Problemi Familiari

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  1. Ryose
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    Oda, lo Yamanaka
    E andiamo mamma, smettila per favore!
    Cercai di divincolarmi dalla presa di quella donna, improvvisamente quella scelta così difficile era stata ridotta ad una scenetta comica, una gag di poche vignette in mezzo alla storia principale.

    [...]


    Mia madre condusse sia me che Sho all'esterno, sul retro della casa, per iniziare il mio addestramento.
    Come al solito nostra madre si dimostrava una donna di poche parole, mi disse di chiudere gli occhi e ubbidii mio malgrado, chissà quale tiro mancino aveva organizzato.
    bene Oda, adesso dimmi dove si trova tuo fratello Sho, tutti gli Sho, e bada bene, voglio che li veda, di percepirlo semplicemente son capaci tutti i sensitivi, quello che voglio da te è che tu apra il tuo occhio interiore, caratteristica tipica di noi Yamanaka , che ci permette di distinguere distintamente la posizione delle fonti di chakra, anche se non siamo in grado di percepirne le alterazioni o i proprietari, forza, non perdiamo tempo!
    Si signora Madre
    Sua madre come al solito era rapida nell'impartire ordini, ma avida di consigli ed era un fatto sorprendente considerato quanto fosse chioccia in generale.
    Senza perdere altro tempo Oda comincio a concentrarsi percepire il chakra gli era sempre riuscito in maniera abbastanza intuitiva, primordiale, come quando in mezzo alla folla ti senti un paio d'occhi puntati addosso.
    Il miglior modo per ascoltare è in completo silenzio, quindi cercai di concentrarmi per eliminare ogni distrazione finchè

    TUD


    Quello era il rumore della mia fronte sul terreno, arrosii.
    Sperai sinceramente che nessuno se ne fosse reso conto, soprattutto mio fratello, aprii un occhio per guardarmi in torno con fare circospetto.
    "No ok, non mi ha visto nessuno. Che poi, che c'è di male? Abbiamo appena pranzato, la pennica ci sta."
    Ripresi subito a concentrarmi, non sapevo se la mia gaffe era stata notata, ma era meglio cercare di sbrigarsi a far succedere qualcosa.
    Richiamai il chakra verso il centro della fronte mentre cercavo di concentrarmi sull'ambiente esterno, anche solo percepire mia madre sarebbe stato un primo passo, scaccia dalla mente i pensieri riguardo alla figuraccia di prima e riuscii a sentirlo.[Attivazione della tecnica speciale]
    Non la vedevo, né sentivo il suo respiro, ma sapevo che era lì ad uno o due metri da me.
    Il nuovo senso con cui mi trovavo a convivere era strano e per certi versi più spartano rispetto alla percezione del chakra dei normali sensitivi. Percepivo il chakra e la sua posizione con chiarezza, ma non il colore o la quantità, tantomeno la sua natura.

    Ebbi bisogno di qualche momento per abituarmi, era come fare un'indigestione di informazioni feci dei grandi respironi, inspirando dal naso e espirando dalla bocca, era un gesto naturale che mi aiutò a rilassarmi, quando mi fui rilassato e mi resi conto di essermi adattato comincia a concentrarmi per aumentare il mio raggio di percezione.
    L'obbiettivo del'esercizio era di trovare Sho e io sentivo solo una fonte di chakra, oltre la mia, probabilmente mi sarei dovuto focalizzare di più.
    Strinsi le mani nel sigillo del serpente, regolarizzando il respiro, ancora seduto con le gambe incrociate, continuavo a concentrarmi in mezzo alla fronte dove per gli indiani si trova il chakra del terzo occhio e lentamente comincia a sentire di più.
    Più mi concentravo e più la mia percezione diventava precisa, più cercavo di non pensare al mio corpo, ignorando perfino quel lieve filo di bava che mi colava dalla bocca mentre rilassavo interamente i muscoli facciali, e più quelle informazioni confuse e quel rumore si rendevano chiare.
    Un clone di Sho si trova a circa 30 metri da qui, in quella direzione.
    Dissi indicando con la mano, dopo essermi pulito dal rivolo di bava, un raggio ancora piccolo, che non mi avrebbe permesso di individuare tutti gli Sho presenti.
    Riunii le mani strofinandole appena per via della bavetta, quindi ricominciai a concentrarmi in silenzio cercando di tendere più che potevo il mio orecchio psionico.
    Rimasi in silenzio per quasi un minuto, prima di raggiungere quella che era la mia massima estensione, all'interno dell'area potevo distinguere diverse fonti di chakra:
    Quello che probabilmente -dato che si trovava all'interno della casa- era mio padre, mia madre, me medesimo, alcuni passanti ignari, o almeno così li avevo classificati perchè si muovevano tranquillamente per la strada, solo 6 fonti rimanevano immobili, alcune sugli alberi delle case o sui tetti.... posti insoliti per una persona, a meno che non si voglia nascondere.

    Elencai quindi gli altri 5 cloni e le loro posizioni a mia madre, sperando di averli indovinati tutti, sperando di non essere incappato in qualche guardone o altro tizio un po' strambo che si immobilizza sui tetti delle case o dietro qualche muretto di un giardino.
     
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