Ripartire da Zero

Free GDR / Hoshi & Feng Gu

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    ..Non ci riesco più!!!..
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    Regnava una insolita calma al monte Hitozatohanareta quell giorno. Nella stanza del Konen’nin tutto sembrava immobile e perfettamente al suo posto. La sabbia che scorreva come un fiume attraverso i cunicoli scavati nella roccia si muoveva come un gigantesco fiume lanciando nell’aria un rumore piacevole e rilassante. Solo un elemento stonava con l’ambiente, una strana montagna di sabbia che al centro della stanza si ergeva quasi fosse stata scaricata li per essere lavorata. Erano ore che quella struttura era comparsa senza una apparente motivo. Ci vollero almeno altre due ore prima di capire cosa o chi vi fosse sotto.


    -EEEETCHUUUUUUU!!!!- il potente starnuto del Chikuma aveva spazzato via tutta la sabbia rivelando la sua chioma rossa piena di sabbia ed uno sguardo per nulla soddisfatto -WAAAAAAARGH!!!.. PERCHE’?!!.. PERCHE’ NON CI RIESCO PIU’?!!!..- il rosso sembrava disperato ed in effetti lo era. Lasciatosi cadere con la schiena a terra era diventato terribilmente pensieroso, quasi non riuscisse a capire una delle domande fondamentali della vita -..dannazione.. non importa quanto io mi impegni.. non ci riesco proprio.. non riesco più a sentire l’energia del Konen’nin..- erano ormai diversi giorni che il rosso si stava allenando al monte dei Fennec per migliorare le sue abilità di trasformazione nel leggendario Konen’nin, ma senza successo.


    Come gli aveva detto anche Daikenjin dopo la fusione con i respiri dei capo clan Chikuma la tecnica di trasformazione in Konen’nin risultava essere inefficace, era per questo che nemmeno Gin poteva utilizzarla, e il motivo per il quale era stato Hoshi ad essere scelto per la nomina. Certo la testa dura del Chikuma non riusciva ad accettare una spiegazione tanto assurda e così contro ogni consiglio del vecchio Fennec aveva deciso di provare e riprovare fino a quando non ci sarebbe riuscito, arrivando all’esplosione descritta poco fa -Ma che cavolo mi succede.. era così semplice trasformarsi in Konen’nin.. basta cospargersi della sabbia del monte.. eseguire qualche sigillo e puff..- il rosso proprio non capiva e Daikenjin sembrava soddisfatto nel vederlo in difficoltà -Ancora niente giovanotto?!.. per quanto hai intenzione di andare avanti con questa buffonata?!..- il vecchio fennec sembrava compiaciuto nel prendere in giro il rosso che tuttavia non sembrava intenzionato a mollare -Dannazione!.. sta a vedere vecchiaccio.. Konen’nin no Jutsu!!!- per l’ennesima volta un buco nell’acqua. Il rosso sembrava fuori di, solo un calcio in piena faccia da parte del fennec sembrava essere riuscita a fargli ritrovare la calma.


    -YAACHOOO!!!- la zampetta del vecchio gli si era piantata sulla guancia stendendolo a terra -BOFUARGH!!!.. EHI MA CHE DIAVOLO FAI?!!!..- il vecchio questa volta non sembrava volergli dare spazio o iniziativa, c’era una spiegazione ai suoi fallimenti e al rosso non restava che ascoltare tutta la storia prima di continuare a perdere tempo inutilmente -Ora siediti e resta ad ascoltare dannata peste..- il vecchio fennec si era spostato su una roccia nella stanza per sovrastare il suo pubblico e diventare più imponente di quel che era in realtà -La tecnica del Konen’nin.. quella che ti insegnai qualche anno fa.. in realtà è solo una parte della tecnica che in realtà voglio insegnarti!..- ora si che il rosso era interessato all’argomento, bastava solo sapere quali tasti toccare -..nei tempi passati a noi animali fu trasmessa una particolare tecnica ninja capace di rendere un uomo dieci volte più forte di quello che è realmente utilizzando quello che viene chiamato.. chakra naturale!..- il rosso si era spostato di qualche metro in avanti per ascoltare meglio -..è una tecnica estremamente difficile che richiede anni per essere appresa.. quella che io ti insegnai era solo la punta dell’iceberg.. una tecnica che serviva ad abituare il tuo corpo ad assorbire l’energia del chakra naturale.. vedi la sabbia del monte che scorre all’interno dei vari cunicoli è carica di questa energia.. non tutta ovviamente.. - il fennec aveva indicato una piccola cascata di sabbia del tutto anonima nella stanza -Ora!.. va sotto quella cascata di sabbia e usa la tecnica che ti ho insegnato..- il rosso senza perdere tempo si era alzato raggiungendo la cascata di sabbia.


    Una volta sotto sarebbero bastati pochi istanti per accorgersi che il suo corpo stava rapidamente mutando in quello del Konen’nin -WAAARGH!!!.. funziona.. sta funzionando.. mi sto trasformando.. ehi.. ehi aspetta.. aspetta.. ma che?!!..- il suo corpo non solo si stava trasformando ma lo stava anche lentamente pietrificando mentre l’energia veniva assorbita dal suo corpo. Un potente calcio del vecchio fennec fu più che sufficiente per lanciare via Hoshi e bloccare il processo di trasformazione lasciando il Chikuma più confuso di prima -Ora capisci perché non ti ho insegnato di più.. controllare il chakra naturale non è affatto semplice.. serve equilibrio e un perfetto controllo se non vuoi trasformarti in un ramo secco sopraffatto dall'energia.. la tecnica del Konen’nin veniva attivata da una piccolissima quantità di sabbia del monte permettendoti qualche minuto di trasformazione.. rallentando il processo di pietrificazione!.. ma ora è giunto il tempo che tu impara a controllare quest’arte.. l’arte eremitica!- il fennec sembrava davvero intenzionato ad insegnare qualcosa di così speciale al rosso. Certo non poteva ancora immaginare che quella era solo la prima prova che lo avrebbe portato a compiere un viaggio straordinario.





    [..Qualche ora prima..]


    Giunto al monte dei fennec Feng Gu trovò, forse con sua sorpresa, il vecchio Daikenjin ad aspettarlo. Era come se il vecchio fennec fosse a conoscenza del suo arrivo da diverso tempo. Dopo i convenevoli saluti il vecchio fennec aveva invitato il monaco errante a seguirlo per i lunghi cunicoli del monte Hitozatohanareta lasciando modo di scoprire al monaco quanto fosse realmente grande quel posto -Ti stavo aspettando monaco!.. sapevo che saresti venuto da me.. immagino che sia per quello che ti consegnai la prima volta che ci siamo conosciuti..- il vecchio stava camminando dando le spalle al gigantesco uomo. Durante la loro passeggiata avevano incrociato diversi fennec di taglia diversa, da piccoli come il vecchio a grandi come abitazioni, il potere del monte aveva effetti diversi sulla crescita delle volpi del deserto.


    Mentre camminavano Feng avrebbe potuto osservare all’interno di una grandissima stanza dove cascate di sabbia scendevano attraverso diversi cunicoli una strana montagna di sabbia del tutto senza senso in quel contesto. Daikenjin sospirando avrebbe liquidato la stranezza con fare abbattuto -Uff.. è sempre più difficile cercare di insegnare qualcosa a quel testone di Hoshikuzu..- lasciando intuire che sotto alla montagna di sabbia vi fosse appunto il Chikuma -Anche Hoshi si trova qui.. sono sicuro che più tardi avrà piacere di incontrarti.. ma ora pensiamo a noi..- il fennec aveva condotto Feng Gu in un’altra stanza simile a quella dove Hoshi si stava forse allenando, ma allo stesso tempo diversa nella forma.


    In questa non vi era sabbia che scorreva, inoltre il soffitto sembrava insolitamente alto quasi a formare la ciminiera di un camino. Insomma quella stanza sembrava più un alto forno che altro -Credo che questo sia il luogo più adatto per parlare.. qui nessuno ci disturberà per il momento..- il vecchio fennec era saltato su di una roccia per riuscire a parlare con il gigantesco uomo a quattrocchi -Ebbene.. hai scoperto qualcosa su quell’oggetto che mi venne regalato dal nostro amico comune?!..- a Feng la parola.


    OT/Intro semplice per il momento! :riot:
     
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    Non capisco il perché di tutto questo, mio Signore Feng Huang. Perché portare solo me con lei? Non Bennu, Suzaku, Haoma, o gli altri?, questa la voce della prima figura delle due che si delineavano fra le nubi, volando fiere in mezzo a quello che, a prima vista, poteva sembrare un temporale.
    Ed il giovane Ikki, perché anche lui?, mentre la più piccola sagoma s'avvicinava.
    Quello fu il momento in cui l'osservatore poté capire che stavano parlando con lui. Era forse lui Feng Huang? E, se quelle erano nubi temporalesche, perché non vedeva fulmini in mezzo a loro?
    No, lo capì poco dopo, non era un temporale quello che stavano affrontando: era un'eruzione vulcanica!
    Toru, amico mio, hai mai sentito parlare dei Rospi del Monte Myoboku? O dei Fennec del Monte Hitozatohanareta? Fra queste creature ce ne sono alcune che hanno ottenuto la conoscenza di una forma di chakra molto antico e potente, il così detto chakra naturale, che scorre in ogni cosa nel creato.
    Si dice che i più saggi fra questi esseri siano capaci, attraverso il fluire del Chakra Naturale, di vedere il fluire stesso della storia: il presente, il futuro, oltre che il passato.
    Un giorno ho incontrato l'anziano Rospo del Monte Myoboku, l'Ogama Sennin, e questi mi ha offerto una goccia della sua conoscenza: ha detto che mi sarei legato a dei mortali, più di una volta, e che questo avrebbe potuto portare in egual modo gloria, così come distruzione, fra le Fenici.
    Forse quel giorno è ancora lontano, ma chissà? Se io morissi confinato in un corpo mortale, se un tale Flagello si abbattesse sulla nostra specie, voglio essere sicuro che voi abbiate un modo per rinascere, che possiate tornare alla forma natia, volare alti nel cielo e non restare sigillati sulla terra degli uomini.
    E forse, proprio nella fonte della nostra continua resurrezione troveremo una via: voglio scoprire se si può cambiare Forma dalla Cenere.
    , raccontò con una voce che sapeva essere sua, ma che, allo stesso tempo, non riconosceva come propria.
    Per questo ti ho chiesto di seguirmi, Toru, tu ed il piccolo Ikki siete fra i più spiccati conoscitori delle Ceneri nel nostro stormo.
    Posso contare sul vostro supporto in questo momento? Mi aiuterete a capire? Brucerò e risorgerò, fin quando ci sarà necessario, fin quando non avremo visto una via.
    e su quelle ultime parole, si mosse, in tutta la sua imponente stazza, lanciandosi a perdifiato nella lava ardente del vulcano in eruzione.

    Feng Gu aprì gli occhi, no, Zong Wu aprì gli occhi nella sua piccola camera sopra uno dei bordelli di Suna.

    Lo sai, fratello, che questa cosa di riconoscerti con un nome diverso a seconda di dove ti trovi, non ti fa proprio bene? Prima o poi potresti uscirci pazzo...
    Perché? Non lo ha già fatto? Sente le voci di tre morti nella sua testa!
    Io non sarei morto... a voler essere pignoli.
    No? Non ha tolto la vita alla parte di te dentro di lui per risorgere? Mi pareva di sì.

    State zitti, dannazione!, ruggì Zong Wu, scagliando un dardo osseo dalla mano verso il muro e svegliando con un urlo di paura la gentile fanciulla che aveva fatto ubriacare tanto da farle passare la notte con lui, la quale pensò bene di scappare via, probabilmente ripresasi dalla sbronza colossale, mentre il Risorto si alzava in piedi.
    Cos'era quello che ho sognato poco fa?, ruggì ancora, ricevendo solo silenzio, Sto parlando con te!, urlò ancora, tirando una testata contro una parete.

    Oh, ora il signorino ha voglia di parlare? Ci ignori di continuo, ci lasci come voci fuori campo nelle tue idiozie quotidiane, affogandoti nell'alcool e dopo un brutto sogno, pensi sia il caso di parlare? Qui non comandi tu!
    Non parlavo con te e quello non era un brutto sogno, quello era...
    Un ricordo di molte generazioni prima del nostro incontro, fratello. Un ricordo vissuto con Toru ed Ikki, di un periodo precedente a molte delle vostre guerre ninja, un ricordo che non dovresti conoscere.
    E che ci fa allora nella mia testa?, urlò Zong Wu, tirando un pugno alla parete.
    Attento, in questa casa ci devi ancora vivere! Ahahahahah
    Non credo che sia dalla testa che proviene quel ricordo, fratello.

    Ed a quelle parole, lo sguardo dello Shogenin di Suna si spostò sull'avambraccio sinistro, dove ancora si trovava un piccolo tatuaggio, un sigillo di richiamo impresso da quello che forse era l'unico amico costante fra tutte e due le sue vite, un sigillo che conteneva un rotolo piuttosto particolare.
    Il Rotolo che si trovava dai Fennec? Ma perché proprio ora?, si domandò il Risorto, prima di accorgersi che, in qualche modo, negli ultimi tempi, il Sigillo del Rancore impresso sul suo corpo al momento della "Resurrezione" era arrivato fino al punto in cui si trovava il Rotolo della Rinascita, se così si voleva chiamare.
    C'erano pochi individui con cui poteva parlare di quella situazione: uno era Feng Huang, ma non era ancora sicuro di voler ritornare sull'Isola Vulcano dove convivevano le Fenici ed i Kaguya fuggiti da Kiri (nonché la famiglia di Shiltar), né aveva provato ad evocarlo, l'altro luogo era il monte impronunciabile dove risiedevano i Fennec.
    Un'opzione decisamente migliore.

    [Monte Hitozatohanareta - Feng Gu]

    Quando il Risorto arrivò al monte, si sorprese non poco del fatto che il vecchio Fennec lo aspettasse: quel volpino del deserto sembrava sempre saperne una in più di lui... il che non era proprio il massimo.
    D'altra parte, mentre camminavano lungo gli innumerevoli corridoi scavati in quella montagna, (che, agli occhi di Feng Gu era, probabilmente, più simile ad un grosso formicaio che non alla tana di un qualche canide com'erano, teoricamente i Fennec) il Kaguya scoprì che anche il Rosso era lì, seppur non lo vide: c'era, però, una grossa montagna di sabbia, che, dalle parole del vecchio Daikenjin, sembrava che fosse dovuta, appunto, alla presenza di Hoshikuzu ed ad un qualche suo addestramento.

    In ogni caso, l'anziano Fennec portò Feng Gu fino ad una stanza piuttosto strana, una specie di grosso camino senza uscite dall'alto, un luogo decisamente particolare per parlare.
    Cosa ho scoperto finora? Bene.
    Feng Huang, signore delle Fenici, ha incontrato, non so quanti decenni, o secoli forse, fa, un tale Saggio dei Rospi: una creatura che gli ha predetto che si sarebbe legato ad un non specifico numero di umani.
    Il che mi fa venire in mente Sendo Kaguya e, dopo di lui, Shiltar Kaguya.
    Il primo fu l'uomo che tradì la fiducia del Signore delle Fenici, e, con quella, di tutta la loro stirpe: condannandoli a diversi decenni di vita in corpi mortali, in cui anche finirono per morire, quasi tutti, tanto che, quando evocarono un grosso vulcano nell'isola dove Sendo era stato sepolto, Shiltar Kaguya incontrò solo tre di loro ed alla fine salvò le loro vite, convincendoli a non abbandonarsi alla vendetta verso la sua gente.
    Il tutto, facendo tornare in vita dal proprio corpo lo stesso Feng Huang.
    , iniziò a raccontare Feng Gu.

