiariamo una cosa: lei non è nella maniera più assoluta una mia amica. Io non ho amici, è soltanto una mia serva e la devo trovare per recuperare i soldi che mi ha preso.
    Non mi interessa minimamente cosa hai intenzione di fare, vi sto assecondando solo per i miei scopi personali, quindi fai quello che ti pare, ma non mi coinvolgere nei tuoi piani. Io devo rimanere vicino a quel demente perché mi è utile, ma una volta avuto quello che voglio, me ne andrò per la mia strada, quindi non ti illudere di potermi trattare come un'amica, perché non lo siamo. Sono stata chiara?

    Senza nemmeno aspettare una risposta, lo liberò dalla sua presa, lasciandolo andare, come probabilmente avrebbe fatto senza neanche rivolgergli un saluto. E' ovvio che Hiro aveva completamente frainteso il carattere di Kiyomi, sottovalutando la sua freddezza e credendo di potersi rivolgere a lei come ad un'amica solo perché aveva acconsentito a fare quello che le veniva chiesto da Shinichi, ma essendo una donna intelligente, lo faceva solo perché aveva già capito che gli sarebbe tornato utile sia come protettore ché come aiuto per trovare Hanako.
    Dopo un altro lasso imprecisato di tempo, finalmente il ragazzo che ormai considerava come una guardia del corpo, uscì dalla stanza nella stessa situazione che le aveva preannunciato, scatenando un enorme stupore tra il gruppo di pervertiti che erano rimasti ad aspettare il risultato della loro scommessa. Dopo che i 2 strani amanti ebbero un piccolo screzio col direttore del locale, Kiyomi pensò a riscuotere il successo delle sue manipolazioni, ritrovandosi con un bottino 5 volte superiore a quello di partenza, dandone poi la metà a Shinichi, prima di uscire definitivamente dal quell'orrendo posto che l'aveva tormentata nei modi più disparati.
    La studentessa di Oto fu abbastanza contrariata dall'essere in compagnia della lurida prostituta che fino a poco prima era stata posseduta dal suo compagno, ma non potendo fare niente per impedirlo, decise di non pensarci, limitandosi ad essere quantomeno soddisfatta dall'essere venuta a conoscenza dell'ultimo luogo in cui era stata vista Hanako e camminando davanti al gruppo per la strada indicata.
    Ormai aveva già passato da un po' il limite della sopportazione e sentiva che sarebbe esplosa se non avesse fatto qualcosa, bloccandosi all'improvviso davanti agli altri e voltandosi verso di loro.
    Io non ce la faccio più! Sono ore che ti seguo in questa cosa assurda e me ne sono capitate di tutti i colori, sono stressata, sono vestita come una zoccola, ho assistito alle schifezze che avete combinato in quella stanza ed è da ieri che non bevo una tazza di thé bollente. Non posso continuare ad andare in giro vestita in questo modo, voglio una tazza di thé!!
    Senza perdere un solo altro istante, avrebbe sferrato sulla guancia sinistra di Shinichi un poderoso schiaffo con tutta la sua forza, riversando in quel colpo tutta la sua rabbia repressa che sarebbe andata affievolendosi se solo il ragazzo si sarebbe lasciato colpire, lasciandole sfogare il suo stress per darsi finalmente una calmata.
    Oh. Mi sento meglio, sto bene. Facciamo questa cosa e andiamo avanti. E detto questo si sarebbe voltata nuovamente in avanti e avrebbe proseguito il suo cammino come se niente fosse successo, ignorando anche qualsiasi cosa le avvrebbe potuto dire a riguardo la nuova schiavetta del Kurogane.
    In caso contrario, se Shinichi avesse parato o evitato il colpo, avrebbe comunque continuato il suo percorso, ma ancora più furiosa di com'era prima, raggiungendo infine il loro obbiettivo.
    Il bar malfamato di cui aveva parlato Kakano era proprio davanti a loro, che senza indugio aprirono la porta e vi entrarono.
    L'interno era poco illuminato e pieno di brutti ceffi, tutti uomini e che fermarono ogni loro attività per guardare i nuovi arrivati. Non era certo una cosa di tutti i giorni vedere entrare delle persone vestite in quel modo con tanto di leopardo al seguito, specialmente con la mentalità che si ritrovarono, quindi restarono a fissarli, mentre questi si dirigevano verso il bancone, chiedendo all'oste se sapesse qualcosa riguardo Hanako e Kojiro
    Si, li ho visti. Perchè, voi siete amici di quegli extra comunitari che venivano da chissà quale paese?
    In quell'istante, tutti gli uomini presenti nel bar si alzarono contemporaneamente, con gli occhi fissi sugli stranieri. Era ovvio che non sopportassero chiunque non provenisse da Konoha e ritrovarsi con almeno 30 persone attorno che ce l'avevano con loro non era proprio la migliore delle prospettive, per quel motivo Kiyomi diede una sguardo a Shinici per fargli capire che non era il caso di farseli nemici.
    Non sapeva che dire, quindi si affidò al suo compagno o alla sua schiavetta, ma se non fosse servito a niente e sarebbe scoppiata la rissa, si sarebbe seduta sulla prima sedia che avrebbe trovato, già fin troppo esasperata da tutto il resto ed aspettando che il suo forzuto amico facesse il lavoro sporco, magari intrattenendosi anche a bere qualunque cosa avesse trovato al tavolo dove si sarebbe seduta.
     
