L'Artista

[Ambientazione]

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    L'Artista

    Dalla discesa del passo di Akaga, il monte più alto di Taki con il passo che si inerpicava su di esso fino a metà della sua altezza, si può vedere in lontananza un limpido lago di grosse dimensioni con un mucchio di case vicino ad una riva. Ha la forma allungata con l'estremità meridionale, dove riposa Sakane, un po' ristretta. Ci sono molte case, per lo più in legna, disposte in file ordinate. I moli di legno del porticciolo hanno sempre diverse navi all'ancora e molte sempre nel lago per la pesca. Il villaggio non ha mura.

    Continuando lungo la riva del lago, poco fuori Sakane, si erge la villa dell'Artista. La villa è costruita in riva al lago su un crinale alto una trentina di metri. Ha un'inferriata nera e spartana. Dalle finestre non si vedonoo luci e sembra sempre disabitata. Un vialetto attraversa il giardino, non curato, dove l'erba cresce quasi selvaggia. La casa può anche sembrare abitabile, ma quella vegetazione incolta conferisce a tutto un'aspetto ferale e pericoloso, quasi spettrale. La casa è sempre buia, ma con un buon profumo. L'arredamento è curato sebbene anch'esso tendente a colori scuri e non sembra, a prima vista, esserci alcun segno di macabri esperimenti.

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    L'Artista è una donna ancora giovane, nel fiore degli anni. Ha la pelle chiara, quasi diafana, gli occhi scuri ed i capelli neri. L'espressione è sempre pacifica eppure profonda ed intrigante. Le mani delicate non mostrano alcun segno di usura per il lavoro che dice di compiere con tanta maestria.

    Sempre nascosto ma sempre vigile, accanto a lei, il suo Kuma controlla l'accesso alla villa. E' un uomo grosso, nerboruto e pelato. Indossa solo un paio di pantaloni marziali ed il suo torso è atletico come quello di una statua. Il suo occhio destro è bianco, privo di pupilla e tutta la parte destra del suo viso è rovinata da un'orrenda e larga cicatrice.
    Ambientazione gestita e approvata dall'Amministrazione.
     
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    L'Artista

    Dopo tanto tempo


    « Allora, Yogan, quanto manca? »
    Esclamai rivolto alla grande dragonessa rossa, con grave difficoltà, visto che la breve frase fu intervallata da un paio di lunghi sbadigli.
    Ero sdraiato sul dorso squamato. Eravamo partiti da casa di Itai con la sua benedizione e con un cadavere in un sacco nero. La distanza tra Kiri e Sakane era tanta, ma grazie alla grande velocità del mio bizzarro mezzo di trasporto, il viaggio non fu troppo pesante.
    Anche perché io dormivo, lei volava.
    « Pff... Ti ricordo che potrei raccontare ad Itai che sei misteriosamente caduto nell'oceano durante il viaggio di ritorno. Nessuno ritroverebbe il tuo corpo eh! » Battei il palmo della mia mano destra sul suo corpo, un paio di volte. « Sei proprio suscettibile! Su su, scherzavo! Non farmi cadere eh! » Risi. « Insomma, ci dovremmo essere no? » Eravamo in viaggio da più di 12 ore, non doveva mancare ancora molto. « Io sto seguendo le tue indicazioni. » Annuii, anche se Yogan non poteva di certo vedermi. « E allora andrà benissimo! Arriviamo da est, dovremmo trovarci il lago di fronte con a seguire una grossa catena montuosa. La cittadina che vedrai è Sakane, ma noi ci dovremmo fermare prima. C'è una villa sul lago lungo una criniera, scendi laggiù. »
    Il sole era ormai quasi tramontato del tutto quando Yogan mi avvertì che eravamo arrivati. « Ecco il lago, e vedo la casa che mi dicevi. Scendo? » Mi misi in piedi, cercando di scorgere con scarsi risultati anche io il luogo che avevo visitato ormai tanti mesi fa. « Bene! Si si, scendi pure a qualche chilometro di distanza! Poi trasformati pure e proseguiamo a piedi, non vorrei che qualche cittadino di Sakane trovi nuove interessanti discussioni su un drago rosso in questo posto di periferia. »
    Yogan scese a un paio di chilometri dalla villa, in un piccolo boschetto al lato del lago, e da lì proseguimmo a piedi, io con il cadavere sulle spalle.
    Raggiungemmo in pochi minuti la grande e spoglia casa dell'Artista. « Facciamo il giro, di sicuro ci sarà l'energumeno già vigile... » La ragazzina dai capelli rossi intervenne. « E' pericoloso? Se vuoi gli do fuoco... » Mossi i palmi delle mani in modo convulso. « Oh, per carità! Stai buona te, ci penso io! » E così giungemmo di fronte alla nera inferriata.
    Feci cenno a Yogan di fermarsi, quindi avanzai di qualche passo, fermandomi a pochi metri dal cancello, poggiando il cadavere nel sacco nero di fronte a me. « Buonasera! Si può? Sono Akira Hozuki, ti ricordi di me, vero Kuma? Sei in giro, no? Sono qui per affari! » Attesi risposta.

