Turista per caso[Add. Chakra Distruttivo Kairi - Meika]

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    Turista per caso

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    Dopo il pessimo incontro con il maleducato guardiano, l'umore di Kairi prima buono era stato decisamente rovinato. Mi auguro che tutti i kiriani non siano così, o questo villaggio potrebbe scendere molto velocemente nella mia classifica personale per quanto riguardava l'accoglienza al momento c'era Oto che si teneva ben stretto l'ultimo posto, ma vi era il forte rischio che venisse scalzato dalla sua per ora salda posizione.
    Per distrarsi un po' la ragazza aveva deciso di evocare la piccola ed allegra Kiba, una delle sue due evocazioni: il carattere della cucciola così solare riusciva sempre a metterla di buon'umore, ed anche in quel caso ebbe il suo effetto. La lupa, che seppure fosse una semplice cucciola raggiungeva tranquillamente le dimensioni di un Pastore Tedesco adulto, trotterellava di fianco a lei osservando le vie di un luogo così particolare e nuovo.
    Questo posto è davvero strano, bello, ma strano! C'è molta più umidità che nella tua tana, gli odori sono più difficili da trovare ed ho il pelo tutto inumidito. Come hai detto che si chiama? esclamò la cucciola, mentre annusava qua e là ogni luogo senza dimenticare un'angolo. Ad un certo punto si ritrasse con aria schifata da un angolo Bleah, qui qualcuno è andato in bagno, e non era un cane!

    Senza voler indagare ulteriormente su chi, cosa o perché, Kairi si limitò al rispondere alla sua domanda Kiri, o villaggio della nebbia. E' così umido perché siamo su un isola, e per quanto stia meglio a Konoha preferisco questo clima a quello di Suna, che è in mezzo al deserto. Facevo il doppio della fatica anche per le cose più semplici là
    Perché non mi hai evocato anche li?? replicò Kira con tono indispettito Sai che mi piace vedere posti nuovi
    Fidati, non ti sarebbe piaciuto. Con tutto quel pelo che ti ritrovi saresti morta dal caldo, il deserto non è esattamente un posto adatto ai lupi. Inoltre sono stata piuttosto impegnata fece una piccola pausa, ripensando a tutto ciò che era accaduto solo qualche settimana prima, ed al risveglio della sua innata Non avrei proprio avuto il tempo di chiamarti. Ma ti prometto che la prossima volta lo farò, anche se non credo sarà una così bella esperienza per te
    Oh no, ogni nuovo luogo visitato è una bella esperienza invece! rispose la cucciola, soddisfatta dalla promessa della genin.

    La ragazza non aveva fretta: era davvero giunta al villaggio per una semplice visita di piacere, ed aveva tutta l'intenzione di comportarsi come una vera e propria turista. Girovagò per il villaggio fermandosi ad osservare i negozi di vestiti, e come suo solito comprò degli abiti tipici della zona, un po' per collezione personale, un po' perché potevano servirle in futuro, così come erano serviti quelli di Oto e di Suna.
    Esplorò il villaggio per tutta la mattinata assieme alla sua accompagnatrice, ed a pranzo si fermò in un locale che cucinava specialità di pesce tipiche ed esclusive di Kiri stessa. Fu lì che trovo un simpatico vecchietto che le descrisse al meglio il centro abitato, elencandole con cura anche tutti i clan presenti in esso.
    Fu proprio uno dei suddetti clan ad attirare la sua attenzione, ovvero il clan Akuma. A quanto pareva i suoi membri possedevano un'abilità oculare come gli Uchiha, ed erano specializzati in genjutsu. Dopo essersi fatta indicare dal simpatico anziano dove si trovasse il loro quartiere ci si diresse, decisa a visitarlo per scoprire qualcosa di più. Da sempre le abilità oculari che non fossero lo sharingan la incuriosivano, purché fosse assolutamente certa che nessuno potesse eguaglialo.

    Non impiegò molto per trovarlo, ed arrivata davanti all'ingresso del quartiere Kiba si irrigidì, sollevando leggermente il labbro inferiore mostrando i denti Kairi, questo posto non mi piace molto...viene una strana energie da qui dentro, o chakra è così che lo chiamate voi, vero? Stai attenta spiegò, non senza una nota di nervosismo nella voce.
    La giovane Uchiha però non percepiva nulla, e diede una piccola grattata sotto le orecchie alla lupa in segno di conforto Non preoccuparti, non ci succederà nulla. Kiri e Konoha sono alleate, anche se alcuni guardiani sembrano esserselo dimenticati disse in quella che era una chiara frecciatina acida Nessuno ci farà del male. Ed in ogni caso, ci sono io qui a proteggerti concluse con un sorriso. La cucciola alzò lo sguardo osservandola qualche istante con gli occhi celesti per poi annuire leggermente Allora andiamo. Ero io che dicevo che ogni posto nuovo è un'avventura prima, in effetti... e facendosi coraggio seguendo l'Uchiha all'interno del quartiere, la coppia si addentrò in esso per visitarlo.
     