    Sì, a quei tempi eri una persona decisamente più ragionevole, fratello: non eri ossessionato da questa tua Vendetta.
    La Vendetta è tutto! E lui non è Shiltar Kaguya!

    Non curandosi delle voci e del loro dibattito, il Risorto continuò: Feng Huang, però, aveva cercato un modo per risolvere diversamente il problema delle Fenici, consapevole, in modo forse molto vago, del Flagello che le avrebbe colpite. Cercò una qualche soluzione assieme a due fenici, Ikki e Toru.
    La prima di queste era un cucciolo, quando risorsero, come alleati di Shiltar Kaguya, il secondo non è mai stato conosciuto dal Mizukage, né i suoi simili gliene hanno mai parlato.
    In qualche modo, comunque, il Signore delle Fenici doveva aver trovato una qualche soluzione, una soluzione legata al Rotolo che mi avete donato, anziano Daikenjin, un rotolo che Hoshi mi aveva nascosto nel braccio e che negli ultimi due giorni mi ha offerto piacevoli ricordi in sogno... ricordi di Fenici che si lanciano nella lava vulcanica in cerca di chissà quale segreto nelle Ceneri per ritornare uno Stormo... qualsiasi cosa ciò voglia dire.
    , avrebbe concluso il massiccio shinobi, attendendo una replica da parte del Fennec.

    [Monte Hitozatohanareta - Hoshikuzu]

    Non appena il vecchio Daikenjin ebbe finito le sue spiegazioni sulle Arti Eremitiche, Hoshi sentì come un sussulto ed una pressione alla gola, un'esperienza che aveva già provato, qualche tempo prima, quando il Respiro di Gin era uscito dalla sua bocca.
    Non fu però il Settimo Kazekage ad apparire dinanzi al Rosso, bensì, sparato fuori come un piccolo tornado, si manifestò dinanzi al Chikuma ed all'anziano Fennec un altro dei capiclan: Hiroku Chikuma, il secondo, nonché fratello del primo Konen'nin.

    "Saggio Daikenjin, i miei ossequi. Non ho potuto fare a meno di seguire ciò che lei ha detto al Rosso qui, ma ciò che lei sta chiedendo va ben oltre quello che può apprendere grazie alla Sabbia di questo Monte, o mi sbaglio?", avrebbe esordito la figura eterea.
    "Mio fratello cercò più volte di superare i limiti del Konen'nin, di diventare un vero maestro delle Arti Eremitiche, come lo era il famoso Shodaime Hokage, ma non ci riuscì e lei, ai tempi, gli rivelò anche il perché: il sapere della Sabbia dei Fennec non è sufficiente... Hoshi dovrà trovare tutti quanti gli Eremiti del Deserto ed apprendere un pò di conoscenza da ognuno di loro!", chiese ancora il Respiro.
    Secondo Capoclan, non c'è niente di sbagliato nelle tue parole: tuo fratello fu il primo a dover scoprire i limiti del Konen'nin, ma riuscì quasi a superarli, se avesse avuto modo di apprendere da tutti gli Eremiti del Deserto, di certo ce l'avrebbe fatta, ma alcuni sono nascosti ancora oggi ai nostri occhi... forse, però, Hoshikuzu ce la potrebbe fare a trovarli tutti.
    Al contrario di tuo fratello, e di molti altri che c'hanno provato dopo di lui, potrebbe non andarci da solo, né con altri Chikuma: forse avrà un aiuto più versatile, per così dire. E quello potrebbe essere il suo vantaggio.
    Prima di tutto questo, però, Hoshikuzu dovrà riuscire ad apprendere come individuare e pilotare, minimamente, il Chakra Naturale.
    , suggerì l'anziano Fennec.
    "E questo ci porta ad un altro mio dubbio, Saggio Daikenjin: Hoshikuzu è davvero capace di riuscire in tutto ciò? Dopo quello che gli è successo? Dopo i due anni passati? E' stato il Respiro di Gin-chan ad apprendere tutto, il Rosso non ha fatto altro che risucchiarlo... Voglio metterlo io stesso alla prova, almeno per iniziare.", propose il Respiro del Secondo Capoclan Chikuma, mentre nell'intera sala tutta la sabbia iniziava a sollevarsi, agitandosi in mulinelli di vento sempre più vorticanti.

    "Una prova molto semplice, Hoshikuzu: devo capire se l'esperienza come Konen'nin del Respiro che ti aveva sostituito è rimasta anche dentro di te. Forse non riuscirai più a gestire il particolare chakra nella Sabbia di questo monte, ma dovresti ancora saperlo riconoscere e distinguere dalla Sabbia normale. Vediamo se diventerai una statua di pietra, di nuovo, oppure se ti saprai muovere correttamente." e su quelle parole del Respiro di Hiroku Chikuma, la Sabbia si mosse, in quattro vortici e, uno dopo l'altro, gli stessi si sarebbero lanciati contro il Rosso, provando a raggiungerlo da direzioni differenti.

    --------

    Ok, una mini-prova iniziale per te, così per riscaldamento, oltre al ritorno di uno dei Respiri dei vecchi capi-clan :riot:
    E per me, un incipit :ahsi:
     
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    [Feng-Gu]


    Daikenjin era rimasto serio mentre il Monaco raccontava la sua storia. Il vecchio Saggio dei Rospi molto tempo addietro era stato uno dei maestri del vecchio fennec e sentirlo nominare aveva riportato alla sua mente piacevoli ricordi. Il vecchio per il momento ne sapeva tanto quanto il monaco sui piani che la potente fenice aveva fatto su quell’antico manufatto anche se una vaga idea era balenata alla sua mente. Daikenjin conosceva bene l’antica fenice e i suoi straordinari poteri, ma non poteva immaginare che un giorno tutta quella forza potesse essere controllata da un essere umano.


    -Sembra che Huang abbia davvero fatto le cose in grande pur di salvare la sua razza..- Dainkenjin aveva esordito sospirando tristemente. Il vecchio amico gli mancava e poter discutere con lui come un tempo era un desiderio che forse mai si sarebbe nuovamente realizzato -Monaco.. dalla tua storia e da quello che ho potuto comprendere.. quella che Feng Huang ti ha lasciato.. altro non è.. che una chiave!- il fennec era serio nel tono e nella sua espressione. Forse si stava sbagliando, o forse aveva semplicemente visto più in la di quanto chiunque altri potesse fare in quel così strano mondo -..e sembra.. che la chiava che mi ha lasciato.. fosse senza alcun dubbio destinata a te mio giovane amico.. Feng Huang non faceva mai nulla a caso.. ogni sua mossa.. ogni sua parola o gesto.. facevano sempre parte di un piano molto più grande ed ampio.. era come se lui potesse vedere ben oltre il semplice presente..- il vecchio aveva accennato un sorriso malinconico -Ora.. se come credo quella è una chiave.. allora dobbiamo solo capire.. cosa può aprire!.. sono sicuro che tu possa scoprirlo in qualche modo.. sicuramente Huang ti avrà lasciato degli indizi altrimenti non avrebbe avuto senso donarti qualcosa di inutilizzabile..- l’animo ed il tono del vecchietto si erano nuovamente fatti vigorosi -..forza!.. perché non provi a mostrarmi l’oggetto che ti ha lasciato in dono.. forse in due potremmo capire qualcosa di più..- il vecchio non sembrava scherzare.


    Se Feng avesse recuperato l’artefatto si sarebbe subito accorto che questo emanava una intensa luce come mai prima d’ora. Era strano ma sembrava quasi che l’artefatto volesse comunicargli qualcosa. Non sarebbero passati che pochi istanti prima di vedere una potentissima folata di cenere e lapilli ardenti scatenarsi dall’artefatto . Feng avrebbe visto il suo intero corpo venire letteralmente inghiottito dalla nume scura mentre le fiamme salivano al cielo inondando interamente la stanza. Tutto attorno a lui si sarebbe fatto scuro, un buio irreale capace di trattenere qualsiasi forma di luce o altro. Daikenjin e l’intera stanza erano semplicemente svaniti immersi in quella fuliggine pesante e soffocante.


    Alle sue spalle un’intesa luce e calore avrebbe colto l’attenzione del monaco che una voltato lo sguardo si sarebbe trovato di fronte una gigantesca fenice infuocata con le ali spiegate al vento. L’animale mitologico era molto più grande di qualsiasi creatura che Feng o i suoi coinquilini avessero mai visto prima, l’intensità del calore si faceva sempre più terrificante man mano che i secondi passavano bruciando letteralmente via la pelle del monaco fino a farla friggere come patatine nell’olio. Chi era quel mostro? E cosa voleva da lui?




    [Hoshi]


    Alla parola eremita il Chikuma stava per esplodere in un urlo di gioia quando venne bloccato da un conato di vomito provocato da uno dei respiri che albergavano dentro di lui. Il rosso senza nemmeno rendersene conto era crollato a terra a quattro zampe tossendo mentre il respiro del secondo capo clan Chikuma salutava il vecchio volpacchiotto -Cought.. cought.. dannazione.. ma perché dovete sempre uscire da quella parte!.. ci sono un sacco di buchi in un corpo umano cavolo!..- l’esperienza aveva lasciato il Chikuma con le lacrime mentre si rialzava pulendo via la sabbia dai vestiti -Accidenti Hiroku.. il vecchiaccio mi stava raccontando una storia fiqissima.. non potevi aspettare di..- il rosso non aveva ben capito la situazione e gli ci vollero parecchi minuti prima di collegare il tutto alla presenza del respiro.


    Hiroku Chikuma, tra tutti era stato il primo ad ottenere la nomina di Konen’nin insieme al fratello Shiroshi e anche se non poteva vantare le abilità del primo capo clan il secondo era quello che più aveva affinato le tecniche legate ai fennec. Nessuno conosceva meglio di lui la storia che stava dietro a quel potere e per Hoshi era una grande fortuna averlo a disposizione -Aspetta aspetta!.. chi diavolo sono questi Eremiti del Deserto?!.. cioè ne esistono altri oltre al vecchio volpaccio?!..- a Daikenjin non piaceva essere chiamato a quel modo -..modera i termini teppista o te la vedrai con un altro dei miei calci..- Hoshi era spaventato all’idea di beccare un altro di quei colpi.


    Sembrava che i due avessero a cuore la riuscita del Chikuma anche se a sentirli parlare l’impresa sembrava quanto mai impossibile da realizzare. Hoshikuzu aveva ottenuto le sue particolari abilità grazie alla fusione tra il suo corpo e il respiro di se stesso creata da Gin Chikuma durante la sua assenza. La cosa aveva donato al rosso una potenza sconsiderata in un periodo di tempo così breve da non dare modo al suo corpo di abituarsi al cambiamento repentino. Lo stesso Hoshi sapeva di non essere ancora in grado di muoversi come realmente si sentiva di poter fare, spesso i suoi movimenti erano come ritardati o trattenuti da una forza misteriosa. Semplicemente la sua mente era ancora troppo veloce per il suo corpo, una condizione che il tempo stava migliorando, ma che avrebbe richiesto ancora molto allenamento -Eheheh.. vuoi mettermi alla prova!.. AHAHAH.. non chiedo di meglio Hiroku.. ti dimostrerò che sono diventato molto più forte dell’ultima volta che ci siamo visti!..- il Chikuma si era grattato il naso con l’indice quasi per prepararsi alla sfida che lo aspettava.


    Senza perdere tempo Hiroku aveva creato per tutta la stanza una serie di mulinelli di vento con all’interno sabbia di diversa natura. Tra tutti uno era carico della sabbia speciale del monte in grado di trasformare il ragazzo dai capelli rossi in una statua di pietra, come se non fosse mai capitato. Hoshi era sicuro delle sue capacità e percezioni, doveva semplicemente stare attento a non cascare nel mulinello di vento con la sabbia carica di energia naturale -Eheh.. sarà un gioco da ragazzi!- il primo mulinello lo stava assalendo a velocità folle. Non era necessario schivare quei cosi se la sabbia che trasportavano era semplice materiale privo di particolari effetti.


    Sicuro di se il ragazzo si era fiondato nel primo mulinello uscendone rovinosamente trasformato per metà in pietra -WAAAAARGH!!!.. MA CHE DIAVOLO SUCCEDE?!!..- come sempre un calcio provvidenziale del vecchio fennec lo aveva slavato da morte certa lasciandogli però un gran livido in faccia -Dannazione!.. quei mulinelli sono tutti uguali.. come diavolo faccio a distinguere la sabbia normale da quella speciale?!..- nessuna risposta dai due maestri, il rosso doveva arrivarci da solo. Inutile dire che l’esperienza non si rivelò per niente semplice. Hoshikuzu era incappato sistematicamente nel mulinello di sabbia sbagliato più di una volta finendo per essere colpito ripetutamente al volto, cosa che lo aveva tumefatto in malo modo -Bfa.. befche bfi colbiffi sbrembre albf.. fisfo.. faffasbo.. sbeffio?!..- il rosso era talmente gonfio da non riuscire più a parlare.


    Dopo un po’ evitare quei mulinelli di vento era diventato abbastanza semplice, tanto da riuscire a sostenere i loro movimenti anche senza doverli guardare direttamente. Hoshi non capiva come superare la prova, per fortuna Daikenjin non aveva tutta la pazienza di questo mondo -Un giorno mi farai impazzire dannato teppista!.. la sabbia e sabbia.. con la tua normale percezione non riuscirai mai a distinguere un mulinello da un altro..- il respiro di Hiroku stava annuendo divertito -..devi percepire l’energia che trasporta la sabbia.. il chakra che essa trattiene!- il vecchio gli stava chiedendo troppo questa volta. Hoshikuzu Chikuma non era mai stato bravo a percepire le fonti di energia, qualsiasi cosa rientrasse nella sfera dei sensitivi era taboo per lui. L’esercizio di percezione richiedeva semplicemente troppa concentrazione, elemento che lui semplicemente non possedeva, ma che in qualche modo doveva riuscire a sviluppare. Doveva chiudere gli occhi e cominciare a fidarsi delle sue sensazioni prima di tutto.


    -Mberfa.. ambraf af fibirfe bafel..- chiudere gli occhi non era stato poi così difficile visto il gonfiore. Ora che tutto si era fatto scuro attorno a lui poteva contare solo sul suo udito e tatto, sensi che aveva sviluppato, ma che non bastavano ad evitare tutti i vortici contemporaneamente. In un ambiente così prima o poi sarebbe stato costretto ad attraversarne uno capitando inevitabilmente in quello sbagliato. Doveva clamarsi e trovare equilibrio, come gli aveva suggerito Daikenjin. La sua mente si era svuotata da ogni pensiero, cosa facile per lui. Attorno poteva sentire la presenza del vecchio e di Hiroku oltre che quella del mulinelli e dei fennec presenti nel monte più quella di un individuo che gli ricordava qualcosa di estremamente nostalgico -..eh?!..- era come un deja vu. Per un istante ad Hoshi era sembrato di poter sentire Shiltar al suo fianco, una sensazione che era svanita rapidamente grazie ai sigilli che Diogene aveva apposto sul suo corpo.


