Allenamento al tempio della fiamma

Free tra Shu e Haruki

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    Allenamento al tempio della fiamma

    Post Primo - Arrivo al tempio



    Incredibile come pensassero di tenere segreto, a me per giunta, l'esistenza di un tempio dove si allenavano dei monaci per far crescere i nuovi Jinchuriki.

    Di sicuro dovevano avere un ferreo regime di allenamento, che era proprio quello che mi serviva per rimettermi in forma dato che avevo deciso di ritornare a fare il ninja ed avrei potuto inoltre controllare il loro aspirante Jinchuriki, Haruki Miyazawa.

    Dopo quello che era successo al cugino del mio vecchio maestro avevo deciso che preoccuparmi della sicurezza dei Jinchuriki sarebbe dovuta essere una mia personale incombenza, un'altro caso come quello dello yonbi non si sarebbe dovuto verificare.

    Sarei giunto al tempio nel primo pomeriggio, trovando delle guardie che mi fermarono avvolto nel mio mantello candido (la cosa migliore per ridurre il caldo patito nel deserto).

    Per qualche motivo sei qui? Conosci questo luogo?

    Per tutta risposta avrei chiuso le mani, la destra a pugno rinchiusa nella sinistra prima di eseguire un lieve inchino.

    Il mio nome è Shinichi Kurogane, e sono qui per raggiungere l'elevazione spirituale attraverso l'allenamento e la conoscenza delle arti marziali.

    Lasciando perdere la parte sull'elevazione spirituale era tutto abbastanza vero, anche se non omnicomprensivo.

    Se le guardie avessero cercato di attaccarmi per sottopormi ad una specie di prova avrei potuto sopraffarle senza grossi problemi. Ero fuori allenamento, non debole.
     
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    Un uomo entrò nella sala del consiglio e riferì alcune parole al Maestro Murakami, il capo delle forze di sicurezza del Monastero. I suoi passi e le sue parole avevano prodotto rumori così lievi da rendergli estremamente difficile la percezione dei primi e impossibile quello delle seconde. L'anziano monaco, incanutito dall'età e con il volto segnato da profonde rughe, congedato il suo sottoposto, prese parola per la prima volta dall'inizio della riunione. Un membro del clan Kurogane si è presentato alle porte del nostro Tempio, chiedendo di essere ospitato. Non creso sia opportuno negare l'accesso ad una persona con un simile lignaggio. Ne andrebbe dei nostri rapporti con Suna. Fece una breve pausa, aspettando di ricevere conferma dai confratelli. Raccolto l'assenso degli altri Anziani, l'uomo si rivolse direttamente ad Haruki. Maestro Miyazawa, lei è anche un ninja di Suna, penso che sia il più indicato ad accogliere il nostro nobile ospite. Il rosso non sentì nient'altro che qualche borbottio di assenso. Ciò confermò le sue preoccupazioni. Quella proposta non aveva niente a che fare con il suo essere un ninja di Suna. Si trattava semplicemente di un modo cortese per chiedergli di abbandonare la discussione. In concomitanza alla sua promozione accademica, il suo talento era stato premiato anche dalla gerarchia monastica. In qualità di Prescelto come prossimo Jinchuuriki aveva guadagnato anche una certa fama, sopratutto tra i più giovani e i novizi. Tuttavia, era un altro il grande onore di cui era stato investito. Gli era stato concesso il diritto di sedersi alla tavola dell'Alto Consiglio, l'organo più importate del Tempio, incaricato della protezione e della diffusione della dottrina. Diritto che avrebbe dovuto esercitare in silenzio, limitandosi ad ammirare la saggezza dei membri che da ben più tempo occupavano quegli scranni. Haruki, invece, non aveva esitato a far valere la sua voce.


    La rivolta era stata sedata rapidamente e i traditori erano stati incarcerati, in attesa di giudizio. Maestro Kazutoshi, insieme a molti suoi sostenitori, aveva proposto di concedere ai prigionieri un'occasione per redimersi. Se non avessero dato prova del loro pentimento, avrebbero passato il resto della vita nelle carceri del Tempio. Difronte ad una simile follia, il Miyazawa non poté che esprimere il proprio dissenso. Per Haruki esisteva una sola via per redimersi dai gravi peccati di cui si erano macchiati. Il rogo. Solo il fuoco avrebbe potuto mondare le loro anime dal fardello che le opprimeva. Visto il suo status, la cosa suscitò grande clamore, ma era indubbio che molti altri confratelli condividessero le sue preoccupazioni. Ciononostante, per evitare di causare una nuova spaccatura dopo la rivolta appena accaduta, nessuno aveva sostenuto le posizioni del giovane Miyazawa. Per questa ragione, difronte all'invito del Maestro Murakami, Haruki non poté che farsi da parte. Come sempre, il tono della sua voce appariva calmo, tuttavia indurito da una certa severità.Farò del mio meglio per rendere onore al nostro Credo. Si alzò dal suo scranno, si esibì in un lieve inchino e salutò per un'ultima volta gli Anziani del Tempio. Che la Fiamma guidi il vostro giudizio, Saggi Confratelli.
    Poi, si limitò ad allontanarsi dalla Sala, dirigendosi all'ingresso del Tempio.