     
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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    L'Artista



    Quando Kuma vide Akira giungere a dorso del grosso drago con un sacco d'aspetto alquanto eloquente si limitò a fissare il ragazzo in silenzio. Solo quando l'Hozuki fu davanti al cancello l'uomo si palesò. Sì, mi ricordo, disse col suo solito tono piatto, decisamente inespressivo.
    Sei qui per un cadavere, aggiunse poi fissando il sacco ed allungando il braccio. Da a me, lo porto io. Entra e va dove sai, aggiunse poi sollevando il cadavere di Isoka senza sforzo. Ebbe libertà di accesso in casa seguito da Yogan la quale, sotto le spoglie di una ragazzina di tredici anni, sembrava decisamente più innocua di quanto in realtà non fosse.
    Attese per circa dieci minuti poi un rumore di passi provenienti dalla stanza alle sue spalle avrebbe attirato la sua attenzione. Era l'Artista, bella e delicata come sempre.
    Dunque non ti sei dimenticato di me, disse con voce calma e posata la donna. Kuma mi ha detto che hai portato un corpo. Che è accaduto al poveretto?, domandò più per far conversazione che per reale interesse mentre lo conduceva nella stessa stanza in cui la prima volta era stato condotto l'Hozuki.


    Disteso sul tavolo autoptico c'era il cadavere di Isoka, con un lenzuolo a coprirgli il viso. L'ho analizzato, lo ammetto, ma devo dire di essere abbastanza delusa, sospirò Un cadavere di pessima qualità, non aveva alcuna conoscenza realmente segreta... forse noto una leggera inclinazione all'evasività, ma nulla più, disse con tono pensieroso.
    Cosa vuoi che ci faccia con questo? Gli accordi erano che potrei creare un'arma in cambio di Ryo oppure potevi vedermi il cadavere in cambio di Ryo... ma onestamente di questo non so che farmene, ovviamente lei sapeva già cosa farsene, semplicemente riteneva che ciò che poteva creare da quel cadavere era ben poca cosa per le sue reali abilità.
     