    Hoshi era calmo, cominciava ad abituarsi a quella sensazione, cominciava a fidarsi del suo istinto mentre si muoveva. Non se ne era accorto, ma stava già schivando inconsciamente il mulinello carico della sabbia naturale. Anche se Hoshi non ne era consapevole, la sua mente era già pronta ad affrontare e superare una prova come quella, poteva sentire l’energia di quella sabbia e distinguerla da quella normale, ora non doveva far altro che convencersene.


    OT/Ok Shiltar.. per quanto riguarda la tua parte lascio a te libero arbitrio. Attivando l’artefatto scateni il fenicciotto paccioccotto che essenzialmente di brucia vivo. Vedi un po’ te come reagire e poi di conseguenza si va avanti!
     
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    [Monte Hitozatohanareta - Hoshikuzu]

    Il Respiro del Secondo Capoclan Chikuma e l'anziano Fennec osservavano con interesse come, a poco a poco, il Rosso stesse iniziando a comprendere, forse senza nemmeno rendersene conto, il fluire del chakra naturale nella sabbia ed in che modo farne uso.
    "Il ragazzo è il Prescelto per far sì che il Konen'nin raggiunga il suo massimo livello, ne sono più che convinto, saggio Daikenjin!", suggerì Hiroku, mentre anche l'altro confermava con un cenno del capo, per poi fermarsi un attimo.
    "Prima, però, che Hoshi possa cercare i miei compagni Eremiti, deve superare una ben diversa prova: deve capire quale è il vero potere che già adesso come Konen'nin potrebbe sostenere.", concordò l'anziano volpino, prima di fare un cenno al Respiro: "Possiamo interrompere questa prova per ora, lasciamogli del tempo per riposarsi.", aggiunse, prima di rivolgersi proprio al Rosso, "Riposati un pò, ragazzo, tra poco compiremo un addestramento come ai vecchi tempi.", ridacchiò l'anziano, sparendo dalla piccola grotta ed allontanandosi.

    Hoshikuzu avrebbe avuto un'oretta buona per riposare, mentre il Respiro del Secondo Capoclan, se richiesto, gli avrebbe dato ulteriori informazioni su questi misteriosi Eremiti del Deserto, o quant'altro.
    Dopo un'ora buona, però, il rumore di passi avrebbe fatto capire al Chikuma che non solo Daikenjin stava tornando, bensì qualcun altro, nello specifico, Hoshi avrebbe rivisto apparire davanti a se tre Fennec che, probabilmente, i suoi ricordi, per quanto confusi, gli avrebbero permesso di riconoscere: da una parte, una fennec, chiaramente femmina, che lo guardava sempre con un certo disappunto, dall'altra, un massiccio ed apparentemente burbero volpino (se "ino" si poteva usare per lui), che sorrideva cordiale, ed in mezzo un possente esemplare maschio che scrutava divertito, accarezzandosi il naso con l'indice, mentre studiava il Rosso. Quelli erano Kaijutsu, Toku e Genkisen.
    "Posso, Daikenjin-sama? Posso?", chiese proprio l'ultimo, verso l'anziano Fennec, "Non ancora, ragazzo mio, una cosa alla volta.", avrebbe replicato il più vecchio, prima di volgersi verso Hoshikuzu.

    "Conosci già tutti loro, alcuni li hai evocati in più situazioni, sia tu, sia il Respiro di cui dovresti avere i ricordi... altre, purtroppo per te, le hai evocate meno.
    Devi sapere, comunque, che alcuni di noi, finché sono all'interno del Monte, possono usufruire essi stessi delle virtù di questa sabbia. Non sono creature eremitiche, almeno non loro, ma, se a contatto con la sabbia intrisa di chakra naturale, possono divenire ben più potenti!"
    , spiegò il vecchio, invitando Toku e Kaijutsu a farsi avanti.
    Daikenjin stesso prese la sabbia fra le mani, sembrava non avere dubbi su quale scegliere, e la sparse sul capo dei due grossi Fennec che, per l'occasione, si erano inginocchiati, onde evitare difficoltà ulteriori all'anziano.
    Kaijutsu fu la prima a farsi avanti, mutando aspetto in una ragazza armata di spade affilate: "Non ne avevamo già parlato, Hoshi? Evochi tutti i Fennec, ogni creatura di questa cappero di montagna hai chiamato, o quasi, ed io? Nemmeno una volta sono uscita da qui! Certo, Genkisen quando sei andato su quell'isola lontana era l'idea migliore che ti è venuta in mente! Ed ora punti agli Eremiti, vero? Così ti dimenticherai del tutto di portarmi mai in battaglia!", ruggì e scattò in avanti con una velocità ancora inferiore a quella del Rosso, ma, di certo, migliore rispetto a quanto lui stesso ricordasse.
    A quella velocità la Fennec avrebbe tentato un doppio fendente a ruotare con il tronco, usando prima la lama sinistra e poi la destra.
    Il problema, però, non sarebbe stato solo quello di attacco, infatti, che Hoshi se ne fosse avveduto o meno, Toku si sarebbe intanto mosso, inaspettatamente silenzioso per la sua stazza, e si sarebbe portato alle spalle del Chikuma, pronto a colpire con una forza superiore al normale dovunque quello si fosse spostato, o anche se fosse rimasto immobile parando l'attacco dell'altra, avrebbe dovuto difendersi dalle grosse mani dell'altro Fennec che calavano su di lui.

    [Monte Hitozatohanareta - Feng Gu]

    Il Risorto ascoltò le parole di Daikenjin e fu assieme sorpreso ed incuriosito da ciò che l'anziano Fennec ipotizzava: il rotolo che gli aveva consegnato era una chiave? Ma per cosa? Da ciò che i suoi sogni, poiché difficilmente poteva chiamarli ricordi (per quanto lo fossero), gli avevano mostrato, Feng Huang stava cercando un modo per salvare le Fenici dal flagello che, comunque, le aveva colpite quando lui si era legato a Sendo Kaguya, il ché faceva pensare che, qualsiasi chiave vi fosse in quel rotolo, sarebbero dovuti essere Bennu, Suzaku, o un altro dei rapaci immortali rinchiusi in corpi mortali, a trovarle, ma perché, allora, c'era riuscito lui? Cosa aveva impedito a quelle creature di viaggiare fino al deserto di Anarouch e ritrovare i Fennec?
    Domande che forse un giorno avrebbe fatto alle fenici stesse, se le avesse mai incontrate di nuovo, per ora, si preoccupò solo di seguire le indicazioni dell'Anziano Saggio e richiamare a se il rotolo che Hoshi gli aveva nascosto nel braccio, per quanto questo, stranamente, non fece scomparire il sigillo stesso impresso sul suo braccio.

    Ancora più strano, però, fu che quello stesso artefatto si rivelò stranamente caldo al contatto ed in grado di emettere luce e non solo quella: pochi istanti e lapilli e cenere esplosero dall'oggetto, occultando per alcuni secondi la vista del Risorto, prima che questi si trovasse da solo con una gigantesca Fenice, ben più grande di Feng Huang stessa, completamente avvolta dal fuoco, un fuoco che stava lentamente bruciando anche la pelle di Feng Gu stesso.
    Malgrado le fiamme lo stessero, però, bruciando, non fu il panico la prima sensazione a prendere il sopravvento sul Kaguya, bensì, nell'osservare la figura che aveva dinanzi a se vi era una consapevolezza di vedervi qualcosa di noto.
    Non sei Feng Huang, ma gli somigli, così come somigli, in qualche modo, a tutte le altre fenici che ho conosciuto, malgrado tu non sia nessuna di esse..., valutò con tono sorpreso, forse anche dalla sua innaturale calma, mentre sentiva il calore divampare sulla pelle e scioglierla.

    E tu non sei una Fenice... umano.
    Eppure la Rinascita ti ha riconosciuto come parte dello Stormo, perché?



    Le parole venivano dall'entità che aveva davanti? Erano reali? Oppure tutto quello era solo un complesso e contorno sogno? Un sigillo di guardia all'apertura di un qualcosa che Feng Huang aveva preparato solo per le Fenici a lui tanto care? Il Kaguya lo avrebbe fatto: un oggetto così importante, qualcosa da cui dipendevano molte vite, lo avrebbe tenuto sì nascosto da persone fidate, ma, oltre ciò, lo avrebbe protetto con qualche tipo di jutsu... forse anche quella era la situazione che stava vivendo.
    Ma non per questo sarebbe stato così maleducato da non rispondere.

    No, io non sono una Fenice, eppure il mio legame con loro va oltre la normale vita: io sono Risorto dalle ceneri di Feng Huang, il Sovrano delle Fenici e prima di tale atto, lui era tornato alla vita attraverso il corpo che possedevo prima. Ho contenuto in me il Fuoco delle Fenici prima che bruciasse un'intera isola per riprendere vita, sorgendo come un'eruzione da un Vulcano e, seppur con minori giochi di fuoco, sono tornato alla vita dalle ceneri delle sue stesse ceneri.

    Una vita per una vita, umano. Perché ti sei presentato a me, dunque? Cosa ti ha fatto richiamare per la Rinascita?



    Domandò la creatura prima di osservare meglio attraverso le fiamme che stavano sempre più avvolgendo il suo Kaguya:

    La tua forma non è corretta. Tu non sei una Fenice, ma nella rinascita hai negato qualcosa di quel che eri per diventare diverso... forse è per questo che la Rinascita ti ha cercato? Vuoi tornare ciò che eri?



    E' questo ciò che fa l'Artefatto? Ti fa tornare chi eri?, domandò di rimando Feng Gu, la cui pelle ormai mandava un forte odore di bruciato.

    No, umano, la Rinascita è stata elaborata perché tutte le Fenici potessero tornare a volare anche senza Feng Huang, in parte è lui, in parte è lo Stormo, ma è qualcosa di più, come tu stesso avevi intuito. La Rinascita non è un ritorno al passato, ma è una nuova vita, è cambiamento!



    Era quello che voleva? Tornare Shiltar Kaguya? Voleva poter dire a Hoshikuzu che era il Mizukage suo amico con cui avevamo condiviso le missioni più assurde? Tornare da Taeko e dai loro figli? Voleva tornare alla sua vita, lasciando indietro le esperienze vissute ad Iwa come Mercenario, l'anno vissuto ad Ame, la Città Dolente, la conoscenza del Flagello, ciò che aveva fatto come Shogenin di Suna? Niente di tutto quello sembrava importante rispetto al tempo perso con la famiglia, forse, ma c'era una verità che surclassava tutto quanto: lui non era Shiltar Kaguya, Shiltar Kaguya era morto, ucciso dal Sanga della Zanna, sconfitto solo perché indebolito dallo scontro con la Divinità Spezzata e prima ancora dalle trappole che la Zanna aveva mandato contro di loro; sconfitto con disonore, condannato ad un'illusione forse eterna nel negare la verità su quello che era stato il suo destino.
    No, Shiltar Kaguya era morto, lui era la sua Vendetta e non avrebbe mai rinunciato ad ottenerla!

    Capisco. Ciò che cerco, però, non è la mia vecchia vita, né una nuova! Ciò che voglio è solo Vendetta! Per quel che mi è stato rubato, per l'onore che mi è stato sottratto uccidendo Shiltar in quel modo! Il Rancore di Feng Huang si è fuso con il mio, quello è l'evento che ti ha attirato a me, credo.
    Se la Rinascita è nuova vita, allora, puoi tenertela, se è un cambiamento ciò che mi offri, però, un potere che mi permetta di abbattere il Sanga, allora accetto! Vediamo se le tue fiamme sono potenti più del mio desiderio di Vendetta!
    , ribatté deciso Feng Gu, lasciando che il chakra fluisse attraverso il corpo, con l'unico obiettivo di generare una corazzatura d'ossa che spegnesse quelle fiamme, per poi curarsi con le doti rigenerative del suo clan.
    La reazione che avvenne, però, fu quanto mai inaspettata: non uscirono, infatti, ossa dal corpo del Kaguya, bensì il chakra sembrò entrare in sintonia con le fiamme, così com'era già successo quando aveva lavorato il metallo nella fucina del gigante sunese, generando non fulmini ma fuoco.
    Adesso il suo chakra sembrava essere sul punto di controllare il calore che lo stava sciogliendo, quasi di distanziarlo dal suo corpo e contenere quelle fiamme, inglobandole in se, o forse era solo una sua impressione? Di certo lo avrebbe scoperto entro poco.

    ------------------

    OT:
    Per la tua parte, considera che, ovviamente, le energie di Kaijutsu & Toku non sono viola, almeno che tu non lo voglia, ma la sabbia è dopante per i Fennec ^^'

    Per la mia parte, mi sono lasciato un pò prendere la mano e sono andato molto libero sia interagendo con il pennuto illusorio, sia nel reagire cercando di controllare le fiamme con il chakra. A te comunque la scelta su cosa avverrà :riot:
     
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    [Feng-Gu]


    Le fiamme che fino a quell’istante lo stavano bruciando ora sembravano quasi volerlo proteggere. La pelle del Kaguya e le scottature erano state rimarginate dal fuoco stesso donandogli una piacevole sensazione di potere. Il gigantesco pennuto di fuoco era esploso accendendo davanti a Feng Gu tre grossi focolari che lentamente andavano spegnendosi o quasi. Ne poteva vedere uno di fronte a circa una decina di metri e altri due rispettivamente a destra e sinistra alla medesima distanza. Il potere della Rinascita concedeva il dono del cambiamento, un dono che tuttavia era equo tra le entità che ne entravano in contatto.


    Dalle fiamme tre figure estremamente note a Feng erano emerse avvolte nelle stesse fiamme che ora lo stavano riscaldando fin dentro l’anima -Uhuhuhuh.. AHAHAHAHAH!!!.. bella mossa monaco questa si.. che è una sorpresa.. uhuhuh.. cosa?!- l’uomo tartaruga aveva abbassato la guardia forse un po’ troppo presto mentre una gigantesca lama d’ossa volava verso la sua testa cercando di staccarla con estrema perizia -Era da molto che volevo farlo!- Shiltar Kaguya non aveva perso tempo in chiacchere portando un terribile attacco che aveva lasciato l’uomo tartaruga a terra privo di testa a terra.


    -Fratello.. sembra che il potere delle Rinascita.. sia stato concesso ad uno solo di noi..- Sendo si era fatto avanti mentre le fiamme lo avvolgevano con vigore estremo quasi quella temibile abilità fosse stata creata appositamente per lui -Un solo corpo.. per quattro individui distinti.. Feng.. fino ad oggi sei rimasto tu alla guida.. ma ora..- Shiltar aveva mosso la gigantesca falce facendo qualche passo verso il monaco. Li dentro erano tutti alla pari, come aveva detto la fenice il potere della Rinascita era un potere equo che solo il più meritevole aveva il diritto di possedere -Shiltar.. tu?!..- anche Sendo aveva fatto qualche passo, la tensione stava salendo alle stelle quando venne lanciata in un baratro da un inaspettato colpo alle spalle ai danni del fu Mizukage che crollò a terra senza però restare ferito o cosa -BASTARDO!!!.. CREDI DAVVERO DI POTERMI STACCARE LA TESTA?!!..- la testuggine senza testa aveva mostrato il suo incredibile potere di poterla appunto ritrarre dentro al carapace in pochissimi istanti.