    [Pochi minuti più tardi]

    Giunto davanti al varco d'ingresso, fece un gesto alla guardia per avvertirla che si sarebbe occupato personalmente dello shinobi. L'uomo si limitò a rispondere con un inchino, per poi sparire all'interno del Monastero. A quel punto, Haruki si sarebbe profuso in tutte quelle formalità necessarie in una simile occasione. Spero di non averla fatta attendere troppo. È un piacere per noi che un membro del nobile clan Kurogane ci faccia visita. Con il braccio destro indicò a Shinichi l'enorme cancello che li separava dalla parte del Tempio che emergeva dalla montagna. Prego, entri pure. Attraversato un lungo corridoio illuminato solo da alcune torce, il rosso si sarebbe fermato nell'anello che dava sull'arena interna. Lì si sarebbe rivolto nuovamente al forestiero. Il mio nome è Haruki Miyazawa. Avrebbe fatto un breve inchino, per poi riprendere il suo discorso. Oltre ad essere un monaco, sono anche un ninja di Suna e durante tutta la sua permanenza, sarò io a farle da guida. Sarà per me un piacere rispondere a tutte le sue domande e mostrarle il nostro Monastero. Nonostante le buone intenzioni contenute in quelle parole, i suoi modi, esattamente come la sua voce, avrebbero tradito l'austerità che caratterizzava il temperamento del rosso.
     
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    Allenamento al tempio della fiamma

    Post Secondo - Haruki Miyazawa



    Spero di non averla fatta attendere troppo. È un piacere per noi che un membro del nobile clan Kurogane ci faccia visita.

    Cosa sono pochi minuti? Una mera inezia. Il mio tempo non è così prezioso.

    Prego, entri pure.

    Attraversai il corridoio con fare sicuro. La luce non era molta, ma sufficiente. Evidentemente più un'accortezza per le guardie ed eventuali ospiti dato che il monaco era cieco.

    Ci fermammo giunti ad una sorta di arena interna, che mi ricordò quelle delle mia gioventù (solo molto più in piccolo, e senza folla urlante).

    Il mio nome è Haruki Miyazawa.

    Eseguii un inchino formale anch'io. Con certe persone era richiesto, per non sembrare maleducati.

    Come vi avranno già informato, Shinichi Kurogane.

    Oltre ad essere un monaco, sono anche un ninja di Suna e durante tutta la sua permanenza, sarò io a farle da guida. Sarà per me un piacere rispondere a tutte le sue domande e mostrarle il nostro Monastero.

    Si, ho sentito parlare di voi Haruki. E sono curioso di conoscervi meglio. Diciamo che sono qui anche per voi, oltre che per la mia crescita fisica e spirituale. So che voi siete stato scelto per un grande onore, che ben conosciamo e che non è necessario discutere. Tuttavia io sono qui per accertarmi che siate pronto a questo grande passo.

    Che non è solo un onore, ma anche una grande responsabilità ed un grande rischio.


    Avrei iniziato a camminare lungo l'anello esterno, iniziando lentamente a scendere e facendomi seguire (o precedere) dal Miyazawa.

    In un certo senso sono preoccupato per voi... ditemi: siete stato informato di quello che è successo all'ultimo Yonbi no Jinchuriki?
     
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    Difronte alle parole di Shinichi, Haruki conservò il suo contegno glaciale, limitandosi a condurre l'ospite verso l'arena sabbiosa. Le opzioni si potevano ridurre a due: l'amministrazione di Suna era composta da un manipolo di incompetenti, oppure quest'uomo era così influente da poter accedere a documenti riservati solo ai membri del consiglio. D'altronde era un membro del clan più potente di Suna, sia in termini di forza militare che politica ed economica. Tuttavia, le pessime esperienze che avevano fin ora caratterizzato la sua esperienza di Ninja gli rendevano difficile scartare la prima. Benché niente riflettesse lo stato della sua anima, sotto la placida superficie che tutto il mondo poteva ammirare, si agitavano i suoi veri sentimenti. Quella situazione l'aveva fortemente irritato. Il villaggio non aveva mandato nessuna missiva per avvisare il Tempio dell'arrivo di un altro esaminatore. Pertanto, Haruki concluse che quella visita dovesse essere un'iniziativa personale del Kurogane. Il monaco rosso sospettava che dovesse essere frutto di quella boriosa abitudine che hanno i nobili di immischiarsi in qualsiasi faccenda di una certa importanza. Anche in quelle che non li riguardavano. La sua presenza era un inaccettabile affronto. Come poteva anche solo dubitare delle sue capacità? Diventare Jinchuuriki era il solo ed unico scopo della sua vita. Che qualcuno osasse anche solo mettere in dubbio le sue capacità lo disgustava. Aveva già ampiamente dimostrato di essere degno di quel compito.


    Accantonò quei pensieri, quietando il suo animo. Non c'era nessun bisogno di preoccuparsi. Niente che quel ninja avesse fatto poteva allontanarlo dal suo obiettivo. Niente avrebbe potuto farlo vacillare. Niente avrebbe minato la sua determinazione. Inoltre, non era da escludere che i gesti di quell'uomo fossero mossi da buone intenzioni. Questa sua preoccupazione le fa onore. Il villaggio ha bisogno di più ninja che abbiano così a cuore il destino dei suoi abitanti. Le forze portanti sono sempre state considerate un arma a doppio taglio. Probabilmente voleva assicurarsi che Haruki portasse a Suna - o meglio, al clan Kurogane - più benefici che danni. Ad ogni modo, il Consiglio ha già provveduto a verificare tutto il necessario. È un peccato che lei abbia fatto così tanta strada per nulla. La Fede nella Fiamma illumina la mia strada. Il grande fardello che dovrò portare non mi spaventa. Non era nella sua natura tergiversare, pertanto raggiunse subito il nocciolo della questione. Se ciò che l'aveva condotto al tempio era il destino delle reliquie, poteva tornarsene immediatamente da dove era venuto. Quando Shinichi accennò alla liberazione dello Yonbi, Haruki si limitò a rispondere in modo altrettanto laconico. Sì, sono al corrente di quel tragico incidente. Spero che il villaggio riesca rapidamente a porre rimedio a quella tragedia. In caso contrario, le conseguenze per la popolazione potrebbero essere disastrose.
     