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    Una notte da leopardi

    Post Quinto - T-Dick



    Grazie mille Kiyomi. risposi alla studentessa di Oto mentre mi dava la mia giusta vincita. Ne diedi poi una parte ad Ai.

    Come d'accordo, ecco qua il tuo compenso.

    Grazie mille, Shinichi-sama. Ma per voi l'avrei fatto pure gratis.

    Su, su, prendili. Consideralo il tuo trattamento di fine rapporto.

    Avrei quindi fatto una piccola pausa, prima di chiedere a Kiyomi.

    Senti un po' ma... dov'è finito Hiro?

    [...]

    Eravamo ormai spossati, fisicamente e mentalmente, ma mi stupii lo stesso quando Kiyomi fece la classica sfuriata in mezzo alla strada:

    Io non ce la faccio più! Sono ore che ti seguo in questa cosa assurda e me ne sono capitate di tutti i colori, sono stressata, sono vestita come una zoccola, ho assistito alle schifezze che avete combinato in quella stanza ed è da ieri che non bevo una tazza di thé bollente. Non posso continuare ad andare in giro vestita in questo modo, voglio una tazza di thé!!

    Attirò l'attenzione di tutti i passanti prima di darmi un sono schiaffo sulla guancia. La lasciai sfogare, tanto più che provocarmi una lieve irritazione non poteva fare.

    Oh. Mi sento meglio, sto bene. Facciamo questa cosa e andiamo avanti.

    Come hai osato colpire Shinichi-sama!

    Lascia stare, Ai.

    Ma... Shinichi-sama!

    E' solo irritata e stanca, come me del resto.

    Ma vi ha colpito! Vi ha fatto male?

    Tranquilla Ai, vedi? Non era molto forte, voleva solo sfogarsi un po'.

    Uhmm... se lo dite voi.

    E poi, in un certo senso... è colpa mia.

    E perché mai, Shinichi-sama?

    Beh, le pillole erano le mie, mi ero preso io l'incarico di guidarli alla meta e guardaci ora... Hiro è scappato, anche se sono sicuro che se ne starà nascosto qui in giro a seguirci e Kiyomi... beh, hai visto anche tu che è successo. In missione c'è una rigida gerarchia di comando ma quando ti ritrovi così... devi guadagnarti il rispetto delle persone per comandare e come puoi vedere io non ci sono riuscito. Ero decisamente abbattuto, in parte per via della piega che avevano preso gli eventi, in parte per la preoccupazione che avevo per Kojiro (e anche per Hiro) e per la reazione di Kiyomi. A quanto pareva tutto quello che riuscivo a combinare era far incazzare la gente e farmi detestare... il che andava benissimo per un detective so-tutto-io, ma un po' meno per un chunin della sabbia.