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  2. -Meika
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    Turista per caso


    I



    Sì, certo. Il quartiere degli Akuma poteva per certi versi essere considerato una specie dell'anticamera dell'inferno. Non certo per l'esagerata pericolosità dei propri membri, quanto più per quella vena più che strisciante di follia che colpiva i membri del clan dopo che imparavano ad utilizzare i poteri dei loro occhi. Sembra quasi ovvio. Una mente abituata a rendere reale l'immaginazione poteva succedere con una certa probabilità che inconsciamente materializzasse i suoi sogni, ambizioni e sopratutto paure in una forma illusoria ma con ben definita da essere praticamente tangibile. Ma non era quella la spiegazione della tetraggine del quartiere degli Akuma. Era semplicemente perché ci piaceva l'oscurità. Non ne ero una grande fan, ma alla fine quelle viuzze e quel posto così tetro era casa per me.

    Data questa spiegazione più o meno plausibile alle paure del povero animale che accompagnava Kairi, era il momento di capire che fine avesse fatto Meika Akuma. La non più tanto novella boss dell'Ospedale di Kiri stava tornando a casa. Tra le braccia avevo una busta di carta della spesa ed un'espressione pensierosa in viso. La riorganizzazione dell'Ospedale era conclusa, la vita proseguiva più o meno calma e piatta. Un periodo di insperata tranquillità e persino Akira non aveva rischiato il collo nell'ultimo mese. Un record, per chi conosceva il ragazzo. Certo, sapere che il Mizukage l'aveva mandato a Suna per qualche incarico super-segreto del quale non aveva voluto dirmi proprio nulla mi preoccupava un po'. Il giusto, diciamo. Solo per la sua tendenza suicida, ma poco altro.
    Dunque, a conti fatti, la vita proseguiva così tranquilla che potevo permettermi di avere la testa tra le nuvole. Così tra le nuvole che solo un guizzo mi impedì di sbattere contro la ragazza ferma dinanzi la via principale del clan assieme a quello che sembrava un grosso cane.
    Ah-aaaaaaah strillai, stringendo la borsa della spesa per poi piroettare su me stessa riuscendo a tenermi miracolosamente in piedi.
    C'è mancato poco, scusa, colpa mia avevo la testa da tutt'altra parte... non è successo nulla, vero? Domandai, con una risatina nervosa a mo' di scusa. Solo allora notai che la ragazza non era di lì. Il coprifronte indicava chiaramente Konoha del reso.
    Oh, non sei di Kiri. Hai bisogno di qualcosa per caso, indicazioni? Domandai.



     
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    Prese alla sprovvista

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    Fu mentre ancora osservava lo strano quartiere, mentre Kiba continuava a guardarsi attorno tutt'altro che tranquilla, che Kairi sentì un grido provenire alle sue spalle: si girò immediatamente in posizione di guardia, presa totalmente alla sprovvista e per questo decisamente spaventata da quel suono dietro di lei, non essendosi minimamente accorta dell'avvicinarsi di nessuno. Allo stesso modo Kiba, un po' a causa del grido un po' causa dello scatto della sua evocatrice si girò velocemente mentre un ringhio sommesso proveniva dalle sue fauci, i denti scoperti. La cupa atmosfera del quartiere in cui si apprestavano ad inoltrarsi aveva giocato un brutto scherzo ai nervi di entrambe.
    Solo dopo pochi istanti la giovane Uchiha si accorse che davanti a lei non vi era alcun pericolo, ma una semplice ragazza che dimostrava all'incirca la sua età con una busta della spesa tra le mani, apparentemente stupita quando lei di averla incontrata. Chiuse gli occhi, disattivando lo sharingan in automatico comparso cremisi nelle sue iridi, emettendo un lungo sospiro per calmarsi. Da quando la sua innata si era risvegliata le risultava difficile controllarla quando era presa dalla paura o dalla rabbia, e la cosa la metteva non poco a disagio: abituata ad avere il massimo controllo su ogni aspetto della sua vita, il fatto che fossero i suoi stessi occhi a giocarle quelli scherzi non poteva che non inquietarla un poco.