    Si era creata una spiacevole situazione di stallo, chi o cosa avrebbe deciso da quel momento in poi il diritto di condurre il pulmino della vendetta chiamato Feng Gu?






    [Hoshi]


    L’addestramento del rosso stava procedendo alla grande. Hoshi riusciva a muoversi in mezzo a quel caos ad occhi chiusi, sembra quasi riuscire a percepire i mulinelli con l’intero corpo, di sicuro aveva appreso molto da quell’addestramento così semplice. Mentre si addestrava non aveva fatto caso ai discorsi tra Daikenjin e Hiroku, solo il richiamo del vecchio lo aveva fermato dal continuare anche perché il vento si era fermato -Oh?!.. ehi proprio adesso che mi stavo scaldando?!..- il vecchio fennec aveva concesso al rosso una breve pausa per riprendere poi con uno dei “soliti” allenamenti.


    Stranamente il respiro di Hiroku era rimasto li con il rosso invece di dissolvere come solitamente facevano quei dannati fantasmi di vento. Hoshi aveva deciso di approfittarne per fare qualche domanda in più sui fantomatici poteri del Konen’nin e sui misteriosi eremiti del deserto -Oi Hiroku!.. prima ho sentito che tu e il vecchio parlavate di alcuni eremiti.. chi sono?!.. e cosa centrano con voi fennec?!..- il respiro gli si era avvicinato rimanendo sospeso a mezz’aria con le gambe incrociate -Giovane capo clan.. bella prova!.. non ho mai visto tanto talento in un solo individuo da quando mi allenavo con mio fratello maggiore Shiroshi!.. devo ammettere che per certi aspetti gli somigli.. forse anche troppo.. ma tornando a noi.. gli eremiti del deserto si!.. sono creature nostre alleate in tempi antichi capaci di controllare l’energia che ci circonda!..- Hiroku parlava annuendo come se la cosa lo emozionasse -In passato è stato grazie a loro se il paese del vento non è caduto nelle mani del nemico.. diciamo che loro sono.. i guardiani che preservano il deserto dell’Anauroch..- le parole del respiro aveva fatto comparire davanti agli occhi del rosso il ricordo di Guren, il principe dei Kijin che aveva affrontato a Tsuya. Mai aveva affrontato nemico più temibile e potente ed ora si trovava li proprio per trovare un nuovo potere abbastanza forte da permettergli di affrontare nemici come quelli -Wow!.. quindi devono essere dei tipi davvero cazzauti!..- Hiroku non aveva trattenuto una risata divertita -Ahahah.. si sono.. cazzuti!.. se così possiamo definirli.. sempre se sono ancora vivi!..- il Chikuma aveva strabuzzato gli occhi -Come ancora vivi?!- -Sono passati molti anni dall’ultima volta che li vidi tutti insieme.. lo stesso Daikenjin non era che un cucciolo a quei tempi..- -Il vecchio un cucciolo?!.. non riesco proprio ad immaginarlo simile a Kigeki..- -..oooh ti posso assicurare che Daikenjin era molto più.. ehm.. vivace di Kigeki alla sua età!.. ahahah..- finalmente il rosso cominciava a capire da chi aveva preso la peste pulciosa.


    L’argomento interessava molto il Chikuma -E chi sono questi eremiti?!.. che aspetto hanno.. o avevano?!..- Hiroku aveva socchiuso gli occhi, se così si potevano chiamare dei bulbi fatti di vento -il saggio Arumajiro.. l’intraprendente e selvaggio Riboruba.. l’astuto Kuresuto.. questi sono solo alcuni dei loro nomi.. tutti sono esseri che vivono nel deserto e che hanno dedicato la loro esistenza a proteggerlo.. lo stesso Daikenjin e uno di loro..- Hoshi non stava più nella pelle -E tu credi che mi verrà permesso di andare a cercarli?!- -..probabile!- -E quando?!..- -Ahahah.. quando sarai pronto per i loro insegnamenti!..- il Chikuma era pronto a fare altre cento mila domande quando dei passi colsero la sua attenzione facendo svanire la figura eterea del secondo capo clan.


    Da dietro l’angolo tre fennec erano apparsi accompagnati da Daikenjin, il rosso li riconobbe quasi subito nonostante a conoscerli fosse stata la sua copia creata da Gin -Toku!.. Kajitsu.. e Genkisen.. AHAHAH e’ bello rivedervi!!!- il rosso era corso contro I tre fennec a braccia aperte mostrando un gran sorriso, era da moltissimo tempo che non li vedeva. Stranamente fino a quel momento non aveva pensato a loro, quasi il ricordo dei compagni animali fosse svanito improvvisamente per poi tornare con potenza appena viste le figure dei fennec. Come al solito Kajitsu era partita all’attacco accusando il rosso di non averla mai evocata per partecipare a qualche missione e in effetti così era -Ehi aspetta Kaji-chan non è colpa mia!.. cioè.. quella volta il nemico era uno tosto non potevo metterti in pericolo contro un avversario più forte di te.. o cacchio!..- di certo il rosso aveva scelto le parole sbagliate da usare con una tipa tutto pepe come Kajitsu.


    Con sua grande sorpresa Daikenjin aveva usato la sabbia del monte per rendere Toku e Kajitsu molto più forti allo stesso modo del Konen’nin -Ehi aspetta aspetta!.. così non vale!.. ohi ma che diavolo?!..-[/colo] Kaji e Toku avevano assunto l’aspetto di guerrieri umanoidi e si erano lanciati versi il rosso impugnando le armi che il clan dei fennec aveva donato loro. Era incredibile come in quel monte i due dimostrassero una velocità e potenza enorme rispetto il loro solito standard. Kaji si era avventata sul rosso con un attacco frontale mentre le lame volavano per staccargli via la testa in un impeto di rabbia, un attacco forse esagerato che tuttavia dimostrava in un certo senso il dolore che la fennec provava per non essere stata evocata poi molte volte [color=#006DA4]->Waaaaargh!!!- il Chikuma era riuscito ad evitare l’assalto allontanandosi dalle lame con un salto indietro solo per finire nella trappola tesa dal gigantesco fennec armato di scudo -Sorpresa!- il gigantesco scudo impugnato dall’altrettanto gigantesco fennec trasformato si era abbattuto sulla figura del rosso producendo un rumore sordo che aveva lanciato via il rosso facendolo schiantare nella sabbia a grande velocità. Subito il rosso si era rimesso in piedi mentre Kajitsu attentava nuovamente alla sua vita -In piedi moccioso!!!- il rosso era spacciato, o forse no. Sfruttando la sabbia presente sul terreno aveva generato un tornado per accecare la furia e schivare il colpo -Ehi non vale!!!.. non mi scappi!!!- il Chikuma era di nuovo in piedi mentre Toku lo caricava con il gigantesco scudo che questa volta aveva trovato il rosso preparato ad affrontarlo. Il suo pugno era infatti carico a partire all’attacco contro il resistente pezzo di metallo -Vuoi colpire lo scudo degli antenati con un pugno!.. PAZZO!!!- le nocche del rosso si erano piantate sullo scudo del fennec risuonando come un gong prima di una funzione. Il pugno aveva piantato Toku con i piedi a terra senza però sortire alcun effetto mentre il suo braccio aveva preso a tremare rimbalzando dopo il potente impatto.


    Era palese che i due fennec si stavano muovendo nel loro ambiente naturale riuscendo a mettere in grave difficoltà il rosso. Hoshi cominciava a capire perché Daikenjin aveva portato i due a combattere contro il ragazzo. L’addestramento al quale lo stava sottoponendo non era poi diverso da quanto fatto in precedenza. Hoshi doveva in qualche modo percepire i due, cercare quasi di anticiparli per sopperire alla sua inferiorità numerica -Accidenti!.. calmati Hoshi.. concentrati..- di nuovo le lame di Kajitsu erano volate verso la figura di Hoshi che era riuscito ad evitarle muovendosi questa volta in modo da non dare modo a Toku di sopraffarlo con quel suo dannatissimo scudo. Mentre combattevano non poteva vederlo direttamente nella concitazione della battaglia, tuttavia sembrava essere riuscito a sviluppare una qualche forma di sesto senso dopo l’allenamento con i tornado. Non sapeva esattamente come ma sentiva la posizione di tutte le persone e fennec all’interno di quella stanza con relativa precisione. Poteva sentirle avvicinarsi e addirittura capire le loro intenzioni.


    Fino a quel momento il Chikuma si era limitato a difendersi, ora doveva passare al contrattacco. Toku dopo una serie di cariche a vuoto aveva cambiato strategia saltando direttamente verso il rosso per schiacciarlo con l’enorme scudo -Questa sera mangeremo polpette di Hoshi!!!- la cosa aveva messo una certa fame al rosso anche se il fennec stava parlando di lui. Il fennec si era piantato a terra alzando un gran polverone mentre il Chikuma era riuscito a schivare nuovamente il colpo, questa volta mettendosi però tra lui e Kaji che intanto si era lanciata all’assalto trovandosi il grosso fennec a portata di tiro invece del rosso -EHI TOGLITI DI MEZZO GIGANTESCO SACCO DI PULCI!!!- Hoshi aveva fregato la fennec costringendola a desistere nell’attaccare per poi approfittarne con un doppio calcio aereo lanciato verso i due che lo presero in pieno finendo a terra in una nuvola di sabbia con somma soddisfazione del rosso -Eheheh.. siete forti ragazzi.. ma ci vuole ben altro per fregare il Turbine Rosso di Suna!.. forza che fate li impalati.. continuiamo!!- il rosso aveva fatto cenno ai due di rialzarsi, non era certo finita li.

    OT/ Shiltar scusa il post un pò striminzito ma ho moltissimo tempo in questi giorni e non volevo restare troppo fermo^^
    Nella tua parte lascio a te libera interpretazione.. in sostanza la Rinascita da una possibilità a tutti i residenti di casa Feng Gu per ottenere il controllo del corpo.. tutti sono potenziati dal fuoco della fenice! :riot:
     
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    Falce dei Kaguya


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    [Monte Hitozatohanareta - Hoshi]

    Daikenjin e Genkisen osservavano in silenzio, mentre Hoshikuzu, dopo i primi momenti di difficoltà, riusciva a tenere testa al duo di Fennec, atterrandoli alla fine con un doppio calcio volante.
    Forse il Rosso non avrebbe notato come il grosso Fennec si fosse voltato verso il più anziano, il quale avrebbe semplicemente reagito con un secco cenno del capo di diniego, prima di tornare a concentrarsi sul trio che si fronteggiava.
    "Pronto per il secondo round, Rosso?", esclamò Toku, alzandosi in piedi e colpendo con il piatto dello Scudo il terreno.
    L'effetto fu, probabilmente, una sorpresa per Hoshi, creando una crepa nel terreno davanti a lui, forse anche stordendolo leggermente se il Rosso non si fosse mosso in tempo, e sollevando parecchia sabbia attorno a lui, confondendo leggermente la visibilità.
    Tutti fattori che sfruttò per prima Kajitsu, lanciandosi alla carica, roteando come una pazza, quasi fosse una Danzatrice al pari della vecchia amica di Hoshikuzu stesso, con le due spade affilate che spazzavano l'aria, mentre si lanciava in picchiata sul Rosso ad alta velocità.
    Comunque si fosse mosso il Chikuma, anche Toku si sarebbe gettato su di lui, caricando con la medesima ferocia, lo scudo proprio davanti alla spalla ed il chakra che fluiva dal corpo, facendo tremare tutto attorno a se.
    E subito dopo la carica del grosso Fennec, si sarebbe mossa di nuovo anche la femmina di canide del deserto, sferrando da lontano due fendenti di Vento con le spade, diretti contro il Jonin.

    Sembrava che adesso i due volpini del deserto si fossero messi più d'impegno per complicare la vita al Rosso.


    [Monte Hitozatohanareta - Feng Gu]

    La Fenice scomparve in una marea di fiamme che si chiusero in quattro falò, uno di questi, era Feng Gu stesso, su cui le fiamme si stavano quietando, alleggerendolo dalla stanchezza e curando le ustioni, per quanto assurdo potesse sembrare.
    Ancora più assurdo, però, fu la figura che apparve dalle fiamme alla destra del Risorso: il corpo massiccio tanto quanto il suo, la testa calva, la pelle verdognola e la carapace, assieme a vesti logore da shogenin, indicarono al pari della voce che quello era il Chuda Tartaruga che molti anni prima aveva affrontano un Chunin Kaguya in un continente distante, finendo per morirci nel mangiare il braccia del chunin stesso.
    E proprio un Kaguya apparve, scatenandosi in un secco movimento, dalla fiamma centrale, un movimento fatto con una Falce di ossa gigantesca; i lunghi capelli color platino, gli occhi viola, le striature attorno agli occhi, le cicatrici, tutti elementi che conosceva bene Feng Gu, ricordi di ciò che vedeva ogni volta che si guardava allo specchio, ma non lui, bensì Shiltar Kaguya, il defunto Mizukage.
    Per ultimo, dal falò sulla sinistra, uscì Feng Huang, nella medesima forma umanoide con cui lo aveva contrastato anni prima, quando era risorto sulla Roccia degli Spiriti, per quanto adesso, avvolto dalle fiamme, sembrava ancora più maestoso, con ampie ali di fuoco dietro di se.
    Sarebbe anche potuta essere un'allegra riunione, se il Mizukage non avesse decapitato, o almeno cercato di decapitare, il Chuda e se, come le parole di Feng Huang e quelle di Shiltar subito dopo non dimostrarono, mediante la "Rinascita" chiunque di loro quattro poteva diventare la voce dominante fra di loro.

