Uchiha II – La Vendetta

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  1. Asgharel
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    Narrato

    °Pensato°
    «Parlato»
    "Parlato" (altri)
    -Citazioni-


    [Abilità/Potenziamenti/tecniche]


    Uchiha II – La Vendetta 一

    ~Nightmare?~


    Una nebbiosa mattinata autunnale. Questo era lo scenario che mostrava Konoha quel giorno. Nella nebbia, pochi si avventuravano per il mercato mattutino, qualcuno, specialmente gli studenti, si affrettava per andare alla scuola. Una figura, avanzava nella nebbia verso il quartiere Uchiha.
    Una nera figura, ammantata di oscurità avanzava lentamente, con passo regolare verso una meta precisa.
    Il vento non sembrava voler smuovere nemmeno una foglia, mentre il lieve strato di nebbia che adombrava appena i campi ed i prati al di fuori delle mura, all'interno del villaggio sembrava alzarsi maggiormente, racchiudendo tutti in una fitta cortina, tanto densa da celare alla vista tutto ciò che si trovava oltre i 4/5 metri al massimo.
    Nella nebbia, anche i suoni risuonavano deboli, ovattati, lontani.
    Una giornata uggiosa, per dirla in maniera gentile. Da film dell'orrore, per essere tecnicamente esatti. In quella mattinata, nemmeno i rari e fugaci uccelli che avevano deciso di non migrare per l'inverno, sembrarono intenzionati a cantare. Nessun suono, nessun rumore sembrava provenire dalle strade del villaggio. Eppure l'ora era ormai tarda. Quasi le dieci del mattino, eppure sembrava che non ci fosse nessuno.
    Verso le dieci ed un quarto, alla porta della sua casa, qualcuno stava bussando con insistenza. Che fosse stato lui ad aprire o il fratello, poco importava in effetti. Chiunque si celasse oltre la porta chiusa, sembrava avere decisamente fretta, come se dovesse recapitare qualche importante messaggio o portare gravi notizie.
    Chiunque avesse aperto, si sarebbe trovato davanti l'oscuro figuro. Il volto, quasi completamente celato dal nero cappuccio, mostrava appena la punta del naso all'interlocutore, la bocca ed il mento. Il mantello, egualmente tetro, scendeva lungo il corpo dello stesso, tradendone una figura longilinea, ma che non lasciava comunque nulla alla vista, ma solo qualche torbida immaginazione. Solo due piccoli ricami dorati raffiguranti tre tomoe, proprio sotto all'attaccatura del cappuccio, potevano fare intendere di chi si trattasse. Peccato però, che Atasuke aveva smesso da tempo di portare ricamati sui suoi abiti lo stemma del ventaglio, ormai troppo conosciuto nel mondo in cui agivano e che era bene tener celato per non dare troppi vantaggi all'avversario.

    «Sto cercando Uruha»


    Disse, con voce greve, a chiunque gli avesse aperto la porta. Un tono greve e perentorio, sufficientemente chiaro da far intendere a chiunque avesse aperto quella porta che non aveva intenzione di rivelare altro, ma solo di incontrare Uruha e dire a lui ciò che aveva da riferire.
    Quando questi fosse giunto o si fosse palesato presentandosi, il volto dell'Uchiha sarebbe cambiato in un una smorfia di sorriso. Che cosa ci fosse nella mente di quel tetro figuro, non era dato sapere.

    «Mi manda il clan. Prepara la tua roba. Ti aspetterò ai cancelli. Non tardare.»


    E senza proferire altro, si voltò, alzando il mantello con una mano per distrarre per un'istante appena il ragazzo, il quale, l'attimo dopo, non vide altro che il bianco candore della cortina di nebbia. Di quel misterioso figuro, non vi era più traccia.

    [...]


    Quando il giovanissimo aspirante genin arrivò al gate del villaggio, con sua enorme sorpresa, non vide nessuno. Nessuno sembrava realmente attenderlo in quel luogo, eppure la figura esta stata a dir poco cristallina nelle sue parole: Lo avrebbe aspettato in quel posto. Che fosse partito senza di lui? Che gli avesse teso una trappola?

    «Alla fine sei arrivato dunque... Bene, andrò dritto al punto... Senbra che ci siano problemi con la tua famiglia... Tuo padre è stato visto a scorrazzare per le terre del fuoco a massacrare innocenti... Tu ne sai qualcosa?»


    La voce dell'Uchiha proveniva dalle spalle di Uruha. Eppure, se egli si fosse voltato, non avrebbe trovato nessuno. Nessuno sembrava essere alle sue spalle. Come poteva essere possibile?
    Ad ogni modo, finchè il ragazzo non diede una qualche risposta alla voce, il discorso non proseguì ed Atasuke non avrebbe di certo dato risposta ad alcuna delle proabili domande del ragazzo. Era il ragazzo ad essere sotto interrogatorio in quel momento, interrogatorio che probabilmente sarebbe giunto al termine con un compito, probabilmente assegnato dal clan stesso.

    «Tralascerò per il momento i sospetti del clan verso il tuo ramo... Ad ogni modo, dato che sembra che sia il tuo ramo a creare dei problemi, ritengono che sarai tu a dover risolvere quel problema... Con il mio aiuto, ovviamente...»