    Kira invece non si tranquillizzò immediatamente, pur smettendo di mostrare le fauci Ehi! Non si prendono le persone così alle spalle, non te l'hanno insegnato mamma e papà??
    Kira... fu l'immediata risposta severa di Kairi, che scoccò un'occhiataccia alla lupetta Cosa ti avevo detto riguardo alla buona educazione?
    La lupa in tutta risposta le lanciò un'occhiata poco convinta, per poi sedersi educatamente per terra, la bianca coda avvolta attorno alle gambe Ok, ok...uffa alzò poi lo sguardo verso la nuova arrivata Scusami, io sono Kira del branco di Saikuron, piacere di conoscerti. Va bene così? continuò, l'ultima frase rivolta all'Uchiha che annuì con un leggero sorriso Va meglio
    La ragazza si rivolse poi alla kiriana appena arrivata Non è successo nulla, non preoccuparti, solo un po' di spavento. Anzi, ti chiedo scusa per la mia reazione di poco fa, mi hai colto completamente alla sprovvista ed ho agito di istinto continuò, facendo un piccolo inchino per poi alzare qualche istante la sua interlocutrice con aria incuriosita: se aveva un sacco della spesa con sé, forse significava che abitava proprio in quel quartiere In realtà non mi sono persa, ma sono qui per visitare il quartiere degli Akuma, al risorante mi hanno detto che è aperto agli ospiti. Nel mio villaggio abito in un quartiere molto simile, così ero curiosa di farvi un salto. Spero non sia un problema disse, non sapendo esattamente se la sua supposizione sulla ragazza fosse giusta o meno, ma convinta che avrebbe ricevuto una risposta entro breve.
    In effetti non sono di Kiri, come hai notato dal coprifronte. Mi chiamo Kairi ed appartengo al Clan Uchiha concluse con un ulteriore inchino, sperando che anche la ragazza davanti a lei non odiasse il suo clan come il guardiano.

     
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  4. -Meika
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    Turista per caso


    II




    Non sfuggì il bagliore rosso che attraversò gli occhi della ragazza per più di un istante. All'improvviso mi accigliai e prima di poter reagire mi fermai. L'istinto forse stava prendendo il sopravvento? Da quando reagivo in quella maniera al minimo segno di minaccia? Quei pensieri erano abbastanza cupi, ma forse per un breve istante realizzai quello che non avevo mai pensato prima di quel momento. Non ero più così spensierata come un tempo. Non avevo mai avuto quei riflessi militari. Eppure erano lì, presenti, e la cosa mi turbava appena. Ma quel turbamento svanì assai rapidamente quando il primo a parlare fu il... cane/lupo piuttosto che la ragazza.
    Oh... ah! Tu parli! Dissi sorpresa, senza aver diritto di sorprendermi. Non ero per caso amica a dei Kappa alquanto particolari. Alla fine però, a parte la sorpresa e lo spavento non accadde assolutamente nulla. La ragazza si presentò come una dei membri del clan Uchiha, decisamente famigerato persino a quelle latitudini e che pareva intenzionata a visitare il quartiere degli Akuma.
    Io sono Meika Akuma invece mi presentai a mia volta E sì, sono un membro del clan aggiunsi, riaggiustando la busta della spesa.


    C'era da chiedersi come mai una ragazza venisse a Kiri a visitare il luogo più tetro e meno interessante del Villaggio. Il quartiere degli Akuma non era nulla di speciale, persino l'aria tetra non era un granché dopo un paio di giorni che ci vivevi.
    No, cioè, è un quartiere ma come puoi vedere non c'è un vero e proprio ingresso solo strade... più che altro mi chiedo che speri di trovarci Kairi ridacchiai appena Sul serio, c'è ben poco di attrattivo qui. Kiri offre scorci migliori di queste strade. Oppure non è proprio per turismo? Lanciai una rapida occhiata Dico bene?
    Era una Uchiha, il che voleva dire che poteva essere interessata alle arti oculari. Certo, il Magan era forse l'unica arte oculare degna di nota di Kiri ma - per diverse ragioni - aveva ben poco a che spartire con il famigerato Sharingan che lei aveva dimostrato di possedere con un bagliore rosso poc'anzi.
    Posso aiutarti in qualche modo? Devo giusto lasciare queste cose a casa, ma se cerchi un posto specifico posso accompagnarti aggiunsi poi, spensierata. Nulla del mio atteggiamento lasciava intravedere la mia forza, i miei poteri o il mio rango all'interno del Villaggio. Volevo giocarmela tranquillamente per il momento, forse più interessata a spezzare la noia che il resto.

     
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    Colpo di fortuna

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    Si, parlo rispose la lupa, con tono di voce ancora leggermente offeso E non mi piace essere presa alle spalle... rimarcò, evidentemente ancora offesa per il non aver ricevuto nessun tipo di scusa a riguardo. Non che in realtà fossero necessarie delle scuse, ma Kiba era semplicemente fatta così, tanto allegra e solare quanto bambinesca in certi casi: si trattava pur sempre di una cucciola, anche se il suo aspetto faceva presupporre il contrario.

    Kairi non diede troppo peso a quel suo modo di fare, e sperò che la kiriana facesse lo stesso. Sembrava che la ragazza fosse un membro del clan Akuma, come avrebbe dovuto farle forse intuire la busta della spesa ed il fatto che stesse entrando proprio in quel quartiere Allora forse puoi aiutarmi, Meika rispose con un sorriso Sono venuta a Kiri approfittando di un periodo libero dagli impegni da shinobi per pura curiosità e spirito di avventura, e l'esistenza del tuo clan mi ha fin da subito attirata: alla foglia abbiamo due abilità oculari piuttosto conosciute, lo sharingan ed il byakugan, e non sapevo che anche altri villaggi ne possedessero in realtà, da qui il mio interesse.
    Forse la mia richiesta potrà risultare scortese e particolare, ma se ti offrissi qualcosa in cambio del disturbo, un thé un gelato o quel che preferisci, avresti voglia di raccontarmi qualcosa sul tuo clan e sulla vostra abilità oculare?
    domandò cortesemente.