    Non prendetevela troppo con voi stesso, Shinichi-sama. Io vi rispetto... anzi... io vi amo, Shinichi-sama. replicò l'ex-dominatrice arrossendo

    E' già la seconda volta che me lo dici ma... perché mi ami? E' un modo di dire che hai tu o cosa? Mi sembra strano che tu mi ami per quello che abbiamo fatto poco fa

    Non è per quello Shinichi-sama anche se... è stato rinfrescante essere presa, per una volta. Io parlo delle vostre parole di ieri sera... continuò sempre più arrossita.

    E che ti avrei detto? Non ricordo nulla. A causa di quelle famose pillole.

    Beh... mi avete pagato in anticipo e poi mi avete detto... che se volevo potevo andare a casa a riposarmi. Che non avevate voglia di... usufruire dei miei servigi. Che voi preferite farlo solo con donne che vi vogliono bene. Poi mi avete chiesto come mi chiamavo, quali erano i miei hobby. Avete parlato con me. Era la prima volta che qualcuno mi trattava come una persona... che mi dimostrava affetto. Siete stato l'unico che mi vede come una donna, e non come un oggetto da usare per i propri sporchi piaceri.

    Beh Ai, da adesso non dovrai soddisfare i sordidi piaceri di nessuno, se non i tuoi. Ma, se mi amavi da ieri sera... come mai quella scenata con Hiro?

    Ai divenne paonazza, dello stesso colore dei suoi capelli e non rispose. Anche se sicuramente Kiyomi aveva capito cosa intendeva.

    Eravamo ormai giunti al bar e, dopo aver legato Yuki fuori, Kiyomi chiese informazioni sui nostri due "obbiettivi", ricevendo una pesante risposta. Kiyomi si voltò verso di me, come ad invitarmi a risolvere il problema. Azzittii la voce che mi diceva di scaraventare quell'ingrata addosso al barista (cioé prima viene a darmi uno schiaffo e poi alla prima difficoltà voleva che le risolvessi io i problemi?) e dissi che quei bastardi ci dovevano dei soldi.

    Mai prestare soldi ad un sudicio sunese o ad una puttana otese. Non lo conoscete il proverbio?

    Pensavo fossero solo dicerie... come quelle scemenze sugli Yokai, ma avete ragione voi. Possiamo ordinare?

    Si, sedetevi pure. Che volete?

    Per me una birra e delle salsicce. Del posto la birra, no quella scemenza d'importazione buona solo a farti pisciare.

    Ahaha, l'hai detto amico.

    Ci saremmo quindi diretti al tavolo e, una volta seduti, mi sarei rivolto a Kiyomi.

    Resisti ancora un po' e poi ti porterò a prendere il miglior thé di Konoha, Kiyomi. O ci andrai da sola con Hanako, visto che a quanto pare la mia compagnia non ti è gradita.

    Oramai era evidente che Kiyomi, nonostante la procacità e la sensualità del suo corpo, fosse solo una bambina viziata e come tale dovevo trattarla se volevo ritrovare Kojiro. Fanculo lei, fanculo Hiro. Avrei ritrovato Kojiro e poi chi s'è visto s'è visto.

    Ero stufo di dover risolvere tutte le difficoltà e loro si facevano mille problemi per come si dovevano vestire o per quello che dovevano ascoltare o vedere. E senza neanche ringraziarmi del lavoro che stavo facendo. E gratis, per di più!

    Shinichi-sama, ci vengo io con voi a prendere il thé! Su, tiratevi un po' su di morale. Ieri io li avevo accompagnati qui, ma poi me ne sono andata subito dopo che ero molto stanca e il mio ex-boss voleva i suoi soldi.

    Un energumeno, che veniva da un'angolo buio in cui erano accampati in una mezza dozzina di brutti ceffi, capitanati da quello che sembrava un boby-builder fallito si sedette al tavolo.

