Pic Nic nel Paese del Ferro

Free/Add Hoshi e Nakora

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    ..Dai ti porto in un bel posto!..
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    Erano già passate diverse settimane da quando Nakora si era trasferita stabilmente nella casa del Chikuma. Negli ultimi mesi erano entrati a far parte della famiglia di Hoshi altri due individui oltre a nakora, una era la sorella gemella del rosso, Showakuzei Chikuma mentre il secondo individuo era il vecchio Lou, colui che aveva salvato Show da morte certa anche se costringendola così a vivere per 18 anni nella prigione sotterranea di Ishi no Jingoku nel paese del ferro. Hoshi e la sua famiglia avevano fortunatamente sfruttato la demolizione da parte del rosso di metà abitazione per ristrutturare e allargare la struttura. Un vero colpo di fortuna che era costato molti sacrifici al giovane Hoshi ormai ridotto sul lastrico nonostante le centinai di missioni portate a termine.


    Nakora in veste di “fidanzata” del Rosso aveva ottenuto per diritto acquisito l’utilizzo esclusivo della stanza del rosso, una bella camera spaziosa e riadattata alle sue esigenze. Poteva usufruire di un bagno personale e di un guardaroba piuttosto ampio senza contare il grande divano e la scrivania fatti su misura per il rosso e che ora erano a sua più completa disposizione. La gemella del rosso era stata invece messa a dormire in un'altra stanza assieme alla sorella Yoi che vedendosi tutte quelle coetanee in casa era letteralmente andata via di testa dichiarando che quello sarebbe stato d’ora in avanti il più bel periodo della sua vita. Per tutta la vita aveva sperato di avere una sorella ed ora ne aveva addirittura due. In quelle settimane era stata sfiancante tanta era l’euforia prodotta da ogni suo gesto o conversazione.


    Hoshi dal canto suo era stato relegato a dormire in mansarda. Aveva provato in tutti i modi di portare avanti la sua battaglia legale per i diritti dei “fidanzati” senza però trovare un punto debole con il quale affrontare l’opposizione imposta dal giudice supremo, sua madre. Si era così rassegnato a vivere in casa come un topo da soffitta anche se tutto sommato quel luogo non gli dispiaceva poi così tanto.


    I tempi si erano fatti più maturi e finalmente era giunto il momento di mettere in moto la macchina che lui ed il colosso avevano acceso. Quel giorno Hoshi sarebbe sceso dalla mansarda raggiungendo la porta della sua camera, o meglio la camera di Nakora. Dopo aver passato più di qualche minuto a sbirciare dal buco della serratura avrebbe bussato aspettando una risposta dalla ragazza -Ehm.. Nakora?!.. sei in camera?!.. sono Hoshi.. posso entrare?!..- il rosso sperava tanto di trovarla in mutande o meglio quindi se la porta fosse stata aperta si sarebbe fatto avanti con sguardo quasi sorpreso nel trovarla così facile da superare -..oh ma che sbadato.. guarda te si è aperta da sola..- senza tanti complimenti il rosso sarebbe entrato cercando la ragazza. Una volta trovata Nakora, qualsiasi fosse stata la sua reazione il rosso sarebbe partito con il suo monologo.


    -Nakora prepara l’equipaggiamento e procurati dei vestiti pesanti.. chiedi a mia sorella Yoi.. dovrebbe avere qualcosa anche se qua a Suna non è che vestiamo proprio pesanti..- il rosso avrebbe dato una sbirciata per la stanza cercando qualche mutandina incustodita -..domani mattina partiamo!.. destinazione Paese del Ferro!- avrebbe guardato fuori dalla finestra lanciando una linguaccia a quella vecchia bastarda della vicina che stava scopando il vialetto -..andremo alla prigione miniera di Ishi no Jingoku.. ti prego di non dire niente a Show!.. sai ha passato 18 anni della sua vita li dentro.. e se scopre che siamo diretti li potrebbe preoccuparsi e non voglio che accada!..- sembrava davvero preoccupato per la sorella -..è giusto che si goda un po’ di serenità!..- il rosso sembrava non voler mollare la ricerca della biancheria intima -Ah!.. inoltre ti ho portato questo!.. prendi è un regalo per te.. l’ho costruito con le mie stesse mani..- il rosso avrebbe lanciato alla ragazza un pezzo metallico piuttosto pesante e complesso, formato da moltissimi ingranaggi, leve e diavolerie varie.


    Il rosso sembrava piuttosto fiero -..quello sarà il tuo migliore amico nelle prossime settimane.. giù all’ingresso troverai una cintura con i tuoi attrezzi.. e quello..- il Chikuma avrebbe mostrato un sorriso beffardo -..sarà la tua palestra!..- si sarebbe avvicinato prendendo il cubo dalle mani della ragazza per mostrargli il funzionamento -E’ un cubo o quasi.. composto dai principali meccanismi e componenti.. nelle prossime settimane dovrai imparare a montarlo e smontarlo in meno di cinque minuti.. lo farai mentre mangi.. mentre sei in bagno.. dormi.. eccetera.. dovrai diventare tu stessa una macchina!.. eheh..- gli avrebbe regalato un sorriso divertito prima di dirigersi fuori dalla stanza -..preparati perché sarà un viaggio piuttosto lungo.. e interessante!- quindi avrebbe chiuso la porta, non prima di aver curiosato nella cesta della biancheria pulita poco distante.



    [...]



    L’indomani i due sarebbero partiti di buon ora dopo avre fatto una abbondante colazione con tutta la famiglia. Nakora si sarebbe sentita sicuramente a suo agio nonostante il caos provocato da Hoshi, nonno Furui ed il vecchio Lou per un pezzo di pane rubato a chi sa chi. Prima di partire Show e Yoi avrebbero abbracciato la ragazza di Oto con affetto augurandole buona fortuna e avvisandola delle cattive maniere del rosso. Era una giornata perfetta per partire per un viaggio -Allora?!.. sei pronta a partire Nakora?!..- certo non poteva immaginare cosa l’aspettasse.


    OT/ Semplice intro! Ho tenuto già conto dell’insediamento di Nakora in casa Chikuma
     
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    Ormai era passato un po' di tempo da quando si era stabilita a casa di Hoshi.
    Non c'erano stati chissà quali problemi e anzi, se proprio doveva dirla tutta la sua famiglia si rivelò essere alquanto cordiale. Insomma non se l'aspettava vedendo com'era fatto il rosso, non che non lo fosse lui però come dire, aveva i modi di fare che erano un po' rudi per così dire e di sicuro non poteva immaginare che alle sue spalle avesse dei genitori e delle sorelle del genere.
    In particolare quest'ultimo dettaglio l'aiutò a sentirsi a suo agio, abituata com'era a vivere con sole donne - sua madre e sua sorella - il fatto che anche li fossero più ragazze che uomini, la fece sentire un po' come a casa.
    Inoltre Show e Yoi la trattavano come una vera e propria sorella, quasi fosse stata di famiglia e questo poco ma sicuro le fece alquanto piacere.
    Forse l'unico dispiacere che aveva era per Hoshi stesso, in quanto era stato sfrattato dalla dua stanza fino alla soffitta, mentre la prima era stata ripulita e lasciata libera per lei. Non poteva nemmeno provare ad aiutarlo a trovare una via di mezzo, sicchè sua madre era stata abbastanza chiara a riguardo e non ci teneva a rovinare l'immagine che si era fatta di lei.
    Oltre tutto questo c'era anche il fatto che un po' alla volta stava studiando e imparando le meccaniche di base dei vari marchingegni, certo non era facile però d'altronde lei per prima non si era di certo aspettata che fosse una passeggiata. Anzi per quanto la riguardava era molto meglio così, non c'era divertimento se una cosa era facile e immediata.
    Certo ovviamente quando si ritrovava a urlrare, frustrata, nel pieno della notte perchè non riusciva a capire qualcosa ci mancava poco che mollasse tutto, però quelli erano dettagli minori a cui probabilmente anche Hoshi si era abituato.
    Per quanto riguardava la vita in famiglia, si comportava più o meno com'era fare solitamente: tranquilla e rilassata, forse fin troppo per una ragazza ma comunque gentile con gli altri.
    In particolare quest'ultimo dettaglio al rosso sarebbe potuto risultare nuovo, visto che la prima volta in officina per quanto cortese fosse stata comunque c'era da ammettere che era apparsa abbastanza distaccata.
    Comunque sia era chiaro ai suoi occhi che non fingesse, quella era sempre la lei naturale di tutti i giorni, semplicemente in una situazione diversa.
    Quella mattina era impegnata a farsi una doccia, per tanto inizialmente non sentì Hoshi bussare alla porta e uscì tranquillamente dalla doccia dandosi appena un'asciugata e iniziando a infilarsi biancheria intima e pantaloncini.
    In quel momento sentì la porta aprirsi e la voce del rosso che cercava di giustificarsi.
    Sorrise divertita, scuotendo appena il capo notando come fosse il solito guardone. Doveva ammettere che il rosso comunque le stava piacendo, oltre che esserle simpatico era anche abbastanza previdente nei suoi confronti, cercava sempre di fare in modo che avesse tutto quello di cui c'era bisogno senza però invadere eccessivamente i suoi spazi personali. Insomma le lasciava una certa libertà, e questo lei lo apprezzava particolarmente. Odiava sentirsi legata con una catena o simili, per tanto - forse inconsciamente - Hoshi con quei suoi modi di fare stava riuscendo a piacerle.
    Inoltre anche lei non era che si facesse chissà quali problemi, ormai il rosso aveva potuto notare da tempo come desse poca attenzione alle formalità e via discorrendo.
    Anche cercando comunque non avrebbe trovato biancheria intima abbandonata in giro, probabilmente era nei cassetti.
    Aprì la porta del bagno uscendo fuori con indosso solamente i pantaloncini, la zip che di poco non era del tutto chiusa mentre sopra aveva giusto l'asciugamano attorno al collo che le copriva parzialmente il petto. Qualche gocciolina d'acqua ancora le scivolava addosso, mentre i capelli adesso sciolti e molto più lunghi di quanto sembrassero quand'erano legati erano ancora completamente fradici.
    Con le mani ambo sui fianchi guardò Hoshi, sorridendo.
    Era chiaro che non provasse la benchè minima vergogna a stare davanti a lui in quello stato, era completamente a suo agio.

    Ehi, che accade?

    Avrebbe esordito vivace e tranquilla come al solito, giusto per poi rimanere in silenzio e ascoltare quanto diceva l'altro mentre si spostava in giro per la stanza raccattando i pezzi del vestiario rimanenti.
    Ovviamente nel fare questo capitò che di tanto in tanto desse le spalle al rosso, salvo poi voltarsi definitivamente quando lui le passò un coso abbastanza strano.
    A prima vista non capì di che cosa si trattava, tuttavia come lo ebbe tra le sue mani e Hoshi iniziò a spiegare le fu tutto più chiaro. Un modo semplice ed efficace, per quanto indiretto, con il quale tenerla in allenamento e farle imparare di più.
    Lo lanciò un paio di volte a mezz'aria con una mano, giocherellandoci per poi fermarsi e annuire al rosso alla fine di tutto il discorso.

    Tutto chiaro, grazie per il regalo allora.

    Allungò appena una mano mollandogli un buffetto sulla guancia, sogghignando appena come vide la sua faccia sformarsi sotto il suo tocco.
    Subito dopo si voltò, poggiando il cubo sulla scrivania e alzando una mano in cenno di saluto.

    Vaaaaaa bene! Ci vediamo dopo in officina allora.

    Come chiuse la porta finì di vestirsi alla ben e meglio, questo a causa del nuovo giocattolino che le era appena stato fornito con il quale si chiuse la maggior parte del suo tempo.

    [...]

    La mattina seguente scese abbastanza presto a fare colazione con tutta la famiglia, e per quanto casino ci fosse la cosa parve rasserenarla oltre che divertirla, tant'è che capitò anche di vederla ridere di gusto in mezzo a tutto quello.
    Terminato di mangiare e pronti a partire, le sorelle la salutarono caldamente, abbracciandola - un gesto che ricambiò con sincero affetto - e raccomandando ai due di stare attenti.
    Per i vestiti aveva rimediato dalla sorella bene o male, inoltre per fortuna aveva anche lei il suo mantello che l'avrebbe protetta ulteriormente.
    Ovviamente a Show non aveva detto nulla riguardo la loro vera destinazione, non osava immaginare che cosa ne sarebbe potuto scaturire se avesse detto la verità.
    Una volta prese le dovute distanze dalla casa, si rivolse al rosso.

    Massì dai! Comunque, non immaginavo la tua famiglia fosse così.

    Ammise senza troppi problemi, guardandolo di sottecchi abbastanza divertita.

    In senso positivo eh, insomma sono matti al punto giusto e... Questo mi piace.