    Se la ragazza avesse reagito guardandola in maniera sospetta o in malomodo avrebbe subito aggiunto In effetti può apparire sospetta una simile domanda...ma non ho intenzioni ostili né secondi fini, il mio è semplice interesse accademico. Non ho mai conosciuto nessuno che avesse abilità oculari al di fuori di Konoha. Però non so come potrei provarti le mie buone intenzioni se non con le parole, e nel caso tu non volessi aiutarmi capirò le tue motivazioni
    Le sarebbe dispiaciuto non poter soddisfare quella sua curiosità, ma in caso di rifiuto non avrebbe criticato Meika: lei stessa non avrebbe probabilmente visto subito di buon occhio uno straniero alla ricerca di informazioni sugli Uchiha e lo sharingan. Era anche vero che la storia del suo clan non era esattamente rosea il che aveva fatto sviluppare sospetti riguardo a determinate situazioni praticamente ad ogni appartenente ad esso, forse per gli Akuma la situazione era diversa
     
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  6. -Meika
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    Turista per caso

    III




    Dunque la motivazione era un'innocente curiosità. Non che ne fossi davvero interessata, tuttavia mi incuriosiva il fatto che lei desiderasse imparare più su dei Doujutsu anche se, a conti fatti, non avevo idea di quanto ciò potesse esserle utile al fine del suo addestramento. Tuttavia sorrisi alla ragazza, a dimostrare che per me non c'era alcun problema. I segreti del clan erano svariati, ma di fatti il funzionamento di base dei nostri occhi era assai semplice e conosciuto da rasentare l'informazione di dominio pubblico. Nel mentre che lei parlava continuavamo a camminare, ormai vicine a casa mia.
    Sei di Konoha, no? Allora non devi provarmi nulla, siamo alleate dissi con semplicità. E non offrirmi nulla Kairi, per così poco aggiunsi subito, ridacchiando.


    In breve giungemmo a casa e dunque, dopo aver lottato un po' con la busta, riuscii ad aprire il cancello. Si trattava di una piccola villetta di due piani costruita sopra al negozio di famiglia. Mio padre, ex ninja in pensione (per via di una gamba persa) vendeva un po' di tutto, anche robette utili per i ninja e mi aveva trasmesso la sua manualità. L'avevo dimostrato a Genosha, quando avevo dovuto creare un otre usando del filo per susutre e le pelli di due conigli appena spellati. Ma era un'altra storia.
    Vieni, potremo parlare meglio che per strada dissi alla ragazza, invitandola. La casa era vuota, ma ben ordinata. Dopo l'ingresso entrammo in un piccolo salotto e lì Kairi potè notare la classica foto dedicata alle persone scomparse. C'era una donna ritratta su tale foto, assai simile a me, ma con i capelli biondo cenere. Ormai ero totalmente abituata a quell'immagine che non ci facevo caso, ma forse chi entrava in casa per la prima volta avrebbe rapidamente capito il lutto che gravava in quella famiglia.
    Gradisci qualcosa? Del thè? Domandai. Nel caso avrei preparato tutto e dopo aver servito mi sarei seduta davanti al piccolo tavolino del salotto.
    Allora da dove inizio... se non sbaglio lo Sharingan ed il Byakugan sono abilità genetiche, no? Bé, prima di ogni altra cosa questa è la grande differenza con gli Occhi Demoniaci, Kairi. Non è un'abilità che si trasmette tramite il sangue, ma è una conoscenza segreta. Se ora io, che so, prendessi i tuoi occhi feci un gesto con la mano, indicando le sue grandi pupille nere E li impiantassi su un altro shinobi, questo potrebbe usare l'abilità che risiede nei tuoi occhi. Al contempo, senza, è impossibile averla. I vostri occhi sono il veicolo del vostro potere, ma per noi Akuma non è così. È vero che sfruttiamo gli occhi, ma di fatti se perdessi i miei occhi e mi fossero impiantati degli altri, potrei usare i miei poteri senza problemi. Bé, per quanto riguarda ciò che sappiamo fare mh... misi una dito sul rabbro inferiore, un attimo alla ricerca delle parole per spiegare Il potere più grande sono le illusioni. In queste probabilmente non abbiamo rivali al mondo, nemmeno voi Uchiha affermai con sicurezza Non importa se ci vedono o meno, non importa che occhi hai, non importa se ti nascondi... sei già caduta nella nostra illusione, se sei abbastanza vicina. Possiamo creare tutto ciò che vogliamo, e le creazioni sono perfette ed indistinguibili dalla realtà, se qualcuno le analizzasse vedrebbe persino organi, sistema circolatorio... e poi, l'altro potere, è la capacità di vedere lontano, attraverso i muri, riconoscendo l'energia vitale delle persone... più o meno questo è quanto. Bevvi un altro sorso di the Poi, sai, ci sono aspetti oscuri nel clan... diciamo qualcosa che sembra simile ad una maledizione, però non mi aspetto che tu possa capire. Insomma, ci farebbe apparire più svitati di quanto in realtà non siamo feci una risatina nervosa, ma sincera. Non sapevo bene se avevo voglia di parlare del Demone con una sconosciuta. Avevo accettato di raccontarle del clan per gentilezza e per riempire quel pomeriggio un po' vuoto, ma quell'argomento era delicato... o forse no. Non riuscivo più ad inquadrare l'importanza che quella manifestazione aveva nella mia vita.