    E voi... da dove venite? Mi sembrate mica da queste parti. Avrete ingannato l'oste ma quello di quando in quando fa entrare qualche pezzo di feccia se ha bisogno di soldi.

    Ascolta... vogliamo solo bere qualcosina, mangiare qualcosina e poi ce ne andiamo che dobbiamo trovare i nostri amici. E non ci vedrete mai più. Piuttosto li hai visti?

    Quello per tutta risposta sputò per terra

    Forse si, forse no. Aspetta, vado a chiedere al capo.

    Non appena se ne fu andato avrei sussurrato

    Stupido galoppino, potrei strapparti la testa dal collo senza alcuna difficoltà. Ma non lo capite che sono stufo e non ho voglia di mettermi a spaccare le ossa a qualcuno? Lasciatemi in pace... voglio solo ritrovare Kojiro.

    La mia era pura e semplice disperazione.

    Una seconda volta tornò il tizio.

    Ha detto il boss che non ci va che degli stranieri mangino qui. Allora, che cosa sei, un sudicio sunese? Un puzzone Kiriano? Anche se a giudicare dai vestiti e dalla compagnia direi più un pappone Otese. Di un po', a quanto le vendi queste due troie eh? Kakano la conosciamo, viene spesso qua, ma la tizia qui è nuova... allora baby, vuoi farti un giro sul miglior cazzo di Konoha? Il mio capo, T-Dick, ha il miglior cazzo di tutto il paese del fuoco. E se è il migliore del paese del fuoco è il migliore del mondo. Pensa, è persino più grosso di quello dell'Hokage!

    Lasciai che Kiyomi rispondesse come preferiva all'energumeno ma, indipendentemente dalla sua risposta, avrebbe quindi allungato la mano per prenderla. Era veloce e forte, più di quello a cui era abituata l'otese probabilmente. [stats gialla + 2 tacche ad entrambe]

    Ehi...

    Che c'è, qualcosa da ridire? T-Dick è così forte che ti spezza in due, moscerino. Che è la tua ragazza questa?

    Avrei lasciato che fosse Kiyomi ad esprimere la sua idea in merito, prima di replicare ulteriormente.

    Non ti ha insegnato la mamma che le donne vanno trattate con dolcezza e rispetto?

    Le donne si, ma sulle puttane otesi non ha mai detto nulla. Per me vanno trattate come le cagne quali sono, prese a cinghiate e poi prese da dietro, come piace a loro. Ahahahaah

    Shinichi-sama. Non serve che vi sporchiate le mani per questa ingrata narcisista.

    Uff... si, forse dovrei lasciare che per una volta sia lei a fare qualcosa.

    Mi sarei fermato un attimo, mentre mi alzavo lentamente e faticosamente dal tavolo, facendo leva sulle mani prima di avvicinarmi a quello scagnozzetto da due soldi e posargli una mano sulla spalla destra, quella del braccio che teneva Kiyomi. Avrei preso il suo gomito da dietro, usando la mia maggiore forza per fargli staccare il braccio da Kiyomi. Sarebbe sembrato come se io, sussurrandogli all'orecchio, lo avessi convinto a lasciarla stare in modo da non far scattare un'enorme rissa in tutto il locale.

    Sentimi bene. Se vieni ancora qui a rompere le palle... io ti strappo la colonna vertebrale e ci suono l'adagio di D'Alessio.

    Per la cronaca, D'Alessio era un noto cantante neomelodico Otese, che faceva musica che veniva apprezzata solo ad Oto. E neanche in tutti i posti di Oto.

    Il tizio, forse impressionato dalla mia forza, forse perché non sapeva come rispondere alle minacce sarebbe tornato dal suo capo riferendo tutto.

    Mi sarei riseduto al tavolo. Nel frattempo erano arrivati gli ordini. Avrei sorriso: non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti.

    Ero a metà della birra quando si ripresentò il tipo, accompagnato dal suo capo.

    Senti un po'... mi dice il mio amico qui che tu gli hai detto che gli avresti strappato la colonna vertebrale.

    E quindi?