    Quindi cos'è questa? Una riunione di palazzo? Pensavo voi foste solo allucinazioni generate dal Marchio del Rancore che mi era stato impresso al mio Ritorno., esordì proprio Feng Gu, "Quasi, fratello, quasi. Noi siamo parte della tua anima, siamo ciò che è impresso in essa, ciò che eri, ciò che saresti dovuto essere, ciò che sei, ciò che temi di essere...", rispose prontamente l'uomo con le ali, prima che un rumore secco e continuo lo interrompesse: il rumore della falce d'ossa che sbatteva con il terreno (se c'era un terreno lì dove si trovavano).
    "Per favore, basta stronzate: noi non siamo niente del genere, siamo solo la schizofrenia di questa sorta di gigantone pieno di fisime e con due specie di fuuinjutsu, o qualsiasi cosa le fenici ti abbiano impiantato, attaccate sul corpo.", ribatté il fu Mizukage, "E se noi non siamo altro che fisime, lui chi è? Perché, come dici sempre tu, non è Shiltar... Shiltar Kaguya è morto! E non è Feng Huang, poiché il Signore delle Fenici vive al sicuro nell'isola dove il Mizukage lo ha fatto risorgere. Non è nemmeno quel mostro laggiù, anche se forse ogni tanto pensi di esserlo diventato. Chi è quindi?", domandò ancora l'uomo fenice.
    "Mi avete stancato!", ruggì a quel punto il Chuda, mentre braccia e testa si estendevano all'inverosimile, come già una volta il Kaguya gli aveva visto fare anni fa, puntando a colpire all'unisono i tre interlocutori lì presenti: il trio di bersagli, però, si mosse all'unisono, spostandosi con un balzo.
    Feng Huang si alzò verso il cielo, sostenuto dalle ali, prima di batterle fra loro, generando la tecnica basilare di qualsiasi Fenice che il Kaguya aveva conosciuto: l'Hoyoku Tensho, che si liberò contro il Chuda.
    Feng Gu, invece, spostandosi leggermente a sinistra, compì una serie di sigilli, generando il Rai No Shomi, la rete a forma di Fenice Elettrica che corse dal fianco destro verso il mastodontico bersaglio comune.
    Shiltar Kaguya, infine, piantò la Falce al suo, spiccando un salto per allontanarsi e, allo stesso tempo, compiere i sigilli per la danza più potente del defunto Mizukage: la Danza della Drosera, con i suoi blocchi falciformi sulle braccia e la coda d'ossa, con cui si lanciò alla carica del comune nemico.
    Il Chuda non riuscì minimamente a difendersi: le fiamme ed i fulmini lo investirono in contemporanea, sbilanciandolo e bruciandone la pelle corazzata, prima che la coda acuminata di Shiltar lo aprisse da parte a parte, come una noce, spaccandolo in due.
    Quando fu scomparso, proprio il Mizukage fu il primo a commentare: "Non me lo ricordavo così debole... devi avere una scarsa idea di lui.", esordì, rivolgendosi a Feng Gu al quanto sorpreso egli stesso.
    "No, non ha una scarsa idea di lui, ma è questa la natura della Rinascita: permettere di decidere cosa divenire, non fermarsi a quello che si è, ma cambiare. Per le Fenici doveva essere un modo per tornare alla loro forma nativa, per lui, di certo, la forma di quel Chuda è ciò che non vuole essere., ciò che nessuno di noi vuole essere.", spiegò l'uomo alato, guardando agli altri due, "E questo ci porta ad una situazione di stallo...", aggiunse con un mezzo sorriso.
    Che vuoi dire?, chiese subito Feng Gu, "Non ci arrivi? Eppure pensavo avessi maggiore autocritica, o forse siamo noi la tua autocritica? Tu non sarai Shiltar Kaguya, ma non riesci nemmeno a non esserlo del tutto! Da quando sei risorto, forse hai ridotto l'uso della tua abilità innata e hai rinunciato alla Falce, ma non sei forse comunque un utilizzatore di Raiton e sfrutti le tue ossa per difenderti? Aneli a sempre maggior potere per la tua ossessione sulla Vendetta e ti aggrappi con tutto te stesso al Marchio del Rancore, cioè a me, come scusante di molte tue azioni.", gli spiegò Feng Huang, prima di voltarsi verso Shiltar, "Tu, allo stesso tempo, sei la sua manifestazione che non vuole più essere Shiltar, così da potersi liberamente sfogare e puntare alla Vendetta senza responsabilità ed io sono la scusante di tutto ciò... ognuno di voi due vuole l'altro e me... mentre io non posso così a cuor leggero rinnegarvi, poiché l'uno mi ha fatto rinascere e l'altro mi tiene vivo anche in questa forma per animare la sua Vendetta.", concluse.
    "E cosa proponi dunque? Che ci scontriamo all'infinito finché uno dei tre non riesce a fare a meno degli altri?", bofonchiò il defunto Kaguya, sollevando la Falce, mentre la coda d'ossa dondolava sopra di lui.
    No. Dobbiamo unirci... il vero cambiamento sta nel non tornare ciò che si era, ma nel puntare a divenire qualcosa di diverso, ma senza dimenticare il passato. Per andare avanti, per ottenere la Vendetta, non devo dimenticare chi c'era prima, non devo dimenticare cosa sapeva fare, ma devo fare le cose in modo diverso... come sto apprendendo, magari con l'aiuto di questa Rinascita. Non vi farò guidare le mie azioni, non diverrò una Fenice, né sarò Shiltar Kaguya, ma potremo così ottenere qualcosa in più, potremo divenire qualcosa di più., propose Feng Gu.
    "Uhm... se tornassi da Taeko ed i bambini, li metterei solo a rischio.", ammise il defunto Mizukage, "Ed esiste già un Feng Huang in questo mondo, averne due sarebbe un bel casino... però ti consiglio di rafforzare di nuovo il tuo legame con le fenici, fratello.", aggiunse l'altro.
    Fu proprio il secondo ad avvicinarsi per primo al Risorto, esplodendo in una piccola fenice di fuoco che avvolse l'altro, prima che in un'esplosione del tutto simile anche Shiltar scompariva, avvolgendo Feng Gu.

    Ecco il post (non proprio natalizio, ma arriva a Natale).
    Per la tua parte, Hoshi, ho un bel pò pompato i due Fennec, dandogli qualche bonus extra, diciamo offerti dalla Sabbia del Monte, a te piena libertà di reazione a tutto ciò.
    Per la mia parte, forse mi sono un pò fatto prendere la mano e sono andato a ruota libera (magari con della psicologia spiccia ^^'), a te la parola su come finisce questa interazione a 4
     
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    [Feng-Gu]


    Feng Gu avrebbe sentito la voce di Daikenjin chiamarlo un paio di volte, la voce da ovattata si sarebbe subito fatta forte e Chiara mentre tornava nel regno dei vivi -Monaco?!.. ehi mi senti?!..- il piccolo fennec sembrava confuso mentre guardava il gigante. Era difficile dire quanto tempo fosse trascorso per il monaco, ma li nel regno dei vivi non erano che passati pochissimi istanti -La chiave.. allora?!.. posso vederla?!- ovviamente non sapeva cosa aveva appena vissuto il monaco anche se dall’alto della sua saggezza qualcosa aveva intuito -..mmh.. non so cosa ti sia appena successo monaco.. ma è evidente che entrare in contatto con quell’oggetto sortisce su di te.. uno strano effetto!- il vecchio fennec sembrava aver deciso di lasciare perdere per il momento lo studio dell’artefatto.


    Dopo essersi avvicinato al monaco aveva infatti preso un sacchetto che teneva con se per poi aprirlo e lanciarlo contro al monaco inondandolo di sabbia -C’è qualcosa di diverso in te!.. non appena hai toccato l’artefatto è successo qualcosa.. non so cosa.. ma il flusso del tuo chakra.. è stato come attraversato da un tremito..- il fennec poteva vedere e sentire cose ben al di la della semplice realtà. Non a caso veniva chiamato da tutti Saggio del Monte Hitozatohanareta e tra tutti i guardiani del deserto era di sicuro il più furbo e scaltro.


    Daikenji aveva invitato Feng a posizionarsi al centro della stanza -..mmh.. vorrei che tu provassi a concentrarti sul tuo chakra.. prova ad usare una delle tue tecniche o semplicemente a rilasciarlo attorno al tuo corpo..- il fennec si era fatto più serio -..la sabbia che ti ho gettato addosso è un potente catalizzatore di energia.. se così possiamo definirla.. dovrebbe aiutarti a scoprire di più su quello che è appena successo..- Daikenjin non sapeva esattamente cosa, ma percepiva che il monaco era come cambiato da li a poco prima.


    Se Feng Gu avesse provato a concentrare il proprio chakra avrebbe percepito un forte calore prima di vedere delle possenti fiamme scatenarsi dal suo corpo, questa volta vere e proprie fiamme del tutto simili a quelle percepite nella forgia di Mika sensei. Di sicuro avrebbe percepito un grande potere svilupparsi da dentro il suo corpo, un potere così grande e violento che sarebbe aumentato sempre più costringendo il vecchio fennec a retrocedere -Per tutti i cammelli dell’Anauroch!!!.. e queste fiamme cosa diavolo sono?!.. controlla il tuo potere giovane uomo..- Daikenjin si era allontanato mentre Feng divampava come un falò al centro della stanza.


    Inizialmente tutto sembrava andare bene fino a quando una terribile sensazione si sarebbe fatta vanti, la stessa che lo aveva colpito in quel strano sogno. Il suo corpo stava letteralmente cominciando a bruciare arso vivo dal potere stesso che stava sprigionando. Feng doveva trovare un modo di sopire quella manifestazione se non voleva morire bruciato dal suo stesso potere. [Il fuoco della fenice brucia Feng Gu come normale fuoco provocando ferite e ustioni].





    [Hoshi]


    La battaglia contro I due fennec era solo appena cominciata. Mentre lottava il rosso provava uno strano senso di nostalgia quasi gli fosse mancata quell’esperienza dopo tanto tempo. Era felice, insolitamente felice di trovarsi li in mezzo a loro, i fennec erano diventati per lui una vera e propria famiglia con i quali poteva condividere gioie e tristezze. Sapeva bene di poter contare su ogni uno di loro indipendentemente dalla situazione -Eheheh.. sono nato pronto!!!- il rosso non aveva intenzione di fermarsi. Anche se quello poteva sembrare semplice sparring ai meno esperti, il rosso per tutto il tempo aveva combattuto seguendo quella nuova sensazione e percezione appresa poco prima.


    Toku si era rialzato piantando lo scudo a terra scatenando un vero e proprio terremoto che aveva spaccato in due la roccia sotto ai piedi del rosso -Cosa?!.. oh cavolo sono bloccato!!!- il piede destro del rosso si era incastrato nella roccia bloccandolo li come un cartello stradale. Tutto attorno una coltre di sabbia si era alzata impedendogli di vedere attorno a se, ancora una volta doveva affidarsi alla sua percezione se voleva venirne fuori -Merda !.. dove sono?!.. dove sono andati!!..- Kajitsu era già entrata in azione mentre con una agilità sorprendente volava verso il rosso per sferrare il suo attacco. Ancora una volta la percezione del rosso era giunta in aiuto facendogli capire la direzione della fennec. Non poteva immaginare cosa avesse in mente, ma poteva sentire benissimo che lo stava caricando ad alta velocità.


    Sbucata oltre la coltre di sabbia la guerriera aveva impostato un doppio fendente micidiale all’altezza della testa del Chikuma -Eh?!.. MA SEI PAZZA?!!- il rosso aveva gettato il busto e la testa all’indietro lasciando passare le lame nell’aria sibilando come serpenti affamati [Difesa][Difesa 1][Schivata / Riflessi: Nera+3 / Consumo: x1 Basso].


    L’assalto tuttavia non era terminato. Toku infatti aveva lanciato la sua carica mirando a colpire il rosso con tutta la sua potenza. Quel dannato gigante sembrava un treno in corsa, un treno con destinazione Hoshikuzu Chikuma -Questo farà male!!!- il rosso non poteva evitare il colpo, posizionate le mani davanti al corpo avrebbe semplicemente lasciato che il chakra lo rinforzasse abbastanza da subire il colpo senza molte conseguenze. L’impatto devastante lo avrebbe fatto volare via come una foglia al vento mentre il frastuono del colpo faceva rimbombare l’intera montagna [Difesa][Difesa 2][Parata / Riflessi: Nera / Resistenza: Nera+2 / Consumo: x3 Basso].


    Il rosso era atterrato malamente a terra senza però perdere il contatto visivo con i due assalitori. Kajitsu era già pronta a continuare menando due temibili fendenti che si trasformarono in due lame di vento del tutto simili a quelle che lui stesso poteva generare con il corpo. Le lame erano rapide e precise, ma non abbastanza da trovare impreparato il Jonin che non un rapido movimento delle gambe aveva lanciato due fendenti d’aria per intercettare quelli lanciati dalla fennec. Una grande esplosione avrebbe fatto alzare la sabbia nella stanza facendo intravvedere pochi istanti dopo il rosso con un ghigno divertito e le mani piantate al suolo -Eheheheh.. voi due siete delle furie quando combattete insieme.. vi siete allenati molto non è vero?!..- il Chikuma era pronto al contrattacco [Difesa][Azione 1 e 2][Lama di vento x2 / Unità di vento: 10 / Potenza: 25 / Precisione: Nera+4 / Consumo: x5 Basso]

    Manipolazione del Vento: L'utilizzatore può emettere vento dal proprio corpo raggiungendo una distanza massima pari al raggio d'azione. Il movimento richiede slot tecnica/azione; muovere più costrutti con traiettoria simile o speculare richiede uno slot tecnica/azione. Attaccare rientra nello slot utilizzato per il movimento; si può effettuare un singolo attacco in uno slot tecnica/azione utilizzato. Un'Unità mossa mosso richiede un consumo ½ Basso ogni slot tecnica/azione utilizzato.

    Potenzialità del Vento: La Velocità in attacco e difesa del vento è parienergia l'utilizzatore, eventuali vantaggi/svantaggi e bonus/malus in Precisione si sommano in egual modo alla velocità dei costrutti in attacco. La potenza è pari a 10 ogni Unità; la potenza massima generata da un attacco è pari alla potenza massima.
    .
    -E’ tempo di usare un pò di vecchia e semplice astuzia!- il rosso aveva concentrato il chakra nei palmi delle mani per scatenare l’effetto di una tecnica quanto mai semplice e allo stesso tempo pericolosa. Una vasta are davanti a se era stata trasformata dal suo effetto coinvolgendo il possente e fiero Toku. Il rosso aveva semplicemente reso la sabbia davanti a se e attorno al fennec gigante finissima, quasi polvere incapace di sostenere la gigantesca mole del fennec bipede e incapace di distribuire in peso come a quattro zampe -Ehm.. come la chiamo questa.. ehm.. Gorgo Trappola dello Scorpione Rosso!!!- il Chikuma questa volta non era riuscito a trovare un nome adatto alla tecnica anche se l’efficacia sarebbe sicuramente risultata strabiliante. Se non avesse trovato un modo per sfuggire il fennec si sarebbe ritrovato piantato nella sabbia come un geranio da balcone [Tecnica][Tecnica Avanzata][Palmo della Distruzione Terrena / Slot Dimensionali: x32 / Consumo: x4 Basso]

    Palmo della Distruzione Terrena - Retsudo Tenshou
    Villaggio: Suna
    Posizioni Magiche: Capra (1)
    L'utilizzatore può influenzare una porzione di terreno, roccia o pavimento toccato modificandone la densità. Può aumentare la densità per evitare crolli o aumentare la protezione della zona, ottenendo 50 usura extra. Può diminuire la densità per ridurre di 50 l'usura e dimezza le eventuali riduzioni di danno. Può rendere una zona sabbiosa, causando Ingombro Medio. Può rendere una zona instabile, causando frane: la potenza della frana è pari a 10 ogni consumo basso impiegato. Può essere utilizzata per scavare nella roccia, polverizzandola e creando gallerie sotterranee.
    Tipo: Ninjutsu - Doton
    (Livello: 3 / Consumo: ¼ Basso ogni 2 slot dimensionali )
    [Slot Dimensionali Influenzabili: 8 ogni grado ninja]
    [Da jonin in su]
    .