    Nel mentre, in Ospedale, qualcosa andava agitandosi. Un uomo bussò nervosamente alla porta del mio ufficio ma un'infermiera che passava da quella parti lo fermò. Buonuomo, Meika-san non è qui, oggi è il suo giorno libero.
    Oh, per i tutti i Kami, proprio oggi. Sa dove posso trovarla?
    Non le piace essere disturbata quando non è qui... è urgente? disse gentilmente l'infermiera e l'uomo, un piccolo ometto dalla fronte sudata ed una calvizie ormai incipiente, annuì.
    Vengo dal Shiawasenahibi, nel Paese dell'Erba. Abbiamo problemi con i bambini e lei ha detto di avvisare se...
    Capisco... l'infermiera prese una penna dal camicie e sul foglietto che aveva in tasca segnò un'indirizzo Ecco, questo è il suo indirizzo. Non so dove sia ora, spero che tu possa trovarla in casa.
    Grazie, grazie, speriamo! E l'ometto scattò sulle sue gambe grassocce, senza sapere precisamente dove andare. La giornata per quelle due ragazze ancora comodamente sedute a prendere un the stava per prendere una svolta inaspettata.


     
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    Uchiha ed Akuma

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    La ragazza sorrise a sua volta alla gentilezza di Meika: la kiriana stava ben compensando con il suo modo di fare cortese e simpatico gli atteggiamenti stizziti del guardiano sulle mura, e fortunatamente la sua vacanza improvvisata stava evolvendosi sempre meglio.
    Grazie mille! Su, andiamo Kiba si rivolse all'evocazione facendole cenno di seguirla, e la lupa dopo aver dato un'occhiata poco convinta alle strade del quartiere Akuma la seguì con la coda fra le gambe. Quel posto non le piaceva proprio per niente, tuttavia se Kairi aveva proprio intenzione di visitarlo non l'avrebbe lasciata sola.

    All'Uchiha invece il quartiere sembrava piuttosto normale, certo un po' più tetro di altri ma comunque nulla di così preoccupante. Diede una mano a Meika aiutandola con la busta della spesa appena arrivati al cancelletto, ed appena varcato l'ingresso si tolse le scarpe per evitare di sporcare come le era stato insegnato fin da quando era bambina, lasciandole all'ingresso e prendendo delle eventuali ciabattine nel caso in cui la padrona di casa glie le avesse offerte. Kiba seguì per tutto il tempo la sua padrona in silenzio, e si stese sotto le sue gambe non appena si sedette, le orecchie dritte ed all'erta.
    Seguendola nel salotto notò la foto di una donna, decisamente simile all'Akuma, capendo immediatamente la situazione: una foto molto simile e raffigurante probabilmente la stessa figura familiare, quella della madre, era riposta anche nel salotto a casa sua.
    Lanciò un'occhiata alla ragazza di spalle provando in quel momento un'enorme empatia per lei, entrambe avevano vissuto lo stesso lutto e Kairi sapeva bene quanto potesse essere dura una simile situazione. Tuttavia non disse nulla, non volendo sollevare un'argomento tanto delicato con una persona con cui non aveva ancora tutta questa confidenza.

    Quando Meika le domandò se voleva del thé si sentì quasi in imbarazzo per l'enorme gentilezza che stava mostrando Ecco...sei molto gentile ma non vorrei arrecare ulteriore disturbo, mi hai già invitata a casa tua senza volere nemmeno nulla in cambio. Un po' di acqua fresca andrà benissimo, ti ringrazio non avrebbe disdegnato un buon thé, ma non le sembrava proprio il caso di abusare ulteriormente della cortesia dell'Akuma.
    Appena seduta ascoltò poi con enorme interesse i suoi racconti sull'abilità oculare che li contraddistingueva, stupendosi del fatto che non fosse genetica ma una conoscenza acquisita: non pensava fosse possibile, e nonostante i genjutsu fossero utilizzabili in generale da praticamente chiunque avesse le giuste capacità, non era la stessa cosa per quanto riguardava una vera e propria abilità oculare.