    Mi piacerebbe vederti provare. Ma non con lui, è uno scricciolino, poverino. Provaci con me. replicò quello che doveva essere T-Dick. Un tizio enorme, alto quasi due metri, che diede un paio di affettuosi buffetti al suo compagno di bevute.

    Perché volete farmi arrabbiare? Lo sapete che succede se mi arrabbio?

    No, che succede?

    Mi alzo... dissi, alzandomi di nuovo in piedi come avevo fatto prima ... e divento intrattabile.

    Ahahah, e cosa vorresti farmi, signor intrattabile? Picchiarmi forse? Oh... che pauraaa

    Si... vi picchierò.

    Tutti gli avventori si alzarono in piedi, avvicinandosi minacciosamente.

    Ma prima... cambiamo un po' di musica. Che questi cori da stadio mi rattristano un po'.

    Avrei quindi colpito leggermente il tavolo, facendo cambiare istantaneamente musica al juke-box. Un semplice trucchetto, per un ninja del clan Kurogane.

    Ci avrebbe messo qualche secondo a cambiare disco... e non appena la musica fosse partita...



    Un doppio schiaffo, uno per energumeno che li avrebbe storditi momentaneamente prima che Ai colpisse il meno massiccio dei due alle palle.

    Questo è per avermi dato della puttana! Solo Shinichi-sama può chiamarmi così!

    Li avrei quindi spinti entrambi lontano, mentre il locale sembrava impazzito. Avrei iniziato a prendere gente a caso a sberle, mentre Ai usava una frusta improvvisata tirata fuori da non si sa dove per tenere sotto controllo qualcuno.

    Yuki da fuori avrebbe iniziato a "ruggire" ma non poteva entrare a causa del guinzaglio.

    Un tizio mi prese da dietro tirandomi una sediata sulla schiena, per tutta risposta mi sarei girato e gli avrei tirato un pesante schiaffo facendolo volare dietro il bancone.

    Un'altro avrebbe provato a colpirmi allo stomaco. Una volta. Due volte. Tre volte. A quel punto gli avrei detto Si tira così un cazzotto! colpendo allo stomaco e facendolo crollare a terra.

    Un'altro avrebbe preso da terra un pezzo di metallo e, usando a mo' di spada, avrebbe cercato di impressionarmi facendo mille mosse e terminando con un urlo. Un pugno sul gruno lo rimise al suo posto.

    Un altro cercò di sfruttare la tattica della sediata di prima. Per tutta risposta gli diedi un pugnazzo sulla cima del cranio facendolo sprofondare a terra.

    Dopo altri due afferrati per il collo e scagliati addosso ad altri loro compagni i due delle sedie di prima ci riprovarono, sempre con delle sedie, ma questa volta assieme.

    Per l'ennesima volta le sedie si ruppero sulla schiena senza sortire alcun effetto. Doppio pugnazzo sulla crapa e poi doppio lancio oltre il bancone, questa volta rompendo numerose bottiglie.

    Infine mi si riversarono quasi tutti addosso, facendomi scomparire sotto la loro massa di corpi...

    Shinichi-samaaaaaaaaaaaaaaa

    Bu Bun, Ba-dabum, schiaff, trotototo, Slam!



    Oh, mio dio! Che gli state facendo?

    Ta-Ta-Trashh!



    La quindicina di ubriaconi venne scaraventata in lungo e in largo.

    Ehi... fan di D'Alessio.

    Mentre mi liberavo di quei tizi T-Dick ed il suo compare senza nome erano riusciti a catturare Kiyomi e Ai, e le tenevano in ostaggio! [Nota: T-Dick è verde, se riesci a liberarti o ad impedire di farti catturare ruola pure. Io considero come se ci fosse riuscito perchè sono bastardo geneticamente :fgh:]

    Stavano ad una certa distanza, ed avevano un Kunai alla gola di ciascuna delle due ragazze.

    Eh, vedi che succede quando si vuol fare l'eroe? Noi ora ci prenderemo queste belle, ce le porteremo nel retrobottega e mostreremo loro la gioia del miglior cazzo del fuoco.