    Ancora una volta, la voce dell'uchiha giungeva da una diversa direzione, ed ancora una volta, se il ragazzo si fosse voltato, non avrebbe trovato nessuno. Non era dato sapere se Atasuke in quel momento stesse mettendo alla rpova la pazienza o i nervi saldi del ragazzo, anche se probabilmente, in una giornata come quella, la seconda opzione era decisamente la più quotata.

    «I morti non tornano dall'aldilà. O almeno questo è ciò che mi risulta. Quindi: O i morti hanno cominciato a tornare in vita per loro conto o qualcuno si sta divertendo a nostro nome, e, nella fattispecie: Con la tua famiglia ed il Tuo nome. Partiremo per i territori a noird-est del villaggio, verso i confini con il paese del riso dove sorge Oto. L'ultimo avvistamento è stato fatto da quelle parti»

    °E la vicinanza con Oto, non mi lascia ben presupporre il modo con cui quel cadavere potrebbe essere tornato a muoversi°


    Solo a quel punto, alle sue spalle, il giovane studente avrebbe sentito un fruscio, provenire dalle sue spalle, questa volta accompagnato dall'uomo in nero che lo stava chiaramente fissando.

    «Se ti senti in grado di andare avanti, seguimi»


    Senza troppe parole, la figura iniziò ad incamminarsi verso l'uscita dal villaggio, noncurante del giovane studente, il quale, se davvero voleva intraprendere quella strada, lo avrebbe seguito senza troppe storie.
    Fuori dal villaggio, come nella notte, la nebbia sembrava decisamente diradata, o comunque molto meno fitta, ad eccezione per un piccolo strato, sopra i campi ed i prati, alto appena una decina dei centimetri e tanto denso da celare i piedi dei due, che con passo deciso avanzavano verso il luogo della loro "missione".
    Per una grossa parte del cammino, Atasuke non disse nulla al ragazzo, ne rispose ad alcuno dei suoi eventuali quesiti, finchè, giunti in un piccolo campo, sufficentemente lontano dalle mura, Atasuke si arrestò, quasi di colpo, mettendosi a sedere su una delle rocce che spuntavano dal terreno poco fuori dal campo coltivato, reclinando appena il capo e lasciandosi scivolare via il nero cappuccio.

    «Direi che siamo sufficentemente lontani... Qui non dovrebbero trovarci...»


    Il tono di Atasuke era decisamente meno tetro di poco prima, ma non meno preoccupato. Da che cos sembrava fuggire l'Uchiha? Quali mostruose creature gli stavano dando la caccia? Che cosa mai poteva aver messo in moto tutto quel misterioso e tetro meccanismo?

    «Perdonami per i modi, ma non potevo fare altrimenti... Piacere di conoscerti, io sono Atasuke. Più avanti troveremo il piccolo villaggio in cui è successo tutto. Vorrei poterti dire che è tutto uno scherzo, un'esagerazione o altro. Ma non è così. Negli ultimi giorni, ci sono stati degli attacchi, in quello come in altri piccoli villaggi vicini. In un primo tempo l'accademia ha archiviato tutto ritenendo che si trattasse di "normali" scorribande di qualche predone, ma ultimamente le cose si son fatte più problematiche... Konoha, in particolare, ha condotto alcune indagini di tipo privato e da queste, siamo venuti a conoscenza del fatto che non si trattava di semplici banditi, ma di... Shinobi»


    La serietà del discorso impose una breve pausa all'Uchiha, che a quel punto aveva cominciato ad osservare il suo allievo negli occhi.

    «Ovviamente questo ha cambiato la questione, quindi le indagini si sono fatte più approfondite e l'Accademia ha pensato di risolvere la questione mandando una squadra di studenti o genin, visto il livello di difficoltà. Tuttavia, alla fine sembra che un testimone abbia riconosciuto i geni del nostro clan in quello che sembrava essere a capo del gruppo, inoltre, dalla descrizione, sembra che si trattasse di tuo padre... Inutile dire che alla fine il clan si è messo di mezzo volendo risolvere la cosa personalmente, e qui entriamo in gioco noi due. Sembra che i nostri avversari non siano di elevatissimo livello, motivo per cui hanno mandato solo noi due e non una squadra più specializzata... Ci sono delle domande?»


    Ed a quel punto, sarebbe rimasto immobile, in attesa di eventuali domande da parte del giovanissimo...


    OT - Ok, eccoci quindi al primo post :zxc: Semplicemente è un post di presentazione. Io ti ho presentato la situazione ed alla fine del post ho iniziato ad accennare il mio PG. Tu, dovrai presentarmi bene il tuo, fammi vedere cosa pensa, come si sente e tutto quello che trovi valutando l'entrata in scena del misterioso tizio mascherato che scoprirai essere addirittura Atasuke Uchiha, chunin di Konoha oltre che capo dei guardiani. Per questo giro lavoriamo sulla semplice interazione, senza mettere in campo troppa roba. Dal priossimo inizierò anche ad inserire i dettagli tecnici e tutto il resto. Per ora stiamo solo sul puro GDR. Sentiti libero di chiedere quello che vuoi ad Atasuke, di interagire come vuoi con il tuo PG ed il suo fratello e con quanto accade in casa tua prima, dopo e durante :zxc:
    Per dubbi o altro, sai già dall'MP :zxc:
    - /OT
     
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