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    L'Artista

    Test


    « Anche io sono felice di vederti. »
    Mi rivolsi al nerboruto omone pelato, mentre gli passavo il cadavere. « Eh già, ne avevamo uno... Come dire... Disponibile...? » Tentai, un po' incerto sull'utilizzo di quella parola in quel determinato contesto. « E io e il Mizukage, abbiamo pensato di fare un test... » Conclusi, mentre aprivo la porta della vecchia casa, rendendomi conto di quanto potevo sembrare cinico in quel contesto. « Faccio strada io, Yogan. Non avventurarti in altre stanze al di fuori di quelle in cui ti dirò io di entrare. » Mi raccomandai con la dragonessa. « Diciamo che tengono molto... Alla loro... Intimità, ecco. »
    Feci strada fino al sotterraneo, dove attesi meno di una decina di minuti prima che l'Artista fece il suo ingresso. Era bella come me la ricordava.
    Pericolosa come sempre, sicuramente.
    Feci un piccolo inchino con la testa. « Artista, ti porto i saluti anche di Itai Nara, il Mizukage. » Indicai con una mano Yogan. « Questa dolce bambina è Yogan, non farti ingannare dal suo aspetto, è una fidata amica, consigliera e compagna del Mizukage e mi ha accompagnato fin qui. » Un piccolo colpo di tosse. « E' stato disgraziatamente sbranato da un branco di lupi prima che qualcuno pensasse bene di metter fine ai suoi dolori con un bel fendente. » Descrissi sommariamente. « Era comunque un poco di buono. » Lasciai il tempo alla ragazza di osservare e analizzare il cadavere. « Si, lo so, era una mezza sega, detto con molta sincerità... » Cercai di scusarmi. « Però ho pensato che l'occasione fosse buona per mettere in risalto le tue qualità davanti al Mizukage... » Cercai di adularla. D'altronde, era una donna. « Non per scortesia, ma Itai non ha mai avuto la possibilità di ammirare la tua... Magnifica... Arte... » Continuai, sperando di lusingarla. « Quale occasione migliore? » Gli sorrisi. « Non vogliamo soldi... Però magari potresti darci un assaggio di quanto magnifica e geniale possa essere la tua abilità! La materia prima non sarà ideale, ma si può comunque rimediarci qualcosa, o no? »

     
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    ~ The Red Capes are coming!

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    Una nuova creazione
    II



    La giovane donna guardò la dragonessa un secondo. Strinse poi gli occhi con fare di sfida. Non gradiva la presenza di un'altra donna giovane e bella nella sua casa ma il lavoro era lavoro e, specialmente quando proveniva dal Kage del Villaggio della Nebbia, non ci si poteva dimostrare troppo scontrosi.
    Per ciò iniziò a ravanare con le mani nel corpo del giovane. Le era bastata una rapida occhiata per capirne le capacità ma poteva fare assolutamente di meglio.



    Dopo il fendente qualcuno però si è preso la briga di levargli il cuore. Che cosa peculiare! Comunque sento benissimo come fosse un poco di buono. Una vita aggrovigliata la sua ... vedo un odio viscerale ... scusami il gioco di parole ... per la sua famiglia. Sì, il padre in particolar modo era un vero tiranno, della madre mancano immagini chiare e nitide. Sento un piacevole profumo di vaniglia.


    Estraendo le mani dalle budella di Isaka, la giovane non era neanche minimamente sporca. Kuma gli si parò comunque accanto con un candido fazzoletto di seta bianca. Lei si pulì le mani, senza lasciare traccia di sangue. Lo sguardo melanconico tornò sul giovane Hozuki.

    È un onore avere Itai, cioè Kiri, come mio cliente. La fattura di questo individuo non è delle migliori, quindi non potrò fare niente di eccessivamente complesso. Ma l'eleganza di un comandante sta anche nell'apparire austero in abiti semplici, no? Adesso lasciatemi qualche minuto, per cortesia. Questo è il primo ed unico favore che faccio al Mizukage. Per quanto adori le belle parole e vedere che qualcuno apprezza la mia arte, la visibilità non è una moneta che sfama. Ed in questa casa di bocche da sfamare ce ne sono fin troppe.


    Quella frase parve surreale per più di un evidente motivo. Tuttavia la donna era stata chiara: aveva bisogno di tempo per fare ciò che era necessario. Kuma si portò avanti e fece cenno ai due di uscire. Akira avrebbe avuto pochi istanti per dire qualsiasi cosa gli fosse passata per la testa prima di essere sbattuto fuori.

    [...]