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    Allenamento al tempio della fiamma

    Post Terzo - Haruki Miyazawa



    Questa sua preoccupazione le fa onore. Il villaggio ha bisogno di più ninja che abbiano così a cuore il destino dei suoi abitanti.


    Ad ogni modo, il Consiglio ha già provveduto a verificare tutto il necessario. È un peccato che lei abbia fatto così tanta strada per nulla. La Fede nella Fiamma illumina la mia strada. Il grande fardello che dovrò portare non mi spaventa


    Non mi sono spiegato bene. Non è solo il destino del villaggio e degli abitanti che mi preoccupa, ma il tuo Haruki. Ci sono uomini pericolosi la fuori...

    [...]

    Sì, sono al corrente di quel tragico incidente. Spero che il villaggio riesca rapidamente a porre rimedio a quella tragedia. In caso contrario, le conseguenze per la popolazione potrebbero essere disastrose.


    Sono d'accordo. Inoltre anche le conseguenze politiche sono molto gravi e da considerare. Qualche nemico potrebbe approfittarne per attaccarci e, purtroppo, siamo deboli. I Kijin lo hanno dimostrato. Se non fosse stato per il Mizukage... sarebbe potuto succedere di tutto. Noi sunesi, che abbiamo dovuto contare sull'aiuto del Mizukage! Grande ninja, potente e rispettato certamente ma... i problemi di Suna dovrebbero essere risolti da noi sunesi. Non siete d'accordo?

    Dopo aver ascoltato la sua replica, avrei continuato con il discorso sullo Yonbi.

    Purtroppo Jeral, il pazzo che ha ucciso il mio conoscente ed ex-portatore dello Yonbi, è troppo potente al momento per me. L'unico ninja del villaggio che potrebbe sperare di affrontarlo è Hoshikuzu Chikuma. Quello che si vocifera a breve possa diventare il nuovo Kazekage. Lo avete conosciuto per caso?

    Non sapevo allora che Haruki ed Hoshi si erano già incontrati.

    Se Haruki avesse confermato l'incontro col rosso:
    Hoshi ha un grande cuore, è un grande uomo nonostante la statura. Purtroppo... temo che il suo buon cuore possa essere una debolezza. Temo... che non possa avere la fermezza necessaria. Sono il primo che si diverte quando c'è l'occasione giusta ma... lascia perdere. Non voglio sembrare un traditore, ho solo dei dubbi.

    Se Haruki avesse accennato alla Canzone del Deserto:
    Sono stato informato anch'io di quel gruppo, proprio da Hoshikuzu. E sto prendendo delle precauzioni per occuparmi di loro, e di qualunque altro nemico che possa colpire il nostro villaggio.

    Saremmo quindi giunti all'interno dell'arena. Era ormai evidente che volevo fare un po' di allenamento col Miyazawa.

    Ti andrebbe di fare un po' di allenamento, Haruki? Vuoi che mi metta una benda, per combattere in parità?

    In ogni caso avrei lasciato a lui la prima mossa. Ero curioso del livello di quel ragazzo... e della sua fedeltà e forza d'animo. Oltre allo stile di combattimento che avrebbe adottato. Dopo aver perso i poteri dei Kurogane dovevo rimettermi in forma, ricreare un mio stile di combattimento. Ricostruirmi come Shinobi. Ed il tempio della fiamma mi avrebbe aiutato in questo.




    CITAZIONE
    OT

    Lascio a te la decisione sulla eventuale cecità di Shinichi e sulla conformazione dell'arena. Oltre, ovviamente alla prima mossa ;)

    E' un allenamento non serve essere troppo seri :P
     
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    Ahimè, penso che le deprecabili condizioni in cui versa il nostro villaggio siano manifeste a tutti. È nobile che molti ninja stranieri si siano precipitati nel deserto per venire nostro soccorso, ma questo ci fa apparire ancora più fragili agli occhi dei nostri nemici. La Pace Accademica si fonda su equilibri tanto importanti quanto fragili. Continuando su questa strada, Suna rischia di diventare il bersaglio di criminali e altri aggressori. Inoltre, mi sembra ovvio che fare affidamento su shinobi di altri Paesi ci espone al rischio di inaccettabili fughe di informazioni. Ci sono segreti che non dovrebbero essere conosciuti oltre i confini dell'Anauroch. Quando il Kurogane gli domandò se conoscesse Hoshikuzu, si limitò ad una risposta senza fronzoli. Sì, ho avuto questo onore. Non aggiunse altro sul rapporto che lo legava a quel ragazzo. Difronte al fatto che il Chikuma fosse uno dei candidati a diventare Kage, il monaco rosso trattenne a stento una smorfia di sorpresa. Non era al corrente di quel particolare. L'idea che quell'uomo potesse occupare la carica più alta del villaggio non lo entusiasmava molto. Nutriva per lui un profondo rispetto, ma ciò non gli impediva di vederne le mancanze. I suoi modi non erano consoni ai doveri che avrebbero gravato su di lui in qualità di Kazekage. No, le sue sono parole da uomo retto, non da traditore. È naturale che si preoccupi per il futuro del nostro amato paese. Hoshikuzu è molto dotato nell'arte del combattimento, ma non si può dire lo stesso delle sue capacità diplomatiche. Se dovesse essere eletto, spero che si lasci guidare dagli Anziani per i primi tempi. Fare affidamento sulla loro esperienza gli permetterebbe di migliorarsi.