    Riuscita o meno la trappola ora il rosso poteva volgere l’attenzione verso Kajitsu dato che Toku era senza alcun dubbio impegnato. Doveva agire in fretta contro la temibile fennec armata, un lampo di genio colse la sua mente mentre già si muoveva verso di lei in un rapido e preciso movimento. Era strano, ma nonostante l’uso massiccio di chakra il rosso non si sentiva stanco, quasi fosse costantemente ricaricato da una fonte di energia esterna. Senza nemmeno accorgersene il rosso stava cominciando ad assimilare l’energia Naturale attraverso la sabbia del monte Hitozatohanareta -Costellazione del Porcello pervertito!.. dammi l’energia.. fa esplodere il mio cosmo!!!- il rosso aveva assunto improvvisamente una terribile espressione seria rivolgendo tutta la sua attenzione su Kajitsu. Era difficile dire se stesse scherzando o meno, ma di certo era concentrato al massimo delle sue possibilità mentre farfugliava qualcosa tra se e se -..mi sono allenato molto per imparare a padroneggiare questa tecnica.. avevo intenzione di usarla contro Deidi-chan.. ma sarai tu ad assaporare il suo terribile potere per prima..- il Chikuma aveva flesso le gambe divaricandole per preparare uno scatto violento mentre con le mani disegnava nell’aria strani simboli a caso, sbattendo a volte le mani o imitando una mantide in altri. Il tutto era durato che pochi secondi prima di vederlo letteralmente scomparire agli occhi dei presenti mentre scattava a velocità assurda verso Kajitsu per riapparire un istante dopo dietro di lei con sguardo fiero e soddisfatto invocando il sacro nome di quel colpo.

    -PER IL SACRO ERO SENNIN!!!.. FULMINE DEL PORCELLO INFOIATOOOO!!!-



    Il rosso dopo lo scatto fulmineo si era fermato a circa tre metri da Kajitsu con in mano il suo reggiseno, o meglio lembo di stoffa che copriva il seno quando era trasformata in quella forma umana. Il rosso aveva appena dimostrato una velocità luminare sorpassando qualsiasi aspettativa, una combinazione di potenza, abilità e talento che erano sfociate in una tecnica devastante, il “Il Fulmine del Percello Infoiato”, quale terribile potere [Tecnica][Tecnica Base / Azione 3 e 4][Corsa / Tecnica del Furto / Velocità: Nera + 6 / Consumo: x4 Basso]

    Tecnica Rapida [2]
    Talento: L'utilizzatore può eseguire una tecnica avanzata extra nel round, potendo effettuare nello stesso round due tecniche avanzate; può essere utilizzata 1 volta ogni 2 round. Non è possibile sfruttare altre abilità 'Talento' in combinazione.

    Tecnica del Furto - Tounan no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può sfruttare dei fili di chakra per agganciarsi ad uno o più oggetti entro 6 metri e prelevarlo, senza toccarli. L'azione è considerata un movimento furtivo; non esiste un raggio minimo di percezione. La vittima avrà percezione ridotta di 5, se non si aspetta un'azione simile; ogni Unità d'oggetti prelevata riduce il malus di 1.
    Può essere usata in combinazione con la 'Tecnica dell'Arma Fantasma' spendendo uno slot tecnica base.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 6 / Consumo: Basso ogni slot )
    [Unità massime: 1 per Grado]
    [Da studente in su]
    .


    Compiuta la performance il rosso si era voltato verso la fennec mostrando il trofeo tra le mani con sguardo fiero e quasi di superiorità, nessuno poteva eguagliare quella tecnica erotica. Solo un maestro baciato e benedetto dalla costellazione dell’Ero Sennin poteva solo sperare di riuscirci. Beh Hoshikuzu Chikuma era uno di questi prescelti, anzi l’unico e solo prescelto -E’ un vero peccato che questa mossa speciale non funzioni mai due volte sulla stessa persona.. restano solo quelle da togliere!- il Chikuma aveva puntato alle mutande indossate da Kajitsu con aria di sfida. In tutto questo chissà se Daikenjin sarebbe stato fiero di lui.

    OT/Ok.. erano anni che volevo usare Il “Fulmine del Percello Infoiato” :sisi:
     
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    [Monte Hitozatohanareta - Hoshi]

    Genkisen e Daikenjin osservavano mentre il Rosso si preparava al nuovo confronto con gli altri due Fennec: Toku e Kajitsu avevano un ottimo gioco di squadra, ma il Chikuma riuscì ad evitare il fendente della seconda, dopo che il primo l'aveva intrappolato nel terreno, e resse alla successiva serie di attacchi, preparandosi a contrattaccare, malgrado i due Fennec risposero a ciò con un ghigno divertito.
    Toku, però, non ghignò più quando le mani di Hoshi toccarono il terreno, creando una sorta di buca di sabbia in cui il gigantesco canide del deserto si ritrovò intrappolato per metà, prima che il Rosso si voltasse verso la spadaccina, iniziando a blaterare frasi che né a Kaijtsu, né a Genkisen, sembravano avere senso.
    Daikenjin, dal canto suo, stava iniziando a scuotere la testa, "Oh, per favore... no...", forse già immaginava cosa Hoshikuzu stava per fare, al contrario di Kajitsu che nemmeno capì cos'era successo finché non vide il pezzo di stoffa nelle mani del Chikuma.
    La ragazza sciolse la trasformazione, tornando all'aspetto di un grosso Fennec, su quattro zampe, ringhiando come una pazza, forse sbavando anche un pò.
    "E' diventata idrofoba?", chiese con una mezza sghignazzata Genkisen, che, chiaramente, stava cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere.

    "Adesso basta, Kajitsu, Toku! Andate a riposarvi!", s'intromise l'anziano Fennec, facendosi avanti verso il campo di battaglia e guardando poi verso Hoshikuzu: forse voleva dire qualcosa, vedendolo con quel pezzo di stoffa nelle mani, poi scosse la testa e si girò verso il grosso Fennec che fino a quel momento era rimasto in attesa.
    "Genkisen, è il tuo momento.", avrebbe esclamato il vecchio saggio, ricevendo un ululato di gioia da parte dell'altro, cui poi fu fatto cenno di avvicinarsi alla sabbia naturale del Monte.
    Il grosso Fennec portò le mani alla sabbia e se la sparse sul volto peloso: Hoshi avrebbe avvertito la forza che sembrava quasi aumentare nel corpo del grosso canide? O avrebbe notato Daikenjin che sollevava con una mano Toku, facendolo uscire dalla buca di sabbia? O lo sguardo assassino di Kajitsu? E, soprattutto, come si spiegava, il Turbine Rosso, il fatto di non sentirsi stanco, malgrado l'uso del chakra contro Toku e Kajitsu? Forse erano domande che si doveva fare, ma non era quello il momento adatto: Genkisen forse non irradiava visibilmente potere, ma di certo brillava per sicurezza e voglia di menare le mani in quel momento.
    "Pronto, Rosso? Ora ci divertiamo!", esclamò soddisfatto l'altro, lanciandosi alla carica con una velocità che superava quanto mai potesse ricordare il Chikuma stesso, sferrando al qual tempo un pugno ricolmo di chakra con il braccio destro, un gancio di egual velocità e dalla forza di poco inferiore, che però risultava circondato da chakra di tipo Terra
    Manipolazione della Natura
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può incrementare l'efficacia delle proprie armi, protezioni o colpi senz'arma. Può scegliere 1 potenziamento tra i seguenti.
    - Potenza +20
    - Potenza +10, potenza contro armi x2
    - Potenza contro armi x3
    Non cambia la potenza delle armi per il calcolo dei danni alle persone.

    Tipo: Ninjutsu - Katon/Raiton/Suiton/Fuuton/Doton
    (Livello: 3 / Consumo:Basso ogni colpo )
    [Richiede Impronta di Chakra]
    puntando a colpire in pieno addome il Rosso con tutta quella potenza.
    Ruotando poi il busto, Genkisen avrebbe anche cercato di colpire con un gancio sinistro il fianco di Hoshi per poi finire con una testata, il tutto con una velocità ed una potenza non da poco.
    Sul primo combattente dei Fennec, di certo, la Sabbia del Monte aveva un effetto più che dopante! "Per il Potere Eremitico dei Fennec! A me, il Potere!!!!", esclamò esaltato nel frattempo.
    "Perché i miei migliori allievi sono così?", si chiedeva intanto Daikenjin, scuotendo la testa.

    [Monte Hitozatohanareta - Feng Gu]

    La voce che chiamò Feng Gu era quella di Daikenjin, mentre quello ancora si vedeva avvolto dalle fenici di fuoco che erano state, fino a pochi istanti prima, le figure di Feng Huang e Shiltar Kaguya.
    Ci volle qualche istante perché il Risorto si riprendesse e potesse scrutare l'anziano Fennec, apparentemente confuso, forse quanto Feng Gu stesso nel ritrovarsi di nuovo dentro il Monte illeso, ma allo stesso tempo curioso per qualsiasi cosa l'artefatto avesse fatto su di lui e, di certo, avrebbe sorpreso il Kaguya nel momento in cui gli avesse lanciato addosso quella sabbia.
    Ma cosa?, avrebbe appena avuto il tempo di dire l'altro, mentre quello gli spiegava che il Sigillo della Rinascita sembrava aver fatto qualcosa su di lui e, cosa più rilevante, che quella sabbia catalizzava il chakra, quindi gli propose di provarne ad usarne un pò.
    Il Kaguya non se lo fece ripetere due volte e fece la cosa per lui più semplice: manipolare le proprie ossa per farle uscire dall'avambraccio, il sinistro nel caso specifico, ma non furono le ossa ad uscire, bensì da tutto il corpo del presunto Shogenin si scatenarono delle fiamme non da poco.

    Il Fennec si allontanò stupefatto ed il Risorto stesso era al quanto confuso, mentre quel fuoco bruciava, di nuovo, le sue carni: forse stavolta non sarebbe stato possibile parlare e chiarirsi con una grossa fenice di fuoco anche perché, al momento, non ne vedeva davanti a se.
    Fu per questo che Feng Gu cercò di concentrarsi sul curare le ferite che stavano aprendosi sulla sua pelle, usando le abilità del clan Kaguya di cura, peccato che, per ogni stilla di chakra usata per curarsi, nuove ustioni si facevano avanti sulla carne, scavando la stessa e segnandola con nuove ustioni.
    Stai sbagliando tutto!
    E cosa dovrebbe fare? Almeno le abilità dei Kaguya dovrebbero aiutarlo!
    Davvero non ti ricordi, fratello? La tua Rinascita sulla Roccia degli Spiriti? Cosa ti disse il vero me quel giorno?
    Quali erano state le prime parole del vero Feng Huang? Cerca di controllare il dolore..., si rispose, ma allora era stato necessario per ridargli una forma, in quel fuoco di Rinascita, qui doveva controllare il dolore per controllare il fuoco.
    E se c'era una cosa in cui il defunto Mizukage era sempre stato esperto era controllare il dolore: aveva appreso con degli aculei ossei piantati nella carne a risvegliare la propria abilità innata, gli era stato strappato un braccio, aveva subito frontalmente ogni sorta di ferita, non si era mai fermato dinanzi al dolore e per quanto il fuoco provocasse nel più delle persone anche il panico, lui, Feng Gu, era nato dal fuoco e si trattava quindi solo di ricordarlo e di non sprecare tempo e forze a curare la pelle che bruciava.

    Che vuoi che sia? Andare in giro con la pelle che sembra una braciola...
    Stai zitto, testuggine..., ringhiò il Risorto, mentre la mente si svuotava delle parole delle tre voci, focalizzandosi su un unico punto, sul braccio sinistro, lo stesso da cui era partito quel propagarsi di fiamme e seguiva il percorso del chakra e della sabbia sul corpo stesso.
    Il fuoco normalmente, sapeva il Kaguya, si alimentava con l'ossigeno, quelle fiamme, invece, si alimentavano con il chakra, quindi l'unica cosa che doveva fare, escludendo scrollarsi di dosso la sabbia che di certo non sarebbe servito, era controllare il fluire del chakra per quietare il fuoco.
    Ma come farlo? Il primo pensiero del Risorto andò ad una tecnica che aveva visto usare, molto tempo prima, ad alcuni otesi (forse persino Yami): una sorta di scarica elettrica che li circondava, una specie di jutsu sia difensivo che offensivo, persino Shiltar per un certo periodo aveva pensato di creare un jutsu simile, poi aveva abbandonato quella strana idea per concentrarsi sulle tecniche polarizzate.
    Adesso dal suo corpo nascevano delle fiamme e, in fondo, cosa c'era di differente fra quelle fiamme ed un jutsu di quel genere? Doveva solo capire come controllarle, dato che era lui ad alimentarle.
    Come ogni esperienza nuova con il chakra, partì da ciò che conosceva al meglio: le ossa. Si focalizzò sulle stesse e da quelle sulla pelle, che ancora bruciava, incurante del dolore analizzò dove la sabbia era presente sul suo corpo e dove no, per prima cosa lasciò defluire da quei punti il chakra, sentendo che il fuoco forse stava riducendosi di intensità, o almeno così gli sembrava, poi lasciò che anche dal resto del corpo l'energia rientrasse, così come le fiamme sperava.
    Se fosse effettivamente riuscito a controllare quel fuoco, allora si sarebbe concentrato sulla mano sinistra ed avere lasciato fluire lì il proprio chakra, come se volesse liberare delle scariche elettriche, la più basilare manipolazione della natura del chakra, ma cercando invece di produrre il fuoco, chissà che non vi potesse riuscire?

    -----

    OT: Per la mia parte, come sempre a te la piena scelta di cosa può succedermi. Per la tua, considera che Genkisen l'ho dopato dal Fennec già possente che era Viola a questo bestione esaltato Nera con qualche jutsu di terra :ahsi:
    Vi divertirete un mondo assieme :riot:
     
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    [Feng-Gu]


    Niente poteva spaventare Feng Gu, l’uomo risorto dalla morte stessa per soddisfare la sua sete di vendetta. L’esperienza e l’incredibile abilità del monaco era state sufficienti per domare il potere incontrollato che scaturiva dal suo stesso corpo, un potere che ancora non gli apparteneva, ma che aveva domato con abilità incredibile. La pelle del monaco del deserto era stata quasi fritta dal calore e dall’intensità delle fiamme, ma nulla che il suo potere rigenerativo potesse sistemare in pochi istanti. Era forse quello il motivo per il quale era stato scelto?


    Daikenjin vedendo le fiamme ritornare al suo posto si era riavvicinato a Feng squadrandolo da cima a fondo -Oh.. che sorpresa inaspettata..- il fennec si era avvicinato al monaco per annusarlo -..sembra che in quel rotolo sia stato sigillato molto più potere di quanto potessi mai immaginare!..- che il fennec fosse in grado di annusare il potere? -Vedo che ti sei ripreso in fretta nonostante tutto.. anche se da ora in poi forse è meglio andarci piano con quell’artefatto.. è probabile che tu non sia ancora completamente pronto a domare il potere li contenuto.. ma sono sicuro che con le tue abilità non ti ci vorrà molto per imparare!..- il fennec aveva lanciato uno sguardo sincero al monaco, teneva in gran considerazione le abilità dello shogenin e la stima che nutriva verso i suoi confronti non nasceva solo da una vecchia amicizia con la fenice -Bene.. direi che per ora è meglio se ti prendi una pausa.. Hoshi sarà felice di vederti.. mentre aspetti e ti riposi ti farò portare qualcosa da mangiare e bere.. sentiti pure libero.. non appena avrò finito con il ragazzo manderò a chiamarti!..- il fennec se ne sarebbe dunque andato lasciando il monaco li a riposare. L’esperienza appena provata doveva sicuramente aver messo alla prova il corpo e le menti di Feng Gu.