    Forse per la prima volta da quando l'aveva conosciuta, potè vederla vagamente imbarazzata. Difatti quelle ultime parole parve dirle abbastanza di fretta, quasi a volerle nascondere e non a caso, riprese immediatamente il discorso cambiando direzione.

    Comunque! Che vuoi fare una volta arrivati li esattamente, eh?

    Ecco questo sinceramente era l'unica cosa che la preoccupava.
     
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    Erano partiti. Nakora ed Hoshi avevano lasciato il villaggio di Suna alle loro spalle dirigendosi a piedi verso la loro meta. Il rosso non aveva scelto a caso il loro muoversi a piedi, tutto faceva parte dell’allenamento. Avrebbero percorso più di un migliaio di chilometri in un viaggio che li avrebbe impegnati per diversi giorni e avrebbe fatto visitare loro il paese del fiume, del fuoco e infine del ferro. Il rosso era felice di aver conosciuto la ragazza, anche se quest’ultima gli era stata affidata da Diogene per essere allenata e preparata per i suoi doveri futuri il rosso si era affezionato a lei e abituato ad averla in casa o all’officina. Nakora era una ragazza un po’ strana a volte, ma di sicuro sincera e vera e questo Hoshi lo apprezzava davvero molto.


    All’affermazione sulla sua famiglia il rosso aveva risposto con un gran sorriso divertito -Ahahah.. già la mia famiglia è un po’ strampalata!.. abbiamo tutti un carattere piuttosto forte e di sicuro questo non aiuta a creare un ambiente sereno e collaborativo.. ma ci vogliamo bene e alla fine è questo ciò che conta!.. se sono quel che sono.. lo devo a loro.. la mia famiglia è e sarà sempre la cosa più importante per me!.. e adesso ne fai parte anche tu Nakora!- le avrebbe sorriso scompigliandole i capelli. Il rosso aveva scoperto da poco che manco ci era nato in quella famiglia. Lui e Show in realtà erano nati in un epoca ben lontana da quella, un epoca di guerra dove i loro veri genitori avevano deciso di sacrificarsi per salvare il paese da una terribile minaccia, affidandoli a Gin Tatsumaki Chikuma. Il rosso un giorno avrebbe sicuramente raccontato tutta quella storia a Nakora, ma non ora.


    La ragazza di Oto sembrava incuriosita dalla loro missione ed il rosso non aveva nulla da nascondere -Siamo diretti li per fare affari!..- avrebbe detto il rosso mentre cercava di orientarsi -..ho intenzione di stringere un accordo con il direttore di Ishi no Jingoku per ottenere una fornitura di materie prime fondamentali per il villaggio.. la prigione viene utilizzata come miniera.. io ci sono stato e ti posso assicurare che li sotto esiste un vero e proprio tesoro di minerali!..- il rosso sembrava aver trovato la giusta direzione da seguire -..Suna non sta attraversando un bel periodo.. la povertà si sta lentamenteimpadronendo del villaggio e se qualcuno non fa alla svelta qualcosa non ci sarà più modo di tornare indietro!..- l’espressione del rosso lasciava intendere tutta la sua preoccupazione, in fin dei conti anche se si comportava sempre da super cazzone Hoshikuzu Chikuma amava il suo villaggio e avrebbe sempre fatto di tutto per proteggerlo e migliorarlo -Come puoi ben immaginare il nostro villaggio dipende per il 90% dallo scambio di merci.. vivere in mezzo al deserto ha sicuramente i suoi vantaggi.. ma trovare le materie prime che ci servono non è così facile.. per questo il nostro è un villaggio che ha saputo sviluppare molti laboratori artigianali.. non avendo materie prime siamo diventati famosi nella loro lavorazione!- il rosso avrebbe indicato il cubo che aveva regalato alla ragazza. Hoshi aveva intenzione di diventare il futuro Kazekage, aveva capito che come semplice ninja non sarebbe mai riuscito a migliorare il villaggio, doveva raggiungere la vetta al vertice del comando per cambiare realmente le cose e dimostrare di volerle cambiare in positivo avrebbe sicuramente dato qualche punto in più agli occhi dei vecchiacci del consiglio -..per farla breve stiamo andando a fare affari!- il rosso avrebbe nuovamente sorriso alla ragazza mostrando poi il grande rotolo di richiamo che teneva legato dietro la schiena.




    [...]




    I due avventurieri avrebbero rapidamente superato la zona desertica raggiungendo presto l’area più verdeggiante dei confini con il paese del fiume. Era quasi ironico pensare alla quantità d’acqua che scorreva in un paese così piccolo contro la scarsa acqua che invece scorreva a Suna. L’ambiente attorno a loro si sarebbe rinfrescato lentamente ma in modo costante man mano che avanzavano. Il rosso durante tutto il viaggio avrebbe invitato la ragazza a concentrarsi sul cubo che le aveva regalato, doveva imparare a gestire quel coso in maniera automatica, svitare un bullone o montare una molla doveva diventare il suo pane quotidiano. Se fosse stato necessario il rosso l’avrebbe aiutata svelandole qualche trucchetto per compiere le operazioni il più rapidamente possibile. La giornata sarebbe così trascorsa serenamente tra una chiacchera e l’altra -Ok.. direi che per oggi possiamo fermarci qui.. il sole sta sorgendo e io comincio ad avere davvero troppa fame!..- dalle bave alla bocca non si poteva certo dire altrimenti.


    Il Chikuma avrebbe così acceso un fuoco in mezzo ad una radura, tutto attorno grandi alberi facevano da contorno mentre un immenso cielo stellato illuminava la notte accompagnato dal crepitio della legna. Quella notte non avrebbero di sicuro patito il freddo, la temperatura di quei luoghi era perfetta per il campeggio e li niente e nessuno li avrebbe infastiditi. Il Chikuma si sarebbe seduto a terra prendendo dallo zaino i viveri che sua madre gli aveva preparato “santa donna”! Quindi avrebbe passato una razione a Nakora cominciando a mangiare con foga -Buon appetito!!!- il rosso avrebbe assalito il pasto come una belva feroce finendo tutto nel giro di pochi minuti. Al termine si sarebbe ritrovato con chicchi di riso un po’ ovunque attaccati sul volto mentre soddisfatto si spanciava a terra allentando la cintura della braghe -Waaaaah.. che mangiata!..- il rosso sembrava dannatamente soddisfatto. Anche se aveva mangiato tutto avrebbe lasciato Nakora finire in pace prima di recuperare tutto e dare una lavata alle vettovaglie su un ruscello li vicino, quindi tornato a sedere vicino al fuoco si sarebbe rivolto alla ragazza incuriosito -Parlami un po’ di te Nakora!.. com’è la tua famiglia?!..- il rosso aveva sempre parlato di se senza dare modo alla ragazza di esprimersi. Hoshi sarebbe rimasto ad ascoltare la storia se Nakora avesse voluto raccontargliela quindi una volta terminato si sarebbe lanciato in una seconda domanda piuttosto strana.


    -Eeeh.. lui.. o lei?!.. come si chiama?!..- il dito indice del ragazzo stava puntando alla pancia di Nakora. Ovviamente il rosso intendeva il demone e non un eventuale bebè -..sei una Jinchucosa giusto?!.. ah cavolo.. quella parola non sono mai riuscito a dirla.. Jinchucici.. jingaruki.. jinandlemon.. WAAARGH!!!..- il rosso sembrava davvero in difficoltà. Strapazzatosi i capelli con le mani avrebbe continuato a chiedere alla ragazza sempre più informazioni, la sua era semplice e pura curiosità -..voi.. parlate vero?!.. credi che potrei parlarci anche io?!..- il rosso sembrava serio. Il mondo dei demoni non lo aveva mai interessato poi molto fino ad allora. Non era mai stato invischiato in quelle storie di potere, ma se voleva diventare un potente Kazekage anche quelle erano cose che doveva conoscere e Nakora sicuramente poteva dargli l’opportunità di approfondire l’argomento. Tese le orecchie il rosso sarebbe rimasto in ascolta chiedendo un ultima cosa -Ehm.. credi che potrei vederla?!..- quindi sarebbe vistosamente arrossito conscio della gaffe appena fatta. Agitando le mani in modo confuso avrebbe quindi cercato di recuperare la situazione-Volevo dire il siggillo!!!.. posso vedere il sigillo che ti tiene legata al Demone?!- la sua faccia aveva preso il colore dei capelli.


    OT/ Facciamo du chiacchere! :riot:
     
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    Il rosso sembrò apprezzare la sua affermazione riguardo la propria famiglia, tant'è che le scompigliò addirittura i capelli.
    Il tutto mentre le diceva che ora anche lei faceva parte della sua famiglia.
    Nel momento in cui Hoshi arrivò a compiere quel gesto, lei parve come spostare lo sguardo altrove incavando leggermente la testa tra le spalle mentre lo lasciava fare, ovviamente facendo la finta offesa.
    Comunque sia l'aveva lasciata abbastanza di sasso quella sua ultima affermazione, dopotutto era da un po' di tempo che ormai per lei il concetto di "famiglia" aveva assunto un valore diverso, un significato quasi a lei sconosciuto.
    Dopotutto non ne aveva una vera e propria, sì certo c'erano sua madre e sua sorella però a parte Yushino, la gemella, non poteva più che la loro madre fosse effettivamente quella vera.
    Da quando Ankato le aveva detto come stavano le cose, ci aveva pensato parecchio a riguardo.
    Non riusciva a capire come fosse stato possibile che non s'era accorta di nulla, tutti quegli anni passati con un velo davanti agli occhi.
    Ora non riusciva più a guardare la loro madre - adottiva oramai - con lo stesso sguardo di prima, talvolta le sembrava quasi una sconosciuta.
    Forse le uniche persone che poteva definire parte della propria "famiglia" erano per l'appunto la gemella, oltre che il Nibi.
    Quest'ultimo ancora aveva problemi riguardo l'idea di rimanere con lei, però un po' alla volta la stava capendo e si stava ambientando, un passo dopo l'altro nutriva sempre più fiducia in lei.
    In ogni caso questi pensieri ebbero vita breve, sicchè Hoshi riprese la parte seria del discorso.
    Iniziò a spiegarle che cosa avrebbero dovuto fare in quel luogo, e lei dal suo canto si sarebbe nuovamente voltata verso di lui, guardandolo e ascoltando quanto aveva da dire sebbene visibilmente rilassata e tranquilla.
    Una prigione come miniera? Non era affatto male come idea, se non altro i prigionieri diventavano utili in qualche modo invece di essere unicamente bocche da sfamare.
    Tuttavia ben presto il discorso sfumò, andando a concentrarsi su quella che era la situazione di Suna attualmente.
    In effetti non se la passava molto bene quel Villaggio, le voci giravano e una volta che vi aveva messo piede all'interno aveva avuto modo di constatarlo lei stessa.
    In breve le fu chiaro l'obiettivo di quel viaggio: riportare a galla Suna e farle fare esperienza.
    A dirla tutta un po' le dispiaceva per quel Villaggio, soprattutto ora che vi erano delle persone che conosceva, in particolare e per l'appunto Hoshi e la sua famiglia, oltre che Shinichi sebbene su di lui ancora non aveva una visione chiara.
    Dopo quella breve chiaccherata proseguirono in loro cammino, mentre lei di tanto in tanto si esercitava con il regalo che le aveva fatto il Rosso, staccando prima dei pezzi e poi rigirandoselo tra le mani, tentando così di attaccarli in nuovi punti oppure di modificarne leggermente i meccanismi. Più di una volta le capitò di vedere una molla saltare e ci mancò poco che finì per perderle, tuttavia con qualche consiglio di Hoshi e un po' più d'attenzione smise di far esplodere il cubo iniziando ad utilizzarlo nella maniera giusta.
    Il paesaggio attorno a loro cambiò gradualmente, e non mancò di vederla raccogliere un po' d'acqua dai primi ruscelli che incontrarono per poi buttarsela in testa, così da rinfrescarsi e poter procedere un po' più spediti.
    Non sapeva da quanto stavano camminando, però ormai era sicura di non aver mai percorso fino ad allora distanze di quella lunghezza.
    Infine arrivò la sera e Hoshi, visibilmente affamato - tant'è che quando notò quel dettaglio le venne da ridere - affermò che era giunto il momento di fermarsi, così da riposarsi e rifocillarsi.
    Si sedette a terra vicino al fuoco abbastanza vicina al Rosso, tuttavia questi potè notare come lei non sembrò affatto indispettita dal suo modo di mangiare, anzi era divertita e presto fu chiaro il perchè: nonostante fosse una ragazza, così come aveva già dimostrato con la birra era tutto tranne che femminile in certe situazioni.
    Tant'è che una volta finito poggiò una mano a terra poco più dietro rispetto a lei, stendendo il braccio mentre l'altra mano andava a prendere una fiaschetta di metallo e aprirla.
    Immediatamente un odore di alcol si diffuse nell'aria, e mentre sorrideva all'ultima affermazione di Hoshi sul rosso ecco che ne bevve qualche sorso, per poi scostarsela dalle labbra e lasciarsi andare ad un sospiro soddisfatto.