    Giunti al centro nell'arena sabbiosa che si trovava poco dopo l'ingresso del Tempio, Haruki accettò di allenarsi con lui. Con quel breve combattimento avrebbe potuto misurare i propri progressi. Siamo già in parità. Non si faccia ingannare dalle apparenze, noi monaci siamo addestrati a combattere in condizioni decisamente peggiori. Per dimostrare che quelle non erano solo vacue parole, il rosso decise di sorprenderlo prendendo l'iniziativa. Si trovava a circa 6 m di distanza dal Kurogane, quindi per raggiungerlo gli bastò un rapido scatto. [Slot Gratuito Istantaneo] A quel punto avrebbe cercato di colpirlo con uno dei suoi fuuinjutsu. Avrebbe provato ad imprimere un sigillo su entrambe le cosce del suo avversario. Poi avrebbe tentato di toccare anche le sue braccia, all'altezza dei bicipiti, così da diminuirne la forza. [Slot Tecnica Avanzata]
    Simbolo del Depotenziamento
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Tocco (5)
    Tracciando un sigillo sul corpo, l'utilizzatore può depotenziare la parte del corpo in cui presente il sigillo. Per un round avrà un malus di 3 tacche in una statistica scelta. Una volta sfruttato il malus, il relativo simbolo scomparirà. L'utilizzatore può decidere quando attivare il sigillo. È possibile tracciare un numero limitato di sigilli; i sigilli più vecchi eccedenti si disattiveranno senza attivare alcun effetto.
    Tipo: Fuuinjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Medio - Mantenimento: null)
    [Simboli Massimi: 2 ogni grado]

    [Da studente in su]

    Simboli sulle gambe: Malus a Riflessi
    Simboli sulle braccia: Malus a Forza

    Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO.

    Tecnica Economica [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire la tecnica avanzata risparmiando il 25% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Alternativamente è possibile risparmiare il 50% del consumo d'attivazione; può essere utilizzata 1 volta ogni 3 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.

    Ormai essere cieco non rappresentava più un ostacolo per Haruki. Grazie agli insegnamenti di Atasuke e al suo impegno, era riuscito a sopperire quasi completamente alla mancanza della vista. In combattimento sarebbe stato temibile esattamente quanto qualsiasi altro suo parigrado. [Competenza]
    Blind Warrior
    Maestria: L'utilizzatore è in grado di combattere sopperendo alla mancanza della vista con gli altri sensi. Combatte come se posseduta e sempre attiva l'abilità 'Combattere alla Cieca'. Il bonus alla percezione è di +3 anzichè +6
    [Da Genin in su]


    Sensi di Ragno
    Speciale: La percezione dell'ambiente dell'utilizzatore tramite gli altri sensi è aumentata. Risulta in grado di orientarsi come se posseduta la vista e di percepire gli obbiettivi entro i limiti della sua percezione ipotizzandone caratteristiche fisiche e dimensioni. Non potrà notare colori o dettagli di piccole dimensioni. Alcuni oggetti di dimensione ridotte, a discrezione del QM, non potranno essere percepiti.
    [Da Genin in su]

    Dopo aver portato quell'offensiva, estrasse rapidamente i tirapugni che portava con sé. [Slot Gratuito Istantaneo]
    Tirapugni con Lama [Potenziamenti]
    I tirapugni con lama posseggono delle lame laterali lunghe 15cm dall' impugnatura. Possono essere scagliati fino a 9 metri come AaD. Vengono concessi in coppia.
    Tipo: Da Mano-Taglio
    Dimensione: Mediopiccola
    Quantità: 1
    (Potenza: 15 | Durezza: 3 | Crediti: 60)
    Aumentò il flusso di chakra diretto verso gli arti superiori amplificandone potenza e velocità. Usando la mano destra avrebbe poi cercato di colpire con un montante il mento del Kurogane. [Slot Azione I] Immediatamente dopo, la sinistra avrebbe portato un diretto alla parte alta dell'addome, una decina di centimetri sotto lo sterno. [Slot Azione II] La sequenza sarebbe stata completata da un colpo speculare al precedente, eseguito con la destra e mirato al centro del torace. [Slot Azione III]


    Chakra: 24/30 Bassi
    Vitalità: 12 Leggere
     
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    Allenamento al tempio della fiamma

    Post Quarto - Fuuinjutsu



    No, le sue sono parole da uomo retto, non da traditore. È naturale che si preoccupi per il futuro del nostro amato paese. Hoshikuzu è molto dotato nell'arte del combattimento, ma non si può dire lo stesso delle sue capacità diplomatiche. Se dovesse essere eletto, spero che si lasci guidare dagli Anziani per i primi tempi. Fare affidamento sulla loro esperienza gli permetterebbe di migliorarsi.

    E' vero che manca di esperienza, tuttavia non sempre affidarsi agli Anziani è una buona idea. Al momento Suna viene gestita da loro, e vedete che sta succedendo...

    Mi resi conto solo dopo della gaffe

    Chiedo scusa per il linguaggio che ho usato, non sono abituato a parlare con qualcuno che non può vedere. Mi rincresce molto. un paio di colpi di tosse, per poi riprendere il discorso Dicevo... ci serve un Kage forte, che sappia guidare il paese. L'aiuto degli anziani sarà sicuramente utilissimo ma non possiamo permetterci di ristagnare ancora... non abbiamo nessuno di qualificato a sorvegliare le mura, siamo carenti di medici all'ospedale... e persino lo stato delle nostre prigioni è pietoso. E' vero che potremmo semplicemente punire i condannati con un giro senza provviste nel deserto ma ci sono elementi che potrebbero esserci utili in galera. E questo è ancor più vero per voi. Non ho potuto incontrarlo personalmente, ma il nukenin Jeral è un avversario incredibilmente potente, forse persino al livello di Hoshikuzu. Ed è a caccia, di demoni e Jinchurikii. Abbiamo bisogno di un villaggio forte, per proteggere i suoi abitanti e i suoi ninja, ancor di più i suoi Jinchurikii. Sicuramente sapete di quando accadde al Kazekage Gaara. Abbiamo già perso lo Yonbi. Non voglio che la cosa si ripeta ulteriormente.