    Fu quasi ancora più stupita quando la ragazza affermò con grande sicurezza che nemmeno gli Uchiha fossero in grado di tenere testa alle loro illusioni, e non poté evitare di alzare un sopracciglio perplessa a quelle parole Davvero?? esclamò, non nascondendo la sua incredulità. Non aveva mai trovato nessuno in grado di tenere testa ed addirittura superare lo sharingan per quanto riguardava i genjutsu e dubitava fosse possibile, ma se c'era una cosa che stava capendo sempre più era che il mondo degli shinobi era enorme e ben più ricco di sorprese di ciò che immaginava.
    Quando poi la ragazza spiegò che potevano addirittura vedere attraverso i muri sgranò gli occhi questa volta veramente impressionata, girando la testa per un istante per osservare il muro dietro di lei Quindi in questo momento tu potresti dirmi cosa sta succedendo oltre quel muro, per strada? E' un'abilità utilissima! disse, entusiasta come una bambina di una simile scoperta, esordendo poi con una risata allegra e sincera quando la ragazza parlò di lati oscuri del clan, e del fatto che lei forse non potesse capire.
    Stai parlando con un Uchiha, il nostro clan non è esattamente il più tranquillo al mondo, di svitati ne abbiamo avuto parecchi e tutt'ora qualche volta ne salta fuori qualcun'altro, e più di una persona ha definito la nostra abilità una maledizione più che una benedizione, anche se io non la vedo così continuò Dunque forse posso capirti, ogni clan ha i suoi lati oscuri. Ed a me non sembri per niente una svitata sorrise.

    Per quanto in realtà fosse estremamente curiosa, non domandò di che lati oscuri si trattasse, lasciando che fosse la ragazza a parlarne nel caso in cui avesse voluto: probabilmente si trattava di un'argomento delicato, e non voleva forzare la mano a riguardo. Tuttavia c'era una cosa che avrebbe voluto vedere a tutti i costi, un po' per semplice curiosità un po' perché voleva sperimentare con mano un'abilità oculare venduta come migliore persino dello sharingan.
    Forse ti sembrerò davvero scortese in questo momento, e forse sto esagerando... fece una piccola pausa, tentennando non completamente sicura che si trattasse di una richiesta da fare ...ma non è che avresti voglia di mostrarmi una delle vostre illusioni? E' la prima volta che sento di qualcuno in grado di creare genjutsu persino migliori dello sharingan, io non sono ancora particolarmente esperta e la mia abilità è incompleta, ma so di illusioni terrificanti create da alcuni Uchiha continuò, ripensando ad alcuni racconti di suo padre Insomma, non è cosa da poco superare i più esperti di noi in genjutsu, dunque le vostre illusioni devono essere davvero stupefacenti concluse, sentendosi quasi una bambina per il suo modo di fare fin troppo curioso: ma voleva davvero toccare con mano una simile abilità.


    Edited by Kairi Uchiha - 7/10/2016, 17:26
     
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  8. -Meika
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    Turista per caso


    IV



    Quando lei mi disse che non le sembravo una svitata la mia espressione mutò in una di divertito imbarazzo. Ah, bé, prima di dire questo dovresti vedere ciò che vedo io... dissi, concludendo con una risatina nervosa. Ma diciamo che finché non mi arrabbio non rischio di diventare svitata. Sai, solo di fronte a certi dilemmi etici qualcosa si rompe nel mio cervello, a volte... ma va tutto bene, alla fine, ho anche io la mia ancora di salvezza. Sorrisi appena, dolcemente, mentre la mente vagava verso ricordi ben più dolci di quelli che mi avevano fatto scoprire il Demone e tutte le sue conseguenze.


    La sua richiesta non era strana, quanto più difficile da far comprendere nella sua interezza. Mi grattai un attimo il capo, incerta sul da farsi, dunque dopo qualche secondo parlai.
    È difficile spiegare bene... però se ora ti mostrassi un'illusione, forse non la riconosceresti nemmeno come illusione spiegai E se potessi vedere l'apparato circolatorio dell'illusione, vedresti che esiste. Non so, non credo che voi Uchiha siate arrivati a questo punto. L'abilità di noi Akuma non è la capacità di creare mondi strani, alterare il tempo oppure cos'altro... ma è quella di creare qualcosa tramite le illusioni socchiusi un attimo gli occhi e concentrai il mio chakra in essi, lasciando che esso invadesse i miei occhi. Quando gli riaprii erano assai differenti. Le sclere nere e le iridi rosse, iridescenti, non donavano particolarmente al mio aspetto, dandomi un'aria feroce. Era vero che in battaglia, con i miei occhi, dimostrano un'aggressività che normalmente non era mia. Forse era anche quella una piccola maledizione.