    Concordo, chiunque gli ha preparati merita. Vuoi? Non è una ghiacciata però come dire, ci si arrangia.

    In quel momento avrebbe allungato il braccio verso di lui, tendendogli con la mano la fiaschetta.
    Se l'avesse bevuta avrebbe notato come il sapore fosse stato decisamente aspro, segno che in quanto a gradazione doveva essere abbastanza elevata la suddetta bevanda.
    In entrambi casi l'avrebbe ripresa, chiusa e poi poggiata a terra vicino ai borselli mentre il suo sguardo andava al cielo, il suo sguardo perso nel vuoto mentre un flebile venticello le scompigliava i capelli.
    Per alcuni istanti Hoshi si allontanò così da dare una sistemata alle vettovaglie, per poi tornare e spezzare quel silenzio quasi innaturale che avvolgeva la radura, interrotto unicamente di tanto in tanto dallo scoppiettare del fuoco.
    Voltò il capo verso di lui, visibilmente sorpresa. Voleva veramente sapere qualcosa a riguardo?
    In breve l'espressione sul suo viso si trasformò morbidamente da sorpresa a piacere, un sorriso mesto segno che non le dispiaceva la cosa.
    Portò anche l'altro braccio dietro di lei, allungandolo leggermente e puntellandosi così sui palmi delle mani a terra mentre le gambe erano una stesa, e un'altra leggermente piegata volta a formare un triangolo.
    Lo sguardo rivolto alle stelle.
    Per lei non c'erano problemi a parlare della sua famiglia, inoltre ormai era da un po' di tempo che stava con Hoshi e per tanto, sarebbe stato il minimo parlare un po' di chi era lei, insomma si erano anche proclamati fidanzati davanti ai genitori del Rosso senza che nemmeno lui sapesse praticamente nulla su di lei, glielo doveva.

    In realtà non c'è molto da dire, attualmente siamo solamente in tre: Io, mia sorella gemella e nostra madre. Inizialmente c'era anche nostro padre con noi, tuttavia quando compiemmo all'incirca dieci anni, beh per un attimo fece spallucce come se anche lei effettivamente non sapesse bene che cosa dire a riguardoprese e se ne andò, semplicemente sparì nel nulla senza dire niente a nessuno. Era un mercante quindi è probabile che se ne sia andato a fare fortuna chissà dove.

    Mentre ne parlava però non sembrava rattristita dalla cosa, questo almeno all'apparenza. Probabilmente se la cosa aveva un qualche effetto negativo su di lei, lo stava nascondendo senza pensarci due volte. Stava a Hoshi scegliere a quale tra le due ipotesi rifarsi.

    Comunque sia non è stato un problema, nei precedenti anni ha guadagnato abbastanza per permetterci di vivere in maniera più che agiata, se desiderato, però noi preferiamo la semplicità.

    Su questo punto era stata visibilmente sincera, inoltre i suoi modi di fare in generale non facevano altro che sottolineare maggiormente che tipo di persona fosse.

    Nostra madre lavora come guardia a uno dei cancelli, io ho preso da lei la voglia di diventare una kunoichi. Mia sorella al contrario preferisce una vita più tranquilla e serena, lavora in negozio e aiuta in ospedale quando ce n'è bisogno.

    Sembrò come intenerirsi quando parlò della gemella, probabilmente per via del legame che avevano tra loro due. Inoltre era anche vero che fin da quando erano state piccole, lei aveva sempre avuto un certo riguardo per Yushino, non permetteva che nessuno le facesse del male o anche solo la indispettisse rimanendo poi impunito.
    Ci furono un paio di secondi di silenzio prima che Hoshi le rivolse un'altra domanda, lasciandola questa volta abbastanza confusa tant'è che abbassò lo sguardo voltandosi verso di lui.
    Avvicinò le braccia al grembo e si mise a gambe incrociate, avvicinandosi all'altro e guardandolo senza capire.
    A quel punto notò l'indice del Rosso che puntava verso la sua pancia, e per un attimo temette seriamente che Hoshi credeva fosse incinta, tant'è che non sapeva che cosa dire. Per fortuna però precisò quasi immediatamente chi era il soggetto di quella domanda e anche lei sospirò tranquillizzata, si era dimenticata che anche lui sapeva del Demone.

    Usa semplicemente il termine "Portatrice", sinceramente fatico anche io a ricordarmi quel termine.

    Ammise ridendo leggermente vedendo com'era impacciato, però era seria quando diceva che anche lei non riusciva quasi mai a ricordarsi correttamente quella parola, per tanto lo capiva in fin dei conti.
    La risata andò spegnendosi un po' alla volta e quando le chiese se poteva parlarci, molto semplicemente alzò una mano andando verso la sua guancia così da tentare di puntellarlo con un dito.
    Aveva piegato leggermente il capo di lato, sorreggendo la guancia con la mano libera e puntellando il gomito sulle proprie gambe. Ci stava seriamente riflettendo.

    Si chiama Nibi, è una lei. ammise sorridendo lievemente. Non sembrava affatto intimorita da quel nome nè tanto meno infastidita dal discorso, pareva quasi che stesse parlando di una vecchia amica Sinceramente non saprei Hoshi, nel senso: per me non ci sono problemi e credo che anche per lei possa andare bene, però non saprei come fare. L'unico modo sarebbe lasciarla emergere.

    In effetti non aveva proprio idea di come poteva fare per farci parlare il Rosso, e farla emergere voleva dire permetterle di avere un certo controllo sul suo corpo.
    Lei sarebbe rimasta comunque presente e vigile, però in caso avrebbe faticato un po' per soffocare la sua presenza contro il suo volere. Non che la cosa la impensierisse troppo, dopotutto ci aveva lottato mentalmente da sola, ed era riuscita a resistere senza che lei fosse sigillata, però era sempre bene considerare tutte le ipotesi possibili.
    Se l'altro gliel'avesse permesso sarebbe rimasta a pungolarlo in silenzio per diversi istanti sulla guancia con l'indice, tuttavia nel momento in cui sentì che cosa le chiese Hoshi si fermò, fossilizzando il suo sguardo su di lui.
    Sbattè un paio di volte le palpebre senza capire, voleva essere sicura di aver sentito bene.
    Okay che il Rosso era abbastanza diretto in quel senso, però... Cioè, fino a quel punto?!
    Lo vide arrossire fino alla punta dei capelli mentre lei ancora rimaneva immobile senza sapere che dire.
    La cosa bella era che al contrario di Hoshi, lei non era affatto imbarazzata dalla cosa! Per niente! Semplicemente era imbambolata, pareva un macchinario andato in palla, insomma, si poteva vedere come si stesse chiedendo se aveva sentito veramente bene.
    L'altro parve notare la gaffe appena fatta e agitandosi in maniera convulsa, cercò di chiarirsi il più velocemente possibile. In effetti le era sembrato strano sentirsi fare una richiesta del genere, questo nonostante fosse Hoshi il suo interlocutore.
    Una volta che si fu spiegato lo guardò inarcando appena un sopracciglio, per poi gonfiare le guance emettendo un rumorino di sottofondo come se stesse trattenendo una risata per poi esplodere e lasciarsi andare, ridendo ampiamente e come non aveva mai avuto modo di vederla il Rosso, tant'è che riportò entrambe le mani sul proprio grembo battendosi un pugno sul ginocchio mentre diventava rossa dal ridere, tant'è che le scese anche qualche lacrima.
    Cercò di ricomporsi mentre faceva gesti vaghi a Hoshi, come per scusarsi di quella sua reazione ma veramente non ce la faceva a trattenersi.
    Quando ebbe finito tossì appena un paio di volte, così da poter riprendere a parlare con un tono di voce normale mentre prendeva un nel respiro, scuotendo leggermente il capo e guardandolo divertita.

    Ehm, tranquillo Hoshi ho capito, ho capito. Scusami però non ho saputo resistere, dovevi vedere la tua faccia in quel momento. Ti devo dire grazia guarda, non mi riuscivano a far ridere così da un bel po' ormai.

    Ammise guardandolo visibilmente più rilassata, sembrava proprio essere tornata bambina in quel momento.
    Inoltre il falò in mezzo alla radura dove non c'era nessuno, con le stelle sopra di loro e tutto il resto contribuiva al tutto.
    Comunque sia annuì all'altro senza troppi problemi, per poi portare ambo le mani ai lembi della maglietta che indossava e sollevarla, togliendosela e gettandola li vicino a loro, per poi togliersi anche la cotta di maglia.
    Sotto quella indossava appena una canotta che le arrivava fino poco sopra l'ombelico, quindi all'incirca nel punto in cui si trovava il sigillo che le era stato posto quando il Nibi era diventata parte di lei.
    Parve come regolarizzare il respiro, per poi lasciarsi andare un lungo sospiro e permettere al chakra del Demone di scorrere libero in lei.
    Per un attimo socchiuse anche gli occhi.
    Normalmente avrebbe comunicato con il Demone, però in quel caso era sufficiente una quantità minima per far apparire il sigillo di conseguenza nemmeno il Nibi se ne sarebbe curata.
    Come riaprì le palpebre del tutto fu possibile vedere come le sue iridi si fossero assottigliate prendendo un colore giallastro, proprio come quelle di un felino.
    Trovato l'equilibrio parve rilassarsi, portando lo sguardo su Hoshi e sorridendo lievemente.
    Si poteva vedere chiaramente a quel punto il sigillo che le era stato posto, diverse linee nere si intersecavano tra di loro andando così a formare come dei simboli.

    Detto fatto, è questo il sigillo Hoshi. Devi sapere che a differenza di molti, i quali temono i Demoni e li odiano, per non parlare di quello che pensano e come guardano coloro che ne diventano i Portatori io sono voluta diventarla per mia scelta. Fin dall'Accademia è stato il mio desiderio.

    Ammise senza troppi problemi, inoltre queste sue ultime parole rendevano chiaro come mai parlava del Nibi senza alcun timore o disgusto. Era stata lei a volere tutto quello, e ne era contenta.
    Ancora ripensava a volte al discorso che le aveva fatto Febh la prima volta, finendo così per spronarla forse a sua insaputa più che a demotivarla, tuttavia non ne era sicura. Non era possibile capire che cosa girasse per la testa al loro amministratore, però era sicura che nonostante potesse sembrare un disastrato all'apparenza, in realtà sapeva il fatto suo. Lo aveva visto al Neko e anche quando aveva affrontato il Nibi.
    Comunque sia non parve infastidita dalla temperatura nonostante si fosse alleggerita, anzi in un certo senso non le dispiaceva essersi tolta di dosso il peso della cotta di maglia.
    In ogni caso poco dopo si sarebbe voltata, dando le spalle a Hoshi e trascinandosi appena per alcuni centimetri con le mani fino a potersi appoggiare parzialmente con la schiena alla sua spalla.
    Non le dispiaceva affatto quel contatto e si poteva tranquillamente vedere.

    Come mai desideravi vederlo? Come lo immagini il tuo futuro, Hoshi?

    In effetti si chiedeva il perchè di quella curiosità, certo magari era semplice interesse come lo era stato il suo al tempo però non ne era sicura. Inoltre, le sarebbe anche piaciuto sapere arrivati a quel punto che cosa voleva fare il Rosso della sua vita, avevano tutta la notte davanti a loro.
     
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    Era strano, ma stare in compagnia di Nakora rendeva il rosso insolitamente sereno e tranquillo. I modi di fare ed il carattere della kunoichi sembravano avere quasi una sorta di ascendente positivo sul Chikuma. Hoshi solitamente non era il tipo da restare ad ascoltare le persone parlare, invece con Nakora sembrava quasi sotto l’effetto di ipnosi. Non che trovasse le sue storie noiose, anzi, il Chikuma credeva che la ragazza fosse davvero una persona interessante e che di sicuro era grato di aver conosciuto.


    -E così anche tu hai una gemella?!.. ahahah.. sembra che abbiamo più cose in comune di quel che pensavo!- la ragazza le aveva raccontato della sua famiglia e dell’affetto che provava per la sorella gemella passando poi a parlare della creatura che albergava dentro di lei. La ragazza sembrava felice di aver potuto legare la sua vita a quella del demone temuto da tutti -Oh.. è una lei?!.. beh Nibi.. piacere di conoscerti.. io sono Hoshikuzu Chikuma.. ah beh.. ma questo forse già lo sai!.. eheheh.. - il rosso si era messo a parlare osservando il ventre della ragazza come se fosse quello il passaggio attraverso il quale far passare l’informazione. La nottata era splendida e le stelle stavano regalando ai due un’esperienza mozza fiato, almeno fino al gaffe del rosso che lanciò Nakora in una risata divertita e sincera.