    Ero curioso di sapere la sua su quell'argomento, dato che avevo deciso in modo ufficiale o meno di adoperarmi per il miglioramento del villaggio dopo le ultime disavventure con Febh Yakushi. In effetti conoscere l'amministratore di Oto era stato illuminante: Se poteva farlo lui... perché non io?

    Purtroppo per assumere un incarico ufficiale era necessario essere nominati dal kage o dagli anziani... il primo non c'era ed i secondi erano irreperibili.

    Se i canali ufficiali non funzionavano, mi sarei dovuto affidare a canali meno ufficiali.

    Dopo una replica di Haruki saremmo giunti al centro dell'arena.

    Siamo già in parità. Non si faccia ingannare dalle apparenze, noi monaci siamo addestrati a combattere in condizioni decisamente peggiori.

    Il monaco scattò, e già da quello capivo che il ragazzo, per quanto allenato, non era al mio livello. Sicuramente si basava sull'udito per sentire i miei movimenti, sul tatto per percepire le vibrazioni del terreno e dell'aria e sull'olfatto per sentire il mio odore.

    Mi sarei fatto colpire dal primo assalto.

    Fuuinjutsu eh?

    Lo vidi poi estrarre i tirapugni.

    Sigilli per debilitare l'avversario, e poi dei tirapugni per essere più letale in corpo a corpo. Una buona strategia per un cieco, dopotutto gli conviene lottare sulla corta distanza. Beh... ti accontenterò. Combatterò anch'io così.

    Rimasi fermo sul posto, creando dal nulla una coppia di tessen di chakra. [Creazione della forma. Tecnica Base. Consumo: Basso (nota: sono i tessen da studente)] Mi piaceva quella tecnica, permettendomi di creare armi sul momento in base al mio bisogno. Mi ricordava molto i poteri della satetsu.

    Sarebbero stati chiusi all'inizio, in modo da non dar modo al cieco di comprendere effettivamente che cosa potessero essere. Sempre mantenendoli chiusi li avrei usati per deviare gli assalti del Miyazawa.

    Per il primo attacco non ce ne sarebbe stato bisogno, un semplice movimento all'indietro del busto sarebbe bastato per far mancare il bersaglio al montante, mentre la gamba destra indietreggiava per farmi riprendere la posizione di guardia.

    Per il secondo ed il terzo sarebbe bastato accompagnare gli attacchi del Miyazawa, dall'esterno verso l'interno (con il braccio controlaterale rispetto a quello che lui avrebbe usato per attaccare) accompagnandoli con una rotazione del busto in senso antiorario per il primo attacco, e in senso orario nel secondo. [Slot difesa I, II e III]

    Sarebbe stato quindi il mio turno. Avevo sempre tenuto i tessen chiusi, in modo che non si aspettasse l'attacco che stavo per fare. Si sarebbe trattato, in apparenza, di un semplice affondo al volto portato con la mano sinistra. [Slot gratuito, finta] Quando però il tessen fosse giunto vicino al volto avrei ruotato il polso (ed eventualmente il braccio, a seconda se avesse tentato di bloccare la finta) aprendo il tessen verso l'interno del corpo e tentando quindi di graffiarlo al volto. Non sarebbe stato un attacco atto ad ucciderlo o ferirlo gravemente, al massimo lo avrei graffiato. Il danno più grave sarebbe stato a quel veletto che portava in faccia, eventualmente. [Velocità Rossa]

    Indipendentemente dall'esito di quell'attacco, avrei continuato la mia offensiva con un calcio diretto alla bocca dello stomaco. Questo si che avrebbe fatto male. [Velocità e Forza 550. Considera anche meno forza se vengon troppi danni eh]

    Dopo il calcio il Miyazawa sarebbe stato probabilmente piegato in avanti. Se così fosse stato gli avrei portato rapidamente il tessen al collo, sfiorandolo.

    Se avessi dimostrato la mia superiorità, o se Haruki si fosse arreso:

    Bella prova, vi hanno addestrato bene a sopperire alle vostre mancanze. Ed ho apprezzato molto l'uso che fate dell'arte dei sigilli. Purtroppo non siete ancora al mio livello, ma sarò lieto di allenarmi ancora con voi se lo vorrete. O di insegnarvi un paio di trucchetti che magari i monaci non conoscono.

    Avrei quindi dissolto i tessen di chakra, tendendo una mano ad Haruki per aiutarlo ad alzarsi, se l'avesse accettata. Lui non avrebbe potuto vederlo, ma forse avrebbe potuto capire dal tono della voce che stavo sorridendo.

    Ditemi... secondo voi cosa potremmo fare per risolvere i problemi di Suna? Aspettare ancora che gli anziani decidano di fare qualcosa? Sarebbe così malvagio adoperarci noi per aiutare il nostro villaggio?
     