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    Questi sono i nostri occhi dissi, mentre iniziavo a manipolare l'oscurità che permeava il mondo e che solo io potevo vedere, modellandola per far comparire un'esatta copia di Kairi alle sue spalle, qualche metro dietro di lei. La copia illusoria, del tutto indistinguibile dall'originale, mosse qualche passo e posò una mano sulla schiena dell'Uchiha.
    Queste sono le illusioni che possiamo creare parlò la finta Kairi, con la sua voce! Non c'è un vero e proprio limite se non la mia immaginazione.
    E dopo quelle parole Kairi cambiò, trasformandosi in un kunai che viaggiò fino alla mia mano. Misi il dito nell'anello dell'arma illusoria, ingannata dai miei stessi sensi a credere che esistesse, e la feci roteare sul dito, per poi farla scomparire in una nuvoletta di fumo. I miei occhi tornarono subito normali e quell'aria oscura che mi aveva colto poc'anzi svanì, facendomi tornare al solito aspetto dolce ed amichevole.
    Spero di aver soddisfatto la tua curiosità, Kairi dissi allora, alzandomi Purtroppo c'è da dire che per quanto versatili i nostri occhi sono tutto sommato semplici da comprend...
    Qualcuno suonò al campanello, con una certa insistenza. C'erano solo due persone che erano abbastanza sfacciate da fare una cosa del genere. Mio padre, che era in negozio di sotto ed Akira, che lo faceva solo se aveva la certezza che mio padre fosse nel negozio. Non aspettavo il secondo ed il primo non poteva lasciare incustodita l'attività, per cui era più probabile che fosse l'Hozuki.
    Dalla scampanellata deve essere quell'idiota del mio ragazzo... dissi con il tono di una bestia feroce pronta ad azzannare qualcuno. Lo uccido e torno.


    Mi diressi di fretta verso la porta, mentre il campanello insisteva a suonare fastidiosamente. Arrivo maledizione!
    Ma quando aprii la porta non trovai la zazzera di capelli albino-blu ed il sorriso da faccia da schiaffi di Akira. Bensì un ometto basso, con una calvizie ormai accentuata. Lo riconobbi.
    Cosa... Cosa ci fai qui? Dissi, preoccupata. Quell'uomo non doveva trovarsi a Kiri. Doveva essere ad almeno mezzo continente di distanza, a prendersi cura dei bambini del Shiawasenahibi.
    Meika-san ansimò Un... un disastro...
    Vieni, entra dissi allora, permettendo all'uomo di entrare. Lo condussi nella stessa stanza dove c'era Kairi, preoccupata.
    Scusami Kairi, è successo qualcosa temo. Dissi alla ragazza, mentre l'uomo si accasciò su una sedia.
    I bambini... C'è qualcosa che non va con loro. Abbiamo dovuto abbandonare l'orfanotrofio. Spiegò lamentoso Abbiamo dovuto allontanarci da loro...
    ... cosa? siblai Avete lasciato dei bambini... da soli?
    Abbiamo dovuto trasferirci al di fuori dell'edificio Meika-san. I bambini stanno avendo allcuinazioni e la cosa più strana è che chiunque rimanga vicino a loro dopo un po'... soffre anche lui. Stiamo cercando di dare rifornimenti, ma non sappiamo che fare. Koshiro-sama crede che la cosa sia infettiva, così ho portato un bambino qui. All'ingresso al Villaggio ho spiegato la situazione e me l'hanno fatto portare in ospedale dove l'hanno sistemato in una stanza dei sotterranei.
    Rimasi in silenzio, quasi pietrificata, per un lungo istante. Forse Kairi era assai confusa, dopotutto era evidente che io e quell'uomo stessimo parlando di qualcosa che conoscevamo bene mentre lei, di fatti, non sapeva assolutamente nulla.
    Lo visiterò dissi dopo alcuni istante di riflessione. In che stanza...?
    Stanza 7 dell'ultimo piano sotterraneo.
    Capisco. Va a riposare ora.
    Ma... posai una mano sulla sua spalla, con fare deciso.
    Sarà stato difficile portare quel bambino fin qui, no? domandai Con i rischi che comporta stare vicino...
    Bé, sì, è inquietante. Ma se è uno solo si può resistere.
    Tranquillo, forse so già di cosa si tratta. Per questo voglio che tu ora non ti avvicini più a quel bambino, per il momento, ok? Dissi all'uomo il quale mi fissò interrogativo ma poi annuì.