    Ascolta, finora ho giocato con voi. Lasciale andare ed uscirai di qui tutto intero.

    Shinichi-sama! Non rischiate la vostra vita per noi! Sarò orgogliosa di sacrificarmi per voi! Morirò per voi! Vivrò per sempre nella vostra memoria!

    Questa qua è tutta scema...

    Per una volta hai ragione. Ai. Non dire cose così sceme.

    Facciamo così... ti ridiamo Kakano e noi ci teniamo questa sgualdrina Otese. Tanto te sei affezionato a Kakano no? Di questa ti frega poco nulla vero? Mi sembra un buon affare.

    E' un buon affare.

    Allora siamo d'accordo. Tieni qui Kakano mentre io mi porto dietro questa. disse leccandola. Già da quando l'aveva afferrata prima aveva potuto sentire l'immenso sesso di T-Dick sul culo.

    C'è solo un problema.

    E quale?

    Vedi... fosse per me ti lascerei pure divertirti con lei quanto ti pare ma... mi hai chiamato fan di D'Alessio. E questa è un'offesa che non posso perdonare.

    Ahahaha, beh scusa allora. Ora andiamo dai, che mi sta fremendo il cazzo. Non vedo l'ora di infilartelo dentro.

    Nessuno si sarebbe accorto di nulla. Non Kiyomi. Non gli attendenti del locale. Neppure T-Dick. Neanche Hiro, se ancora fosse rimasto fuori il locale (o anche se fosse entrato).

    Avrebbero tutti sentito un tonfo sordo, come se fosse caduto qualcosa di molle a terra, seguito da un rumore metallico. Kiyomi si sarebbe quindi accorta che il freddo del Kunai era sparito. Il primo a dire qualcosa sarebbe stato l'amico di T-Dick.

    Ehi capo... il tuo... il tuo braccio!

    Cosa?

    Il tuo braccio! Non c'è più!

    Ma che cazzo dici? Guardalo qua! rispose T-Dick sollevando il moncherino del destro.

    Rimase per un attimo stupito prima di iniziare ad urlare.

    Ahhhhhh! Il mio braccio! Il mio braccio! Uccidi la puttana! Il mio braccio!

    Subito, capo!

    Senza neanche guardare sferrò un fendente ad Ai, che però colpì qualcosa di duro... e metallico. Mentre loro erano distratti avevo avvolto Ai nella satetsu, ricavando della sabbia nera dal pavimento del locale. [Nota: ricordo che questa ruolata è precedente la perdita della ts.]

    Ma che cazzo è?

    Mi sarei quindi avvicinato a lui, sorridendo.

    Questo è per aver chiamato le mie due amiche "puttana" gli sferrai un pesante calcio ai coglioni, frantumandoglieli entrambi.

    Sarei quindi andato da T-Dick.

    Puoi scegliere, o raccogli il tuo braccio e cerchi di farti curare all'ospedale. O resti ancora qui a farti tagliare anche il cazzo.

    No, no, no! Tutto ma il cazzo no!

    Avrebbe raccolto il braccio tagliato fuggendo a tutta velocità dal locale. Sarei quindi tornato al tavolo, ma prima avrei parlato con Kiyomi.

    Lo so, non siamo amici. Per una volta, per piacere, lasciami mangiare in pace... ho bisogno di una pausa.

    Ero veramente stufo, e sentire la studentessa rompere ancora le scatole (ad esempio su quanto quel posto fosse infido, o su quanto il mio "salvataggio" facesse cagare) mi avrebbe solo fatto incazzare ancora di più.

    Se Hiro fosse entrato nel locale, durante la colluttazione o dopo e si trovasse dentro in quel momento lo avrei invitato ad aggiungersi a noi prendendo un'altra sedia dal pavimento.

    Allora? Un'altra porzione di birra e salsicce, forza!

    Subito, signore! Arrivano subito! replicò il barista che ancora stava piangendo i danni che avevamo causato.