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    Mi trovavo nel deserto. Alle mie spalle c'erano solo i Bastioni di Suna. Difronte a me, ad una distanza che non riuscivo a precisare, si trovava un bambino. Era abbastanza vicino da permettermi di vederne con sicurezza i lineamenti, eppure mi sembrava di essere molto distante da lui. Sì, esatto, potevo vederlo, benché i miei occhi abbiano perso la loro luce. Tutto appariva confuso e al contempo estremamente chiaro, come se stessi sognando. Aveva occhi e capelli neri. Sul suo volto era disegnata una strana espressione, tra il triste e il confuso. Era perso, incapace di procedere o di tornare indietro. Come potevo sapere cosa stava provando? Volevo parlare, volevo chiedergli chi fosse e cosa ci facesse lì, ma nessun suono usciva dalla mia bocca. In quel luogo ero un semplice spettatore. Prima che potessi fare altro, la terra prese a tremare. Un'enorme quantità di polvere nera emerse dalla sabbia, avvolgendo il bambino. Era ferro. Non riuscivo spiegarmi il perché, ma sapevo perfettamente cosa fosse. Incurante della gravità, quel flusso nero proseguì per centinaia di metri verso il cielo. Improvvisamente, il deserto ritrovò la quiete. Al posto del bambino potevo ammirare l'enorme statua di un uomo. La sua ombra era così lunga da estendersi fino al villaggio, coprendolo interamente. Quella vista suscitò in me diverse emozioni. Non riuscivo a trovarne il significato. La situazione cambiò un'altra volta, senza che io potessi capire. Con la stessa velocità con cui era stato costruito, il simulacro crollò. Dalle sue rovine emersero migliaia di insetti. Potevo osservare quella marea brulicare nel deserto, fino a raggiungere il villaggio. Non assomigliavano a nulla che avessi mai visto. Sembravano essere interamente composti da metallo. Tuttavia, non erano l'unica cosa ad essere apparsa dopo la distruzione del colosso. Un uomo si trovava al suo posto. La sua figura ricordava quella del bambino, ma qualsiasi traccia di dubbio o esitazione era scomparsa dal suo volto. Repentinamente la situazione mutò un'ultima volta. Ora, davanti a me si era materializzata una donna dai lunghi capelli blu. Portava al fianco una katana. Il suo volto era una maschera di severità e determinazione. Per ragioni che non comprendevo, quella vista generò in me una grande tristezza. "Riforgiata sarà la lama spezzata, e lo Spirito del Freddo troverà la pace" Quelle parole furono l'ultima cosa che riuscii a percepire.



    La visione finì e la realtà tornò con prepotenza a dominare la sua coscienza. Sentiva il sangue caldo colare lungo il suo volto. Il dolore causato dalle ferite gli provocava fitte così forti da rendere difficile perfino respirare. Lasciò la mano del Kurogane e sì piegò in avanti, trattenendo a fatica un conato di vomito. Per il mondo reale quell'esperienza non era durata più di un battito di ciglia, ma aveva avuto un forte effetto sul suo fisico e sulla sua mente. Raccolse le forze che gli rimanevano per comporre alcuni sigilli. Un'aura di chakra verdastro comparse intorno alla sua mano destra. Sanò completamente la ferita sul volto, arrestando l'emorragia e mitigò il dolore che sentiva all'addome. Anche se avesse potuto annullarlo completamente, non l'avrebbe fatto. Soffrire l'avrebbe aiutato a purificarsi. Inoltre, era una giusta punizione per la sua debolezza. Era evidente che non avesse alcuna possibilità contro il Kurogane. Tuttavia, al momento aveva altro a cui pensare. Non era la prima volta che gli accadeva una cosa simile, ma mai le sue visione erano state così limpide e precise. Prima di quel giorno si erano limitate ad una serie di immagini e suoni del tutto inintelligibili. Chi era l'uomo che aveva visto? Doveva essere Shinichi. Non c'erano altre spiegazioni. I Kurogane erano rinomati per la loro abilità di manipolare la sabbia di ferro. Capire chi fosse la donna dai capelli blu sarebbe stato molto più difficile. Prima di diventare monaco, non aveva mai visto nessuno che le assomigliasse e ora non ne avrebbe più avuto la possibilità. Anche la frase che aveva pronunciato non risvegliava niente nella sua memoria. Adesso doveva occuparsi del forestiero, ma appena possibile doveva scrivere quello che aveva visto, così da non rischiare di dimenticarselo. Inoltre, si sarebbe fatto aiutare da Shirai per trovare informazioni nella biblioteca del Monastero. Aveva bisogno di capire come controllare il dono che gli era stato fatto. Se la Fiamma voleva che vedesse quelle cose, doveva esserci una ragione molto importante e che ora non riusciva a comprendere.


    Con qualche rapido gesto sistemò le sue vesti che si erano spiegazzati a causa dello scontro, poi tornò a concentrarsi su Shinichi. Come era solito fare, non si spese in molte parole per rispondergli. Sarò lieto di imparare tutto ciò che vorrete insegnarmi. Quando l'uomo nominò gli Anziani e il loro palese lassismo, si prese qualche secondo prima di replicare. Il Kurogane aveva sollevato una questione piuttosto importante. L'Haruki di qualche mese prima, quello che non vedeva il mondo da 10 anni, avrebbe risposto senza esitazione che disobbedire agli ordini degli Anziani e agire contro il loro volere sarebbe stato un peccato punibile con la morte. Tuttavia, esattamente come sosteneva Shinichi, ad Haruki appariva evidente che il disgustoso puzzo della corruzione si fosse infiltrato fino alle più alte sfere di ognuno dei grandi villaggi ninja. Gli sembrava quasi di essere il solo capace di vedere quanto terribile fosse la situazione attuale e quali fossero i giusti provvedimenti da prendere. Quelle, in ogni caso, erano considerazioni pericolose. Non poteva sicuramente parlarne con qualcuno che aveva appena conosciuto, nemmeno dopo la visione. L'ombra proiettata sul villaggio lo turbava particolarmente. Doveva interpretarlo come un presagio negativo, oppure rappresentava la sua intenzione di proteggere il villaggio? Non seppe rispondere a quella domanda. L'esperienza gli aveva insegnato che non poteva fidarsi di nessuno. Nemmeno dei propri confratelli. Per questa ragione, misuro attentamente le parole, facendo attenzione a non sbilanciarsi troppo. Noi, in quanto ninja di Suna, dobbiamo agli Anziani obbedienza assoluta. Non ci è permesso disobbedire agli ordini. Tuttavia, in mancanza di indicazioni specifiche, nulla ci vieta di agire di nostra iniziativa per il bene del villaggio.