    Quando fummo nuovamente sole mi abbandonai su una sedia, portandomi le mani al volto. Scusa, è accaduto qualcosa che non mi aspettavo, dovrò andare in ospedale. Dissi Però... Riflettei Se sei qui per apprendere qualcosa, forse potrebbe interessarti questo bambino. La storia è un po' complessa. Lui ed altri venti bambini sono gli orfani di un Villaggio del Paese dell'Erba distrutto mesi fa da un pazzo assassino. Esisteva solo un orfanotrofio, il Shiwaseinaibi, che credo voglia dire "giorni felici", e dunque sono finiti lì. Questo orfanotrofio era gestito da un professore, un medico benvoluto nel Paese dell'Erba. La storia era orribile, sopratutto per la sofferenza causata a quei bambini. È stato accusato di fare esperimenti su di loro, con alcuni patogeni speciali. È stato arrestato ed io fui chiamata a controllare la salute dei bambini. Riuscii a trattrare gli esiti di quegli esperimenti, non erano andati avanti per molto a lungo per fortuna e così alla fine sono andata via che tutti i bambini stavano bene. Tuttavia ora questo... sospirai Sospetto che qualche esperimento stia attecchendo. E temo che ciò che vedano bambini non siano propriamente "allucinazioni", bensì "illusioni". Create dai patogeni in qualche modo. So già che quando entrerò lì dentro ne sarò colpita anche io, ma se c'è riuscito quell'uomo a resistere probabilmente ci riuscirò anche io. E forse anche tu. Ammetto che voglio trattare assolutamente quel bambino per capire cos'ha e cos'hanno gli altri, ma sono curiosa dal tipo di illusioni che può creare. Feci una breve pausa, alzando poi lo sguardo verso Kairi.
    Se vuoi, vieni pure. Dunque saltai in piedi, ben diversa dalla Meika che aveva conosciuto poc'anzi.

     
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    Non riuscì a capire di cosa stesse parlando la ragazza e quando le disse che non era in grado di vedere le stesse cose che vedeva lei la osservò con aria interrogativa Che tipo di cose? domandò dando finalmente sfogo alla sua curiosità, approfittando del fatto che Meika stessa avesse deciso di affrontare il discorso senza essere forzata.

    Osservò poi gli occhi della ragazza completamente mutati, e non poté trattenere un'espressione tra il sorpreso e lo spaventato osservando quelle iridi così particolari. Erano decisamente diverse sia dallo sharingan che dal byakugan, e la sclera completamente nera donava a Meika uno sguardo completamente differente, quasi intimidatorio. Rimase diversi istanti ad osservare quasi incantata quello sguardo, affascinata ed al contempo spaventata da esso. Decisamente diversi dai nostri... sussurrò, saltando poi quasi dalla sedia quando sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla ed una voce, la SUA voce, parlare alle sue spalle: si voltò di scatto, impallidendo nel vedere l'esatta copia di se stessa che le parlava.

    C-Cosa...? fece per allungare la mano e toccare se stessa, ma quest'ultima si trasformò in un kunai che volò direttamente nella mano di Meika Incredibile non c'era nulla da dire, si trattava probabilmente della migliore illusione che avesse mai visto, ed a quel punto stava seriamente convincendosi che gli Akuma potessero crearne di migliori persino degli Uchiha. Non fece in tempo però ad esporre le altre domande che le stavano venendo in mente, quando qualcuno suonò alla porta.

    ad entrare non fu il compagno di Meika come la ragazza aveva preventivato, ma un signore calvo e basso che cominciò a parlare preoccupato alla kiriana. Kairi non disse nulla per tutta la conversazione, non volendo disturbare quella che sembrava essere una situazione decisamente delicata, cosa confermata anche dalla crescente preoccupazione della sua ospite.

    Ascoltò con interesse la spiegazione dell'Akuma non appena l'uomo si allontanò, riflettendo qualche istante come suo solito prima di rispondere: era venuta a Kiri per una vacanza non per invischiarsi in situazioni che non la riguardavano, ma quella situazione sembrava seria inoltre vi erano dei bambini in mezzo. Forse avrebbe potuto rendersi utile in qualche modo, ed allo stesso tempo scoprire nuove informazioni riguardanti le illusioni che avrebbero potuto esserle utili in futuro anche nell'utilizzo del suo sharingan.

    Quando Meika si alzò fece lo stesso Non so quanto potrò essere utile, ma possiedo pur sempre un'oculare specializzata anche in illusioni, forse sarò in grado di dare una mano, ci sono di mezzo dei bambini e sarei molto lieta di aiutare. Inoltre ammetto che non mi dispiacerebbe imparare qualcosa in più sulla situazione. Ti seguo, la cosa mi sembra urgente disse alzandosi a sua volta rivolta alla ragazza, spostando poi lo sguardo verso la lupa che aveva alzato le orecchie con fare attento Kiba, non voglio coinvolgerti in questa situazione, i genjutsu non sono il tuo forte e se ti successe qualcosa inoltre Daikami ed Amaterasu non me lo perdonerebbero mai. Torna a casa, ci rivedremo in una situazione più tranquilla la lupa bianca annuì, alzandosi a sedere ed osservando l'Uchiha con sguardo apprensivo Ok, però appena la situazione si risolverà dammi tue notizie. A presto concluse, scomparendo in una nuvola di fumo.
    Non appena Meika fosse uscita Kairi poi l'avrebbe seguita, approfittando per fare un paio di domande sulla situazione Non sono un medico, ma solitamente gli agenti patogeni hanno effetto per contagio, giusto? Sei riuscita a capire in che modo possano essere contagiosi questi bambini durante la tua visita in precedenza? Saperlo potrebbe aiutarci a contrastarli in maniera migliore, se il contagio è per via aerea una mascherina potrebbe aiutarci


     
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8 replies since 30/8/2016, 18:07   129 views
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