    Inutile dire che Hoshi dopo l’imbarazzo iniziale era scoppiato a ridere insieme alla ragazza, non aveva fatto apposta a dire quelle cose, ma il risultato era stato di certo divertente. Più parlavano più il rosso sentiva di stare bene in sua compagnia, il rosso era una nave scuola quando si trattava di ragazze, ma con Nakora era stranamente diversa la cosa, era la prima volta che sentiva così tanta affinità con una esponente del gentil sesso. Il Chikuma si ritrovato senza nemmeno accorgersene a stretto contatto con la ragazza, di certo l’alcool bevuto poco prima e l’esperienza del campeggio aveva creato l’atmosfera perfetta per chissà quale numero da circo.


    Alla domanda sul sigillo il rosso aveva risposto con semplicità solleticando la pancia scoperta della ragazza con l’indice della mano -Oh.. non ne avevo mai visto uno prima d’ora.. mi piace ritenermi un esperto di Fuuinjutsu.. ma a dire il vero questo mi mancava!.. mmh.. è piuttosto semplice se consideriamo quello che può fare.. sembra che agisca come un rubinetto.. apri e chiudi.. apri e chiudi.. o forse meglio dire un miscelatore.. eheheh basta così.. potrei diventare noioso!.. ti ringrazio Nakora!- il rosso aveva mostrato un sorriso sincero alla ragazza cercando di capire se potesse soffrire il solletico per infastidirla e stuzzicare un po’. La ragazza era davvero strana, aveva chiesto apertamente al villaggio di poter essere sacrificata al demone anche se suo dire non era stato affatto un sacrificio, ma una vocazione o meglio, un suo desiderio -Beh.. immagino che la gente tenda sempre a farsi l’idea sbagliata di una cosa o degli altri.. uomini o demoni.. non fa poi molta differenza!.. sono le scelte che facciamo e come decidiamo di vivere la nostra vita che conta e che plasma ciò che sta intorno a noi.. i demoni sono temuti solo per il loro enorme potere e i.. ehm come li hai chiamati prima.. “portatori”.. di conseguenza.. ma credo che in pochi abbiamo mai cercato di capire cosa voglia dire essere uno di loro!.. e soprattutto capire quale siano i desideri che anche un demone può avere..eheheh.. a parte te Nakora..- le aveva lanciato l’ennesimo sorriso con fare sincero. Non lo stava facendo apposta, era semplicemente il suo solito modo di fare. Quando il Chikuma era felice e rilassato rideva, era semplicemente più forte di lui.


    Nakora era curiosa, forse più del rosso e la sua ultima domanda era decisamente quella più carica di significato, voleva sapere come Hoshi si vedeva nel futuro -Come vedo il mio futuro?!.. mmh.. questa si che è una domanda impegnativa..- la fronte del jonin si era accigliata mentre ci pensava seriamente -..il mio sogno attuale è quello di poter essere eletto un giorno come nuovo Kazekage di Suna.. quindi se mi chiedi come mi vedo nel futuro è questa l’immagine.. tuttavia..- il rosso aveva alzato lo sguardo al cielo, una stella cadente aveva appena diviso la volta celeste in due -..un giorno spero di trovare la persona giusta con cui sistemarmi.. si insomma una compagnia con cui mettere su famiglia!.. eheheh..- il rosso stava dicendo sul serio? -Si ecco.. la vita del ninja è sicuramente emozionante.. ma so per certo che non durerà per sempre.. quindi mettere su famiglia sarà sicuramente divertente.. anche se devo ammettere che mi piace anche molto viaggiare!..- insomma al rosso piacevano davvero troppe cose e una domanda come quella non avrebbe mai trovato una risposta da parte del giovane Chikuma.


    Ormai l’oscurità li aveva avvolti e solo il focolare rendeva possibile vedere tutto attorno. Hoshi era estremamente rilassato e di sicuro quella era un’occasione imperdibile per tentare il colpo gobbo tuttavia ancora non se la sentiva, non con una come Nakora. Per la prima volta nella sua vita il rosso sentiva di voler aspettare ancora e di godersi il bel momento prima di affondare la stoccata finale. Era palese che la ragazza fosse più che propensa per una divertente serata di salti mortali, ma il rosso non aveva ancora completamente digerito quindi conosceva solo un modo per porre rimedio alla cosa -Lo sai Nakora.. da quando ci conosciamo non ho ancora visto come ti muovi.. cioè volevo dire.. come combatti!.. perché non facciamo quattro salti prima di andare a letto?!.. ehm cioè.. di metterci.. si metterci a letto!..- era più forte di lui.

    Se Nakora fosse stata d’accordo il rosso si sarebbe alzato dall’accampamento togliendosi di dosso la giacca e la cotta di maglia restando così a torso nudo. In quelle condizione Nakora poteva sicuramente notare come il corpo del Chikuma era stato martoriato da innumerevoli ferite. Tra tutte una cicatrice che lo tagliava in due appena sotto l’ombelico ed una che cingeva completamente il suo avambraccio destro. La ragazza avrebbe inoltre notato lo scorpione dei Sand Scorpion tatuato sul braccio sinistro del rosso ed uno strano tatuaggio sulla schiena che rappresentava un Jolly Roger con un cappello di paglia, un lascito di una strana avventura che il rosso aveva vissuto in mare aperto per diversi mesi. Allontanatosi di circa cinque metri dalla ragazza il rosso si sarebbe messo in guardia per metterla alla prova e vedere se il colosso aveva ragione nei suoi confronti -A te la prima mossa.. portatrice.. vediamo se tu ed il Nibi siete così forti come si dice in giro..- lo sguardo di sfida del rosso non lasciava scampo, anche se divertito dalla cosa sembrava intenzionato a lottare seriamente con la ragazza.


    OT/ Provolona! :guru:
     
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    Il rosso ascoltò sereno le sue parole, commentando di tanto in tanto e dandole anche a lei nuove informazioni sul suo conto.
    In effetti era vero che anche Hoshi aveva una gemella, tuttavia in mezzo a quel discorso se n'era completamente dimenticata.
    Abbozzò appena un sorriso divertita, pensando come al fatto che avevano molte più cose in comune di quello che poteva sembrare.
    Certo il ragazzo era molto più distratto e confusionario rispetto a lei, l'aveva notato durante quelle settimane in cui aveva vissuto a casa sua, tuttavia a lei non le aveva mai dato fastidio la cosa sicchè, ironicamente, lei per prima odiava l'ordine totale.
    Insomma l'aveva dimostrato ampiamente il primo giorno in cui si erano conosciuti, quando aveva bevuto la birra finendo poi per lanciarla in mezzo al magazzino spaccandola, tralasciando poi il rutto.
    Ripensandoci un po' le dispiaceva di aver sparso pezzi di vetro nell'officina del rosso, però quella volta non era in sè, difatti era stato un gesto dettato più dalla rabbia improvvisa che altro.
    Immediatamente deviò i propri pensieri così da lasciar perdere l'accaduto di quel giorno, non voleva di certo rovinarsi la serata.
    In un certo senso ci pensò Hoshi a riportarla coi piedi a terra, difatti un lieve formicolio sul proprio ventre la costrinse ad abbassare lo sguardo notando così la mano del rosso che cercava di farle il solletico.
    Divenne leggermente rossa sulle gote, mentre tentava di nascondere l'effetto che le faceva quel gesto del ragazzo. Difatti il solletico lo soffriva in quel punto, tuttavia non voleva dargli la soddisfazione per tanto si morse il labbro inferiore cercando di rimanere seria.
    Nonostante questo però Hoshi non avrebbe avuto granchè difficoltà nel notare come il suo gesto stesse avendo l'effetto che sperava, difatti per quanto cercasse di rimanere impassibile stava praticamente pregando con lo sguardo il rosso di smetterla, altrimenti sarebbe scoppiata a ridere presto o tardi.
    Per fortuna il discorso andò a deviare sul sigillo e sul suo futuro, ponendo così termine a quella che per lei era stata una tortura abbastanza infame, difatti non si lasciò sfuggire un commento a tal proposito, mettendo il broncio e fingendosi offesa.

    Ah finalmente... Questa me la paghi, sai?

    Affermò tirandoli appena un pizzicotto su una guancia, così, come per vendicarsi del solletico che le aveva fatto l'altro.
    Proprio come una bambina che aveva appena subito un dispetto, anche lei aveva dovuto ripagare con la stessa moneta.
    Comunque sia dovette ammettere a sè stessa che quel contatto non le era dispiaciuto, difatti non aveva spostato la mano di Hoshi e anzi era andata a poggiarvi sopra la propria quando questi avesse fatto per levarla.
    Quando disse che sarebbe voluto diventare il nuovo Kazekage inarcò leggermente un sopracciglio, incerta se fosse serio o meno.
    Il suo tono di voce però era abbastanza chiaro, difficilmente lasciava dubbi in merito.
    Eppure le faceva strano pensarlo come tale, non che non lo ritenesse in grado, anzi, però semplicemente non riusciva esattamente a inquadrarlo. Nonostante questo doveva ammettere che forse Suna, avrebbe avuto proprio bisogno di Kage con un po' di vitalità al comando.
    Il morale delle persone del posto era abbastanza basso attualmente vista la loro situazione, e come dargli torto? La vita era difficile da loro.
    Poco dopo invece andarono a toccare argomenti più delicati, come la famiglia, il viaggiare e via discorrendo.
    Indubbiamente c'erano moltissime cose che Hoshi voleva fare, però la cosa non la sorprendeva più di tanto dopotutto ormai era da un po' di tempo che aveva capito com'era la sua personalità, per così dire, vivace. In un certo senso rispecchiava il colore dei suoi capelli.
    Comunque sia inaspettatamente lei rimase in silenzio per tutto il tempo, il che era decisamente strano considerando che fino ad un istante fa non aveva perso occasione per rispondere a quello che le diceva l'altro, così da continuare la conversazione.
    Eppure il suo sguardo era fisso su di lui, insieme al volto leggermente girato verso di lui.
    Sembrava essere diventata improvvisamente seria, anzi, TREMENDAMENTE seria come mai Hoshi l'aveva vista in tutto quel tempo.
    Da che era appoggiato a lui si staccò leggermente, impedendogli di alzarsi trattanendolo per il polso della mano che aveva avuto per tutto quel tempo sotto la sua.
    Si mise sulle ginocchia proprio davanti a lui fissandolo, quasi scrutandolo, per poi fare un gesto forse abbastanza improvviso.

    Nah vaffanculo l'allenamento, vieni qui e che cazzo

    Con un gesto secco e veloce della mano libera avrebbe provato ad afferrarlo per il bavero della giacca, trascinandolo con uno strattone improvviso verso il suo volto. Non era intenzionata a dargli il tempo per rispondere.
    Se l'altro non si fosse opposto e si fosse lasciato trasportare, ben presto le sue labbra avrebbero incontrato quelle di lei.
    Nonostante il modo brusco con cui aveva intenzione di farlo avvicinare, quello si sarebbe rivelato un bacio dolce e che sarebbe durato fintanto che l'altro non si sarebbe staccato.
    Inoltre se ci avesse fatto caso, avrebbe potuto notare come le gote erano arrossite violentemente un istante prima del contatto tra le loro labbra.
    Non era mai stata brava con certe cose, per tanto preferiva saltare i vari giri di parole e dire le cose con i fatti.
    Purtroppo non sapeva dire esattamente che cosa le era girato per la testa nè tanto meno cosa stesse provando per Hoshi, però sapeva che con lui stava bene, che le faceva piacere stare a contatto con la sua pelle e che... Lo voleva, voleva fosse suo.
    Per tutto quel tempo era rimasta in silenzio proprio per via del fatto che era stata incerta su come agire, cosa dire e cosa fare, la sua mente era andata in confusione come poche volte le era mai capitato nella vita, però sapeva per certo che sperava nel fatto che anche l'altro la volesse, e che desiderasse tenerla vicino a sè, sotto quel cielo stellato a fare da sfondo sulla notte e sulla radura illuminata unicamente dallo scoppiettare del fuoco.
     
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    Fu come un fulmine a ciel sereno. La mano di Nakora che lo strattonava per il bavero, le guance rosse di lei e poi le sue labbra. Hoshi si lasciò trasportare dal momento assecondando il bacio della ragazza con altrettanta passione. Non era certo il suo primo bacio quello, ma di sicuro era la prima volta che una ragazza lo agguantava a quel modo per averlo. Sarebbe rimasto sulle sue labbra per tutto il tempo necessario prima di staccarsi e dire una semplice parola fissandola negli occhi -Wow..- lo sguardo del rosso non era affatto imbarazzato o altro, era difficile imbarazzarlo con cose come quelle.