    Kuma riuscì dalla stanza, invitando la dragonessa e il ninja della Nebbia a rientrare. Davanti a loro non c'era più tavolo operatorio ma un tavolino con del thè caldo ed una piccola rana dai colori sgargianti che mangiava degli insetti morti. L'Artista li invitò a sedersi ed a favorire del thè che aveva messo loro a disposizione. Se lo avessero assaggiato lo avrebbero trovato più che eccellente: di fattura occidentale, vantava punte di cocco e cioccolata e lasciava un piacevole gusto di menta in bocca. L'equilibrio era perfetto: un vero lavoro di fino. L'evidente opera di un'Artista. Finito di sorseggiare il thè in un inquietante silenzio, quasi di contemplazione, la donna avrebbe toccato la rana ed una nuvoletta di fumo l'avrebbe rapidamente trasformata in una confezione avvolta da carta rosso cremisi.


    Qui dentro vi è un mantello. Ha la particolarità di poter cambiare d'aspetto, di colore di fattura con l'utilizzo del chakra. L'ho decorato con il simbolo di Kiri: ovviamente è visibile soltanto quando non vi fluisce chakra all'interno. È leggerissimo e neanche il più forte colpo di vento vi permetterà mai di sentirlo sventolare. Nonostante questa sua innaturale leggerezza è caldo e comodo. Ho fatto il meglio che potevo.


    La donna fece un breve inchino col capo. Kuma si spostò poi alla porta, col fare di volerla aprire per accompagnare i suoi ospiti fuori da quella villa. La donna, però si pronunciò nuovamente e l'uomo si limitò a tenere la mano sulla maniglia, quasi a voler negare l'uscita dei due.


    Niente viene fatto per niente, giovane shinobi. Ti rinnovo i ringraziamenti per le belle parole ma riferisci al Mizukage che mi deve un favore. Per esempio, il prossimo cadavere con una Kekkei Genkai particolare potrebbe divenire una bella sciarpa per la sottoscritta. Oppure no ... Chissà. Quando avrò qualcosa da reclamare, comunque, mi farò sentire. Adesso andate ed usate bene ciò che vi è stato donato.


    L'<span style="font-family:Raleway">Artista accennò un bacio con la mano sulle labbra prima al giovane Hozuki, poi alla dragonessa. Soltanto a quel punto Kuma aprì la porta. Erano liberi di porre nuove domande, se avessero voluto ma la donna, probabilmente, non si sarebbe prestata ad una intera conversazione. Era criptica e macabra tanto quanto la casa in cui viveva. E Kuma non sembrava certo un tipo raccomandabile.
    Accompagnati alle inferriate nere che delimitavano la casa, l'omaccione avrebbe salutato con la mano prima di chiudere il cancello che dava accesso alla casa. Avrebbe voltato le spalle per rientrare in casa se niente lo avesse fermato.
     
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    L'Artista

    Test Completo


    Inchinai il capo nei confronti dell'Artista, mentre osservava con quale maestria sfiorava il cadavere come se fosse una foglia ondulante da un ramo di un albero.
    Le sue mani sembravano plasmarsi con la morte stessa, e dalla morte traeva la sua straordinaria capacità.
    « Si, non sappiamo un granché di questo ninja, ma come ha detto lei, la materia prima non è di prima qualità... » E si stava parlando di cadaveri, ricordo. « Ed è un onore per Kiri poter usufruire dei suoi servizi e della sua arte... La lascio pure sola. » Mi sarei congedato rapidamente, con un inchino, mentre raggiungevo il grosso omone nerboruto fuori dalla stanza-laboratorio dell'artista.