    Visto che è una free, non ho messo nulla sulla tecnica delle mani curative. Comunque ha subito 5 leggere e ne ho curate 2.


    Edited by Bartok. - 7/11/2015, 20:34
     
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    Allenamento al tempio della fiamma

    Post Quinto - Una strana richiesta



    Sarò lieto di imparare tutto ciò che vorrete insegnarmi.

    Sono felice, sarà un gusto avere un allievo disciplinato una volta tanto.

    Ditemi... secondo voi cosa potremmo fare per risolvere i problemi di Suna? Aspettare ancora che gli anziani decidano di fare qualcosa? Sarebbe così malvagio adoperarci noi per aiutare il nostro villaggio?

    Noi, in quanto ninja di Suna, dobbiamo agli Anziani obbedienza assoluta. Non ci è permesso disobbedire agli ordini. Tuttavia, in mancanza di indicazioni specifiche, nulla ci vieta di agire di nostra iniziativa per il bene del villaggio.

    Forse mi sono espresso male. Non intendo disobbedire agli ordini degli anziani, o incitare qualcuno a fare altrettanto. Intendo, come avete giustamente suggerito, agire di mia iniziativa per il bene del villaggio. Preferirei onestamente agire in modo ufficiale per il bene di Suna ma finché non ce ne sarà la possibilità agirò in modo ufficioso. Ci sono molte azioni che è possibile compiere. Ed una di queste azioni è formare degli ottimi shinobi. Suna si è sempre distinta per la qualità dei propri ninja più che per l'elevato numero di essi. E direi che è il caso di continuare questa ottima tradizione, non trovate?

    Oramai si trovavano fuori dall'arena e, una volta terminato un'ulteriore scambio di battute:

    Suvvia, monaco. Che ne diresti di portarmi in giro per il vostro monastero?

    Aveva scelto quelle parole, al posto di un classico "mostrarmi il vostro monastero" in quanto voleva evitare di offendere anche solo potenzialmente il Miyazawa e la sua cecità.

    Quando voleva il Kurogane ci teneva molto a non offendere gli altri, specie dopo gli ultimi avvenimenti. Nel clan ormai era noto come "Il monco". Non stupiva quindi se dopo la visita alla tomba di ferro aveva deciso di lasciare momentaneamente Suna per viaggiare nel deserto, alla ricerca di un nuovo modo di combattere.
     
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    Forse mi sono espresso male. Non intendo disobbedire agli ordini degli anziani, o incitare qualcuno a fare altrettanto. Intendo, come avete giustamente suggerito, agire di mia iniziativa per il bene del villaggio. Preferirei onestamente agire in modo ufficiale per il bene di Suna ma finché non ce ne sarà la possibilità agirò in modo ufficioso. Ci sono molte azioni che è possibile compiere. Ed una di queste azioni è formare degli ottimi shinobi. Suna si è sempre distinta per la qualità dei propri ninja più che per l'elevato numero di essi. E direi che è il caso di continuare questa ottima tradizione, non trovate?

    Indubbiamente. Formare nuovi ninja che possano sostituirci in caso di morte è il dovere di ogni ninja. Dopo quella rapida risposta, Haruki si sarebbe limitato ad assecondare le richieste del Kurogane. Lo avrebbe portato a visitare alcune delle sale del Monastero. La prima tappa fu la camera da meditazione chiama "Bocca del Drago". Considerata la semplicità dell'arredamento, "caverna" sembrava essere il termine più adatto per descriverla. D'altronde si trattava di un semplice antro circolare scavato nella roccia e in cui sfociava una fonte termale. La temperatura dell'acqua era altissima, pertanto a Shinichi sarebbe stato immediatamente chiaro perché fosse stata chiamata così. Prima che potessero raggiungere il refettorio, in uno dei tanti corridoi che si spingevano fino al cuore della montagna, i due vennero interrotti da Shirai. Il ragazzino sembrava aver corso molto per raggiungerli. Il suo respiro era affannato e stringeva tra le mani una cassetta di legno nero priva di alcuna decorazione. Buongiorno Maestro Miyazawa! Le ho portato l'oggetto che i traditori hanno cercato di rubare, proprio come mi aveva chiesto! Nella mente di Haruki una colonna di fuoco si alzò dal pavimento, incenerendo il suo attendente. Nonostante ciò, la sua voce sarebbe parsa priva di alcuna emozione. Non poteva permettere che un forestiero vedesse quel tesoro del Monastero. Il Tempio non era stato costruito ai confini dell'Anauroch per diletto. Shirai, ti ringrazio, ma ti era stato espressamente chiesto di lasciarla nella mia stanza. Il ragazzo in uno slancio di imbecillità, non raccolse l'invito del monaco rosso. Ovviamente, ciò non poté che irritarlo maggiormente. Ma non c'era nessuno nella sua stanza! Mi aveva detto che aveva bisogno di vederlo subito, quindi ho pensato di venire a cercarla. Il Miyazawa indicò Shinichi. Kizaru, non vedi? Ora sono occupato. Oh, mi scusi. Shirai, accorgendosi per la prima volta della sua presenza, si sarebbe piegato in un rapido inchino, poi con la sua solita voce allegra si sarebbe rivolto al Kurogane. Il mio nome è Shirai. È un onore incontrarla. Improvvisamente, la sua faccia fu attraversata da un lampo di sorpresa. Oh, ho avuto un'idea fantastica! Perché non si fa aiutare dal suo amico a capire come funziona quel coso? Il povero Shirai non poteva saperlo, ma dopo quelle parole Haruki aveva iniziato a meditare di fargli passare qualche tempo nella camera delle torture. Si domandò come il suo attendente potesse essere così sciocco. Aveva appena rischiato di divulgare un importante segreto ad un perfetto estraneo. Per risolvere la questione, il Miyazawa non poteva nemmeno agire troppo bruscamente. Il Kurogane si sarebbe sicuramente insospettito. Cercò di rimediare alle stupidaggini del suo attendente in modo diplomatico, sperando che la scatola non attirasse l'attenzione di Shinichi. No, non credo che il nostro ospite voglia occuparsi di queste faccende. Fa come ti ho detto e va' a portarlo in camera mia. Mi dispiace per questa interruzione. Venga, adesso le mostro la nostra Biblioteca.
     