    Di sicuro la situazione e la location aveva dato una bella spinta positiva perché tutto ciò accadesse, ma il rosso non si aspettava certo un risultato tanto eclatante. Doveva assolutamente ricordarsi di quel post per il futuro a venire, non si sapeva mai nella vita. Se aveva funzionato quella volta allora poteva benissimo funzionare anche una seconda. Dopo il primo bacio la mano del rosso si era allungata verso le guance rosse di Nakora accarezzandole dolcemente, era calde e piacevolmente morbide -..molto meglio dell’allenamento a cui pensavo io!- il rosso le aveva sorriso con il suo solito modo di fare avvicinandosi a lei nuovamente per un secondo round. Non aveva certo intenzione di finirla li così, ora che Nakora si era esposta a quel modo doveva assumersi le sue responsabilità. Da buon marpione le mani del rosso era volate nei punti giusti della ragazza per solleticarla, ovviamente senza scadere nell’indecenza. Ok che la ragazza ci stava, ma non aveva assolutamente intenzione per passare per un maniaco sessuale anche se dai modi di Nakora forse la cosa non le sarebbe nemmeno tanto dispiaciuto.


    La ragazza era strana, diversa da tutte le ragazze che aveva conosciuto fino a quel momento. I suoi modi non erano di certo quelli di una principessa e nemmeno il suo carattere poteva definirsi propriamente dolce, ma la cosa piaceva ad Hoshi, insomma Nakora era molto più simile a lui di quanto lo fosse mai stata una qualsiasi altra donna conosciuta in tutta la sua vita. Era come se Nakora stesse cercando quello ciò che anche Hoshi ambiava di più al mondo, la libertà. Di sicuro da quel giorno in poi mantenere la loro copertura sarebbe risultato molto più semplice oltre che piacevole.



    [...]




    Hoshi avrebbe di sicuro ricordato quella nottata come una delle più piacevoli della sua vita. Avrebbe assecondato Nakora in ogni suo desiderio dimostrando di volere quello che stava succedendo tanto quanto la ragazza senza mai scadere nell’indecenza. Anche se Hoshi era rinomato per essere un maniaco pervertito, aveva comunque un codice d’onore a cui si atteneva per mantenere un po’ di buon gusto. L’alba era splendida in quelle terre e per quanto fastidioso era giunto il momento per i due di riprendere il viaggio che avevano appena cominciato. Al risveglio il rosso aveva salutato la ragazza scompigliandole i capelli con un semplice -Buongiorno!.. quando dormi sembri più una lavatrice che una dolce e affabile ragazza..- quindi si sarebbe messo a ridere divertito prendendola in giro.


    Era giunto il momento di partire, ma non prima di darsi una rinfrescata. La zona dove si trovavano era piena di fiumi e poco distante una cascata crepitava infrangendosi in un grande specchio d’acqua, una zona perfetta dove poter fare il bagno. Senza esitare Hoshi aveva preso Nakora per la mano accompagnandola verso lo specchio d’acqua -Vieni!.. da quella parte ho sentito il rumore dell'acqua di una cascata.. credo sia un ottimo luogo dove poterci dare una rinfrescata prima di partire..-. Una volta giunto in prossimità dello specchio d’acqua il Chikuma aveva semplicemente continuato a camminare mettendo i piedi letteralmente sopra l’acqua restando a galla. Certo non poteva immaginare che la ragazza ancora non fosse in grado di restare a pelo d’acqua con una inevitabile conseguenza.


    OT/ Hoshi stuprato da una donna!!! Questo non me lo sarei mai immaginato!!!
     
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    Alla fine i suoi dubbi si rivelarono essere alquanto futili, di fatti Hoshi non provò nemmeno a sottrarsi.
    In quel momento smise di pensare a qualsiasi altra cosa, semplicemente stava bene e voleva far durare il tutto quanto il più possibile.
    Solo ad un certo punto si staccò anche per riprendere aria, guardandolo con le gote leggermente arrossate mentre lui le sfiorava le guance con fare tenero.
    Purtroppo era completamente persa in situazioni del genere, per tanto lo lasciò fare stringendo un poco di più l'altra mano che stava ancora tenendo nella sua.
    Fortunatamente fu proprio il rosso questa volta a rompere il ghiaccio, facendole capire una volta per tutte che anche lui era contento della cosa, e che di certo non si sarebbe sottratto, lui stesso stava bene con lei, in quel modo.
    La sua frase la fece ridere leggermente, per poi accoglierlo tra le proprie braccia tirandoselo così nuovamente addosso.
    Sentì in quegli stessi istanti le mani di lui andare a scorrere e accarezzarla nei punti giusti, e lei dal suo canto non provò minimamente a fermarlo, anzi a dirla tutta si rivelò essere a sua volta piuttosto intraprendente.
    Non si fece problemi nè tanto meno si diede pensieri, non sapeva dire chiaramente il perchè però con Hoshi si sentiva tranquilla, stava bene e non gli dispiaceva affatto sentire i loro corpi a contatto, anzi.
    Forse era per via del fatto che i loro due caratteri erano molto simili, forse per un'altra cosa ma che importava?
    Fintanto che si sentiva in quel modo, non le importava saperlo.
    Inoltre continuare a vivere insieme per quei mesi, poco ma sicuro, si sarebbe rivelato molto più piacevole, oltre che divertente e semplice.
    Certo doveva ammettere che la madre del rosso poteva effettivamente essere un problema, visto il fatto che cercava di tenerglielo lontano quanto più per lasciarla in pace, però era sicura che il rosso avrebbe trovato un modo, su questo era dannatamente sicura e non osava dubitarne.
    Comunque sia non sapeva proprio come sarebbero andate avanti le cose da quel giorno in poi, però poteva dire con una certa sicurezza che mai prima d'ora si era trovata a stare così bene con una persona.
    Una persona la quale al contempo era così differente dalle altre, e simile a lei.
    Fu una delle notti più piacevoli della sua vita.


    La mattina successiva fu Hoshi stesso a svegliarla, difatti era stata talmente bene quella notte che quando alla fine di tutto era giunta ad addormentarsi, nemmeno se n'era accorta.
    Rimase a terra facendosi scompigliare i capelli dall'altro e lasciandosi appena andare ad un muguno in segno di protesta.
    L'idea di doversi rialzare e camminare... Gh, non le andava proprio, non dopo che si erano concessi a tutto quel relax.
    Tuttavia sapeva che avevano un incarico da compiere, e se addirittura il rosso si era svegliato, beh, lei non aveva il diritto di fare le lagne per continuare a dormire.
    Fece per alzarsi in piedi, svegliandosi gradualmente con la faccia e i capelli decisamente trasandati, lasciandosi andare appena ad una smorfia di disapprovazione alla battuta dell'altro.

    Dolce e affabile? Che fai, insulti?

    Affermò con tono divertito, evidentemente scherzando.
    Comunque sia stava per iniziare a cercare di darsi una rattoppata, quando Hoshi l'afferrò per una mano così da accompagnarla verso uno specchio d'acqua poco distante da dove si trovava il loro fuoco.
    L'idea dell'acqua gelida di prima mattina non parve entusiasmarla chissà quanto, mettici poi che dentro di lei aveva un demone gatto ed il gioco era fatto, tuttavia a parte guardarla male - l'acqua - non fece altro, continuando a camminare assieme all'altro.
    Tuttavia cercò di fermare il rosso quando questo mise i piedi sull'acqua, camminandovi sopra e lei, inevitabilmente, finì per affondarci dentro bagnandosi così fin sopra alle ginocchia e tirando di colpo la sua mano.

    Cazzo! E' fredda!

    Se si fosse voltato Hoshi, avrebbe potuto vederla come stava guardando con aria rassegnata la parte inferiore del proprio corpo in parte ormai immersa, sembrò anche che un brivido la percorse da capo a piedi per un attimo.
    Rialzò lo sguardo poco dopo puntandolo sul rosso, e gettando un'occhiata ai suoi piedi che parevano levitare sopra lo specchio d'acqua.
    Non riusciva a capire, come faceva? Lei non aveva mai fatto nulla del genere.
    Il suo sguardo mutò espressione un po' alla volta, mentre il suo capo si piegava leggermente di lato atto a segnare la sua curiosità.

    Ehi, come fai?

    Affermò ammiccando al fatto che lui al contrario di lei, non sprofondava nell'acqua.
    Non poteva fargliene una colpa a Hoshi, probabilmente non lo sapeva che lei non era in grado di fare la stessa cosa, ora però aveva catturato la sua attenzione e poco ma sicuro, avrebbe voluto imparare anche lei.
    In tutto quello non fece nemmeno caso al fatto che gli aveva ancora tenuto la mano, tant'era naturale il gesto.


    Muahahahahaha, e questo è solo l'inizio U_U
     
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    ..Come andare in Bicicletta..
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    Che nottata! Hoshi non si sarebbe mai dimenticato quella notte di passione trascorsa con Nakora. La ragazza ci sapeva davvero fare e di sicuro sapeva come far svegliare il rosso con il sorriso ed il buon umore. Per fortuna il Chikuma non aveva portato con se il piccolo Fennec. La giovane Otese non sembrava molto ben disposta a ricominciare il viaggio e a dirla tutta anche Hoshi sarebbe rimasto li in quel luogo per qualche altra ora, ma il viaggio che avevano intrapreso era solo appena cominciato e la strada che li portava al paese del ferro era ancora molto lunga, quindi non potevano permettersi contrattempi, per quanto piacevoli essi potessero essere.


    Mentre trascinava la ragazza verso la cascata Hoshi aveva notato che la sua mano ad ogni passo veniva trascinata sempre più verso il basso. Voltatosi verso la ragazza non la vide più, solo per accorgersi poi che Nakora era immersa per metà nell’acqua gelida -Eh?!.. perché te ne stai in quell’acqua gelida?!.. non vorrai mica prenderti un malanno.. deve essere terribilmente fredda..- ovviamente Hoshi non poteva immaginare che la kunoichi non fosse in grado di usare l’abilità -Eh?!.. aspetta non dirmi che non sei capace.. oh cavolo.. ma cosa vi insegnano ad Oto?!..- l’espressione del rosso era un misto tra il divertito e il sorpreso -Ahahahah.. ok ok.. aggrappati al mio braccio!..- una volta aggrappata all’avambraccio destro del rosso, l’avrebbe semplicemente tirata su dall’acqua commentando la scena con una risata divertita -WAHAHAHAH.. sembri tanto una scimmia!!!..- il Chikuma si stava sbellicando dalle risate.


    Ritrovata la calma era finalmente giunto il momento di spiegare il trucchetto -Allora.. questo esercizio forse è un po’ difficile per il tuo attuale livello.. ma sono sicuro che provare ti permetterà di imparare più velocemente le basi!..- il Chikuma si era spostato al centro dello specchio d’acqua tenendo Nakora appena al braccio, di sicuro doveva possedere una forza fuori dal comune vista la naturalezza del gesto -Camminare sull’acqua fa parte delle abilità intermedie.. se così vogliamo dire.. del controllo del chakra.. vedi un buon utilizzatore del chakra riesce a controllarlo creando una speciale patina attorno al proprio corpo.. grazie a questa patina di chakra puoi incollare il tuo corpo ad una superficie oppure come in questo caso creare una superficie sull’acqua per camminare..- il rosso si era esibito alzando la gamba destra senza sprofondare minimamente -..ovviamente è necessaria una buona dose di concentrazione oltre che abilità.. devi imparare prima di tutto a creare una patina di chakra sotto ai tuoi piedi abbastanza forte da sostenere il tuo corpo.. e poi adattarla costantemente alla superficie che vuoi calpestare.. sembra difficile le prime volte.. ma ti assicuro che è come andare in bicicletta.. una volta imparato tutto il resto vien da se..- il rosso era convinto nelle sue parole. Sapeva bene che Nakora era dotata di abilità non comuni ai più quindi aveva fiducia nella riuscita di quell’esperimento. Certo prima di imparare a camminare sull’acqua forse il rosso avrebbe dovuto istruirla su come camminare su superfici verticali, ma che importava. La kunoichi era un genio a dire del Colosso, era giunto il momento di metterla alla prova.


    -Su forza.. perché non provi!?.. avvicina i piedi all’acqua e concentra il tuo chakra per sorreggere il tuo peso..- il rosso aveva abbassato il braccio di qualche centimetro -..tranquilla.. ti tengo io!.. se ci riesci giuro che ti procuro un bel bagno caldo in mezzo a tutta questa acqua gelida!- una promessa era una promessa.