    Mentre aspettava il monaco sarebbe stato raggiunto da una grossa fennec che si sarebbe presentata con il nome di Konji. Sembrava un po’ la mamma di tutti li dentro. Con se la volpe aveva portato una cesta piena di cose commestibili e meno, fra tutte le grosse larve di termiti giganti la facevano da padrona. Era infatti risaputo che i fennec si nutrivano per la maggiore di insetti e altro, per lo più animali notturni del deserto dell’Anauroch. La fennec sarebbe rimasta li a guardare Feng fino a quando non avesse preso il primo boccone di quella fantastica pietanza per poi congedarsi con un sorriso ringraziandolo per tutto quello che aveva fatto per il piccolo Hoshikuzu a cui teneva moltissimo. Sembrava che il rosso fosse ben voluto un po’ da tutti li dentro tranne Kajitsu forse.


    Feng avrebbe avuto un po’ di tempo per recuperare le forze prima di essere nuovamente chiamato per raggiungere il rosso.





    [Hoshi]


    L’assalto portato dal rosso ai danni dei due fennec aveva sortito il suo effetto piantando a terra Toku come un albero bicentenario e facendo letteralmente impazzire la giovane fennec che aveva fatto scappare via il Chikuma in preda al terrore. Hoshi come al solito aveva saputo sfruttare la situazione per mettere in difficoltà, o in imbarazzo l’avversario. Sembrava che i due ne avessero avuto abbastanza o almeno così era a dire del buon Daikenjin che aveva bloccato le danze -Oh?!.. di già.. accidenti e io che volevo spogliare completamente Kajitsu..- il rosso aveva fatto spallucce mentre l’altra sembrava volerlo azzannare alla carotide mentre imprecava in lingue ed idiomi sconosciuti persino al saggio e vecchio Daikenjin -IO TI AMMAZZO BRUTTO MOCCIOSO!!!.. IO TI @#iìQ .. E POI TI ##@ù=!!.. E NON CREDERE DI PASSARLA LISCIA SCHIFOSO #]@@]!!Z.. -. Toku e Genkisen invece sembravano ridersela di gusto, il siparietto messo su dal Chikuma aveva sortito un effetto positivo sui due e anche lui doveva ammettere di aver trovato la cosa divertente -Ahahahahah.. oh cavolo.. dovrò trovare un modo per farmi perdonare.. o quella mi ammazza davvero!..- Kajitsu assomigliava davvero troppo a Deidi-chan e se lui la conosceva bene, e la conosceva bene questa non lo avrebbe perdonato fino a quando la sua testa fosse rimasta attaccata al collo. Di sicuro il Chikuma ci teneva alla sua testa quindi doveva assolutamente inventarsi qualcosa -Dai Kaji non prendertela.. ho solo usato una delle mie tecniche speciali.. ascolta prometto di portarti con me nel prossimo viaggio ok?!..- -IO TI SCUOIO COME UNA LEPRE HAI CAPITO?!!.. @#[!!@..- per fortuna che tra loro il vecchio Daikenjin si era frapposto per fare da scudo o il rosso se la sarebbe vista davvero brutta.


    Ora che anche Toku era stato spiantato da terra toccava a Genkisen dare il meglio di se. Il rosso sapeva bene che con il bestione non c’era da scherzare. Anche se Genkisen non era il più grosso tra i fennec non aveva nulla da invidiare Kyoushou in termini di abilità combattive, anzi con tutta probabilità gli era superiore se non in potenza in efficacia e tecnica -Eheheh.. ora si che si balla.. forza Genkisen.. stringiti bene la cintura dei pantaloni.. non vorrei essere costretto a dover utilizzare il Fulmine del Porcello Infoiato anche contro di te..-il rosso si era messo in guardia mentre divaricava le gambe e metteva le braccia a protezione del corpo. Un lunghissimo attimo prima dell’inizio dello scontro e poi eccoli, due fulmini scontrarsi a massima potenza.


    Genkisen aveva divorato la distanza tra i due scatenando un potentissimo pugno all’addome dl ragazzo, un colpo pieno di potenza e non solo. Il Chikuma pronto all’impatto aveva accelerato i suoi riflessi appena in tempo per scansare il colpo e vederlo passare a poca distanza dall’addome. Un movimento semplice che tuttavia non era stato sufficiente a schivare completamente il colpo carico di chakra. Digrignando i denti dal dolore il Chikuma aveva incassato il colpo senza battere ciglio anche se solo per metà [Difesa][Difesa 1][Schivata / Riflessi: Nera+3 / Consumo: x1 Basso][Ferita][Leggera x2].


    -Tsk!!..- l’assalto era solo appena iniziato. Genkisen infatti senza arrestare la sua corsa aveva già caricato un secondo colpo, un potente gancio al fianco del Chikuma. Un colpo sicuramente veloce ma prevedibile e semplice da bloccare, il braccio del rosso era già pronto mentre il colpo volava verso il fianco impattando sul braccio contratto senza arrivare mai a destinazione. Il Chikuma stava sorridendo divertito mentre il suo sguardo incrociava quello fiero del fennec, sembrava quasi di vedere due cuccioli giocare al parco [Difesa][Difesa 2][Parata / Resistenza: Nera+2 / Consumo: x1 Basso].


    -Eheh.. puoi fare di meglio Genki!!!..- il rosso aveva lanciato la sfida ed ecco che il grosso fennec aveva preso la palla al balzo per scatenare una potente testata verso di lui. Inutile dire che il rosso non aveva affatto intenzione di schivare un colpo tanto semplice, quella era una sfida aperta, una pura richiesta di dimostrazione di forza. Caricato la testa all’indietro il Chikuma aveva lanciato la fronte verso quella del fennec in uno scontro micidiale che con tutta probabilità avrebbe lasciato un gran bernoccolo sulla fronte di entrambi -..PRENDI QUESTO!!!.. YATTA!!!..- l’impatto sarebbe stato quanto mai devastante mentre parava il colpo del fennec con una testata a sua volta [Difesa][Difesa 3][Testata / Resistenza: Nera+2 / Consumo: x1 Basso][Ferita][Leggera x ½].


    L’impatto devastante aveva fatto barcollare entrambi all’indietro. Mentre Genkisen richiamava a se il potere il rosso si era morso il pollice della mano destra per contrastare le parole dell’avversario -Ahn si!.. il Potere dici?!.. sta un po’ a vedere!!!..- piantata rapidamente la mano a terra il rosso aveva attivato la tecnica del richiamo facendo apparire davanti a se il vero potere -BATTLECAT!!!.. VIENI IN MIO SOCCORSO!!!- una gigantesca esplosione di fumo si sarebbe manifestata a partire da terra lasciando intravvedere dietro di essa solo l’ombra di una figura che presto si rivelò per quel che era veramente [Tecnica][Tecnica Avanzata][Richiamo / Kigeki / Consumo: x3 Basso].


    -EH?!.. Fratellone Genki?!.. che succede?!- il rosso aveva richiamato a se il potente Kigeki mentre scattava verso l’avversario prendendo il piccoletto per il coppino non propriamente in maniera dolce -YEEEEEEH!!! CHE SUCCEDE?!!!--Vai Kigeki!!!.. usa la super tecnica che hai usato al chiosco del ramen l’altro giorno!!!- il rosso aveva raggiunto Genkisen alzando il piccoletto verso la sua posizione, naturalmente girando la coda verso di lui. L’espressione beata del volpino aveva del tragicomico dalla posizione del rosso, Kigeki stava sganciando con impegno, insomma si stava davvero sforzando -FRATELLONE!!!.. NON MI VIENE!!!- -COME NON TI VIENE?!!- il Chikuma era ormai a portata ed il piccolo Kigeki non era riuscito a sganciare la sua tecnica, doveva assolutamente inventarsi qualcosa.


    Ritirato il piccoletto avrebbe scaricato un potente calcio frontale destro verso il bestione cercando di spingerlo via colpendolo all’addome. Il Chikuma sapeva di essere divenuto prevedibile, ma contava sul fattore spavento provato da Genkisen che sicuramente aveva intuito il piano del Chikuma [Azione][Azione 1][Calcio / Forza e Velocità: Nera].


    Quindi scaricato il primo calcio non si sarebbe fermato continuando l’assalto con un secondo calcio laterale verso la testa del grosso fennec -KIGEKI?!!- -SI SI CI STO LAVORANDO!!!.. STAVO GIOCANDO CON MAMMA KONJI QUANDO MI HAI EVOCATO.. LO SAI CHE LEI NON VUOLE!!!- la gamba sinistra del rosso era partita come un fulmine mentre volava in direzione della testa di Genkisen per minare alla sua salute, un colpo preciso e letale da vero maestro di Karate [Azione][Azione 2][Calcio / Forza: Nera / Velocità: Nera+3 / Consumo: x1 Basso].


    Colpito o meno il rosso avrebbe nuovamente posizionato Kigeki, ormai era una questione di o la va o la spacca -KIGEKI!!!.. ORA O MAI PIU’!!!- -CI SONO!!! VAIIIII!!!- la beatitudine si era dipinta sul volto di Kigeki mentre l’espressione seria del rosso delineava la potenza di quella tecnica combinata, una tecnica così potente che persino lo stesso Eremita delle Sei Vie avrebbe etichettato come PROIBITA. Le voci dei due sarebbero salite al cielo all’unisono mentre evocavano il “Vero” e assoluto “Potere” [Tecnica Proibita][Tecnica Avanzata + Azione 3][Sfera Di vento Levitante + Peto al Cianuro / Consumo: x4 Basso + x1 Basso]

    Sfera Di vento Levitante - Fuuton: Fujo No Kazedama
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (3)
    L'utilizzatore può avvolgere se stesso ed altri una sfera di vento, richiede la manipolazione di 1 Unità di vento ogni
    0,5 metri di raggio della sfera, minimo 4 unità, ogni persona in più richiede la manipolazione di ulteriori 4 unità. L'utilizzatore può muovere liberamente la sfera, facendola levitare in aria o creando uno scudo d'aria che gli permette di andare sott'acqua, la velocità è pari alla Precisione dell'utilizzatore. La sfera ha potenza difensiva pari a 10 ogni Unità usata, la potenza massima è pari alla potenza massima della manipolazione, respinge tutti gli attacchi fisici con Forza inferiore alla Precisione dell'utilizzatore. È possibile usare massimo 4 Unità per livello. Chiunque sia nella sfera non può attaccare. Il mantenimento richiede slot tecnica.
    Tipo: Ninjutsu - Fuuton
    (Livello: 4 / Consumo: Basso ogni Unità - Mantenimento: 1/2 Basso ogni Unità)
    [Potenza Massima: 20 ogni Grado]
    [Richiede Manipolazione del Vento I]
    [Da genin in su]

    Peto al Cianuro
    Speciale: La creatura può emettere un peto pestilenziale, 1 volta a round. Il peto si spanderà in tutte le direzioni entro 1,5 metri dall'utilizzatore. Non è infiammabile, chiunque lo respiri rimanendovi all'interno 1 slot azione sarà Scoordinato per 3 round. I vapori durano fino alla fine del round in cui sono emessi, poi scompaiono. Non è possibile utilizzarli in difesa.
    Consumo: Basso - Richiede Slot Azione
    [Da Chunin in su]
    .

    -TECNICA COMBINATA PROIBITA!!!.. PRIGIONE INFERNALE DELLA DANNAZIONE ESTREMA.. PUNIZIONE DELLA LOFA SIDERALE!!!-


    -TECNICA COMBINATA PROIBITA!!!.. PRIGIONE INFERNALE DELLA DANNAZIONE ESTREMA.. PUNIZIONE DELLA LOFA SIDERALE!!!-



    I due si erano esercitati un casino per dire quella frase insieme ed il risultato aveva dell’eclatante. Insomma la tecnica estrema combinata il potere della sera levitante del rosso assieme al peto al cianuro del piccolo fennec per creare una zona d’aria attorno al nemico totalmente impossibile da respirare. Non importava quanto forte e fiqo un avversario potesse essere, nessuno poteva anche solo minimamente sperare di uscire vivo da li dentro. Ora che il colpo era stato lanciato Kigeki era di troppo -Bel lavoro partener.. ora va.. al resto ci penso io!!!- -Yep!!!.. in bocca al fennec fratellone!!!- il rosso aveva così lanciato via il piccoletto come una ciabatta facendolo volare fino a doveva si trovava Daikenjin per poi rimettersi in posizione di difesa nell’eventualità che il grosso fennec fosse ancora in grado di intendere e volere [Azione][Azione 4][Lancio / Forza: Nera].

    OT/Shiltar parte semplice per te! Fai un po’ quel che ti pare dato che avevamo detto di ritrovarci! Per la mia parte con Genkisen se vuoi facciamo un secondo turno!!! :riot:
     
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    Fine dei giochi

    Monte Hitozatohanareta - Hoshi

    Portare via Kajitsu non fu affatto facile: la Fennec sembrava veramente diventata idrofoba, ma Toku la sollevò di peso ed assieme si allontanarono, su indicazioni del Vecchio Saggio.
    Lo scontro con Genkisen, intanto, era iniziato: il mastodontico maschio alpha dei Volpini del Deserto stava cercando di mettere alla prova le qualità difensive del Rosso, il quale, dopo tutto, resse anche bene ai colpi lanciatigli contro, ma niente avrebbe potuto preparare i due Fennec quando Hoshi utilizzò la tecnica del richiamo facendo apparire davanti a loro Kigeki.
    "Io cambio mestiere... basta fare l'Eremita nel Deserto... basta avere allievi del genere...", lamentò sottovoce Daikenjin, mentre il Chikuma si lanciava alla carica contro un Genkisen parecchio perplesso e smarrito nel vedere uno dei suoi fratellini più piccoli lanciarsi alla carica assieme al Konen'nin, pronti a sferrare una qualche tecnica "proibita".
    Diverse immagini vennero alla mente del massiccio canide, Hoshi che circondava Kigeki in un gigantesco Fenenc di Vento (aveva sentito dire che generazioni prima un Uchiha ed un Jinchuuriki del Nove Code avevano fatto qualcosa del genere) era la più diffusa e per quello si preparò ad un attacco che, però, non arrivò mai!
    Kigeki non riusciva a fare qualcosa, il che, nemmeno a dirsi, lasciò Genki ancora più confuso, mentre il Rosso tentava con un calcio di mantenere il controllo della situazione, calcio che, grazie ai benefici della Sabbia del Monte, il grosso Fennec riuscì comunque a contenere portando le braccia, potenziate da chakra, a difesa dell'addome.
    Il colpo non avrebbe sortito effetto sul massiccio canide, se non sbilanciarlo leggermente all'indietro, il che avrebbe dato tempo al duo suo avversario sia di bisticciare, sia di concedere ad Hoshikuzu un calcio così veloce, che l'altro nemmeno se ne rese conto, subendo in pieno un colpo alla testa non da poco.
    Fu allora che accadde: Genkisen era troppo stordito per comprendere, ma Daikenjin osservava nel pieno delle sue capacità cognitive (e con il massimo dell'autocommiserazione per cosa effettivamente stava accadendo) e vide la sfera di vento in cui il più anziano dei due discepoli veniva intrappolato, fra i potenti "effluvi" emessi dal piccolo Kigeki.