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    Post Sesto - Un curioso oggetto



    No, non credo che il nostro ospite voglia occuparsi di queste faccende. Fa come ti ho detto e va' a portarlo in camera mia. Mi dispiace per questa interruzione. Venga, adesso le mostro la nostra Biblioteca.

    Inutile dire che per animo curioso come quello del Detective quello era un invito a nozze. Neanche il tempo di finire la frase che la scatola era nella mia mano.

    La rigirai attentamente.

    Un oggetto curioso. C'è sicuramente bisogno di un chiaro addestramento nell'arte della meccanica per comprenderne il funzionamento. Addestramento che io possiedo, per vostra fortuna. Neanche siete riusciti ad aprirla, guardate.

    In un paio di tocchi, ruotando le pareti esterne, la scatola rivelò la sua vera funzione.

    Si tratta di una specie di camera oscura. Se si immette la luce dentro questo buco qui si proietta un immagine su un muro, potendo quindi visualizzare delle mappe o simili.

    Riflettei un attimo sul significato di quell'oggetto, e su ciò che questo significava.

    Un modo ingegnoso per nascondere delle informazioni ad un cieco.

    Questo rompicapo, contrariamente ad uno su cui avevo lavorato durante la mia permanenza nella tomba di ferro, era incredibilmente semplice. Posi la scatola di fronte ad una lanterna ed in un paio di minuti avrei svelato il suo segreto.

    Io non so di che parli... tu che ne pensi Shirai?
     
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    Quella serie di eventi del tutto inaspettati dimostravano con grande efficacia come fosse impossibile sottrarsi alla volontà divina. Quell'incontro non era nient'altro che l'ennesimo frammento del puzzle che la Fiamma aveva preso a comporre all'alba delle ere. Il Kurogane non era giunto al Tempio per allenarsi o meditare. Era stato mandato per indicargli la strada. Per rivelare ad Haruki le capacità che si era guadagnato compiendo il sacrificio più grande e che ora attendevano solo di essere impiegate. Ma c'era altro che il monaco rosso doveva capire. Avrebbe avuto bisogno di molto tempo per comprendere il significato di quell'enigma e della visione che aveva ricevuto. Non c'era un secondo da perdere. Da quelle rivelazioni dipendeva il futuro del Mondo Ninja. L'immagine che il congegno proiettava sul muro e che Shirai stava attentamente descrivendo al suo superiore doveva essere una mappa. Probabilmente l'avrebbe condotto in una delle migliaia di stanze segrete scavate nelle profondità della terra. Dio solo poteva sapere quanto in profondità si fossero spinti i Fondatori e quanti misteri avessero sigillato in quei cunicoli.


    Il monaco rosso ne era sicuro, ma la cecità gli imponeva un limite che avrebbe potuto valicare solo con l'aiuto di un altro degli anziani. Quei vecchi saggi erano gli unici a possedere una conoscenza sufficiente a svelare l'arcano contenuto in quella semplice scatola di legno. Se non avesse mai sostenuto l'ultimo rituale, ora che era stato ammesso al Consiglio, avrebbe potuto rinchiudersi nella biblioteca per mesi a leggere e studiare ognuno dei volumi a cui, in precedenza, il suo basso rango gli aveva impedito l'accesso. Nelle sue condizioni, tuttavia, gli sarebbe stato impossibile. O meglio, estremamente difficile. I suoi sensi si erano acuiti molto con il passare del tempo, ma non era ancora riuscito a sviluppare un metodo per comprender testi non scritti nell'alfabeto dei ciechi. Essere obbligato a fare affidamento su qualcun altro lo irritava. Ormai gli era evidente che anche tra quei vecchi serpeggiasse il puzzo del tradimento. Sfortunatamente, fino a quando non avesse trovato un'altra via, non avrebbe avuto altra scelta.


    Si arrese a quella convinzione, decidendo di mettersi immediatamente al lavoro. Attendere oltre sarebbe stato inutile, nonché controproducente. Distolse l'attenzione da Shirai e tornò a rivolgersi al suo ospite. Il suo aiuto è stato provvidenziale, Kurogane-sama. Il tempio le sarà sicuramente grato. Nonostante ciò, spero voglia capire che queste rivelazioni vanno investigate con la massima urgenza. Quelle parole era un modo cortese per spiegare a Shinichi che non aveva intenzione di dedicargli un secondo di più. Haruki si chinò verso la scatola e, seguendo il processo che il suo attendente gli aveva descritto, la riportò al suo stato originale, per poi raccoglierla. Ora, vogliate scusarmi, ma non potrò più accompagnarla in questa visita. Shirai mi sostituirà e soddisferà tutte le sue richieste. Si inchinò brevemente, per poi incamminarsi lungo il corridoio di pietra.
     
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