    OT/ Mi sono accorto che camminare sull’acqua è da Chunin ma noi ce ne sbattiamo altamente la minchia e andiamo avanti lo stesso! Yeah!!!:riot:
     
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    Si può dire che non sembrò apprezzare particolarmente le risate di Hoshi in quel momento.
    Lei stava ghiacciando e non solo sfotteva, se la rideva pure!
    Fatto sta che comunque a parte guardarlo storto e indispettita, inizialmente non disse o fece nulla.
    Come detto dall'altro si aggrappò al suo braccio, notando così che era in grado di sollevarla senza problemi
    Quello la sorprese un attimo, difatti sbattè un paio di volte le palpebre chiedendosi se fosse veramente così leggera, sebbene faticasse a crederci.
    Fatto sta comunque che onde evitare di dargliela vinta per prima, si riscosse all'improvviso e giacchè aveva il suo braccio attaccato, lo strinse un po' di più e fece per morderlo.
    Non era fatto con particolare forza o veemenza, molto semplicemente voleva provocargli lo stesso effetto che poteva avere quello di un pizzico tirato sulla guancia.
    Dopo quel breve raptus di rabbia e follia, sarebbe tornata tranquilla e serena come sempre, indipendentemente dall'esito.
    Un po' dubbiosa tornò a lanciare occhiate all'acqua cristallina, mentre ascoltava le parole di Hoshi.
    Non le avevano mai insegnato nulla del genere a Oto effettivamente, forse perchè non la consideravano ancora pronta. Non sapeva dirlo esattamente.
    Fatto sta comunque che ci avrebbe provato, per quanto con molta lentezza e calma, rimanendo stretta e ben salda al braccio del rosso. Poco ma sicuro non voleva finire per fradiciarsi completamente, altrimenti le sarebbe preso veramente un malanno!
    Quando Hoshi ebbe terminato di parlare spiegandole così cosa fare, annuì debolmente guardandolo un attimo per poi tornare a guardare giù.
    Si poteva chiaramente vedere come non fosse totalmente convinta della cosa, tuttavia ci provò.
    Iniziò a lasciar andare un po' la presa sul braccio dell'altro, abbassandosi così un po' alla volta mentre cercava di concentrarsi lasciando fluire liberamente il chakra sulla pianta dei piedi, provando così ad appoggiarsi.
    Sebbene sembrasse inizialmente rimanere a galla fu questione di pochi secondi che iniziò ad affondare, ci provò un altro paio di volte ma sembrava proprio essere come una barchetta con alcuni fori sul fondo che imbarcava acqua mano mano che il tempo passava.
    Voltò il capo verso Hoshi guardandolo con fare inespressivo, le palpebre leggermente socchiuse mentre continuava a fargli vedere che anche se ci provava affondava seppur lentamente, come per dire "guarda, credo che non sia il caso".
    Fatto sta che a un certo punto si stufò e si appese una volta per tutte al suo braccio, rimanendovi saldamente attaccata.

    Lasciamo stare, non credo sia il caso. Penso rimarrò appollaiata qui fintanto che non usciamo fuori.

    Ammise inarcando leggermente un sopracciglio, guardandolo.
    Era evidente che stesse cercando di rimanere seria ma anche lei era in procinto di mettersi a ridere.
    Quella situazione era abbastanza imbarazzante se non comica, e la cosa peggiore era che lei non poteva farci nulla.
    Quasi con tono piagnucolante si rivolse un'ultima volta ad Hoshi.

    Ti prego fammi il favore di cercare di non farmi fradiciare ulteriormente, okay? Odio l'acqua, decisamente.

    Anzi a dirla tutta sembrava più una supplica che altro a giudicare con che occhi lo stava guardando, sperava veramente che il rosso non le tirasse qualche scherzo, già aveva stava morendo di freddo.
     
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    Vedere Nakora in difficoltà faceva letteralmente schiantare dal ridere il rosso. In effetti quello che le aveva chiesto di fare era forse ancora fuori dalla sua portata. Imparare a camminare sull’acqua richiedeva mesi di impegno e allenamento e per quanto abile neppure un genio come Nakora poteva riuscire a tanto in così poco tempo. L’esperienza era comunque servita alla ragazza per avvicinarsi a quel mondo e continuare ad esercitarsi, il rosso aveva aperto le porte su un mondo che la ragazza ancora non conosceva, ora stava a lei perfezionare quell’arte -Ahahah.. ok ok basta così!.. torniamo a riva per il momento..- il rosso aveva preso la ragazza tra le braccia riportandola a riva per scaldarsi davanti le braci ancora calde del focolare.


    Hoshi però non era ancora soddisfatto, voleva assolutamente farsi un bagno prima di ripartire. Anche se viveva nel deserto il Chikuma era un abilissimo nuotatore non che armatore di navi, un vero e proprio amante della navigazione e del mare. Dopo aver preso due sassi da terra il rosso aveva inciso su di essi un semplice ma efficace sigillo con al centro il kanji del fuoco -Vediamo se così l’acqua ti piace di più!..- dopo aver lanciato i sassi in acqua Nakora avrebbe potuto vedere come questa aveva preso rapidamente a bollire e poi ad evaporare quasi lo specchio d’acqua si fosse straformato in un bagno termale -Waaaah.. ora si che va meglio!.. che fai li impalata.. non vieni?!!- il rosso era entrato in acqua mostrando un piacevole sguardo soddisfatto. Certo non era stato simpatico a far entrare in acqua la giovane Otese, dato che poteva scaldarla a quel modo prima di metterla alla prova [Tecnica][Tecnica Avanzata][Fiato Infuocato del Deserto]


    Fuuinjutsu Inarrestabili [2]
    Arte: L'utilizzatore può imporre in simboli le proprie tecniche ninjutsu e genjutsu e decidendo il metodo d'attivazione. Tali scelte non devono essere scorrette, sleali o antisportive. L’attivazione della fuuinjutsu deve avvenire entro 1 settimana, altrimenti si scioglierà senza effetti. Richiede 1 slot tecnica avanzato.
    (Consumo: pari al costo d'attivazione)


    Fiato Infuocato del Deserto
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Tigre, Cane, Lepre, Cane, Serpente (5)
    L'utilizzatore può emettere un getto di fiamme di grandi dimensioni. Il cono di fiamme raggiunge i 21 metri e può essere largo fino a 6. È possibile mantenerlo per più slot azione/tecnica; ogni slot mantenuto incrementerà di 3 metri tutte le dimensioni. Il punto d'impatto può essere spostato della distanza concessa dallo slot gratuito ogni slot di mantenimento, inseguendo l'obiettivo. La potenza è pari a 40 e causa ustione Media.
    Tipo: Ninjutsu - Katon
    (Livello: 3 / Consumo: Alto )
    [Da chunin in su]
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    Il bagnetto caldo aveva messo di buon umore il rosso, soprattutto se fatto in compagnia dell’accattivante e zannuta Otese. Una volta asciugati e rifocillati i due erano nuovamente pronti a partire verso le fredde terre del ferro. Per raggiungere la prigione di Ishi no Jingoku si sarebbero dovuti dirigere attraverso le folte foreste del paese del fuoco per poi giungere finalmente nella zona meridionale del paese del ferro. Hoshi amava viaggiare, ma soprattutto amava scoprire nuovi luoghi da esplorare. Il continente ninja era così vasto che un’intera vita di viaggi non sarebbe comunque bastata per esplorarlo tutto -Di un po’ Nakora.. ti stai allenando ancora con il cubo che ti ho regalato vero?!..- era importante che la ragazza continuasse a fare pratica, inoltre quell’addestramento poteva aiutarla a migliorare nel controllo del chakra.


    Il paesaggio attorno a loro era cambiato nuovamente mentre si muovevano, il paese dei fiumi aveva lasciato spazio alla foresta del paese del fuoco, un rigoglioso e fitto mare di alberi dove le strade ed I sentieri si incastravano come solchi lasciati da una lama gigante -Mi spiace per questa mattina.. non credevo non ti piacesse l’acqua!.. non è che.. non sai nuotare vero?!..- se la ragazza non sapeva nuotare allora il rosso doveva assolutamente insegnarglielo alla prima occasione. Un ninja e comunque un qualsiasi essere umano incapace di nuotare era inconcepibile per lui -Ehi su vieni qua!..- mentre camminavano il rosso si era fermato avvicinandosi pericolosamente al volto della ragazza con fare sicuro, sembrava quasi volesse baciarla li su due piedi.


    Il suo volto le si era avvicinato quasi a sfiorarla mentre le metteva una mano attorno al fianco. Peccato che il rosso non avesse intenzione di baciarla in quel momento. La mano di lui era infatti volata alla fronte della ragazza appoggiando sulla sua fronte una fredda moneta di metallo -Ok.. continuiamo il tuo addestramento!.. lo so che sei già impegnata con il cubo.. ma voglio assolutamente riprovare con il controllo del chakra.. è importante che tu riesca ad usarlo.. quindi ora concentrati come hai fatto questa mattina.. usa il chakra sulla fronte per trattenere la moneta!..- detto ciò gli aveva smaccato un bacio sull’angolo della bocca per incoraggiarla e farle capire che se si comportava così era semplicemente perché era nella sua natura farlo.


    Hoshi era come l’elemento che controllava. Era vento, libero e privo di qual si voglia costrizione. Lui semplicemente faceva e andava dove gli pareva, era quello il bello e brutto del suo carattere -Continua a camminare mentre ci provi!.. se la moneta cade ricomincia!..- Hoshi le aveva detto come fare, ora stava a lei migliorare, era sicuro che nel giro di un apio di giorni la ragazza poteva controllare alla perfezione quell’abilità.


    Mentre camminavano diverse persone e mercanti incontrati lungo il cammino si erano fermati a guardare la ragazza dei miracoli, dotata dell’onniveggente occhio del denaro. Molti si erano fermati a pregare ai piedi di Nakora mentre il rosso rideva divertito per poi scappare inseguito dai mercanti indispettiti dalla sua mancanza di rispetto. Il viaggio stava proseguendo senza intoppi, finalmente dopo molta strada i loro passi li avevano portati presso il centro cittadino più grosso di quel viaggio, il villaggio di Itazura.


    Itazura era un villaggio di medie dimensioni posto al confine tra paese del fuoco e paese del ferro, un crocevia per moltissime carovane di mercanti che si spostavano di li per raggiungere il paese del riso e quello delle cascate. L’entrata era composta da un semplice portale, non vi erano mura al confine e un grande strada principale sembrava essere la spina dorsale dell’intero agglomerato di edifici -Bene.. questa è Itazura.. direi di fermarci qui per la notte.. domani raggiungeremo il paese del ferro quindi per questa sera pensiamo a riposarci e divertirci!..- il rosso non vedeva l’ora di mettere qualcosa sotto i denti -Sei stata brava oggi.. hai fatto davvero notevoli progressi.. quindi direi che è giusto premiarti!.. decidi tu dove trascorrere la serata.. questo villaggio ha praticamente di tutto.. ristoranti.. sale giochi.. e chi più ne ha ne metta!- Hoshi aveva aperto le braccia per mostrare il villaggio, niente di che, ma di sicuro il posto migliore nel raggio di svariati chilometri.


    OT/ Oh grande oracolo dei Ryo!!!
     
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    Alla fine c'era da dire che se l'aspettava di vederlo ridere ancora per qualche istante, dopotutto capiva bene quanto fosse comica quella situazione vista da fuori.
    Inaspettatamente però e senza che lei disse nulla, la sollevò prendendola tra le braccia e riportandola a riva, per poi tornare al loro piccolo accampamento dove così sarebbe potuta scaldare e asciugare un attimo.
    Quell'acqua gelida sembrava veramente averla scossa, tant'è che fissava il fuoco quasi fosse stata una divinità in quel momento.
    Comunque sia Hoshi sembrava ancora intenzionato a volersi fare un bagno, conscio che però lei non l'avrebbe mai seguito con quel freddo parve decidere di porvi rimedio.
    Si voltò leggermente verso di lui, alzandosi in piedi e allontanandosi dalle braci un po' controvoglia, giusto per vedere che cosa aveva intenzione di fare il rosso.
    Un paio di sassi erano stati lanciati nell'acqua e improvvisamente, questa aveva preso a bollire ed evaporare, dandole l'aspetto di una terma naturale.
    Nemmeno pochi istanti passarono che Hoshi si era già fiondato dentro, dandole dimostrazione di come fosse ora notevolmente più calda.
    Nonostante i fatti che rendevano evidente la cosa, lei era ancora alquanto dubbiosa.
    Tuttavia vedendo il rosso che ci sguazzava dentro allegramente, infine, si convinse che probabilmente ora era davvero calda l'acqua.
    Per tanto sospirò appena un attimo, lasciandosi alle spalle certi pensieri e camminando fino ad entrarci dentro con una certa tranquillità.
    Immediatamente sentì il terpore avvolgerla, tant'è che un brivido la percorse da capo a piedi vista la differenza improvvisa di temperatura.
    Si immerse completamente rimanendo giusto con la testa fuori, mentre si lasciava andare ad un lungo sospiro rilassato.
    Sorrise voltandosi verso l'altro, per poi avvicinarsi.

    Devo ammettere che hai fatto un bel lavoro!