    Servì soltanto un'oretta di tempo prima che la guardia della donna mi invitò a tornare nella stanza da cui ero uscito.
    Nel laboratorio, il corpo del ninja deceduto era sparito e, al suo posto, uno strano ranocchio e del ché erano apparsi sul tavolino. « Non so Yogan, ma approfitto della sua gentilezza, Artista. » Sorseggiai la bevanda calda.
    Squisita, ma non osai interrompere il quasi religioso silenzio.
    Fu allora che la donna, con un semplice gesto, trasformò la rana in una scatola abbastanza vistosa.
    A quanto pareva, la donna era riuscita a ricavare da quello scarno cadavere un mantello dalle discrete potenzialità. Leggero, comodo, per chi voleva essere indiscreto. Di meglio non credo si potesse ottenere.
    Presi la scatola, inchinando nuovamente il capo in segno di saluto.
    « Artista, la ringrazio a nome di Itai Nara e di Kiri tutta. La prossima volta, non mancherà certamente di venirla a salutare e di renderle omaggio. Non la voglio disturbare di più di quello che ho già fatto, quindi tornerò a Kiri al più presto... Come sempre, è stato un piacere. E... Faremo di tutto per poter ricambiarle le attenzioni che ci dedica... » Avrei esclamato, mentre rialzavo la testa per seguire Kuma fuori dalla casa.
    Dovetti sforzarmi di tenere la bocca di Yogan chiusa, altrimenti sarebbero stati guai per tutti.
    « Ok, grazie, Kuma, sempre un piacere parlare con te! » Esclamai, sornione, evidentemente ironico. « Va bene Yogan, torniamo a Kiri! » La dragonessa riprese la sua forma originaria, mentre io le balzavo in groppa.

    L'Artista era una risorsa per Kiri, o una possibile minaccia? Una donna vanesia, dai poteri terrificanti.
    Per adesso poteva andare bene così, ma forse, in un futuro, altre azioni sarebbero state necessarie, per Kiri e la sicurezza di tutti. Per la Nebbia, quel giorno, perso un ninja, ero riuscito a fargli guadagnare un mantello.



    OT/ Dopo 5 anni, finito, non male xD

    Bozza di Isaka, da sottoporre ad approvazione

    Isaka [Equipaggiamento]

    Isaka [Protezioen]
    Lungo indumento munito di cappuccio, di colore blu notte, che copre il corpo dal collo fino ai piedi, pur lasciando un'ottima libertà di movimento. Utile per nascondere le proprie azioni. Questo mantello è stato in parte ricavato dalla pelle di Isoka.
    Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Grande
    (Potenza: 15 | Durezza: 3)
    [Da Genin in su]

    Mantello Furtivo
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Furtività, se indossato il mantello senza attaccare.
    [Da Genin in su]

    Tecnica del Mimetismo
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna
    L'utilizzatore può rendersi impercettibile alla vista o all'udito o all'olfatto, alla scelta all'attivazione. Annulla rispettivamente gli effetti delle abilità Vista Perfetta, Udito Perfetto o Olfatto Perfetto avversarie oppure riduce la loro percezione di 3. Concede un occultamento naturale parziale, rendendosi trasparente; l'occultamento è inefficace entro 1,5 metri da una fonte di chakra.
    Mantenere la tecnica richiede uno slot tecnica avanzato.
    Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Livello: 3 / Consumo: Alto - Mantenimento: ½ Basso ad Azione)
    [Da Chunin in su]

    Tecnica del Teletrasporto - Shunshin no Jutsu
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Capra
    L'utilizzatore può viaggiare attraverso lo spazio entro 45 metri dal punto di partenza. A terra, alla partenza o all'arrivo, possono essere lasciati dei frammenti elementali a scelta. Il viaggio durerà circa un secondo.
    Il punto d'arrivo non deve essere occupato da altra sostanza solida o liquida, né deve essere presente entro 6 metri una discreta fonte di chakra. È possibile portare altri ninja con se al costo extra pari a Mediobasso ognuno.
    Dopo aver attivato la tecnica, l'utilizzatore non può compiere altre azioni offensive: il round termina.
    Tipo: Ninjutsu - NInpou
    (Livello: 4 / Consumo: Mediobasso)
    [Da Chunin in su]

    Mantello Invisibile
    Maestria: Maestria: L'utilizzatore ottiene +6 alla Furtività, anziché +3 se indossato il mantello senza attaccare.
    [Da Jonin in su]
     
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5 replies since 3/11/2015, 22:07   129 views
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