    CITAZIONE
    OT

    Hiro, se vuoi intervenire durante la rissa o durante la situazione con gli ostaggi fa pure. ;)

    Lascio a Yusnaan la decisione del prossimo posto da visitare o se arriva qualche visitatore al locale :D
     
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  15. Mberu?
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    Una notte da leopardi

    Don Matteo e il leopardo



    Kiyomi si dimostrò più fredda del previsto, non accettando di collaborare con il rosso della foglia.

    Beh tanto peggio per lei, chissà in quale altro guaio la farà cacciare Shinichi.

    Nonostante non avesse il suo appoggio, Hiro non ebbe grossi problemi a seguire i tre, i quali giunsero rapidamente all’ennesimo locale, pronti a combinare chissà cosa.
    Desideroso di tenersi fuori dai guai, il genin optò per non entrare nel bar, limitandosi ad ascoltare e intervenire in caso di bisogno.

    Uff.. conoscendoli ci metteranno un’eternità, farei prima a diventare Chunin.

    I minuti trascorsero lenti, Hiro aveva ipotizzato che a causa della natura del locale e dei caratterini dei tre, sarebbe finito tutto in rissa. Ma non accadde nulla, facendo appisolare lo shinobi di casa Abe proprio di fronte al locale e al leopardo.
    Fu però proprio Yuki a dare l’allarme che svegliò Hiro.
    L’animale stava fremendo per qualcosa che stava accadendo dentro il locale, immediatamente il genin iniziò a sentire i classici rumori di una colluttazione fra più persone.
    Deciso a non lasciare che le uniche persone che potessero aiutarlo a trovare il suo copri fronte venissero ferite, Hiro si fiondò dentro al locale.
    Era difficile capire chi stava menando chi, probabilmente c’era anche gente della stessa fazione che si meneva fra loro.
    Appena entrato qualcuno lanciò un bicchiere in direzione del genin, che lo afferrò al volo per poi schiantarlo contro il cranio più vicino.
    Subito però si avvicinò un tipo smilzo, quasi quanto il rosso, che portò su la guardia ed iniziò a fare uno strano gioco di gambe. Hiro quindi si abbasso e compiendo una rotazione con le proprie gambe gambe lo fece cadere, per poi alzarsi e tirargli un micidiale colpo al volto con il tallone.
    Nuovamente venne circondato, sta volta da due persone, dopo aver schivato due ganci ed un montante, Hiro cavò gli occhi di entrambi con il medio e l’indice di entrambe le mani. Quindi prese le teste dei due e le schiantò una contro l’altra, generando un tonfo sordo.

    Si vede che sono nazionalisti..

    Guardandosi intorno non era rimasto più nessuno, eccezion fatta dei suoi, per così dire, amici e di altri due tizi che tenevano in ostaggio Kakano e Kiyomi.
    Vedendo un kunai puntato alla gola dell’otese, il genin della foglia non poté fare altro che lanciarle uno sguardo che diceva tutto, accompagnato da un sorrisetto.

    Ben ti sta.. la prossima volta impari a collaborare e magari non finisci così.

    L’unico motivo per stare con loro, secondo l’otese, era per ritrovare la sua serva, in maniera tale da riprendersi i soldi.
    Sfruttando lo stesso cinico ed utilitaristico modo di pensare, Hiro uscì dal locale. Del resto aveva solo bisogno di seguire Shinichi, se la studentessa fosse morta o meno a lui ora non importava più, avrebbe comunque trovato il copri fronte e l’accademia si sarebbe liberata di un elemento che non sarebbe stato utile a niente come Kiyomi..

    In tutto quel trambusto però, Hiro non aveva laniato alcun tipo di occhiata, gesto o altri segni sia nei confronti di Kakano che in quelli di Shinichi, comportandosi come se non fossero stati presenti al locale.
    Una volta uscito, il genin aspettò, sempre parzialmente nascosto, l’arrivo dei sopravvissuti.
    Pur essendosi palesato non aveva ancora la minima intenzione di stare in gruppo con quei mentecatti, uno più stronzo dell’altro, motivo per cui Hiro decise di continuare a seguirli da lontano e intervenire in caso di necessità.
     
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