    Inutile dire come e quanto apprezzò quel bagno caldo, poi anche in compagnia di Hoshi senza che ci fossero terzi a dare fastidio, era il massimo.
    Comunque sia una volta che uscirono fuori e finirono di asciugarsi, rivestendosi con tutto l'equipaggiamento, si rimisero in cammino così da riprendere il viaggio.
    Purtroppo era conscia che la strada era ancora lunga, però sinceramente da quella scorsa notte la cosa era diventata molto più piacevole, non le pesava farsi quel viaggio.
    Ad un certo punto nel bel mezzo della loro camminata, il rosso tirò fuori l'argomento inerente all'addestramento.
    Il cubo diceva eh? Beh se doveva essere sincera, ecco, si può dire che ci aveva giochicchiato fino a qualche giorno fa ma sinceramente se n'era dimenticata!

    Ehm... Direi di sì dai, l'ultima volta che l'ho fatto esplodere è stato l'altro ieri.

    Ammise grattandosi leggermente il capo con una mano, cercando di non far sembrare poi così grave la cosa.
    Però in effetti vera vero, le capitava spesso di far partire un paio di molle prima da una parte poi dall'altra, per fortuna in quel momento del viaggio non c'erano chissà quanti alberi o simili di conseguenza le aveva recuperate piuttosto facilmente, però non poteva dire che sarebbe accaduto lo stesso in mezzo alla foresta.
    Comunque sia proseguì nel discorso il rosso, scusandosi per quella mattina e rivolgendole una domanda che le fece storcere leggermente il volto, mentre inarcava un sopracciglio, visibilmente incerta.
    Sì che sapeva nuotare, solo che odiava farlo!
    L'altro parve come aver capito, almeno all'inizio, che non era stata una buona cosa infierire su quel punto difatti fece per avvicinarla improvvisamente, tant'è che vide il suo volto avvicinarsi e una mano andare sul proprio fianco.
    Inaspettatamente però, la mano cambiò improvvisamente tragitto volando alla sua fronte e appoggiandovi una fredda moneta metallica.
    Alzò lo sguardo per quanto possibile, guardando prima quella cosa e poi Hoshi, confusa.
    Lui si apprestò a spiegarle il motivo, quasi stesse cercando di tranquillizzarla che era normale si stesse comportando così, arrivando infine a lasciarle un bacio sull'angolo della bocca al quale ricambiò sorridendo lievemente.

    In fin dei conti sapeva che era fatto così, ed era proprio per quello che stava così bene con lui e che lo considerava diverso da tutti gli altri, per tanto non se la prese.
    Inoltre sapeva bene che quello prima ancora di essere un viaggio di piacere e una vacanza in cui divertirsi loro due in santa pace, era una sorta di missione vera e propria visto che serviva per rispettare gli accordi presi con Aloysius.
    Infatti come l'altro si allontanò, cerco di iniziare quel suo piccolo addestramento. Se non altro le sembrava molto più semplice da fare rispetto a quello che aveva provato quella mattina.
    Il processo infondo a grandi linee doveva essere lo stesso, creare una patina in una zona precisa così da "agganciare" la superficie ad essa collegata, sebbene questa volta si può dire che non ci fosse la fisica ad aiutarla.
    Difatti fin dall'inizio si potè vedere come la moneta prese a cadere, per poi accadere mentre proseguivano via via con meno frequenza, mentre d'altro canto aumentava il tempo durante il quale riusciva a tenerla appiccicata.
    Inutile dire che quando vide le persone di passaggio comportarsi in quel modo perse tutta la concentrazione, finendo per farla cadere proprio come quando aveva iniziato. E se Hoshi finiva di dover correre via per non essere picchiato dai mercanti, lei dal suo canto cercò di ignorare la cosa fino ad un certo punto, per poi esplodere ed arrivare a tirare insulti in dialetto Otese.
    Nessuno da quel momento l'adorò più.
    Tutta contenta riprese l'allenamento, notando che comunque avendolo fatto mentre vi erano anche una moltitudine di stimoli esterni, ora, le facilitava di molto farlo nel silenzio.
    Continuò a provarci fino a che non arrivarono ad un villaggio di nome Itazura, a quel punto se la tolse mettendola in tasca. Avrebbe ricominciato più tardi.
    Era un luogo dalle dimensioni modeste, al confine tra il paese del fuoco e del ferro dove una moltitudine di persone sostavano, probabilmente anche loro in viaggio per andare da una parte o dall'altra.
    Comunque sia le sembrò un posto abbastanza tranquillo e semplice, almeno così le sembrò guardandosi intorno.
    Quando il rosso disse che la scelta stava a lei, posò il suo sguardo su di lui sorridendo divertita.

    In questo caso direi di prenderci un posto dove dormire, tanto per iniziare, e poi farci una bella mangiata. Magari più tardi vediamo di berci anche qualcosa, che dici?

    Era un programma abbastanza semplice alla fin dei conti, però era anche vero che controllare i flussi di chakra per tutte quelle ore consecutive un po' l'aveva stancata, di conseguenza non era in vena di fare follie assurde, però ecco, darsi un po' all'alcol non le sarebbe dispiaciuto, e poi magari, chissà, le sarebbe venuto in mentre altro al momento.
     
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    ..Le luci di Itakura..
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    Nakora era stata davvero brava quel giorno. Il rosso era soddisfatto dei suoi progressi e la ragazza sembrava riuscire ad assimilare in fretta tutto ciò che gli insegnava. Il Colosso aveva visto giusto in lei, di certo un giorno si sarebbe sentito parlare molto di lei in tutto il continente ninja. La ragazza sembrava stanca, ma non per questo il suo spirito d’avventura sembrava essere stato intaccato -Ok capo!.. nanne.. cibo.. e alcol!.. forza andiamo a cercare un posto dove poter dormire..- il rosso aveva preso la ragazza per mano accompagnandola per le vie del paese.


    Itakura durante le ore notturne si colorava di mille colori, le insegne dei locali e dei motel rendevano il paese un vero e proprio albero di natale mentre i venditori ambulanti si mettevano ai lati della strada per continuare a lavorare fino alle ore più disparate. Hoshi non era mai stato li, quindi nemmeno lui sapeva ben come muoversi. Fortunatamente qualche domanda ben posta aveva condotto i due in una pensione piuttosto anonima, ma di sicuro confortevole e adatta a loro due -Yo!.. c’è qualcuno?!.. oh salve signora!- una vecchietta si era avvicinata dietro al bancone guardando i due dal basso verso l’alto -Ohohoh.. buona sera.. buona sera.. prego entrate!.. come posso esservi utile giovane coppia..- il rosso si era pietrificato alle parole della vecchia, non era abituato ad affermazioni come quelle -Eh?!.. ah si.. noi due.. ehm.. vorremmo una camera per passare la notte.. già.. per dormire eh.. si.. dormire..- l’imbarazzo del Chikuma era evidente mentre faceva la richiesta, di contro la vecchietta navigata era saltata subito al sodo -..immagino che una camera con letto matrimoniale vada più che bene.. vero signorina?!.. o preferite con letti divisi?!..- qua il rosso si era trasformato nella statua di un buddah. Non importa cosa o chi, le sue labbra ed il suo intero corpo si erano pietrificati lasciando la parola a Nakora.


    Superata la prova delle nanne era finalmente giunto il momento di mangiare. Hoshi non vedeva l’ora di sfondarsi di cibo e per questo dopo le solite opportune domande raggiunse quello che a dire dai cittadini era il luogo migliore dove mangiare a Itakura -Wooow!!!.. questo si che è un ristorante con i contro cosi!!!.. guarda che roba Nakora!!!..- i due erano finiti davanti ad una gigantesca pagoda allestita a ristorante. Il clima tiepido di quelle terre era perfetto per mangiare a lume di candela all’aperto. Il ristornate era adorno di tende di pregiata fattura, mentre un ricercato mobilio dava modo agli ospiti di sentirsi dei re -Ehi guarda hanno pure lo stagno con dentro i pesci!..- il rosso sembrava un moccioso. Si era avvicinato allo stagno immergendo un dito per far abboccare chissà quale mostro degli abissi, sembrava davvero divertito della cosa.


    Finalmente erano stati accompagnati al tavolo, erano stati messi in una zona piuttosto appartata anche se non lontano da altri tavoli già occupati da coppie e famiglie. Quel luogo era di sicuro il ristornate più grande del grosso villaggio -Waaah!.. finalmente si mangia.. sari affamata dopo tutto l’allenamento di oggi!..- il Chikuma aveva aperto il menu per cominciare ad ordinare, non che fosse necessario dato che aveva intenzione di ordinare tutto ciò che potevano offrire. Se c’era un vantaggio nell’essere un jonin allora quello era lo stipendio. Un bel grosso e gordo stipendio da spendere in cibo, un sogno divenuto realtà da tempo e che il rosso sapeva apprezzare di sicuro -Ehi Nako che pensi di ordinare?!.. oh ehi.. e Nibi-chan come fa?!.. anche lei mangia?!..- il rosso aveva posto la domanda con l’ingenuità di un bambino, non lo stava facendo apposta, cioè nel chiedere era serio o almeno così sarebbe sembrato a Nakora. Mentre mangiavano poi il rosso aveva ripreso a parlare del più e del meno, delle sue avventure in mare e delle varie missioni ninja superate tra mille difficoltà -..gnam.. gnam.. oh.. mmh.. l’altro giorno mi hai chiesto come vedo il mio futuro!.. gnam.. io ti ho risposto però poi tu mi sei saltata addosso.. e non sono più.. gnam.. riuscito a chiederti come invece vedi il tuo di futuo!?.. glum..- di certo Hoshi non era il massimo a buone maniere, proprio non gli riusciva di stare zitto e masticare senza sputacchiare in giro. Se Nakora voleva un principe dalle buone maniere allora aveva sbagliato persona.


    La serata si era infine rivelata più piacevole del previsto . I due avevano mangiato a sazietà -Uff.. che mangiata.. allora.. che ti va di fare adesso?!.. di un po’ sembri stanca.. non dirmi che trattenere quella monetina ti ha scaricato le batterie?!.. ahahah..- a Nakora non restava che decidere come proseguire la serata. Ovviamente il conto era stato interamente pagato dal Chikuma.


    OT/ Post di intermezzo semplice semplice!
     
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    Nel momento stesso in cui lei terminò di parlare, vide Hoshi prenderla per mano così da condurla per le vie del paese.
    Apprezzò particolarmente la cosa, anche perchè l'aveva presa alquanto alla sprovvista. La stanchezza l'aveva portata a stare con la testa tra le nuvole, di conseguenza come percepì il contatto tornò coi piedi a terra.
    Con un sorriso flebile prese a camminare assieme all'altro, mentre di tanto in tanto si guardava attorno.
    Quel posto non sembrava poi così male, aveva un po' di tutto il che rendeva difficile non trovare quello che si andava cercando, certo le cose cambiavano se si cercavano cose specifiche, però dubitava che qualcuno andasse in quel posto con certe intenzioni.
    Non avrebbe avuto granchè senso.
    Comunque sia gira e rigira, alla fine riuscirono a trovare un posto dove avrebbero potuto dormire.
    Il rosso parve prendere l'iniziativa parlando con una vecchietta del posto, quest'ultima però non si fece problemi ad andare dritta al sodo, finendo così per pietrificare Hoshi che ancora non sembrava essersi abituato a quella nuova realtà.
    Era il caso che fosse lei a terminare di parlare, altrimenti dubitava che il dialogo sarebbe andato avanti.
    Con il tono che non mascherava la sua aria divertita, intervenì.

    Sì certo, una matrimoniale andrà più che bene, grazie.

    Ammise guardando di sottecchi il rosso e sorridendo divertita, per poi lasciargli al volo un bacio sulle labbra con fare affettuoso.
    Dubitava che si sarebbe abituato tanto presto alla nuova situazione, però non le dispiaceva la cosa. Anzi in un certo senso l'apprezzava, vederlo reagire così la faceva ridere vista la faccia buffa che assumeva.
    Comunque sia dopo quello e aver finito di sistemarsi un minimo, uscirono fuori così da andare a mangiarsi qualcosa.
    Era conscia che aveva nominato l'alcol all'inizio, però dubitava che avrebbe bevuto chissà quanto quella sera.
    In ogni caso dopo qualche altro giro e domanda, riuscirono infine a trovare un posto dove mangiare. Posto che tra l'altro pareva anche essere il migliore del posto, e inizialmente si era messa in testa che il conto l'avrebbe pagato anche lei, questo però l'avrebbe riguardata dopo.
    Una volta seduti ordinò un po' di pesce e carne, mangiando il tutto con decisamente meno fretta rispetto a come l'aveva vista fare Hoshi quando stavano davanti al falò.
    Nel mentre cercò di dare una risposta alla sua domanda iniziale, visibilmente divertita da tanta ingenuità.

    No Hoshi lei non ne ha bisogno, molto semplicemente vive in simbiosi con me si potrebbe dire.