    Quando la tecnica fu conclusa ed il cucciolo di Fennec volò verso l'anziano Saggio, questi nemmeno si preoccupò, lo prese con una mano e lo mise a terra, "Stai qui, nipotino...", sussurrò semplicemente, mentre si dirigeva verso i due sfidanti.
    Genkisen era completamente stordito: la botta alla testa era stata spaventosamente forte ed il seguente peto in uno spazio chiuso persino più stordente, un jutsu che in pochi, probabilmente potevano pensare, ma decisamente da non sottovalutare.
    "Almeno è originale e sa sempre come cavarsi dai guai...", fu l'unica consolazione del Vecchio, mentre prendeva per un braccio il grosso Genki e, voltandosi verso Hoshi, aggiungeva: "Riposati, tra poco parleremo di cose serie, tutti e tre. Intanto porto Genkisen a stendersi...", quindi si sarebbe allontanato con il grosso Fennec, facendo cenno al piccolo Kigeki di seguirlo anche lui, probabilmente lo avrebbe ricondotto da Konji.
    Il Chikuma, a quel punto, avrebbe anche potuto riprendere le forze, nuove avventure lo avrebbero atteso nella sua ricerca degli Eremiti del Deserto, ma ancora non lo sapeva, così come, probabilmente, non sapeva chi fosse il Terzo con cui lui e Daikenjin dovevano parlare.

    Monte Hitozatohanareta - Feng Gu

    La situazione si calmò in modo inaspettatamente rapido, mentre il vecchio Fennec si riavvicinava ad un Feng Gu leggermente spaesato nel rendersi conto che in effetti era riuscito nel suo intento ed aveva domato quelle folli fiamme!
    Daikenjin sembrò annusarlo, complimentandosi e suggerendo di non giocare troppo con quel rotolo per il momento, invitandolo anzi a riposarsi, finché Hoshi non fosse stato pronto per incontrarlo.
    Va bene, grazie, Daikenjin-sama, fu la cordiale risposta del Risorto, mentre si guardava intorno.
    Poco dopo che uscì l'anziano volpino, ecco che ne arrivava un'altra, una versione femminile con tanto di cesta da pic-nic, peccato che nella cesta, fra le altre cose, vi fossero degli insetti da mangiare.
    Per un istante, il presunto Shogenin fu tentato di rifiutare, poi si disse che sarebbe stato scortese, quindi prese la prima cosa di chiara natura vegetale che riuscì a distinguere, probabilmente qualche alga, o sperava un frutto, dicendo: Normalmente dopo esperienze del genere, preferisco evitare i derivati della carne, ma grazie anche per quelli., con tono squisitamente cordiale.

    Devo dire che come esperienza è stata divertente! Poi ho potuto mozzarti la testa di nuovo!
    Non è cambiato niente! Sono ancora qui! Idioti! AHAHAHAHAHAHAH
    Siamo tutti ancora qui, ma forse, questa prima esperienza con l'Artefatto ha aiutato tutti e quattro noi a capire qualcosa, fratello!
    Ora chiami anche lui fratello?
    E' come dici ogni tanto tu, non c'è un lui, non ci siamo noi... c'è solo Chi è Risorto, l'unica questione è capire chi egli voglia diventare, se restare così com'è, o fare un passo oltre in una direzione.
    C'è una sola direzione che conta, quella della Vendetta! La Vendetta è TUTTO!
    Ma anche la violenza fine a se stessa, non dispiace!
    La Vendetta è tutto, esatto, fratello! Come ci arriveremo è la domanda a cui dobbiamo dare risposta.

    Mentre quei pensieri navigavano nella sua mente, Feng Gu si era seduto in posizione meditativa, il rotolo chiuso davanti alle sue gambe incrociate e le palpebre abbassate, nel cercare di ricordare l'esperienza appena vissuta e quanto da quella aveva ora imparato su di se e su ciò che era.
    Pensieri che furono interrotti quando sentì dei passi (che non sfuggirono ai suoi sensi affinati), aprendo gli occhi e vedendo Daikenjin, un pò perplesso gli sembrò il vecchio Fennec, mentre gli diceva poche parole: "E' l'ora che tu e Hoshi vi incontriate per ciò che lo aspetta."

    -----

    OT: L'attacco combinato è stato qualcosa di bellissimo :riot:
    Adesso direi che siamo alle ultime battute, a te la parola :ahsi: /OT
     
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    Avventura
    ..L’inizio di un lungo viaggio..
    6° Post Attivo




    L’incredibile attacco del rosso e del suo piccolo amico aveva sortito un effetto devastante su Genkisen lasciandolo stordito in mezzo al campo di battaglia. Era ormai chiaro che continuare sarebbe stato del tutto inutile così Daikenjin aveva deciso di finire la l’allenamento del rosso. Ormai era chiaro che il suo corpo cominciava ad abituarsi ad assorbire il potere in cui era immerso quel luogo, un potere che il Chikuma non sapeva controllare, ma che pian piano lo avrebbe reso forse il più straordinario e potente ninja di sempre. Mentre i fennec si allontanavano dalla stanza Hoshi ne aveva approfittato per dirigersi in cucina da Konji per divorare qualcosa di sostanzioso con cui recuperare le forze. Come al solito si era intrufolato nella dispensa di nascosto restando ben appiccicato al soffitto come un insetto -Ho una fame bestia!..- il Chikuma stava letteralmente sbavando mentre cercava qualcosa di commestibile. Ormai era abituato a mangiare il cibo dei fennec, verdura, insetti e qualsiasi cosa fosse commestibile in quel deserto, quando aveva fame il rosso non pensava poi molto, apriva semplicemente la bocca e metteva in moto le mandibole -Gulp.. gnam.. gnam.. Obsf.. Konfi.. Bau!..- il rosso era stato sgamato quasi subito da Konji appena tornata dalla visita al monaco. Questa non sembrava affatto sorpresa di vedere il rosso a terra con entrambe le mani piantate in bocca -Piccolo Hoshi.. almeno abbi la pietà di mangiare con calma..- la fennec era sempre premurosa come una madre -.. e soprattutto di non parlare con la bocca piena!- -Mpf.. fa febe.. fuba mbfa.. gnam..gnam.. abevo.. glum.. fabe..- come non detto.


    Terminata la scorpacciata il Chikuma si era dunque diretto nella stanza dove Daikenjin gli aveva detto di farsi trovare. Li il massiccio Zong lo aspettava seduto a terra, come sempre era un piacere vedere il gigante da quelle parti -ZONG!!!.. che bello vederti da queste parti!.. aspetta non mi dire.. il vecchiaccio ha chiesto di nuovo di aiutarmi in qualche strana missione?!..- -Proprio così giovane teppista!- l’anziano fennec era tornato dopo aver messo a riposare Genkisen. Come al solito aveva quella sua espressione pensierosa anche se si doveva ammettere che l’età era la prima responsabile -Ho convocato entrambi perché ho una missione da affidarvi.. è di vitale importanza che il deserto dell’Anauroch la nostra casa sia ben difeso dalle minacce esterne che stanno sopraggiungendo..- il fennec si era mosso al centro della stanza piantando le zampe a terra. Una nuvola di fumo era esplosa rivelando dietro di essa una grande rotolo di richiamo -Come ti avevo già anticipato ragazzino voglio che tu ritrova tutti i miei vecchi compagni.. i saggi del deserto.. e che li riunisca sotto un nuovo contratto di evocazione!.. tu ne sarai il primo e unico possessore.. se non vogliamo cadere vittime di ciò che sta per arrivare sul continente avremo bisogno di tutto l’aiuto possibile..- -Wow.. un nuovo contratto di evocazione!.. sarà fantastico conoscere questi saggi..- il vecchio Daikenjin non sembrava affatto di questo parere -Non cantare vittoria tanto presto.. i saggi del deserto sono creature fiere e dal carattere.. mmh.. piuttosto difficile.. riuscire a convincerli sarà un’impresa non da poco!..- il Chikuma non aveva paura di superare alcuna difficoltà -Eheheh.. non preoccuparti vecchio.. vedrai che riuscirò a farli miei alleati!..- -E’ quello che spero..- avrebbe detto il fennec sospirando.


    Il grande rotolo era stato aperto mostrando subito i sigilli che legavano il rosso al contratto e le sue creature. Ovviamente per il momento era vuoto e l’unico nome che compariva era quello del vecchio Daikenjin -Wow!!!.. ma qui c’è scritto il tuo nome.. aspetta quindi anche tu farai parte della nuova squadra?!.. WAHAHAH..- -Che cosa c’è da ridere ragazzino?!.. il mio aiuto sarà di fondamentale importanza.. ora forza.. firma il contratto.. apponi il sigillo!- mentre il rosso concludeva il contratto con il suo sangue la volpe si era spostata su Zong per dare nuove informazioni -Monaco.. ti ringrazio per quello che fai per noi.. ti prego di voler aiutare il giovane Hoshikuzu nella sua nuova impresa.. il ragazzo è abile.. ma ahimè.. un po’ troppo agitato a volte!- l’immagine delle varie tecniche mostrate poco prima ancora lo demoralizzava -I saggi del deserto sono nascosti in tutto il deserto dell’Anauroch.. purtroppo negli anni ho perso i contatti e non so dove si siano nascosti.. tranne con uno.. il vecchio Arumajiro!..- dietro di loro Hoshi si stava innervosendo mentre non riusciva a firmare il contratto -..non so esattamente dove si nasconda.. ma ho un indizio per voi se volete trovarlo.. so per certo che una tribù di nomadi del deserto sa dove si trova.. si tratta della tribù dei Puraku.. si muovono costantemente nella zona occidentale del deserto.. trovarli non sarà semplice ma è l’unico modo per cominciare!..- finalmente Hoshi aveva terminato di firmare il contratto -Ecco fatto!.. e di un po’ Daikenjin una volta che avremo trovato questo Arumajiro.. che dovremmo fare?!..- -Dovrai convincerlo a firmare il contratto di evocazione.. tra tutti noi Arumajiro è il più saggio e vecchio.. e forse il più semplice da convincere.. fa tutto ciò che è necessario per ottenere la sua alleanza!.. sono sicuro che lui saprà poi indicarti la strada per raggiungere il resto di noi saggi..- Daikenjin aveva riposto tutte le sue speranze nei due ninja. Per Hoshi e Zong si prospettava una lunghissima serie di gite nel deserto alla ricerca dei famosi saggi dell’Anauroch. Il Chikuma non stava più nella pelle, un sacco di nuove avventure lo attendevano di li a poco -Bene allora!.. si parte alla ricerca di questa fantomatica tribù dei Puraku!!!.. chissà che aspetto avrà il saggio Arumajiro!!!- un gran sorriso si era dipinto sul volto del Chikuma.



    OT/Intro terminata! Ed ora si comincia con le vere avventure in quel dell’Anauroch!!! :riot:
     
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    Riscaldamento finito... ora si inizia a fare sul serio

    Non fu solo Daikenjin a presentarsi al Risorto, no, con lui c'era anche Hoshikuzu Chikuma, che risultò parecchio felice di vedere quello che conosceva come lo Shogenin di Suna, un sentimento reciproco.
    Buon vecchio Hoshi, è sempre un piacere vederlo!
    Naaaaaa! Io preferisco l'altro nostro compagno di follie... quelle vere!

    Al saluto del Rosso, però, Zong Wu (poiché quella era l'identità che usava con Hoshi), non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, poiché il saggio Fennec s'intromise, parlando di una missione di importanza vitale per Anarouch, per preparare il Deserto ad una qualche minaccia.
    Di che sta parlando? Che minacce ci sono in questo deserto?
    Predoni, la sabbia, il gigantesco gorilla in libertà, quella storia che girava nel villaggio di uomini scimmia... principalmente credo siano le scimmie e la sabbia i problemi di questo posto.
    Daikenjin aveva nel frattempo evocato un grosso rotolo da richiamo, parlando di alcuni suoi "vecchi compagni" che lui definiva i Saggi del Deserto, che però non sarebbero state tanto facili da rendere loro alleate, a quanto diceva il vecchio stesso.
    Un sorriso si disegnò sul volto del Kaguya: un tempo Shiltar Kaguya era stato chiamato il Dominatore perché in possesso di evocazioni dalle più svariate tipologie, non vedeva perché Hoshi non potesse riunire animali diversi sotto lo stesso contratto, alleandoli con se stesso.
    Fu proprio in quel momento che l'attenzione del basso Fennec si rivolse verso lo Shogenin con parole accorte.
    E' sempre un piacere per me aiutare Hoshikuzu, è forse uno dei pochi amici che io abbia e non vedo perché non dovrei supportarlo nelle sue avventure., avrebbe ammesso, Tanto più che anch'io, di certo, avrò di che fare esperienza viaggiando con lui... tendiamo sempre a finire nelle situazioni più strane., ammise scherzoso, prima di chiedere: Questi Saggi del Deserto, dove possiamo trovarli?
    La risposta del volpino non fu delle migliori: solo su uno sembrava avere un qualche indizio, tale Arumajiro, di cui le ultime tracce erano note ad una tribù nomade del Deserto Occidentale, i Puraku, un nome al Risorto del tutto sconosciuto.
    Questa prima creatura, comunque, sembrava essere il punto di partenza perfetto per scoprire poi dove fossero tutti gli altri Saggi del Deserto, quindi sarebbe stata, obbligatoriamente la loro prima meta.

    Ottimo, Daikenjin-sama, credo anche di avere in mente chi potrebbe aiutarci a trovare questa tribù nomade. Non la vedo da quando mi incontrai con Hoshi in questo monte, ma forse saprò dove trovarla. Se la nomade che ci aveva aiutato quel giorno ci darà supporto anche stavolta, allora avremo buone possibilità di trovare quest'altra tribù., ipotizzò il Kaguya, Mi ci vorrà solo qualche giorno per individuarla, Hoshikuzu, poi potremo partire, ne sono sicuro., confermò sicuro, prima di voltarsi verso Daikenjin.
    A proposito, nobile Saggio, che tipo di creatura è Arumajiro?, chiese incuriosito Zong Wu, "Creatura?", ripeté l'altro, non avendo ben chiaro che intendesse, Sì, immagino non siano tutti Fennec i Saggi del Deserto!, confermò il Risorto.
    "Ah, Arumajiro è un vecchio Armadillo!", rispose secco l'anziano.
    Così, dopo gli ultimi chiarimenti ed accordi con Hoshikuzu, dopo avergli chiesto di depositare di nuovo l'artefatto nel suo avambraccio sinistro, e dopo aver ringraziato Daikenjin per il supporto, il Risorto andò via con l'idea che avrebbero dovuto cercare un piccolo armadillo che andava in giro con un bastone e con la corazza tutta storta per l'età.
    Chissà se aveva ragione.

    ----------

    OT: Grande giocata Hoshi, ora si inizia con quelle più movimentate! La Ricerca degli Eremiti del Deserto inizia a breve :riot: /OT
     
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