    Lui invece d'altro canto sembrava non aver perso l'energia, difatti si rivelò essere ancora una volta una macchina trita cibo, la quale non si fermava fintanto che aveva cibo nelle vicinanze.
    Comunque sia non parve darle fastidio il suo modo di fare, si comportava come se fosse la cosa più normale del mondo sebbene fosse conscia che non era così.
    Tra un boccone e l'altro il rosso le rivolse una domanda, chiedendole come immaginava il suo futuro.
    Sorrise amaramente, incurvando appena gli angoli della bocca e abbassando leggermente le palpebre, mentre andava posando di lato le bacchette visto che aveva finito quello che aveva ordinato.
    Sinceramente non lo sapeva come immaginare il proprio futuro, in quel momento aveva parecchi dubbi.
    Cercò comunque di dare una risposta, spiegandosi per quanto possibile.

    Sinceramente non lo so Hoshi, prima avevo l'obiettivo di ottenere il Nibi e così è stato, ora si può dire che vivo alla giornata. Tutto quello che voglio è vivermi la mia vita senza costrizioni, facendo solo quello che mi piace e con chi voglio io.

    Ammise prendendo il bicchierino e bevendo un sorso di liquore, per poi tornare a poggiarlo sul tavolo visibilmente più rilassata.
    L'alcol era sempre una manna dal cielo, non c'era praticamente nulla a cui non potesse porvi rimedio!
    Una volta che finirono di mangiare, Hoshi decise di pagare il conto da solo sebbene lei provò ad opporsi, quella era una delle cose in grado di metterla in imbarazzo e presto l'avrebbe capito il rosso.
    Una volta fuori comunque e con lo stomaco pieno, le chiese come voleva proseguire la serata.
    Avrebbe tanto voluto contraddire il ragazzo su quella sua ultima battuta, però era vero che era stanca, e non riusciva proprio a nasconderlo.
    Difatti avrebbe sbadigliato decisamente assonnata, mentre vagheggiava con parole dette a metà tentando di dirgli che non era vero, che poteva farcela e via discorrendo.
    Quando capì che era inutile, sbuffò stizzita dovendo ammettere la realtà dei fatti.

    Io... Yaaaawn non lo sono, che cosa te lo fa... Yaaaaawn... Okay, magari sono un pochino stanca, lo ammetto. Facciamo che ci prendiamo una birra mentre torniamo alla pensione e ce la beviamo lungo la camminata?

    Non era riuscita a pensare a nessun altro compromesso, non in quel momento e in quella situazione.
     
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    Hoshi aveva passato davvero una piacevole serata in compagnia della ragazza. Nakora sembrava piuttosto stanca dopo il lungo viaggio così il Chikuma aveva deciso di proporre di ripiegare alla pensione per riposare sicuro che poi la situazione si sarebbe fatta piuttosto calda. Peccato che con tutta probabilità la ragazza sarebbe finita per piantarsi a letto cominciando a russare come un treno. Beh se la situazione lo avesse permesso Hoshi si sarebbe scatenato quella nottata altrimenti si sarebbe addormentato anche lui accompagnando la russata della ragazza.


    Ripartire il giorno seguente sarebbe stata di sicuro una tortura per i due, o almeno così era per Hoshi che cominciava ad apprezzare quel viaggiare in compagnia della giovane Otese. Quel viaggio d’affari si era trasformato in una simil luna di miele, se così si poteva definire. Hoshi sapeva bene che quella era una missione estremamente importante per il futuro di Suna e della realizzazione dei suoi progetti tuttavia aveva deciso di godersela un po’, in fondo era da tanto, troppo tempo che sgobbava come uno schiavo per cercare di risollevare lo stato pietoso in cui era scemato il suo villaggio. Dopo un abbondante colazione e un caloroso saluto alla vecchietta della perversione che gestiva la locanda i due si erano diretti verso il paese del Ferro.


    Prima di lasciare il villaggio Hoshi si era fermato ad una bancarella prendendo una sciarpa da regalare a Nakora -Ehi Nakora!.. prova un po’ questa!.. ehi ti sta bene!!!..- il rosso aveva messo la sciarpa attorno al collo della ragazza sorridendo soddisfatto. Il paese del ferro era un posto freddo e la ragazza avrebbe saputo apprezzare l’indumento una volta raggiunti i suoi confini -Bene.. abbiamo provviste.. vestiti pesanti e tutto quel che serve per continuare il viaggio.. non manca molto ormai!.. Ishi No Gingoku si trova in una regione montuosa poco distante dal confine del paese del Ferro.. dovremmo riuscire a raggiungere il posto verso l’ora di pranzo se accelleriamo un po’ il passo!.. non ti dispiace correre un po’ vero?- detto ciò il rosso aveva ripreso il cammino cominciando a parlare del più e del meno consigliando inoltre alla ragazza di riprendere il suo addestramento con l’utilizzo del controllo del chakra.


    Hoshi aveva deciso di percorrere quell’ultimo tratto a gran velocità adattando la sua a quella della ragazza. Nakora poteva anche sembrare un’esile ragazza ad una prima occhiata ma Hoshi sapeva riconoscere il suo potenziale. La corsa avrebbe lasciato spazio all’ambiente attorno a loro di cambiare innumerevoli volte, da prima gli alberi del paese del fuoco che ad ogni passo si facevano più radi lasciando spazio prima ad una piccola pianura per poi cominciare a salire verso una zona collinare e poi montuosa. La temperatura si era abbassata man mano che si muovevano e presto sarebbero stati costretti ad indossare abiti più pesanti per proseguire. Certo la corsa li avrebbe scaldati, ma non abbastanza da lasciarli vestiti come erano.


    Durante il viaggio il rosso aveva deciso di attraversare un valico passando per una zona estremamente ripida, tanto da essere necessario scalarla in cordata se non capaci di superarla con il chakra adesivo. Ovviamente aveva scelto quella strada apposta per mettere alla prova la ragazza -Ok Nakora.. dobbiamo superare questa parete rocciosa.. Ishi No Gingoku si trova dalla parte opposta.. li troveremo sicuramente un pasto caldo e di che scaldarci!- il rosso aveva nuovamente una fame bestia -Aggirare questa parete ci costringerebbe ad allungare il viaggio di mezza giornata.. ma tu ormai dovresti essere un’esperta del controllo del chakra adesivo quindi concentra il chakra sulla pianta dei piedi e arrampicati come faccio io!..- il Chikuma aveva piantato i piedi sulla parete quasi verticale restando letteralmente sospeso in verticale contro ogni legge fisica -Visto?!.. è facile.. mi raccomando devi dosare la giusta quantità di chakra o finirai per cadere..- ovviamente il Chikuma era pronto a salvare la ragazza in caso di caduta. La parete era lata circa un centinaio di metri e forse più e anche se ogni tanto un anfratto dava la possibilità di riposrarsi quella era un a scalata che andava fatta in un colpo solo.




    [...]




    Finalmente superato anche quell’ostacolo la prigione fu visibile ai due -Eccola la!.. Ishi No Gingoku.. la terribile prigione del paese del Ferro.. forza ci stanno aspettando.. sanno già che stiamo arrivando.. il capo della baracca si chiama Zhushi Goro.. è un samurai.. l’ultima volta che sono stato qui l’ho aiutato a risolvere una bella rogna..- Hoshi aveva condotto la ragazza fino alle mura della prigione. Tutto attorno a loro la neve era caduta in abbondanza facendoli sprofondare fuori dal sentiero almeno fino alle ginocchia. Il paesaggio era caratterizzato dal candore della neve, dalla scura roccia che ogni tanto si poteva intravvedere e dalla presenza di alberi di abete o pino anch’essi ricoperti. Giunti alle mura il Chikuma presentò alla guardia una lettera che teneva nascosta nella giacca, entrare non sarebbe stato un problema -Nobile Hoshikuz-sama.. è un piacere rivederla nelle nostre terre.. spero che il viaggio sia stato piacevole per lei..- Zhushi Goro in persona era giunto ad accoglierli in armatura. Un morbida pelliccia di volpe girava attorno al suo collo mentre un grosso mantello lo proteggeva dal freddo, l’elsa di due katane erano in bella vista mentre la mano sinistra stava appoggiata su una di esse -Zhushi.. il piacere è tutto mio.. grazie per aver accettato di incontrarmi di nuovo..- l’uomo aveva annuito con la testa spostando poi l’attenzione sulla giovane Otese -Oh.. ma vedo che questa volta vi siete fatto accompagnare da una più splendida presenza.. sono Zhushi Goro.. samurai del Paese del Ferro e Direttore della struttura carceraria di Ishi no Gingoku..- l’uomo si era avvicinato prendendo la mano di Nakora per impostare un bacia mano degno di nota -La vostra presenza è di sicuro una ventata di aria fresca e piacevole in queste terre mia signora..- l’uomo stava fissando Nakora con sguardo piacente. Dopo le solite presentazioni i due erano stati accompagnati nello studio di Zhushi per parlare di affari come già Hoshi aveva accennato nella sua corrispondenza con il Direttore. Lo studio e l’interno delle caserme della struttura era per riscaldato e i due avrebbero sicuramente trovato piacere nel potersi finalmente scaldare e magari mangiare qualcosa di caldo. A Nakora sarebbe stato servito qualsiasi cosa avesse desiderato.


    -Bene Hoshikuzu.. veniamo a noi.. hai intrapreso un lungo viaggio per giungere fino a me.. nelle tue lettere accennavi al voler stabilire tra i nostri paesi una nuova rotta commerciale.. da quel che ho capito Suna necessità di una grande quantità di metallo e materie prime che non avete..- il Direttore seduto sulla sua grande poltrona si stava massaggiando il pizzetto osservando la lettera ricevuta giorni addietro -..Ishi no Gingoku è sicuramente la struttura più adatta a soddisfare la vostra richiesta.. ma io mi chiedo.. cosa può darci Suna ed il Paese del Vento in cambio?- il rosso era rimasto calmo mentre sorseggiava un the alle erbe caldo, ovviamente personalmente corretto con la fiaschetta dell’Otese -Possiamo darvi tecnologia.. armi e progetti che personalmente ho creato.. e la possibilità di rendere le vostre armi ed il vostro acciaio migliore di quanto già non sia!..- il rosso aveva parlato con aria di sufficienza quasi la cosa fosse semplice per lui -Ahahah.. perdonate la mia risata Hoshikuzu.. ma non vi è acciaio migliore del nostro in tutto il continente.. dubito possa essere ancora migliorato!.. voi ci avete aiutato con quella storia della rivolta giù ai piani inferiori della prigione e ve ne sarò eternamente grato.. ma non basta per ciò che chiedete..- il rosso aveva sorriso all’uomo puntandolo direttamente negli occhi -Zushi-sama.. radunate i vostri uomini migliori nel cortile.. vi dimostrerò che ciò che dico non sono fandonie.. resterete sorpreso dalla tecnologia sviluppata nel mio paese..- detto ciò il rosso si era alzato invitando Nakora a seguirla all’esterno della struttura dove i soldati si allenavano per mantenersi in forma.


    Giunti al campo il rosso aveva chiesto ad alcune guardie di portare loro della armi e delle armature che solitamente utilizzavano in battaglia. Il Chikuma aveva intenzione di mettere alla prova l’equipaggiamento dei samurai per poi mostrare loro che il suo era migliore e così chiudere l’affare -Bene.. questo è l’equipaggiamento che solitamente usate mentre questo..- il Chikuma aveva evocato da un rotolo una lama e una maglia di ferro appoggiandoli poco distanti -..è l’equipaggiamento da me modificato.. ora vi farò vedere la differenza tra i due!- il rosso aveva già alzato il braccio quando Zhushi lo interruppe -Aspetti Hoshikuzus-sama.. se siete voi a colpire non ho dubbi che l’equipaggiamento verrà danneggiato.. la volpe del direttore aveva già capito tutto il piano del rosso, dopo tutto anche lui era un uomo d’affari, molto più del rosso -Lasciamo che sia la giovane ragazza a compiere l’impresa e a decidere quale sia migliore.. se il puro acciaio del paese del Ferro o il vostro modificato dalla tecnologia che tanto osannate..- l’uomo aveva lanciato la sfida. Zhushi sapeva benissimo che Nakora non era una semplice ragazza, ma un abile guerriera addestrata al combattimento.


    La ragazza doveva mettere alla prova le armi e l’equipaggiamento dei due colpendo le armi con forza e determinazione. Hoshi le aveva insegnato come controllare il chakra e forse la cosa poteva tornarle utile in quella situazione. Concentrando il chakra nel colpo infatti poteva dar luogo ad un effetto devastante capace di distruggere efficacemente la materia. L’unico problema aera che doveva arrivarci da sola questa volta, la riuscita dell’accordo ora pesava sulle sue spalle.



    OT/ Ok siamo giunti alla prigione! Nakora dovrà dimostrare che l’equipaggiamento di Hoshi modificato è migliore di quello dei samurai distruggendolo! Ovviamente è un modo per sbloccare l’arte del chakra distruttivo! XD
     
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